Oggetto del Consiglio n. 3674 del 23 settembre 1992 - Resoconto
OGGETTO N. 3674/IX Comunicazioni del Presidente della Giunta.
Presidente Ha chiesto la parola il Presidente della Giunta Lanivi.
Lanivi (GM) Più che fare un elenco puntuale di riferimenti e di incontri, mi premeva in questa seduta, che apre la serie delle riunioni che ci porteranno alle elezioni regionali del 1993, fare alcune considerazioni d'ordine generale, sperando e augurandomi che rappresentino lo stato d'animo di tutti.
Credo sia coscienza comune avere la consapevolezza di una grande fase di trasformazione sul piano politico, economico e istituzionale che è italiana, europea e mondiale.
Di questa grande fase di trasformazione credo siano da sottolineare due aspetti importanti: la dimensione quantitativa e la rapidità con la quale essa avviene, per cui cose e affermazioni di solo qualche mese fa paiono oggi vecchie e superate. Sappiamo oggi quanto siano relative le affermazioni che possiamo fare, poiché questa fase di trasformazione non è ancora ultimata e pare essere ancora lontana da un assetto definitivo o comunque più stabile.
Ci compete il dovere di guidare la Valle d'Aosta, in questa delicata fase di passaggio, verso un assetto che ancora non conosciamo, ma dobbiamo agire con senso di lungimiranza e buon senso.
Non dobbiamo farci travolgere né da facili e pericolosi atteggiamenti di ottimismo né da pericolosi atteggiamenti disfattisti, cioè stiamo vivendo momenti destinati a portare alla fine della nostra esperienza. Dobbiamo avere coscienza di ciò che sta capitando, e in questo momento non servono i nervosismi ma senso di responsabilità, riflessione sui problemi, prudenza, buon senso, sobrietà e onestà.
Sono questi i punti di riferimento per l'azione di oggi, così come sono i valori della cultura della Valle che, se posti al centro della nostra azione, possono garantire alla nostra Valle di essere una realtà pilota nel mondo di domani.
Mi riferisco alla manovra finanziaria del Governo, sicuramente necessaria in qualche modo, ma destinata a suscitare profonde reazioni nella società italiana.
Presenta aspetti iniqui che colpiscono fasce deboli, misure che non sono equamente distribuite tra le varie componenti sociali.
Ma non è su questo che mi voglio soffermare.
Quello che ci interessa è che si sta affermando, in maniera strisciante, una sorta di antiregionalismo, di filo-autoritarismo nazionale che ritiene che solo una forte autorità a livello nazionale sia in grado di garantire lo sviluppo del paese, non riconoscendo il ruolo, la funzione e le responsabilità delle autonomie regionali e degli enti locali.
Sarebbe un gravissimo errore non cogliere, proprio in questo momento di difficoltà, la responsabilità e il ruolo che proprio le autonomie devono giocare. Ho potuto verificare direttamente l'abbandono dell'idea regionalista proprio nella sede nella quale questo doveva essere affermato con maggiore vigore, e cioè nella conferenza dei Presidenti delle Regioni.
E non è a caso che un autorevole rappresentante del Governo abbia lanciato delle accuse assolutamente superficiali e ingiuste alla nostra Regione senza confrontarle minimamente con la nostra realtà, senza suffragarle da un minimo di documentazione se non con tabelle statistiche che portano la nostra comunità ad essere considerata molto diversamente da quello che è.
Abbiamo voluto ritenere questo attacco un fatto strumentale rispondente a interessi personali piuttosto che espressione di un Governo, perché se così fosse cambierebbe l'atteggiamento dei nostri Parlamentari nei confronti di questo Governo.
Dobbiamo ribadire la validità della nostra specialità e la tutela completa delle nostre prerogative, e intendiamo condurre quest'azione insieme ai nostri Parlamentari.
Per quanto riguarda la Giunta, abbiamo voluto lavorare con umiltà e in silenzio, abbiamo adottato un metodo di lavoro collegiale cercando di selezionare le decisioni per ordine di importanza e un approccio per progetti rispetto a due grandi temi, quali quelli della Cogne e dell'Autoporto.
Abbiamo adottato procedure, negli appalti che interessano l'Assessorato dei lavori pubblici, dell'agricoltura e del turismo, che garantiscano maggiore trasparenza, così come più chiarezza è stata estesa alla gestione del personale.
Abbiamo avviato una progressiva eliminazione di spese ritenute superflue se riferite alle condizioni nelle quali ci troveremo ad operare. Non ci sono più le figure degli addetti stampa negli assessorati, sono stati aboliti numerosi incarichi di consulenza non necessari in questo momento, sono state ridotte spese di pubblicità, si è cercato insomma di dare all'Amministrazione regionale un'immagine più sobria e umile.
Abbiamo aumentato le occasioni di consultazione con la gente e con i suoi interessi organizzati, e messo mano al riordino di situazioni ritenute confuse.
Si tratta, ed è questo il compito che spetta alla Giunta e alla maggioranza che la esprime, con l'apporto di tutto il Consiglio regionale, di definire obiettivi e problemi ritenuti strategici per lo sviluppo della Valle, e a questi adeguare il bilancio regionale, che già nel 1993 deve trovare indicazione concreta di una modificazione di rotta coerente capace di confrontarsi con l'evoluzione che si preannuncia con l'entrata in funzione del Mercato Europeo.
Vorrei concludere con una nota che non vuole essere retorica e riguarda i rapporti all'interno di questo Consiglio.
Credo che dobbiamo trarre alcune lezioni dalla credibilità, che viene sempre meno rispetto alla gente, della classe politica in generale e della nostra.
Forse una maggiore attenzione ai problemi e alla situazione delicata che la nostra comunità deve affrontare, può essere posta a guida di nuovi comportamenti in questo Consiglio, il che non vuol dire confusioni di ruoli ma sfrondare il dibattito consiliare di quelle cose che potevano avere un senso nel passato e che oggi ne hanno sempre meno.
Questa considerazione va riferita soprattutto al tentativo di aumentare la credibilità tra l'istituzione regionale e la popolazione valdostana.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Riccarand.
Riccarand (VA) Il Presidente della Giunta ha affrontato due aspetti, nelle sue comunicazioni, che ritengo centrati.
Da una parte, un riferimento alla manovra economica del Governo, e dall'altra, una riflessione sulla fase di transizione in cui ci troviamo a vivere come Consiglio regionale e come Regione Valle d'Aosta, del senso di responsabilità con cui chi ha funzione di pubblico amministratore deve operare.
Per quanto riguarda il decreto legge con cui il Governo ha assunto dei provvedimenti urgenti di fronte ad una situazione grave del bilancio dello Stato, io credo che sia opportuno un dibattito preciso e puntuale da parte di questo Consiglio regionale perché ci sia un orientamento che rifletta quelle che sono le preoccupazioni riscontrate all'interno della popolazione valdostana.
Si tratta di un provvedimento che noi riteniamo inaccettabile per l'impostazione che ha ancor più che per il tipo di forze politiche da cui proviene.
A nostro avviso, è pesantemente iniquo e va respinto da questo Consiglio e in tutte le sedi competenti, compresa la Conferenza dei Presidenti delle Giunte regionali, che dovranno esprimersi rispetto ai tagli sanitari, e compreso il Parlamento, al cui interno i Parlamentari della Valle d'Aosta dovranno esprimere una posizione che, io mi auguro, sia di giudizio netto negativo.
Non voglio aprire qui il dibattito sul decreto legge 384 del 19 settembre; preannuncio però la presentazione di una risoluzione su questo argomento e chiedo al Presidente del Consiglio di proporre al Consiglio stesso di inserire un punto specifico di dibattito subito dopo il punto 3, cioè subito dopo l'approvazione dei verbali.
Credo che questo sia un argomento importante su cui il Consiglio regionale della Valle d'Aosta debba esprimere una posizione molto precisa.
Quindi chiederò con una mozione d'ordine che dopo il punto 3 si proceda alla discussione sulla manovra economica del Governo Amato, in modo che ci sia una presa di posizione da parte di questo Consiglio che possa essere di orientamento per chi poi dovrà esprimere dei pareri e dare dei giudizi su questa manovra.
Per quanto riguarda il richiamo del Presidente della Giunta al senso di responsabilità con cui bisogna affrontare questa fase politica, io lo accolgo fino in fondo.
Credo che noi non siamo stati sicuramente gli ultimi a indicare che si stava avvicinando una fase di grande cambiamento, e abbiamo rilevato da anni il carattere sbagliato della politica regionale, in particolare per quanto riguarda la politica della spesa complessiva.
Quindi vanno fatte scelte radicali, e il terreno di confronto sarà sicuramente il bilancio di previsione per il 1993, dove si potrà verificare quali sono le reali volontà di cambiare strada.
Devo dire però che se ci devono essere, in questa fase di transizione, senso di responsabilità, prudenza, sobrietà, onestà e buon senso; come giustamente chiede il Presidente, dobbiamo tenere conto di una onestà che non è soltanto materiale ma intellettuale, cioè bisogna avere il coraggio di smetterla col fare retorica dicendo in questo Consiglio cose che tutti sappiamo non essere vere, fare demagogia su certe difese di privilegi sapendo che ci sono delle situazioni inaccettabili.
Per quanto riguarda le valutazioni espresse dal Presidente della Giunta sull'operato positivo del nuovo Governo regionale, questo evidentemente richiederebbe un dibattito più puntuale, un controllo degli atti e una contestazione pregnante.
Debbo però dire, per quanto riguarda il nostro gruppo e dal punto di osservazione in cui ci troviamo, limitandoci a quelli che sono gli atti, cioè le deliberazioni della Giunta regionale, noi questo cambiamento di rotta non lo vediamo.
Non lo vediamo neanche nell'ambito della sobrietà, perché se andiamo ad esaminare il pacco di deliberazioni di Giunta in ratifica ci sono alcune perle di sperpero di denaro pubblico che non sono indifferenti.
Quindi è opportuno il richiamo al senso di responsabilità e sobrietà, però bisogna che le scelte siano conseguenti.
Concludo questo mio intervento ricordando al Presidente del Consiglio che credo sia opportuno, prima di passare alle interrogazioni ed interpellanze, che il Consiglio apra un dibattito sulla manovra economica del Governo Amato e ci sia una presa di posizione da parte di questo Consiglio su tale punto.
Presidente Per precisare, si tratta della richiesta di iscrizione di un nuovo punto all'ordine del giorno. Quindi dovrà formalizzarlo dopo la discussione del punto 3, visto che non è possibile presentare risoluzioni sulle comunicazioni del Presidente della Giunta.
Ha chiesto la parola il Consigliere Milanesio.
Milanesio (PSI) Le dichiarazioni che il Presidente della Giunta ha fatto questa mattina, alla ripresa autunnale dei lavori del Consiglio, sono abbastanza importanti nel tono e nell'ampiezza degli argomenti che hanno avuto di mira, quanto vaghe nella indicazione di provvedimenti o di iniziative concrete.
Io non vorrei che dopo la fase eroica delle dichiarazioni fatte all'atto dell'insediamento di questa nuova Giunta si passasse alla fase dei sermoni, cioè alla fase di quei discorsi che possono essere condivisi perché fanno riferimento alla enunciazione di buoni principi, alla instaurazione di metodi di confronto e di levitazione democratica, con un uso un po' eccessivo delle parole, trasparenza, prudenza, temperanza, sobrietà, onestà e anche umiltà.
Noi, al di là di queste formulazioni, di queste espressioni, di un tono sicuramente garbato e signorile e di una attitudine personale alla correttezza che riconosciamo al Presidente della Giunta, non vediamo poi dei comportamenti così sostanziati.
Se dovessi riassumere la pausa estiva in una espressione, dell'attuale Governo regionale che ha fatto molte riunioni, si è con-frontato, ha discusso e però ha partorito molto poco o quasi niente, io direi che si è trattato di una fase di alacre indecisionismo.
Tutti i problemi che sono entrati prima delle ferie estive nella Giunta, sono rimasti dentro, sono uscite delle parole ma non sono uscite delle soluzioni, per lo meno ad oggi.
Probabilmente usciranno delle soluzioni nei prossimi giorni, noi ce lo auguriamo, ma non possiamo fare ulteriori aperture di credito oltre a quelle che abbiamo fatto al momento dell'insediamento della Giunta, quando ci è stato detto che ci si voleva comportare in un certo modo. Ora può darsi che questa Giunta abbia lavorato in umiltà e in silenzio. In silenzio certamente, in umiltà non sempre, perché io ho visto comparire certi comunicati stampa nei quali si attribuiva alla Giunta una profonda saggezza.
Io credo che se qualcuno dichiara che la Giunta si sta comportando con prudenza fa un'affermazione che può essere condivisa, ma la saggezza è una di quelle qualità che ti devono riconoscere gli altri.
Noi fino ad ora vediamo nella Giunta molta prudenza, al limite dell'indecisionismo.
Vediamo nel Presidente e nella sua conduzione un atteggiamento che può anche darsi che sia produttivo, è tutto da dimostrare.
Anche Quinto Fabio Massimo, detto il cunctator, il temporeggiatore, temporeggiando riuscì a far vincere Roma.
Noi ci auguriamo che Lanivi Ilario, in questo caso, temporeggiando, possa far vincere la causa della Valle d'Aosta. Noi, per quello che ci riguarda, siamo perché certe decisioni e certi nodi vengano affrontati al più presto possibile.
Non c'è una ostilità dichiarata né preconcetta, ma sta aumentando la diffidenza da parte di questa parte del Consiglio che pure ha fatto delle aperture di credito indipendentemente dalla formula politica, sta aumentando la preoccupazione, perché noi gradiremmo che al di là dei sermoni, tutti giusti e apprezzabili, ci fosse anche un po' di azione.
Sono tempi duri, sono tempi difficili; avere delle certezze è la cosa più stupida di questo mondo, me ne rendo conto, però non possiamo accettare di essere aggrediti da una serie di problemi senza avere una strategia di risposta graduata, flessibile, per affrontarli.
Non conosco in che cosa siano state ridotte le spese di pubblicità di questa nostra regione; vedo che continuano ad arrivare dei pacchi di pubblicazioni assolutamente inutili.
Non voglio offendere gli autori di queste pubblicazioni né gli stampatori, però qui ci sommergete di tonnellate di carta, di pubblicazioni che non hanno un valore aggiunto culturale, hanno un valore aggiunto cartaceo, un peso cartaceo. Sarebbe bene che si cominciasse a rarefare un po' la spedizione ai consiglieri regionali di molte di queste pubblicazioni.
Io non so quali siano state le spese di pubblicità ridotte; confesso che mi dovrò vedere le delibere della Giunta. Non faccio di solito questo tipo di attività, che ritengo abbastanza riduttiva, perché il più delle volte viene visto in un'ottica di dispetto all'attività dell'esecutivo.
Io mi auguro solo che i risparmi non siano stati fatti nella direzione in cui la pubblicità serve come promozione al fenomeno turistico o come promozione ad attività economiche, perché ci possono essere delle spese di immagine, di rappresentanza, che hanno poca utilità, mentre ce ne sono altre che servono, perché noi abbiamo bisogno di rilanciare il nostro turismo, e tanto più in un momento in cui la nostra moneta è debole, forte deve essere la promozione all'estero e la conquista di mercati nuovi, e credo che il turismo non sia una parte trascurabile del nostro bilancio regionale.
Non so cosa sia stato deciso in materia di Cogne, di Autoporto, di Casinò, forse non lo sapete neanche voi, comunque siamo qui per ascoltare quali sono le vostre determinazioni, i vostri orientamenti, perché riteniamo che a questi problemi, che noi ci eravamo permessi di mettere alla vostra attenzione, non sia stata data, per quello che io ne so, nessuna risposta conclusiva o risolutiva.
Presidente Ricordo che abbiamo lasciato un po' di tolleranza nei tempi, non dovrebbero essere superati i cinque minuti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bondaz.
Bondaz (DC) Sono stupito nel sentire le dichiarazioni o l'orazione che ha fatto il Presidente della Giunta in questo inizio di sessione autunnale dei nostri lavori.
Mi ha stupito la sua dichiarazione, che non era mai stata portata in questa aula né dal sottoscritto né dal Presidente Rollandin, che nella Conferenza dei Presidenti delle Giunte regionali aleggiasse un pensiero antiregionalista.
La cosa mi stupisce molto perché, almeno fino a quando vi ho fatto parte, c'era stata una predisposizione di lotta, se posso usare questo termine tra virgolette, nei confronti del Governo per quanto riguardava le questioni, per esempio, della sanità.
Per cui mi permetterò, signor Presidente, di rendermene conto di persona con alcuni colleghi della Conferenza dei Presidenti, perché se anche i Presidenti delle Giunte regionali si mettono a fare dei discorsi antiregionalisti, allora l'idea regionalista va a carte quarantotto.
Io non voglio entrare nella polemica, fra l'altro noi siamo, come gruppo, d'accordo nell'accettare la proposta di Riccarand su una discussione, e quindi ci riserveremo in quella sede di parlare eventualmente di problemi di natura più nazionale, che peraltro hanno dei riflessi anche sulla nostra economia e sulla vita di tutti i giorni.
Penso, peraltro, che sarà opportuno sapere la posizione dei nostri Parlamentari, che hanno avuto il pregio di votare per il Governo Amato e che oggi si trovano, con dichiarazioni da parte del PDS e da parte dell'Union Valdôtaine, in contrasto con il Governo, il quale sta facendo i salti mortali per tirare fuori l'Italia da questa situazione estremamente difficile.
Non vorrei ripetere cose che sono state già dette, ma mi sembra che, come qualcuno forse ha già accennato, qui si sono usati molti aggettivi per definire quello che sta facendo la Giunta regionale.
Io credo che l'unico aggettivo, o meglio sostantivo, che si possa usare veramente, è quello della inoperosità, perché abbiamo troppi argomenti che sono rimasti sul tappeto, che non vengono discussi, su cui non si prendono delle decisioni.
Va bene l'umiltà, va bene la prudenza, ma bisogna avere anche il coraggio di prendere delle decisioni.
É vero che ci sono delle decisioni difficili da assumere, alcune volte impopolari, però il ruolo comporta anche queste difficoltà e l'obbligo di prendere delle decisioni, perché nell'opinione pubblica sta aleggiando sempre di più la presenza di una Giunta con mancanza di decisione, mancanza di idee nei confronti di quelle che sono le problematiche più importanti della nostra regione.
Mi riferisco a dichiarazioni che più volte sono state fatte in quest'aula, per cui entro il mese di settembre l'Assessore Mafrica ci ha detto che avrebbe risolto il problema della Cogne.
Siamo qui in ansiosa attesa, specialmente Beneforti, di avere delle delucidazioni su questo problema e sulla sua risoluzione, perché abbiamo già avuto una proroga, in quanto prima ci aveva detto alla fine del mese di luglio e poi siamo arrivati alla fine del mese di settembre.
Ora, al di là delle discussioni di merito io non voglio dilungarmi, proprio per la raccomandazione che ha fatto il Presidente del Consiglio di rimanere nei termini, mi permetto di fare un'unica osservazione o, quanto meno, di esporre una mia idea molto sintetica. Io credo che ci troviamo in una fase della nostra vita politico-amministrativa in cui abbiamo una Giunta che amministra ma che non governa.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Gremmo.
Gremmo (UAP) Signor Presidente e colleghi, io comprendo la posizione del Presidente Lanivi, persona a cui va sicuramente tutta la stima personale, che si trova come una specie di vaso di coccio in mezzo a due vasi di ferro o di pietra, due paracarri, che sono i suoi alleati di Governo, i quali non è vero, collega Bondaz, che mancano di idee; l'idea precisa ce l'hanno già, ed è quella di farsi la campagna elettorale in anticipo utilizzando il fatto che, grazie all'incoerenza tutta partitocratica del Partito Democratico della Sinistra, sono riusciti a riconquistare le leve del Governo, delle clientele, delle mangerie regionali.
Io volevo attirare brevemente l'attenzione su due cosine molto semplici su cui il dibattito politico può accentrare la sua attenzione.
La prima è la proposta di legge-truffa che il Partito Democratico della Sinistra ha strombazzato agli organi di stampa, legge-truffa perché vorrebbe fare eleggere dai cittadini solo 25 consiglieri regionali, e 10 lasciarli alle pastette, ai traffici, ai sotterfugi, alle scelte decise dai partiti.
Legge-truffa perché vorrebbe, con un colpo di spugna, cancellare quella che è ormai la realtà della Valle d'Aosta, dove il sistema dei partiti è screditato ed è minoritario nella coscienza della gente.
Il fatto che il PDS, avvitato su sé stesso, senza identità, senza radici, senza nulla che non sia ormai la volontà pervicace di diventare una forza di sottogoverno alleata a qualunque altra forza di sottogoverno pur di mantenere il potere, abbia utilizzato la pausa estiva per lanciare l'idea di una legge-truffa, credo che sia un motivo di riflessione.
Si parlava prima delle spese regionali, e non sono certo i quattro libretti che ci vengono dati che ci possono allarmare. C'è invece un'altra cosa che ci allarma parecchio e che mi sento di denunciare ad alta voce, cioè il fatto che la Giunta regionale stia utilizzando in modo improprio i mezzi di informazione pubblica.
Tutti abbiamo visto in queste settimane, alla RAI, trasmissioni che dovrebbero essere pubbliche, presentate e fatte solo per permettere una passerella di assessori regionali che le hanno utilizzate per attaccarsi medaglie, che certamente nessun altro gli attaccherebbe.
A me è successo una sera di assistere ad una tribuna, un dialogo con i cittadini della sede RAI di Aosta, e guarda caso c'erano due assessori, per pura combinazione uno del PDS e l'altro dell'ala intelligente dell'Union Valdôtaine, il collega Voyat, che senza nessunissimo ritegno si facevano, in anticipo di mesi, la propria personale campagna elettorale.
Io mi rendo conto che lacerata com'è oggi l'Union Valdôtaine deve, al suo interno, farsi la guerra, ed è bene che sia così perché lo sbando deve essere totale; ma il fatto che vengano utilizzati i mezzi pubblici per questo bisogno interno di partito è un dato di cui dobbiamo tener conto.
Per il resto, abbiate pazienza, io sono d'accordo con quello che diceva Riccarand, e inseriamo pure un punto di discussione sulla manovra di Amato. Questi vogliono salvare le loro clientele, le loro mangerie in certe regioni, asportando quel poco che si riesce a costruire qua.
Quindi facciamo pure la discussione, ma mi permetto di dire una cosa, ho la sensazione che stia sfuggendo a tutti voi, a tutti noi che siamo qua dentro, ciò che tra la gente fuori sta avvenendo, perché la disaffezione nei confronti dei partiti si era già manifestata con il voto delle politiche, ma dopo il salto della quaglia, e ben venga il salto della quaglia che ha fatto il PDS, la gente ha capito una cosa importante, che il sistema dei partiti non era soltanto il sistema di quelli che avevano la "I" nella sigla, il PDS non ce l'ha ma è più "I" di tanti altri, ma era anche dall'altra parte.
Non è un caso che i due Parlamentari che sono stati eletti abbiano fatto la campagna elettorale promettendo di essere alternativi e in opposizione a Roma.
Arrivati a Roma sono diventati servitori ad ogni costo, anche sulle cose più oscene, di quello che è il Governo Amato, che è l'ultima spiaggia della partitocrazia.
E allora la gente sta cominciando a capire che dietro certe scelte che alcuni partiti che si dicono "movimenti" hanno fatto, c'era soltanto la demagogia elettorale, mentre nel concreto erano come tutti gli altri.
Vi sta sfuggendo questo dato, e allora fate la legge-truffa, fate quello che volete, non me ne frega niente, quello che conta è che sta crescendo tra la gente la coscienza che il sistema dei partiti, dall'Union Valdôtaine in avanti, è un sistema al capolinea.
Non sarà certo mandando Voyat una sera a dire quattro banalità in televisione che si potrà salvare una disaffezione che, secondo me, per quel poco che ho capito io girando tra la gente, parlando con la gente, abbraccia una fetta enorme dell'opinione pubblica valdostana.
Presidente Vi pregherei di restare nei tempi, chiedo scusa.