Oggetto del Consiglio n. 174 del 30 aprile 1976 - Verbale
OGGETTO N. 174/76 - Approvazione di un ordine del giorno riguardante il Parco Nazionale del Gran Paradiso.
Il Vice Presidente CHABOD, richiamandosi all'ordine del giorno presentato dal Consigliere Lustrissy nel corso della seduta antimeridiana del 29 aprile 1976, in sede di svolgimento dell'interpellanza iscritta al punto 9 dell'ordine del giorno: "Passaggio alla Regione del Parco Nazionale del Gran Paradiso" (oggetto n. 149), dichiara aperta la discussione sull'ordine del giorno stesso, di cui il Consigliere Segretario dà lettura:
IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D'AOSTA
Presa visione del contenuto dell'articolo apparso sul settimanale "L'Espresso" (n. 14 del 4.4.1976) intitolato "Lo Stambecco è un Ente inutile", a firma di Fulco Pratesi;
CONTESTA
Le affermazioni ivi contenute per la loro chiara impronta antiregionalista, in quanto è da dimostrare che la Regione della Valle d'Aosta non sia in grado di amministrare il "Suo Parco" meglio di quanto non abbia fatto sinora il Consiglio di Amministrazione dell'Ente Parco;
PROTESTA
Per le opinioni espresse nell'articolo e riportate dall'articolista nei confronti della popolazione valdostana indicata come "più sensibile alle istanze della caccia e degli impianti di sci", in quanto tale giudizio, oltre che ad offendere profondamente l'antico spirito di civismo della gente valdostana, travisa anche dati di fatto incontrovertibili. Infatti, proprio in Valle d'Aosta, da molti anni, gli stessi cacciatori hanno introdotto un severo regime di limitazione e controllo all'attività della caccia con notevole senso di autodisciplina. Nello stesso tempo, si è favorita la costituzione di numerose oasi di protezione e rifugio per la selvaggina, in accordo con l'Amministrazione regionale.
Per quanto riguarda la costruzione di impianti di risalita, le poche proposte riguardanti territori limitrofi al Parco non sono certo imprese speculative di grandi Società, ma iniziative locali dei valligiani tendenti alla loro sopravvivenza. In fatto poi di rispetto della natura, non è certo l'Amministrazione regionale che ha voluto la strada di Nivolet e che ha espresso parere favorevole alla costruzione dello sbarramento nella stessa zona.
RILEVA
che non è questo il solo o l'unico atto di insensibilità da parte dei dirigenti dell'Ente Parco che non hanno ancora capito né lo spirito della gente valdostana né le sofferenze e le rinunce continue delle popolazioni che nel Parco operano e vivono;
CHIEDE
che la proposta Morlino segua sollecitamente il suo iter amministrativo, affinché la Regione Valle d'Aosta possa rientrare in possesso della parte di territorio sottratta ingiustamente alla sua amministrazione, per gestirlo in nome di una più avanzata e meno retrograda concezione naturalista, in armonia con il progresso civile e sociale della propria gente;
IMPEGNA
La Giunta regionale a presentare al Consiglio un piano territoriale comprensoriale urbanistico della zona del Parco del Gran Paradiso in accordo con i Comuni interessati.
Dopo aver constatato che nessun Consigliere intende prendere la parola in merito, il Vice Presidente CHABOD pone ai voti l'approvazione dell'ordine del giorno di cui trattasi.
Procedutosi alla votazione, per alzata di mano, il Vice Presidente CHABOD accerta e comunica che il Consiglio, ad unanimità di voti favorevoli (Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: ventitré), ha approvato il soprariportato ordine del giorno.
Il Consiglio prende atto.