Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2949 del 18 dicembre 1991 - Resoconto

OGGETTO N. 2949/IX Richiesta di referendum abrogativo della legge 13 marzo 1958, n. 296: "Costituzione del Ministero della Sanità" (Approvazione di mozione).

Presidente Colleghi consiglieri, penso che su questi cinque argomenti cioè fino all'oggetto n. 53, che dovremmo comunque leggere, si possa fare una sola discussione e poi le votazioni separate.

La discussione è unica e poi faremo la votazione al momento in cui sono letti. Ha chiesto di illustrare le varie mozioni il Consigliere Riccarand, ne ha facoltà.

Riccarand (VA) Si tratta di una iniziativa che viene portata avanti in modo coordinato da diversi consigli regionali, in modo da arrivare ad attivare per la prima volta una procedura prevista dall'articolo 75 della Costituzione della Repubblica italiana, che prevede la possibilità di sottoporre a referendum abrogativo delle leggi dello Stato, se lo richiedono almeno cinque consigli regionali.

Questa procedura non è mai stata utilizzata anche perché la disciplina del referendum è stata regolata molto tardi, le regioni a statuto ordinario sono state istituite solo in tempi relativamente recenti e quindi non c'è stata ancora forse la capacità di appropriarsi di questo strumento.

Sta di fatto che negli ultimi mesi, proprio sulla base di una spinta molto forte ad una riappropriazione delle competenze da parte delle regioni italiane, quindi sulla base di una spinta ad una maggiore responsabilizzazione e ad un maggiore potere da parte delle regioni e ad una modificazione significativa dello Stato italiano nelle sue configurazioni, è emersa in diverse regioni la necessità di dare un contributo significativo ad una modificazione dello Stato italiano.

La proposta che è emersa, in particolare in occasione del recente convegno di Venezia da parte dei presidenti dei consigli e da parte delle regioni italiane, è stata quella proprio di attivare un referendum di iniziativa regionale per far sì che una serie di competenze, che attualmente sono dei ministeri e dello Stato, siano trasferiti alle regioni e che non ci sia più una duplicità di competenze.

E da qui quindi la proposta di 4 referendum, proposti da almeno cinque regioni, che aboliscano una serie di ministeri: il Ministero della Sanità, il Ministero della Turismo, il Ministero della Agricoltura e il Ministero della Industria, in modo che sia chiaro che queste competenze sono strettamente gestibili dalle regioni, come del resto questo sarebbe già previsto in base agli articoli della Costituzione che disciplinano le competenze della Regione.

Dopo una serie di contatti che sono passati attraverso i Gruppi consiliari, anche attraverso i presidenti dei consigli e attraverso gli uffici legislativi, si è concordato questa iniziativa.

Questa iniziativa ha ora dei tempi piuttosto ristretti, perché il deposito delle richieste di referendum deve avvenire prima dello scioglimento delle camere, prima che sia fatto il decreto di indizione delle nuove elezioni politiche.

Questo ha portato ad una accelerazione dei tempi di decisione da parte dei consigli. Oggi stesso, mentre stiamo discutendo questo argomento, l'argomento è in discussione presso il Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige e presso il Consiglio regionale del Veneto, e c'è già una procedura avviata, anche se con dei tempi un po' più lunghi, presso il Consiglio regionale della Emilia Romagna e credo che ci sia anche un avvio di iniziativa presso il Consiglio regionale del Piemonte e il Consiglio regionale dell'Umbria.

Se queste iniziative avviate andassero a buon fine nell'arco di poche settimane, è possibile arrivare ad un risultato concreto. Quindi credo che ci troviamo di fronte ad una iniziativa che ha un valore politico notevole e non a caso credo ha incontrato anche all'interno del Consiglio regionale una adesione molto ampia.

Per quanto riguarda i quesiti proposti, sono nate alcune incertezze rispetto al quesito relativo al Ministero dell'Industria, sono state formulate due ipotesi di quesiti diversi che sono state sottoposte ad una analisi nel corso di una riunione degli uffici legislativi delle varie regioni. Si è ritenuto che era, da una parte, necessario un ulteriore approfondimento, d'altra parte però che il primitivo quesito proposto fosse quello che assumeva una valenza maggiore, che quindi fosse opportuno mantenerlo.

La proposta che è stata depositata, presentata sotto forma di mozione, rimane con alcune piccole variazioni tecniche che prima della votazione posso illustrare, che probabilmente sono già a conoscenza della Presidenza del Consiglio; si tratta di modificare una data alla mozione allegata all'oggetto n. 52, nella parte deliberativa si fa riferimento alla legge 13 luglio 1959, n. 617, la data esatta è non 13 luglio ma 31 luglio. Quindi bisogna, sia dove c'è scritto "delibera" sia dove è scritto "indica", sostituire 13 luglio con 31 luglio.

Poi c'è una modifica da fare all'oggetto 50, anche qui sia nella parte deliberativa, sia nella parte dove è scritto "indica": invece di scrivere "Volete che siano abrogati gli articoli 1 e 2 eccetera" bisogna togliere l'articolo 2, per cui rimane: "Volete che siano abrogati l'articolo 1 eccetera".

Con queste due modificazioni la proposta rimane quella che è stata presentata, poi bisognerà fare un confronto nelle prossime settimane con le altre regioni per vedere se ci fossero alcune lievi modificazioni, in quel caso bisognerà correggerle; credo però che questo sia l'orientamento su cui si attesteranno tutte le regioni. Del resto è opportuno che oggi procediamo in questa votazione, perché un ulteriore ritardo potrebbe pregiudicare l'iniziativa, che invece ritengo abbia una grossa valenza politica: se riusciremo a raggiungere questo traguardo delle cinque regioni, nel 1993 sarà possibile con un referendum popolare dare una spinta notevole ad una trasformazione in senso regionalista da parte dello Stato italiano.

Presidente Colleghi consiglieri, prima di dare la parola a chi volesse intervenire, devo informarvi che per quanto riguarda l'oggetto 51, cioè il Ministero dell'Industria, dai contatti che sono in corso con il Trentino-Alto Adige e con la Regione Veneto, sembra che il testo debba essere modificato non tanto nella forma, quanto debbano essere apportate variazioni che diventano sostanziali.

Allora la proposta potrebbe essere questa: di passare alle votazioni degli oggetti 49, 50 e 52, e rinviare all'8 gennaio l'oggetto n. 51, perché le comunicazioni che sono state fatte a livello di Consiglio ci sconsigliano di votare oggi un testo, anche perché siamo i primi, che poi dovrebbe essere modificato con un'altra deliberazione. Oppure, se volete, per tranquillità di procedura, votiamo i 4 testi così come sono, ripromettendoci di riportare con una nuova mozione il testo che fosse approvato dal Trentino-Alto Adige e dal Veneto in modo da uniformarci, altrimenti non servirebbe a niente.

Va bene, votiamoli tutti e quattro, e poi se ci viene un testo diverso ci dobbiamo adeguare a quello che hanno votato i colleghi del Trentino-Alto Adige e del Veneto.

Ha chiesto di parlare il Consigliere Bajocco, ne ha facoltà.

Bajocco (PCI-PDS) Non voglio far perdere tempo al Consiglio perché le 4 mozioni sono state sottoscritte da tutti i Gruppi consiliari. Il nostro Gruppo è favorevole proprio guardando a questi 4 ministeri, specialmente l'ultimo; abbiamo visto infatti che in questo periodo diverse persone sono morte per non essere state ricevute nei vari ospedali.

Crediamo che con il trasferimento alle regioni di questi quattro ministeri, le regioni possono essere maggiormente a contatto con i problemi e la situazione possa essere migliorata.

Per questo votiamo a favore.

Presidente Possiamo passare alle votazioni, vi anticipo che poi dovrete votare per votazione segreta il delegato a rappresentare la Regione per la presentazione delle varie mozioni. Se siete d'accordo, la votazione segreta potrebbe essere fatta al posto.

Do lettura della mozione presentata dai consiglieri Lanivi, Bich, Milanesio, Gremmo, Agnesod, Rusci, Dolchi, Perrin, Faval, Viérin, Mafrica, Pascale, Andrione, Rollandin, Monami, Riccarand, Chenuil, Lavoyer, Martin, Voyat, Stévenin e Louvin:

Mozione Visto l'articolo 75 della Costituzione della Repubblica;

Vista la legge 25 maggio 1970, n. 352;

Appreso che la maggioranza dei consiglieri della Regione Veneto ha assunto l'iniziativa di un referendum abrogativo di ministeri competenti in materie che dovrebbero essere gestite dalle regioni;

Sottolineato che 1 'iniziativa congiunta di cinque regioni può consentire di sottoporre a referendum popolare l'abrogazione di quattro ministeri che svolgono funzioni di competenza delle regioni (Agricoltura, Industria, Turismo e Sanità);

Evidenziata la necessità che le regioni assumano direttamente l'iniziativa per una trasformazione in senso sempre più autonomista dello Stato italiano;

il Consiglio regionale della Valle d'Aosta

delibera

di richiedere, ai sensi dell'articolo 75 della Costituzione, il referendum per l'abrogazione della legge 13 marzo 1958, n. 296 "Costituzione del Ministero della sanità";

indica

il seguente quesito da sottoporre a referendum: "Volete che sia abrogata la legge 13 marzo 1958, n. 296 "Costituzione del Ministero della sanità";?"

dà mandato

all'Ufficio di Presidenza di comunicare ai consigli regionali di tutte le altre regioni della Repubblica italiana la presente deliberazione con l'espresso invito all'adozione del medesimo atto, dandone notizia affermativa di riscontro affinché si dia seguito all'iniziativa referendaria.

Presidente Pongo in votazione la mozione in oggetto.

Esito della votazione:

Presenti, votanti e favorevoli: 29

Il Consiglio approva all'unanimità.

Presidente Vi vengono distribuite le schede.

Ha chiesto di parlare il Consigliere Bajocco per le proposte, ne ha facoltà.

Bajocco (PCI-PDS)Per il delegato effettivo propongo Elio Riccarand.

Presidente Ha chiesto di parlare il Consigliere Riccarand, ne ha facoltà.

Riccarand (VA) Gli uffici legislativi delle varie regioni nelle loro riunioni hanno consigliato per motivi procedurali, per semplificare il lavoro, che sia lo stesso delegato effettivo e supplente per tutti e quattro i referendum. Quindi la proposta è di nominare la stessa persona come delegato effettivo e sempre la stessa persona come delegato supplente.

Come delegato supplente propongo il Consigliere Bajocco.

Presidente Pongo in votazione i nominativi proposti.

Esito della votazione:

- Consiglieri presenti e votanti: 29

- Schede valide: 29

Hanno riportato voti:

- quale delegato titolare:

Riccarand Elio: 25

Rollandin Augusto: 1

Vallet Franco: 1

- quale delegato supplente:

Bajocco Igino: 27

Bondaz Gianni: 1

Ricco Raffaele: 1

Il Consiglio, ai sensi dell'articolo 29 della legge n. 352/1970, nomina nelle persone dei consiglieri:

- Riccarand Elio (titolare);

- Bajocco Igino (supplente);

i delegati che, di concerto coi delegati di almeno altre quattro regioni, provvederanno ad inoltrare la richiesta di referendum.