Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 3847 del 22 ottobre 1992 - Resoconto

OGGETTO N. 3847/IX Posizione della Regione riguardo all'attività della Sitav per la gestione di altre Case da gioco. (Interpellanza)

Presidente Do lettura dell'interpellanza presentata dai consiglieri Limonet e Chiofalo, iscritta al punto 23 dell'ordine del giorno.

Interpellanza Appresa la notizia dagli organi di stampa che la Sitav, attraverso la consociata SER, ha ottenuto l'autorizzazione ad aprire due Casinò in Tunisia;

Ricordato che, nell'illustrazione di una precedente interpellanza relativa ad altre problematiche del Casinò, erano state chieste al Presidente informazioni sull'argomento;

Constatato che a tuttora non sono ancora giunte le risposte promesse in quell'occasione;

i sottoscritti consiglieri regionali della Democrazia Cristiana

interpellano il Presidente per conoscere:

1) se corrisponde al vero che la Sitav, attraverso la consociata SER, ha ottenuto l'autorizzazione ad aprire due Casinò in Tunisia e, se vero, quando si ritiene che gli stessi possano diventare operanti o comunque qual è il loro stato di avanzamento dei lavori;

2) in caso affermativo, i sottoscritti chiedono ancora se ritiene giusto che la Regione tolleri una situazione di questo genere, la quale fa pensare al Casinò di Saint-Vincent come punto per reperire clienti, come scuola per dirigenti, che sembra debbano prendere il volo per la Tunisia, assieme naturalmente ai clienti che ognuno tende a portarsi dietro;

3) e infine, se pensa di inserire un apposito punto nella convenzione, per impedire che la Società appaltante gestisca, o partecipi direttamente, alla gestione di altri Casinò, siano essi in Italia che all'estero.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Limonet; ne ha facoltà.

Limonet (DC)Dagli organi di stampa locali abbiamo appreso che la Sitav, attraverso la consociata SER, ha ottenuto l'autorizzazione ad aprire due Casinò in Tunisia, e che ciò compare anche nell'ultima relazione di bilancio della Sitav, di cui chiederei appunto al Presidente di averne copia.

In un articolo, apparso su "Il Sole-24 Ore" il 19 luglio 1992, si dice: "Un investimento di oltre 500 milioni di dollari (circa 600 miliardi di lire), 10.000 posti letto tra hôtel, ville e residence, un campo da golf e tra due anni un casinò, sono le credenziali di un nuovo insediamento turistico di Tabarka nel nord della Tunisia, realizzato in parte con capitali italiani" e poi si aggiunge: "Oggi, con un volo da Torino, sarà anche inaugurato l'aeroporto che l'anno prossimo collegherà settimanalmente la località tunisina con lo scalo del capoluogo piemontese. In particolare la Sitav, che gestisce anche il Casinò di Saint-Vincent (Aosta), si occuperà anche della realizzazione e della gestione del casinò di Tabarka, un'iniziativa che dovrebbe favorire anche un maggiore utilizzo dei collegamenti aerei tra Torino e la Tunisia... Da Tabarka è previsto per i prossimi anni anche un collegamento con Milano".

Se tutto questo corrisponde al vero, sappiamo già dove andranno i clienti di Saint-Vincent a passare i fine settimana nei prossimi anni.

Visto che richieste di chiarimenti erano già state fatte in altre occasioni e nell'illustrazione di un'altra interpellanza inerente altre questioni connesse al Casinò, ma cui tuttora non sono arrivate risposte, interpelliamo il Presidente della Giunta per sapere se corrisponde al vero quanto detto, cioè che la Sitav, attraverso la consociata SER, ha ottenuto l'autorizzazione ad aprire i due Casinò in Tunisia e, se ciò è vero, quando si ritiene che gli stessi possano diventare operanti e qual è lo stato di avanzamento di tali lavori.

In caso affermativo, i sottoscritti chiedono ancora se il Presidente ritiene giusto che la Regione tolleri una situazione di questo genere, che fa pensare al Casinò di Saint-Vincent come ad un punto per reperire clienti, come ad una scuola per dirigenti, che poi debbano prendere il volo per la Tunisia, assieme naturalmente ai loro clienti.

Così, senza voler pensare male, appare evidente che il Governo tunisino metterà in atto tutte le condizioni per attirare i migliori clienti. La Sitav a questo punto non dovrebbe far altro che dirottare la migliore clientela verso quelle località, che per il clima, per essere sul mare, per la facilità e la breve durata dei collegamenti, saranno senza dubbio dei pericolose concorrenti di Saint-Vincent.

Si chiede infine al Presidente se pensa di inserire un apposito punto nell'eventuale convenzione, per impedire che la nuova società appaltante gestisca e partecipi, magari indirettamente, anche alla gestione di altri Casinò in Italia o altrove.

Presidente Ha chiesto la parola il Presidente della Giunta, Lanivi; ne ha facoltà.

Lanivi (GM) Dalle parole dette, più che dal contenuto dell'interpellanza, mi pare di capire che il Consigliere Limonet ci inviti ad una grande prudenza nell'affrontare il rinnovo della convenzione per la gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent, pare cioè che ci inviti ad esaminare ogni aspetto per garantire la massima trasparenza e chiarezza. In effetti il problema che è stato sollevato non è certo irrilevante.

Il Consigliere Limonet ha ricordato una precedente interrogazione ed una precedente risposta. L'interrogazione era del Consigliere Riccarand...

(...interruzione del Consigliere Riccarand...)

... ma oltre a quella relativa al personale, ce n'era una che trattava lo stesso argomento sollevato oggi dal Consigliere Limonet...

(...interruzione...)

... Non mi riferivo all'interpellanza del Consigliere Limonet, ma a quella del Consigliere Riccarand, che aveva posto due interrogativi (se esistono iniziative della Sitav per gestire direttamente o tramite società controllate alcune Case da gioco in Tunisia e quali verifiche sono state fatte rispetto a questa ipotesi e quali sono le valutazioni della Giunta regionale) cui l'allora Presidente Bondaz aveva risposto in data 4 dicembre 1991, dicendo che era a conoscenza che la società controllata (SER) non gestiva Casinò, ma vendeva know how a varie strutture presenti in quella zona, che altri clienti utilizzavano il suo know how, che la Sitav non gestiva altre Case da gioco e concludeva dicendo: "É però giusto e logico che la società possa vendere la propria esperienza e la propria tecnologia, che è molto avanzata, sia nel settore dell'informatizzazione, sia per quanto riguarda in generale l'organizzazione ed il controllo dei giochi".

Anch'io, dopo aver appreso certe notizie, ho inviato alla Sitav una richiesta di chiarimenti circa un suo eventuale coinvolgimento nella gestione di altre Case da gioco fuori del territorio nazionale.

Nell'interesse della Regione e della Sitav ho chiesto se tali notizie abbiano un fondamento e, in caso affermativo, ho chiesto di trasmettere all'Amministrazione, entro e non oltre il 19 ottobre, tutta la documentazione ufficiale atta a far conoscere modalità e forme con cui la Sitav direttamente o attraverso da essa controllate avrebbe ottenuto in concessione la gestione di altre Case da gioco.

Per essere più chiaro, mi limito ad indicare i punti essenziali della risposta che la Sitav mi ha inviato e che possono essere sintetizzati come segue.

Primo. Il Presidente della Sitav dice: "Non risponde in alcun modo al vero che la Sitav, attraverso la sua partecipata SER, avrebbe ottenuto l'autorizzazione ad aprire Casinò in Tunisia. Né la Sitav, né la sua controllata SER, né altre controllate hanno autorizzazioni ad aprire né due e né un Casinò in Tunisia".

Sempre il Presidente della Sitav ripete che gli eventuali rapporti con altri Casinò sono avvenuti solo nell'intento di cedere a titolo oneroso know how, termine col quale si intendono "conoscenze della Sitav nei campi in cui il Casinò di Saint-Vincent è da considerare all'avanguardia: livello di informatizzazione delle aziende, procedure, grado di sicurezza sia nel gioco sia rispetto ai problemi del riciclaggio, capacità di analisi della clientela...".

All'ulteriore domanda "se è vero o meno che gli stessi possono diventare operanti o comunque quale sia il loro stato di avanzamento e lavoro", il Presidente della Sitav ha risposto: "Ripeto che non è vero.

Ci sono state chieste consulenze, ma lo stato di avanzamento dei lavori nel senso che si dà a questi termini nella domanda è pari a zero".

Al secondo quesito ("in caso affermativo - all'apertura di due Casinò - i sottoscritti chiedono ancora se ritiene giusto che la Regione tolleri una situazione di questo genere...") il Presidente della Sitav risponde dicendo: "Affermativo non è", e quindi viene meno il contenuto della domanda stessa.

Il Presidente fa comunque altre considerazioni che hanno altri riferimenti, per cui ritengo di non dover leggere tutto il testo della lettera, che peraltro è qui a disposizione del Consigliere interpellante.

Lo stesso Presidente della Sitav sostiene con forza che nessun danno deriverebbe in questo momento alla Regione.

Sottolineo che ho letto questa lettera, che risponde non solo all'interpellanza del Consigliere Limonet, ma anche ad una mia richiesta di precisazioni, precisando che l'ho ricevuta solo il 19 ottobre, la valuteremo con attenzione, la verificheremo e poi sarò disponibile a relazionare a tutto il Consiglio regionale su questi punti.

La risposta al terzo quesito dell'interpellanza l'avevo già data all'inizio del mio intervento, comunque posso ribadire che sarà nostra cura e preoccupazione inserire nella convenzione tutte le clausole che garantiscano chiarezza, trasparenza e difesa degli interessi della Regione. Comunque il testo della risposta è qui ed è disponibile per il Consigliere Limonet.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Limonet; ne ha facoltà.

Limonet (DC)Ringrazio il Presidente delle risposte, che ritengo soddisfacenti nel loro insieme. Ovviamente restano ancora da verificare alcuni punti e per questo chiedo che mi venga consegnata la relazione di bilancio della Sitav, così potrò verificare se tra le righe compaia il discorso di Tabarka.

Comunque, sentita la relazione ed i rilievi del Presidente all'interpellanza del gruppo del PSI e visto che la questione del rinnovo della convenzione si sta deteriorando sempre più, mi permetto di sollecitare il Presidente a prendere decisioni in merito. Secondo me, la convenzione con la Sitav sembra allontanarsi sempre di più. Può darsi che si tratti di una precisa scelta, ma bisogna dichiararla.

Credo che la IV Commissione non si sia più riunita per esaminare questo problema da quando è stata costituita la nuova maggioranza o forse si è riunita una sola volta, tanto che sembra di essere in attesa di eventuali chiarimenti sulla questione dell'azionariato.

Se questi chiarimenti continuano ad essere rinviati, dovremo pur prendere qualche decisione in merito.

Inoltre, a complicare ulteriormente le cose si prospetta anche la domanda di una nuova società che intende concorrere alla gestione del Casinò.

Personalmente intravedo una situazione molto confusa, ma spero che il Presidente ce la chiarisca, possibilmente oggi in occasione della discussione di una mozione, o almeno quanto prima. Grazie.