Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 119 del 29 settembre 1993 - Resoconto

OGGETTO N. 119/X - Iniziative per disincentivare l'uso della nafta da riscal­damento per il miglioramento della qualità dell'aria. (Interpellanza)

Interpellanza - Richiamato il regolamento regionale del 17 maggio 1993 n. 1 con il quale veniva modificato quello precedente del 29 gennaio 1973;

Richiamata la circolare 7 giugno 1993 n. 40 dell'Assessore all'Industria, con la quale si fissa il prezzo di vendita dell'olio combustibile fluido a lire 364 il kg;

Preso atto delle dichiarazioni rese ad un quotidiano dall'Asses­sore all'Ambiente con le quali si comunicava l'azzeramento della convenienza nell'acquisto della nafta da riscaldamento;

Venuti a conoscenza della bozza di ordinanza inviata nel luglio scorso dal Sindaco di Aosta al Presidente della Giunta;

il sottoscritto Consigliere regionale

interpella

gli Assessori competenti per conoscere:

- i dati precisi che suffragano l'azzeramento della convenienza nell'acquisto dell'olio combustibile fluido rispetto ad altri com­bustibili;

- quali altre iniziative si intendono adottare per giungere ad un miglioramento della qualità dell'aria;

- entro quali tempi tali iniziative diventeranno operative.

F.to: Marguerettaz.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Marguerettaz.

Marguerettaz (DC) - La presentazione di questa interpellanza, oggi che siamo all'inizio dell'autunno, parte da un ricordo abbastanza preciso che ho in mente dell'inverno scorso, allorquando all'interno della città di Aosta si verificarono dei tassi di inquinamento atmosferico assai superiori a quella che era la soglia di atten­zione e talvolta anche la soglia di allarme, così come veniva de­finita dal cosiddetto "decreto antismog".

La preoccupazione di allora sfociò in un dibattito, in un Con­siglio comunale tematico ad Aosta, che aveva una duplice preoccupazione: capire quali cause portassero nella città di Aosta questi tassi così alti di inquinamento atmosferico e con­temporaneamente percorrere le strade più opportune per far sì che il fenomeno si riducesse.

Sulle cause, aiutati anche dal rapporto che fu steso dal Comita­to scientifico per l'ambiente, e - fatte salve le grosse carenze che ancora esistono proprio sul tema di conoscere approfondita­mente le stesse cause - si definiva il tutto parlando del traffico molto intenso, che nei periodi invernali causa tutta un'emis­sione di gas particolari e naturalmente le emissioni dei fumi del riscaldamento. All'interno di queste emissioni, particolarmente gravi sono quelle causate dagli impianti a nafta.

Nel corso del dibattito in Consiglio comunale si era evidenziato come da alcuni anni, soprattutto nella città di Aosta, vi sia la tendenza da parte di molti condomini a riconvertire l'impianto di riscaldamento a gasolio in una attrezzatura capace di riscal­dare l'edificio con l'olio combustibile.

In quel dibattito, in Consiglio comunale di Aosta, si voleva ve­rificare quali possibilità vi potevano essere per ridurre questo fenomeno e si prese l'occasione di discutere sulla eventualità di inserire il Comune di Aosta nelle cosiddette "zone a rischio", così come previste dal decreto del 12 novembre 1992, meglio conosciuto come il "decreto antismog". Questa scelta avrebbe evidentemente permesso al Sindaco e alla Giunta comunale di poter prendere tutta una serie di iniziative, quali il traffico a targhe alternate - ne ricordo una perché è forse la più conosciu­ta, proprio perché adottata lo scorso inverno in diverse città italiane -, iniziative che altrimenti ben difficilmente avrebbe potuto prendere.

Quel dibattito molto lungo ed articolato, si concluse con la pre­sentazione di due ordini del giorno: uno dei Consiglieri verdi, dove si impegnava la Giunta comunale ad inserire la città di Aosta nel campo di applicazione del decreto antismog - ordine del giorno che fu rifiutato dalla maggioranza -, ed uno presen­tato dalle forze di maggioranza, nel quale, pur evitando la de­cisione di inserire la città di Aosta in quelle previste dal decreto del 12 novembre 1992, si facevano tutta una serie di conside­razioni. Le ricordo brevemente, perché talvolta conviene ricor­dare impegni presi nel passato, proprio perché questi impegni non si dilazionino ulteriormente nel futuro.

Nel febbraio 1993 questo ordine del giorno, approvato a mag­gioranza dal Consiglio comunale di Aosta, prevedeva: l'emana­zione di una ordinanza del Sindaco di divieto di utilizzo di com­bustibili fortemente inquinanti per il riscaldamento domestico (ordinanza che non mi risulta sia stata presa), l'emanazione della ordinanza di chiusura del parcheggio dei bus in piazza Narbonne con annessa nuova regolamentazione del traffico (non mi risulta che questo sia stato fatto); infine, si faceva un sollecito all'Amministrazione regionale perché attivasse entro l'1 ottobre 1993 le stazioni di monitoraggio site nella zona di Mont-Fleury e di Piazza Plouves e perché dotasse l'assessorato competente del personale necessario al rilevamento dei dati e alla manutenzione delle stazioni. Su questo punto specifico l'Assessore potrà darmi alcune delucidazioni.

Trascorsi diversi mesi dall'assunzione di quell'ordine del gior­no, la Giunta regionale comincia ad assumere due scelte in particolare: la prima, è quella di adottare una delibera che ha per oggetto la predisposizione di un primo piano regionale di ri­sanamento e tutela della qualità dell'aria e conferimento di in­carico e di consulenza al Politecnico di Milano; la seconda, è la modifica da parte del Consiglio regionale del Regolamento re­gionale 29 gennaio 1973, quello che determina le norme ed i contingenti annui delle merci in esenzione fiscale.

Questo Rego­lamento viene modificato nell'ottica di andare a disincentivare l'utilizzo dell'olio combustibile da riscaldamento; infatti, viene sostituito un comma del regolamento andando a dire che l'onere sulla esenzione fiscale dell'alcool puro e dell'olio com­bustibile fluido può coprire l'ammontare totale della esenzione stessa.

Ora abbiamo ormai l'inverno alle porte e, a quanto mi risulta, l'unico atto successivo a tutto ciò - del quale sono a conoscenza -, è la circolare dell'Assessore all'industria, il quale fissa il valo­re dell'esenzione dell'olio combustibile fluido a 364 lire il kg.

Credo che il passaggio che manca al momento sia quale onere fiscale far gravare sul prezzo di questo olio combustibile; non ne siamo a conoscenza e, personalmente, sono preoccupato del fatto che in data odierna molti cittadini abbiano già provveduto a fare la scorta del combustibile.

Questo è il problema specifico; naturalmente chiediamo all'As­sessore se nei tempi che ci dirà ritiene di adottare altre inizia­tive per giungere ad un miglioramento della qualità dell'aria che, soprattutto nel periodo invernale, diventa oltremodo preoccupante.

Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore all'ambiente, territorio e tra­sporti, Riccarand.

Riccarand (VA) - Cercherò di rispondere puntualmente alle domande fatte dal Consigliere Marguerettaz, però vorrei fare una premessa di ca­rattere, di metodo e di correttezza di rapporti.

In questo caso, ma anche in altri casi, ci troviamo di fronte a situazioni che si sono determinate attraverso un arco di tempo piuttosto lungo, che per essere modificate richiedono non solo una forte volontà politica ed il coraggio di assumere alcune scelte di un certo tipo, ma richiedono anche dei tempi. Per cui se si parla di mesi, questo significa che fra tre mesi la situazio­ne sarà come sei mesi fa, perché non siamo oggi in grado di modificare di punto in bianco una situazione.

Quello che siamo in grado di fare, e che sta facendo questa Giunta, è di modificare profondamente l'impostazione rispetto al passato, avviando un processo che porterà in tempi definibili, relativamente brevi, a modificare radicalmente la situazione. Su questo poi bisognerà vedere che tipo di disponibilità ci sarà da parte di tutto il Consiglio, perché non sarà solo un problema della Giunta.

Il problema affrontato dal Consigliere Marguerettaz è un pro­blema estremamente importante; del resto, io stesso e gli altri Consiglieri del gruppo Verde Alternativo in Consiglio comunale e in Consiglio regionale lo abbiamo più volte sollevato perché è un problema fondamentale rispetto alla qualità della vita, all'aria che si respira nella città di Aosta e in molti comuni della nostra Regione. Come è noto, la necessità di limitare l'uso della nafta negli impianti di riscaldamento deriva dal fatto che la nafta ha un quantitativo di sostanze inquinanti molto più alto del gasolio e del metano: in particolare, l'anidride solforosa emessa è di 70 kg a tonnellata per la nafta, contro 6 chili per tonnellata del gasolio e contro 0,01 del metano; anche per quanto riguarda l'ossido di azoto, i livelli di emissione sono quattro volte più alti con la nafta rispetto al gasolio o al meta­no. Quindi, come hanno fatto anche alcuni grandi centri urba­ni, è vietato nelle grandi città l'uso dell'olio combustibile fluido come strumento per l'uso di riscaldamento domestico.

In Valle d'Aosta purtroppo si è verificato un processo inverso; per cui, dalla metà degli anni '80, l'uso della nafta per impianti di riscaldamento invece di diminuire, è aumentato. I dati sono estremamente eloquenti: l'assegnazione di nafta in esenzione fiscale era di 1802 tonnellate nel 1987 e nel 1992 è stato di 14 mila tonnellate. Questo fenomeno è stato determinato dalla de­fiscalizzazione che è stata introdotta a partire dalla metà degli anni '80 sulla nafta; per cui, l'acquisto e l'uso della nafta defi­scalizzata ha una convenienza economica enorme: 393 lire/kg, esente dalle imposte, contro le 1.200 lire/kg del gasolio e le 860 lire/mc del metano. É chiaro che in questa situazione c'è stata ad Aosta e in tutti i grandi centri una corsa a modificare questi impianti e ad usare la nafta con conseguenze estremamente negative, come indicava Marguerettaz.

A questo punto bisogna intervenire essenzialmente in due di­rezioni: eliminare la defiscalizzazione e assumere dei provve­dimenti di divieto dell'uso combustibile sia a livello di singoli comuni sia a livello regionale, se questo è realizzabile.

Quanto al primo obiettivo, il processo richiedeva una prima tappa che era la modifica del regolamento sulla esenzione fisca­le; questo è stato fatto, la Giunta ha già assunto una determi­nazione e l'iter lo illustrerà l'Assessore Mafrica.

Per quanto riguarda ulteriori provvedimenti, ci auguriamo che il Comune di Aosta emani questa ordinanza che era stata pre­vista, perché se c'è, da parte di una serie di comuni è possibile assumere un provvedimento di sostegno a livello regionale delle iniziative a livello comunale. A tale proposito stiamo studiando uno stralcio al piano di risanamento.

Credo comunque che la volontà e le decisioni di questa Giunta faranno sì che detta situazione determinatasi per un arco di tempo di circa un decennio, subirà una inversione di rotta, per andare verso una modificazione dell'attuale situazione, con dei tempi relativamente brevi.

Si chiede nell'interpellanza quali altre iniziative si intendono adottare. Molto importante è il livello di inquinamento da traf­fico; fra l'altro, la questione della defiscalizzazione della nafta è motivo di forte difficoltà per l'utilizzazione del metano, perché non c'è una convenienza economica. Quindi, anche tutti i di­scorsi che abbiamo compiuto come Amministrazione per dotare la cittadinanza di questa rete di distribuzione, rischiano di es­sere vanificati in presenza di una situazione di questo genere, mentre sappiamo che il metano è molto meno inquinante.

Oltre all'inquinamento derivante dall'uso domestico dicevo che c'è un inquinamento derivante dal traffico urbano e, in partico­lare, quello dei TIR: ci sono degli inquinanti come gli IPA (idrocarburi policiclici aromatici) che sono estremamente peri­colosi; alcuni sono addirittura cancerogeni e, in alcuni giorni, i dati forniti dai rilevamenti del laboratorio mobile a Morgex so­no ai livelli di Milano. La Giunta regionale ha approvato pro­prio nella riunione della settimana scorsa un disegno di legge per il controllo e la riduzione del traffico dei TIR, per cercare di intervenire anche su questo fenomeno che, oltre ad essere fonte di rischi e di problemi per la circolazione, è anche un forte ele­mento di inquinamento.

Riassumendo, la Giunta si sta muovendo nel senso della defi­scalizzazione, dello studio di una normativa generale di risa­namento dell'area e, se possibile, di provvedimenti-stralcio di limitazioni. Anche qui, quando parliamo di divieti e di limita­zioni, è chiaro che non possiamo dire: "da domani mattina è vietato l'uso di quel combustibile", ma dobbiamo lasciare il tempo che il cittadino si organizzi. Tuttavia, d'ora in avanti, non dovrebbe esserci più nessuno che farà questa riconversione perché sa che, ormai, quelli sono impianti che non potranno più essere usati nell'arco di due anni; quindi dovrà avviarsi un pro­cesso inverso.

Questo è il quadro all'interno del quale ci stiamo muovendo, per cercare di ricondurre sotto controllo la qualità dell'aria nella nostra Regione.

Per quanto riguarda le centraline di rilevamento, la maggior parte sono in funzione; c'è un problema di personale, in quanto purtroppo non è previsto nella pianta organica dell'Ammini­strazione regionale un ufficio che presieda al controllo di queste cose. Ciò nonostante, raccogliendo personale un po' di qua e un po' di là, in questi ultimi mesi si è rafforzato il gruppo di perso­ne che lavora su tali centrali di rilevamento; adesso, sono in funzione quasi tutte, anche se i dati per essere completamente attendibili ed utilizzabili richiedono una sequenza storica, per cui siamo ancora nella fase sperimentale, ma il processo ormai è avviato.

Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore all'industria, commercio e ar­tigianato, Mafrica.

Mafrica (GV-PDS-SV) - In aggiunta a quanto illustrato dall'Assessore Riccarand, la modifica del regolamento avvenuta nella primavera scorsa era la premessa di successivi atti operativi - che è opportuno avvia­re cronologicamente dall'inizio dell'anno - perché i generi con­tingentati sono su assegnazione annuale. Quindi per non crea­re confusione, è opportuno che le misure abbiano decorrenza: primo gennaio di un certo anno.

La procedura è la seguente: su iniziativa dell'Assessore all'in­dustria deve essere sottoposta alla I Commissione consiliare una bozza di deliberazione che, una volta vista dalla stessa, può essere approvata dalla Giunta.

Comunque - per avere da parte della Giunta delle indicazioni su questo testo - la decisione è stata presa e l'orientamento della Giunta, che verrà sottoposto già questa settimana o la prossima alla I Commissione, è quello di ridurre il beneficio fi­scale al 10 percento, vale a dire di togliere il 90 percento del beneficio fiscale. Verrà mantenuto un 10 percento (che comun­que si può discutere) per una questione di principio rispetto all'esistenza della categoria generi contingentati, che è un be­neficio che ha la nostra Regione.

La riduzione dell'esenzione fiscale trasformata in aumento del corrispettivo da versarsi per avere il buono avverrà in due an­ni, secondo la proposta che verrà formulata alla commissione; quindi, nel 1994 si dovrebbe avere una diminuzione del valore dell'esenzione del 45 percento ed un ulteriore 45 percento nel 1995, anche per dare il tempo necessario agli operatori e ai cittadini che utilizzano impianti di questo tipo, di provvedere gradualmente alla riconversione. Rispetto ai quantitativi, si ha l'orientamento di mantenere come livello per l'esenzione quello del 1993, di non aumentarlo, comunque, rispetto al 1993.

Quindi il provvedimento contiene due elementi: una riduzione diluita in due anni del 90 percento dell'esenzione fiscale e una soglia non superabile dei quantitativi consumati in esenzione nel 1993. Questo è il provvedimento che verrà portato la pros­sima settimana all'esame della I Commissione, nell'ambito di una impostazione politica che è quella che mira al risanamento dell'aria e al miglioramento della vivibilità nella città di Aosta e negli altri comuni valdostani.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Marguerettaz.

Marguerettaz (DC) - Credo di non potermi dire completamente soddisfatto e vorrei spiegare il perché.

C'è una sensazione di fondo dentro a questa materia così com­plessa: che di fronte ad una unanimità di consensi intorno al fatto che il problema dell'inquinamento è un problema serio, grave, che va risolto, eccetera, comunque tutte le decisioni che si vanno a prendere siano frutto anche su questo tema di me­diazioni politiche. Cerco di dare corpo a questa mia sensazione controdeducendo alcune delle cose che sono state testé dette. Mi sembra di vedere un po' di confusione nell'esposizione fatta dall'Assessore Mafrica.

Se la volontà della Giunta è quella espressa dall'Assessore Ric­carand, cioè di andare ad una limitazione dell'uso dell'olio com­bustibile fino a vietarlo completamente e, naturalmente, per­mettendo agli utenti di riconvertire le caldaie, non capisco come questo discorso possa essere affiancato alla decisione di andare a quantificare gli oneri fiscali nell'arco di due anni, qualora la Giunta decidesse con un provvedimento di rispettare quel rego­lamento votato dal Consiglio, cioè di coprire l'ammontare totale dell'esenzione stessa, quindi del 100 percento. Questa è una decisione che, a mio avviso, potrebbe essere presa immediata­mente perché comunque il prezzo dell'olio combustile rimar­rebbe (seppure di pochissimo) ancora inferiore a quello del ga­solio.

Quindi non ci sarebbe un tracollo economico tale da parte degli utenti per dover affannarsi a riconvertire le proprie cal­daie. Questa idea di decidere sul 90 percento dell'esenzione dell'olio combustibile diluito in due anni mi sembra senza giu­stificazione.

Ritengo molto strano che questo provvedimento debba andare in commissione; il Consiglio ha determinato, nel mese di mag­gio, che l'onere sull'esenzione può coprire l'ammontare totale dell'esenzione stessa; ora, mi sembra che un provvedimento di Giunta, qualsiasi esso sia, tradurrebbe comunque la volontà del Consiglio che è stata espressa in quella occasione.

L'Assessore Mafrica diceva che quel regolamento era stato la premessa di atti operativi; è, in effetti, la premessa di un unico atto operativo, ed è questo che siete chiamati a scegliere.

Un'altra sottolineatura che vorrei evidenziare, a suffragio della sensazione che avvertivo, cioè di questo frutto di mediazioni politiche, è che l'intenzione dell'Assessore Riccarand, da quanto mi risulta, era ben diversa. Ne ha dato comunicazione alla stessa Giunta comunale di Aosta, là, dove metteva per iscritto la sua intenzione di adottare questo prelievo sulla percentuale nell'ordine del 60 percento. La cosa mi ha stupito perché, cono­scendo l'Assessore Riccarand, pensavo invece che la sua deci­sione fosse quella del 100 percento, sottolineando ulteriormente il fatto che con il 100 percento l'uso dell'olio combustibile rima­ne sempre, seppure di poco, conveniente per l'utenza rispetto al gasolio.

É vero che è un problema complesso, che ci sono dei tempi lun­ghi per prendere certe decisioni, ma alcune le si possono pren­dere assai in fretta. Perché andare a pensare, ad esempio, che una riconversione degli impianti a nafta ad impianti a gasolio debba prevedere l'arco di due anni? Questo significa, escluden­do l'attuale inverno, che noi avremo ancora due o tre inverni con le caldaie di numerosi condomini della città di Aosta che continueranno ad emettere nell'aria tutta quella serie di so­stanze nocive che l'Assessore citava. Credo che un indirizzo della Giunta preso in questo momento, anche se non utile nell'immediato perché la stagione invernale è alle porte, po­trebbe già attuarsi nella prossima stagione invernale.