Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 4037 del 10 dicembre 1992 - Resoconto

OGGETTO N. 4037/IX Dibattito sulla proroga della concessione alla SITAV S.p.A. dei giochi tradizionali e alla SITAV S.p.A. e per essa alla SISER S.p.A. dei giochi americani fino al 31 dicembre 1993.

Presidente Do lettura del testo della delibera in oggetto:

Deliberazione Il Consiglio

Richiamata la propria deliberazione 2995/IX del 10 gennaio 1992, che delega la Giunta ad avviare trattativa privata con la Società SITAV S.p.A per il rinnovo della concessione per la gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent;

Richiamato il punto 2°, II cpv, di detta deliberazione, il quale dispone che la Giunta debba, in via preliminare, effettuare ulteriori controlli sulla trasparenza e affidabilità dell'azionariato della SITAV S.p.A.;

Richiamata, altresì, la propria deliberazione n. 3642/IX del 17 luglio 1992 che stabilisce:

1) di autorizzare la Giunta regionale a continuare la trattativa privata con la SITAV S.p.A per la concessione della gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent, sulla base degli obiettivi indicati nella deliberazione del Consiglio regionale n.2995 del 10 gennaio 1992;

2) di prorogare fino alla data del 31 dicembre 1992:

a) la concessione alla società SITAV S.p.A. dei giochi tradizionali, di cui ai contratti seguenti:

Rep. n. 5099 in data 16 febbraio 1978

Rep. n. 5405 in data 7 agosto 1979

Rep. n. 7612 in data 15 maggio 1986,

b) la gestione dei giochi americani affidati alla SITAV S.p.A. e per essa, di comune accordo, alla SISER S.p.A, di cui al contratto Rep. n. 7882 in data 12 dicembre 1986;

3) di richiedere alla SITAV S.p.A. che, a garanzia della posizione regionale, qualora il risultato della trattativa dovesse avere esito positivo, i benefici economici derivanti alla regione dalle variazioni concernenti gli aspetti economici correnti della nuova concessione siano assunti retroattivamente a partire dall'8 febbraio 1992;

Ritenuto prioritario accertare la trasparenza e l'affidabilità dell'azionariato come da richieste rivolte alla SITAV S.p.A. con lettera prot. n. 3693/Gab. del 15 settembre 1992 e con lettera prot. n. 5626/Gab. del 27 ottobre 1992 a firma del Presidente della Giunta regionale;

Ritenute insoddisfacenti, allo stato degli atti, le risposte fornite da SITAV Ssettembre A., ivi compresa l'ultima formulata con lettera del 30 ottobre 1992 a firma del Presidente della Società medesima;.

Dato atto che l'Amministrazione regionale, con deliberazione di Giunta n. 9204 in data 09 ottobre 1992, ha deliberato di resistere in giudizio, dinanzi al Consiglio di Stato, avverso il ricorso in appello promosso dalla Soc. FINOPER S.p. A. contro la sentenza del TAR per la Valle d' Aosta n.103/192, che ha respinto il ricorso promosso dalla stessa società per l'annullamento, previa sospensione, della deliberazione del Consiglio regionale n. 2995/IX del 10 gennaio 1992, di esclusione della predetta società dalla gara per il rinnovo della concessione del Casinò;

Tenuto conto che il Consiglio di Stato ha fissato l'udienza per la discussione della causa e dell'istanza di sospensione al 26 gennaio 1993 ma che occorreranno tempi ulteriori per la pubblicazione della sentenza;

Considerato, peraltro, che la sentenza anzidetta potrebbe rimettere in discussione il procedimento adottato dalla Regione per il rilascio della nuova concessione per l'esercizio dei giochi nella Casa da gioco di Saint-Vincent e che appare pertanto inopportuno concludere qualsivoglia trattativa prima della emanazione della sentenza del Consiglio di Stato;

Atteso che, se per qualsiasi ragione dovessero venire a cadere i presup-posti della deliberazione consiliare n. 2995/IX del 10 gennaio 1992, divenendo quindi necessario assumere nuove determinazioni in merito, i tempi occorrenti per il rilascio di una nuova concessione per la gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent si prospetterebbero non brevi;

Rilevato infine che, in ragione delle prossime elezioni regionali, l'attività ordinaria del Consiglio regionale sarà sospesa, ai sensi della vigente normativa in materia, almeno a partire dalla data del 13 maggio 1993, se non addirittura in altra data compresa nelle quattro settimane precedenti;

Considerata la necessità, alla luce delle predette considerazioni, di prorogare ulteriormente, fino al 31 dicembre 1993:

a) la concessione alla Società SITAV S.p. A. dei giochi tradizionali di cui ai contratti:

Rep. n. 5099 in data 16 febbraio 1978

Rep. n. 5405 in data 7 agosto 1979

Rep. n. 7612 in data 15 maggio 1986,

b) la gestione dei giochi americani affidati alla SITAV S.p.A. e per essa, di comune accordo, alla SISER S.p.A., di cui al contratto Rep. n. 7882 in data 12 dicembre 1986, agli stessi patti e condizioni già previsti dalla deliberazione del Consiglio regionale n. 3642/IX del 17 luglio 1992, con particolare riguardo all'impegno che dovrà essere assunto da SITAV S.p.A. di riconoscere alla Regione, qualora la trattativa dovesse avere esito positivo, i benefici economici derivanti alla Regione dalle variazioni concernenti gli aspetti economici della nuova concessione, con decorrenza retroattiva a partire dall' 8 febbraio 1992;

Ritenuto opportuno di riservare alla Regione la facoltà di interrompere la presente proroga anticipatamente rispetto alla data del 31 dicembre 1993, a giudizio insindacabile della Regione medesima. La disdetta dovrà essere comunicata con lettera raccomandata R.R. oppure notificata al Presidente del Consiglio di Amministrazione della SITAV S.p.A. con almeno 60 giorni di anticipo.

tutto ciò premesso

Unanimemente propone che il Consiglio regionale

deliberi

1) di autorizzare la Giunta regionale a continuare la trattativa privata con la SITAV S.p.A. sulla base degli obiettivi indicati nella deliberazione del Consiglio regionale n. 3642/IX del 17 luglio 1992 e ciò soltanto a condizione che la SITAV S.p.A. offra alla Regione le garanzie di trasparenza e affidabilità del proprio azionariato di cui alle lettere del presidente della Giunta regionale inviate alla SITAV stessa in data 15 settembre 1992, prot. n. 3693/Gab. e in data 27 ottobre 1992, prot. n. 5626/Gab. e con riserva di decidere sui risultati della trattativa, tenendo conto della sentenza del Consiglio di Stato;

2) di prorogare per le ragioni sopra indicate, fino alla data del 31 dicembre 1993:

a) la concessione alla società SITAV S.p.A. dei giochi tradizionali, di cui ai contratti:

Rep. n.5099 in data 16 febbraio 1978

Rep. n. 5405 in data 7 agosto 1979

Rep. n. 7612 in data 15 maggio 1986,

b) la gestione dei giochi americani affidati ala SITAV S.p.A. e per essa, di comune accordo, alla SISER S.p.A. di cui al contratto Rep. n. 7882 in data 12 dicembre 1986;

3) di stabilire che la presente delibera di proroga non fa nascere diritti in capo alla SITAV S.p.A. in merito all'intera durata della proroga;

4) di riservare pertanto alla regione la facoltà di interrompere la presente proroga anticipatamente rispetto alla data del 31 dicembre 1993, a giudizio insindacabile della Regione medesima. La disdetta dovrà essere comunicata con lettera raccomandata R.R. oppure notificata al Presidente del Consiglio di Amministrazione della SITAV S.p.A. con almeno 60 giorni di anticipo.

5) di richiedere alla SITAV S.p.A. che, a garanzia della posizione regionale, qualora il risultato della trattativa dovesse avere esito positivo, i benefici economici derivanti alla Regione dalle variazioni concernenti gli aspetti economici correnti della nuova concessione siano assunti retroattivamente a partire dall' 8 febbraio 1992.

PresidenteHa chiesto di illustrare la delibera in oggetto iscritta al punto 35 dell'ordine del giorno il Presidente della Giunta Lanivi, ne ha facoltà.

Lanivi (GM) Vorrei fare un'illustrazione molto sintetica che riprenderà gran parte delle argomentazioni che sono descritte nella delibera stessa, riservandomi di rispondere alle precisazioni o alle richieste di chiarimenti sull'argomentazione che ho comunque già consegnato in maniera completa alla Presidenza del Consiglio e alla Commissione che segue questo problema.

Vorrei fare due considerazioni preliminari: la prima è che la Giunta, in questa vicenda, ha voluto seguire una linea improntata, non solo alla massima chiarezza e coerenza, ma anche di coinvolgimento dell'intera Maggioranza e della Commissione consiliare competente.

La seconda considerazione riguardo la via di coerenza che è stata seguita rispetto ai deliberati del Consiglio regionale, in modo particolare a quelli dell'adunanza del 17 luglio 1992.

Volevo poi aggiungere che in questa proposta abbiamo fatto riferimento ad un'impostazione di prudente realismo.

La proposta di proroga sino al 31 dicembre 1993 è dettata dalle seguenti motivazioni: la prima è che rispetto a una condizione preliminare di trasparenza dell'azionariato e di affidabilità della società, non ci pare, allo stato attuale, che le risposte fornite dall'azienda siano del tutto soddisfacenti.

La seconda, che forse è la condizione più importante, è che siamo in attesa di conoscere l'esito del ricorso presentato dalla FINOPER di fronte al Consiglio di Stato, sentenza che è fissata per la fine di ottobre.

Questa sentenza è stata presentata ai primi di ottobre perché il Consiglio di Stato avrebbe dovuto esprimersi entro la fine di ottobre; invece è stata spostata alla fine di gennaio.

Tutti i pareri che abbiamo richiesto ai consulenti, consigliano all'Amministrazione regionale l'opportunità di soprassedere alla conclusione della trattativa con la SITAV prima di tale data e quindi, prima di questa data, per l'esattezza il 26 di gennaio, ogni decisione appare inopportuna.

La terza motivazione è dovuta al fatto che il Consiglio di Stato potrebbe rinviare nuovamente la decisione oppure la conoscenza della sentenza potrebbe avvenire in tempi successivi.

Per questo motivo è prudente assumere questo periodo di proroga che non è obbligatorio, e questo è citato nella deliberazione, ma è un periodo che cautela gli interessi della Regione per ogni evenienza.

Non dimentichiamoci che l'imminenza delle elezioni regionali potrebbe rallentare i lavori stessi di questo Consiglio.

I dati fondamentali della delibera sono: 1) di prorogare fino al 31 dicembre 1993 la concessione alla SITAV dell'esercizio dei giochi presso la Casa da gioco di Saint-Vincent; 2) di stabilire che questa proroga non fa nascere diritti in capo alla SITAV in merito all'intera durata della proroga e ciò è spiegato al punto n. 4 del dispositivo della delibera, cioè di riservare comunque alla Regione la facoltà di interrompere tale proroga in maniera anticipata rispetto alla data del 31 dicembre a giudizio insindacabile della Regione stessa; 3) di stabilire quel tipo di garanzia che era già stata stabilita nella precedente deliberazione di proroga del 17 luglio 1992, e cioè che i benefici economici derivanti dalle variazioni, nel caso in cui la trattativa si concludesse positivamente con la SITAV, abbiano decorso a partire dall' 8 febbraio 1992.

Questi mi sembrano i contenuti della deliberazione che viene sottoposta all'attenzione del Consiglio, mi riservo di presentare un emendamento per dichiarare l'urgenza di questa deliberazione.

Presidente Dichiaro aperta la discussione generale sulla deliberazione in og-getto. Ha chiesto di parlare il Consigliere Beneforti, ne ha facoltà.

Beneforti (DC) In occasione dell'approvazione della deliberazione della proroga che scade il prossimo 31 dicembre 1992, presentai a questo Consiglio un emendamento con il quale si richiedeva di anticipare la scadenza al 30 ottobre 1992 anziché al 31 dicembre 1992.

Si riteneva tale tempo sufficiente per mettersi intorno a un tavolo e chiudere la vertenza del rinnovo della convenzione SITAV - Regione.

Certamente queste cose si realizzano nella misura in cui esiste la volontà anche politica di farlo. Perché le cose si possono fare nella misura in cui esiste una volontà politica.

Siamo arrivati invece ad oggi e candidamente si confessa, a distanza di appena venti giorni dalla scadenza, che occorre rinnovare la proroga perché non si è fatto niente?

Ad ottobre, visto che non si conosceva ancora alcuna indicazione sul futuro, avevamo ripresentato in questa sede una mozione proprio per conoscere a che punto erano le trattative poiché il Consiglio non era stato più informato sui rapporti che intercorrevano fra la SITAV e l'Amministrazione.

Quando si ebbe a discutere questa mozione, il Presidente chiese di rinviare la sua risposta alla IV Commissione. La sua risposta ci è pervenuta il 2 dicembre 1992, a seguito di una convocazione della IV Commissione, ed è stata confermata anche il 7 dicembre 1992 con il testo della proroga al 31 dicembre 1993.

Unilateralmente la Giunta ha deciso di rinviare il tutto al 31 dicembre 1993.

Io non so se queste decisioni sempre unilaterali sono un atto di forza o un atto di debolezza della Giunta Lanivi. Il tempo forse ci darà ragione. Qui si fa la politica dei rinvii ed ogni volta che si tratta qualcosa, non c'è mai una risposta immediata, ma si tende a dire che si vedrà e si farà.

Manca praticamente ogni forma di decisione che a volte si renderebbe necessaria, anche per rendere credibili gli Amministratori. La politica dei rinvii certamente non porta ad avere la credibilità che dovrebbe avere un esecutivo come quello della Giunta regionale. Negli incontri in Commissione il Presidente Lanivi ha riferito quello che stamattina praticamente ha dichiarato qui, nell'illustrare il provvedimento che dice essere urgente.

Ci ha detto di aver condotto le trattative secondo il mandato ricevuto dalla Maggioranza e dal Consiglio, e che preliminari alla trattativa erano due aspetti di fondo: la trasparenza dell'azionariato e l'affidabilità della società.

Ha detto che la Giunta vuole un interlocutore certo e sicuro. Inoltre ha affermato che le risposte della società SITAV sono da considerarsi insufficienti e non soddisfacenti per l'Amministrazione perché gli azionisti con cui si deve trattare hanno un'esigua maggioranza, praticamente il 50.58 percento.

Inoltre, ha detto anche il Presidente, la società è travagliata al suo interno: c'è il gruppo "SFIT" a cui fa capo un certo Gelli e Chamonal, che è litigioso ed è in guerra con il resto degli azionisti. Ma si sa che questi due gruppi cercano di eliminarsi e di emarginarsi a vicenda, a colpi anche di carta bollata e ricorrendo certamente anche in sede giudiziaria.

Inoltre, il Presidente ha sostenuto in Commissione e davanti a questo Consiglio, anche altri elementi che riguardano il ricorso della società FINOPER al Consiglio di Stato contro il parere del TAR. Tale ricorso doveva andare a sentenza alla fine di ottobre, il 27 o il 28 di ottobre, ma è stato rinviato al 26 gennaio 1993.

Il Presidente dice che i legali a cui aveva chiesto il parere lo avrebbero consigliato di attendere la sentenza prima di prendere un provvedimento definitivo.

Fatte queste premesse, viene da domandarsi: quale degli elementi portati a sostegno del rinvio prevale sull'altro? Quali requisiti occorrono per essere affidabili? Io credo che il problema della FINOPER non sia rilevante. Non si può imporre alla Regione con chi deve trattare.

E' il Consiglio che decide e nessun altro. Io credo che la decisione la possa e la debba prendere il Consiglio regionale: sia con chi trattare che con chi rinnovare questa convenzione. Se poi la FINOPER vuole seguire strade che la possono portare alla ribalta per ritornare ad essere in corsa, questo non ci riguarda.

Io credo che il Consiglio regionale sia l'organo supremo che può decidere come e con chi rinnovare la convenzione. I requisiti quindi rimangono la trasparenza, l'affidabilità e la litigiosità. Se questi sono i requisiti per un interlocutore certo e sicuro la SITAV non li avrà mai.

La SITAV non avrà mai la trasparenza e l'affidabilità, stando ai dati che la società stessa ci ha fornito, visti anche i rapporti, in cui non corre buon sangue, che esistono al suo interno fra la "SFIT" e gli altri azionisti.

E quindi l'azionista è difficile che cambi da questa situazione, tanto più che la trasparenza non si tocca con mano, Signor Presidente! Questa è la realtà dei fatti! Per cui che senso ha rinviare questa trattativa di un anno? La SITAV nel 1993 sarà la stessa di oggi! Cosa cambierà in questo anno? Cambieranno i rapporti? Sarà più affidabile? Si eliminerà la litigiosità che esiste fra le due società che ci sono all'interno? Ma se non è affidabile, se non è trasparente, perché gli affidiamo ancora per un anno la gestione della Casa da gioco? Per evitare la conflittualità in questo particolare momento? Questo è ciò che ci dobbiamo domandare.Se non è affidabile e non è trasparente, gli lasciamo in mano la Casa da gioco ancora per un anno e gli facciamo gestire per un anno ancora gli interessi della Regione?

Si potrà dire che così facendo si elimina una certa conflittualità che forse in questo momento la Giunta regionale non si sente di affrontare. La Giunta regionale non si sente di affrontare la risposta che avrebbe dato la SITAV ad una interruzione al 31 dicembre 1992.

Io non posso pensare che questo Consiglio, la Giunta regionale, potere esecutivo e potere legislativo, non siano in condizioni di affrontare una situazione di conflittualità qualora si creasse. E così, se chiudessimo, chiuderemmo anche con la "SFIT" e quindi con gli Chamonal, e avremmo chiuso, e lo affermo, con quanti hanno dato un grande danno a questa Regione.

Certo, Presidente Lanivi, i tempi sono ristretti per prendere decisioni importanti. Avevate a disposizione sei mesi che potevate riempire con decisioni serie e concrete, avete sempre rinviato di assumervi le vostre responsabilità e oggi ci troviamo in questa situazione. In questi sei mesi dovevate analizzare a fondo la questione, perché o si crede o non si crede alla SITAV e se non ci sono i requisiti si molla. Che cosa significano i si vedrà, i si farà e i rimandiamo?

In questo Consiglio quando si discutono argomenti difficili, si rinvia. Si rinvia tutto in questo Consiglio!.

Vorrei sapere quando si definiranno questi problemi! Siamo nell'immobilismo più assoluto. C'è il rinvio di tutti gli aspetti: prima l'Air Vallée, ieri altri argomenti. Si propone, si dice che si farà la legge, ma "cacchio", qui non si fa più niente! Qui si fa soltanto dell'ordinaria amministrazione in vista delle elezioni!

Io penso che abbiate preferito, come si dice in certe occasioni, cadere da cavallo e, con grande coraggio, avete deciso di rinviare l'intera questione alla nuova Giunta che scaturirà dalle prossime elezioni.

Questa questione infatti non può che concludersi in questo senso. Non avere il senso della responsabilità porta a rinviare, a rimandare a dopo le elezioni di giugno rimandando al nuovo Governo regionale, alla fine del 1993, il peso della trattativa con la SITAV. Una volta passate le elezioni tutto si tranquillizza, la situazione va avanti come ognuno desidera che vada quando si debbono affrontare delle competizioni elettorali così importanti come quella che abbiamo di fronte a giugno.

Ma questo significa essere incuranti e neanche accorti di ciò che invece potrebbe accadere nel frattempo alla Casa da gioco in mano a una società che voi dite essere insicura e inaffidabile. Incuranti anche di quanto dicono i dipendenti della società e le Or-ganizzazioni sindacali, incuranti della presa di posizione avvenuta nella IV Commissione consiliare dove abbiamo esaminato l'argomento mettendo in difficoltà gli stessi membri del Consiglio.

Ho visto la posizione assunta dal collega Bajocco che è perplesso, ma conoscendovi sono convinto che ha espresso il suo parere favorevole soltanto per disciplina di Gruppo, di Partito.

Anche gli stessi rappresentanti dell'Union Valdôtaine nella V Commissione hanno votato a favore dicendo di mettere a verbale che si riservavano di presentare emendamenti in aula. Quindi vuol dire che neanche loro erano convinti del contenuto di questa convenzione!

Il Presidente del Consiglio, che ha partecipato alla riunione, ha fatto delle dichiarazioni alla stampa, che tutti avete letto, e che credo non siano da trascurare nel momento in cui si esamina un problema di fondo come questo. Non vengono da chicchessia, vengono da un Presidente del Consiglio che credo abbia il senso della responsabilità! L'unico convinto forse era il collega Chenuil che si è espresso sugli Organi di Informazione che lo hanno intervistato.

Questo, Presidente Lanivi, è il panorama che abbiamo di fronte. Pertanto noi ci dichiariamo disposti a dare il nostro contributo se ci sono prese di posizione serie e responsabili! Se lo ritenete, siamo disposti a metterci intorno a un tavolo, confrontarci e trovare la soluzione migliore.

Siamo qui, noi come voi, per tutelare gli interessi della Valle d'Aosta, per cui dobbiamo, avendo ancora venti giorni di tempo, cercare di trovare la soluzione più adeguata di fronte al panorama che si ci presenta, di fronte alla posizione di questa società.

Ma, se è vero che si vuole addirittura presentare un emendamento d'urgenza al provvedimento, come è uso e consuetudine dell'attuale Giunta, si continua a rinviare; noi non vi seguiremo su questa strada, anzi, prendiamo le nostre misure e le nostre distanze.

E' bene anche precisare un aspetto: con questa nostra posizione, e prendendo le distanze perché volete andare verso una strada unica, deve essere chiaro che noi non intendiamo sponsorizzare nessuno, né oggi né domani, e non vogliamo sponsorizzare nemmeno quanti in tanti anni, in questi ultimi anni in modo particolare, sono stati gli artefici e i responsabili di un'immagine distorta della Valle d'Aosta nel resto del Paese.

Siamo disponibili a far pulizia, a trovare interlocutori nuovi e credibili che non abbiano niente a che vedere con il passato, con quel passato le cui ferite si vanno rimarginando dopo dieci lunghi anni e, per qualcuno, purtroppo nemmeno dopo tanti anni.

Mi rivolgo a Lei, Presidente Lanivi, per rivolgermi a tutta la Giunta: io a volte posso apparire anche antipatico, forse patetico, per il mio modo di essere e di parlare. Non sono neanche un beniamino degli organi di stampa, ma una cosa è certa, so assumermi le mie responsabilità a costo di pagare di persona.

Siamo tutti a conoscenza che questo Consiglio si è sempre limitato a ratificare i rinnovi, le modifiche e le proroghe delle convenzioni SITAV, poiché tutto il resto veniva concordato prima nelle sedi di Partito o del Movimento.

Quante volte, in occasione di lotte sindacali contro la SITAV, io ed il sindacato ci siamo trovati soli! Allora nessuna forza politica si muoveva per dare una mano al sindacato, anzi molte volte prendevano le distanze. La SITAV era intoccabile, ma mai ho chiesto l'intervento della Regione.

Abbiamo fatto, trattato e sottoscritto al Ministero del Lavoro a Roma tre contratti di lavoro per non coinvolgere la Regione. Questo è avvenuto quando il Presidente della Giunta era il democristiano Bionaz o Bordon, poi Dujany e infine Andrione..

Quindi, tutte le coalizioni politiche sono rimaste fuori da qualsiasi discorso di trattativa e conflittualità fra le Organizzazioni sindacali e la società SITAV.

Ho richiamato l'attenzione del Consiglio su questo aspetto, non per fare della retorica, ma perché il Presidente ha trascurato di pronunciarsi fino in fondo su un problema che non è trascurabile.

Per quanto concerne la firma del contratto dei dipendenti SITAV, che scade il 31 dicembre 1992, per il quale il Presidente non è stato coinvolto, almeno così ha dichiarato e io ci credo, è stato grave sottoscrivere un accordo facendo perno sull'articolo 13 della convenzione.

E' vero che con un accordo fatto in questo modo e riportando in premessa la frase dell'articolo 13, la SITAV ha ritrovato la tranquillità aziendale, ma come è possibile richiamare un articolo di una convenzione che deve essere rinnovata, il cui interlocutore non sarà il sindacato, ma la Regione?

Questo non è stato serio da parte sindacale, ma molto meno da parte della SITAV, perché il sindacato almeno ha cercato di ottenere quanto era possibile e di avere garanzie su quello che andava a sottoscrivere! Non era invece permissibile alla SITAV, che sapeva di dover rinnovare una convenzione, creare un impegno su un articolo che tutti sosteniamo vada eliminato.

Sono miliardi annui che noi rimborsiamo alla SITAV perché il costo del personale supera quello che era previsto dalla convenzione. Sappiamo tutti il perché e siamo tutti correi e responsabili, non per il contratto di lavoro, ma sul perché questi costi sull'articolo 13 sono aumentati.

Io credo che anche questo aspetto possa incidere sull'affidabilità della SITAV. Io mi domando cosa succederà se alla fine del 1993 l'articolo 13 non fosse più rinnovabile e non fosse più previsto nella nuova convenzione, come del resto sostiene il Gruppo della Democrazia Cristiana insieme ad altri.

Cosa farà allora la SITAV? Spingerà i lavoratori contro la Regione per mantenere l'articolo 13, per far pagare in sostanza alla Regione una parte del contratto di lavoro? Questo forse è un ulteriore aspetto che spinge la Giunta regionale a rinviare la questione alla prossima Giunta.

Sotto le elezioni regionali non è politicamente conveniente aprire conflittualità con le Organizzazioni sindacali né tanto meno con la SITAV. Per questo forse non ci saranno rinnovi anticipati, non si creeranno le occasioni per farlo e tutto verrà rinviato alla fine del 1993.

Perché se si ha timore di affrontare i reali nodi che abbiamo di fronte, e se non si ha il coraggio effettivamente di dire alla SITAV ciò che si pensa, oggi non domani, non ci saranno trata-tive anticipate neanche dopo che il Consiglio di Stato si sarà espresso sulla questione FINOPER, perché ci sono altri problemi, tra cui quello dell'articolo 13. Quindi tutto verrà rinviato alla fine del 1993!

Per questo, il Gruppo della Democrazia Cristiana si asterrà dal votare questo provvedimento. Noi non ci sentiamo di essere coinvolti nell'incapacità e nell'insicurezza di questa Giunta nell'affrontare i problemi. Noi ci asterremo perché gli astenuti vengono registrati nel verbale della seduta e apparirà chiaro domani, in questo modo, la posizione che abbiamo assunto oggi.

Presidente Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta Lanivi, ne ha facoltà.

Lanivi (GM) Vorrei solo dare alcuni chiarimenti. Ho apprezzato una parte dell'intervento del Consigliere Beneforti, mentre mi corre l'obbligo di chiarire alcuni argomenti perché non ci siano versioni deformate della realtà della situazione.

Ci sono due affermazioni che condivido con il Consigliere Beneforti e che credo siano perfettamente in linea con questo tipo di decisione. La prima è che vogliamo tutelare gli interessi della Regione e la seconda, è una disponibilità, dichiarata dal Consigliere, a dare un contributo per la risoluzione positiva del problema.

Devo invece fare delle precisazioni in merito ad altri due aspetti. La prima è sulla cosiddetta politica del rinvio e l'altra invece sull'intenzione nascosta da parte di questa Giunta, così è interpretata dal Consigliere Beneforti, di voler prorogare o, comunque, di non voler affrontare il problema per rinviarlo alla prossima Giunta dopo le elezioni.

Sul primo punto, non ho nessun timore e mi assumo totalmente la responsabilità di prendere decisioni dopo averle ben ponderate e di accettare anche eventuali contributi dell'opposizione che vadano nel senso della tutela degli interessi della Regione.

Se questo vuol dire procrastinare le decisioni, ma che queste decisioni siano sagge nell'interesse della Regione, e cioè si applichi il principio della prudenza, invece di prendere decisioni apparentemente puntuali, ma scriteriate, questo discorso non mi tocca più di tanto. Credo che gli interessi della Regione in questa fase storica debbano essere soprattutto improntati alla prudenza..

Inoltre il Consigliere Beneforti dice che avevamo già detto a luglio che la trattativa poteva e doveva essere conclusa entro ottobre. Visto che non sono un eminente giurista né molto esperto in materia legale, ho voluto, per ogni atto, avere il conforto e la consulenza di esperti che la Regione ha a disposizione. Mi riferisco qui a un parere espresso dal Professor Siniscalco, in data 7 ottobre 1992, a seguito della presentazione del ricorso FINOPER che doveva essere discusso entro la fine del mese di ottobre.

Tutta questa documentazione è agli atti e a disposizione dei consiglieri regionali, in modo particolare dei componenti della Commissione competente. Cito e leggo: "E' opportuno ricordare in proposito che l'accoglimento della sospensiva proposta da FINOPER comporterebbe la sospensione del provvedimento del Consiglio regionale del 10 gennaio 1992, n. 2995 che delega la Giunta a trattare con la SITAV, fatta salvo ovviamente la competenza del Consiglio di approvare o non approvare i risultati della trattativa stessa e a deliberare sulla nuova concessione.

Ne consegue che mentre da un lato il rigetto della sospensiva consentirebbe alla Giunta di continuare a trattare senza pregiudicare le future decisioni regionali, l'accoglimento della sospensiva impedirebbe qualunque trattativa fino al momento della decisione in merito".

Questo è un primo parere espresso rispetto alla presentazione del ricorso del 1 ottobre, con data 27 ottobre. Il consulente ci faceva presente questa situazione di rischio chiudendo positivamente con la SITAV nel caso in cui il Consiglio di Stato si esprimesse in termini diversi. Come si sa, il Consiglio di Stato ha rinviato la decisione alla fine di gennaio e anche su questo vi sono pareri che sono stati espressi dai legali..

Io vorrei leggerne solo una parte per dire come la decisione del rinvio sia motivata e sulla stessa delibera, che viene sottoposta all'attenzione del Consiglio, si è espresso con suo giudizio il legale a cui ci riferiamo.

Cito il parere del 10 novembre: "Data l'imminenza della decisione del Consiglio di Stato, risulta sicuramente opportuno attendere quella sentenza prima di concludere la trattativa, che necessita dell'approvazione del Consiglio regionale, e prima di stipulare il contratto...", e qui mi riferisco allo spostamento della data, inoltre: "...è noto che la causa FINOPER riguarda la sua esclusione dal procedimento e l'avviamento alla trattativa privata con SITAV, motivata dal fatto che nessun soggetto ha documentato una sufficiente idoneità. "I motivi dedotti da FINOPER davanti il Consiglio di Stato lasciano supporre che il Consiglio di Stato si pronuncerà anche sul tipo di procedimento che la Regione dovrebbe seguire per la scelta del concessionario.

Appare pertanto opportuno, data l'imminenza della decisione del Consiglio di Stato, e nonostante le possibilità che si aprirebbero per la Regione anche prima di quella sentenza, qualora la trattati-va con la SITAV si concludesse negativamente, attendere quella sentenza con la speranza che il Consiglio di Stato dia utili indicazioni che non potrebbero poi essere contestate in sede giudiziaria".

Volevo precisare questi dati, nel senso che non aggiungo altri pareri espressi dall'ufficio legale interno che pure si esprime in questo modo e coerentemente a questa impostazione. Ma, perché nulla sia lasciato intentato, voglio ancora citare il parere del nostro dirigente dell'ufficio legale: "Nel caso in cui il ricorso della FINOPER venga accolto dal Consiglio di Stato, la società ricorren-te avrebbe il diritto di essere ammessa alla gara per la concessione della Casa da gioco, di conseguenza l'Amministrazione regionale non potrà più fare la trattativa privata con la Società SITAV, ma esperire una gara ufficiosa tra le due società concorrenti".

Quindi proprio facendo riferimento a pareri che ci sono stati espressi abbiamo considerato l'opportunità di rinviare ogni decisione, a meno che il Consiglio regionale non dichiari e non revochi le sue precedenti prese di posizione facendo modificare il nostro atteggiamento.

Mi riferisco in questo caso alle decisioni prese nel corso dei Consigli regionali precedenti quale, ad esempio, quella del 17 luglio che delegava la Giunta a trattare con la SITAV. Questa trattativa non si è potuta concludere positivamente perché il ricorso presentato FINOPER può rimettere in gioco tutto. Ecco perché, solo fondando questo atteggiamento sulla tutela degli interessi regionali e su un prudente atteggiamento che deve essere assunto in questo momento, la proroga non è automaticamente spostata al 31 dicembre.

La proroga al 31 dicembre è un motivo precauzionale per la Regione che si riserva comunque la facoltà di interrompere prima questa trattativa, ma comunque di attendere la decisione del Consiglio di Stato prevista per la fine del gennaio 1993.

Per quanto riguarda invece i giudizi che sono stati espressi, volevo solo chiarire alcune cose affinché il discorso non continui intorno a un argomento che ha la sua base in questi punti di forza, che credo siano a conoscenza dei componenti della Commissione competente, ma non degli altri colleghi.

La decisione del rinnovo della proroga non ci entusiasma molto, ma è una misura prudente che con responsabilità la Giunta e la Maggioranza sottopongono all'attenzione di questo Consiglio. In questo modo si ritiene di tutelare non solo gli interessi della Re-gione, ma anche quelli dei lavoratori. Per chiarezza, ho anche tra-smesso tutta la documentazione al Consiglio di modo che i consiglieri possano dare il loro giudizio e contributo senza forzare la mano in questa situazione molto delicata che, come è stato ricor-dato, ha avuto delle conseguenze anche molto pesanti per questo Consiglio.

Presidente Ha chiesto di parlare il Consigliere Riccarand, ne ha facoltà.

Si dà atto che dalle ore 12,27 assume la Presidenza il Vicepresidente del Consiglio Trione.

Riccarand (VA) Noi non condividiamo la proposta di proroga che viene oggi inoltrata dalla Giunta regionale per un motivo evidente a tutti: la convenzione attuale con la SITAV si basa su un atto del Consiglio regionale che risale al 6 dicembre 1977. Sono quindici anni che si va avanti con questa convenzione, modificata poi nel corso degli anni, ma sostanzialmente impostata sulla base della convenzione originale del 1977.

Quindi quattordici anni di convenzione, oltre un anno di proroga, e ora la proposta da parte della Giunta di dare un altro anno di proroga senza neanche avere la certezza che, alla fine di questa ulteriore terza proroga, ci si trovi poi nella condizione di poter sciogliere il nodo e fare delle scelte corrette.

Questo è secondo noi l'elemento di fondo che ci spinge ad esprimerci contro questa proroga, non solo perché, ripeto, arriva dopo quindici anni di una convenzione ed è la terza proroga che viene decisa, ma anche perché il contenuto della proposta di proroga non scioglie nessun nodo.

Si propone sostanzialmente di autorizzare la Giunta a continuare la trattativa privata con la SITAV. Un'impostazione dunque che a nostro avviso non dà nessuna garanzia affinché noi ci ritroviamo fra sette, otto mesi con le carte più chiare e con la possibilità di fare delle scelte definite e valide..

Noi siamo quindi da un lato contrari alla proroga, dall'altro lato però, c'è comunque una difficoltà reale perché non riteniamo neppure possibile pensare a un rinnovo "tout court" della convenzione con la SITAV, quantomeno sulla base degli orientamenti che erano stati assunti con la deliberazione consiliare del 10 gennaio 1992. Io voglio ricordare solo un dato di quegli orientamenti approvati dalla Maggioranza del Consiglio di allora: si parlava di una convenzione di nove anni più tre, cioè di una convenzione di dodici anni.

Credo che pensare di fare una convenzione di dodici anni con questa società, così come emerge da questo volume che ci è stato dato e dalle informazioni che abbiamo avuto in Commissione, sia molto pericoloso, perché questa società SITAV è in una situazione molto delicata, sicuramente non trasparente né affidabile. Il 44 percento delle azioni è sotto sequestro per iniziativa o della Magistratura oppure per liti fra i soci e ciò per tutte le azioni VALSER, le azioni SFIT e per altre piccole quote azionarie..

Il Presidente della società ha dichiarato in Commissione, presentandolo come un grande successo, che c'è un patto di maggioranza che collegherebbe la maggioranza dei soci, ma è un patto del 50,58, di cui poi lo 0,70 percento è contestato perché sotto sequestro.

Quindi si tratta di un patto di maggioranza molto esiguo che dimostra l'esistenza di una società che non ha una maggioranza solida, di cui conosciamo soltanto una parte dell'azionariato, quello della cosiddetta maggioranza, perché la maggioranza stessa della società non è in grado di comunicarci i nominativi dei restanti azionisti a causa di questi scontri interni fra "SFIT" e la maggioranza, ma non solo "SFIT". Sappiamo infatti che le azioni "VALSER" sono sotto sequestro e quindi partecipa alle Assemblee dei soci il rappresentante nominato dalla Magistratura.

Ma se un giorno queste azioni fossero dissequestrate, ci troveremmo a trattare con una società che è contro la maggioranza, e soprattutto con persone all'interno della "VALSER" e della "SFIT" che lo stesso Presidente della SITAV ha definito in Commissione come persone poco raccomandabili. In particolare è stato dichiarato che al controllo di questo pacchetto di azioni di minoranza ci sarebbe Chamonal, una minoranza quindi che rischia sempre di diventare una maggioranza..

Noi riteniamo quindi che l'affidabilità della SITAV non esista, così come non esiste di fatto una totale trasparenza dell'azionariato. Probabilmente il Presidente della Giunta ha acquisito informazioni solo sulla maggioranza dell'azionariato, ma non abbiamo i dati completi rispetto a tutto l'azionariato.

Siamo quindi da un lato contrari alla proroga, dall'altro siamo anche ostili a una concessione alla SITAV..

Io credo quindi che ci si trovi in una situazione di imbarazzo in cui ci sono ovviamente delle responsabilità. Credo che la Giunta attuale abbia delle responsabilità per quello che ha fatto o non ha fatto in questi mesi. La vicenda comunque risale a tempi molto più antichi, la storia del monopolio della SITAV è molto più vecchia e ormai risale all'immediato dopoguerra. Si è creata un' incrostazione che ha quasi quarant'anni e che bisogna risolvere in qualche modo, pur rendendomi conto che non è facile, visto anche il ruolo di potere che questa società nell'arco di questi quaranta anni è riuscita ad assumere.

All'inizio del 1992, il nostro Gruppo aveva detto di ritenere sbagliata la scelta di andare ad una trattativa privata con la SITAV e che ritenevamo ingiustificata l'esclusione della FINOPER. Non sappiamo esattamente cosa sia questa società e come operi, però dai dati che avevamo, non si capiva perché solo la SITAV potesse essere considerata affidabile e trasparente e non la FINOPER.

Fin da allora ci eravamo espressi a favore di una trattativa pluri-ma e, se fosse stata attuata questa scelta, oggi forse avremmo un ricorso in meno e avremmo qualche alternativa in più da giocare.

Non mi pare che vi sia molta chiarezza da parte della Giunta e della Maggioranza su come si intenda operare. Devo dire che in passato il nostro Gruppo aveva già ventilato un'ipotesi diversa, che non è sicuramente la soluzione migliore, ma che forse poteva permetterci di uscire da questa situazione bloccata. Si trattava sostanzialmente di proporre una convenzione breve, di non fare una convenzione di nove o dodici anni, ma di tre anni, finalizzata a degli obiettivi ben precisi. Innanzitutto rompere questo accerchiamento della SITAV, che rende difficoltoso affidare la gestione della Casa da Gioco ad altra società perché si è creata una situazione di monopolio da parte della SITAV che possiede ad esempio i parcheggi più importanti e il Billia.

L'obiettivo prioritario di una situazione transitoria di pochi anni, tre anni, doveva essere di rompere l'accerchiamento costringendo sostanzialmente un passaggio di proprietà, rispetto anche ad interessi finanziari da parte della Regione, che avrebbe permesso di avviare poi una trattativa plurima tale da permettere alla Regione di scegliere tra diversi partners senza essere condizionata pesantemente, com'è oggi, dal controllo sui territori, dai ricatti SITAV, già ventilati, e così via.

Questa poteva dunque essere una possibile soluzione che avrebbe incontrato sicuramente le resistenze della SITAV che non si farà spogliare facilmente della sua situazione di potere..

Però, in un anno avremmo forse già fatto dei passi avanti, invece la Giunta ci propone una proroga per rinviare il tutto alla fine del 1993, e se non si sceglie adesso è inevitabile che la decisione sarà presa soltanto dopo le elezioni, senza però fornire alcuna garanzia di riuscire a sbloccare la situazione.

Come diceva Beneforti, possiamo tutti sottoscrivere che la situazione della SITAV non cambierà perché non è pensabile che con i conflitti tra SFIT, VALSER e gli altri soci ci sia una possibilità di miglioramento dell'affidabilità della SITAV.

Riteniamo dunque che questa proroga non solo non abbia giustificazioni valide, ma siamo preoccupati soprattutto dal fatto che dietro questa proroga non ci sia nessuna indicazione e nessuna garanzia di possibili soluzioni.

Presidente Ha chiesto di parlare il Consigliere Pascale, ne ha facoltà.

Pascale (PSI) Mi pare che le motivazioni addotte per la proroga siano essenzialmente due; non voglio prendere in considerazione una terza motivazione che mi sembra adombrata, cioè quella della prossimità delle elezioni regionali perché mi sembrerebbe assurda.

Credo che le motivazioni addotte dal Presidente della Giunta e riportate nella delibera siano due: una di tipo giuridico e una di tipo politico.

La motivazione di tipo giuridico consiste nell'opportunità di attendere la sentenza del Consiglio di Stato. Parlo di opportunità e non di obbligo, usando le parole del consulente, perché nulla vietava alla Regione di fare una nuova convenzione con la SITAV già nel primo semestre, dopo la sentenza del TAR. Probabilmente la Maggioranza sarebbe arrivata a concludere la trattativa alla scadenza prevista di luglio, perché questi erano gli intenti, e nulla vietava alla Regione di fare una convenzione in questi sei mesi pur pendente il ricorso al Consiglio di Stato.

A questo proposito voglio citare un precedente: il ricorso legato al concorso di idee sulla progettazione del parco di Saint-Martin de Corléans. Noi abbiamo atteso la decisione del TAR, ma poi, pur in pendenza di ricorso al Consiglio di Stato, si è proceduto all'affidamento della progettazione. L'Amministrazione non può essere paralizzata con tutti i casi di ricorso che i privati possono presentare.

Mi pare che le conseguenze poi di un'eventuale decisione che si poteva prendere prima, e che si poteva prendere anche in questi sei mesi, non siano così gravi. Vorrei anch'io leggere qualche passo del parere di Siniscalco. Il consulente dice: "La sentenza... (una sentenza eventualmente favorevole per FINOPER)... non comporta automaticamente né la nullità né l'annullamento del contratto.

La sentenza annulla invece la deliberazione dell'Ente pubblico che sceglie il contraente e che costituisce il presupposto necessario per legittimare la stipulazione del contratto e pertanto la Regione si troverebbe nella necessità di deliberare nuovamente tenendo conto della sentenza del Consiglio di Stato".

Ciò vuol dire che se noi oggi facessimo una convenzione con la SITAV, e poi la sentenza del Consiglio di Stato desse ragione alla FINOPER, dovremmo solo rifare l'atto. Infatti, Signor Presidente, sul bando di concorso è scritto che l'Amministrazione è libera di scegliere il proprio partner. Io non ritengo quindi che questa possa essere in assoluto la motivazione principale per una proroga di questo rilievo.

Vorrei leggere ancora un altro passo del parere di Siniscalco che è abbastanza illuminante: "Nulla impedisce invece che la Giunta, qualora abbia risolto in modo positivo l'indagine preliminare sull'affidabilità e la trasparenza dell'azionariato, conduca la trattativa sui contenuti del contratto che dovrà essere sottoposto al Consiglio".

Se la Giunta regionale e la Maggioranza avessero presentato oggi la convenzione completa, con tutte le risposte fornite dalla SITAV sul ruolo della società rispetto alla questione del Casinò, all'articolo 13, agli investimenti, alla percentuale unica e altro ancora, chiedendo per cautela, vista l'imminenza della sentenza del Consiglio di Stato, la proroga di un mese sarebbe stata sicuramente una richiesta giustificata.

In realtà oggi, dopo cinque mesi, non solo non si è conclusa la trattativa nel merito, al di là dell'aspetto giuridico, ma non è neanche stata avviata. Siamo fermi al punto pregiudiziale posto dalla Giunta, ossia quello della trasparenza e dell'affidabilità perché non siamo ancora in grado di prendere delle decisioni su questo punto.

Quando si dice che "Allo stato degli atti le risposte fornite dalla SITAV sulla trasparenza e l'affidabilità sono ritenute insoddisfacenti" si dice tutto ed il contrario di tutto, non si dice né che la SITAV è affidabile né che è inaffidabile.

Mi pare che il quesito che si poneva cinque mesi fa a questa Giunta fosse abbastanza semplice, perché la situazione è nota e sarà nota anche domani.

Ci troviamo di fronte ad una società che è di-visa e spaccata: da una parte c'è l'attuale management che ha dalla sua parte la maggioranza del 50,58 percento e dall'altra parte c'è un'opposizione che la stessa maggioranza ritiene inaffidabile e che quindi è stata estromessa dalla gestione del Casinò.

Noi dobbiamo decidere se riteniamo che questa maggioranza del 50,6 percento debba avere la fiducia dell'Amministrazione regionale, di concludere la trattativa cautelandosi sulla possibilità che in futuro questa maggioranza diventi una minoranza.

Già la vecchia Giunta si era posta questo problema e si era concordato con la parte una clausola che prevedeva l'immediata decadenza della convenzione qualora mutassero gli equilibri all'interno di questa società e la nuova maggioranza non fosse di gradimento della Regione.

L'altra ipotesi è che, se questa Giunta non si ritiene abbastanza cautelata da questo 50,6 percento, oppure ritiene che l'affidabilità e la trasparenza vada estesa a tutto l'azionariato al 100 percento, lo dica senza aspettare cinque mesi. La Giunta, già cinque mesi fa poteva sciogliere questo nodo e riaprire i termini della trattativa.

Decadeva così il ricorso FINOPER perché revocando la delibera del Consiglio regionale che dava mandato alla trattativa privata solo con la SITAV, sarebbe venuta a mancare la materia del contendere. Questo però si sarebbe potuto fare subito e avremmo avuto così cinque mesi di tempo per studiare altre opzioni.

Parrebbe invece che, di fronte a tante possibili opzioni, la Giunta abbia scelto di non scegliere, e ciò, il Presidente della Giunta mi scuserà, mi pare una manifestazione evidente di incapacità a governare, perché governare vuol dire essenzialmente scegliere e decidere.

Il giudizio, proprio dal punto di vista politico, non può essere che di inaccettabilità del provvedimento che ci viene sottoposto, aggravato anche dalla preoccupazione che abbiamo..

Posso citare a questo punto tutte le osservazioni che sono state fatte dalle Organizzazioni sindacali nel corso delle audizioni con documenti e lettere che sono state fatte. Ci troviamo in presenza di un'azienda che già da due anni non fa nulla. Già da due anni viviamo in una situazione di incertezza, di non decisione, di non programmazione di nessuna iniziativa.

Già l'anno scorso allo scadere della convenzione, la società in vista della scadenza ha adottato la filosofia del "vivere alla giornata". La situazione poi chiaramente si è prorogata per tutto l'anno nel corso delle due proroghe e a maggior ragione succederà nel 1993.

In conclusione, ci saranno tre anni di immobilismo da parte dell'azienda in un momento che poi è quello più pericoloso, perché com'è noto c'è una forte concorrenza in atto.

Vorrei solo citare il Casinò di Campione, che recentemente è diventato molto competitivo; è già stata poi annunciata l'apertura di nuove Case da gioco nelle vicine Francia e Svizzera, che sono comunque bacino di utenza nostra; c'è poi questa legge, che a quanto si dice dovrebbe essere presentata in Parlamento a febbraio, che potrebbe anche portare ad una sollecita apertura di nuove Case da gioco proprio nel territorio italiano.

Nel momento in cui noi dovremmo attrezzarci per essere competitivi rispetto a questa situazione di concorrenza che si sta verificando, viviamo invece una situazione di completo degrado e incertezza che non sappiamo a cosa può portare.

Sono imbarazzato nel trovarmi a quindici giorni dalla scadenza senza soluzioni reali al problema. Non si può aspettare adesso per chiedersi cosa fare.

Questa questione doveva essere affrontata cinque mesi fa con il contributo di tutte le forze consiliari. Oggi è tardi per prendere delle decisioni, e la responsabilità di questi ritardi non può che essere di questa Giunta perché, di fatto, in questi cinque mesi non ha deciso nulla, ha soltanto rinviato dei problemi che si ripresenteranno.

Non dimentichiamo che questi problemi si ripresenteranno tali e quali a fine gennaio quando il Consiglio di Stato emetterà sentenza sul ricorso FINOPER, e saranno comunque problemi insolubili. Non sarà certo la sentenza di fine gennaio a fornirci le garanzie di trasparenza e affidabilità sulla SITAV. Se le risposte della SITAV sono ritenute insoddisfacenti oggi, saranno insoddisfacenti anche a fine gennaio.

Ha dunque ragione chi dice che mettere in delibera la possibilità di anticipare o di interrompere la proroga, è una finzione, sappiamo tutti che prorogare di un anno vuol dire rimandare la decisione a dopo le elezioni regionali.

Credo che il nostro giudizio non possa che essere molto critico e negativo, proprio da un punto di vista politico e non ci resta quindi che attestare quelle che sono le responsabilità di questa Giunta e di questa Maggioranza.

Presidente I lavori sono sospesi e riprenderanno questo pomeriggio alle ore 16,00.

La seduta è tolta.