Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 3490 del 29 giugno 1992 - Resoconto

OGGETTO N. 3490/IX Posizione della Giunta regionale su un'eventuale candidatura per i giochi olimpici invernali dopo il referendum del 14 e 15 giugno. (Interpellanze)

Presidente Come convenuto svolgeremo congiuntamente le interpellanze presentate rispettivamente dal Consigliere Pascale e dal Consigliere Riccarand. Do lettura dell'interpellanza presentata dal Consigliere Pascale:

Interpellanza Il 14 e 15 giugno 49.274 valdostani hanno votato a favore dell'abrogazione della legge regionale 12 novembre 1990, n.68 relativa al sostegno della candidatura di Aosta all'organizzazione dei giochi olimpici invernali del 1998, legge che peraltro aveva già cessato ogni effetto giuridico il 31 dicembre 1991.

Si pone a questo punto il problema della interpretazione corretta di questo voto referendario: il Comitato promotore del referendum ne trae la convinzione che la maggioranza dei valdostani non vuole sentire parlare di olimpiadi neanche per il futuro; la precedente Giunta regionale e le forze politiche che la componevano avevano già a suo tempo dichiarato che avrebbero tenuto conto del risultato referendario ai fini di una riproposizione della candidatura di Aosta per il 2002; il neo Assessore al Turismo limita invece il significato del voto all'esperienza di Aosta '98, secondo l'indicazione, peraltro poco chiara, del suo movimento che aveva invitato per il si.

Poiché a livello nazionale è già rimbalzata la voce che questo referendum boccia ogni possibilità di candidatura per la Valle d'Aosta per il 2002 e questo non solo darebbe spazio alla candidatura già presentata di Tarvisio, ma potrebbe rilanciare anche quella di Sestrière, sull'onda del successo già ottenuto per i mondiali '97 e tenuto conto che una eventuale ricandidatura di Aosta per il 2002 andrebbe comunque decisa entro il corrente anno, il sottoscritto Consigliere regionale

interpella

la Giunta regionale per conoscere:

a) qual'è l'interpretazione che la Giunta regionale dà del risultato referendario del 14 e 15 giugno;

b) qual'è la posizione della Giunta regionale in ordine ad una candidatura della Valle d'Aosta all'organizzazione dei giochi olimpici invernali del 2002;

c) qualora la Giunta sia favorevole ad una nuova candidatura, se non ritiene opportuno, prima di riproporre la stessa, consultare nuovamente la popolazione valdostana attraverso un referendum consultivo.

Do lettura della interpellanza presentata dal Consigliere Ricca-rand:

Interpellanza Il referendum popolare del 14-15 giugno 1992 ha rappresentato un importante momento di democrazia e di decisione per il futuro della Valle d'Aosta.

Il voto popolare ha capovolto il voto espresso a suo tempo dal Consiglio regionale ed ha bocciato in modo chiaro l'operazione "candidatura olimpica".

Ha destato stupore il fatto che alcuni esponenti politici, invece di prendere atto dell'esito del referendum, si siano arrampicati sugli specchi per mantenere aperta la possibilità di una ricandidatura.

In particolare sorprendente è la dichiarazione dell'Assessore regionale al Turismo, Sport e Beni Culturali che, su "La Stampa" del 16 giugno 1992, ha affermato: "questo risultato non deve compromettere un discorso olimpico futuro".

Una dichiarazione grave all'indomani della bocciatura popolare del "discorso olimpico"

Tutto ciò premesso, il sottoscritto consigliere regionale del Gruppo Verde Alternativo

interpella

l'Assessore regionale al Turismo, Sport e beni Culturali per sapere se è intenzione della nuova Giunta regionale riproporre o sostenere una candidatura della Valle d'Aosta come sede di Olimpiadi invernali nonostante il chiaro esito del Referendum del 14-15 giugno 1992.

Presidente Ha chiesto di parlare il Consigliere Pascale, ne ha facoltà.

Pascale (PSI) Stamane il Consigliere Riccarand in sede di discussione sulle dichiarazioni del Presidente del Consiglio ha espresso un giudizio positivo sull'istituto referendario come momento di partecipazione dei cittadini ed io condivido in linea generale questo giudizio, ma devo anche precisare che in merito a questo referendum, mi pare che tutta la vicenda sia stata abbastanza ambigua e strumentale in tutti i suoi passaggi. Il 14 e il 15 giugno si è votato per l'abrogazione della legge n. 68 del 1990 relativa al sostegno della candidatura di Aosta ai giochi olimpici invernali del 1998 e si è votato nel momento in cui la vicenda si era conclusa da un anno e la stessa legge aveva perso ogni efficacia il 31 dicembre 1991.

Di fatto il referendum era inutile, tant'è che noi, per noi intendo la vecchia Giunta, avevamo subito detto che avremmo dato a questo pronunciamento referendario il significato di una indicazione su quella che poteva essere una ricandidatura di Aosta ai giochi olimpici invernali. Questo lo avevamo espresso come Giunta e anche come forze politiche appartenenti alla vecchia maggioranza. Altrettanto chiaro era stato il pronunciamento del comitato per il no e dei Verdi Alternativi che sono stati gli unici coerenti fin dall'inizio di questa vicenda nella loro posizione politica. Purtroppo altre forze politiche hanno tenuto una posizione un po' ambigua, e mi riferisco in particolare al movimento dell'Union Valdôtaine che aveva dato indicazioni a votare per il si, ma con riferimento preciso a quella che era stata la vicenda 1998 senza attribuirgli ulteriori significati.

Per cui diventa molto difficile dire se davvero tutti i 49.000 elettori che hanno votato si il 14 e 15 giugno volevano esprimere un no netto a qualsiasi progetto olimpico oppure soltanto dare un giudizio su quella che era la vicenda '98. Tant'è che, subito dopo il referendum alcuni esponenti autorevoli dell'Union Valdôtaine hanno subito cercato di porre dei distinguo, questo referendum si riferiva alla vicenda del '98, ma non esclude un qualsiasi altro progetto olimpico della candidatura di Aosta e della valle d'Aosta.

A questo punto essendo cambiato lo scenario politico, cambiata la Giunta, cambiata la maggioranza, ci è sembrato opportuno presentare questa interpellanza per chiedere qual'è l'interpretazione che dà di questo risultato il nuovo governo regionale, cui spetta probabilmente nel caso lo volesse riproporre questa candidatura; quindi qual'è la posizione che questa Giunta intende intraprendere per una possibile ricandidatura della Valle d'Aosta per i giochi del 2002, decisione che comunque dovrebbe essere poi presa a breve termine.

PresidenteHa chiesto di parlare il Consigliere Riccarand, ne ha facoltà.

Riccarand (VA) Anche l'interpellanza presentata dal gruppo Verde Alternativo ha come scopo quello di avere un chiarimento rispetto alle intenzioni della Giunta regionale e in particolare dell'Assessore al Turismo, Sport e Beni Culturali rispetto all'esito del referendum e rispetto al discorso di candidature olimpiche.

Ci sono state infatti interpretazioni diverse da parte di esponenti della Giunta regionale, riguardo a questo esito referendario. Su "La Stampa" di martedì 16 giugno il neo Assessore al Turismo, Ugo Voyat, così dice: "Questo risultato non deve compromettere un discorso olimpico futuro, a condizione che venga portata avanti però in modo differente". E' esattamente il discorso contrario di quello che abbiamo fatto noi durante la campagna referendaria, che ha fatto il Comitato promotore della raccolta delle firme, e della iniziativa referendaria, dicendo chiaramente che non si andava a votare sull'abrogazione di una legge, sarebbe stato ridicolo, andare a votare esclusivamente sull'abrogazione di una legge che sappiamo non era più effettivamente operante.

Il significato vero era di permettere alla popolazione di pronunciarsi con l'unico strumento che abbiamo, che è il referendum abrogativo di legge, se si voleva o non si voleva una prosecuzione di questa operazione di candidatura olimpica, e quindi, evidentemente, il tema concreto, la conseguenza immediata era; si ricandida la Valle d'Aosta per il 2002 o non si ricandida. Credo che la risposta sia stata chiara ed inequivocabile, e così è stata interpretata in modo chiaro ed inequivocabile da tutti gli organi di informazione a livello locale, nazionale e direi anche a livello internazionale. Ho visto che sono usciti molti articoli su questo esito referendario e non c'erano dubbi sull'interpretazione. Dubbi però li abbiamo rilevati in alcune dichiarazioni, di alcuni esponenti dell'Union Valdôtaine ed in particolare nelle dichiarazioni del nuovo assessore regionale al Turismo.

Per cui questo ci preoccupa ed abbiamo voluto portare l'argomento in Consiglio, in modo da avere una risposta chiara, su quelle che sono le intenzioni della Giunta, speriamo che oggi venga fuori dal Consiglio una posizione che non si presti ad ulteriori equivoci su quelli che saranno i passi futuri rispetto a questa vicenda. Vorrei anche dire all'Assessore al Turismo che questo esito referendario ha avuto un grande rilievo sugli organi di informazione a livello nazionale e internazionale. Non è un fatto irrilevante che una regione come la Valle d'Aosta si pro-nunci contro una candidatura come quella olimpica, anche se non è il primo episodio, c'è stato il precedente di Losanna, del Colorado negli Stati Uniti d'America, che si sono pronunciati contro la propria candidatura per le olimpiadi invernali, però è sicuramente un fatto importante per l'arco alpino che è un patrimonio naturalistico che noi dobbiamo preoccuparci di difendere.

Allora io credo che l'Assessore al Turismo della Valle d'Aosta invece di preoccuparsi di dire di rilanciare questo discorso dovrebbe preoccuparsi di questo voto, anche dal punto di vista della politica turistica. Noi abbiamo uno slogan che è usato dalla pubblicità dell'Assessorato al Turismo, che è lo slogan credo varato dall'Agenzia pubblicitaria Baratti e Sanguineti, che compare in tutte queste immagini, in cui la valle d'Aosta presenta la natura al di sopra di tutto. Quale occasione migliore di sfruttare, per sottolineare ancora una volta di più, come nella nostra Regione questo discorso naturale è, o dovrebbe, ma dovrebbe essere così, un discorso da difendere, da tutelare, prima di tutto anche prima delle olimpiadi, come del resto ha confermato l'esito del referendum.

Credo che abbiamo avuto più pubblicità in positivo da questo esito del referendum, rispetto a tutta la campagna pubblicitaria che avrebbe dovuto scatenare la candidatura per le olimpiadi. Mentre quella candidatura non ha avuto nessun rilievo sugli organi di stampa, né nazionali, né internazionali, e gli unici che ne hanno parlato erano persone pagate per scrivere sulla candidatura di Aosta, pagate dal Comitato promotore, dalla Regione e qui abbiamo avuto articoli da Famiglia Cristiana, il Sole 24 ore, Le Monde, Repubblica, La Stampa tutta una serie di grandi organi di stampa che hanno dato grande rilevanza a questo voto, interpretandolo in modo molto positivo. Ho visto anche sul TG3, la cartolina di Barbato che è stato un commento molto favorevole, molto positivo, rispetto a questo voto, rispetto al grado di maturità espresso dagli elettori Valdostani.

Credo che questa sia una cosa da utilizzare, anche dal punto di vista promozionale e turistico. Perché da una parte non si può dire di fare un discorso di tutela dell'ambiente, di tutela della natura, di turismo diverso e dall'altra dire però con un comitato diverso e con gente diversa di rilanciare il discorso della candidatura olimpica.

Chiediamo che ci sia chiarezza su questo punto.

Presidente Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta, ne ha facoltà.

Lanivi (GM) Per brevissime considerazioni, e per lasciare la parola all'Assessore Voyat che preciserà il senso delle sue dichiarazioni. Volevo fare alcune annotazioni che riguardano il referendum in sè. Proprio perché si tratta di referendum popolare è stato voluto da un comitato, non riconducibile ad una sola o poche sigle di partito, è stato un fatto di partecipazione popolare ad una decisione importante che travalicava la domanda, il quesito che il referendum stesso poneva, che si poteva dichiarare superato o inutile per certi aspetti.

La partecipazione della gente al referendum, ed il risultato inequivocabile, netto e preciso dimostrano che a questo referendum l'elettore valdostano ha partecipato volendo esprimere una sua propria posizione rispetto alla possibilità o meno di far svolgere un'Olimpiade invernale in Valle d'Aosta. Questo mi pare il concetto.

Si è verificata una forte mobilitazione popolare, questa mobilitazione non è avvenuta su sollecitazione dei partiti, è stata una partecipazione popolare che la gente ha assunto come scelta importante per il proprio futuro.

L'esito è stato chiaro e preciso, non c'è nessuna possibilità di girare i numeri per far immaginare o pensare che la gente abbia voluto una cosa diversa da quella che ha voluto dire. La quantità dei "sì" ha superato la soglia del 50 per cento degli elettori, quindi non c'è nessun elemento che possa non far interpretare il risultato del referendum per quello che è.

Rispetto a questo risultato la Giunta, questo governo regionale, questa maggioranza intende: 1) rispettare quanto la gente ha voluto esprimere con questo referendum del 14 e 15 giugno di quest'anno; 2) questo governo non ripresenterà proposte di candidature per lo svolgimento delle olimpiadi invernali in Valle d'Aosta.

Presidente Ha chiesto di parlare l'Assessore al Turismo, Sport e Beni culturali Voyat, ne ha facoltà.

Voyat (UV)Voglio precisare che le dichiarazioni che avevo fatto non volevano e non potevano impegnare la Giunta e la maggioranza sulla questione olimpiadi. Mi ero semplicemente limitato a dire che un referendum su una legge a mio avviso non poteva essere un referendum sulle olimpiadi e qualora si volesse riparlare di olimpiadi in Valle d'Aosta avremmo dovuto consultare la popolazione.

Penso che su questo non ci siano discussioni da fare o interpretazioni da fare. Io ho fatto la propaganda per far votare si, evidentemente limitandomi a quella che era la legge, senza voler dare su questo referendum le interpretazioni che dà Riccarand. Riccarand ha dato le sue interpretazioni, se permette do le mie, dicendo chiaramente che se un domani di olimpiadi si deve parlare bisogna consultare la popolazione.

Presidente Ha chiesto di parlare il Consigliere Pascale, ne ha facoltà.

Pascale (PSI)Devo dire che dalle dichiarazioni ascoltate dal Presidente Lanivi e dall'assessore Voyat sono emerse proprio quelle ambiguità di cui parlavo prima.

Perché mentre il presidente correttamente prende atto del voto referendario e dà del voto referendario il significato che danni i Verdi, che dà il Comitato per il no, l'Assessore Voyat ribadisce la posizione ambigua che ha tenuto il movimento dell'Union Valdôtaine in questa vicenda, dicendo che avevano dato indicazioni per il si solo per chiudere la vicenda '98, mentre invece non pregiudicano come movimento la possibilità di riaprire questo progetto olimpico.

Si mantiene questa ambiguità. Io volevo solo sottolineare che tutta questa vicenda è stata strumentalizzata dal movimento dell'Union Valdôtaine e con questa strumentalizzazione si è persa a mio avviso una grande occasione per la Valle d'Aosta.

Prendo atto invece, che il Presidente a nome del Governo regionale dà questa interpretazione abbastanza corretta, mancando la contro prova di quello che è stato l'esito referendario, prendiamo atto che si è chiuso quanto meno in questo momento il capitolo della ricandidatura della Valle d'Aosta per il 2002, candidatura che viene definitivamente accantonata, perché non ci saranno i tempi poi per riproporre questa candidatura.

PresidenteHa chiesto di parlare il Consigliere Riccarand, ne ha facoltà.

Riccarand (VA) Dichiaro tutta la mia soddisfazione per la risposta del Presidente della Giunta. Credo che quanto affermato oggi chiuda definitivamente e anche ufficialmente l'operazione "candidatura olimpica" che tanto ha fatto discutere questo Consiglio, che tanto ha fatto discutere la popolazione valdostana, ma che era comunque una operazione profondamente sbagliata, che alla fine ha avuto la sanzione che meritava.

Noi siamo soddisfatti di aver combattuto questo tipo di scelta, che era sbagliata e controproducente rispetto alla nostra regione e prendiamo atto che si è chiuso questo capitolo, e che possiamo affrontare argomenti più importanti e più seri per il futuro della nostra Regione all'interno di questo Consiglio.