Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 3849 del 22 ottobre 1992 - Resoconto

OGGETTO N. 3849/IX Iniziative per l'utilizzazione dell'ex casa Gagliardi per finalità di edilizia abitativa. (Interpellanza)

Presidente Do lettura dell'interpellanza presentata dal Consigliere Riccarand, iscritta al punto 25 dell'ordine del giorno.

Interpellanza L'ex Casa Gagliardi di Via Saint-Martin de Corléans, ad Aosta, acquistata dalla Regione nel 1984 (costo di un miliardo di lire) e ristrutturata nel 1987 (costo un miliardo e settecento milioni), è da anni vuota, inutilizzata, in stato di progressivo degrado.

Un esempio vergognoso di sperpero di denaro pubblico. Un edificio, da cui era ed è possibile ricavare una ventina di alloggi, rimane da anni inutilizzato nonostante la drammatica situazione di tensione abitativa presente nella città di Aosta.

L'ex Casa Gagliardi è servita a distribuire soldi ad operatori commerciali, progettisti ed impresari, ma non è stata di alcuna utilità pubblica.

Tutto ciò premesso e richiamata altresì l'interpellanza presentata dal Gruppo Verde Alternativo il 7 novembre 1991, il sottoscritto Consigliere regionale del Gruppo Verde Alternativo

interpella

la Giunta regionale per sapere che cosa si intende fare per evitare di mantenere vuoti ed inutilizzati gli alloggi dell'ex-Casa Gagliardi provvedendo invece a sistemarli e ad assegnarli, in accordo con il Comune di Aosta, a famiglie sfrattate ed in grave situazione di disagio abitativo.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Riccarand; ne ha facoltà.

Riccarand (VA) Questo problema è stato sollevato più volte in questo Consiglio, ma finora non ha ancora trovato una soluzione. L'ex Casa Gagliardi di Via Saint-Martin de Corléans è diventata di proprietà della Regione da otto anni.

Il suo acquisto ci è costato un miliardo, poi abbiamo speso circa due miliardi per ristrutturarla e renderla abitabile, ma da quattro anni è stata rimessa a nuovo ed è lì vuota, con una quindicina di alloggi che potevano essere utilizzati subito, ma che però fino ad ora non sono stati utilizzati.

Si tratta di un caso di sperpero di denaro pubblico, della mancata utilizzazione di una potenzialità che è veramente grave, soprattutto in una situazione come quella di Aosta, in cui esiste l'emergenza abitativa esiste da anni, in cui esistono famiglie sfrattate che non sanno come trovare una soluzione al loro problema abitativo, esiste un'alta richiesta di alloggi di edilizia residenziale pubblica con graduatorie di centinaia di persone che non riescono a trovare una soluzione.

A noi sembra, quindi, che questo problema debba essere risolto rapidamente, in modo da poter assegnare questi alloggi alle famiglie degli sfrattati nell'ambito dell'edilizia residenziale pubblica, nelle graduatorie del Comune, dello IACP, cercando cioè di utilizzare questo immobile proprio per gli scopi per cui era stato inizialmente acquistato.

Con questa interpellanza vogliamo quindi sapere che cosa ha fatto e cosa intende fare la Giunta regionale per fare in modo che in un arco di tempo molto breve finalmente questo edificio, che è rimasto troppo a lungo vuoto, possa essere utilizzato per le esigenze abitative della città di Aosta.

Presidente Ha chiesto la parola il Presidente della Giunta, Lanivi; ne ha facoltà.

Lanivi (GM) Ritengo anch'io che in un tempo relativamente breve bisogna prendere una decisione e posso dire che è interesse complessivo della Regione che questa scelta sia fatta entro la fine dell'anno. Cercherò di spiegare le ragioni di questa necessità.

Per non essere costretto a svolgere un intervento piuttosto lungo in Consiglio, ritengo che in un'apposita Commissione si potrebbe ricostruire tutta la vicenda della Casa Gagliardi, che non è circoscritta solo all'edificio ex Casa Gagliardi, perché rientrava in un accordo fra la Regione da un lato e lo Stato, in specie le forze armate, dall'altro, in base al quale lo Stato cedeva tutta una serie di beni immobili sparsi per la Valle in cambio di un fabbricato attrezzato e sistemato per ospitare militari.

É in questo senso che la Regione, tenendo conto delle esigenze militari, ha provveduto a spendere quella cifra per adattare l'edificio alle esigenze dei militari.

Sono poi sopravvenuti ulteriori fatti e a seguito di certe sentenze sono venute meno le condizioni di scambio poste dalle forze armate, ma in questo momento sono sorte altre difficoltà per definire in maniera corretta i rapporti con le forze armate per rendere possibile alla Regione di procedere con un certo grado di libertà.

Per ragioni di correttezza devo dire che la Regione aveva già provveduto, in tempi antecedenti la costituzione di questa maggioranza, a commissionare ad un professionista lo studio di fattibilità per ritrasformare l'ex Casa Gagliardi mettendola in condizioni di ospitare alloggi di edilizia popolare per attenuare la tensione abitativa ad Aosta, con particolare riguardo alle famiglie degli sfrattati. Recentemente, però, i militari si sono fatti avanti con nuove proposte.

Mi pare quindi che l'indicazione fornita dal Consigliere Riccarand sia accettabile. Sappiamo che essa presuppone una nuova sistemazione di quella casa. Dobbiamo esaminare le ultime richieste dei militari e dopo prenderemo rapidamente una decisione definitiva.

Voglio sottolineare che, quand'anche dovessimo utilizzare l'ex Casa Gagliardi per gli scopi indicati dal Consigliere Riccarand, dovremo comunque effettuare una nuova ristrutturazione dell'edificio, che era già stato ristrutturato per le esigenze delle forze armate.

So di sembrare eccessivamente sintetico o generico nella risposta, ma sono comunque disponibile ad esporre il quadro complessivo della situazione e ad esaminare la complessità del problema in un'apposita riunione della Commissione competente.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Riccarand; ne ha facoltà.

Riccarand (VA) Non sono soddisfatto della risposta del Presidente della Giunta, perché mi sembra che per l'ennesima volta si stia rimettendo in discussione una strada che era stata individuata nella primavera di quest'anno.

Questo edificio era stato acquistato dalla Regione per le esigenze dell'edilizia abitativa popolare e la deliberazione di acquisto del Consiglio regionale si riferiva esplicitamente alle esigenze abitative connesse alla ristrutturazione del Quartiere Cogne e non doveva aver nulla a che fare con le esigenze dei militari.

Successivamente qualcuno, con una scelta inaccettabile e discutibile che già allora non era stata criticata solo dal sottoscritto, decise invece di cambiare la destinazione dell'edificio nell'ambito di uno scambio o di un accordo con i militari, dando quindi agli alloggi caratteristiche più lussuose.

Questa soluzione cadde e si ritornò al primitivo disegno, per cui venne affidato all'ing. Benzo l'incarico di ristrutturare nuovamente l'edificio, con interventi abbastanza contenuti...

(...interruzione...)

... Non contenuti?... Beh, comunque si trattava di ridurre le dimensioni degli alloggi per adeguarli alle esigenze del popolo.

Ebbene, la delibera del 20 marzo 1992 dava al progettista trenta giorni di tempo - quindi il progetto dovrebbe essere pronto - però adesso apprendo che sono tornati di nuovo in ballo i militari...

(...interruzione...)

... É stato presentato, ma, se capisco bene, lo studio di fattibilità non è ancora un progetto, quindi siamo ancora distanti.

Io credo che non sia opportuno ritornare su orientamenti che sostanzialmente erano quelli che già stavano alla base della decisione iniziale dell'acquisto.

C'è un drammatico problema di tensione abitativa ad Aosta, di cui abbiamo avuto testimonianza nella scorsa adunanza con la decisione di requisire tutto un fabbricato ristrutturato del Quartiere Cogne, che non verrà assegnato in base alla graduatoria dell'edilizia residenziale pubblica, ma verrà assegnato a famiglie sfrattate con assegnazioni "ad hoc".

Questa scelta è però molto discutibile, perché evidentemente farà sì che restino disattese le richieste di persone che erano in graduatoria da tempo e che aspettavano l'assegnazione e nello stesso tempo continua a rimanere il grave problema di altre famiglie sfrattate.

In questo caso abbiamo la possibilità di avere venti alloggi che possono essere assegnati in un arco di tempo relativamente breve. Si tratta...

(...interruzione...)

... Beh, no. Io credo che, se c'è la volontà di procedere, si possa fare in tempi molto più rapidi; se invece la scelta non è ancora stata fatta, cioè si rimette in discussione la destinazione di questo immobile è chiaro che i tempi si allungano ulteriormente.

Invito quindi la Giunta regionale a procedere nella direzione individuata con la deliberazione, a definire il progetto, ad affidare i lavori di strutturazione e ad assegnare al più presto gli alloggi.