Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 753 del 22 giugno 1994 - Resoconto

OGGETTO N. 753/X - Approvazione del testo definitivo del piano di gestione territoriale del Parco Naturale del Mont Avic, ai sensi della legge regionale 19 ottobre 1989, n. 66.

Deliberazione - Il Consiglio

Vista la legge regionale 19 ottobre 1989, n. 66, concernente le "Norme per l'istituzione del Parco Naturale del Mont Avic";

Rilevato che, ai sensi del 5í comma dell'articolo 9 della legge regionale n. 66/1989 la Giunta regionale, esaminate le osservazioni presentate, provvede alla stesura del testo definitivo del Piano di Gestione Territoriale del Parco e lo sottopone al Consiglio regionale per l'approvazione;

Richiamata la deliberazione della Giunta regionale n. 2481 del 25 marzo 1993, con la quale si approvava il testo definitivo del Piano di Gestione Territoriale del Parco Naturale del Mont Avic per la successiva trasmissione al Consiglio regionale;

Visto il parere favorevole del Dirigente del Servizio Tutela dell'Ambiente dell'Assessorato dell'Ambiente, Territorio e Trasporti, ai sensi del combinato disposto dell'articolo 72 della legge regionale n. 3/1956 e successive modificazioni, e dell'articolo 21 della legge regionale n. 18/1980 e successive modificazioni, in ordine alla legittimità della presente deliberazione;

Richiamata la legge regionale 19 ottobre 1989, n. 66;

Visto il parere della III Commissione consiliare permanente;

Delibera

1) di approvare il Piano di Gestione Territoriale del Parco Naturale del Mont Avic, come da testo definitivo approvato dal Consiglio di Amministrazione dell'Ente Parco con deliberazione n. 84/1993 del 3 settembre 1993, e successivamente modificato in accoglimento delle osservazioni presentate dal Servizio Tutela dell'Ambiente dell'Assessorato dell'Ambiente, Territorio e Trasporti, con nota n. 868/TA del 1° marzo 1994;

2) di dare atto che la presente deliberazione non è soggetta al controllo della Commissione di Coordinamento per la Valle d'Aosta, in quanto non compresa nelle categorie indicate nell'articolo 8 del decreto legislativo 22 aprile 1994, n. 320.

(Piano di Gestione Territoriale del Parco Naturale del Mont Avic) ...omissis...

Président - La parole au Conseiller Lanièce.

Lanièce (GA) - Prendo la parola per dire che ho presentato degli emendamenti al testo di gestione territoriale del Parco oltre a quelli che avevo già presentato in sede di Commissione, che ho visto che sono stati accettati sia dalla Commissione che dall'Assessore. Il fine di questi emendamenti è quello di cercare di evitare che il Parco regionale del Mont Avic, sulle cui finalità sono pienamente d'accordo, finisca per essere una gabbia per gli abitanti del paese mettendo troppi vincoli, a volte anche assurdi, come è stato messo in evidenza durante la seduta della III Commissione.

Il primo emendamento riguardava il punto 3.9.1 in cui chiedo che al secondo trattino del terzo capoverso si sostituiscano le parole: "Villaggi di Chevrère, Boden, Gettaz e Fussy", con le parole: "Villaggi di Chevrère, Boden, Gettaz, Fussy, Cretaz, Losson, Herin e Cugnon", allargando in pratica le possibilità date ai primi anche ai villaggi vicini.

Il secondo emendamento riguarda sempre il punto 3.9.1. All'ottavo trattino del terzo capoverso, dove si parla del Centro culturale con disponibilità di locali, ho chiesto di sostituire le parole: "in una delle località del fondovalle", con le parole: "in una delle località del territorio comunale".

Infine alla lettera d) del punto 3.7, riguardante le attività agro-pastorali, ho chiesto di sostituire le parole: "è vietato costruire nuove piste percorribili con mezzi meccanici ad uso agronomico", con le parole: "è vietato costruire, salvo casi di emergenza e di estrema necessità, nuove piste percorribili con mezzi meccanici ad uso agronomico", come era già stato d'altronde evidenziato in uno degli emendamenti presentati in un altro punto.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Marguerettaz.

Marguerettaz (PpVA) - Pur senza presentare degli emendamenti, vorrei fare anch'io qualche riflessione su questo piano di gestione e approfittare quindi dell'analisi di questa delibera per porre alcune osservazioni ed alcune domande.

Innanzitutto credo che vada fatta un'osservazione di massima. L'organizzazione e l'istituzione già ai suoi albori, ed ora la regolamentazione di questo primo Parco regionale sono, indubbiamente, cosa significativa ed importante.

Esse vanno infatti nella direzione della salvaguardia dell'ambiente naturale, della valorizzazione delle risorse naturali e credo possano rappresentare una prima possibilità di una forma di turismo diversa rispetto a quella alla quale siamo stati abituati nella nostra regione. Il parco è quindi una grossa risorsa sulla quale - a mio avviso - bisogna investire, proprio per farne godere tutti i benefici al maggior numero di persone e cercando di mediare queste necessità con la ovvia salvaguardia ambientale.

Fatte queste considerazioni, devo dire che, leggendo questo piano di gestione, la sensazione che si ha e che cercherò di determinare con piccoli esempi è quella di trovarsi davanti ad una zona che si vuole salvaguardare, ma della quale non si vuole dare un benefico usufrutto agli eventuali visitatori. Faccio questa osservazione per alcune motivazioni: c'è una regolamentazione per le attività che vengono permesse all'interno del territorio del Parco che a mio avviso è, in alcune parti, esagerata. Vado a specificare meglio.

Credo che sia abbastanza forzato, così come previsto dal punto 6 della parte delle norme e dei divieti, vietare l'utilizzo di apparecchi radio-televisivi ad eccezione di quelli utilizzati all'interno delle abitazioni e dei locali pubblici e "fatto salvo l'uso degli apparecchi impiegati in servizi di vigilanza e soccorso". Vale a dire che in questo territorio non può recarsi nessun visitatore dotato di radioline. Capisco che questo vada nella direzione della salvaguardia delle quiete, ma credo che non ci troviamo davanti ad una aggressione in massa del territorio per cui il cumulo dell'utilizzo di questi apparecchi possa determinare...

(...voci fuori microfono...)

...qui si parla della zona estensiva del Parco, quindi se tu lasci la macchina al parcheggio e vai all'interno del Parco non puoi portarti dietro una radio perché è vietato, così come sono vietati il decollo e il sorvolo con deltaplani, parapente o altri attrezzi similari. Io capisco che in Valle si sia fatta una battaglia per l'inquinamento acustico causato dai numerosi aerei che sorvolavano la città; capisco la battaglia che fu portata avanti alcuni anni fa e che dette luogo alle leggi di regolamentazione che oggi vietano l'uso di motoslitte ma, obiettivamente, vietare l'uso di apparecchiature a mio avviso altamente ecologiche e non inquinanti dal punto di vista sia acustico sia atmosferico, quali il parapendio e il sorvolo con i deltaplani, mi sembra davvero eccessivo.

Così come mi sembra eccessivo il divieto di fotografare, come scritto al punto 22, nidi o giovani non emancipati di uccelli e mammiferi; vale a dire che in questo Parco si possono fotografare solo capi di bestiame adulti, ma non riesco a capire come mai, anche perché credo che in tantissimi concorsi fotografici, che spesso e volentieri sono organizzati dalle associazioni ambientalistiche, le foto vincenti sono proprio quelle di cuccioli di animali che in genere sono quelle che inteneriscono maggiormente l'animo.

Questi sono semplicemente alcuni esempi dal punto di vista dei divieti. Un'altra considerazione, un po' più fondata: all'interno del territorio del Parco è di fatto vietato il campeggio tranne nel periodo, se non ho capito male, di chiusura del bivacco e del rifugio di cui è prevista la localizzazione. Anche questa mi sembra una scelta esagerata, nel senso che era probabilmente pensabile di creare una o più zone definite nella quale permettere il campeggio. Io non so che grado di ricettività abbiano le strutture in questione, ma io non ritengo troppo giusto che soprattutto i ragazzi che amano fare il campeggio nei nostri monti si vedano impediti di esercitare questa loro passione, seppur naturalmente in limiti ben definiti.

Ci sono altre due osservazioni che riguardano precisamente questi punti. Volevo chiedere precisazioni all'Assessore per quanto riguarda la fruizione didattica del Parco. Vi è un unico punto che riguarda questo aspetto ed è il punto 3.9.3. che è così formulato: "Le attività didattiche potranno essere favorite dalle strutture precedentemente elencate; le visite di istruzione per gruppi di oltre 10 dovranno essere obbligatoriamente accompagnate a cura del personale del Parco o di organizzazioni ufficialmente operanti in Valle d'Aosta, previo accordo con l'Ente e sulla base di prenotazioni".

Questo mi lascia pensare che il 99,9 percento delle visite didattiche all'interno del Parco dovranno essere accompagnate perché il tetto di 10 persone verrà superato nella stragrande maggioranza dei casi. Mi chiedo come mai ci sia questa necessità, soprattutto laddove bisognerà salvaguardare la tranquillità all'interno del Parco e ci sarà anche del personale preposto a questo.

Devo esprimere una perplessità sul fatto che si prevede che questi gruppi devono essere accompagnati a parte dal personale del Parco ma anche da quelle organizzazioni ufficialmente operanti in Valle d'Aosta, cioè quelle organizzazioni che hanno già un sacco di convenzioni aperte con la Regione; quelle stesse organizzazioni per le quali, alcuni mesi fa, è stato assunto da questo Consiglio regionale un disegno di legge per contribuire in maniera decisa alle iniziative a favore della tutela ambientale: le stesse organizzazioni che ora si ritrovano ad avere quest'opportunità di operare anche per conto dell'Ente Parco. Per questo mettevo, alcuni mesi fa, il Consiglio sul chi va là sul rischio che anche il discorso ambientale diventi un business e come quindi sia necessaria una vigilanza particolare su questo rischio.

Infine, un'ultima considerazione sulla quale mi piacerebbe avere delle delucidazioni. Sempre nel punto riguardante le norme e i divieti si dice che "l'Ente Parco può inoltre impedire l'accesso a particolari e limitate zone anche non incluse nelle riserve integrali. Tali zone devono essere opportunamente segnalate con apposite tabelle a cura dell'Ente stesso". Io credo che sia importante che all'interno del Parco ci siano delle zone a riserva integrale, che siano cioè lasciate completamente al corso della natura, ma questo capoverso mi preoccupa, perché queste zone possono essere in pratica estese dall'Ente Parco senza alcun limite di grandezza e senza nessuna consultazione: vale a dire che è potestà dell'Ente Parco decidere - in base a quale criterio non si sa - di estendere le zone a riserva integrale.

Io credo che queste osservazioni che ho fatto vadano a sostegno della sensazione che dicevo inizialmente; il Parco del Mont Avic è una struttura ottima, e di questa struttura deve usufruirne il maggior numero di persone, pur salvaguardando la natura. Mi sembra che gli esempi che ho appena fatto non vadano in questa direzione.

Presidente - La parola all'Assessore dell'ambiente, territorio e trasporti, Riccarand.

Riccarand (VA) - Io credo che intanto vada sottolineato un dato importante: noi abbiamo questo Parco regionale che in base alla legge istitutiva prevedeva che si dotasse di un piano di gestione del territorio, in modo da avere chiaro come deve essere utilizzato questo territorio inserito all'interno del Parco. Oggi, in tempi relativamente brevi, si arriva a dotare il Parco regionale del Mont Avic di un piano di gestione territoriale, frutto di una elaborazione tecnica e scientifica accurata, di una concertazione con l'ente locale, di un dibattito e di un'analisi approfondita all'interno dell'Ente di gestione del Parco.

Se pensiamo che altre realtà che conosciamo tipo il Parco nazionale del Gran Paradiso, pur avendo strumenti analoghi previsti da molto più tempo, non sono mai riuscite a dotarsi di strumenti di regolamentazione dell'uso del territorio, possiamo dire che questo è un dato positivo. In questo Parco gestito dalla Regione si riesce a definire chiaramente quali sono i livelli di utilizzazione con una diversificazione di fruizione da zona a zona anche all'interno del Parco, oltre che fra Parco ed esterno Parco perché, evidentemente, non tutte le zone devono essere considerate e trattate allo stesso modo.

Io credo che vada quindi dato questo giudizio positivo; è chiaro che questo piano di gestione è il primo che si fa in Valle d'Aosta e quindi potrà anche avere degli aspetti che nel corso del tempo bisognerà rivedere e, del resto, è prevista una revisione periodica del piano di gestione e anche delle deroghe alle norme del piano di gestione, proprio per poter, in casi che non son stati valutati in modo sufficientemente approfondito, far fronte a questa situazione. Abbiamo comunque un quadro normativo che si definisce e che rappresenta un passo avanti per rendere questo Parco non soltanto un qualcosa previsto da una legge e definito da certi confini, ma una realtà viva che opera, che interviene sul territorio e che diventa nello stesso tempo occasione di protezione di un ambito naturalmente importante, di valorizzazione del territorio e di fruizione e di interesse economico per l'ente locale.

Detto questo, è ovvio che ci troviamo di fronte ad uno strumento di regolamentazione dell'attività all'interno di un'area protetta, protetta per certe sue caratteristiche naturali di presenza faunistica e di vegetazione e quindi è chiaro che ci sono determinate limitazioni nell'uso di questo territorio, che non si presentano in un territorio libero. Io non credo che si possa affermare che c'è una preoccupazione prevalentemente o esclusivamente indirizzata nel senso della tutela del territorio, mettendo ai margini o dimenticando quelli che possono essere gli elementi o le strutture di fruizione del Parco.

Tanto è vero che nel piano di gestione, in particolare al punto 3.9.1. dove si delineano le strutture, c'è una elencazione anche dettagliata di strutture, di iniziative e proposte, che si vogliono realizzare all'interno sia della zona protetta sia, più in generale, nel Comune di Champdepraz per poter abbinare tutela del territorio e fruizione dello stesso: rifugi e bivacchi, rete sentieristica, centro visitatori, punto di vendita di prodotti locali, ricettività alberghiera, centro agrituristico, centro culturale, museo minerario. Quindi c'è, con l'indicazione di una distribuzione omogenea sul territorio, cercando di toccare il maggior numero di zone possibili, la realizzazione di questi punti di fruizione.

Io credo che effettivamente quello che dobbiamo fare sia uno sforzo di tutela abbinato ad una valorizzazione e fruizione di questo territorio; si tratta di trovare un punto di equilibrio. Io credo che, in questo caso, ci siano le condizioni per andare in tale direzione.

É chiaro che alcune norme si possono discutere ma, rispetto alla questione se creare alcune zone in cui l'Ente Parco può prevedere una limitazione degli ingressi, bisogna dire che questa è legata ad esigenze che si possono manifestare nel corso della gestione dell'Ente Parco; e comunque teniamo sempre presente che questo Ente è un organo di amministrazione in cui sono presenti l'ente locale e una rappresentanza dei proprietari dei terreni, e quindi c'è una partecipazione all'interno di questo organismo che permette di avere delle decisioni che siano frutto di una concertazione, e non certo di una decisione unilaterale e tecnica da parte del suo Presidente o da parte del suo direttore.

Per quanto riguarda la questione dell'organizzazione dell'accompagnamento delle visite guidate e della fruizione didattica, il riferimento che qui viene fatto alle organizzazioni ufficiali operanti in Valle d'Aosta è chiaramente rivolto all'Associazione delle guide della natura. Noi abbiamo una legge regionale che ha istituito le guide della natura ed è chiaro che diamo una indicazione; per cui si deve possibilmente avvalersi di questa struttura ufficiale di cui si è dotata la Regione. Quando noi parliamo di visite didattiche con più di 10 persone è chiaro che ci deve essere un accompagnamento fatto o direttamente dall'Ente Parco - se ha le persone - o dalle guide della natura che possono evidentemente svolgere questa funzione.

Per quanto riguarda le osservazioni che ha fatto il Consigliere Lanièce, e che erano già state fatte in Commissione, io credo che gli emendamenti proposti possano essere accolti, nel senso che si tratta di una esplicitazione di elementi che sono in sintonia con quello che è previsto dal piano di gestione, e quindi non vanno sicuramente a modificare il senso del documento che è stato portato all'attenzione del Consiglio. Penso perciò che ci si possa esprimere favorevolmente rispetto agli emendamenti che sono stati presentati e chiedo al Consiglio di votare questo provvedimento che rappresenta un ulteriore passo in avanti per il buon funzionamento di questo Ente Parco.

Questa mattina si parlava anche del problema della strada che è evidentemente un problema che va affrontato con attenzione e con cautela perché va fatto un intervento che sia mirato rispetto alle caratteristiche di questa zona ma direi che, tutto sommato, il Parco del Mont Avic si sta rivelando un'istituzione viva e vitale e in prospettiva con una possibilità di dinamismo notevole all'interno del territorio della regione. Avremo occasione prossimamente, quando esamineremo in Consiglio il Piano triennale dell'ambiente, di vedere alcune proposte avanzate dall'Ente Parco del Mont Avic, proprio per la realizzazione di alcune strutture ricettive all'interno dell'Ente Parco e per poter apprezzare lo sforzo di valorizzazione del Parco che si sta facendo.

Presidente - Tenuto conto che vengono accolti gli emendamenti presentati dal Consigliere Lanièce e quelli proposti dalla III Commissione, proporrei di votare il testo del piano di gestione del Parco comprensivo degli emendamenti di cui do lettura.

Il Consigliere Lanièce ha presentato i seguenti emendamenti:

Emendamento n. 1 - Al secondo trattino del terzo capoverso del punto 3.9.1. (strutture) sostituire le parole "Villaggi di Chevrère, Boden, Gettaz e Fussy" con le parole "Villaggi di Chevrère, Boden, Gettaz, Fussy, Cretaz, Losson, Herin e Cugnon".

Emendamento n. 2 - All'ottavo trattino del terzo capoverso del punto 3.9.1. (strutture) sostituire le parole "in una delle località del fondovalle" con le parole "in una delle località del territorio comunale".

Emendamento n. 3 - Alla lettera d) del punto 3.7. (attività agropastorali) sostituire le parole "è vietato costruire nuove piste..." con le parole "è vietato costruire, salvo casi di emergenza e di estrema necessità, nuove piste...".

Presidente - Do ora lettura dei nove emendamenti presentati dalla III Commissione:

Emendamento n. 1 - Al secondo paragrafo del punto 3.5 (Fauna) le parole "essere sotto il costante controllo" sono sostituite dalle parole "essere sotto il controllo".

Emendamento n. 2 - Al secondo capoverso del secondo asterisco della lettera c) del punto 3.5 (Fauna) le parole "sentito il parere dell'Ente Parco e dell'Istituto nazionale" sono sostituite con le parole "su proposta dell'Ente Parco e sentito l'Istituto nazionale".

Emendamento n. 3 - Alla lettera e) del punto 3.6 (Silvicultura) dopo le parole "piano di assestamento" sono aggiunte le parole "e salvo casi di emergenza e di estrema necessità".

Emendamento n. 4 - Al quarto capoverso della lettera a) del punto 3.7 (Attività agropastorali) le parole "deve costantemente essere seguito" sono sostituite con le parole "deve essere seguito".

Emendamento n. 5 - All'ultimo capoverso della lettera a) del punto 3.8 (Patrimonio storico ambientale) le parole "devono essere portati a valle" sono sostituite con le parole " devono essere portati negli appositi centri di raccolta".

Emendamento n. 6 - Al terzo trattino del terzo capoverso del punto 3.9.1. (Strutture) le parole "in località di fondo valle (Fabbrica, Le Sale, Viering);" sono sostituite con le parole "nelle frazioni del Comune di Champdepraz;".

Emendamento n. 7 - Al quarto trattino del terzo capoverso del punto 3.9.1. (Strutture) le parole "nelle località di fondo valle (Capoluogo, Fabbrica, Le Sale, Viering) e a Chevrère;" sono sostituite con le parole "nelle frazioni del Comune di Champdepraz".

Emendamento n. 8 - All'ultimo capoverso del numero 3 del capitolo 4 - Normativa - dopo le parole "e limitate zone" sono aggiunte le parole "di rilevante interesse floro-faunistico".

Emendamento n. 9 - Alla lettera b) del numero 23 del capitolo 4 - Normativa - le parole "sotto il costante controllo" sono sostituite con le parole "sotto il diretto controllo".

Presidente - La parola al Consigliere Marguerettaz per dichiarazioni di voto.

Marguerettaz (PpVA) - Solo per chiedere al Presidente se è possibile non procedere a quel tipo di votazione che lui suggeriva perché, come Popolari della Valle d'Aosta, abbiamo delle valutazioni diverse sugli emendamenti proposti dal Consigliere Lanièce.

Mi riferisco al secondo emendamento proposto dal Consigliere Lanièce che riguarda la parte del testo che si riferisce alla ricettività alberghiera e dove viene proposto di sostituire le parole "in una delle località del fondovalle" con le parole "in una delle località del territorio comunale". Forse si tratta anche qui di una formalità, ma espresso in questo modo potrebbe, a mio avviso, essere di difficile comprensione, nel senso che anche il Parco stesso è inserito nel territorio comunale; ora, lasciare questo emendamento così espresso, a mio avviso potrebbe creare una contraddizione con quello che è lo spirito del piano di gestione del Parco.

Affermare tutte le cose che vengono affermate nel piano di gestione e poi dire che bisogna incentivare la ricettività alberghiera in una delle zone del territorio comunale può mettere in difficoltà l'essenza stessa di questo piano di gestione; quindi io inviterei il Consigliere Lanièce a chiarire meglio questa cosa. L'emendamento, per esempio, si potrebbe estendere dicendo: "fatta salva la zona del Parco stesso".

Presidente - La parola al Consigliere Lanièce.

Lanièce (GA) - Il mio emendamento riguarda il centro località con possibilità di locali per biblioteca, quindi quello che diceva prima Marguerettaz non c'entra nulla.

Quello che diceva il Consigliere Marguerettaz riguarda un emendamento della III Commissione.

Presidente - La parola all'Assessore dell'ambiente, territorio e trasporti, Riccarand.

Riccarand (VA) - Volevo dire a Marguerettaz che questi punti si riferiscono comunque ad interventi al di fuori del Parco perché l'inciso è chiaro, dice: "al di fuori dei confini del Parco".

Vorrei precisare che nell'emendamento di Lanièce, dove si propone "in una delle località del territorio comunale", è chiaro che scompare anche l'indicazione fra parentesi "Fabbrica, Le Sale, Viering" perché altrimenti sarebbe incomprensibile.

Presidente - Con le precisazioni dell'Assessore possiamo passare alla votazione del Piano di gestione con gli emendamenti presentati dalla III Commissione e dal Consigliere Lanièce di cui ho precedentemente dato lettura. I consiglieri sono invitati ad esprimere il loro voto.

Presenti: 29

Votanti: 26

Favorevoli: 26

Astenuti: 3 (Collé, Marguerettaz, Viérin M.)

Il Consiglio approva