Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 1152 del 8 febbraio 1995 - Resoconto

SEDUTA ANTIMERIDIANA DELL'8 FEBBRAIO 1995

OBJET N° 1152/X Communications du Président du Conseil régional. Adhésion du Conseiller Marco Bavastro au groupe de l'Union Valdôtaine.

Stévenin (Presidente) Do comunicazione al Consiglio dell'attività svolta dalla Presidenza del Consiglio e dagli organi consiliari:

Projets de loi présentés:

Disegno di legge n. 119, presentato dalla Giunta regionale in data 31 gennaio 1995: "Interventi regionali per investimenti nel settore del trasporto pubblico collettivo di persone" (2ème et 4ème Commission).

Disegno di legge n. 120, presentato dalla Giunta regionale in data 7 febbraio 1995: "Realizzazione o recupero funzionale di strutture afferenti ad aree naturali protette e a Espace Mont Blanc".

Projets de loi visés:

Disegno di legge n. 107: "Approvazione del Piano di politica del lavoro per il triennio 1995/1997 e modificazione alla legge regionale 17 febbraio 1989, n. 13 (Riorganizzazione degli interventi regionali di promozione all'occupazione)".

Je vous informe que le projet de loi n° 114 "Riapprovazione, ai sensi dell'ultimo comma dell'articolo 31 dello Statuto speciale, della legge regionale "Elezione diretta del sindaco, del vicesindaco e del consiglio comunale" est devenu applicable suite à l'expiration des délais, au sens du dernier alinéa de l'article 31 du Statut.

Réunions:

lère Commission: 2

2ème Commission: 2

3ème Commission: 2

4ème Commission: 1

5ème Commission: 3

3ème et 4ème Commission: 1

Commission chargée des nominations: 1

Conférence des Chefs de Groupe: 1

Bureau de la Présidence du Conseil: 2

Con lettera del 25 gennaio scorso l'Associazione valdostana industriali ha trasmesso a questa Presidenza copia della lettera inviata dalla stessa associazione al Presidente dell'Anti Trust nella quale si sollecita un urgente intervento in favore dell'editoria minore nel nostro Paese.

Copia della lettera è già stata trasmessa ai Capigruppo consiliari, ai Membri dell'Ufficio di Presidenza e ai Presidenti delle Commissioni consiliari permanenti.

Con lettera pervenuta a questa Presidenza il 27 gennaio 1995, indirizzata anche all'Assessore alla Pubblica istruzione, alla Presidente della V Commissione consiliare, al Presidente della Giunta regionale, ai Capigruppo consiliari ed alle Organizzazioni sindacali, un gruppo di insegnanti, personale di segreteria, personale ausiliario e rappresentanti degli alunni e delle famiglie dell'Istituto Professionale regionale di Châtillon, ha formulato alcune osservazioni sulla proposta di riforma dell'istruzione professionale. I firmatari chiedono oltre a precise scelte per il futuro degli Istituti professionali in un'ottica europea, la salvaguardia ed il potenziamento dell'esperienza "BAC" dell'Istituto di Châtillon, unica nel suo genere.

Con lettera in data 1° febbraio 1995, il Presidente della Commissione di Coordinamento ha trasmesso copia del D.P.C.M. 17 gennaio 1995, con il quale è stata nominata componente supplente del Rappresentante del Ministero dell'Interno, Presidente della Commissione di Coordinamento della Valle d'Aosta, il Vice Prefetto Dr.a Narcisa Brassesco.

Le 30 janvier, à l'occasion de la Foire de Saint-Ours une délégation d'administrateurs de Cuneo, conduite par le Président de la province Giovanni Quaglia, et par les Syndics de Cuneo, Giuseppe Menardi, et d'Alba, Enrico De Maria, à été accueillie au Palais régional.

Ces représentants de Cuneo m'ont prié de remercier le Conseil et le Gouvernement régional pour les initiatives que notre Région a mises en oeuvre en faveur de Clavesana, une des communes qui ont subi les dommages les plus graves lors de la récente inondation.

Le Président de la province de Cuneo et les Syndics de Cuneo et d'Alba ont aussi rencontré le Président du Gouvernement régional et l'Assesseur à l'agriculture, aux forets et aux ressources naturelles; ils entendent, en effet, nouer des rapports de collaboration pour jumeler deux produits typiques comme la truffe et la fontine et instaurer des rapports économiques et commerciaux, offrant à notre région la possibilité de participer à la grande Foire d'été de Cuneo dans un stand réservé à la Vallée d'Aoste.

Samedi dernier Angelo Carello est décédé à Aoste suite à une maladie incurable. Assesseur d'Aoste en quatre périodes différentes et conseiller municipal de 1965 jusqu'en 1975, Angelo Carello était connu également comme syndicaliste (il a été le secrétaire de la CGIL d'abord, puis de la UIL), comme journaliste et brillant écrivain plein d'humour. Au nom du Conseil régional j'adresse à sa famille de sincères condoléances.

Aline Engaz, mère du Conseiller régional Carlo Perrin est décédée à Torgnon, samedi 4 février. Au nom du Conseil régional, je présente à notre collègue Carlo les plus sincères condoléances.

L'ancien Commandant des agents de ville d'Aoste, Oscar Bus, est décédé lundi dernier dans la nuit.

Au nom du Conseil régional je présente les plus sincères condoléances à sa fille Josette, employée de la Présidence du Conseil.

Personnellement et au nom du Conseil régional je tiens à exprimer mes félicitations sincères à Gaudenzio Godioz pour la victoire en Coupe du Monde de ski de fond de hier soir avec le relais italien et à Patrick Favre pour la victoire et première place en Coupe du Monde des 20 kilomètres de biathlon.

Ces brillantes performances apportent grand honneur pour la Vallée d'Aoste et pour le sport tout entier.

Presidente La parola al Consigliere Aloisi.

Aloisi (APA) Il mio è un compito delicato perché ho conosciuto e ho vissuto in modo profondo l'amicizia con Angelo Carello, forse al pari di tanti altri amici e compagni che in passato hanno vissuto con lui momenti di lotta e di idealità. É giusto che la sua memoria venga onorata in questo consesso. Scompare una delle figure più rappresentative della storia riformista e libertaria della nostra Regione; Assessore e Consigliere al Comune di Aosta, Segretario regionale della CGIL e della UIL, Angelo Carello è stato uno dei protagonisti della vita democratica valdostana. Uomo di grande cultura, politico, scrittore e pubblicista, attento osservatore della realtà, è stato di una coerenza esemplare, ed ha vissuto in maniera semplice e decorosa.

Caro Angelo, il tuo rigore morale e la tua severità intellettuale, la tua grande umanità e la tua enorme sincerità, il tuo senso dell'umorismo e il tuo senso dell'ironia anche nei momenti difficili, hanno fatto di te una persona amata, apprezzata e stimata. Se è vero, come altri al di fuori di questo consesso, hanno sottolineato che tra l'avere e l'essere hai scelto l'essere, è vero che in un mondo come quello politico sei stato incapace di serbare rancori, di odiare, di nutrire sentimenti di vendetta e di inimicizia. Quanti ti hanno conosciuto hanno ancora molto da imparare dalle lezioni di umiltà che ci hai dato e che spesso non abbiamo saputo cogliere. Il professore Federico Caffè scriveva nel suo libro "La solitudine del riformista": " La fiducia che le idee finiscano per prevalere sugli interessi costituiti non può essere abbandonata da chi ne abbia fatto il fondamento della propria visione della vita".

Tu eri questo, un grande idealista. Ciao amico di elevata statura morale e intellettuale, ciao amico e compagno di grandi battaglie; te ne sei andato povero, ed oggi quanti di noi che ti hanno conosciuto comprendono quanto siamo rimasti più poveri senza di te. Ciao Angiolino.

Presidente La parola al Consigliere Parisi.

Parisi (VAP) A nome del movimento e a mio personale, esprimo il mio più profondo dolore per la scomparsa prematura di Angelo Carello. Ho avuto per lunghi anni di militanza nel PSI l'opportunità di apprezzare le sue qualità non solo politiche, ma anche morali, la sua coerenza è sempre stata presente in ogni momento della sua azione politica. Credo che il suo senso dell'umorismo era proverbiale e tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo ricorderanno quel suo atteggiamento un po' scanzonatorio.

Le sue qualità morali hanno sempre prevalso e sono state di esempio per chi ha concepito la politica come servizio. Avrebbe potuto, come altri, cercare il successo e il denaro e invece ha scelto di rimanere se stesso.

La scomparsa prematura di Angelo Carello lascia nello sconforto i familiari e un vuoto in tutti noi. Si può affermare senza falsa retorica che se n'è andato un bravo ragazzo.

Presidente La parola al Consigliere Piccolo.

Piccolo (ADP-PRI-Ind) Per esprimere le condoglianze per quanto riguarda il decesso della mamma di Carlo Perrin, un personaggio di grande umanità, che lascia nella comunità di Torgnon una testimonianza di quei valori che dovrebbero essere riscoperti in questo momento di grande confusione.

Presidente La parola al Consigliere Bavastro.

Bavastro (UV) Voglio comunicare a questo Consiglio di aver preso la decisione di aderire al gruppo consiliare dell'Union Valdôtaine, ritenendo che questa sia la scelta più coerente con i motivi che mi hanno indotto, a suo tempo, a uscire dalla Lega Nord.

Ancora prima che la Lega nascesse in Valle d'Aosta, avevo sempre sostenuto che il ruolo che questa doveva avere era di essere di critica e di stimolo all'Union Valdôtaine in un momento difficile della sua storia, in cui erano stati commessi degli errori ed erano emerse tendenze negative. Io credo che oggi queste cose vengano ammesse apertamente anche dalla stessa Union Valdôtaine e all'interno dell'Union Valdôtaine molte cose sono cambiate, con un ricambio al vertice molto significativo. All'interno della Lega mi sono battuto perché ci si avvicinasse all'Union Valdôtaine, perché si instaurasse un dialogo privilegiato con questo movimento, e la stessa Union sembrava molto interessata ad avere un rapporto diverso con la Lega. Purtroppo, come tutti sapete, la Lega ha fatto altre scelte che io non ho condiviso.

Sul piano nazionale, oggi ci sono dei motivi di incertezza, d'instabilità, che possono essere una minaccia per la nostra autonomia, per la nostra regione, e credo che in un momento di questo tipo, una assoluta coesione tra le forze regionaliste e federaliste sarebbe stata opportuna, e intendo fare un passo in questo senso.

La Lega non ha voluto partecipare a questa unione di forze regionaliste e federaliste e questo mi sembra contraddittorio con l'ideologia del movimento leghista. D'altra parte, anche sul piano nazionale, anche al di là del momento difficile che la Lega sta vivendo, e precedente a questo, mi pare che si fosse un po' perso il mordente nella lotta federalista; da un lato, le molte defezioni, prima fra tutte quella del prof. Miglio e, dall'altro, il tentativo di trasformarsi in forza nazionale avevano fatto perdere smalto al federalismo della Lega. Forse anche insistere sul federalismo inteso in chiave socio-economica trascurando troppo gli aspetti regionalistici ed etnici rende il federalismo una cosa fredda, che perde fascino e presa sulla gente. Anche sotto questo aspetto ritengo che la concezione federalista dell'Union sia più rispondente alla mia. Questa considerazione, l'apprezzamento per i cambiamenti che l'Union ha saputo fare al suo interno, l'esigenza di dare maggior forza allo schieramento regionalista, di cui l'Union è certamente la più significativa componente, sono motivi già sufficienti a giustificare questa mia scelta ma in più direi che ha molta importanza la mia esperienza di questi quasi 2 anni di vita in Consiglio.

Ho visto la Giunta Viérin conseguire alcuni grossi risultati: Cogne, Casinò, Ospedale, tutti problemi di fondamentale importanza che erano sul tappeto da molto tempo, e che sono stati affrontati con incisività. Ho avuto la possibilità fortunata e casuale, fra l'altro, di partecipare ai lavori della Commissione mista regioni-enti locali e, strada facendo, ho avuto l'occasione di apprezzare l'impegno, la correttezza, l'onestà politica e personale di molti esponenti dell'Union Valdôtaine.

Tutto questo è avvenuto in modo anche evidente per tutti nella fase di preparazione e poi nell'iter per la votazione della legge elettorale per i comuni. Ecco le ragioni della mia scelta che a mio parere non implica l'aver cambiato modo di pensare, ma aver constatato che il mio modo di pensare trova una maggior possibilità di espressione e una più giusta collocazione all'interno dell'Union Valdôtaine. Credo in fin dei conti, anche quegli elettori della Lega più legati ai valori del regionalismo possano quantomeno capire la mia scelta, che in ogni caso è una scelta meditata, presa in piena coscienza, senza dubbi, e definitiva.

Presidente La parola al Consigliere Perrin Giuseppe Cesare.

Perrin G.C. (UV) Il y a une année environ, le groupe de l'Union Valdôtaine recevait dans son sein la présence d'un conseiller qui n'avait pas été élu dans la liste de l'Union Valdôtaine mais qui parvenait d'une autre liste; à ce moment là quelqu'un, faisant de l'ironie, avait dit que le mouvement bientôt se serait repenti de cet apport. Une année et plus est passée et disons que non seulement l'Union Valdôtaine n'a pas eu besoin de se repentir, mais que cet apport a été positif, parce que le Conseiller Rini, depuis lors, a travaillé dans le sein du mouvement, avec son apport d'idées, d'expérience et de collaboration.

Aujourd'hui, après un long parcours, pour des raisons, des motivations qui sont peut-être différentes, le Conseiller Bavastro, élu dans la liste de la Lega Nord, a demandé l'adhésion au groupe de l'Union Valdôtaine. L'Union Valdôtaine ne peut que se réjouir de ce choix parce que il s'agit non d'un choix improvisé, mais comme j'ai dit, d'un choix qui a derrière lui un long parcours, une longue méditation, des réflexions qui sont de caractère politique. Nous vivons en Vallée d'Aoste et en Italie un moment, d'un côté, d'émiettements politiques et, de l'autre côté, de la volonté d'agréger les forces politiques, ce qui est le chemin juste, celui qui pourra sauver l'Etat italien du désastre total. Derrière les motivations de Bavastro, il y a aussi cette volonté d'eclaircissement du cadre politique. Bavastro avait fait en 1993 un choix, se présentant dans la liste de la Lega Nord, un choix politique qui, si nous voulons, n'était pas loin de celui de l'Union Valdôtaine, parce qu'il avait choisi d'adhérer, de combattre pour une force politique qui se voulait autonomiste, fédéraliste et qui combattait dans la même direction de l'Union Valdôtaine.

Au fur et à mesure que le temps passait, il a pu se rendre compte - surtout au niveau d'Etat italien - que cette même Lega Nord a abandonné une grande partie des idéaux qui l'avaient poussée et des contradictions internes sont surgies. Il suffit de penser à des projets de révision de la Constitution qui si pas totalement effaceraient en grande partie la Région Vallée d'Aoste et donc notre possibilité d'autogestion, de sauvegarder la personnalité valdôtaine, notre culture dans un amalgame d'une macrorégion qui porterait à notre destruction. Il a choisi contre l'émiettement politique, le renforcement du grand mouvement autonomiste et fédéraliste qui en Vallée d'Aoste est représenté par plusieurs forces politiques, mais surtout, il a dit, par la grande force de l'Union Valdôtaine qui malgré ses défauts, ses erreurs commises dans le passé et dans le présent - nous ne nous croyons pas parfaits, bien loins de là! - représente quand même l'essentiel de cet idéal autonomiste et fédéraliste.

Nous avons eu, nous aussi, la possibilité, en travaillant dans ce Conseil, de voir reconnaître pour un homme qui, par exemple moi je ne connaissais pas, qu'il ne résonnait pas en termes partitiques, mais chaque fois qu'il intervenait c'était sur les problèmes réels, et toujours en essayant de sauvegarder cette vision autonomiste et fédéraliste qui est en lui. C'est pour cela que nous l'accueillons au sein de notre groupe et, demain, au sein du notre mouvement. Ce deuxième passage n'appartient pas au groupe, nous avons instauré dans l'Union Valdôtaine la plus ample démocratie et il revient donc aux sections d'accepter cela, mais nous le remercions, d'or et déjà, du choix qu'il a fait, de la cohérence qu'il a démontrée, de ses réflexions qui l'on fait décider de nous rejoindre et nous le remercions d'or et déjà aussi, pour la collaboration qu'il apportera à notre mouvement.

Je sais que pour les forces politiques qui se voient abandonnées est toujours douloureux; l'Union Valdôtaine a essuyé dans le passé des choses de ce genre, nous nous rendons compte, mais nous prions de les croire que l'acceptation ce n'est pas dans le sens d'un défi, mais d'une collaboration future. Nous croyons que les forces autonomistes et fédéralistes ne doivent pas se combattre, doivent malgré leur différence se rejoindre pour travailler ensemble pour l'avenir de la Vallée d'Aoste. Et donc nous considérons la venue de Bavastro dans notre groupe comme une anticipation d'une volonté politique des Valdôtains de s'unir dans un grand ensemble qui puisse, en se renforçant justement, défendre les intérêts de cette chère Vallée d'Aoste que nous voulons tous sauvegarder dans le futur.

Presidente La parola al Consigliere Rini.

Rini (UV) Circa un anno fa, come ha fatto oggi Bavastro, seppure con differenti motivazioni, decidevo di lasciare il partito di origine; scelta che rifarei, e a maggior ragione vista la deprimente fine che il partito ha fatto, i motivi ben noti che l'hanno determinata, e soprattutto alla luce dell'esperienza positiva nel gruppo dell'Union Valdôtaine.

Ricordo lo stato d'animo di quel momento, e vi assicuro che per fare una scelta del genere ci vogliono delle motivazioni più che valide, in quanto si sa già di andare in contro ad attacchi soprattutto strumentali. Nel mio caso le critiche e gli attacchi denigratori sono stati eccessivi e mi auguro, anzi sono convinto, che il partito a cui apparteneva Bavastro saprà accettare la sua scelta in modo più civile. Posso comunque rassicurare Bavastro che, a dispiacere delle critiche, si contrapporrà il fatto di trovarsi in un gruppo politico che pensa in primo luogo al bene della Valle, lavora unitariamente e costantemente per cercare di risolvere i problemi della nostra Regione, tenendo conto delle aspettative legittime di tutti i Valdostani, al di sopra delle logiche dei partiti e nell'intento di far crescere e sviluppare i principi ispirati ai valori dell'autonomia, della solidarietà e della partecipazione.

Sin dagli anni '70 l'Union Valdôtaine ha condotto un'azione aggregatrice delle forze politiche e dei singoli che credono nell'autonomia della Valle e che hanno una visione federalista dello Stato italiano e dell'Europa. Bavastro, come il sottoscritto, a differenza di altri, ha capito che semplificare il quadro politico è l'unica via da percorrere se si vuole evitare la confusione politica. Mi complimento per la scelta di Bavastro sperando che l'aggregazione in atto possa continuare nell'interesse della Valle d'Aosta.

Presidente La parola al Consigliere Marguerettaz.

Marguerettaz (PpVA) Per un attimo ho avuto l'impressione di essere tornato nel Consiglio comunale di Aosta in cui, a fronte di ordini del giorno con poco o niente da decidere, si cerchi di far trascorrere il tempo. Io volevo fare due considerazioni di tipo politico e non personali.

Un Consiglio eletto meno di due anni fa, che ha cambiato la volontà degli elettori; il Consiglio è stato eletto con un sistema proporzionale e ci troviamo ad avere, di fatto, un rapporto fra la maggioranza e la minoranza assai più lontano nei numeri rispetto a quello di un consesso eletto col sistema maggioritario. Io credo che la minoranza che rappresenta il 20 percento degli elettori non sia rappresentativa nei numeri di una volontà di critica legittima a prescindere dai partiti. Un rapporto tra la minoranza e la maggioranza dell'80 percento contro il 20 percento si sta avvicinando a quelle percentuali definite "bulgare". Se questo rapporto fosse stato determinato dagli elettori non ci sarebbe alcun problema, ma visto che è stato determinato da cambiamenti di "casacca", credo che una riflessione vada fatta.

Un'altra riflessione è questa: è vero che c'è un'aggregazione ampia nella maggioranza ma questa, non essendo stata scelta dagli elettori, sta rivelando i suoi limiti politici che l'ingresso di Bavastro nell'Union Valdôtaine non concorrerà a limitare, ma a fomentare. Io ero presente al Congresso della Lega e mi è stata chiarissima la posizione di Bavastro, fortemente in contrasto con le sinistre, i progressisti, che oggi è alleato con l'Union Valdôtaine. Vedete che - una piccola risposta a Perrin - quel processo di semplificazione con queste operazioni dei singoli non raggiunge lo scopo, ma anzi temo, come Valdostano e non come popolare, sia deleterio.

Presidente La parola al Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (LN) Finalmente il Consigliere Bavastro ha chiarito la sua posizione, ha trovato i lumi della ragione e ha trovato la forza politica ideale. Sono contento per lui, come già avevo detto qualche settimana fa, e quando soprattutto sollecitavo un chiarimento. La cosa peggiore è che ci sia silenzio, ci vuole chiarezza e dire nitidamente non solo qui dentro, ma anche agli elettori, da che parte si vuole stare. Certo che questo passaggio è stato caricato di retorica, di frasi inutili, demagogia, non dico solo dal Consigliere Bavastro che avrà fatto le sue riflessioni che respingo al mittente, perché sono assolutamente assurde e pretestuose.

Piuttosto una considerazione su quanto ha detto il Capogruppo dell'Union Valdôtaine Perrin mi sembra doverosa: mi sembra che parli dal pulpito di quella forza politica che si continua a considerare tutrice esclusiva dell'autonomia, del bilinguismo, del federalismo, dei diritti dei Valdostani, del bene e del benessere della nostra regione, e che nelle altre forze politiche siano individuati una sorta di piccoli focolai di male, cioè il bene sta lì, il male sta al di fuori dell'Union Valdôtaine. Ebbene, se i principi ai quali si ispira l'Union Valdôtaine sono sinteticamente enunciati in quello che potrebbe considerarsi un decalogo di metodi, e che sono stati recentemente pubblicati, e fortunatamente sono stati pubblicati, e sono le intercettazioni ambientali tra un deputato e un ex Presidente della Giunta, io prendo volentieri le distanze da questo movimentoe mi meraviglio che il Consigliere Bavastro che è stato titolare di 6000 voti insieme a Linty e Tibaldi che denunciavano questo metodo democristiano, la Democrazia Cristiana irpina, come qualcuno giustamente suggeriva... io ne prendo volentieri le distanze e lascio che la via più illuminata venga percorsa da altri.

Presidente La parola al Consigliere Chiarello.

Chiarello (RC) Io voglio fare gli auguri a Bavastro per il suo nuovo cammino. Io penso che la coerenza si misuri in altre cose; se uno non si trova bene in un partito, ci sono anche le dimissioni dall'incarico dato dagli lettori... non parliamo mai di questa coerenza! Spiace che la Fédération deve spostarsi sempre più a destra, solo come sedie. Io spero che si rivedano le commissioni e gli incarichi della minoranza.

Presidente La parola al Consigliere Bich.

Bich (APA) É sempre molto difficile parlare in queste circostanze; la parola va a toccare i nervi deboli e poi dispiace che dei rapporti interpersonali possano essere lesi dagli interventi che si fanno in Consiglio. Io mi limiterò a seguire la parata militare e di recepire alcuni aspetti generali. Devo dire che per una volta è la politica che impara dall'economia, questa è una perla del nuovo corso. Mi viene in mente negli anni '60 quando la Fiat comprò la Cromodora e fece un'assemblea dei soci e dei dipendenti e riecheggiava la stessa piaggeria di oggi.

Farò l'amministratore delegato della Cromodora che si stava incorporando alla Fiat, l'amministratore delegato e il Presidente mi sembravano i toni che hanno usato i colleghi Bavastro e Rini e analogo atteggiamento tenne un delegato dell'Avvocato che prese atto del passaggio. Questo è successo quando la Cromodora è stata assorbita dalla Fiat, punto e basta.

Presidente La parola al Vicepresidente, Viérin Marco.

Viérin M. (PpVA) Dopo aver sentito le solite cose, mi sembra però che oggi si sia anche esagerato e si sia passati in cose che di politico hanno ben poco. Mi spiace di parlare sull'intervento di Rini, ma ritengo che fosse fuori luogo ed è andato a finire che ha toccato solo il suo aspetto e non la motivazione di Bavastro. Mi dispiace che abbia di nuovo dovuto difendersi, non è che sia troppo tranquillo, perché ogni volta che ha l'occasione passa alla propria difesa. Ha toccato anche la nostra forza politica, vorrei ricordare che se non altro noi siamo rimasti lì, abbiamo onorato agli impegni assunti con gli elettori e gli attacchi che dici di aver ricevuto sono quelli che sto facendo in questo momento perché forse uno dei tuoi difetti è di non uscire nella strada, con la gente.

É stato anche detto che è stato fatto contro le aspettative dei Valdostani. Noi come Popolari abbiamo fatto solo l'interesse dei Valdostani, abbiamo difeso alcune nostre visioni politiche e amministrative; è chiaro che i numeri non stanno dalla nostra parte, ma è chiaro che la situazione reale non è rappresentata da un 80 percento pro maggioranza e un 20 percento pro minoranza; adesso i numeri sono 28 a 7, ma sicuramente la rappresentanza vera non è questa. Quindi a volte bisogna avere più coerenza, e essa sta nel fatto che si è stati eletti da cittadini che hanno scelto quella forza, quel programma... e queste cose vengono meno! All'esterno si dice che questo Consiglio sembra sempre di più un mercato; non vorrei essere oltraggioso, ma qui vediamo le stesse operazioni di mercato che vediamo alla fiera.

Presidente La parola al Consigliere Florio.

Florio (VA) Anche per me è difficile parlare di queste questioni che attengono a scelte personali, a vicende di singoli, al rapporto che ognuno di noi ha con la forza politica cui appartiene, al rapporto con l'attività di quest'aula. Ciò che accade ancora una volta qui: ma sarà l'ultima? É segno che viviamo tempi confusi e che la politica vive tempi oscuri, vi è un'incertezza, credo, in tutte le forze che siedono in quest'aula tranne che in una, graniticamente certa di ciò che è, della strada che sta percorrendo, degli obiettivi che si pone, dei presupposti ideali-culturali che ha nel proprio bagaglio intellettuale.

Si devono fare tre riflessioni distinte. Il vincolo di mandato: è vero, sediamo senza vincolo di mandato ma, Bavastro, certo è che un consigliere che viene eletto in una forza che si presenta di opposizione rispetto al modo di leggere la realtà socio-politica in cui si opera, di opposizione rispetto al modo in cui è stata condotta la vita amministrativa, ebbene, un consigliere eletto in una forza di questo tipo, dovrebbe riflettere con gravità sulla scelta di passare nell'altro campo. É una considerazione personale, non una censura, ma mi sento di doverla fare.

La seconda considerazione è amara: in quest'aula la parola "dimissioni" non aleggia mai, aleggia ad esempio nel Consiglio comunale di Aosta che ha difficoltà di conoscenza dei problemi; non vorrei che dietro questo diverso atteggiamento ci siano motivazioni legate allo stipendio dei consiglieri.

La terza considerazione è politica: l'Union è sempre più al centro della vita politica, è il deus ex macchina totalizzante della vita politica valdostana e questo per, da una parte, l'incapacità delle altre forze di essere altra cosa pur con essa collaborando, ma con la ricerca dura di essere altra cosa, di voler partire da presupposti ideali diversi per arrivare a obiettivi anche diversi che tengano conto di una musica di fondo che è presente in tutti, ma seguendo marce e anche modalità differenti.

Il problema sta nella mancanza di coraggio delle forze politiche di essere tali fino in fondo nei confronti degli elettori. D'altra parte vi è la pigrizia dei cittadini, perché è più facile credere che esiste un grande padre che risolve ogni problema quando invece più rischioso è tentare strade autonome che possono anche collaborare con quel grande stradone, ma che con questo non si voglia confondere. Noi vogliamo essere una di quelle stradine che vorremmo diventasse più grande nel discorso della semplificazione del quadro politico.