Oggetto del Consiglio n. 785 del 6 luglio 1994 - Resoconto
OGGETTO N. 785/X - Interventi per il restauro dell'edicola votiva sita in Aosta, viale Piccolo San Bernardo. (Interpellanza)
Interpellanza - Visto lo stato di abbandono in cui versa da alcuni anni l'edicola votiva situata in V.le Piccolo S. Bernardo ad Aosta, al bivio per il castello di Mont Fleury;
Considerato che all'epoca dei lavori di realizzazione del marciapiede si decise, giustamente, di non rimuovere tale struttura, segno della pietà cristiana e della tradizionale religiosità valdostana;
Verificato che gli interventi fin qui effettuati si sono limitati ad opere di "puntello" dell'edicola, il cui stato appare sempre più pericolante;
Appreso dagli organi di stampa che nel settembre 1993 veniva inoltrato dal Comune di Aosta alla Sovrintendenza ai Beni Culturali una nutrita documentazione sulla struttura;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
l'Assessore competente per sapere:
a) se gli interventi da effettuarsi sull'edicola siano o meno di competenza della Sovrintendenza ai Beni Culturali;
b) se la Sovrintendenza abbia già individuato quali interventi effettuare;
c) quali tempi si stimano necessari per mettere in atto detti interventi.
F.to: Marguerettaz
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Marguerettaz.
Marguerettaz (PpVA) - Ho presentato questa interpellanza anzitutto per una necessità di chiarezza.
L'edicola votiva alla quale mi riferisco è quella sita nei pressi del bivio del castello di Mont Fleury in prossimità del cimitero di Aosta. Periodicamente di tale edicola appaiono delle foto sui giornali, a testimonianza piccola se vogliamo ma significativa di uno dei tanti degradi che vive la città di Aosta. Ma mentre per altre strutture, anche forse più significative dal punto di vista della volumetria, risulta essere chiaro chi debba intervenire per risanare una situazione che tale non è, per questa edicola finora non mi pare che si sappia di chi è la responsabilità del mancato recupero della struttura.
Non conosco la storia di questa edicola, se non alcune vaghe informazioni fra l'altro neppure verificate, ma sicuramente è un segno della tradizione religiosa della gente valdostana, e questa piccola struttura si è deciso di lasciarla in piedi già diversi anni fa, quando si effettuarono i lavori di allargamento del marciapiede di via Piccolo San Bernardo.
Mentre si effettuavano i lavori di allargamento del marciapiede l'edicola venne puntellata per evitare che crollasse, e da allora a oggi gli unici interventi che sono stati fatti sono quelli che hanno aggiunto altri puntelli per essere più sicuri che non crollasse.
In tutta questa situazione di confusione, perché ricordo che quando ero al comune di Aosta avemmo occasione di parlare di questa situazione, l'assessore dell'epoca mi disse che probabilmente era di competenza della sovrintendenza ai beni culturali, adesso ho appreso da un settimanale locale che nel settembre 1993 veniva inoltrato dal comune di Aosta alla sovrintendenza ai beni culturali una nutrita documentazione sulla struttura, pertanto chiediamo all'assessore se gli interventi che sono da effettuare su questa edicola sono di competenza della sovrintendenza e in caso negativo di chi è la competenza; in secondo luogo chiediamo (se la competenza è della sovrintendenza) se la stessa abbia già individuato gli interventi da effettuare; infine chiediamo quali tempi siano necessari per mettere in atto l'intervento.
Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore al turismo, sport e beni culturali, Agnesod.
Agnesod (UV) - Rispetto al problema dell'edicola sacra situata all'ingresso del Mont Fleury, c'è un contenzioso che è iniziato nel 1987, quando l'ufficio della sovrintendenza ha esaminato il progetto di massima per la realizzazione del marciapiede in viale Piccolo San Bernardo. La decisione della sovrintendenza rispetto a questo progetto di massima di allora era quello che si dava un parere favorevole alla realizzazione delle opere in oggetto specificate, quindi il marciapiede, a condizione che venisse conservata e restaurata l'edicola sacra posta all'ingresso dell'attuale accesso al Mont Fleury.
Ci sono poi una serie di corrispondenze epistolari, incontri che si sono avuti nel tempo fra comune di Aosta e sovrintendenza, i lavori del marciapiede sono andati avanti perché erano necessari, erano appaltati, e il problema dell'edicola non è stato mai risolto.
C'è stata di nuovo una lettera del 20 giugno 1990, con cui l'assessore e il responsabile del servizio Renato Perinetti chiedono al comune di Aosta informazioni sul raddrizzamento dell'edicola sacra, in quanto con la costruzione del marciapiede l'edicola aveva avuto un assestamento.
Si diceva che "il raddrizzamento dovrà essere eseguito previo impacchettamento rigido in legno, tale da non danneggiare i resti degli affreschi, qualsiasi risanamento dei giunti lapidei dovrà essere realizzato con calce addizionata con pozzolana", cioè erano dei suggerimenti tecnici che la sovrintendenza faceva al comune di Aosta per poter procedere.
Poi c'è di nuovo un'altra lettera del 19 settembre 1990, dove l'assessore chiedeva informazioni riguardanti la problematica della cappella votiva.
Credo che questo sia un problema da affrontare nei tempi più brevi, abbiamo in previsione la settimana prossima un incontro con il comune di Aosta perché possano avere il consenso da parte della sovrintendenza per poter procedere con i lavori.
Il problema è in questi termini: è un discorso tecnico e non politico e a testimonianza vi do lettura di una relazione che l'arch. Perinetti mi aveva fatto riguardo a questa edicola: "L'edicola in questione doveva essere restaurata a cura e spese dell'amministrazione comunale di Aosta, in quanto parte integrante del progetto riguardante la realizzazione dei marciapiedi di via Piccolo San Bernardo. A questo scopo la sovrintendenza in sede di autorizzazione dei lavori approvava gli stessi, a condizione che fosse conservata e restaurata l'edicola sacra. Lettera in data 23 febbraio 87, prot. n. 600.
Alla lettera seguirono in sede di realizzazione delle opere numerosi sopralluoghi ed incontri a livello tecnico per risolvere il problema, tenuto conto che era inaccettabile lo spostamento della cappella, in quanto oltre ad essere importante come documento storico, segnalava un bivio antico (mi hanno spiegato i tecnici che quando quella zona era una grossa distesa di prati, questo era un punto di riferimento anche dal punto di vista urbanistico).
In data 22 giugno 1990, con lettera prot. n. 10447 la sovrintendenza provvedeva anche ad inviare alle parti interessate le specifiche tecniche dell'intervento. In data 19 settembre 1990, con lettera prot. n. 19158 veniva inoltre sollecitato l'intervento al fine di evitare ulteriore deterioramento dello stesso.
Ciò premesso, si deve rilevare che a tutt'oggi l'amministrazione comunale non ha provveduto in merito, ma ha nel contempo nominato un professionista per la redazione del progetto di restauro che risulta in corso.
Si fa presente anche che c'è una specifica richiesta finalizzata allo spostamento dell'edicola. In merito alla proposta dello spostamento l'ufficio esprimerà parere negativo in quanto si ritiene inutile e gratuito procedere alla decontestualizzazione del monumento.
Il sovrintendente, Renato Perinetti".
Mi auguro che il fatto che lunedì ci sia questo incontro con il comune di Aosta, alla presenza dei tecnici del comune di Aosta, del sovrintendente e dei tecnici del nostro assessorato, possa permettere di trovare una soluzione, di trovare una via di uscita, perché dobbiamo dare a questo monumento una dignità non solo per l'immagine che ne ha il comune di Aosta dal punto di vista paesaggistico, ma anche dignità dal punto di vista religioso. É mia opinione dare a questa edicola una struttura che la protegga, che la renda dal punto di vista religioso una struttura con un minimo di dignità di immagine.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Marguerettaz.
Marguerettaz (PpVA) - Dalle risposte che mi sono state date dall'assessore sono soddisfatto solo dalla comunicazione datami riguardo all'incontro che avverrà fra pochi giorni fra la sovrintendenza e il comune di Aosta, perché effettivamente se di incontro si ha ancora necessità, e di incontro ancora per chiarire - perché questo è stato detto dall'assessore -, evidentemente la situazione è ancora in alto mare.
Se la situazione è in alto mare, il tutto è stato determinato da una mancanza di chiarezza; al riguardo mi auguro si faccia luce già nella riunione di Lunedì.
Mancanza di chiarezza perché è pur vero che da un punto di vista cartaceo la sovrintendenza aveva chiesto l'intervento al comune di Aosta nel momento in cui lo stesso effettuava i lavori di allargamento del marciapiede, ma a me risulta che in successivi incontri, che purtroppo hanno avuto solo l'aspetto dell'informalità e non quello della registrazione scritta degli impegni presi, erano stati presi impegni solo verbali a più riprese da parte della sovrintendenza per intervenire su questa edicola votiva, così come del resto gli stessi impegni erano stati presi dalla stessa sovrintendenza per intervenire sulla chiesa della piazzetta di S. Grato.
Mi fa piacere che anche l'assessore convenga che quel piccolo edificio è comunque significativo, vada conservato, vada restaurato; faccio solo una richiesta: interveniamo prima che la volontà di conservare e di restaurare l'edicola non si possa più esercitare semplicemente per il fatto che la stessa è crollata al suolo.