Oggetto del Consiglio n. 1690 del 19 dicembre 1990 - Resoconto
OGGETTO N. 1690/IX - Approvazione delle modalità per fruire dei contributi alloggio a favore di studenti universitari, in applicazione dell’articolo 9 della legge regionale 14 giugno 1989, n. 30.
Presidente - Do lettura del testo della delibera:
Il Consiglio
- richiamata la legge regionale 14 giugno 1989, n. 30, ed il provvedimento consiliare n. l03l/IX del 14 febbraio 1990;
- visto il parere della V Commissione consiliare permanente;
- respinto l’emendamento dei Consiglieri Louvin e Andrione;
- approvati gli emendamenti dell’Assessore alla Pubblica Istruzione Rusci;
delibera
1) l’approvazione, nel testo allegato, delle modalità di concessione dei contributi alloggio agli studenti iscritti ad università italiane e straniere ovvero ad istituti di istruzione superiore di grado universitario nell’anno accademico 1990/91;
2) il rinvio a successive deliberazioni della Giunta regionale dell’impegno e della liquidazione delle spese, nei limiti dello stanziamento iscritto al capitolo del bilancio di previsione della Regione per l’anno 1991 corrispondente al capitolo 44210 del bilancio dell’esercizio finanziario in corso ("Spese per l’attuazione del diritto allo studio nell’ambito universitario").
Presidente - Ha chiesto di parlare l’Assessore alla Pubblica Istruzione Rusci, ne ha facoltà.
Rusci (PRI) - Si propone che il Consiglio regionale approvi i nuovi criteri per i contributi alloggio in favore degli studenti universitari.
Dopo un anno di applicazione di questo articolo 9 della legge 30, l’ufficio ha fatto alcune proposte, viste anche alcune difficoltà interpretative sorte nell’ambito della Commissione competente ad attribuire questi contributi. Ne espongo i punti principali: si elimina il requisito della cittadinanza italiana, si aumentano del 5 per cento sia le cifre riguardanti l’ammontare del contributo, sia le cifre riguardanti il tetto dell’imponibile, il tetto reddituale, che passa da 30 a 31,5 milioni; poi, prendendo anche nella giusta considerazione e per analogia con quanto proposto dall’Assessorato per quello che riguarda gli assegni di studio, si fa una proposta di atterraggio più morbido sull’imponibile reddituale, che passa a scalare fino a 35 milioni, nel senso che nel primo anno di applicazione la soglia del tetto massimo dell’imponibile era di 30 milioni e al di sopra di 30 milioni anche in esistenza di requisiti di merito nulla veniva dato allo studente universitario che si trovasse in quella condizione. Abbiamo quindi preferito prevedere degli scaglionamenti di tetto reddituale da 31,5 a 35 milioni, per cui da 31,5 milioni a 33 milioni ci sarà un contributo, in questo caso "alloggio" ma la stessa cosa varrà per l’assegno di studio, del 75 per cento, e da 33 a 35 milioni del 50 per cento. A questo proposito presento, in accordo con la commissione, un emendamento all’articolo 2 dell’atto amministrativo in questione, per cui al nono rigo, dopo la parola "lire 31.500.000" si aggiunge: "compatibilmente con le disponibilità di bilancio, potranno essere prese in considerazione le domande di contributo, nelle misure specificate nella tabella allegata, presentate dagli studenti appartenenti a nuclei familiari il cui reddito complessivo depurato sia compreso fra L. 31.500.001 a L. 35.000.000". E segue ovviamente la tabella allegata di parametrazione per la concessione del contributo.
Presidente - E’ aperta la discussione generale. Ha chiesto di parlare il Consigliere Louvin, ne ha facoltà.
Louvin (UV) - Nous partageons ces innovations qui sont portées aux critères pour l’attribution de ces subsides.
Il y a cependant un point sur lequel nous formulons des réserves et c’est au sujet de la fréquence obligatoire. Nous avons du mal à comprendre pourquoi on a voulu différencier l’attribution de ces points par rapport aux différentes facultés qui toutes seraient soumises à un régime de fréquence obligatoire. Nous ne comprenons pourquoi les ingénieurs, les médecins et ainsi de suite auraient dix point alors que n’en auraient que trois les architectes, les agronomes etc., et ceux qui fréquentent d’autres facultés dans lesquelles pourtant il pourrait aussi y avoir des matières à fréquence obligatoire, n’auraient même pas droit à avoir l’attribution de quelques points pour la formation de ces classements.
Nous demanderions donc d’uniformiser l’attribution de ces points pour la fréquence obligatoire aux barèmes que vous estimerez les plus utiles, nous pensions par exemple que l’on pourrait attribuer pour toutes les facultés où une fréquence obligatoire est prévue pendant l’année académique 5 points, de façon à éliminer une discrimination qui me paraît franchement injustifiée.
Il y a une requête également que je voudrais adresser à l’Assesseur et qui concerne un engagement qu’il avait pris il y a quelques mois dans ce Conseil pour ce qui est du doctorat de recherche et de l’enseignement post universitaire. A ce propos l’Assesseur s’était engagé à porter, avant la fin de l’année, à ce Conseil une proposition concrète; je voulais demander si elle est encore à l’étude ou si elle est déjà prête. En tout cas l’amendement que nous proposons est formalisé dans ce texte ècrit que je remets à la Présidence du Conseil.
Presidente - Ha chiesto di parlare l’Assessore alla Pubblica Istruzione Rusci, ne ha facoltà.
Rusci (PRI) - Non ci sono delle grosse difficoltà ad accettare questo emendamento, non è una questione di così grosso merito, mi darà atto il Consigliere Louvin di questo. Avremmo potuto approfondirlo in Commissione, questo sì. Ad una mia precisa domanda formulata agli uffici, la risposta è stata che questa differenziazione nasce dal fatto che ci sono obblighi di frequenza differenti, per cui il raggruppamento delle varie facoltà così come predisposto dagli uffici tiene conto di necessità di presenza, obbligo di frequenza secondo il tipo di facoltà.
Sarebbe stato opportuno approfondirlo, come ribadisco, in un’altra sede, c’è il rischio di ricadere in difficili situazioni comprensibili successivamente in Commissione.
Presidente - Ha chiesto di parlare il Consigliere Louvin, ne ha facoltà.
Louvin (UV) - Je ne vois pas tellement pourquoi il y aurait ces différences dans le régime de fréquence; c’est vrai que parfois certaines facultés imposent un nombre d’heures supérieur de fréquence obligatoire, mais cela dépend non pas d’un régime général au niveau de l’état mais de tel ou tel autre établissement universitaire qui impose comme obligatoire la fréquence au cours d’une matière. Il y a 20 ans, beaucoup de matières étaient à fréquence obligatoire à la faculté de droit, par la suite la plupart d’entre elles ont été éliminées et on est en train maintenant de les rétablir. Je ne vois par conséquence comment on peut justifier l’établissement de ces différences et surtout j’insiste sur le fait de ne pas même avoir inclus la possibilité d’attribution de points pour la faculté de sciences économiques, où certaines matières sont à fréquence obligatoire, et pour la faculté de droit également. C’est pourquoi nous insistons pour que l’amendement soit mis au vote.
Presidente - Ha chiesto di parlare l’Assessore alla Pubblica Istruzione Rusci, ne ha facoltà.
Rusci (PRI) - Vorrei meglio specificare la questione. Nella presentazione della documentazione, si tratta sempre della indennità alloggio, è appena normale ritenere che chi più deve fermarsi presso la sua facoltà e quindi nella città che ospita la facoltà per dover studiare, avrà maggiori diritti per l’indennità alloggio, nel senso che se uno ha una sola materia di frequenza probabilmente riesce anche a spostarsi senza avere questo tipo di indennità alloggio. Essendo che poi su questa materia si procede in termini estremamente empirici, visto che si accolgono le difficoltà applicative insorgenti in Commissione, e questo lo si può valutare nella Commissione ad hoc per l’attribuzione di questi contributi, proporrei al Consiglio di provare a verificare questa via, che secondo me tiene conto di differenziazioni e di disparità di casi che esistono nell’ambito degli studenti universitari, e l’anno prossimo, visto che fra l’altro quello della indennità alloggio è l’unico argomento che viene sottoposto all’attenzione del Consiglio mentre il resto è di competenza della Giunta, sentita l’opportuna Commissione consiliare, possiamo rimodificare il tiro su questo argomento.
Per quello che riguarda il dottorato di ricerca siamo a buon punto con gli uffici; anche qui abbiamo dovuto inventarci alcune cose e sottoporremo l’argomento all’attenzione del Consiglio nei prossimi mesi.
Presidente - Ci sono altri che intendono prendere la parola? I Consiglieri Louvin e Andrione insistono per la votazione dell’emendamento?
Allora pongo in votazione l’emendamento presentato dai Consiglieri Louvin e Andrione, che recita:
Alle tabelle allegate all’allegato 17, il paragrafo "Frequenza obbligatoria" è così sostituito:
"Frequenza obbligatoria a materie oggetto di insegnamento nel corso dell’anno accademico".
Esito della votazione
Presenti: 32
Votanti: 14
Favorevoli: 14
Astenuti: 18 (Bajocco, Beneforti, Bich, Bondaz, Chenuil, Dolchi, Fosson, Lanièce, Lanivi, Lavoyer, Limonet, Mafrica, Martin, Monami, Pascale, Ricco, Rusci, Trione)
Il Consiglio non approva
Presidente - Pongo in votazione l’emendamento proposto dall’Assessore Rusci che recita:
All’articolo 2, nono rigo, dopo la parola "lire 31.500.000" si aggiunge: "compatibilmente con le disponibilità di bilancio, potranno essere prese in considerazione le domande di contributo, nelle misure specificate nella tabella allegata, presentate dagli studenti appartenenti a nuclei familiari il cui reddito complessivo depurato sia compreso fra L. 31.500.001 e L. 35.000.000".
Esito della votazione
Presenti: 31
Votanti: 19
Favorevoli: 19
Astenuti: 12 (Agnesod, Andrione, Faval, Louvin, Marcoz, Mostacchi, Perrin, Rollandin, Stévenin, Vallet, Viérin e Voyat);
Il Consiglio approva
Presidente - Pongo in votazione la delibera nel testo emendato dall’Assessore Rusci:
Esito della votazione
Presenti: 31
Votanti: 18
Favorevoli: 18
Astenuti: 13 (Agnesod, Andrione, Faval, Lanivi, Maquignaz, Marcoz, Mostacchi, Perrin, Rollandin, Stévenin, Vallet, Viérin e Voyat);
Il Consiglio approva
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