Oggetto del Consiglio n. 665 del 4 maggio 1994 - Resoconto
OGGETTO N. 665/X - Riapprovazione, ai sensi dell'ultimo comma dell'articolo 31 dello statuto speciale, della legge regionale: "Trasporto di merci su strada e rispetto della salute, della sicurezza e dell'ambiente".
Articolo 1 - (Finalità)
1. La Regione Valle d'Aosta assume e promuove le iniziative necessarie per garantire che i veicoli trasportanti merci su strada circolino e transitino, nel territorio regionale, nel rispetto della salute e della sicurezza della popolazione, nonché della tutela dell'ambiente naturale.
Articolo 2 - (Comitato di controllo del trasporto merci su strada)
1. É istituito, con sede presso il Servizio della comunicazione e dei trasporti dell'Assessorato regionale dell'ambiente, territorio e trasporti, un Comitato permanente di controllo del trasporto merci su strada, con il compito di coordinare le iniziative per contenere e ridurre le conseguenze negative di un troppo intenso traffico da merci su strada attraverso la Valle d'Aosta.
2. Il Comitato è composto da:
a) il Presidente della Giunta regionale, con funzione di presidente;
b) l'Assessore regionale all'ambiente, territorio e trasporti, con funzioni anche di vice presidente;
c) il responsabile del Compartimento della Valle d'Aosta dell'Azienda nazionale autonoma delle strade (ANAS);
d) i direttori di esercizio della Società italiana del traforo del Monte Bianco, della Società italiana del traforo del Gran San Bernardo, della Società raccordo autostradale valdostana, della Società autostrade valdostane;
e) il Comandante della Polizia stradale in Valle d'Aosta;
f) il Comandante della Guardia di finanza in Valle d'Aosta;
g) due rappresentanti designati dalle associazioni e dai comitati operanti in Valle d'Aosta per la tutela dei cittadini dagli effetti del traffico di merci su strada;
h) il dirigente del Servizio della comunicazione e dei trasporti dell'Assessorato regionale dell'ambiente, territorio e trasporti; i) il responsabile dell'Ufficio regionale di monitoraggio della qualità dell'aria;
l) il Comandante del Gruppo dei carabinieri di Aosta.
3. Le associazioni ed i comitati che intendono concorrere alla designazione dei due rappresentanti di cui al comma 2, lettera g), devono far domanda all'Assessorato regionale dell'ambiente, territorio e trasporti entro trenta giorni dall'entrata in vigore della presente legge.
4. Il Comitato si riunisce su convocazione del Presidente e della riunione è redatto un verbale a cura del dirigente del Servizio della comunicazione e dei trasporti dell'Assessorato regionale dell'ambiente, territorio e trasporti.
Articolo 3 - (Strumenti di controllo)
1. La Regione provvede ad istituire, in accordo con la Polizia stradale, nei valichi e in altre sedi di sosta o di passaggio, posti fissi e dispositivi mobili per il controllo dei gas di scarico delle emissioni inquinanti e dei rumori.
2. La Giunta regionale è autorizzata a stipulare convenzioni e contratti con società competenti per il rilevamento di dati quali la velocità, il peso e la categoria dei veicoli trasportanti merci in transito attraverso la Valle d'Aosta.
3. Il Servizio dell'Assessorato regionale dell'ambiente, territorio e trasporti della comunicazione e dei trasporti, in collaborazione con gli organi della Polizia stradale, cura la raccolta sistematica dei dati ottenuti a seguito dei controlli, nonché delle eventuali infrazioni.
Articolo 4 - (Rilevamento di dati)
1. Le società che gestiscono i trafori del Monte Bianco e del Gran San Bernardo, le società che gestiscono tronchi autostradali in Valle d'Aosta e l'ANAS trasmettono mensilmente al Servizio della comunicazione e dei trasporti dell'Assessorato regionale dell'ambiente, territorio e trasporti i dati in loro possesso sui transiti di veicoli merci, nonché tutte le notizie in merito a rilevamenti sull'inquinamento atmosferico e sulla rumorosità, rilevati nelle infrastrutture affidate alla loro gestione.
Articolo 5 - (Politiche tariffarie)
1. La Regione Valle d'Aosta esamina con le società che gestiscono i trafori del Monte Bianco e del Gran San Bernardo ed i tronchi autostradali scelte di politiche tariffarie atte a contenere e ridurre i livelli di transito attraverso la Valle d'Aosta di veicoli merci e sollecita gli organismi competenti in materia di tariffe autostradali e di traforo ad assumere decisioni coerenti con i principi della presente legge.
Articolo 6 - (Provvedimenti di emergenza)
1. Nei casi in cui il transito attraverso la Valle d'Aosta dei veicoli che trasportano merci raggiunga soglie di frequenza e intensità tali da essere incompatibili con le condizioni di sicurezza della circolazione e della mobilità, di tutela dell'ambiente, di difesa della salute pubblica, di protezione dell'ordine pubblico, il Presidente della Giunta regionale, sentito, ove ritenuto opportuno, il Comitato regionale per l'ordine e la sicurezza pubblica può assumere, con proprio decreto, provvedimenti di restrizione temporanea del traffico di veicoli trasportanti merci ad integrazione delle limitazioni già definite dal calendario annuale dei divieti approvato all'inizio di ogni anno in conformità alle direttive del Ministro dei lavori pubblici.
Articolo 7 - (Informazione)
1. Nei confronti degli autotrasportatori nazionali e internazionali di merci che utilizzano l'itinerario valdostano la Regione dispone l'attuazione di iniziative di informazione e di sensibilizzazione ai fini della prevenzione e della sicurezza stradale. Tale sensibilizzazione evidenzierà in particolare la necessità di dispositivi antinquinanti e contro le rumorosità e richiamerà le disposizioni comunitarie, statali e locali in materia di circolazione stradale, trasporto merci, prevenzione degli incidenti e provvedimenti da prendersi in caso di incidente.
Articolo 8 - (Concertazione internazionale)
1. La Regione sostiene le iniziative a carattere internazionale per la tutela dell'ambiente alpino e la riduzione dei danni derivanti dal traffico di merci su strada.
2. La Regione promuove iniziative e studi coordinati a livello internazionale allo scopo di pervenire ad un sistema equilibrato di trasversali ferroviarie alpine onde evitare che la mancata previsione di una corretta distribuzione dei traffici determini una pressione su alcune direttrici di transito con conseguenze non riparabili a carico delle popolazioni e delle regioni alpine interessate.
3. La Regione, nella sua azione tendente a garantire il transito nel rispetto della salute e della natura, promuove la consultazione e la partecipazione alle sue iniziative delle associazioni ecologiche e degli enti e raggruppamenti aventi come scopo la difesa dell'ambiente.
Articolo 9 - (Potenziamento del trasporto ferroviario)
1. Al fine di decongestionare la rete stradale e autostradale della Valle d'Aosta e favorire lo sviluppo del trasporto merci su ferrovia, la Giunta regionale è autorizzata a stipulare convenzioni e contratti con le società concessionarie di ferrovie.
2. Nell'ambito di un più ampio sistema ferroviario regionale integrato, la Giunta regionale è autorizzata a effettuare studi di fattibilità per un miglioramento della linea ferroviaria Chivasso Aosta ? Pré?Saint?Didier anche rispetto al trasporto merci.
Articolo 10 - (Azioni comunitarie e statali di sostegno)
1. Al fine di ridurre i costi inerenti al traffico internazionale di transito in Valle d'Aosta, compresi quelli sociali, sanitari, ambientali, la Giunta regionale è autorizzata a richiedere il sostegno della comunità europea e dello Stato italiano per la realizzazione di opere di infrastrutturazione che permettano il transito ferroviario alpino favorendo l'intermodalità e costituendo uno sbocco alternativo al traffico merci su strada.
Articolo 11 - (Oneri finanziari)
1. L'onere derivante dall'applicazione della presente legge, valutato in lire 200.000.000 per il 1993, graverà sullo stanziamento già iscritto al capitolo 67390 (Spese per la tutela ed il recupero dell'ambiente, l'educazione, propaganda ed informazione nel settore) del bilancio di previsione della Regione per l'esercizio finanziario 1994 e su quello dei corrispondenti capitoli di spesa dei futuri esercizi, i cui oneri, ai sensi della legge regionale 10 maggio 1988, n. 28 (Rifinanziamento della legge regionale 31 marzo 1977, n. 17, concernente: "Protezione della flora alpina") sono annualmente determinati con legge finanziaria.
Articolo 12 - (Dichiarazione d'urgenza)
1. La presente legge è dichiarata urgente ai sensi dell'articolo 31, comma terzo, dello Statuto speciale ed entrerà in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione.
Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore all'Ambiente, Territorio e Trasporti Riccarand.
Riccarand (VA) - Il 24 novembre 1993 il Consiglio regionale ha approvato il disegno di legge, che oggi riesaminiamo, per il controllo del traffico di merci su strada.
Alla fine del mese di dicembre il presidente della commissione di coordinamento ha rinviato a nuovo esame del Consiglio il disegno di legge, con una serie di rilievi che riguardavano in particolare gli articoli 5, 6 e 10 della legge approvata dal consiglio regionale. All'articolo 5 si osservava che la norma avrebbe introdotto una potestà unilaterale da parte della regione nella definizione delle tariffe ai tunnel del Monte Bianco e del Gran San Bernardo nei tronchi autostradali; all'articolo 6 si affermava che tale articolo prevedeva la possibilità da parte del presidente della giunta con proprio decreto di assumere provvedimenti di restrizione temporanea del traffico di veicoli o merci; infine, all'articolo 10 si contestava l'autorizzazione alla giunta regionale di ricercare il sostegno della comunità europea e dello stato italiano per una politica di trasferimento del trasporto di merci dalla strada alla ferrovia.
La giunta regionale ha esaminato i rilievi del presidente della commissione di coordinamento, ha acquisito il parere del centro direzionale ed è giunta alla conclusione di proporre al consiglio la riapprovazione del disegno di legge nel testo che già era stato approvato nel novembre 1993.
I rilievi del presidente della commissione di coordinamento sono infatti inaccettabili sul piano della legittimità; basta rileggersi gli articoli 5, 6 e 10 della legge approvata a novembre dal consiglio regionale, per rendersi conto che la normativa proposta nel disegno di legge è rigorosamente rispettosa delle competenze della regione Valle d'Aosta.
Le osservazioni del presidente della commissione di coordinamento riguardano prevalentemente aspetti di opportunità, ma non coinvolgono aspetti di legittimità e quindi sulla opportunità la competenza è del Consiglio regionale, una competenza che va ribadita: è questo il motivo per cui si ripropone all'approvazione del consiglio nello stesso testo il disegno di legge già approvato a novembre.
Alcuni rilievi vanno fatti in merito a queste osservazioni del presidente della commissione di coordinamento, che sono andate a sollevare una serie di valutazioni sull'opportunità di alcune disposizioni, cosa che indica però anche la portata di questo provvedimento.
Si tratta di un provvedimento che, differentemente da quanto affermato in quest'aula da alcuni consiglieri, ha una portata notevole, indica una strada nuova e quindi non stupisce che poi ci siano state delle reazioni di questo tipo da parte degli organi di controllo. Però, ripeto, si tratta di valutazioni sul piano dell'opportunità (che quindi non possiamo accettare) e non sul piano della legittimità.
Questo disegno di legge, come già era stato sottolineato nel mese di novembre, rappresenta un primo passo nella direzione giusta per il contenimento del traffico merci su strada, per cercare di invertire un fenomeno che con il passare degli anni si è sempre più aggravato.
Fra il novembre 1993 e la data di oggi in cui ridiscutiamo questo disegno di legge, si sono anche verificati dei fatti nuovi che hanno rafforzato le ragioni e i motivi che stanno alla base di questo disegno di legge: mi riferisco in particolare al referendum che si è svolto in Svizzera il 20 febbraio 1994.
Due mesi fa la popolazione svizzera ha modificato la costituzione elvetica, proprio per inserire una normativa che prevede: 1) il divieto dell'aumento di capacità delle strade per il traffico di transito, 2) il trasferimento entro dieci anni del traffico di transito di merci da frontiera a frontiera dalla strada alla ferrovia, attraverso la realizzazione di adeguate infrastrutture.
Questa politica, portata avanti dalla Svizzera e fatta propria (anche se con modalità e normative diverse) dall'Austria, indica un'attenzione crescente da parte di paesi vari e di numerose comunità rispetto alla situazione delle Alpi, che sono gravemente minacciate da un traffico di merci su strada, da un traffico di TIR, che è notevolmente penalizzante per tutto l'arco alpino.
Quindi credo che il Consiglio regionale, riapprovando questo consiglio di legge ed esprimendo una volontà concreta di dare applicazione ad una serie di indicazioni che sono contenute nel disegno di legge, può dare un segnale estremamente importante anche sul versante italiano delle Alpi rispetto ad una politica nuova che è urgente assumere e che sicuramente può essere fortemente aiutata da questo disegno di legge.
Si dà atto che, dalle ore 12,27, presiede il Vicepresidente Marco Viérin
Presidente - Ricordo ai consiglieri che è stato presentato da parte dell'Assessore Lévêque un emendamento all'articolo 11, che è stato distribuito.
Dichiaro aperta la discussione generale. Ha chiesto la parola il Consigliere Marguerettaz.
Marguerettaz (PpVA) - Il diavolo - diceva un vecchio adagio popolare - fa le pentole, ma non i coperchi.
Dico questo perché ho ben presente come andò la discussione in aula di questo disegno di legge e ricordo benissimo come si concluse quella discussione: quando chiedemmo di poter non approvare in quella data quella legge che non ci convinceva per niente, il presidente del Consiglio si appellò a dei cavilli burocratici per impedire che di fatto questa nostra proposta potesse essere discussa ed eventualmente votata dai consiglieri.
Questa legge è e rimane un grosso pasticcio, e la commissione di coordinamento con le sue valutazioni ha fatto un ragionamento di tipo tecnico-procedurale legislativo, ma - come del resto non è suo compito - non ha fatto un ragionamento di sostanza, perché con gli appunti, che ricordava anche l'assessore, avanzati dalla commissione di coordinamento tutti i rilievi fatti si possono riassumere in una preoccupazione. Che con la presente legge l'amministrazione regionale potrebbe fare troppo, come occupare campi che non le appartengono e quindi ledere competenze altrui.
É una valutazione meramente tecnica, come dicevo, perché se la commissione di coordinamento ha sposato questa tesi, il Consiglio regionale a suo tempo aveva sposato, almeno così pareva dagli interventi che si erano succeduti, la tesi esattamente opposta, cioè questa legge non prevedeva sforature di competenze da parte dell'amministrazione regionale, ma la maggior parte degli interventi che furono fatti in aula tendevano a sottolineare come questa legge in realtà fosse di nessun effetto pratico. Noi rimaniamo esattamente di quella opinione, dal momento che si ripropone lo stesso testo di legge; ma credo sia utile in questa occasione fare i discorsi che avremmo voluto fare nell'altra assemblea - per questo citavo all'inizio di intervento quel vecchio adagio. ... - quando ci fu impedito e quindi noi abbandonammo l'aula.
É significativo ripercorrere, sia pure brevemente, come andò quel dibattito consiliare, perché andando a rivedere i vari interventi nel resoconto si scopre che tutte le forze politiche intervenute, tranne il gruppo dei Verdi Alternativi, avevano in maniera molto chiara evidenziato tutti i loro dubbi, tutte le loro perplessità attorno a questa legge; poi per spirito di maggioranza tutti votarono questa legge.
Vorrei riprendere, seppur brevemente, quel dibattito, che oggi ritengo non si ripeterà, anche perché diremmo tutti le stesse cose essendo il testo lo stesso. Aveva iniziato il consigliere Parisi, il quale, rilevando nella legge alcune contraddizioni, proseguiva: "mi auguro che questa legge possa avere una sua praticabilità anche se mi rimangono molti dubbi". Il consigliere Rini, che all'epoca non so se aveva già pensato di passare all'Union Valdôtaine, diceva: "questa legge mi pare solo un elenco di enunciazione di principi, credo che utilizzando gli strumenti che già esistono si potrebbero e si dovrebbero ottenere i risultati che si auspicano con la legge che ci viene proposta". Era intervenuto Aloisi che in maniera molto dura aveva affermato: "Questa legge ha solo un effetto, e l'ho detto molto chiaramente in commissione: quello di dare pubblicità su un fatto che difficilmente può essere regolamentato e che difficilmente può avere degli effetti positivi per la tutela ambientale ecc...ecc...Si pensa di poter porre mano ad un problema che deve avere un'altra configurazione". La stessa Union Valdôtaine, per bocca dell'allora consigliere Agnesod, aveva avuto modo di sottolineare diversi aspetti negativi o comunque di perplessità di questo disegno di legge: "Mi sarei aspettato di trovarmi di fronte ad un contenuto molto più pregnante". Sempre il consigliere Agnesod esprimeva poi un giudizio su questa legge - giudizio, quello che sto per dire, che fu ripreso anche dal sottoscritto: "Questa legge è una specie di raccolta di ordini del giorno che abbiamo fatto nel tempo in Consiglio regionale ecc... non possiamo mettere lì dei principi, che poi possono anche tradursi in non applicabilità della legge ecc... mi aspettavo che l'assessore Riccarand entrasse più nel merito e portasse un documento più pregnante".
E ancora: "É un elenco di principi che dovrebbero avere una maggiore indicazione pratica, individuare meglio quali sono gli obiettivi e su questi fare un dibattito molto più approfondito. Credo che una raccolta generica di questo tipo corra il rischio di rappresentare solo un momento esteriore di immagine, per cui affrontiamo questa tematica, ma in definitiva rimaniamo punto e a capo".
Ho citato tutti gli interventi delle forze politiche, tranne quelli della minoranza che erano evidentemente sfavorevoli. A favore delle forze di minoranza ricordo che c'erano i Verdi Alternativi, come credo sia logico, e poi ci fu il presidente della Giunta che venne in soccorso facendo capire fra le righe che quella era una legge che andava votata, e poche storie. Infatti così andò, e fu quella la cosa sbalorditiva a nostro avviso. Tutte le forze politiche, tranne il PDS che non entrò neanche nel merito della discussione, schiacciò il bottoncino e fu contento così, avevano detto che questa legge per un motivo o per un altro non le convinceva, ed allora è qui che arriviamo a ciò che dispiace: che tutti questi consiglieri - che credo abbiano parlato a nome delle proprie forze politiche - abbiano espresso delle perplessità al riguardo e poi con la stessa rapidità i medesimi abbiano votato a favore di questa legge. Intanto vedo che il Consigliere Rini forse ha pensato bene di allontanarsi dall'aula onde evitare....
(...Interruzione fuori microfono...)
scusa? non ho capito... non sta bene? Comunque, è questo che dispiace sostanzialmente, che con la stessa rapidità si votò questa legge.
Di fatto torno a sottolineare la questione vera che a nostro avviso porta con sé questa legge; questa legge, mi verrebbe da dire, cara commissione di coordinamento potete pure approvarla, perché non serve praticamente a nulla. Del resto, quegli articoli che sono oggetto di riferimento per quanto riguarda le osservazioni della commissione di coordinamento, sono poi quelli che dequalificano sotto un certo aspetto la legge. Nel famoso articolo 5 ci sono due verbi, usando i quali si fa vedere qual è la vera capacità di incidere che ha questa legge. Una legge dà delle disposizioni, stabilisce determinate cose e poi controlla che esse vengano applicate; diversamente è un ordine del giorno. Nell'articolo 5 i due verbi proposti sono "esamina" e "sollecita". Una legge, assessore, dispone, non può esaminare e sollecitare, altrimenti, come lei stesso diceva nello scorso dibattito, è una legge ha un significato di tipo politico.
Poi, che questa legge abbia un significato di tipo politico siamo tutti d'accordo, non a caso tutte le forze presenti in questo Consiglio quando facemmo quel dibattito si dichiararono favorevoli ai principi che stanno dietro a questa legge, cioè alla necessità di porre in essere tutte le azioni possibili e quindi certo di esaminare e di sollecitare per arrivare ad una riduzione del traffico delle merci su gomma. Di fatto, ripeto, questa legge non ha alcun potere. Dicevamo già all'epoca che "di aria fritta" si trattava e siamo tuttora convinti che ancora oggi di aria fritta si tratti.
Presidente - Ci sono altri consiglieri che chiedono la parola? Se nessun consigliere chiede la parola, dichiaro chiusa la discussione generale.
Ha chiesto la parola l'Assessore all'Ambiente, Territorio e Trasporti Riccarand.
Riccarand (VA) - Credo che il consigliere Marguerettaz avrebbe dovuto riflettere sull'iter che ha avuto questo disegno di legge e sulle osservazioni che sono state fatte. Il presupposto del suo discorso, già fatto a novembre e ribadito oggi, è che questa legge non serve, è inutile, contiene solo delle indicazioni di carattere generale e quindi non ha nessun effetto, che se si voleva fare una legge ben fatta bisognava usare espressioni diverse eccetera.
É chiaro che se avessimo fatto un articolo 5 in cui scrivevamo che la regione decide in materia tariffaria, avremmo fatto una legge sicuramente illegittima, per cui sicuramente saremmo qui a discutere in termini completamente diversi. Abbiamo fatto una legge che è conforme e rispettosa di quelle che sono le competenze della regione, cercando di andare bene a mettere in chiaro quali sono le competenze che rivendichiamo e porre le basi legislative in modo da usare queste competenze nel migliore dei modi. Cioè abbiamo cercato di mettere nella legge tutto quello che è realisticamente attribuibile alla nostra regione, ma non di più, altrimenti ci saremmo trovati di fronte ad una opposizione non da poco. L'opposizione sapevamo che ci sarebbe stata, dietro la presa di posizione del presidente della commissione di coordinamento ci sono delle sollecitazioni molto forti nei confronti di questo provvedimento di legge perché ci sono degli interessi che sono abituati a muoversi secondo una certa logica e che non vogliono essere messi in discussione.
Del resto devo dire sinceramente che già nella discussione che abbiamo fatto a novembre quello che emergeva non era tanto una critica sui limiti della legge, o meglio da parte di alcuni sì, ma da parte di molti in realtà c'era una approvazione di tipo diverso, proprio del fatto che andiamo a dotare la regione Valle d'Aosta di uno strumento che, se usato bene, può essere molto incisivo rispetto all'intervento. E c'era una preoccupazione in questo senso, di avere uno strumento che potesse incidere troppo sulle tariffe, che dovesse incidere troppo su una serie di meccanismi di controllo, perché sappiamo che veniamo da un certo tipo di storia nel decennio passato, in cui si era fatta una politica di incentivazione del traffico dei TIR mentre qui si inverte decisamente rotta. Credo che questa legge, se verrà approvata, rappresenterà un aspetto politicamente molto importante e anche sul piano degli obiettivi che ci promettiamo di raggiungere.
Vorrei far presente al Consigliere Marguerettaz, così come anche ad altri consiglieri che erano intervenuti lamentando carenze di questo disegno di legge, che qualsiasi consigliere regionale, qualsiasi gruppo è titolare di un diritto di proposta che può tradursi in progetti di legge, in mozioni, in ordini del giorno su questa materia, in cui qualsiasi proposta è benvenuta. Però devo dire che da quando il Consigliere Marguerettaz siede nei banchi del Consiglio, non l'ho visto mai fare una proposta su questo tema della riduzione del traffico dei TIR, mentre ce ne sono che se ne possono fare, anche al di là di questo disegno di legge. Ed è una volontà di questa Giunta fare delle cose concrete, usando questa legge, ma anche andando al di là della legge stessa. Se anche questa legge venisse impugnata di fronte alla corte costituzionale, cosa che può succedere, c'è un impegno - e lo abbiamo ribadito come punto preciso anche nella verifica politica - di andare comunque avanti in una serie di scelte e di decisioni che vanno nella direzione di ridurre il traffico dei TIR attraverso la nostra regione, con una politica che ritengo sia quella che da parte di tutte le comunità più attente alla situazione ambientale si sta portando avanti su tutto l'arco alpino.
Quindi ritengo che le osservazioni critiche che sono state fatte siano mal riposte, che invece di fare delle osservazioni che sanno un po' di spirito non molto costruttivo ci sia il problema invece di cercare tutti insieme di dotarci degli strumenti adatti per poter intervenire su questo problema. Vogliamo ridurre il traffico dei TIR attraverso la Valle d'Aosta sì o no? Se sì, questo è uno strumento; il Consigliere Marguerettaz dice che è piccolo così, ne proponga uno molto più grande; il nostro gruppo (e credo la maggioranza) è disponibile ad accogliere proposte più incisive. É una battaglia questa che non è facile; ripeto, ci sono delle modalità che si sono consolidate negli anni, ci sono degli interessi cospicui, ci sono dei condizionamenti anche di carattere internazionale che è difficile smuovere, a meno di avere una grande determinazione e una grande forza. Se non si ha neanche la volontà di cominciare a fare un primo passo, mi chiedo con quale forza si può andare avanti. Pertanto ritengo che il modo più giusto da parte di questo Consiglio, se vuole andare in quella direzione, sia di cominciare a votare in modo compatto questo disegno di legge, di cercare di indicare questa strada e di praticarla in modo coerente.
Presidente - Non ci sono altri componenti della Giunta che chiedono la parola? A norma dell'articolo 70 del regolamento ricordo ai consiglieri che, essendo una riapprovazione, si vota solo per l'emendamento all'articolo 11 consegnato poc'anzi, e poi si deve votare per il complesso della legge.
Chi chiede la parola per dichiarazione di voto? Ha chiesto la parola il Consigliere Marguerettaz.
Marguerettaz (PpVA) - I Popolari per la Valle d'Aosta si asterranno dal votare questa legge per le motivazioni in parte espresse nel primo intervento e che il successivo intervento dell'assessore non è riuscito a rimuovere.
Innanzitutto voglio sottolineare nelle osservazioni fatte dall'assessore la gravità delle cose che sono state dette in quest'aula. L'assessore Riccarand ha detto che il presidente della commissione di coordinamento è oggetto di forti sollecitazioni per interessi non meglio identificati.
Invito l'assessore Riccarand, se è a conoscenza reale di questi fatti, di agire di conseguenza; non vorrei invece che l'assessore Riccarand con gli anni di minoranza alle spalle, e di minoranza portata avanti in un certo modo, avesse per un attimo confuso i ruoli, perché se l'affermazione fatta da Riccarand risponde a constatazioni effettivamente fatte, si potrebbe ritorcere anche contro di lui una eventuale non presa di posizione in questo senso con gli organi competenti.
In realtà la nostra sensazione è che con questo disegno di legge - e tutto l'intervento dell'assessore andava in questa direzione - il gruppo Verde Alternativo cerca di riprendere quota, se così si può dire, di riqualificarsi, di dar modo ai propri elettori di giustificare tante altre scelte compromissorie che in questi mesi ha dovuto portare avanti come forza politica. In effetti l'impostazione dell'assessore è di attacco, non è di difesa, e la miglior difesa è l'attacco; l'assessore dice che da parte della minoranza, o mia o del mio gruppo, non sono mai venute proposte in merito.
Quello che voglio sottolineare invece è un altro aspetto, e cioè che con questa legge e in generale in questa materia le possibilità di agire della regione ci sono, bisogna vedere se c'è la volontà politica, come diceva bene l'assessore. E lui crede di esprimere questa volontà politica attraverso questo disegno di legge. Noi diciamo che di questo disegno di legge non c'è bisogno, perché abbiamo provato a leggere questo disegno di legge e non abbiamo trovato nulla, a parte questi poteri aggiuntivi che si attribuiscono alla figura del prefetto, questa volta in qualità di presidente della giunta, per disporre con propri decreti eventuali limitazioni del traffico. Al di là di questo, tutte le cose che vengono scritte in questa legge possono già essere fatte; chi impedisce alla giunta oggi di stipulare una convenzione con delle società competenti per il rilevamento dei dati? Nessuno. Chi impedisce oggi al servizio dell'assessorato regionale all'ambiente di collaborare con la polizia stradale per la raccolta sistematica dei dati? Nessuno. Chi impedisce di dare finalmente atto ad un programma di monitoraggio ambientale impostato secondo una certa logica e una certa efficienza? Nessuno. Non c'è bisogno di un disegno di legge per fare questo. Chi impedisce, senza questo disegno di legge, alla regione Valle d'Aosta di esaminare con le società che gestiscono i trafori del Monte Bianco le politiche tariffarie? Nessuno lo impedisce. Per portare avanti questo tipo di politica non c'è bisogno di una legge, assessore, e non c'è bisogno neanche che la minoranza proponga altre cose, perché tutti gli indirizzi politici sono stati dati negli anni passati (e di questo va dato atto in particolare al vostro gruppo politico) con una serie di ordini del giorno, in cui tutte queste cose venivano dette. Ora su queste cose siamo d'accordo; ciò che contestiamo di questa legge è che è una legge che definiremmo, se ci fosse una elezione di una certa pregnanza dietro l'angolo, elettoralistica, perché è una legge che non ha contenuti essenziali.
Un'ultima osservazione. Questa determinazione da parte della maggioranza nell'andare fino in fondo non ci scalfisce: potete fare quello che ritenete più opportuno. Certo è che non mi sembra ancora oggi che dal 24 novembre 1993 al 4 maggio 1994 questa maggioranza, al di là di una compattazione di tipo politico, sia riuscita a trovare quella coesione necessaria a far funzionare bene un governo regionale; ed anche il dibattito di oggi lo dimostra.
Assessore, questa è una questione sua, che ha delle motivazioni politiche dal punto di vista della sua forza politica, e che l'Union Valdôtaine in particolare,ma anche le altre forze di maggioranza hanno obtorto collo digerito.
Questo lo sappiamo, perché stiamo osservando ancora oggi come va avanti il dibattito consiliare, cioè non c'è dibattito, perché il dibattito che ci fu la volta scorsa, assai più spontaneo e libero almeno dal punto di vista delle dichiarazioni, meno dal punto di vista del voto, denunciava tutto quello che ho denunciato oggi. Ed è il terzo obiettivo raggiunto dalla maggioranza: su ciò che non siete d'accordo, non parlate, ma votate.
Si dà atto che, dalle ore 12,46, presiede il Presidente Stévenin.
Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente della Giunta Dino Viérin.
Viérin D. (UV) - Je crois que M. Marguerettaz s'est trouvé un nouveau rôle, dans le sens qu'après avoir présenté son apologue en nous reprochant d'avoir des pères et des grands-pères, mais en oubliant d'être le nouveau Rémi de ce Conseil régional, aujourd'hui il en est l'exégète en ce sens que, en plus de prendre en charge comme tout le monde ce problème, il veut interpréter la volonté des autres. C'est une bonne chose qui nous permet également de vérifier quel est le fondement de ses remarques.
Je crois que nous n'avons pas besoin de quelqu'un qui nous rappelle être sans mémoire: nous nous rappelons parfaitement des choses, sans besoin de donner lecture des comptes rendus des différentes assemblées.
Juste pour mettre en évidence qu'il ne s'agit jamais ici de questions personnelles, ce sont des actes politiques qui sont soumis à l'approbation de cette assemblée. C'est donc de ce point de vue que nous devons exprimer un jugement et évidemment la première constatation que nous devons faire, c'est que par la représentation de ce projet de loi nous voulons réaffirmer une volonté politique claire, qui veuille marquer avec un vote de cette assemblée - et chacun se prend les responsabilités en s'exprimant pour ou contre - la nécessité de mettre fin à une certaine progression dans le passage des camions au Val d'Aoste pour les raisons qui ont déjà été exprimées.
Mais il faut également considérer que, s'agissant d'une réapprobation (et peut-être ici alors la mémoire fait défaut), depuis toujours dans cette assemblée on a voulu réaffirmer, au moment même où un projet de loi était proposé de nouveau (à part les remarques qui avaient été formulées au cours de l'examen en première lecture de ce projet de loi) et par une volonté souvent unanime de la part de l'assemblée, sans besoin de vouloir à tout prix recréer un débat qu'on trouve dans d'autres assemblées, pour lesquelles peut-être M. Marguerettaz a un peu de nostalgie, le fait qu'en deuxième lecture on allait affirmer avec force la compétence de ce Conseil quant aux volontés exprimées sur un plan politique.
Donc on ne peut refaire toujours le même débat: le débat a été fait en première lecture. Parfois cette majorité est accusée de ne pas discuter et de ne pas se confronter; mais je crois que cette majorité pour ce qui est des grandes décisions exprime librement les remarques et les considérations, parce que si nous avons un objectif commun nous pouvons librement exprimer des remarques quant aux moyens qui sont proposés pour l'atteindre.
Ce qui ne met pas en discussion l'existence de différences, mais le fait d'avoir trouvé un accord quant à la finalité qui est d'ordre général et qui justifie donc la prise de position, la volonté et le consensus unanime d'une majorité.
En soulignant l'importance de cette réapprobation pour les deux aspects que j'ai cités, je veux donc rassurer M. Marguerettaz qu'il ne s'agit jamais de questions personnelles, mais toujours de questions politiques.
Presidente - Passiamo alla votazione dell'articolo 11, con l'emendamento presentato dall'Assessore Lévêque, di cui do lettura:
Emendamento - All'articolo 11 sostituire "1993" con "1994".
Pertanto passiamo alla votazione dell'articolo 11 nel testo così emendato:
Articolo 11 - (Oneri finanziari)
1. L'onere derivante dall'applicazione della presente legge, valutato in lire 200.000.000 per il 1994, graverà sullo stanziamento già iscritto al capitolo 67390 (Spese per la tutela ed il recupero dell'ambiente, l'educazione, propaganda ed informazione nel settore) del bilancio di previsione della Regione per l'esercizio finanziario 1994 e su quello dei corrispondenti capitoli di spesa dei futuri esercizi, i cui oneri, ai sensi della legge regionale 10 maggio 1988, n. 28 (Rifinanziamento della legge regionale 31 marzo 1977, n. 17, concernente: "Protezione della flora alpina") sono annualmente determinati con legge finanziaria.
Presenti: 28
Votanti e favorevoli: 22
Astenuti: 6 (Collé, Lanièce, Linty, Marguerettaz, Tibaldi e Marco Viérin)
Presidente - Passiamo alla votazione del disegno di legge nel suo complesso:
Presenti: 28
Votanti e favorevoli: 22
Astenuti: 6 (Collé, Lanièce, Linty, Marguerettaz, Tibaldi e Marco Viérin)
Il Consiglio approva
Presidente - Con questa votazione terminano i lavori del consiglio, che è aggiornato alle ore 16.
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 13.