Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 3683 del 23 settembre 1992 - Resoconto

OGGETTO N. 3683/IX Interventi per la disciplina normativa e la realizzazione sul territorio di nuovi asili nido. (Interrogazione)

Interrogazione A seguito del lavoro svolto dall'Assessorato alla Sanità nei primi cinque mesi del 1992 per la predisposizione di un nuovo disegno di legge regionale sugli asili nido in sostituzione della legge regionale 9 gennaio 1986, n. 3 concernente "Nuove norme sugli asili nido" attualmente in vigore;

a conoscenza delle richieste provenienti da parte dei vari comuni, nonché dalla Consulta femminile per la istituzione di nuovi asili nido sul territorio regionale onde far fronte alle richieste della popolazione;

i sottoscritti consiglieri regionali

interrogano

l'Assessore competente per conoscere i tempi entro i quali sarà definito il nuovo disegno di legge sugli asili nido in sostituzione della legge regionale n, 3/1986 da presentare all'approvazione del Consiglio, nonché il nuovo piano per la realizzazione dei nuovi asili nido onde far fronte alle richieste ed esigenze provenienti dalle autonomie locali e dalla popolazione.

F.to Beneforti, Chiofalo.

Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore alla Sanità ed Assistenza sociale, Cout.

Cout (PCI-PDS) Possiamo dire che la stesura della nuova legge per gli asili nido è stata ripresentata agli Enti gestori e al personale degli asili nido in data 30 gennaio 1992.

É stata completata, già nello scorso mese di aprile, con le modifiche che erano state proposte dagli stessi enti gestori e dal personale degli asili nido, quindi il tempo è stato proprio determinato dalla necessità di sentire di nuovo gli interessati.

Il problema che in quella occasione sembrava nodale, il problema più difficile da definire, era l'obbligo di dover conciliare la volontà dell'Assessorato di intendere l'asilo nido come un servizio socio-educativo, nel senso che le due componenti socio ed educativo dovrebbero avere la stessa importanza, cioè dare un'opportunità educativa al bambino, ma nello stesso tempo dare un supporto continuativo di assistenza per ciò che riguarda le famiglie, tenendo anche conto di quello che è prescritto nel contratto nazionale di lavoro.

Infatti, e penso che i consiglieri Beneforti e Chiofalo ne siano a conoscenza, il DPR 333 del 1990 stabilisce all'articolo 42 che il calendario dell'asilo nido non deve comunque superare le 42 settimane annue, e questo è appunto in contrasto con quelle che sono le necessità delle famiglie, degli enti gestori e, in parte, anche del personale.

Allora, in data 19 maggio 1992, è stata fatta una prima riunione tra i rappresentanti dell'ANCI, degli Enti gestori, dell'Assessorato e delle organizzazioni sindacali, per affrontare il problema.

Qui un accordo non è stato raggiunto, vi erano alcune questioni da definire meglio e siccome c'erano delle disparità di vedute si è collegialmente, in quella riunione, deciso di incaricare una Commissione più ristretta che rappresentasse comunque tutte le parti interessate e avesse una maggiore agilità per studiare e definire la questione.

Si è arrivati quindi alla data del 10 luglio 1992, in cui la Commissione si è riunita e dopo un'ampia discussione si è concordato di modificare in alcuni punti la proposta di legge e, proprio nell'intento di fornire un servizio continuativo per sopperire a quelle che sono le esigenze delle famiglie, si è ipotizzata una progettazione educativa che garantisse il servizio anche nei tempi non coperti dalle 42 settimane di apertura previste nel contratto nazionale per i dipendenti.

Si è chiamata questa continuazione del servizio un'idea vacanze, oppure si potrebbe chiamare un'estate al nido.

Questo è un progetto a tempo determinato e sarebbe complementare il servizio nido che funzionerebbe con lo stesso personale e nella stessa struttura, ma con una contabilizzazione a parte finanziata in un capitolo specifico.

Questa soluzione non è in contrasto con il DPR 333 in quanto, secondo tale decreto, il personale dovrebbe comunque rimanere a servizio dell'Ente gestore, lo dice ai commi 4 e 5 dell'articolo 42, e questa ipotesi sarebbe l'elemento di mediazione per salvare le finalità del servizio volute dall'Assessorato.

Possiamo dire quindi che, a questo punto, tutti sarebbero d'accordo sulla soluzione.

Mi riferisco all'Assessorato, ai sindacati, agli Enti gestori e all'ANCI, e attualmente il disegno di legge è completo anche per la parte riguardante le norme finanziarie ed architettoniche e deve solo seguire il normale iter legislativo.

Pensiamo che questo disegno di legge potrà essere presentato entro la fine di questo mese.

Per quanto concerne invece il piano per la realizzazione dei nuovi asili nido c'è, in data 25 agosto 1992, una proposta al Consiglio regionale da parte della Giunta regionale, un piano triennale 92/93/94 da approvare per ciò che riguarda le opere pubbliche destinate agli asili nido che comprende: Pont Saint Martin, per un costo preventivato di intervento di lire 975.000.000 - erano già stati concessi 225.000.000, erano previsti per il 1992 300 milioni e gli altri rimarrebbero per gli anni successivi - Saint Pierre, lire 4.250.000.000, ne sono già stati finanziati 800; Nus, 500 milioni e Courmayeur, lire 2.300.000.000.

Questi quelli già finanziati. Esistono poi altre richieste, ad esempio Saint Christophe dove si è a buon punto, sembra che finalmente le aree siano individuate e vi sia un accordo, e anche La Thuile, dove si sta vedendo per una microsezione.

Poi vi sono altre richieste, ma per quelle si è ancora per strada.

Comunque, se gli interpellanti lo ritenessero necessario, vedremo di farvene avere una copia. Per il momento quelle che sono rientrate nel programma, proprio perché hanno il terreno e sono state formalizzate tutte le altre procedure, sono quelle cui ho accennato.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Beneforti, ne ha facoltà.

Beneforti (DC) Prendo atto della risposta come prendo atto anche della continuità data alla predisposizione della nuova legge in sostituzione della n. 3 dell'86, e quindi s'intende portare avanti il nuovo disegno di legge iniziato dalla precedente maggioranza.

Inoltre prendo atto che esiste anche la volontà di tener presente le esigenze e quindi i supporti da dare alle famiglie anche nel periodo estivo.

L'Assessore ha parlato di idea vacanze, di estate al nido; il modo in cui viene chiamato questo servizio nel periodo estivo interessa fino ad un certo punto. Il problema è di garantire anche nel periodo estivo questo beneficio per le mamme che non possono tenersi a casa i bambini e devono lavorare.

(voci in aula)

Dicevo Assessore, che prendo atto che è stato trovato un compromesso fra le parti interessate che ci permetterà di non lasciare i bambini a casa per dieci settimane nel periodo estivo, ma che in queste settimane le mamme che lavorano potranno portare i loro figli all'asilo nido.

Io credo che questo sia un fatto positivo, perché dobbiamo tenere presente anche questo aspetto del servizio che deve essere l'asilo nido, non un ente scolastico che fa le vacanze estive, ma un servizio da dare.

Questo dobbiamo tenerlo presente sia noi come amministratori, sia i comitati di gestione degli asili, sia le organizzazioni sindacali, perché, pur nel rispetto dei diritti dei dipendenti per i quali anch'io mi sono sempre battuto, ci sono altri diritti che dobbiamo conservare.

Per quanto riguarda il piano degli asili nido, l'Assessore lo ha citato in linea di massima e si è riferito ad alcuni investimenti che sono già stati previsti.

Certamente questo piano sarà portato al parere della Commissione competente.

In quella sede mi riserverò di esprimere un parere dopo essere venuto a conoscenza del piano, quindi mi riserverò ancora di parlare.