Oggetto del Consiglio n. 347 del 17 dicembre 1973 - Resoconto
OGGETTO N. 347/73 - Concessione al Comitato di gestione della pista di bob del Breuil di un contributo per la stagione invernale 1973/1974. - Approvazione e liquidazione di spesa.
Milanesio (PSI) - Il solito intervento di rito, perché, probabilmente verrà seguito dal solito, dalla solita discussione di rito che farà capo in qualche modo ad Andrione e a Manganoni per alcuni aspetti ...(ridendo)... dunque, come tutti gli anni ci troviamo a dover affrontare il problema dell'esistenza di questa attrezzatura, voluta dalla Regione, creata dalla Regione e che ha una sua vita. Ha avuto anche dei momenti di grande splendore con i campionati, diciamo così, mondiali, ecc. ecc.
Quest'anno ospiterà quasi certamente dei campionati europei. Saranno in tono minore, però, ogni anno questa pista, l'esistenza di questa attrezzatura comporta l'obbligo della ghiacciatura della medesima, della sua gestione, del suo funzionamento.
Tutti gli anni significa qualcosa come 40-45 milioni, di cui 18 si propone - come l'anno scorso del resto - siano a carico dell'Amministrazione regionale.
Concorrono a sostenere l'altra parte di spesa il CONI, un po' il Comune di Valtournenche, l'Azienda di Soggiorno ed altri Enti e organismi. Devo dire, a questo proposito, che l'aeronautica Militare presta uomini, mezzi e attrezzature a titolo grazioso diciamo, a titolo gratuito - e questo è anche un grosso aiuto, un grosso sollievo per la gestione di questa attrezzatura. Qui si apre il solito discorso. Queste attrezzature è giusto, è opportuno, è bene che ci siano o che non ci siano. Io credo che questa risposta l'abbia data il Consiglio regionale quando ha deciso di costruirla. É chiaro che poi la gestione è la conseguente ghiacciatura annuale di questa pista è un fatto scontato, è un fatto, direi che deriva, che discende dalla decisione di costruirla.
Io penso che sarebbe bene, forse, preoccuparsi dell'avvenire in ordine a possibili eventuali altre attrezzature di carattere sportivo che poi potrebbero comportare oneri gestionali di questo tipo, annualmente.
Devo dire che il contributo del CONI è abbastanza cospicuo e che questa pista ha contribuito, però, a far sì che la Valle d'Aosta si affermasse come la Regione di sport invernali e che venisse conosciuta all'estero per la presenza, anche in questa Regione, di questa importante attrezzatura e infrastruttura.
Oramai in Italia, praticamente, le piste di bob sono due. C'è questa e quella di Cortina d'Ampezzo.
All'estero ve ne sono, mi pare, due o tre in Svizzera, ce n'è una in Austria, ce n'è qualcuna in Cecoslovacchia. Ne stanno costruendo di artificiali altrove. É uno sport che, pur essendo ristretto a pochi atleti - perché non si può certamente definirlo uno sport di massa questo - è uno sport spettacolare, e sta facendo proseliti anche in zone dove non si può dire che la ghiacciatura e la presenza del freddo, del gelo e della neve sia un fenomeno così abituale. Ricorrono a piste in plastica in questo caso, che sono estremamente più costose della nostra.
Devo anche dire questo per, così, mettere il Consiglio a conoscenza di certi aspetti: questa pista, che è costata diverse e svariate decine di milioni, circa 250 in tutto, però, complessivamente è costata molto meno, molto meno forse perché si è realizzata in tempi diversi, con il costo dei materiali a livelli inferiori degli attuali - è costata molto meno di piste analoghe che sono state costruite recentemente o che sono in costruzione.
Volevo dire, quindi, che non si è trattato di un vero e proprio "gaspillage" delle finanze regionali e che, evidentemente, ormai siamo diventati un punto di riferimento, volenti o nolenti, in questo settore sportivo e questo comporta degli oneri - e non so come definire - di rappresentanza, degli oneri, grandeur, non lo so, di, insomma, spesa comunque di un certo tipo che forse, qualcuno obietterà, potrebbero essere investiti in altri settori.
Signori, io ritengo che allo stato attuale, la pista di bob non si possa più chiudere. Ormai è una attrezzatura, fa parte della fisionomia anche sportiva della nostra Regione e sarebbe un errore ipotizzare la sua chiusura.
Vediamo piuttosto, nell'avvenire, se non vogliamo fare attrezzature di prestigio, di commettere l'errore di costruirle, perché una volta che le abbiamo costruite, poi, in qualche modo dobbiamo sorbircele.
Io - non so cosa dirà il Consigliere Andrione - penso di sapere cosa dirà il Consigliere Manganoni - voglio... (voce fuori microfono) ...solo ricordare al Consigliere Manganoni, e non per amor di polemica perché noi, in fondo, facciamo sempre finta di polemizzare, che questa pista di bob venne iniziata e costruita, imperante Savioz, che era tuo collega di Giunta e, forse, anzi, hai contribuito anche tu in qualche modo a costruirla. Voglio solo dire questo, perché io sono quello che la deve difendere tutte le volte, la devo difendere, perché sono Assessore al Turismo, però voglio ricordare che, così, in questo caso, tra i propugnatori e gli iniziatori in qualche modo ci fosti anche tu se è vero che la Giunta è un organo collegiale.
Andrione (UV) - Non si sa più bene se rivolgere il quesito seguente all'Assessore al Turismo o al Geometra Ilario Lanivi che penso non sia un caso di omonimia che dispone degli altri 18 milioni di lire, in quanto delegato regionale del CONI, ma il mio quesito è semplice ed è questo, se non ritengono gli Assessori competenti per differenti titoli in materia che in questo clima di austerity non sia uno spreco di energia quello di spendere, se questo è solo una parte di quello che si spende, 45 milioni, per mettere alcuni giovanotti a una altezza determinata e farli scendere lungo una rapidissima sghiarola, come si diceva una volta, ad Aosta, con un grave spreco di energia che la Signorina Viglino potrebbe calcolare, data la massa B al quadrato, piccolo calcolo che dovrebbe essere fatto subito a favore dei Consiglieri regionali.
Ecco, noi riteniamo che effettivamente non c'è proporzione tra quello che è la spesa, il pubblico denaro e quello che è l'utilità che ne ricava, anche se l'Assessore prevedendo l'intervento di Manganoni ha detto che è uno spettacolo che siamo i primi o i secondi in Italia con Cortina, che non ce ne sono molti all'estero, e roba di quel genere e allora una proposta concreta, visto che nelle uscite c'è scritto "contratto con... Maromore per ghiacciatura pista: 30.500.000..." io sono rimasto un po' senza fiato, non so se fosse possibile ridurre il periodo in cui questi baldi giovani scendono rapidissimi lungo la sghiarola in questione e limitandone il tempo, invece di fare ghiacciare per non so quanto, per due mesi, il delegato del CONI, - l'Assessore non è d'accordo, vedo già che... stava dando una spiegazione tecnica al collega del turismo - e limitare questi dispendiosi ghiacciamenti a un periodo estremamente breve, perché, quando, per una settimana sono scivolati, ecco, credo che ce ne sia abbastanza, c'è lo spettacolo, avremmo risposto alle aspettative che l'Italia e l'Europa ripongono nella nostra pista di bob e magari risparmiamo anche qualche lira che a nostro avviso potrebbe essere più degnamente impegnata.
Dolchi (Presidente) - La parola a Manganoni.
Manganoni (PCI) - Vedi Milanesio, è vero che è stato costruito quando io ero in Giunta, ma quando ero in Giunta se mi avessero ascoltato, avrebbero mandato l'Assessore all'Agricoltura a fare un rimboschimento, non mi hanno ascoltato e adesso ce l'abbiamo sul dosso.
Comunque chi prevedeva un intervento critico da parte mia si è sbagliato, perché io voglio compiacermi, voglio compiacermi con la Giunta per il rilevante sforzo finanziario che compie la Regione per sviluppare gli sport popolari, permettere particolarmente ai figli di papà meno abbienti di praticare lo sport.
Infatti, il bob è uno sport praticato largamente dai figli degli operai, dei contadini, dei lavoratori della Valle, pertanto felicitazioni per lo sviluppo dello sport popolare.
Dolchi (Presidente) - Ci sono altri che chiedono la parola su questo argomento?
La parola all'Assessore Milanesio.
Milanesio (PSI) - Di fronte all'ironia graffiante dei Consiglieri Andrione e Manganoni, evidentemente resta poco da dire, perché non c'è niente che possa demolire di più un'eventuale controffensiva dialettica che l'ironia fatta bene, come in questo caso, e devo darne atto.
Io ho già fatto un'esposizione se vogliamo un po' critica, non è che voglia porre il Consiglio di fronte all'alternativa, o chiudiamo, o spendiamo i fatidici 18 milioni che poi diventano in tutto 45 e rotti, però, è un po' questo il discorso. Mi confermava Lanivi che la pista è già stata ridotta per il periodo di agibilità, cioè si è già cercato di ghiacciare questa pista, di mantenerla ghiacciata per il periodo minimo che la FISI e le norme internazionali attribuiscono per l'apertura e l'agibilità di una pista.
Io non so, io non conosco tutte queste norme, forse Lanivi le potrebbe conoscere meglio di me come delegato CONI e come Presidente del Comitato di gestione, però, questo sforzo l'abbiamo già fatto anche perché quest'anno non avremo gare di rilievo e, quindi, l'aspetto spettacolare che è stata una delle motivazioni che continuano ad essere una delle motivazioni della sopravvivenza di questa attrezzatura non troverebbe così grande applicazione.
Certo, ci sono molti figli di papà, ma ci sono anche moltissimi figli di contadini, di operai che scendono su questa pista.
Voglio ricordare a Manganoni che i valdostani stanno praticamente mettendo in piedi una specie di scuderia, insomma, nel settore del bob, a parte, diciamo così; alcuni giovani che già hanno avuto degli esordi brillantissimi e che non possono essere considerati figli di braccianti agricoli, ce ne sono molti altri, però, che sono figli di contadini, che sono operai, per esempio presso il municipio di Aosta, presso l'Amministrazione comunale, non voglio fare dei nomi, ce ne sono moltissimi altri che sono studenti di non agiate famiglie. Comunque, mi rendo conto che non è uno sport di massa, mi rendo conto che non è uno sport di massa, me ne rendo conto benissimo, abbiamo anche proposto e stiamo esaminando l'opportunità di fare in modo che questa pista consenta anche delle discese così dette turistiche, però, il guaio è che bisogna illuminarla, cioè bisognerebbe far scendere la gente di notte sul bob di legno, quindi la discesa sarebbe possibile anche ai non addetti ai lavori però questo comporterebbe un'ulteriore spesa per l'illuminazione della medesima.
Quindi, giustamente abbiamo fatto la stessa valutazione che Manganoni ha suggerito prima, fermiamoci ai primi danni, fare l'illuminazione oggi di questa pista, significa spendere quaranta milioni come ridere, quali introiti ne deriverebbero? Non lo so, sono molto problematici, chi è che poi verso le otto di sera o le dieci di sera scende a provare il brivido e poi non so con quale risultato, perché sono abbastanza pericolose le discese su questa pista; quindi, io sono ancora una volta a invitare il Consiglio, malgré, a votare a favore questo provvedimento pur riconoscendo valide e non prive di fondamento, le osservazioni anche ironiche che sono state fatte.
Dolchi (Presidente) - Mi sembra che il Consiglio non intenda...
Andrione (UV) - Vi chiedo scusa ma... 14 operai addetti alla pista e compenso direttore di pista: 4.700.000; 30.500.00 per la ghiacciatura al dì di questa pista, ma... si parlava prima di piste care quando sono in plastica, ma questa qui, sembra laminata d'oro, scusatemi, per ghiacciare una pista, che poi non è delle più lunghe... ma non so io, io ripeto, non è che abbia delle qualità tecniche in materia di bob, salvo il peso, farei una certa massa in discesa...
Lanivi (DP) - Si è potuto mantenere il bilancio, le stesse cifre dell'anno scorso, dico come intervento del CONI e intervento dell'Amministrazione regionale per una serie di fatti eccezionali, perché in linea teorica le spese avrebbero dovuto essere molto superiori, e per farle rimanere a questi volumi, si è dovuto ridurre i periodi di attività della pista, nelle dimensioni minime, infatti rimane aperto, mi pare dal 2 gennaio al 10 febbraio, cioè qualcosa come una quarantina di giorni e non di più; mentre negli anni passati con le stesse cifre si riusciva a tenerla aperta due mesi.
Qual è la cifra più rilevante e quella più incidente su questa spesa, è rappresentata dall'operazione di ghiacciatura delle piste, e per un altro fatto, direi molto importante che non è possibile, fino ad oggi e nelle condizioni attuali reperire il personale per la ghiacciatura delle piste in loco.
Se noi avessimo del personale a Valtournanche o nella Valtournanche, che fosse in grado di fare queste operazioni, credo che i costi potrebbero essere dimezzati, ed è questo l'obiettivo che il Comitato di gestione si prefigge quest'anno, cioè reperire in loco il personale capace di fare la ghiacciatura delle piste, questo personale è sempre venuto e continua a venire finché non attrezzeremo e non addestreremo del personale in loco, dal Trentino, e costa una cifra, e ogni operaio costa una cifra non indifferente.
Negli anni passati e questo non dovrei dirlo, forse, era possibile mascherare questa misura e questa cifra per alcune operazioni contabili che da quest'anno non sono più possibili, per cui le cifre che devono essere date agli operai e tutti gli oneri sociali che tendono quasi a triplicare con l'IVA, portano direi, queste cifre, a livelli veramente vertiginosi.
Dico, e io mi sono stupito, sono già pochissimo, e in quanto delegato regionale, direi, paracadutato dalla Presidenza di questo organismo, ci si può rendere conto che le spese di gestione di una pista di bob, sono estremamente elevate, basti pensare, come dico, che pur riducendo, il periodo di apertura delle piste, pur facendo delle economie, non solo, ma consumando gli stessi otto milioni, che costituivano l'avanzo di amministrazione dell'anno scorso, quest'anno bruciamo tutto per fare rimanere a 18 milioni l'intervento della Regione e 18 milioni l'intervento del CONI.
Come dico, per me, se l'Amministrazione regionale, per i prossimi anni, ritiene di mantenere aperta questa pista e di contribuirvi, e questa è una scelta del Consiglio regionale, bisognerà, soprattutto lavorare nel senso di reperire in loco il personale necessario per la ghiacciatura della pista, come avete potuto vedere rappresenta la spesa più cospicua per la gestione di questo... il 70%, forse no, ma il circa 70% delle spese per il funzionamento della pista.
Ecco, quindi dico, ci sono due scelte che abbiamo davanti, anzi una scelta fondamentale, se tenere aperto e far funzionare questa attrezzatura, questa è una scelta del Consiglio regionale, nel caso che si scegliesse la via di mantenerla aperta, l'unica possibilità che abbiamo di ridurre le spese di gestione; è il reperimento in loco del personale per la ghiacciatura.
Fosson (UV) - Certo, che quanto ci viene detto in questo momento dall'Assessore Lanivi, non può renderci allegri, perché è la mano avanti per una scelta che dovremo fare l'anno prossimo, sapendo che la spesa sarà molto più forte.
Però, anche qui vorrei un chiarimento: le spese vitto e soggiorno per 14 operai addetti alla pista e compenso direttore pista, questi 14 operai sono gli stessi che provvedono alla ghiacciatura, sono gli stessi che provvedono alla ghiacciatura, quindi praticamente se noi calcoliamo che 40 giorni, questi 40 giorni, questi 14 operai, a parte le spese di vitto e soggiorno ci costano più o meno i trenta milioni di ghiacciatura, se ho ben capito, perché credo che per ghiacciare non ci sia tanta cosa, ci sia da mettere un po' d'acqua, poi c'è il gelo notturno, e la cosa, perché almeno, non facciamo, ho visto che attualmente a Plaine, in Francia, ci sono i cannoni per gettare la neve sulle piste, bisognerebbe vedere, con aria compressa e acqua.
Bisognerebbe vedere, perché forse con una attrezzatura migliore, costano pochissimo e non spenderemmo questi trenta milioni.
Certo che adesso, a parte tutto, 14 operai per 40 giorni, ci costano più di due milioni per operaio, sono due milioni e mezzo.
Io non so, intanto non verranno mica tutti e 14 dal Trentino.
E allora, questa cava Marmore perché diamo a questa impresa qui, non ha degli operai, che durante l'inverno non possono lavorare e possono almeno aiutare con qualche specialista, con qualche cosa, perché io dico la verità, questi trenta milioni, non li capisco, pertanto che si paghino, perché sono trenta milioni e 500 più 4 milioni settecento, sono ancora sempre per i quattro operai, sono 34 milioni, quindi questi 35 milioni per 14 operai, sono non so, anche con delle paghe, che siano pur alte, non so come si possa arrivare, o il margine di questa impresa, il contratto con questa impresa è un'altra mascheratura che attraverso questa spesa che ci viene a dire che costa trenta milioni, poi agli operai va un tanto e il resto poi ritorna in un'altra maniera, allora è diverso, ma allora dovremmo essere informati meglio, perché non è possibile, se le spese per gli operai sono queste, dico, non so.
Milanesio (PSI) - Per dare altri chiarimenti. Intanto, gli operai non stanno solo per il periodo strettamente necessario per la ghiacciatura della pista, ma arrivano prima e preparano la pista, perché la pista in che cosa consiste?
É un basamento in calcestruzzo, in parte in legno, deve essere costruito ogni anno, deve essere riscostruito ogni anno, e poi la ghiacciatura è un'opera plastica, cioè si tratta di sagomare in un certo modo il ghiaccio, e questo ghiaccio è oggetto a scioglimento evidentemente e a modificazione della sua sagomatura, quindi la sagomatura è continua, cioè in poche parole, la pista diventa qualcosa che vive, qualcosa che si trasforma durante le ore del giorno, e quindi l'intervento su questa pista è continuo.
In poche parole quando si garantisce l'agibilità della pista medesima, bisogna avere la presenza di questi operai che sono parecchio qualificati, perché tra l'altro sono in grado anche di valutare, e così se vi sono stati degli spostamenti nei raggi di curvatura nelle pendenze delle scarpate, ecco e si tratta anche di fare un lavoro molto delicato che voi sapete che questi bob arrivano a una velocità elevatissima e a volte per non so, un raccordo fatto male, si può benissimo arrivare all'incidente, si può arrivare al rovesciamento del bob, insomma, con gravi conseguenze, quindi questi operai in realtà stanno lì circa due mesi, mezzi d'opera che impiegano sono alcune macchine per la pulizia della pista che vanno e vengono, poi evidentemente non hanno un consumo enorme di materiale, però certamente del cemento, del legno e anche del ferro per ricreare e sagomare determinate curve, sopraelevare queste curve.
Ogni anno praticamente questa pista viene rinnovata, viene rinfrescata, non so come dire, si fa una manutenzione... non si può parlare solo e semplicemente di ghiacciatura, prima di arrivare alla ghiacciatura, c'è la sistemazione di questa pista, perché in quella zona, non dimentichiamolo, col gelo, disgelo, il terreno lavora, cioè ci sono a volte degli spostamenti, tra l'altro, geologicamente non era neanche la zona più adatta e più opportuna, ecco perché si spendono tutti questi soldi.
Lanivi ha ragione quando dice che le spese sono state contenute al minimo. E ha fatto bene in qualche modo a preavvertire il Consiglio di quello che potrà succedere negli anni venturi.
Io ritengo che ci sia un'altra cosa da fare oltre a quello di addestrare un certo numero di operai del luogo per poter fare la ghiacciatura della pista.
Credo che sia magari anche opportuno aprirla solo più per anni significativi, cioè quando ci saranno delle annate in cui si svolgono delle competizioni di un certo livello.
Certo, questo potrà privare di una pista di allenamento l'Italia in genere, perché, Cortina quest'anno la apre, un altr'anno... mi risulta che Cortina l'altro anno non l'aveva aperta, quest'anno la apre, ma l'altro anno non l'aveva aperta.
Ecco questo è un discorso che dovremo rifare... perché questa attrezzatura è sì della Valle d'Aosta, ma appartiene anche in qualche modo, diciamo così, alla Nazione, allora, se si ritiene per ragioni di prestigio che debba rimanere aperta, io ritengo che il CONI dovrebbe sobbarcarsi un onere superiore a quello che si sobbarca oggi... (voce fuori microfono) ...regalarla non possiamo, però, possiamo pretendere...
Io ritengo che il CONI intervenga in misura superiore, perché se chiuderanno quella di Cortina e rimarrà aperta solo questa, diventa la sola pista d'Italia.
Allora a questo punto, evidentemente possiamo fare anche la voce più grossa.
Quest'anno, invece, Cortina è aperta, l'altr'anno l'aveva tenuta chiusa, perché diceva che doveva fare delle manutenzioni, ecc. ecc. la verità è che l'altr'anno non gli interessava aprirla.
Potremo in avvenire adottare questa politica dell'apertura per anni significativi, o comunque di un maggior intervento da parte del CONI, da parte delle autorità sportive nazionali, perché diventa l'unico impianto agibile in Italia.
Dolchi (Presidente) - Non c'è più nessuno che chiede la parola? Possiamo quindi mettere ai voti l'oggetto n. 22.
Chi è d'accordo è pregato di alzare la mano. Grazie. Chi non è d'accordo? Chi si astiene? Allora 27 presenti, 26 votanti: astenuto l'Assessore Lanivi.
Il Consiglio approva.