Oggetto del Consiglio n. 1532 del 8 novembre 1990 - Resoconto
OGGETTO N. 1532/IX - Comunicazioni del Presidente della Giunta.
Presidente - Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta, ne ha facoltà.
Bondaz (DC) - Vorrei anzitutto ricollegarmi alle parole del Presidente del Consiglio in ordine alle commemorazioni che sono state fatte e portare a tutti i sensi delle condoglianze anche del governo regionale.
Mi sia consentito peraltro di spendere solo due parole per Suor Celeste, che fu la mia prima insegnante, così come ha ricordato anche il Consigliere Andrione. E’ evidente che non si possono dimenticare queste persone. Il suo decesso veramente mi ha emozionato; mi ha fatto tornare indietro nel tempo, quando sui banchi di scuola ci insegnava i primi rudimenti dell’istruzione.
Per quanto riguarda le disgrazie che sono avvenute sui cantieri di lavoro, ne riferirò al Consiglio in seguito ad una interpellanza che è stata fatta.
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Vorrei ricordare che in data 30 ottobre 1990 il comitato per i problemi della siderurgia in Valle d’Aosta si è riunito per esaminare i problemi della società Cogne e Verrès in seguito alla loro trasformazione in società per azioni e all’accordo Ilva-Falk. Nel corso della riunione l’Assessore all’Industria ha informato il comitato: 1) degli investimenti che l’Ilva si propone di effettuare nello stabilimento Cogne di Aosta; 2) dell’imminente conclusione della trattativa per l’acquisto da parte della Regione del patrimonio immobiliare della società Cogne sito al di fuori dello stabilimento, delle prospettive della Verrès S.p.A., società per la monetazione e fonderie di precisione, nella ipotesi di perfezionamento di un accordo Ilva-Regione-Istituto Poligrafico dello Stato per la costituzione di una società mista.
Il comitato, nel ritenere opportune maggiori informazioni sugli investimenti dell’Ilva in Valle d’Aosta e sulle prospettive occupazionali, ha deciso di costituire un comitato operativo ristretto che si riunirà il 15 di questo mese.
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Il Consigliere regionale Renato Limonet e il dirigente del servizio assistenza tecnica dell’Assessorato dell’Agricoltura, Dott. Vola, hanno avuto nei giorni scorsi un incontro a Roma con i componenti la Commissione Agricoltura del Senato in merito al disegno di legge per l’attuazione di interventi programmati in agricoltura. Il disegno di legge in questione, contrariamente a quanto avvenuto negli anni precedenti, non prevede più interventi nei confronti delle Regioni a statuto speciale.
Il Consigliere Limonet e il Senatore Dujany, insieme ai rappresentanti delle Regioni Friuli-Venezia Giulia e delle Province autonome di Trento e di Bolzano, hanno richiesto una revisione della legge al fine di non penalizzare le autonomie speciali. Poiché l’udienza della Commissione era solo conoscitiva, non sono state adottate decisioni, ma è stato espresso un orientamento favorevole a riesaminare le richieste avanzate dalle Regioni a statuto speciale.
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In data 31 ottobre ho avuto un incontro con il direttivo dell’Associazione Valdostana Sindaci per un preliminare esame delle modifiche da apportare alle leggi finanziarie relative ai Comuni. Sono in attesa di ricevere le osservazioni che l’Associazione Sindaci formulerà al riguardo.
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Nei giorni scorsi ho avuto altresì un incontro con il Capo compartimento delle ferrovie dello Stato del Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, in ordine al collegamento ferroviario Aosta-Pré-Saint-Didier. Il Capo compartimento si è impegnato a prendere contatti con la Presidenza della Giunta per l’esame di un progetto di cantierizzazione dei lavori al fine di limitare la sospensione del transito dei treni.
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Martedì 6 novembre si è riunita a Roma la conferenza dei Presidenti delle Regioni per un esame, unitamente agli assessori della sanità, della situazione finanziaria del servizio sanitario nazionale. Per la Valle d’Aosta era presente l’Assessore alla sanità Valerio Beneforti.
Nel corso della riunione è stato evidenziato che il disavanzo per il 1990, conseguente alla sistematica sottostima del fondo sanitario nazionale, è superiore di almeno 4000 miliardi a quello calcolato dal Governo. A fronte di questa situazione le Regioni hanno espresso il rifiuto di essere partecipi di operazioni per la copertura di disavanzi prima che venga riconosciuta la reale entità del fabbisogno.
La conferenza dei Presidenti ritiene che in queste condizioni non vi sia spazio per un’intesa fra il Governo e le Regioni, per cui si impone la convocazione urgente della conferenza Stato-Regioni per la verifica e la convalida dei conti, per la conseguente modifica dei meccanismi di risparmio e di disavanzi progressi e per la rideterminazione corretta del fondo sanitario 1991, nonché per la istituzione presso la conferenza medesima di una commissione permanente di verifica della spesa.
Le Regioni ritengono irrinunciabili gli emendamenti da essi proposti al disegno di legge di riordino del servizio sanitario nazionale, emendamenti che sono volti ad assicurare alcuni indispensabili strumenti di governo della spesa.
In assenza di queste garanzie, le Regioni intravedono l’impossibilità di essere coinvolte nelle misure di risanamento relative agli anni 1989 e 1990.
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Do infine notizia al Consiglio che nei giorni scorsi la Giunta ha licenziato il bilancio per il 1991 e il pluriennale 1991-93. Il documento finanziario pareggia sulla somma complessiva di 1655 miliardi 900 milioni.
Le entrate effettive ammontano a circa 1500 miliardi, così ripartite:
- casa da gioco di Saint-Vincent 150 miliardi;
- riparto fiscale circa 865 miliardi;
- fondi statali 150 miliardi per l’USL.
Il documento finanziario è stato trasmesso alla Presidenza del Consiglio per l’assegnazione alle Commissioni e nei prossimi giorni verrà altresì inviata la legge finanziaria.
Presidente - Sulle Comunicazioni del Presidente della Giunta ha chiesto di parlare il Consigliere Limonet, ne ha facoltà.
Limonet (DC) - In quanto parte in causa poiché intervenuto presso la Commissione senatoriale a Roma il 30 ottobre, voglio solo aggiungere alcune considerazioni a quelle già espresse dal Presidente della Giunta sulla legge pluriennale per l’attuazione degli interventi programmati in agricoltura.
Credo che per capire il problema si debba tornare alla legge 752 dell’8.10.1986, con la quale si autorizzava per il quinquennio 1986-90 la spesa complessiva di 16.500 miliardi per le Regioni e le Province a statuto speciale, con l’obiettivo di sostenere e sviluppare i redditi agricoli, in particolare quelli dell’impresa familiare, di difendere l’occupazione in agricoltura e di ridurre il disavanzo agroalimentare.
In seguito, con decreto legge del 28.12.1989 n. 415, convertito in legge il 28.2.90 con il n. 38, nell’articolo 20 si escludevano la Valle d’Aosta e altre Regioni e Province a statuto speciale da alcuni fondi settoriali dell’agricoltura.
Con il D.L. n. 2428 che stanno mettendo a punto per il quinquennio 1991-95, si sta proseguendo la stessa strada, pertanto sono intervenuto alla Commissione senatoriale dell’agricoltura per ricordare che troppo spesso, quando si parla di agricoltura, si parla solamente di agricoltura del nord e di agricoltura del sud, confondendo la particolarità dell’agricoltura di montagna, come quella della Valle d’Aosta, con quella ben più ricca della pianura padana.
Ho inoltre avvertito che continuando in questo senso si rischia di andare verso un esodo sempre più completo dalle comunità alpine e quindi di non aver più nessuno cui affidare la difesa del territorio, dell’ambiente e delle risorse idriche.
Pertanto ho invitato energicamente la commissione a rivedere le proprie posizioni e ad inserire anche le Regioni e le Province a statuto speciale nel provvedimento, onde non penalizzare ulteriormente le Regioni che da due anni non attingono più fondi da detto provvedimento.
Alla fine dell’assise, come ha già ricordato il Presidente, mi ha sollevato l’intervento del Sen. Cascia e in modo particolare quello del Sen. Vercesi, il quale chiudeva la discussione in commissione concludendo sulla necessità di rivedere il provvedimento e quindi di inserirvi anche le regioni e le province a statuto speciale.
Sono comunque convinto che il pericolo non è del tutto sviato, quindi, nell’invitare l’Assessore competente e la Giunta a farsene carico, concludo ricordando che sarebbe opportuno portare avanti l’azione, come già ricordato prima dal Presidente, intrapresa e concordata con la Regione Friuli-Venezia Giulia e le province di Bolzano e di Trento, che è quella di redigere un documento comune, il quale sintetizzi le nostre rivendicazioni da inoltrare alla Commissione senatoriale.
Queste sono le comunicazioni inerenti al provvedimento che intendevo fare al Consiglio regionale.
Presidente - Ha chiesto di parlare il Consigliere Perrin, ne ha facoltà.
Perrin (UV) - Moi aussi au nom de l’Union Valdôtaine pour faire une recommandation au Gouvernement régional justement sur la loi de dépense en agriculture.
Déjà dans le passé, lors des auditions à la Commission agriculture nous avions essayé de faire introduire dans la loi quelque chose de particulier pour les régions alpines.
Il y a toujours énormément de difficultés à faire connaître et à faire apprécier et comprendre la difficulté que les agriculteurs de montagne ont par rapport à l’agriculture de la plaine et donc des mesures tout particulières qui doivent être prises à leur égard.
Donc je crois qu’il faut insister pour que dans la loi pluriannuelle en agriculture on tient en considération ces particularités, ces difficultés et non seulement un aspect qui est très souvent oublié par l’Etat italien, c’est-à-dire que l’agriculture en montagne n’a pas uniquement un but économique, mais aussi un but écologique. Nous ne devons pas oublier que l’agriculteur en montagne beaucoup plus qu’à la plaine, est le défenseur du sol, du paysage, de la nature et donc pour cette oeuvre qu’il fait, doit être non seulement respecté mais aidé de façon particulière.
Je voudrais, tout en remerciant M. Limonet des explications qu’il nous a fournies, demander au Président du Gouvernement régional pourquoi dans ses déclarations il a omis de nous donner une nouvelle que nous attendions. Par la dépêche de l’ANSA du premier novembre nous apprenons que la composition du Gouvernement régional a été modifiée, je ne sais pas comment, puisqu’à cette réunion a participé en tel que représentant de la Vallée d’Aoste "M. l’Assesseur" Renato Limonet.
Presidente - Ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica, ne ha facoltà.
Mafrica (PCI) - Vorrei avere dal Presidente della Giunta qualche informazione supplementare sulla questione della ferrovia Aosta-Pré-Saint-Didier. C’è stata una manifestazione dei Sindacati con gli studenti che hanno chiesto assicurazioni sul fatto che non venisse fermata per un lungo periodo la linea ferroviaria predetta.
Ora, con le questioni che riguardano il Brennero, con la possibilità che ci siano di riflesso intasamenti di TIR sulla statale 26, con l’eventualità quindi che la ferrovia risulti l’unica possibile via di comunicazione con l’Alta Valle, è importante che ci siano garanzie su questo punto. Vorrei quindi sapere dal Presidente della Giunta se è stata prospettata la possibilità di iniziare i lavori nella parte terminale e la possibilità di eseguire questi lavori a tempo, vale a dire in alcune ore della giornata e non per tutto il periodo, e se soprattutto si è parlato anche di un possibile intervento della Regione nella soluzione dei problemi che concernono questo tratto ferroviario.
Presidente - Ha chiesto di parlare il Consigliere Rollandin, ne ha facoltà.
Rollandin (UV) - On vient d’apprendre qu’il y a eu de la part des responsables du domaine de la santé encore une fois une intervention pour souligner un aspect qui a déjà été l’objet des réflexions aussi à l’intérieur de ce Conseil: le fait que finalement les Régions avaient depuis longtemps soutenu que les frais étaient réels, que ce qui se passe au niveau des administrations concernées n’est pas du au gaspillage tout simplement de l’argent, mais au contraire au fait qu’on a sous-estimé l’argent nécessaire pour le budget du domaine de la santé.
Or à ce propos, je tiens à souligner encore une fois que la situation au niveau local s’empirera de plus en plus, étant donné que face à un budget qui est prévu pour l’année prochaine en forte augmentation, le pourcentage de 20% qui d’après la loi financière est à la charge directe du budget régional en plus des différents frais concernant les augmentations des salaires, va créer des problèmes très sérieux pour ce qui est de la gestion sanitaire dans notre Région.
Alors je tiens à souligner qu’il y ait dans le plus bref délai une proposition dans ce sens qui aille dans la direction de prévoir une intervention ponctuelle et surtout qui soit à même de donner finalement une certaine solution concrète aux problèmes qui ont déjà été soulevés.
Je tiens encore à dire que si doit être menée une certaine action face aux lois que le Gouvernement et le Parlement sont en train d’examiner, en même temps doit y être une attention face aux problèmes des programmes qui doivent être menés dans notre Région.
C’est dans ce sens que j’invite les responsables à être très attentifs à ce qui se passe et surtout à présenter le plus tôt possible des solutions.
Presidente - Ha chiesto di parlare il Consigliere Riccarand, ne ha facoltà.
Riccarand (VA) - Mi ricollego alle richieste che ha già fatto il Consigliere Mafrica di informazione sul futuro della linea ferroviaria Aosta-Pré-Saint-Didier, non solo per avere assicurazioni sulla non interruzione del servizio, ma anche perché credo che il progetto di intervento di sistemazione di quella tratta ferroviaria deve comunque essere oggetto di un esame e di una valutazione di questo Consiglio. Non credo che la competenza e la decisione debba essere esclusivamente affidata al compartimento delle ferrovie dello Stato: si tratta di scelte di fondo che dobbiamo fare e devono essere legate al tipo di linea che vogliamo avere.
Quindi chiederei anche che in tempi brevi ci fosse la possibilità da parte del Consiglio e da parte delle Commissioni di un esame di questo progetto di intervento per capirne le caratteristiche e le finalità.
Presidente - Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta, ne ha facoltà.
Bondaz (DC) - Innanzitutto per assicurare il Consigliere Rollandin che sarà nostra premura di essere particolarmente attenti su questo problema della sanità, che è già scoppiato nelle Regioni a statuto ordinario ma che rischia di scoppiare anche in Valle d’Aosta. Quindi la nostra attenzione sarà assolutamente preminente.
Per quanto riguarda la ferrovia Aosta-Pré-Saint-Didier ho parlato di cantierizzazione e forse devo chiarire bene il concetto per una migliore individuazione del problema.
Non si è devoluto al capo del dipartimento la decisione di questo problema, anzi il compartimento di Torino ha delle necessità derivanti da un finanziamento che ha avuto di circa 170 miliardi per una definizione di circa 500 km di strada ferrata, che riguarda il Piemonte, la Liguria e la Valle d’Aosta, ma direi che in modo preminente riguarda il Piemonte.
Le ditte che sono specializzate per fare questi tipi di interventi sono cinque in tutta Italia.
Cosa succederà nella linea ferroviaria di Aosta? Vi sarà una automatizzazione completa, totale, nel senso che la tratta Aosta-Pré-Saint-Didier nel medio periodo non avrà più nessun dipendente, perché il treno viaggerà con dei prospetti di automatizzazione totale, per cui - salvo il personale di macchina - forse neanche il personale di biglietteria sarà presente. Le stazioni non esisteranno più, neanche la stazione terminale di Pré-Saint-Didier. Verrà fatto un prospetto di automatizzazione che potrebbe diventare una metropolitana veloce come concetto tecnico, per cui i lavori - ed è per quello che ho parlato di cantierizzazione - devono essere definiti in un ambito più globale, che comprende la Valle d’Aosta, il Piemonte e la Liguria, tenuto conto che sono solo cinque le imprese che fanno questo tipo di lavoro.
Ho parlato di cantierizzazione perché bisognerà esaminare con il compartimento, e non ho nessuna preoccupazione a dire che non appena il compartimento di Torino mi farà pervenire (perché questo è stato l’accordo raggiunto in questa prima fase) il prospetto della cantierizzazione, ne parlerò nella Commissione competente, che penso sia la sede più idonea.
I lavori, secondo quanto mi è stato detto dai tecnici delle ferrovie dello Stato (però valuteranno la cosa perché evidentemente la nostra posizione è completamente differente), devono essere eseguiti contemporaneamente, perché l’automatizzazione prevede anche in vari punti della ferrovia l’attraversamento dei binari. Si provvederà quindi all’eliminazione di tutti i passaggi a livello esistenti, salvo una piccola parte di personale che rimarrà nella stazione di Arvier almeno per un certo periodo di tempo. Le notizie che mi sono state date sono queste: delle 90 persone che attualmente lavorano nella tratta fra Aosta e Pré-Saint-Didier rimarranno in servizio una trentina di persone; alle altre 60 persone verrà mantenuto il posto di lavoro in località il più vicino alla loro sede di residenza. Alle mie proteste a questo riguardo il capo del compartimento mi ha detto di aver avuto l’autorizzazione e il conforto delle organizzazioni sindacali a livello nazionale, cosa che mi ha altrettanto stupito perché in un incontro che ho avuto ieri con le OO.SS. di Aosta ho saputo che queste sono in contrasto completo con le OO.SS. centrali. A questo riguardo è ovvio che anche le organizzazioni sindacali devono mettersi d’accordo fra di loro, altrimenti in questa divaricazione di intenti il compartimento finisce per fare quello che vuole.
Per quanto riguarda gli interventi della Regione, dicevano che eseguire i lavori a tratte poteva comportare dei costi che non erano preventivati, dato che i lavori di questi 170 miliardi devono comunque terminare entro il 31.12.1991 per questioni legislative. Siccome ci sono delle difficoltà nel fare questi lavori a tratte perché comporterebbero fra l’altro problemi di cantierizzazione e potrebbero comportare anche dei problemi di costi, a questo riguardo, visto che l’impegno per l’Aosta-Pré-Saint-Didier è di circa 11 miliardi, quindi rispetto ai 170 miliardi è una cifra abbastanza modesta, ho fatto presente che potevamo esaminare la possibilità di compartecipazione la Regione nella esecuzione di questi lavori, per evitare difficoltà che possono essere generate dal fatto che esiste una sola strada e che questa potrebbe pertanto essere in casi particolari l’unica strada di collegamento alternativa. A questo riguardo si sono dichiarati disponibili in casi particolari di riaprire immediatamente la strada ferrata.
Però direi che il problema non è ancora chiuso, perché da parte del sottoscritto c’è stata una negatività assoluta a questo tipo di discorso; lui ne ha preso atto e prima di dare inizio ai lavori, perché non hanno ancora definito le questioni con le cinque ditte che dovranno fare i lavori in questi 500 km di ferrovie, farà pervenire alla Presidenza della Giunta una ipotesi sulla quale dovremo andare a discutere. Su questa ipotesi mi riservo di convocare la Commissione competente, in modo da avere anche dei lumi da parte della Commissione consiliare.
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