Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 680 del 18 maggio 1994 - Resoconto

OGGETTO N. 680/X - Interventi regionali per prestiti di conduzione e di an­ticipazione in campo agricolo a favore della Fédération régionale des Coopératives. (Interpellanza)

Interpellanza - Tenuto conto che la Fédération régionale des coopératives è una cooperativa di servizi che svolge prevalentemente attività nel campo amministrativo, contabile e fiscale a favore dei suoi iscritti;

Rilevato che la medesima organizzazione, ai sensi della legge regionale 1° giugno 1984, n. 16 è equiparata alle centrali coope­rative nazionali nell'assistenza e tutela del movimento coopera­tivo;

Verificato che in base all'articolo 5 della legge 20 maggio 1988, n. 160 è proibito alle centrali cooperative svolgere attività eco­nomiche;

i sottoscritti consiglieri regionali

Interpellano

la Giunta regionale per conoscere le motivazioni in base alle quali le sono stati concessi in vari anni prestiti di conduzione e di anticipazione in campo agricolo e, parallelamente, fidejus­sioni e garanzie di diverso genere, pur non essendo la Fédéra­tion régionale des coopératives iscritta come agricola nel "registro regionale delle società cooperative e dei loro consorzi".

F.to: Tibaldi - Linty - Bavastro

Presidente - La parola, per l'illustrazione, al Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (LN) - La questione relativa alla cooperazione era già in parte stata sollevata con la modifica al disegno di legge che è passato nella scorsa seduta del Consiglio; io già in quel caso avevo fatto alcune osservazioni sul ruolo e sulla funzione della Fédération régionale des coopératives. In questa interpellanza si solleva la questione su concessioni di contributi nel paga­mento di interessi su prestiti di conduzione e anticipazione per l'anno 1994 che sono state fatte a favore della Fédération des coopératives.

Queste sono state fatte quest'anno, ma ne risul­tano altre fatte negli anni passati e collateralmente sono state prestate anche delle garanzie fideiussorie da parte della Regio­ne.

In particolare per quanto riguarda i contributi di conduzione e anticipazione ci sono due delibere di Giunta, la n. 1417 e la n. 1418 del 25 febbraio 1994 che hanno rispettivamente previsto una erogazione di 130 e di 200 milioni di lire, mentre invece per quanto riguarda le garanzie fideiussorie l'importo garantito è di 700 milioni per il 1992 e per il 1993.

La questione non ri­guarda tanto l'importo, ma la natura di questa erogazione e cioè a quale titolo la Fédération ha beneficiato di questo contri­buto. Per quali ragioni pongo questa domanda? Per il semplice fatto che pare che questa struttura cooperativa sia polimorfa, abbia cioè una fisionomia non ben definita.

Da un lato infatti essa è riconosciuta come centrale cooperativa in quanto delega­taria di una federazione a livello nazionale e in tale funzione percepisce degli emolumenti regionali che sono cospicui, il 25 percento di 400 milioni viene dato pro quota alle centrali coope­rative operanti in Valle e il 75 percento invece in base al nume­ro degli iscritti.

Grosso modo quindi dei 400 milioni stanziati dalla Regione circa 280 milioni vengono percepiti solo dalla Fédération; essa è inoltre cooperativa di servizi nel senso che svolge attività di assistenza fiscale, contabile e amministrativa a favore delle cooperative che sono associate e anche qui in funzione di questo suo ruolo percepisce notevoli benefici; per intenderci dei 250 milioni di lire previsti circa 200 vanno a suo vantaggio.

Esaminando poi queste delibere si viene a scoprire che la Fédération è anche cooperativa agricola, anche se in realtà il suo Statuto non prevede questo scopo. Essendo consi­derata cooperativa agricola, secondo me in maniera assai im­propria, percepisce questi 330 milioni di cui dicevo.

Infine mi risulta che sia anche associazione di rappresentanza dei con­sorzi di miglioramento fondiario e per l'assistenza amministra­tiva e contabile percepisce 100 milioni a fronte di un fatturato lordo dei consorzi di miglioramento fondiario che è abbastanza inferiore ai 50 milioni e questo solo per sottolineare l'inoppor­tunità di questa iniziativa.

In definitiva la Fédération des coopératives ha un beneficio as­sai generoso da parte della Regione e mi sembra che percepisca questi soldi in seguito ad un grosso pasticcio giuridico, ad una confusione giuridica sulla sua fisionomia: non si sa infatti se è centrale cooperativa, quindi dedita alla tutela e alla diffusione del movimento cooperativo, se è un ente morale e quindi non può svolgere attività economica, oppure se è cooperativa di servizi o agricola ed in tal caso può anche esercitare una attivi­tà economica e quindi avere garanzie fideiussorie da parte della Regione, ma non so fino a che punto dei contributi agricoli in quanto non è assolutamente cooperativa agricola.

Per concludere, la domanda che faccio all'Assessore competente è: considerando personalmente impropria questa erogazione in quanto non rientra nello scopo e crea questo pasticcio giuridico di cui dicevo nella struttura della Fédération des coopératives, chiedo se non sia opportuno revocare le delibere che prevedono i finanziamenti di cui parlavo in premessa. É poi molto impor­tante avviare un'inchiesta amministrativa in tempi stretti per sapere quale è il ruolo definito di questa Fédération e dove deve essere collocata, se negli enti morali con precise funzioni e li­miti o negli enti economici con altre funzioni, scopi e possibilità.

Presidente - La parola all'Assessore dell'agricoltura, forestazione e risorse naturali, Vallet.

Vallet (UV) - La normativa regionale in materia di credito agrario, richiama­ta nell'articolo 4 della legge 30 del 1984, che è la nostra legge quadro in materia di agricoltura, prevede la concessione di contributi in conto interessi su prestiti e mutui contratti ai sensi della legge 5 luglio 1928, n. 1760, per interventi nel setto­re dell'agricoltura. I beneficiari di tale provvidenze possono es­sere: le aziende singole, gli enti, le associazioni agrarie, quindi una definizione assai vasta che risente della data di promulga­zione della legge in questione.

Per quanto riguarda i crediti di esercizio erogati in passato a favore della Fédération régionale des coopératives, riteniamo che tali interventi siano stati con­cessi in considerazione del ruolo strategico che tale organizza­zione assume nell'ambito del comparto agricolo, in particolare per l'attività di promozione, di sviluppo, organizzazione e coor­dinamento delle cooperative agricole e dei consorzi di miglio­ramento fondiario.

Tale principio ispiratore è stato comunque ampiamente confermato dai risultati delle diverse gestioni di bilancio della Fédération dai quali si può desumere che l'atti­vità svolta dalla stessa era ed è fortemente indirizzata a favore del comparto agricolo, nel senso che su 334 organismi aderenti 207 svolgono attività di carattere agricolo. Se comunque di pasticcio giuridico si tratta credo che il decreto legge 1° settem­bre 1993 n. 385, testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia, abbia tagliato la testa al toro.

Con questo testo unico infatti la materia del credito agrario ha subito profonde modifi­che: in primo luogo è stata abrogata la legge 1760 a cui fino ad ora si faceva riferimento, in secondo luogo sono state definite le attività finanziabili riconducendo tra queste l'attività agricola e zootecnica e l'agriturismo precisando quindi per quali tipi di operazioni possono essere concessi i prestiti e cioè le operazioni di manipolazione, conservazione, trasformazione, commercia­lizzazione e valorizzazione di prodotti agricoli. Alla luce di quest'ultimo provvedimento l'Assessorato non ha provveduto a rinnovare, nel corso del mese di marzo corrente, i prestiti di esercizio in scadenza a favore della Fédération, quindi da qui in avanti il problema non si pone nel senso che è stato risolto dal decreto legge.

Io non conosco nel dettaglio le delibere citate dal Consigliere Tibaldi, ma credo che siano delibere nelle quali la Giunta ha deliberato, a favore degli Istituti Bancari, il pagamento dei contributi previsti per i crediti erogati nel 1993. Evidentemente non credo dunque sia il caso di andare a revocare quelle delibe­re perché con esse si dà esecuzione ad operazioni approvate e deliberate nello scorso 1993. Ripeto che da quest'anno la Giunta non concederà mutui di esercizio e di conduzione alla Fédération des coopératives in quanto non svolge attività che rientrano tra quelle elencate dal decreto legge che ho citato.

Presidente - La parola per la replica al Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (LN) - Ho ascoltato con attenzione la risposta dell'Assessore e chiedo se mi può fornire la documentazione per avere i riferimenti normativi che ha citato. Mi sembra però che sostanzialmente nella sua risposta si faccia riferimento al credito agrario e si sia elusa la domanda che avevo posto. La questione importante da chiarire è se questo organismo cooperativistico ha una deter­minata fisionomia, in modo da sapere di quali benefici può go­dere e quali attività possa svolgere.

Il fatto che in passato siano stati concessi questi contributi non vuol dire che l'attività sia stata fatta entro i limiti imposti dalla legge perché, se mi si dice che è stato pubblicato il decreto legge che vieta una determina­ta attività, questo non vuol dire implicitamente che prima era possibile.

Se il ragionamento lo facciamo sotto il profilo del credito agrario, può essere ammissibile, ma il ragionamento deve essere fatto collegando simultaneamente la normativa in materia di reddito agrario con quella in materia di attività coo­perativistica. Invito dunque l'Assessore a porre la sua attenzio­ne su questa questione ed eventualmente a verificare anche la fisionomia giuridica della Fédération des coopératives.