Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 375 del 22 dicembre 1993 - Resoconto

OGGETTO N. 375/X - Presa d'atto delle dimissioni rassegnate dal sig. Demi­chelis Giuseppe da rappresentante della Regione in seno al Consiglio di amministrazione dell'Azienda di Promo­zione Turistica di Saint-Vincent e sua sostituzione.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Florio.

Florio (VA) - Vorrei fare un intervento preliminare all'inizio della lunga se­rie di nomine che il Consiglio è chiamato ad effettuare in que­sta seduta.

É un intervento che vuole spiegare le ragioni del comportamen­to che il gruppo Verde terrà nel corso di tutte queste votazioni.

Vorrei anche riandare, per spiegare meglio il nostro atteggia­mento, alla legge regionale 27 marzo 1991, n. 12, che è alla ba­se degli adempimenti che siamo chiamati ad affrontare sta­mani: la legge per le nomine e le designazioni di competenza regionale.

É stata questa una legge, presentata nella scorsa legislatura dall'allora nostro Consigliere Riccarand, che nel corso della di­scussione lunga e complessa in occasione dell'esame avuto nelle commissioni consiliari ha subito trasformazioni e rielabora­zioni.

Il testo finale, quello che oggi applichiamo, prevede una certa procedura di pubblicità e la presenza di una commissione con­siliare costituita dai membri della II Commissione e dai Capigruppo, presente il Presidente del Consiglio, che deve va­lutare l'esame fatto della documentazione da parte degli uffici dal punto di vista burocratico, ma, secondo noi, non soltanto, in quanto deve dare il parere sui nomi delle persone che dovreb­bero essere chiamate a far parte degli organismi in scadenza, nel periodo di tempo che viene considerato in quel momento.

A noi sembra che da questo punto di vista la legge sia chiara; che sia chiara - e lo sottolineiamo con fermezza - questa compe­tenza della Commissione consiliare dalla lettura combinata sia dell'articolo 3, 2° comma, che dall'insieme dell'articolo 7.

Sin dall'inizio della legislatura, sin dai primi atti di questa le­gislatura, sin dai primi momenti di confronto all'interno della maggioranza nei confronti del problema della scadenza delle nomine, come gruppo Verde Alternativo, abbiamo sempre so­stenuto che le indicazioni relativamente ai nominativi, una volta preso atto del parere degli uffici, avrebbero dovuto scatu­rire dalla Commissione consiliare stessa. Ogni volta che si è andati in commissione abbiamo sostenuto questa posizione.

Per diversi motivi non è stato fatto fino ad oggi; ora sosteniamo con forza che questa deve essere la strada che deve essere se­guita, per sottrarre la decisione finale alla maggioranza in quanto tale, alla riunione dei Capigruppo della maggioranza, nei confronti della quale non riconosciamo potestà di decisione in merito.

Diciamo che l'indicazione dei nomi deve essere frutto del con­fronto all'interno della Commissione consiliare individuata dalla legge 12/91, e che sulla base delle indicazioni che fuorie­scono da quella Commissione ci deve essere l'indicazione di voto all'interno del Consiglio regionale.

Non pretendiamo che vengano stabilite griglie e criteri estre­mamente rigidi, perché riconosciamo al Consiglio regionale, alla maggioranza anche, e all'opposizione per i membri che so­no indicati come di sua nomina, quella libertà di giudizio, quella capacità di analisi, quell'insindacabilità della valutazio­ne, che non può essere compiutamente compresa all'interno di griglie rigide. Ma comunque la valutazione finale, l'indicazione, deve scaturire da quella Commissione istituzionalmente inse­diata ai sensi della legge 12/91, che è l'unico momento istitu­zionale pienamente riconosciuto, nel quale è possibile confron­tarsi al di là di quelle logiche di schieramento e di suddivisione fra forze politiche che non riconosciamo.

Per questi motivi ci asteniamo dall'esprimere voto nei confronti di tutte le nomine che oggi vengono proposte all'esame del Consiglio regionale, riconoscendo anche che talune di queste nomine sono di persone che possono rivestire questo incarico sia dal punto di vista della figura professionale, della capacità imprenditoriale, della conoscenza specifica dell'argomento.

Ma non condividendo nella sostanza il modo con cui si è giunti alla indicazione dei nomi, ci asterremo comunque.

Si dà atto che, dalle ore 10,26, riassume la Presidenza il Presi­dente Stévenin.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Squarzino Secondina.

Squarzino (VA) - Vorrei aggiungere, a quanto detto già dal collega Florio, alcune considerazioni che ho fatto a più riprese e che mi sembra giusto vengano portate qui.

Proprio oggi ci è stato distribuito il resoconto del Consiglio del 24 novembre; parto da una frase detta nel mio intervento: "Credo anche che si debba essere tutti consapevoli che le vicende che hanno coinvolto alcuni nostri colleghi possono coinvolgere anche noi, se non siamo in grado di cambiare questo sistema in cui noi siamo dentro, ma di cui rischiamo di essere vittime se non ci mettiamo con determinazione a cambiare le regole".

Credo che in tutte le grosse decisioni prese ci sia stata questa volontà di cambiamento. Volontà di cambiamento che si è rive­lata a volte in modo graduale, penso al bilancio; nel bilancio chiaramente non poteva esserci un cambiamento totale di 360 gradi, c'è stato un cambiamento rispetto ad alcuni indirizzi.

Lì, nel bilancio c'erano delle vischiosità dipendenti da leggi prece­denti, dipendenti da tutta una serie di lacci e laccioli, come è stato detto a più riprese da più consiglieri; situazioni che ci portiamo dietro e sulle quali non si può intervenire dall'oggi al domani.

Mi sembra giusto che là dove le situazioni sono com­plesse e difficili, gli interventi vengano fatti gradualmente, po­co per volta, studiando quali sono i nodi più importanti su cui cominciare ad intervenire. Rispetto al problema delle nomine, a me non sembra che siamo in presenza di una situazione in cui ci sono lacci, laccioli, si­tuazioni precedenti normative di cui tener conto, che in qualche modo condizionano le nostre scelte.

Mi sembra che in questa situazione non esistano delle precondizioni che ci possano lega­re; a me sembra che questa sia una situazione molto importan­te, molto significativa, proprio per quel clima di cambiamento di cui tanto si è parlato.

Perché dico queste cose? Perché ogni nomina è come se tendes­se un filo in una rete di rapporti fra mondo politico e mondo economico. Questa rete deve essere tessuta con fili trasparenti, con fili chiari, tali che non giustifichino e non creino quel clima in cui sono generati alcuni comportamenti che qui abbiamo condannato.

A volte certi comportamenti individuali sono la causa, ma sono anche la conseguenza, il frutto di un certo clima e di un certo modo di intendere le cose. Se non siamo chiari su alcuni prin­cipi, rischiamo proprio di tessere dei fili di una rete, di un tes­suto non limpido, non trasparente.

Perché credo sia importante affrontare in modo limpido questa vicenda? Cosa vuol dire affrontare in modo limpido e traspa­rente questa vicenda?

Non penso che qualcuno abbia chissà quali progetti nascosti, credo però che si debba mettere alla luce e precisare bene i cri­teri in base ai quali vengono fatte le scelte.

Molti hanno detto che il metodo dei criteri non funziona, perché crea delle gabbie, ci imprigiona, ha molti limiti, molti difetti; penso che nessun modo di procedere ha in sé la perfezione, l'esempio tipico è quello del sistema elettorale.

Nel sistema elettorale tutti abbiamo a più riprese affermato che era positivo il sistema elettorale proporzionale; poi di fronte ad una situa­zione che nel tempo è cambiata, di fronte a certe esigenze, stiamo tutti andando verso una soluzione di tipo maggioritario, sapendo che ha una serie di limiti anche quella.

Questo vuol di­re che ogni soluzione va scelta, pur con i limiti che ha, in base al momento contingente in cui si sta operando.

Credo che in questo momento sia importante individuare una procedura diversa proprio per giungere a delle nomine; bisogna individuare dei criteri, come diceva il mio collega prima, che sono poi i più normali, i più razionali possibili: i criteri della competenza e della professionalità, valutate in base ad espe­rienza nei vari settori, eventualmente anche competenze speci­fiche che si hanno, un minimo di limiti del mandato (a tutti i li­velli si parla di limiti di mandato, qui chissà perché non se ne fa cenno), almeno un limite anche al cumulo delle cariche. A questo riguardo non è possibile che alcune persone siano pre­senti in cinque o più posti diversi.

Capisco che in alcuni enti la gente è presente volontariamente senza nessun pagamento; allora diciamo un limite nelle cariche a pagamento.

A queste due cose, che sono così chiare e lampanti, ne aggiun­gerei una terza che mi sembra altrettanto chiara: la persona che è nominata non dovrebbe lavorare in un settore che è colle­gato per interessi con l'ente in cui è designata dal Consiglio e dalla Giunta. É vero che sono criteri ancora molto larghi, però sulla base di questi criteri si può ragionare.

Credo che se si andasse in questa direzione, daremmo un se­gnale forte di cambiamento, e avrebbe anche un'altra risonan­za: quella che finalmente molte persone, che non osano più fare domanda perché sanno che i criteri di scelta sono diversi, ma­gari si farebbero avanti.

Per tutti questi motivi ribadisco ancora che il nostro gruppo non parteciperà a tutte le nomine, perché non sono stati rispet­tati questi criteri.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Bavastro.

Bavastro (LN) - Anche il gruppo consiliare della Lega Nord si asterrà per le ra­gioni già esposte dai colleghi del gruppo Verde.

Riteniamo che questa legge sulle nomine sia un'urgenza; anche ieri, in commissione, ne abbiamo discusso, e ci sono forse delle difficoltà ad individuare i criteri attraverso cui devono essere fatte queste nomine. Tali criteri devono essere chiari, preceden­temente al momento in cui le nomine devono essere fatte.

Sono emerse delle difficoltà nell'individuare questi criteri; cre­do sia necessario un supplemento di discussione a quanto detto ieri, e certamente in tempi brevi riusciremo a raggiungere un accordo soddisfacente in merito alla discussione che si è svolta in II Commissione ieri pomeriggio.

Fino ad oggi le cronache e la storia dell'Italia repubblicana di­mostrano che sul terreno delle nomine si è giocata parte impor­tante di quel gioco politico che, attraverso il sottogoverno, mi­rava a perpetrare un certo tipo di potere che oggi è in crisi e che, anche attraverso una migliore definizione di questi pro­blemi, può essere ulteriormente colpito in modo da accelerare il superamento di questo momento negativo.

Per questi motivi il gruppo della Lega Nord si asterrà su tutte queste nomine.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Chiarello.

Chiarello (RC) - Tutte le volte che ci si trova davanti a questi malloppi avven­gono queste discussioni. Quando parliamo di cambiare, queste sono le cose principali da cambiare.

Come ha accennato Bavastro, il sottogoverno è stata una ra­gnatela che ha tenuto su questi tipi di governi, e poi ci hanno portato alle conclusioni che abbiamo visto negli ultimi tempi.

Sempre in commissione abbiamo detto che devono essere cam­biati i criteri nei vari statuti degli enti a partecipazione regio­nale; se c'è buona volontà i criteri si riescono a trovare senz'al­tro, l'importante è che ci sia la volontà di cambiare questo tipo di governo, per non trovarci più di fronte ad un presidente di un ente che ci sta come i cardinali, che finché non muoiono ri­mangono al loro posto.

Ci sono dei criteri sui quali ci si può mettere d'accordo; penso che si può fare anche velocemente, se si vuol mettere mano a queste cose; se continuiamo a rimandare le decisioni, non si prenderanno mai e si andrà avanti con tali discussioni.

Per questi motivi mi astengo.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Collé.

Collé (DC) - Credo che da parte di tutti sia emersa la volontà di rivedere questa legge. In commissione ne abbiamo parlato più volte e da parte di tutti è emersa questa volontà.

Però le scadenze che vengono proposte oggi in Consiglio regio­nale devono essere rispettate, a mio avviso; quindi credo che oggi si debba andare a mettere le persone che si ritengono più idonee per questi posti.

Ritengo tuttavia che debba essere l'ultima volta che si affronta tale problema in questi termini e che al più presto il Consiglio regionale, le commissioni preposte, i gruppi consiliari lavorino affinché questa legge venga rivista, vengano rivisti i criteri, in modo che dalla prossima volta ci si presenti senza più questi problemi ma con una nuova legge che rispecchi quelle che sono le volontà del Consiglio.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Perrin Giuseppe Cesare.

Perrin G.C. (UV) - Le groupe de l'Union Valdôtaine et aussi les autres forces de la majorité acceptent en grande partie ce qui a été dit jusqu'à maintenant. Soit l'Union Valdôtaine soit d'autres forces politiques ont exprimé leur préoccupation sur l'application de cette loi.

D'ailleurs, lorsque la loi avait été proposée par M. Riccarand, elle avait des contenus différents, qui ont été modifiés ensuite par la majorité d'alors, et à mon avis pas modifiés en bien, mais en mal, tant'il est vrai que la loi avait été votée, mais plusieurs perplexités avaient été - sur cette loi même - avancées et fortement, par exemple, par le groupe de l'Union Valdôtaine.

Nous avions dit à ce moment-là que cette loi était une loi bonne dans ses intentions, mais qu'elle aurait été mauvaise dans ses résultats, parce qu'elle n'aurait pas modifié grand-chose à la situation actuelle. Je dirais même qu'elle empire la situation, parce que, à travers l'obligation de la présentation des candidatures, souvent de très bonnes candidatures sont limitées parce qu'il y a un tas de personnes qui n'aiment pas s'auto-proposer et qui refusent; cela non pour manque de clarté, mais parce que c'est dans leur caractère.

C'est vrai qu'il y a, à côté de l'auto-candidature, la possibilité de la part du Gouvernement ou du Conseil même de proposer d'autres candidature, ce qui n'a jamais été appliqué jusqu'à maintenant et peut-être à juste raison, parce que cela pourrait être vu avec une signification différente de celle qui est la volonté de celui ou de l'organisme qui fait cette proposition.

Nous sommes parfaitement d'accord qu'il faut arriver à la plus grande transparence, que les tissus soient transparents, mais nous voulons aussi que l'étiquette que l'on colle sur ce tissu correspond à la réalité du tissu.

Et alors, tout en étant d'accord avec d'autres, il faudra dans le futur procéder de façon différente, et d'ailleurs, soit dans la Commission chargée des nominations, soit en II Commission nous avons déjà abordé ce problème, nous sommes maintenant liés par la loi que ce Conseil s'est donnée.

Nous avons peut-être des interprétations différentes, mais je crois que vraiment le fait que cette loi n'est pas suffisamment transparente, porte à avoir ces interprétations différentes.

Donc nous n'acceptons pas de leçons, et nous ne voulons pas en donner, parce que je peux vous assurer que quant à mon groupe nous sommes sincères aujourd'hui aussi.

Nous avons créé une majorité, nous avons voulu dans cette majorité la présence du mouvement des Verts Alternatifs, c'était un choix politique auquel nous croyons encore, mais nous n'acceptons pas que ce mouvement fasse toujours le premier de la classe et surtout qu'il veuille donner des leçons lorsque l'adversaire n'est pas en faute.

Il peut avoir une interprétation différente mais il n'est pas consciemment en faute.

Nous donnons une interprétation différente de la loi et si nous regardons les articles 3, 4 et 7, notre interprétation c'est que les compétences de la Commission chargée pour les nominations sont suffisamment restreintes et que cette commission n'a pas le pouvoir que le mouvement des Verts Alternatifs voudrait leur donner et que nous sommes d'accord qu'elle ait dans le futur. Maintenant à cette commission sont soumises les différentes propositions.

Cette commission, ensuite, examine si les candidats répondent aux conditions requises; les conditions requises sont normées par l'article 4, qui dit que, au moment où l'on donne publicité aux différents postes qui devront être occupés, on doit indiquer les éventuelles conditions requises. Et donc c'est à celles-ci que nous devons faire référence.

Au moment où nous disons au valdôtain qui veut s'intéresser à l'administration d'une société de présenter sa demande, nous lui disons en même temps qu'il peut le faire s'il a ces conditions, et ces conditions ne peuvent pas être changées à la suite. Et si pour une société il y a "nessun requisito", nous devons accepter cela; il est possible de modifier pour le futur, et nous sommes prêts dès demain matin à nous mettre au travail.

Nous demandons qu'il y ait rapidement une modification de cette loi, notamment aux articles 3 et 7, que cette compétence plus ample soit donnée à la Commission chargée des nominations, qu'on donne le pouvoir à cette commission d'établir pour chaque type de société un certain nombre de conditions, mais que ceci soit fait, préalablement, à la publicité donnée aux candidatures, pour mettre l'éventuel candidat dans les conditions de savoir si sa demande sera conforme ou non à ces conditions.

C'est pour cela qu'aujourd'hui, ayant publié une liste de nomination, ayant fixé des critères, à contre-coeur nous devons accepter celle qui est la réalité, c'est-à-dire suivre ce que la loi dit que nous devons faire. C'est pour cela que nous avons demandé d'aller de l'avant.

Je répète encore une fois que le groupe de l'Union Valdôtaine est d'accord pour reprendre en main dès demain matin cette loi pour arriver à la modifier, pour éviter déjà pour les futures nominations en échéance au premier semestre 1994 de retomber dans cette même discussion.

Presidente - Pongo in votazione la presa d'atto delle dimissioni del sig. Demichelis.

Esito della votazione

Presenti, votanti e favorevoli: 28

Il Consiglio approva all'unanimità

Presidente - Pongo in votazione per scrutinio segreto la sostituzione del sig. Demichelis.

Votazione a scrutinio segreto

Esito della votazione

Presenti: 29

Votanti: 22

Astenuti: 7 (Bavastro, Chiarello, Florio, Linty, Riccarand, Squarzino e Tibaldi)

Schede valide: 22

Ha riportato voti:

Dalle Giorgio: 22.

Deliberazione - Il Consiglio

Premesso che:

? la legge regionale 27 marzo 1991, n. 12, disciplina le nomine e le designazioni di competenza regionale e in particolare all'arti­colo 2 ? primo comma ? stabilisce che le nomine dei componenti degli organi collegiali di amministrazione, dei sindaci o revisori dei conti di enti od istituti di diritto pubblico e privato, aziende, società, fondazioni, comunque spettanti alla Regione, sono at­tribuite alla competenza del Consiglio regionale;

? L'articolo 11 della legge regionale 29 gennaio 1987, n. 9, pre­vede che il Consiglio di amministrazione delle APT sia compo­sto anche da due esperti in materia di turismo, che devono ri­sultare residenti o svolgere in modo continuativo la propria at­tività nell'ambito territoriale di competenza dell'APT;

? con provvedimento del Consiglio regionale n. 2398/IX del 12 luglio 1991 è stata approvata la costituzione dell'Azienda di Promozione Turistica di Saint?Vincent;

? con provvedimento n. 4295/IX in data 10 marzo 1993 il Con­siglio regionale ha designato quali rappresentanti della Regio­ne per la nomina in seno al Consiglio di amministrazione dell'Azienda di Promozione Turistica di Saint?Vincent, per il quinquennio 1993/1998, i Signori Ciardullo Giuseppe e Demi­chelis Giuseppe;

Considerato che il sig. Demichelis Giuseppe, con lettera in data 17 luglio 1993, ha rassegnato le dimissioni da rappresentante della Regione nel Consiglio di amministrazione dell'Azienda di Promozione Turistica di Saint?Vincent;

Atteso che la Commissione per le nomine, a seguito della pub­blicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione n. 37 del 24 agosto 1993 dell'elenco delle nomine in scadenza nel secondo semestre dell'anno 1993, nella riunione del 30 novembre 1993, ai sensi dell'articolo 6 della legge regionale 27 marzo 1991, n. 12, ha ritenuto formalmente ammissibile la proposta di candi­datura di cui all'allegato prospetto;

Ritenuto opportuno prendere atto delle dimissioni rassegnate dal sig. Demichelis Giuseppe da rappresentante della Regione in seno al Consiglio di amministrazione della summenzionata APT e procedere alla designazione di un altro rappresentante in sua sostituzione;

Visto il parere favorevole rilasciato dal Dirigente del Servizio Affari Generali della Presidenza del Consiglio, ai sensi del combinato disposto dell'articolo 72 della legge regionale n. 3/1956 e successive modificazioni, e dell'articolo 21 della legge regionale n. 18/1980 e successive modificazioni, in ordine alla legittimità della presente deliberazione;

Richiamate le leggi regionali 29 gennaio 1987, n. 9 e 27 marzo 1991, n. 12;

Delibera

1) di prendere atto delle dimissioni rassegnate dal sig. Demi­chelis Giuseppe da rappresentante della Regione in seno al Consiglio di amministrazione dell'Azienda di Promozione Tu­ristica di Saint?Vincent e di procedere alla designazione del sig. Dalle Giorgio, residente in Saint?Vincent, Viale Duca d'Aosta, n. 5, in sua sostituzione, per il quinquennio 1993/1998;

2) di dare atto che la presente deliberazione non è soggetta al controllo della Commissione di Coordinamento per la Valle d'Aosta in quanto non compresa nelle categorie indicate nell'articolo 1 del decreto legislativo 13 febbraio 1993, n. 40 co­me modificato dal decreto legislativo 10 novembre 1993, n. 479 e di darne esecuzione.