Oggetto del Consiglio n. 3119 del 26 febbraio 1992 - Resoconto
OGGETTO N. 3119/IX Comunicazioni del Presidente della Giunta.
Presidente Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta. Ne ha la facoltà.
Bondaz (DC) Si sono concluse nei giorni scorsi le trattative per il rinnovo del contratto di lavoro dei dipendenti dell'Amministrazione regionale. Il contratto è ripartito in due tranche: la prima, di carattere economico, consistente nel recupero del potere d'acquisto delle retribuzioni opportunamente scaglionato nei tre anni di vigenza contrattuale; la seconda, di carattere normativo, che individua a chi sono rivolte le disposizioni contrattuali e la loro durata nel tempo.
Fra gli istituti previsti dal nuovo contratto compare per la prima volta quello del patrocinio legale posto a tutela dei dipendenti eventualmente coinvolti per motivi d'ufficio in procedimenti di responsabilità civile o penale.
Inoltre è stata introdotta una norma che ritengo molto importante sotto il profilo sociale, che prevede il diritto dei dipendenti che svolgono attività di volontariato riconosciuto dalla legge ad usufruire di particolari forme di flessibilità dell'orario di lavoro.
Oltre alla legge di accoglimento del contratto si sono raggiunti degli accordi complementari da realizzarsi mediante contrattazione decentrata su diversi argomenti: informazione sindacale, orario flessibile, assicurazioni, permessi ed aspettative per dipendenti chiamati a ricoprire cariche elettive, decentramento dei servizi, profili professionali, fondo per il miglioramento dell'efficienza dei servizi, tutela delle lavoratrici madri e trasferimenti.
Ritengo che si tratti di un contratto che sostanzialmente trova il consenso delle due parti, cioè la Giunta regionale ed i sindacati e che anticipa, a livello nazionale, la definizione degli altri contratti del settore.
La legge in questione è già stata predisposta ed è stata inviata ai Sindacati perché ce ne diano la conferma e quindi sottoscrivano il verbale di accordo, dopodiché la legge farà il suo iter normale.
Nei giorni scorsi si sono svolte importanti riunioni con l'amministratore delegato della Mercedes Benz Italia, Pranghe, e con il direttore centrale per i centri di formazione professionale della casa madre tedesca, nelle quali sono state affrontate problematiche relative alla creazione di un centro designer e di un centro internazionale di formazione professionale aperto alla partecipazione di personale valdostano.
Si prevede che il costituendo centro di formazione professionale possa fornire complessivamente, a regime, secondo stime attuali, circa 100 posti di lavoro diretto o indiretto, senza naturalmente considerare l'occupazione incrementale che verrà generata dalla qualificazione e riqualificazione del personale interessato al processo formativo.
I dirigenti della Mercedes, nel corso della loro presenza in valle, hanno poi visitato alcuni castelli, uno dei quali potrebbe essere idoneo per i corsi di top management.
Si prevede che entro la fine del mese di marzo potrà essere individuata una prima concreta proposta di lavoro.
In ordine all'incontro che si è tenuto nei giorni scorsi fra i rappresentanti della Giunta ed i dirigenti dell'ILVA-Cogne, ho delegato l'Assessore competente a relazionare al Consiglio.
Presidente I consiglieri intendono intervenire? L'Assessore dell'industria, commercio e artigianato Mafrica.
Mafrica (PCI-PDS) Il 20 febbraio una delegazione dell'ILVA-Cogne, guidata dal Direttore generale dell'ILVA, dott. Zappa, e dal Presidente della Cogne, dott. Morandi, ha incontrato la Giunta regionale in merito ai problemi della Cogne.
I rappresentanti dell'ILVA hanno delineato una proposta di massima per il rilancio produttivo della Cogne, che prevede: il coinvolgimento di privati, il mantenimento di un ruolo significativo dell'ILVA e il sostegno da parte della Regione. La proposta consiste nell'ipotesi di realizzazione di una nuova fabbrica, che potrebbe essere insediata su parte dell'area oggi occupata dalla Cogne, permettendo così una razionalizzazione dei processi produttivi, una maggiore efficienza e quindi prospettive di validità economica dell'azienda e di stabilità dell'occupazione che lì si avrà. La Giunta regionale ha richiesto - e l'ILVA si è impegnata a produrre entro il mese di marzo - la documentazione necessaria a precisare un progetto industriale complessivo che contenga le indicazioni relative alle produzioni, ai tempi di realizzazione ed ai costi degli interventi, in modo da permettere una valutazione più approfondita della validità della proposta di massima presentata.
Io credo che, in aggiunta a questo che ufficialmente era stato già reso noto, si debba fare qualche altra precisazione, poiché in questi giorni si sono avute notizie che credo debbano essere smentite.
Si ha l'impressione che qualcuno, non so per quali motivi, tenda a giocare allo sfascio sulla questione Cogne. Ora, è vero che la questione Cogne è difficile e grave, è vero che un'azienda che ha i suoi conti in rosso deve trovare soluzioni, non è però - credo - legittimo far passare tra i lavoratori l'idea che la Cogne chiuda. Non è vero che la Cogne sta per chiudere, non è vero che la Cogne licenzierà; i numeri che sono stati dati sono, al momento, illazioni.
Cosa vuol dire? Mille posti di lavoro in meno, come si è scritto da qualche parte, è una quantificazione che oggi non è possibile fare, si tratta di verificare questo progetto industriale - che ancora deve essere presentato - su quali produzioni si baserà, su quali processi produttivi, su quali fasce di mercato disponibili. E' anche possibile che il numero finale sia per quella soluzione di mille persone, però oggi fare delle illazioni in un determinato modo è, credo, complicare la soluzione dei problemi.
Si è detto che ci saranno questi privati, ci saranno questi altri; anche queste cose sono tutte da verificare, il progetto deve essere ancora presentato, può darsi che i nomi che circolano siano quelli giusti, però credo non sia utile per la soluzione dei problemi dare per scontate delle cose che si devono ancora verificare.
La Giunta regionale ha chiesto esplicitamente che questo progetto venga meglio definito e, in merito all'occupazione, ha avuto assicurazioni che verranno presentate ai sindacati, nella riunione del 2 marzo, le proposte generali che riguardano il settore ILVA, che si tratta di proposte che non prevedono licenziamenti, che si tratta di proposte che dovranno essere confrontate con le organizzazioni sindacali, che faranno uso degli ammortizzatori sociali oggi previsti dalle nostre leggi.
Io ho convocato, d'accordo con la Giunta, il Comitato siderurgico per venerdì alle 14,30. Credo che si debba ragionare su questo fatto: abbiamo una proposta che, se è una proposta seria, se verrà valutata in questo modo anche con l'aiuto di consulenti il più possibile esperti ed affidabili, la proposta della nuova fabbrica può consentire una validità economica dell'azienda e quindi una sua continuità utile per la nostra regione, con livelli di occupazione da media impresa che, per l'occupazione valdostana, sono importanti. Una soluzione di questo tipo potrebbe anche permettere, per la città, per nuove attività produttive, per nuove attività d'interesse regionale, il riutilizzo di una parte importante.
Questa è, su richiesta del Presidente della Giunta, l'illustrazione della riunione avvenuta il 20 di questo mese.
Presidente I Consiglieri intendono intervenire? ...No, è un'integrazione delle comunicazioni del Presidente. Mi risulta che sia prassi normale che sulle comunicazioni del Presidente si possa intervenire, o possa eventualmente essere integrata la comunicazione da parte di un assessore. I Consiglieri possono intervenire nei termini che sono previsti.
La parola al Consigliere Andrione.
Andrione (UV) Io vorrei porre all'Assessore Mafrica alcune domande per capire.
Rimaniamo nell'ambito della siderurgia? Cosa vuol dire nuova fabbrica? Nuova fabbrica potrebbe voler dire che ci mettiamo a fare delle automobili o delle motociclette.
Sono comunicazioni un po' vaghe, ma parlare di sostegno regionale vuol dire che costruiamo noi la fabbrica? Sono di nuovo alcune centinaia di miliardi che escono dalle casse regionali per delle visioni piuttosto fumose?
Deuxième question au Président de la Junte. Récemment nous avons eu un débat dans ce Conseil en matière d'accord avec Mercedes et le Président de la Junte avait affirmé, à une question que je lui avais posé, que Mercedes était dans le coup, c'est à dire dans l'accord, que les embauchements auraient commencé en 1992, puis continué en 1993 et 1994. Le 10 février dernier, un communiqué de presse de la Présidence de la Junte parle d'une façon tout à fait différente. A ce qui paraît, Mercedes connaît l'accord mais n'y est pas dedans, n'y est même pour rien. Et on invente, chose qu'on n'avait jamais entendu jusqu'à maintenant, des cours de formation. Nous voudrions avoir quelques informations de plus en matière parce que dans ce Conseil on n'a jamais parlé de cours de formation et de questions de ce genre.
Presidente Altri Consiglieri intendono intervenire? Il Consigliere Rollandin.
Rollandin (UV) Je crois que le problème, au delà de la présentation au moment de la communication du Président du Gouvernement sur des thèmes comme la Cogne, et présenté d'une certaine façon comme relateur, méritait un point à part. Autrement on risque ou, comme on venait de dire, d'ouvrir un débat, ou autrement de ne pas pouvoir comprendre ce qui s'est passé. Pourquoi relire, comme a fait Mafrica, le communiqué qui avait déjà été présenté, un communiqué qui ne dit absolument rien, et reprocher, si j'ai bien compris, quelqu'un "di giocare allo sfascio", seulement pour la raison qu'il reprend des points qui ont été présentés de la part des responsables de l'ILVA même, et reprocher le fait qu'il y aie un certain intérêt pour l'établissement ILVA Cogne sur lequel depuis des mois on présente régulièrement des interpellations pour connaître quel est son futur.
Jusqu'à présent on attendait les réponses d'Andreotti, on attendait les réponses de l'administrateur délégué, on attendait de connaître le plan. Ici, dans cette salle, Monsieur Mafrica, à la fin d'un débat duré une journée sur la Cogne, a dit: attention, nous devons connaître ce plan pour en discuter. Deux mois se sont écoulés sans que rien ne soit dit dans cette salle. Et on reproche le fait que quelqu'un puisse, justement, reprendre des thèmes qui sont présentés de la part des responsables de ILVA même.
Je crois que l'aspect important serait finalement de connaître quels sont les buts de ILVA Cogne, quelle est l'intention de ILVA Cogne. Aujourd'hui on nous dit, on vous présentera un projet avant la fin de mars. Qu'est ce que cela signifie? Je crois qu'il suffirait de faire une relecture des communiqués qu'on a vu dans les journaux au niveau national, pour comprendre ce qui est en train de se passer en Italie et en Europe, là où ILVA Cogne est strictement intéressée et là où on connaît très bien quel est le désintérêt par rapport à ce thème et surtout par rapport au centre Cogne.
Je crois que ce serait beaucoup mieux, et s'il n'y aura pas d'autres possibilités on le fera, de demander une reprise des débats pour mieux connaître quelles sont les possibilités de survie pour ILVA Cogne. La réduction est dans le faits. D'un côté on nous présente la réduction et de l'autre les cours de formation pour les personnes qui n'y seront plus. On nous présente des projets qui n'ont rien à voir l'un avec l'autre et après toutes ces difficultés pour comprendre, on reproche qu'il y ait quelqu'un qui justement dit: "Mais je crois que le futur de la Cogne soit noir."
Je crois qu'au delà des communications qui sont strictement liées à une intervention réduite, on demandera sans doute de pouvoir y revenir, pour mieux saisir ce thème qui, nous le répètons, est sans doute très grave, comme les journaux ont dit.
Presidente La parola al Consigliere Viérin.
Viérin (UV) Je veux également souligner le manque d'information à cet égard et surtout les contradictions entre les affirmations faites aujourd'hui au Conseil et les déclarations de l'Assesseur, du Président du Gouvernement à ce propos. Je viens de lire le numéro de janvier de la revue Test, que je crois tous les conseillers ont aussi reçu. Je cite:"la questione ILVA segue un suo sviluppo che sulla base delle assicurazioni che abbiamo avuto a Roma, noi giudichiamo positivo.
Ce sont les affirmations du Président du Gouvernement, ce ne sont pas les nôtres. Je voudrais alors avoir quelques précisions. Tout d'abord, l'Assesseur nous dit: "Ce n'est pas vrai que j'ai parlé de fermeture de la Cogne, ce n'est pas vrai que j'ai parlé de réduction d'emplois. Mais nous avons tous lu son interview, samedi dernier, dans un hebdomadaire local. Ce sont ses affirmations, ses déclarations, en contraste avec les affirmations faites aujourd'hui qui parlent de relance.
De ce point de vue, est-ce qu'il est au courant du plan? Sur quoi fonde-t-il ces affirmations? Il parle de relance, il parle de propositions, il parle de continuité, mais on oublie ici une des données fondamentales, c'est à dire avec quels effectifs, chose qui n'a pas été dite et qui par ailleurs est en contraste avec les engagements pris ici.
Pour ce qui est de la consultation nécessaire et préventive de l'administration régionale sur le plan ILVA, en vertu des compétences statutaires rien n'a été dit. De ce point de vue nous trouvons qu'on ne peut venir, par la suite, pleurnicher. Ce sont des propos de l'Assesseur même, du Gouvernement, alimantant aussi ce manque de clarté et d'information.
Depuis le débat de l'automne dernier, c'est à la suite des requêtes de l'opposition, et aujourd'hui dans les communications du Président, qu'on nous informe mais, quand les choses, à notre sens, ont déjà été décidées. Comment peut-on par la suite demander ou solliciter la solidarité et la participation, quand tout a déjà été décidé et quand tout a déjà été fait sans en avoir été au moins informés et surtout sans que les prérogatives et les compétences de l'administration régionale aient été respectées?
Presidente La parola al Vicepresidente Bich.
Bich (Ind)Sempre su questo argomento che ci sta molto a cuore, sull'attività e le prospettive della Cogne, devo sottolineare anch'io l'assoluta carenza e mancanza d'informazioni. Nel dibattito che avevamo avuto nell'autunno scorso, qui in Consiglio regionale, tra l'altro erano emerse delle richieste reiterate e precise relative ai dati aziendali e al collocamento di questi dati nella strategia del nuovo piano ILVA e ci sono state date assicurazioni.
Lo schema è sempre lo stesso, andiamo a Roma e sentiamo, incontriamo i dirigenti dell'ILVA e sentiamo, poi al ritorno da questi incontri che sembrano sempre decisivi, abbiamo notato una posizione abbastanza ottimistica e forse ingiustificata.
I dati ufficiosi li conosciamo, purtroppo, dello stabilimento di Aosta ed anche i dati generali sulla produzione di acciaio, ma qui manca completamente tutto il quadro economico dello stabilimento; ci vengano date almeno queste notizie e queste informazioni. Tra l'altro sono valutazioni non soggettive, risultano da bilanci, da resocontazioni e soprattutto da dichiarazioni fatte dall'Ammini-stratore delegato dell'ILVA, quindi noi siamo all'oscuro completa-mente dell'evoluzione del comparto acciaio, sia in ambito valdo-stano, sia in ambito italiano, sia in ambito europeo. Sarebbe gradito che la Commissione sviluppo economico discutesse di questi argomenti.
Fino adesso si è discusso solo di aspetti assolutamente marginali della vita economica della nostra regione, degli interventi da fare; sarebbe il caso che si prendesse a cuore anche una valutazione precisa, almeno dello stato di fatto, per quanto riguarda gli stabilimenti di Aosta dell'ILVA Cogne.
Quindi io solleciterei l'Assessore ed il Presidente della Quarta Commissione a coinvolgere gli organi consiliari in questo dibattito, il problema non è solo sentire la commissione acciaio, la commissione siderurgica; la commissione siderurgica sappiamo benissimo che è formata da parte e controparte dell'azienda, noi vorremmo discutere sulle iniziative e sugli aspetti conoscitivi relativi proprio a tutto il comparto acciaio.
Seriamente solleciterei l'Assessore ed il Presidente a convocare la commissione consiliare competente e ad offrirci un dossier completo ed esauriente sullo stato attuale dell'attività della Cogne di Aosta, sul suo inserimento nell'ILVA, su quali sono i piani e, non dico le prospettive, ma quanto meno la fotografia a carte ferme, altrimenti non riusciamo a capire assolutamente niente.
Presidente Il Consigliere Riccarand.
Riccarand (VA) Io condivido le osservazioni fatte da altri Consiglieri dei gruppi di minoranza rispetto alla forma, sicuramente non convincente, con cui è stata presentata ed illustrata al Consiglio la situazione dello stabilimento Cogne. Credo che la situazione, per la sua importanza e per la sua delicatezza, richiederebbe all'interno di questo Consiglio una trattazione specifica, con una relazione che non sia solo una comunicazione burocratica di incontri avvenuti, ma un'esposizione dettagliata di quelli che sono i termini attuali del problema.
Sono convinto che l'Assessore all'industria, il Presidente della Giunta, la Giunta, hanno avuto sicuramente in questi incontri dei riferimenti molto più precisi di quelli che sono stati esposti. Questi riferimenti dovrebbero essere portati a conoscenza di tutto il Consiglio, in modo che ci possa essere una valutazione su quelle che sono le prospettive della Cogne.
Il nostro gruppo ha già espresso in passato una linea che non è un arroccamento rispetto ad una difesa, così com'è, di uno stabilimento che probabilmente è indifendibile; bisogna sicuramente guardare in avanti. Bisogna guardare al futuro, però è fondamentale che il Consiglio regionale ed i suoi organi siano posti nelle condizioni di conoscere tutti i dati, tutti gli elementi della situazione. Purtroppo, da mesi, si sta verificando che chiediamo di avere questo quadro complessivo, ma non avviene.
Non credo sia questa, delle comunicazioni del Presidente della Giunta, la sede opportuna in cui fare questa discussione, sarebbe opportuno invece che all'interno di queste tre giornate di lavoro del Consiglio ci fosse un punto specifico, con una relazione ampia e dettagliata dell'assessore competente sulla situazione dell'ILVA Cogne.
Presidente Altri Consiglieri intendono intervenire? Ha chiesto la parola il Consigliere Voyat.
Voyat (UV) Innanzitutto vorrei chiedere all'Assessore se mi farà avere al più presto una copia delle sue dichiarazioni, perché credo di aver capito male, forse, l'impostazione di quanto ha detto questa mattina e non vorrei interpretarlo male.
Sinceramente sono un po' stupito dal taglio che si dà alla cosa, si viene a dire "non bisogna drammatizzare, non bisogna esagerare, non saranno forse mille posti, ma non sono sicuri, ci sarà però una fabbrica nuova"; questo è un discorso che sinceramente non mi piace per niente. Forse l'Assessore non lo sa, o non ha il coraggio di dircelo, i posti in meno non saranno mille, saranno di più e la fabbrica al di là del Buthier non sarà di mille, sarà forse di settecento; e questo non è che possano avercelo detto chiaro, ma è comprensibile. Il problema viene rimandato di volta in volta, una volta il taglio è di trecento, poi quando si arriva al concreto è di cinquecento, si parla di altri cinquecento, però poi si va a verificare che sono quasi mille e avanti di questo passo.
La Giunta si fa prendere in giro, noi li avevamo preavvisati al momento del versamento dei ventotto miliardi, della destinazione che dovevano avere questi miliardi, del rispetto di quella che era la convenzione fatta nel 1987; si è voluto passare quello che era la convenzione del 1987, quindi dire che su questi ventotto miliardi la Società doveva dare certe garanzie su come li impiegava, che i duemila posti di lavoro dovevano essere garantiti. Si sono dati ugualmente, si è accettato il taglio dei trecento, poi dei cinquecento, adesso arriverà quello dei mille. Il brutto è che si vuol dire "si farà una fabbrica nuova", senza dirci la fabbrica chi la fa, quanti operai saranno occupati, chi pagherà questa fabbrica, che produzione sarà.
Io avrei voluto vedere, caro Mafrica, una situazione di questo genere, due, tre, o quattro anni fa; avrei voluto vedere il comportamento di certi ex operai Cogne, di certi ex sindacalisti e di quelli che si definivano allora i difensori degli operai. Quelli avrei voluto vedere in una situazione di questo genere!
Così come avrei voluto vedere in un'altra situazione i sindacati, perché, oggi come oggi, dopo quattro o cinque giorni - io forse non ho letto bene i giornali in questi ultimi giorni - non mi risulta che ci siano grandi prese di posizione da parte dei sindacati. Aspettiamo anche quelli, vediamo un po' se la tendenza per la difesa degli operai in Valle d'Aosta è cambiata da quando è cambiata questa maggioranza.
Io dico comunque che ci vuole una bella faccia tosta a venirci quasi a presentare in positivo la situazione dell'attuale Cogne.
Presidente Altri consiglieri intendono intervenire? Il Consigliere Bajocco.
Bajocco (PCI-PDS) Forse si sarebbe tutti contenti se l'Assessore fosse venuto qui e ci avesse detto "il problema della Cogne è risolto e 2.800 unità rimarranno nel proprio posto di lavoro"; è logico, è quello che vogliamo tutti, lo vuole la maggioranza, lo vuole l'opposizione, lo vogliono i lavoratori della Cogne, lo vuole la cittadinanza, questo è scontato.
E' vero, il problema è grave, ma non drammatizziamo, non abbiamo interesse a drammatizzare un problema così grave, è un problema che deve trovare la massima unità, come c'è stata nel passato; gli operai, quegli operai ai quali qualcuno ha accennato, hanno sempre difeso, insieme ad altre forze politiche, in questo Consiglio, in altri e nei posti di lavoro, il mantenimento dell'occupazione. Non siamo qui per andare allo sfacelo, dobbiamo cercare di salvare il salvabile e per salvare il salvabile ci deve essere la massima unità di questo consesso; se qui vogliamo giocare solo per degli interessi di maggioranza e di opposizione, chi ci rimetterà saranno i lavoratori, quelli che ci sono oggi e quelli che non avranno il posto domani.
Io posso anche concordare che il problema deve essere affrontato dalla commissione competente, discusso, affrontato a fondo, perché è bene che noi sappiamo dove ci vogliono portare.
Abbiamo sentito che nel mese di marzo, da parte dell'ILVA, saranno presentati dei progetti; come andrà a finire lo vedremo assieme, discuteremo assieme, ma non drammatizziamo e cerchiamo di mantenere la massima unità in un problema del genere. Abbiamo già visto tante fabbriche chiuse nella nostra regione, con la maggioranza passata, con l'altra e anche con questa, ma non è un problema di oggi, è un problema mondiale; chi legge i giornali vede cosa succede nel mondo in questo campo.
Su questo dobbiamo avere la massima unità.
Presidente Altri consiglieri? Se nessun consigliere intende intervenire, darei la parola per una breve replica all'Assessore dell'industria, commercio e artigianato Mafrica.
Mafrica (PCI-PDS) La comunicazione aveva proprio la natura di comunicazione e una serie di osservazioni fatte in aggiunta al comunicato non erano in risposta ai consiglieri di questo Consiglio, erano in risposta a notizie diffusesi, non si sa come e non si sa per quali fini, che potevano creare un allarme superiore a quello grave che deve esserci per la situazione esistente.
La crisi siderurgica mondiale è ben presente a questo Consiglio, è presente la crisi della siderurgia europea e la crisi della siderurgia nazionale, sono presenti le difficoltà dell'ILVA ed è noto che ci sarà un incontro il 2 marzo in cui l'ILVA, con i sindacati nazionali e poi con quelli regionali, vedrà di prospettare delle ipotesi di contenimento dei costi e delle perdite.
Io credo che si debba dire, in risposta a osservazioni che sono venute, che la Giunta regionale segue con attenzione quasi quotidiana questi problemi e che la situazione è complessa e si trascina, credo, ormai da una dozzina di anni. Nel 1980 c'erano 4600 occupati alla Cogne, fino ad oggi si è giunti a circa 1800 iscritti a matricola e 1628 attivi.
La proposta che è stata fatta è una proposta generale, Consigliere Andrione, è una proposta di concentrare le produzioni che attualmente sono disperse su un milione di metri quadrati, su un'area più ridotta di 350.000 metri quadrati; le produzioni sono ovviamente quelle che la Cogne fa, di tipo siderurgico. La proposta è stata fatta - e secondo me non può essere trascurato questo fatto - per la prima volta e rappresenta un passo in avanti rispetto alle schematiche indicazioni contenute nel piano 1992-94 di cui si è discusso nel mese di novembre.
Nel piano 1992-94 si diceva in tre righe, distinguendo tra acciai lunghi comuni - vale a dire quelli prodotti a Piombino - ed acciai lunghi speciali - quelli prodotti ad Aosta - si diceva che le dismissioni per Aosta avverranno con l'integrazione di partner privati e con l'accordo regionale.
Sostanzialmente questo è il concetto contenuto in quel piano.
Oggi è stata fatta una proposta, attraverso questa comunicazione, che si chiede di valutare per quello che è: è una proposta di massima, è la proposta di una nuova fabbrica siderurgica che verrebbe accorpata sostanzialmente con il grosso delle produzioni attuali e dovrebbe avere efficienza e validità economica. Ovviamente potrà avere un numero più ridotto di dipendenti, però dovrebbero a quel punto essere posti sicuri per il futuro.
La prima preoccupazione che ha questo Assessore, come aveva nel passato, è sempre quella delle famiglie dei lavoratori, non credo ci possano essere altre preoccupazioni.
Si tratta di vedere se le soluzioni proposte garantiranno un numero di posti di lavoro significativo, come sembra dalle indicazioni molto generali finora fornite, e se la soluzione di liberare una parte importante dell'area della città di Aosta permetterà l'insediamento di attività produttive diverse, attraverso un piano, che comunque sarà sempre sotto il controllo degli enti pubblici - del Comune e della Regione - che favoriscano l'insediamento, l'occupazione, delle persone che eventualmente, attraverso i processi previsti di cassa integrazione o di pre-pensionamento, dovessero risultare eccedenti rispetto ai numeri attuali.
Non appena la Giunta avrà questo progetto più definito, vale a dire la dislocazione degli stabilimenti, le produzioni, l'assetto societario, gli investimenti richiesti alla Regione, convocherò la Quarta Commissione e porterò in commissione questi elementi.
Lo scopo della comunicazione era semplicemente quello di dire "la situazione è difficile, però c'è una prospettiva che desideriamo esplorare molto attentamente e crediamo che di questa prospettiva vadano visti anche gli elementi che possono risultare utili per l'occupazione futura nella siderurgia in Valle d'Aosta ed in altre attività". Credo che una serie di notizie diffuse meritassero anche questa precisazione.
Presidente Ha chiesto la parola il Presidente della Giunta.
Bondaz (DC) Se ricordo bene il Consigliere Andrione ha detto che in quest'aula non si sarebbe mai parlato di centro di formazione professionale; io credo di averne parlato - basterebbe sentire i verbali delle precedenti sedute - e comunque il centro di formazione professionale, il centro designer, che dovrà essere oggetto di discussione da parte di questo Consiglio, è stato oggetto di svariati comunicati stampa sia nostri, sia da parte della Mercedes Benz, perché era questo uno dei punti che noi riteniamo assolutamente qualificanti per l'immagine della nostra regione.
Quello che si è discusso nell'ultimo Consiglio era viceversa il rapporto con la società di servizi, che è una cosa ben diversa rispetto a quelle che saranno le convenzioni che nel corso del mese prossimo ci verranno consegnate come bozza di proposta da parte della Mercedes e riguardano, in questa prima fase, un centro di formazione professionale internazionale e un centro designer.
Il discorso del castello è una cosa che già avevo detto a suo tempo, riguarda la localizzazione in questo castello valdostano; si sta esaminando quale potrà essere utilizzato, sicuramente non il Castello di Aymaville. Era nata un po' di polemica anche a questo riguardo, ma non c'è assolutamente volontà da parte nostra di far sì che questo castello venga consegnato a Mercedes - anche se forse questa sarebbe stata la volta buona per ristrutturarlo - perché desidererebbero inserire la loro sede sociale in un castello. In questo castello si sta studiando la possibilità di inserire eventualmente dei piccoli fabbricati per fare dei corsi di management di altissimo livello e non quelli normali.
Tra l'altro questi corsi di management normali sono allo studio anche degli uffici della Regione, per individuare le tematiche a cui sono interessati quelli della Mercedes, ma in questo hanno dato la disponibilità ad inserire in un piano di carattere generale, nell'eventuale successiva convenzione, anche ipotesi di lavoro che ritenesse la Regione di dover avanzare.Inoltre vi è la possibilità, così come ci è stato detto, che nell'attesa di trovare queste definizioni, per un certo numero di valdostani - che è indicato in circa mezza dozzina - giovani o anziani, non ha nessuna importanza, ma che comunque abbiano un minimo di conoscenza della lingua tedesca, di essere portati a Stoccarda per un corso di aggiornamento. Successivamente verrebbero assunti da questo Centro di formazione professionale e diventerebbero i conduttori di quelli che saranno i corsi a favore dei valdostani che potessero essere interessati a questo tipo di attività, che va dal marketing ad altre cose di questo genere.
Non ricordo se il Consigliere Andrione ha chiesto qualche altra cosa, ma spero di aver risposto.
Permettetemi di dire una cosa, l'ho già smentito ieri in televisione, altrimenti devo dar ragione a Mafrica, ma io non desidero far polemica. Se si viene a dire - e qui lo smentisco in Consiglio regionale - che la Mercedes non sia più interessata a venire in Valle d'Aosta, questa è una fandonia grossa come una casa e da parte di qualcuno questo è stato detto. Io non faccio polemiche, ma lo smentisco categoricamente in sede di Consiglio regionale e mi assumo tutta la responsabilità politica e personale di quello che sto dicendo, perché è falso che la Mercedes non voglia venire in Valle d'Aosta. Falso, dal momento stesso che, come sicuramente alcuni di voi avranno visto in televisione, sono arrivati in Valle d'Aosta i dirigenti della casa di Stoccarda, al di là di quelli che sono il presidente e l'amministratore delegato della Mercedes-Benz Italia. Per cui pregherei la stampa, i consiglieri regionali, o chiunque altro, di non dire cose inesatte.