Oggetto del Consiglio n. 1995 del 9 aprile 1991 - Resoconto
OGGETTO N. 1995/IX - Ritiro della mozione "richiesta di dimissioni della Giunta regionale e del suo Presidente?.
Presidente: Il Consigliere Andrione ha chiesto la parola per illustrare la mozione presentata dai Consiglieri Viérin, Perrin, Bich, Mostacchi, Rollandin, Andrione, Marcoz, Riccarand, Faval, Stévenin, Lanivi, Maquignaz, Vallet, Voyat, Agnesod ed iscritta al punto 1 dell'ordine del giorno; ne ha facoltà.
Andrione (UV): Monsieur le Président, Madame et Messieurs les Conseillers, cette motion, que nous avons présenté il y a quelque jour, a rapidement vieilli et en certains points de vue elle est périmée, parce que des événements politiques qui se sont succédés, l'ont rendue inutile et, à notre point de vue, est prématurée, parce que, si jamais d'autres événements politiques devaient se vérifier, cette motion serait profondément changée et elle serait présentée dans une forme différente.
C'est pourquoi, au point de vue politique, je demande le renvoie de cette motion; ce qui, au point de vue de la Présidence du Conseil et pour la régularité formelle des choses, correspond à un retrait de la motion que nous avons présentée le 27 mars.
Presidente: Mi sembra di comprendere che il Capogruppo dell'Union Valdôtaine, per le argomen-tazioni che ha svolto, chiede il ritiro della mozione iscritta all'ordine del giorno....
Andrione (UV): (fuori microfono: incomprensibile)
Presidente: Mi sembra di aver capito che il rinvio di un atto politico è il rinvio nel tempo di un dibattito o di un confronto politico, che nella forma equivale ad un ritiro del documento iscritto oggi all'ordine del giorno. Per essere precisi occorre dire che tale documento, per poter essere nuovamente discusso, dovrà essere ripresentato formalmente e sottoscritto dal numero dei Consiglieri che riterranno di sottoscriverlo.
Mi sembra quindi di aver capito che si tratti di un ritiro formale e che il problema politico sia rinviato.
Il ritiro della mozione implica la sua decadenza e qualsiasi altra iniziativa del genere dovrà essere presentata nelle forme prescritte dal Regolamento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Milanesio; ne ha facoltà.
Milanesio (PSI): Vorrei solo fare una domanda, perché forse non ho ben capito la questione.
Quando uno presenta una mozione, tende a far sì che la stessa sia discussa; se invece ne chiede il ritiro, lo chiede, punto e basta. Se poi qualcuno auspica che la mozione possa essere ripresentata, è questione che non ci riguarda minimamente.
Vorrei però che si chiarisse in modo molto palmare ed evidente, che si tratta di un ritiro di mozione, altrimenti, per quello che mi riguarda, non sono d'accordo, perché sono favorevole a che la mozione sia discussa.
Presidente: Ha chiesto la parola il Consigliere Andrione; ne ha facoltà.
Andrione (UV): Je n'aime pas jouer sur les mots. J'ai parlé de retrait et politiquement j'ai dit que c'est un renvoie; donc M. Milanesio a plaine satisfaction, parce qu'il y a la politique et il y a les questions formelles des séances du Conseil. Donc politiquement c'est un renvoie, mais formellement c'est un retrait.
Presidente: Ha chiesto la parola il Presidente della Giunta, Bondaz; ne ha facoltà.
Bondaz (DC): Signori Consiglieri, a parte il bisticcio di parole sul significato e sulla portata della proposta del Capogruppo dell'Union Valdô-taine, siamo comunque riusciti a chiarire che si tratta di ritirare la mozione di sfiducia, presentata alcuni giorni orsono da un certo numero di Consiglieri.
Di ciò prendo atto con piacere, non per paura di affrontare la discussione sulla mozione, ma perché ciò va nell'interesse della collettività valdo-stana, nel senso che, a mio giudizio, al di là dei progetti o delle ipotesi di future nuove mozioni di sfiducia, peraltro sempre ammissibili e sempre definibili, oggi abbiamo la palmare accettazione, da parte del Gruppo dell'Union Valdôtaine e degli altri firmatari della mozione, dell'esistenza, almeno in questo momento, di una maggioranza in Consiglio regionale.
A mio giudizio, questo è molto importante nei confronti dell'opinione pubblica, che deve sempre essere messa in condizione di conoscere con esattezza se esiste o meno un governo. Non si può continuare a giocare con le istituzioni, cosa che invece fino ad ora qualcuno ha fatto.
A nostro giudizio, il fatto che l'Union Valdôtaine e gli altri sottoscrittori abbiano ritirato la mozione, vale a stabilire una volta per tutte che questa maggioranza esiste e che procederà nel suo lavoro. Potrà agire bene o male, ma saranno prima i Consiglieri regionali e poi gli elettori ad esprimere un giudizio di merito in proposito.
Cerchiamo di evitare però questi battibecchi che non sono di alcuna utilità per gli interessi della nostra Regione.
Presidente: Ha chiesto la parola il Consigliere Andrione; ne ha facoltà.
Andrione (UV): Oui, simplement pour une question sémantique. Quand on cherche politi-quement à changer une majorité on ne joue pas avec les institutions, mais on fait son travail.
Presidente: Ha chiesto la parola il Consigliere Milanesio; ne ha facoltà.
Milanesio (PSI): Sarò breve. Nessuno impedisce a chicchessia di fare il suo lavoro; ci mancherebbe! Del resto, è perfettamente legittima la posizione di chi, stando in minoranza, si contrappone alla maggioranza; ma è pura propaganda politica quella di chi, stando in minoranza, si contrabbanda per maggioranza e presenta mozioni di sfiducia, che poi vengono puntualmente ritirate con la scusa pietosa e peregrina del rinvio.
Ne prendo atto e accolgo l'invito del Presidente della Giunta ad essere d'accordo sul ritiro di questa mozione.
Presidente: Ricordo che non c'è dibattito, per cui, come dicono i giornalisti, sarebbe opportuno intervenire per battute.
Ha chiesto la parola il Consigliere Riccarand; ne ha facoltà.
Riccarand (VA): Anch'io, come tutti gli altri Consiglieri, intendo fare un intervento brevissimo, solo per illustrare le ragioni, peraltro molto chiare, per le quali viene ritirata questa mozione, perché mi sembra che qualcuno abbia difficoltà a capirle.
La mozione è stata presentata da sedici Consiglieri il 27 marzo, quando la maggioranza, sorta nel giugno del 1990, non aveva più la maggioranza numerica in Consiglio e quindi non esisteva più. Per questo motivo sedici Consiglieri, con la presentazione della mozione di sfiducia, avevano giustamente richiesto alla Giunta, che era espressione di una maggioranza che non esisteva più, di dimettersi.
La mozione di sfiducia è stata messa all'ordine del giorno dei lavori del Consiglio, ma solo dopo una riunione dalla quale è praticamente nata una nuova maggioranza, perché la maggioranza di diciotto persone che si è costituita oggi e che ha portato anche ad un avvicendamento all'interno della Giunta, è diversa da quella del giugno 1990: c'è una componente politica in più, che non c'era allora.
Evidentemente oggi, di fronte a questo fatto politico nuovo, chi ha firmato e presentato la mozione di sfiducia la ritira e prende atto che in questo momento l'Amministrazione regionale è retta da una nuova maggioranza, ma non crede che la stessa possa avere un futuro..
Presidente: Ha chiesto la parola il Consigliere Gremmo; ne ha facoltà.
Gremmo (UAP): Signor Presidente e colleghi, molto modestamente mi permetterei di fare ad alta voce una riflessione di metodo, cogliendo anche l'occasione favorevole della presenza di ampia rappresentanza di cittadini e di funzionari di partito o di para-partito.
Già la volta scorsa avevo trovato irrituale che il collega Andrione intervenisse con quella sua estemporanea dichiarazione politica, nel corso delle dichiarazioni del Presidente del Consiglio, piuttosto che in quelle del Presidente della Giunta, e già allora mi pareva trattarsi di una cosa formalmente scorretta, per i tempi di formalizzazione di questioni politiche rispetto a questioni procedurali; già allora quindi non mi era piaciuto quel suo alzarsi in piedi e "sparare col cannone? una dichiarazione, quando non era il tempo opportuno.
Poi però ho sperato che l'Union Valdôtaine ed i colleghi firmatari della mozione, avessero l'intelligenza politica di ritirarlo prima; avrebbero sicuramente fatto bella figura. Così non è stato e quindi ha avuto ragione chi dice che, tutto sommato, essi ne escono molto male, proprio dal punto di vista dei rapporti di rispetto, che dovrebbero comunque esserci, verso le nostre istituzioni.
C'è un costo non da poco per ogni seduta, io penso anche a queste cose, e dico molto sinceramente che mi sembra elevato quello che la Regione deve pagare per palesare l'impotenza politica di alcuni Consiglieri.
C'è già un Consiglio convocato per lavorare nei prossimi giorni, ma abbiamo dovuto fare questa convocazione per sentire - dal punto di vista politico devo dire che questo mi ha lasciato perplesso - una dichiarazione molto ambigua giocata sulle parole: "Sì, c'è un ritiro, ma in realtà si tratta di un rinvio, perché noi speriamo -.naturalmente c'è chi può vivere sperando, fortunato lui; io non sono fra questi - in cambiamenti?. Molto francamente dico che neanche questo volere equivocare è il metodo migliore rispetto al Consiglio.
Evidentemente io prendo atto e mi adeguo alla disciplina di maggioranza, che credo sia solida anche perché ha una regola e quindi in qualche modo mi attendo alle indicazioni del Presidente.
Devo dire però molto francamente, che se almeno una volta tanto riuscissimo a mettere un punto a queste velleità, forse ne guadagneremmo tutti: prendiamo atto delle cose, diciamolo apertamente e non giochiamo, tra l'altro, com'era accaduto la volta scorsa, anche in modo spiacevole: documenti letti a metà... io non so, collega Andrione, fino a che punto è stato piacevole per lei leggere un documento e poi sentirsi smentito dai diretti interessati rispetto a quello... -, perché se ne esce male comunque e si lascia quell'aria di ambiguità che francamente non serve a nessuno.
Io mi sto chiedendo se veramente questo sistema non sia sbagliato ed irrispettoso nei confronti del Consiglio.
Presidente: Colleghi Consiglieri, c'è una richiesta di ritiro e, se nessuno obietta, faccio chiaramente questa precisazione, perché dieci Consiglieri potrebbero opporsi, come mi sembra che sia, tant'è che il Consiglio sembra accettare all'unanimità la proposta di ritiro della mozione, avanzata dai suoi stessi firmatari.
Prima di chiudere i lavori, mi permetterei di ricordare che domani ha inizio un importante avvenimento di carattere internazionale: la riunione in Valle d'Aosta dell'Assemblée Régionale Europe dell'AIPLF.
Poiché voi tutti avete ricevuto l'invito a partecipare alle assemblee plenarie ed alle riunioni delle Commissioni, nel limite del possibile vi raccomanderei di essere presenti qui in questa sala, alla séance d'ouverture de l'Assemblée e poi ai lavori che si svolgeranno a Saint-Vincent giovedì e poi nuovamente qui, in sede di assemblea, venerdì mattina. Siete invitati a seguire questa importante Assemblée.
Il Consiglio è convocato per i giorni 22, 23 e 24 aprile.
La seduta è tolta
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