Oggetto del Consiglio n. 176 del 15 maggio 1975 - Verbale

OGGETTO N. 176/75 - DISCUSSIONE GENERALE SULLA LEGGE REGIONALE CONCERNENTE LA REVISIONE DELLE ALIQUOTE DI CUI ALL'ARTICOLO 2 DELLA LEGGE REGIONALE 6 AGOSTO 1974, N. 27.

La legge regionale 6 agosto 1974, n. 27, relativa a "Contributi di esercizio alle aziende concessionarie di autoservizi di linea per viaggiatori":

1°) prevede la concessione di contributi annui, dal 1° gennaio 1973 alle imprese che esercitano professionalmente servizi automobilistici di interesse regionale sia di linea ordinaria sia per lavoratori dipendenti e per studenti (art. 1);

2°) subordina l'erogazione dei contributi alle singole imprese alla condizione che risulti passivo il conto di esercizio, per l'anno per il quale è richiesto il contributo, di tutto il complesso di autolinee esercitate da ciascuna impresa (art. 2);

3°) stabilisce un contributo pari all'intero ammontare degli sconti praticati ai viaggiatori in possesso di biglietto di abbonamento o di tessera a tariffa preferenziale (art. 2);

4°) fissa un contributo in relazione alle percorrenze effettuate sino ad un massimo di:

- L. 40 per autobus/Km., per tutte le linee o tratti di linea svolgentesi in territorio regionale i cui capolinea siano a quota inferiore a metri 800;

- L. 65 per autobus/Km., per le linee o tratti di linea svolgentesi in territorio regionale con almeno un capolinea situato a quota superiore a metri 800, purché posto nel territorio della Regione Valle d'Aosta, con esclusione di linee che hanno percorso esclusivamente corrente sulla direttrice Torino-Aosta-Courmayeur (art. 2);

5°) stabilisce che le aliquote di cui al precedente punto 4 siano soggette a revisione annuale, da farsi con legge, per adeguarle alle variazioni incrementative dei costi acquisite con la documentazione di cui all'art. 8.

Quanto sopra, nonché l'obbligo di presentare la documentazione dei costi sopportati entro il 31 gennaio successivo a ciascun esercizio annuale, pone in essere un meccanismo tale da permettere ogni anno, nel caso di variazione dei costi stessi, la revisione delle aliquote da applicare all'anno precedente.

Dall'esame dei costi presentati dalle imprese relativamente alla gestione dell'anno 1974 risultano le seguenti variazioni incrementative dei costi per ciascuna impresa:

a) Linee aventi capolinea a quota inferiore a mt. 800:

- SADEM

L.

63

per autobus/Km.

- SAVDA

L.

108

" " "

- SAP

L.

74

" " "

- SVAP

L.

83

" " "

- VITA

L.

76

" " "

- Benvenuto

L.

40

" " "

b) Linee aventi capolinea a quota superiore:

- SADEM

L.

88

per autobus/Km.

- SAVDA

L.

133

" " "

- SAP

L.

99

" " "

- SVAP

L.

108

" " "

- VITA

L.

101

" " "

- Benvenuto

L.

65

" " "


L'incremento è conseguente all'aumento dei prezzi dei carbolubrificanti e dei materiali nonché alla lievitazione degli ammortamenti e del costo del lavoro, che per la Valle d'Aosta comprende anche gli oneri derivanti dagli accordi intervenuti tra le Aziende e le Organizzazioni Sindacali con il patrocinio della Amministrazione regionale.

In relazione a quanto sopra, ed in applicazione dello articolo 6 - secondo comma - della legge regionale 6 agosto 1974, n. 27, la Giunta sottopone all'approvazione del Consiglio regionale l'unito disegno di legge.

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Disegno di legge regionale n. 115

REGIONE AUTONOMA VALLE D'AOSTA

Legge regionale ______________________ n.____: "REVISIONE DELLE ALIQUOTE DI CUI ALL'ARTICOLO 2 DELLA LEGGE REGIONALE 6 AGOSTO 1974, N. 27".

Il Consiglio Regionale ha approvato;

Il Presidente della Giunta Regionale

PROMULGA

la seguente legge:

Articolo 1

Le aliquote di cui alla lettera b) dell'art. 2 della legge regionale 6 agosto 1974, n. 27 da applicare per l'anno 1974 sono stabilite fino ad un massimo di:

- £. 108 per autobus/km. per tutte le linee o tratti di linea svolgentesi in territorio regionale i cui capolinea siano a quota inferiore a mt. 800;

- £. 133 per autobus/km. per le linee o tratti di linea svolgentesi in territorio regionale con almeno un capolinea situato a quota superiore a mt. 800, purché posto nel territorio della Regione Valle d'Aosta, con esclusione di linee che hanno percorso esclusivamente corrente sulla direttrice Torino-Aosta-Courmayeur.

Articolo 2

La Giunta regionale adotta i provvedimenti previsti dagli articoli 9 e 10 della legge regionale 6 agosto 1974, n. 27.

Articolo 3

L'onere derivante dall'applicazione della presente legge, previsto in annue lire 121 milioni, graverà sul capitolo 481 della parte spesa del bilancio di previsione della Regione per l'anno finanziario 1975, previo prelievo di pari somma dal capitolo 205 della parte spesa del bilancio stesso, e sui corrispondenti capitoli di bilancio per gli anni successivi.

Articolo 4

Al bilancio di previsione della Regione per l'anno 1975 sono apportate le seguenti variazioni:

PARTE SPESA

Variazioni in aumento:

- Capitolo 481

"Spese per la concessione di contributi di esercizio alle aziende concessionarie di autoservizi di linea per viaggiatori"

£. 121.000.000

Variazioni in diminuzione:

- Capitolo 205

"Fondo di riserva per le spese impreviste"

£. 121.000.000

La presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione.

È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione Valle d'Aosta.

Caveri (U.V.) - Passiamo al punto n. 13 dell'ordine del giorno, il disegno di legge sulla revisione delle aliquote ai sensi della legge regionale 6 agosto 1974. Chi illustra questa legge? Il Presidente della Giunta.

Andrione (U.V.) - Credo che bastino poche parole. L'articolo 6 della legge regionale 6 agosto 1974, n. 27 recita: "Le aliquote di cui all'articolo 2 saranno soggette a revisione annuale da farsi con legge e saranno adeguate le variazioni incrementative dei costi acquisite con la documentazione di cui all'articolo 8. Tali nuove aliquote varranno..." e via dicendo. Ora è avvenuto che in campo nazionale - trasferito poi alla Regione - vi è stato un aumento dei trattamenti economici riconosciuti ai dipendenti delle autolinee, aumento che incide nella misura di circa 112 milioni o 119 milioni sulle Società stesse, di conseguenza il mezzo miliardo che la Regione aveva previsto nel bilancio del 1975 si rivela insufficiente per garantire lo svolgimento del servizio - che certamente potrebbe essere migliorato - degli attuali trasporti pubblici. Se vi saranno poi delle domande sulle tariffe o altro risponderemo in seguito.

Quello che vorrei sottolineare è l'aumento continuo di questi costi, sia per il personale, sia per l'enorme aumento dei prezzi dei pullman che sono passati dall'anno 1972 con la legge regionale 23 maggio 1973, n. 31 da 93 milioni e 341 mila ai 286 dell'anno 1974, ai 143 più 365 dell'anno scorso per arrivare quest'anno a 619.615.000. Riteniamo che sia impossibile che la Regione non intervenga in materia di trasporti e crediamo ancora che, per il momento, l'intervento di appoggio finanziario alle Società sia il migliore e il più agile strumento per l'orografia particolare della Valle d'Aosta, per l'enorme tasso di motorizzazione privata della Regione e per altri motivi che non sto ad illustrare. Per questo la Giunta ha presentato un progetto di legge per il quale, in applicazione della legge dell'agosto 1974, si provvede ad aumentare di 121 milioni lo stanziamento del capitolo 481 del bilancio regionale.

Monami (P.C.I.) - Il Gruppo Comunista è in linea di massima d'accordo per approvare questa legge.

È però chiaro che non possiamo essere d'accordo invece con le dichiarazioni del Presidente della Giunta, che si limita a sottoporre al Consiglio il provvedimento senza dargli indicazioni di ciò che la Giunta intende fare in futuro per quanto riguarda il problema dei trasporti. Ora, io capisco tutto, la composizione orografica della Valle, le difficoltà di risolvere razionalmente questo problema, capisco anche il non desiderio o la non volontà di essere partecipi in prima persona di questi problemi e parteciparvi come Regione, si possono capire tante cose, però non si può non capire come da queste dichiarazioni risulti molto evidente il disinteresse completo e assoluto dell'Amministrazione regionale - quindi della Giunta e della maggioranza - sul problema dei trasporti.

Il problema dei trasporti - è stato detto più volte - è un problema sociale notevole e importante che interessa lavoratori, operai, studenti, pendolari di tutte le categorie, contadini che tendono e non hanno mezzi di avvicinamento ai Comuni più grossi e alla città di Aosta. Mi pare che questo sia stato detto più di una volta da tutti e da tanti Consiglieri. Ancora una volta questa Giunta, questa maggioranza si presenta con un niente di fatto, con nessuna idea, nessuna volontà, nessuna proposta; tace ed è muta nel modo più assoluto su uno dei più scottanti problemi che si affrontano non solo in campo nazionale, ma anche in campo regionale.

Vediamo un po' a che cosa porta questa legge che abbiamo votato nel 1974 e che rivotiamo anche nel 1975, una legge che ci compete, perché per disposizioni di governo dobbiamo adesso sostituirci e ci sostituiamo soltanto con l'unico mezzo più facile e più semplice che c'è a disposizione, cioè quello solamente di pagare e non quello di gestire e di controllare. Nel 1972 questa operazione, per soli 9 mesi (da aprile a dicembre) è costata alla Regione 93.000.000 di lire; nel 1973 per tutto l'anno è costata 285.000.000; nel 1974 è costata 508.000.000; nel 1975, con un'escalation impressionante, siamo arrivati a previsti e non sufficienti 750.000.000. Si dice che il costo del 1975 sarà all'incirca di un miliardo; arriveremo grosso modo, Signor Presidente, lira più o lira meno - non dico neanche dieci milioni più o dieci milioni meno - a questa cifra. Il totale di tutto questo porta all'impressionante cifra di 1.886.000.000 di lire ai concessionari dei trasporti in Valle d'Aosta.

Mentre gli anni precedenti gli stanziamenti erano sufficienti per far fronte a una parte del costo dell'anno precedente in cui il provvedimento veniva preso e ad una parte del provvedimento dell'anno in corso, quest'anno ci troviamo nelle condizioni di dover stornare altri 121.000.000, perché gli stanziamenti previsti di 500 milioni non sono più sufficienti a coprire la restante parte del 1974 e la parte relativa al 1975.

Noi rimaniamo quindi perplessi davanti a questa che io ho chiamato "escalation" di quattrini che stiamo dando alle Società private. Rimaniamo anche perplessi - mi sia concesso di dirlo - davanti alle tante affermazioni di questa Giunta che abbiamo sentito poc'anzi durante le interpellanze e le interrogazioni nelle quali non potevamo intervenire, a come la Giunta risolve o intende risolvere determinati problemi (per esempio quelli dell'Ospedale: l'Emodialisi, il Centro coronarico, le autoambulanze, il rafforzamento della Guardia Medica), al dare quattrini a queste società concessionarie senza che quest'Amministrazione si preoccupi di vedere il tutto in un quadro quanto meno elementare di una programmazione economica di studi che ci facciano dire se è vero che all'Ospedale siano necessari determinati interventi o altri, così come - e ne discuteremo quando parleremo della proposta n. 116 - al di fuori e al di là di ogni studio concreto e preciso si intervenga sempre artigianalmente, alla giornata, cercando di risolvere i problemi che ci vengono sul tappeto e sottoposti dai singoli Consiglieri come esigenze personali o esigenze di gruppo.

Bene, pur approvando questa legge, noi riteniamo di richiamare l'attenzione di questa Giunta e di questa maggioranza: sino a quando questa non ci fa votare e non vota un provvedimento diverso da quello che il Consiglio ha votato nel 1974, come continuità amministrativa dovrebbe quanto meno essere impegnata sui documenti che il Consiglio ha votato a quell'epoca. Ricordo a questa Giunta e a questa maggioranza, così tanto sprovveduta e superficiale nell'affrontare i provvedimenti, che il 28 giugno del 1974, su mia proposta e su proposta del Gruppo Comunista, è stato approvato un ordine del giorno che voglio rileggere ai Consiglieri regionali - me lo consentano e mi perdonino -, non tanto per ricordarlo loro, perché so della loro buona memoria, quanto per ricordarlo a me. Questo ordine del giorno diceva: "Preso atto della presentazione all'approvazione del Consiglio regionale di un disegno di legge relativo a contributi di esercizio alle aziende concessionarie di autoservizi di linea per viaggiatori; considerato che quello dei trasporti pubblici su strada sempre più si manifesta essere un grave problema che investe lo sviluppo economico-sociale della Regione; considerato altresì che il sistema concessionario attuale ed il conseguente regime delle sovvenzioni annue tipo quella che rivediamo quest'anno si dimostrano ormai inadeguate a procurare alla comunità i servizi indispensabili che assicurano la mobilità della popolazione sul territorio; constatata la mancanza di delega alla Regione da parte dello Stato delle funzioni amministrative in materia dei trasporti pubblici su funivie e linee automobilistiche locali prevista dall'articolo 4 dello Statuto speciale della Valle d'Aosta, il Consiglio regionale impegna la Giunta ad elaborare e presentare ad una delle prime riunioni consiliari dell'autunno 1974 un progetto di legge generale sui trasporti pubblici della Regione a mezzo del quale siano assicurati competenza normativa e amministrativa della Regione in materia dei trasporti su impianti a fune e linee automobilistiche, attuazione di una politica del trasporto pubblico che persegua il coordinato sviluppo economico e sociale attraverso l'unificazione della gestione compatibilmente con la configurazione territoriale ed il pubblico controllo sulla gestione stessa, garanzia di partecipazione degli Enti locali e delle forze sociali alla formazione delle decisioni operative".

Ora noi riteniamo che una qualsiasi Amministrazione, che voglia non solamente essere efficientissima, ma che abbia anche certi limiti di credibilità oramai stabiliti, limiti di credibilità che credo vadano man mano esaurendosi e ridursi al limite mostrando la corda di questo tipo di gestione commissariale da parte dell'attuale Presidente della Giunta, che tutto tende a risolvere nel modo che ho poc'anzi detto, dovrebbe tenere conto dei deliberati del Consiglio. Se la Giunta passata non lo ha fatto, avrebbe dovuto farlo entro settembre per le note vicende della crisi interna che la travagliava. Era doveroso, secondo noi, noi Comunisti, che questa Giunta affrontasse il problema nei termini indicati da quell'ordine del giorno votato in Consiglio non soltanto dal nostro Gruppo, e quindi avrebbe dovuto presentarci provvedimenti nella linea auspicata in quell'atto.

Dicevo che si possono cambiare le opinioni, ma qui non si tratta di cambiare le opinioni, si tratta di ribadire concetti e volontà politiche. Questa Giunta avrebbe quanto meno dovuto presentarci un documento in cui si diceva che il documento approvato nel luglio 1974 non era più valido e che gli orientamenti di questa nuova maggioranza, vedi caso, camminavano in modo diametralmente opposto o andavano in altra direzione.

A questo punto vorrei richiamare l'attenzione della Giunta, dell'attuale maggioranza e dei Compagni Socialisti in modo particolare, che si sono sempre distinti e si distinguono in campo nazionale - fino a poco tempo fa anche in campo regionale - per risolvere il problema dei trasporti. In questa sede non ci interessa in che modo, possono esserci diversi modi di vedere, di interpretare e di risolvere il problema, ma mi pare che uno dei fondamenti principali della politica socialista in Italia era quello delle riforme, ivi compreso la riforma dei trasporti, da individuarsi come e quando, ma da farsi. Non credo che si sia oramai rinunciato al problema e lo si abbia messo nel cassetto, non mi risulta dai Compagni Socialisti in campo nazionale, ma pare che così sia in campo regionale: ecco perché richiamavo in modo particolare l'attenzione dei Compagni Socialisti.

Dicevo però che mi premeva attirare l'attenzione dell'attuale maggioranza e dell'attuale Giunta, se ha avuto occasione di leggere - può darsi di sì e mi auguro che lo abbia letto - l'ultimo accordo che le Organizzazioni Sindacali hanno strappato alla Cogne e credo anche ad altre imprese produttive della Valle, dove si dice che lo 0,8% del monte dei salari pagati in Valle d'Aosta venivano da queste società accantonate e date a quelle Pubbliche Amministrazioni che risolvevano problemi di carattere sociale - così era il titolo di quell'accordo: "Opere di carattere sociale" - per le quali sono state chiamate a intervenire, anche con loro stanziamenti, queste unità produttive operanti in Valle d'Aosta.

Va precisato inoltre - non vorrei correre in errore - che, per accordo, questi denari la Cogne e credo anche l'Ilssa-Viola non li possono accantonare di anno in anno, perché questi soldi verranno soltanto dati nel momento in cui i problemi vengono affrontati e risolti. Questa Giunta, così solerte, così attiva e così funzionale, ha fatto il conto di quali e quanti miliardi perdiamo di contributo da parte di queste Società industriali nell'arco degli anni? Lo 0,8% del monte salari pagati dalla Cogne in Valle d'Aosta è un conto molto semplice: 5.000 grosso modo, il numero dei dipendenti della Cogne moltiplicato per uno stipendio medio fra le 800.000 lire e il milione dei Dirigenti e le poco più di 100.000 lire degli operai e dei lavoratori, un calcolo arrotondato di 200.000 lire al mese. Fate il calcolo di quanto corrisponde lo 0,8% e di quanto all'anno noi perdiamo, perché non costruiamo le case per lavoratori, perché non facciamo gli asili-nido, perché non risolviamo il problema dei trasporti (nell'accordo, in modo particolare, erano citate le case e i trasporti), perché questa efficientissima Giunta rinuncia ai notevoli contributi che possono esserci dati dalle industrie operanti in Valle d'Aosta per risolvere uno dei problemi fondamentali che, dicevo all'inizio di questo mio intervento, ci sta davanti, quello dei trasporti.

La Giunta poi non ci ha detto ancora cosa intende fare davanti all'imminente scadenza dell'accordo fra la Regione e lo Stato affinché la Chivasso-Aosta non sia più gestita dal Genio Ferrovieri, ma sia gestita - come lo sono normalmente tutte le linee ferroviarie italiane - da personale civile e borghese, e non continuino gli esperimenti del Genio Ferrovieri, dopo tanti anni di cui la Valle d'Aosta ne è vittima, in altre zone del nostro Paese.

Non mi dilungo sugli altri problemi che la Giunta dovrebbe avere la capacità di metterci davanti con studi concreti, che noi diciamo debbano richiamarsi ad una programmazione democratica del Piano di sviluppo da noi presentato in Consiglio; più nessuno ne parla, ma noi ogni tanto amiamo ricordarlo e ci faremo promotori di iniziative affinché il Consiglio ridiscuta di problemi così importanti e non affronti invece la vita regionale con provvedimenti giornalieri ed artigianali.

Noi chiediamo formalmente alla Giunta di esprimere e di portare in dibattito in Consiglio regionale le sue opinioni per quanto riguarda il problema dei trasporti nella sua completezza: quello su fune, quello su strada e quello su ferrovia. È necessario fare chiarezza, è necessario che le componenti dell'attuale maggioranza - gli amici dell'U.V., dell'U.V.P., della D.C. e del P.S.I. - ci dicano quali sono le loro posizioni nei confronti di questi problemi, perché in quella sede anche noi, così come anche tutte le altre forze politiche, dovremo esprimere la nostra opinione.

Noi riteniamo che non si può più andare avanti ad amministrare in questo modo: o alla base ci stanno degli studi concreti, reali, veritieri, un esame approfondito da parte delle forze politiche che su questi temi possono portare il loro contributo o diciamo che questa è una Giunta e una maggioranza che si limita soltanto a fare le cose che di volta in volta le cadono sul capo dal 5° piano di questo Palazzo regionale.

Si dà atto che dalle ore 11,02 assume la Presidenza il Vice Presidente Giorgio Jorrioz e che dalle ore 11,08 la riassume il Presidente Severino Caveri.

Caveri (U.V.) - Altri interventi? Consigliere Lustrissy.

Lustrissy (D.P.) - Io credo che su questo problema valga la pena di soffermarsi ancora un istante, perché quanto lamentava il Consigliere Monami, cioè questo modo di comportarsi dell'Amministrazione regionale che tende a perpetrare e a continuare questo sistema di contributi nei confronti dei privati per la gestione di servizi di pubblica utilità, con l'andare del tempo rischia in effetti di aggravare la situazione debitoria dell'Amministrazione regionale, senza peraltro procurare sul piano dei vantaggi ai cittadini un servizio più efficiente di quello attuale.

Noi, da anni, insistiamo per la razionalizzazione e per il miglioramento di questi servizi di trasporti pubblici. Purtroppo oggi ci troviamo ancora, nonostante la presa di posizione del 1974 del Consiglio regionale che dichiarava la fine di un certo tipo di intervento, ad esaminare una proposta che ripete gli interventi tradizionali degli anni passati.

Sul piano dei trasporti - non nascondiamocelo - siamo una delle Regioni più mal servite di tutta la nostra Repubblica Italiana, abbiamo una linea ferroviaria che è quella che è, non funziona, e non si riesce ad ottenere un impegno da parte dello Stato, perlomeno non si persegue insistentemente questa "attività di ricerca di soluzione dei trasporti", del miglioramento dei trasporti ferroviari, dell'intervento dello Stato. Anche recentemente abbiamo avuto prove abbastanza evidenti della non funzionalità di questo servizio. Questo ovviamente per una Regione turistica, per una Regione che è un po' il centro di attività nel cuore dell'Europa, che dovrebbe rappresentare sotto questo profilo qualcosa di meglio in questo settore.

Ora lo stesso si può dire per i servizi automobilistici: da anni abbiamo richiesto a queste Società di trasporti perlomeno di curare le stazioni di sosta e di fermata con delle pensiline. Credo che quella della Valle d'Aosta sia una delle poche linee automobilistiche dove non esiste, in nessun posto di fermata o di sosta, una pensilina di riparo per i viaggiatori, in una Regione che è alpina, dove il maltempo e la stagione invernale durano parecchi mesi all'anno. Da anni noi ci sforziamo di ottenere dalle Società concessionarie dei trasporti questo tipo di intervento, ma malgrado l'intervento nuovo da parte dell'Amministrazione regionale - che da alcuni anni è prodiga nei confronti di queste Società - non riusciamo a realizzare in definitiva un prodotto finale, che poi è il servizio nei confronti dei cittadini, di tipo diverso da quello tradizionale.

Lo stesso dicasi - e il Consigliere Monami lo ha voluto ricordare - dell'intervento ancora proposto a favore della C.R.I. e dell'acquisto di autoambulanze, dell'intervento proposto dal Comune di Aosta dell'acquisto di automezzi da mettere a disposizione di Società private, allontanando sempre più la soluzione di una pubblicizzazione dei trasporti e di una razionalizzazione di questo sistema che non soddisfa più nessuno.

Ora questo tipo di comportamento evidentemente non corrisponde più agli interessi di questa Amministrazione, perché se continuiamo a spendere dei soldi in questa direzione senza conseguire niente di positivo e niente di nuovo sul piano del funzionamento, corriamo il rischio di buttare via annualmente centinaia di milioni senza dare un servizio migliorato e più efficiente ai nostri cittadini, ai residenti in Valle d'Aosta.

Ebbene, è ora di smetterla, è ora di finirla con questi tipi di interventi, è ora di affrontare i problemi quando si presentano e non di rinviare o di procrastinare queste soluzioni sine die, senza dare nessuna garanzia, né al Consiglio regionale, né ai cittadini della Valle d'Aosta, è bene che questi problemi affrontati a livello di studio quanto meno arrivino alla conclusione e che quanto prima vi siano proposte nuove in questo Consiglio.

Con la proposta che viene fatta oggi e che seguirà ad altre proposte di acquisto di automezzi da mettere a disposizione di altri Enti che non funzionano, che forniscono un servizio non adeguato alle esigenze, noi rischiamo di rimandare ancora questa soluzione, perlomeno ancora per quest'anno, senza peraltro mettere in cantiere uno studio serio sulle prospettive nuove o su quello che dovrebbe essere l'intervento dell'Amministrazione regionale nei confronti di questo problema.

Ecco perché, per l'esigenza di mantenere perlomeno il servizio, noi voteremo oggi questa proposta di legge: perché sappiamo benissimo che, se non ci sarà l'intervento dell'Amministrazione regionale, queste autolinee che gestiscono i trasporti pubblici in Valle d'Aosta rischierebbero di aggravare ancora la situazione, con tutte le conseguenze che si possono facilmente immaginare.

Con questo rinnoviamo anche l'invito alla Giunta regionale di riprendere in esame accanto a questo problema tutto il sistema dei trasporti, soprattutto quella legge regionale che prevede le partecipazioni azionarie dell'Amministrazione regionale nei confronti delle Società di trasporto a fune, affinché tutto il problema venga rivisto nell'insieme e quanto prima questo Consiglio regionale sia chiamato ad esprimersi sulla soluzione definitiva da darsi all'intero settore dei trasporti della nostra Regione, che ha esigenze non solo di natura orografica perché è una Regione estremamente difficile da servire con i mezzi di trasporto, ma esigenze soprattutto sul piano turistico, perché la nostra Regione naturalmente vive ed è tributaria anche in questo settore dell'apporto del turismo.

C'è stata anche una Comunità Montana che perlomeno ha proposto all'Amministrazione regionale di affrontare questo problema; purtroppo non è stata aiutata, non è stata seguita. Noi vorremmo che la Giunta si impegnasse a seguire più da vicino questi problemi e anche a non approvare così facilmente le proposte, come l'ultima che è abbastanza ed è molto più discutibile di questa del Comune di Aosta di acquistare questi mezzi di trasporto e metterli a disposizione delle Società private; questo potrebbe caso mai essere il frutto di una scelta successiva, se l'Amministrazione regionale si mette a fare... in tutti i settori, come lo ha fatto nel settore industriale potrebbe anche farlo nel settore degli autotrasporti, potrebbe decidere di creare un qualcosa di diverso, una Società per azioni che metta a disposizione tali mezzi nei confronti delle imprese private con l'intento di migliorare questo servizio. Purtroppo una decisione di questo tipo non è ancora stata presa; nemmeno ci viene proposto, in occasione della discussione di questa legge, un qualcosa che ci dia perlomeno la sensazione o che lasci sperare in una pronta soluzione di questo problema, almeno sui tempi non troppo lunghi.

Questo è il motivo per cui noi oggi voteremo a favore di questa legge, con l'intento e con la dichiarazione che sarà l'ultima volta che diamo un voto a favore per una legge di questo tipo, che prevede contributi ad Enti o Società private non finalizzati a nessun servizio effettivo, perlomeno a un miglioramento dei servizi esistenti.

Aveva anche ragione il Consigliere Monami: c'è una certa "sufficienza" nel trattare questi problemi, la superficialità la si riscontra poi nel quieto vivere della Giunta con i risolini sardonici durante le discussioni del Consiglio. Perlomeno i Consiglieri hanno il coraggio di fare delle proposte, però da parte della Giunta non vi sono proposte - se non quelle di routine - che diano un certo respiro all'Amministrazione regionale di fronte a problemi di così grave e di tale importanza, problemi che interessano tutto il mondo operante in Valle d'Aosta, non è ancora pervenuta una proposta, di nessun tipo. Oggi è per i trasporti, ma poco tempo fa abbiamo sentito parlare dello stesso problema per l'autoambulanza, il Pronto Soccorso. La gente continua a morire sulle strade, gli incidenti si stanno moltiplicando perché il traffico, a quanto pare in questi ultimi mesi, è ancora aumentato rispetto alle statistiche degli anni precedenti.

Noi studiamo, noi pensiamo, noi penseremo di risolvere il problema, ma "i problemi ci sono" e dobbiamo avere il coraggio di prenderli di petto, di affrontarli, altrimenti è inutile che questo Consiglio regionale si riunisca per discutere su interpellanze o mozioni senza che poi sul piano amministrativo si riesca a produrre un qualcosa di utile, di più efficiente e di più efficace nei confronti dei nostri amministrati.

Caveri (U.V.) - Preso atto che la Giunta regionale è pregata di non sorridere, diamo la parola al Consigliere Tonino.

Tonino (P.C.I.) - Dopo l'intervento dei colleghi Monami e Lustrissy, mi pare che ci sia ben più poco da dire, ma il problema è così importante che mi pare giusto anche ribadirlo e sottolineare, per esempio, questo triste primato di mancanza di volontà politica, che è poi alla base del discorso sulla ristrutturazione dei trasporti da parte di questa Giunta.

Ricordo che era stata costituita una Commissione tecnica e una commissione consiliare con il compito di elaborare strumenti adeguati, proposte concrete per soddisfare le esigenze della popolazione in fatto di trasporto pubblico. Sono state fatte delle indagini conoscitive sulla situazione dei trasporti e sulle caratteristiche della rete stradale. Io ho qui diversi documenti. Da quella Commissione tecnica erano stati elaborati: un pro-memoria sui trasporti pubblici in Valle d'Aosta, un'indagine conoscitiva sulla situazione dei trasporti in Valle d'Aosta composto da 73 pagine dattiloscritte e 64 tavole e un altro fascicolo che comprendeva le competenze della Regione in materia di trasporti, e poi il tutto si è esaurito facendo partorire questa legge che prevede finanziamenti alle Società concessionarie private.

Si era detto - me lo ricordo - di incominciare a fare almeno un qualche cosa di positivo, cioè di cominciare a guardare al Capoluogo regionale per poi passare ad un'idonea soluzione per la Valle. Mi pare che una delibera del Comune di Aosta in questo senso sia stata inviata alla Regione e giace qui, in Regione, ferma, senza risposta. Però in effetti continuiamo sulla stessa strada, la strada dei contributi alle Aziende private, che già sono state lamentate da chi mi ha preceduto senza avvedersi del grave malcontento generale che ci viene offerto dalle Aziende privatistiche, in questo caso, le quali non possono, per il dissesto e per la posizione geografica che ha la nostra Regione, fare meglio di quello che stanno portando avanti.

È chiaro quindi che a questa Giunta manca, secondo me, un minimo di volontà politica che possa far dire che il problema dei trasporti è un servizio sociale e che quindi, come tale, deve essere risolto. Non sappiamo nemmeno a quale Assessorato regionale compete il settore di questi trasporti... c'è scritto all'Assessorato del Turismo, in effetti è la Commissione Industria e Commercio che si è interessata in passato del problema, ma non sappiamo in definitiva a quale branca di Assessorato compete tale questione. Studi fatti da altre Regioni dicono chiaramente che l'unica scelta possibile per assicurare un certo servizio ai cittadini e un certo riequilibrio del territorio che accompagni e faciliti lo sviluppo economico della Regione è la... dei trasporti.

In Valle d'Aosta su 110.000 persone si può affermare che un buon 50% viaggia con il mezzo proprio, creando in questo modo quel congestionamento di traffico e carenza di posteggi che tutti conosciamo, quindi un immenso spreco di carburante proprio nel momento di crisi energetica. Qui sarebbe estremamente interessante conoscere il costo globale del mezzo privato per farci dire che cifre pazzesche la Popolazione valdostana arriva a spendere per contribuire al congestionamento del traffico urbano ed extraurbano, al conseguente inquinamento e per avere, in definitiva, un tipo di trasporto di massa inefficiente, disorganizzato e mal distribuito.

Tralascio ogni altra considerazione che può anche apparire polemica, ma che in effetti è la ragione fondamentale di un certo malcontento generale a cui il Pubblico Amministratore non può sottrarsi per timore di creare il "carrozzone" degli ingenti costi. I carrozzoni si creano quando manca il polso dell'Ente pubblico e allora il carrozzone va avanti, ma se l'Ente pubblico mantiene il polso su queste cose, il carrozzone non si crea in questo modo e se si è capaci di controllare. D'altronde, ripeto, se avessimo il confronto di quanto globalmente costa il mezzo privato in Valle d'Aosta rispetto a quello che potrebbe costare alla Regione una qualsiasi forma di gestione di mezzi pubblici, sono certo che troveremmo delle utilità in termine di costi.

Detto questo, e conoscendo la situazione in cui vengono a trovarsi coloro che per ragioni di lavoro o di studio devono servirsi di autopullman, autobus, penso che come Gruppo Comunista o ripresentiamo quell'ordine del giorno letto testé dall'amico Monami o presenteremo una prossima mozione in questo Consiglio regionale, perché non possiamo star fermi, ci deve essere un qualcosa che impegni la Giunta ad assumersi con urgenza tutte quelle iniziative capaci di portare a soluzione positiva nell'interesse dei lavoratori degli utenti, l'intera organizzazione del trasporto pubblico, cominciando a fare qualcosa di positivo laddove abbiamo competenza legislativa, e quindi... Capoluogo regionale e paesi viciniori, cercando in ogni modo, laddove queste mancano, di portare avanti un'azione unitaria nei confronti di un Governo centrale affinché la nostra Regione autonoma non sia mutilata rispetto a quella a Statuto ordinario, nata 24 anni dopo la nostra.

Io qui propongo, a nome del Gruppo Comunista, l'ordine del giorno tale e quale mi pare quello che è già stato presentato una volta e quindi penso non sia nemmeno necessario leggerlo, in quanto l'ha già letto Monami prima, no? Lo ripresentiamo con questo stesso testo.

Manganoni (P.C.I.) - Io non entro nella discussione generale, voglio solo chiedere una spiegazione. A pagina 2, al punto a) noi vediamo le linee aventi capolinea a quota inferiore a metri 800, per fare un esempio. Il costo per autobus/Km. ha degli sbalzi enormi, noi passiamo dalle 40 lire della Benvenuto - che non so chi è - alle 76, 74, 83 fino alle 108 della SAVDA, quindi questi sono tutti inferiori agli 800 metri. Sotto, al punto b), si verifica lo stesso fatto, cioè per le quote superiori passiamo dalle 65 alle 133 lire. Io chiederei il perché di questa differenza, per ogni Società di autolinee varia il prezzo ed è anche una variazione rilevante.

Bordon (D.C.) - Alcune considerazioni che vorrei definire "di varia natura". Anche a chi ripugna un po' prendere la parola per buttarsi in questo fiume di parole che abbiamo sentito qui dentro e che da anni e anni si ripetono, anche chi vorrebbe tenersi fuori deve prendere la parola affinché qualche cosa rimanga agli atti, perché in caso contrario il Gruppo della D.C. verrebbe accusato di estraniarsi da questi problemi, di disinteressarsene, nonostante sia vero tutto il contrario. Io penso che il Gruppo della D.C. abbia seguito questi problemi come tutti i Consiglieri e pertanto abbia già espresso il suo parere ripetutamente. Prima considerazione.

Prendiamo quindi la parola perché non ne possiamo fare a meno, ma è indubbio che se questo problema dei trasporti si fosse potuto risolvere con le chiacchierate da lunghi anni penso che questo sarebbe già avvenuto. Invece qui dentro - seconda considerazione - a un certo momento ci si diverte, ci si alza, si prende la parola e, fra parentesi, si incomincia a lapidare questa povera Giunta come se la stessa non fosse espressione esecutiva di questo Consiglio regionale, la si aggredisce perché non ha portato delle idee e delle proposte, e i vari Consiglieri si dilettano in quest'aula a portare avanti vari problemi come se non toccasse anche a noi, Consiglieri, di maturarli e di risolverli.

Noi sentiamo prendere la parola da Monami, da Lustrissy, da Tonino, e noi che cosa dovremmo dire? Ma noi siamo favorevolissimi a questi stupendi interventi, noi vorremmo che fosse risolto il problema della ferrovia che da tanti anni - non da 2 o 3 - ma da tantissimi anni ci assilla! Noi vorremmo che il problema della ferrovia fosse risolto al più presto. Abbiamo sentito parlare poi con una divagazione formidabile del problema della casa e dell'Ospedale in un problema che interessa i trasporti, abbiamo sentito parlare di allargamento della Statale, di tutto un complesso di trasporti, della C.R.I. - lo ha ripetuto ancora adesso ultimamente Lustrissy - per concludere che questa Giunta non ci ha portato niente sottomano che ci consenta di risolvere questo problema.

Ora, io sono d'accordo - perché non so chi è che non vorrebbe un perfezionamento dei servizi - con quanto è stato detto prima. Per esempio, quando si entra nel particolare della pensilina - nel paese di montagna dove nevica o piove le pensiline non ci sono, ne abbiamo già parlato anni, anni e anni - io vorrei sapere un po' perché sotto una di queste pensiline non si possa affiggere un cartello e scrivere "oggi c'è sciopero", perché noi abbiamo visto dei cittadini - specialmente chi transita per le strade della Regione - che a un certo momento stanno ore ed ore ad aspettare un pullman che non passa perché nessuno li ha avvisati. Chi non vorrebbe che ci fossero dei servizi, specialmente in ambito regionale, che passano ogni mezz'ora o ogni ora come il tram? Ma chi non vorrebbe questo è ridicolo, impensato! Quindi la preoccupazione che abbiamo noi è solo questa, e devo darne atto di questo gesto di serietà fatto da Tonino, di questo ordine del giorno portato avanti da lui.

Il problema è questo: veniamo una volta in Consiglio regionale e stabiliamo di regionalizzare o di pubblicizzare questi trasporti, facendo naturalmente un attento esame dei costi, forse non pensando ai posteggi, come diceva Tonino, perché troppa gente (l'80%) ha la macchina e gira con la sua macchina. Bisognerebbe dire al cittadino valdostano: "fammi la cortesia, la macchina tua la lasci a casa, perché devi prendere il pullman", sempre che il pullman sia efficiente. Io me lo auguro, io che faccio la spola da Nus ad Aosta dal 1954 almeno quattro volte al giorno, se non sei... si capisce, lo farei, forse lascerei la mia macchina, perché forse mi stancherei anche meno.

Noi però diciamo queste cose sempre per fare bella figura, forse anche alla vigilia delle "amministrative" che si stanno avvicinando - se non sono già alla porta - per poter dire: noi portiamo avanti questo problema dei trasporti, noi poniamo avanti il campo sulla percentuale dello 0,80 fatta Monami riguardo alle retribuzioni pagate dalla Regione, però, quando arriviamo qui per concludere, non concludiamo mai niente! Di questo voi mi dovete dare atto, perché qui c'è mancanza di serietà, qui ad un certo momento noi arriviamo e cerchiamo di allontanare quel gravissimo calice che si presenta per esempio sul problema dei trasporti, come non si è mai detto quello che potrà gravare sul bilancio della Regione, questo non lo si dice, ognuno cerca di procrastinare.

Allora, mentre io sono d'accordo su tutti i miglioramenti, io non sono d'accordo su queste affermazioni fatte contro questa Giunta, della quale io faccio parte come maggioranza. Se domani non ci sarà questa Giunta e ce ne sarà un'altra, si troverà sempre sulla stessa linea come si è già trovata da tanti anni, perché per noi è un problema che abbiamo difeso o osteggiato allora, lo difendiamo o lo osteggiamo adesso, senza cambiare questa linea di condotta. Io ritengo che si cada un po' nel ridicolo, amici, quando si viene fuori e si attribuiscono tutte queste colpe a questa Giunta che è in funzione da cinque mesi.

Io domando all'amico Lustrissy, che è qui presente, che mi guardi un attimo con simpatia come io guardo lui: ma dal 1970 al 1974, fino a cinque mesi fa, dove eravate voi? Facevate parte di una maggioranza, facevate parte di un Governo! Perché avete portato questa legge dell'agosto del 1974 e non siete venuti qui con una proposta di regionalizzazione o di pubblicizzazione? Perché se da parte di questa Giunta era così facile farlo voi sareste carenti nel non averlo fatto! Ma pensate, voi siete stati per ben quattro anni al Governo regionale ed avete saputo portare soltanto questa legge che noi, ovviamente, abbiamo dovuto approvare, perché in mancanza dei cavalli si fanno correre gli asini e in mancanza di meglio si doveva fare! Ecco, io chiedo: in cinque mesi che cosa si poteva fare d'altro, se non ereditare questa legge e fare fronte agli impegni di questa legge?

Qui richiamo l'attenzione su quanto avevamo già detto in Commissione Affari Generali con Monami, avevamo detto: "Signori, guardate che questa legge continua nel tempo", come ha detto giustamente Monami che ha detto: "noi quest'anno dobbiamo pagare questa somma per il 1974 perché è fissata per legge". Non dimenticatevi che, se non faremo presto a studiare qualche cosa... d'accordo, lo abbiamo già detto, lo pagheremo ancora per il 1975 perché il problema è tutto lì. Il problema adesso è con quell'ordine del giorno di Tonino, ci dispiace veramente, perché finalmente porterà in quest'aula una decisione da prendere con le conseguenti responsabilità, dove per esempio parleremo di "regionalizzazione"... ritengo che spenderemo troppo in pubblicizzazione, sì, magari partecipazione... ma finalmente sentiremo che cosa vorremo fare e decideremo!

Una volta, con Dolchi, io cercavo... ricordate quando in quest'aula si dibatté di questo problema diversi anni or sono? Noi chiedevamo che ci fossero sui pullman le conigliette per fare i biglietti, che ci fosse la televisione... tutti vorremmo che vi fosse ciò, però arrivati ad un certo momento bisognerebbe poi vedere anche quali saranno i costi che ne verranno fuori. Ecco che allora sono stato un po' facilitato in questo mio intervento proprio da quello di Tonino, perché con la presentazione dell'ordine del giorno, con il quale si chiede di dibattere questo problema, vedremo qui dentro che cosa ne verrà fuori! Ricordatevi, cari ragazzi - e qui sia concessa anche a me una piccola divagazione come ne avete fatte tante voi - che se andiamo avanti così non so dove andrà a finire il bilancio della Regione, perché, oltre ai trasporti, col sistema di caricare sulla Regione i deficit degli Ospedali o quelli della Latteria - ne parleremo per fortuna a tempo opportuno vedendo le fesserie che sono state fatte - noi vedremo delle cose che, effettivamente, ci faranno rabbrividire, poiché dovremo dire, anche se il bilancio regionale è di 44-50 miliardi, che tra pochi anni non basteranno più. Questa è la verità.

Qui, però, unitamente tutti e con la serietà dovuta, prenderemo in esame questi problemi e decideremo con calma, perché finché noi verremo soltanto a dire che vogliamo i trasporti e che gli autobus si succedessero attraverso la Valle con una frequenza enorme, che vorremmo questo o quello... Io ho degli amici di St. Barthélemy che si lamentano perché il pullman va su una volta sola alla settimana; ora io ritengo che dovrebbero averlo tutti i giorni, se non un pullman grosso uno più piccolo, però il pullman piccolo dovrebbe servire per i giorni in cui c'è meno gente, perché il martedì ce ne vuole uno più grande... vedremo quali saranno i problemi che si presenteranno.

Per serietà di Consiglio, però, bisogna portare avanti quest'ordine del giorno, creare magari una Commissione apposita - che già non esiste e il perché non lo so - e portarla avanti finalmente, che si arrivi qui e si dica: "noi abbiamo deciso questo", perché sennò l'anno venturo, con questa legge portata dalla nostra Giunta nel 1974, noi continueremo a pagare dei milioni senza esser magari soddisfatti dal servizio.

Io concordo pertanto con l'ordine del giorno di Tonino; portiamolo, decidiamo una volta per tutte, ma non solo così, a parole, prendiamo una decisione. Vi accorgerete allora probabilmente che le persone che qui dentro adesso si portano avanti per risolvere immediatamente questo problema saranno le prime a mettere le remore che si sono messe durante i cinque anni di gestione dei Democratici Popolari. Questa è la verità.

Andrione (U.V.) - Due brevissime parole, innanzitutto per ringraziare per i consigli ricevuti, i richiami, i rammenti e i rappelli.

La cosa è già stata detta diverse volte: ribadisco che, per quanto ci concerne, la pubblicizzazione dei trasporti deve essere studiata avendo presente i costi, perché quello che capita in Sardegna... e non è vero quello che ha detto Tonino, perché l'Emilia-Romagna è esattamente come la Valle d'Aosta, quello di pagare i contributi è un mezzo di pubblicizzazione... non importa, dico Emilia-Romagna per pigliare un esempio. Quando questi contributi sono pagati per quei scopi evidentemente sociali e, invece, il sistema di caricare sui bilanci regionali delle spese insopportabili per non avere poi il servizio è un sistema, mi permetto di dire una parola un po' grossa, quanto meno demagogica. Comunque credo sia Lustrissy che ha detto che questa legge era necessaria per mantenere quantomeno lo status quo.

È un dato di fatto, non sto a ripeterlo: la Giunta regionale ha iniziato l'esame della legge per l'attribuzione delle competenze in materia alla Regione, in quanto, prima sarà finito... giacerà due mesi e mezzo in Commissione, visto che i tempi più o meno sono quelli e poi la discuteremo in Consiglio, sentiremo ancora alcuni rammenti e rappelli, va bene, si discuta e si veda. Per quanto ci riguarda, secondo noi questo sistema di contributi, studiati bene, con il controllo specifico dell'impiego di capitali non è certamente un sistema da dichiarare fallimentare a priori, mente sono fallimentari i sistemi faciloni, dove un giorno si parte così, senza sapere quali sono le conseguenze, e poi ci si trova con dei passivi di cinque miliardi per un anno - come in Sardegna - e il servizio che non funziona e che quasi non esiste.

Per quanto riguarda la domanda di Manganoni, i costi sono in funzione di numerosi parametri, tra l'altro la lunghezza del percorso e la bontà della linea. Per esempio la SADEM, sotto il gruppo a), ha un costo per autobus relativamente basso, 63 lire, perché credo sia la linea migliore che esiste, è l'Aosta/Pont St. Martin o l'Aosta/Courmayeur dove c'è anche un po' di gente, mentre la linea Aosta/Ollomont o Aosta/Bionaz è particolarmente passiva, sia che si arrivi agli 800 metri di Valpelline, sia che si vada più su. Poi penso che, a seconda dell'organizzazione della società, cioè se è più grossa e se c'è più personale, aumentano i costi, comunque potrò farti avere per iscritto dei dati specifici per stabilire queste differenze di costo.

Il problema del trasporto in Valle d'Aosta: anche qui vi è stato un accenno di Lustrissy. Malgrado il prezzo della benzina, il traffico ha ripreso allegramente ed evidentemente non soltanto per una mancanza di trasporti pubblici, ma per il fatto che sarà estremamente difficile - questo è un dato mondiale - estirpare dalla gente l'abitudine di adoperare la macchina. Ancora una volta ripeto quello che ho detto diverse volte: i trasporti urbani di Parigi, che hanno più di 100 anni e che quando li avete impiegati tutti avete visto qual è la massa di folla che c'è sopra, sono passivi esattamente come a Londra, come a New York, ma con dei passivi spaventosi. È inutile che noi ci illudiamo di essere abbastanza ricchi per pagarci certi lussi, perché certamente secondo la nostra idea ci sono delle priorità come quella dell'Ospedale - per non fare altra allusione - che passano prima dei trasporti. È una questione di opinione, ne discuteremo in questo Consiglio.

Caveri (U.V.) - Penso che si possa dichiarare chiusa la discussione generale.

Il Consiglio prende atto.