Objet du Conseil n. 1206 du 26 juin 2020 - Verbale

Oggetto n. 1206/XV del 26/06/2020

CONTINUAZIONE DELLA DISCUSSIONE GENERALE SUL D.L. N. 60: "ASSESTAMENTO AL BILANCIO DI PREVISIONE DELLA REGIONE AUTONOMA VALLE D'AOSTA/VALLÉE D'AOSTE PER L'ANNO 2020 E MISURE URGENTI PER CONTRASTARE GLI EFFETTI DELL’EMERGENZA EPIDEMIOLOGICA DA COVID-19". (APPROVAZIONE DI DUE ORDINI DEL GIORNO)

Il Presidente RINI, in relazione al dibattito avvenuto (oggetti n. 1203/XV, n. 1204/XV e n. 1205/XV), invita il Consiglio a proseguire la discussione sul disegno di legge n. 60, indicato in oggetto e iscritto al punto 7 dell'ordine del giorno dell'adunanza.

Ricorda che sono stati presentanti 235 emendamenti e 72 subemendamenti.

Prende la parola, per mozione d'ordine, il Consigliere COGNETTA. Risponde il Presidente della Regione TESTOLIN.

Interviene il Consigliere NOGARA.

Si dà atto che dalle ore 15,24 assume la presidenza il Vicepresidente DISTORT.

Intervengono i Consiglieri RINI (secondo intervento) e DAUDRY.

Si dà atto che dalle ore 15,41 riassume la presidenza il Presidente RINI.

Interviene il Consigliere MARZI.

Si dà atto che dalle ore 15,59 assume la presidenza il Vicepresidente DISTORT.

Intervengono i Consiglieri COGNETTA (secondo intervento), RUSSO (secondo intervento), PEINETTI (secondo intervento), FERRERO (secondo intervento), NOGARA (secondo intervento) e MANFRIN (secondo intervento).

Si dà atto che dalle ore 16,22 riassume la presidenza il Presidente RINI.

Il Presidente dichiara chiusa la discussione generale e sospende la seduta per una riunione della Conferenza dei Capigruppo.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 16,38 alle ore 17,25.

Alla ripresa dei lavori il Presidente comunica che sono stati depositati 47 ordini del giorno.

Prende la parola, per mozione d'ordine, il Consigliere COGNETTA.

Replica il relatore, Consigliere LAVEVAZ.

Si dà atto che dalle ore 17,40 assume la presidenza il Vicepresidente DISTORT.

Replicano l'Assessore all'istruzione, università, ricerca e politiche giovanili, CERTAN, l'Assessore all'ambiente, risorse naturali e corpo forestale, CHATRIAN, e l'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, BACCEGA.

Si dà atto che dalle ore 18,31 riassume la presidenza il Presidente RINI.

Replica l'Assessore agli affari europei, politiche del lavoro, inclusione sociale, BERTSCHY, a cui risponde il Presidente RINI per una precisazione. Interviene l'Assessore BERTSCHY.

Replica il Presidente della Regione, TESTOLIN.

Il Presidente invita quindi il Consiglio a procedere alla trattazione degli ordini del giorno depositati, iniziando con l'esame dell'ordine del giorno n. 1 presentato, in sede di discussione generale, dal gruppo Lega VdA.

Illustra il Consigliere DISTORT.

Interviene il Consigliere FERRERO.

Il Presidente mette in votazione l'ordine del giorno n. 1 del gruppo Lega VdA.

IL CONSIGLIO

- ad unanimità di voti favorevoli (presenti e votanti: trentacinque);

APPROVA

il sottoriportato

ORDINE DEL GIORNO N. 1

IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D'AOSTA/VALLÉE D'AOSTE

PREMESSO che l'emergenza prodotta dalla pandemia COVID-19, dopo i suoi primi ed immediati aspetti sanitari, comporta, in seconda istanza, sensibili conseguenze di ambito economico;

TENUTO CONTO che, al fine di garantire l'ottemperanza alle misure di sicurezza prescritte per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19, si renderanno necessari vari interventi in ambito edilizio sugli immobili esistenti e/o su singole unità immobiliari e che tali interventi dovranno presupporre, a monte di ogni atto autorizzativo, la regolarità urbanistica delle unità immobiliari stesse;

RILEVATO che sussistono diversi casi, sul territorio valdostano relativi ad un disallineamento tra lo stato di fatto delle unità immobiliari e l'assetto documentale depositato presso gli Uffici Comunali, legato non tanto a difformità edilizie, di cui agli artt. 77, 78 e 79 della L.R. 11/98, ma per prassi procedurale relativa all'epoca di realizzazione delle unità immobiliari stesse (principalmente nei recenti anni '70);

PRECISATO che si tratta, generalmente, di unità immobiliari realizzate nei recenti anni '60 (post 1967), '70 e inizio degli anni '80, nelle quali l'avvenuta esecuzione delle opere non corrisponde esattamente alla documentazione progettuale depositata per la rispettiva Concessione Edilizia, con diverso assetto nella partizione dei locali o nel numero di unità immobiliari e per le quali, tuttavia, risultano rispettati i requisiti igienico-sanitari e la corrispondenza catastale;

RICORDATO che, sino all'entrata in vigore della Legge 24/12/1993, n.537 (concernente la semplificazione e l'accelerazione dei procedimenti amministrativi) e del successivo D.P.R. 22/04/1994, n. 425 la documentazione necessaria per il rilascio dell'agibilità consisteva, fondamentalmente, in linea al Regio Decreto 27/7/1934, n.1265, nella sola verifica dei seguenti procedimenti:

1) avvenuta iscrizione al Catasto;

2) deposito del collaudo statico (dopo l'entrata in vigore della Legge 1086/71);

3) rispetto dei requisiti igienico-sanitari e di salubrità dei locali (verifica effettuata dal sopralluogo dell'ufficiale sanitario);

E, come tale, non sussisteva l'obbligo della corrispondenza progettuale dello stato di fatto delle unità immobiliari, rispetto a quanto originariamente riportato nel titolo abilitativo, salvo i casi di varianti sostanziali o di modifiche consistenti sui volumi e le sagome assentiti;

PRESO ATTO che, dall'epoca di ultimazione dei lavori in questione e del relativo rilascio dell'agibilità, i Comuni interessati hanno regolarmente riscosso tasse e tributi sulla base della sola documentazione catastale, come espressione ufficiale dello stato di fatto delle unità immobiliari, indipendentemente dalla sua corrispondenza con la documentazione progettuale depositata agli uffici;

EVIDENZIATO che, a tutt'oggi, l'assetto normativo individuerebbe tali discordanze documentali come irregolarità edilizie, che, per lo più, incidono sui parametri urbanistici vigenti, presentando criticità di difficile soluzione, con disagio sia in capo ai rispettivi proprietari (che si vedono contestare "irregolarità", acquisite indirettamente in fase di agibilità iniziale) sia in capo alle Amministrazioni (che hanno riscosso tasse e tributi su beni "irregolari", nell'implicito avvallo della situazione di fatto - peraltro ufficializzata dalla documentazione catastale) e rendendo impossibile ogni intervento di adeguamento o di compra-vendita, in caso di necessità economica;

RICORDATO che, l'argomento descritto nei punti precedenti rientra nell'ambito della disciplina urbanistica e che tale ambito è di competenza primaria della Regione e, come tale, attraverso un'iniziativa di carattere regionale potrebbe essere risolta la conflittualità tecnico-amministrativa, permettendo l'applicazione di procedure di allineamento della documentazione progettuale alle situazioni di fatto descritte, nell'interesse tanto dei soggetti proprietari, quanto delle amministrazioni comunali;

IMPEGNA

il Governo regionale ad avviare tempestivamente, con gli uffici competenti, un approfondimento relativo all'individuazione di un percorso che, attraverso l'allineamento documentale presso gli uffici comunali, permetta la regolarizzazione della situazione descritta nelle premesse.

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Successivamente il Presidente propone di procedere all'esame dell'ordine del giorno n. 2 presentato, in sede di discussione generale, dal gruppo Lega VdA.

Illustra il Consigliere DISTORT.

Intervengono l'Assessore all'istruzione, università, ricerca e politiche giovanili, CERTAN, i Consiglieri PULZ, MINELLI, MORELLI, TRIONE, DISTORT, FARCOZ, il Presidente RINI per una precisazione, i Consiglieri MANFRIN, MARZI, BAROCCO, RESTANO, VESAN, MINELLI, FERRERO e RESTANO.

Il Presidente mette in votazione l'ordine del giorno n. 2 del gruppo Lega VdA.

IL CONSIGLIO

- con voti favorevoli venticinque e voti contrari uno (presenti: trentacinque; votanti: ventisei; astenuti: nove, i Consiglieri BERTIN, MARQUIS, MINELLI, MORELLI, MOSSA, NASSO, RUSSO, TRIONE e VESAN);

APPROVA

il sottoriportato

ORDINE DEL GIORNO N. 2

IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D'AOSTA/VALLÉE D'AOSTE

PREMESSOche dall'inizio dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 tutte le scuole di ogni ordine e grado presenti sul territorio regionale hanno interrotto l'attività didattica in presenza e portato a compimento l'anno scolastico attraverso la didattica a distanza;

VISTOil disegno di legge regionale n. 60 "Assestamento al bilancio di previsione della Regione autonoma Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste per l’anno 2020 e misure urgenti per contrastare gli effetti dell’emergenza epidemiologica da COVID-19" in esame, che si propone di attuare provvedimenti urgenti in materia di edilizia scolastica;

PRESO ATTOche da anni l'edilizia scolastica è indirizzata a scelte orientate all'accentramento dei plessi, con ingigantimento delle dimensioni, che hanno portato alla chiusura delle piccole scuole delle nostre vallate ed obbligando le famiglie a spostarsi o a ricorrere ai servizi di collegio;

RILEVATO che le scuole dei piccoli comuni, oltre a garantire le misure di dislocazione e di distanziamento, avrebbero l'enorme vantaggio di far crescere un maggior senso di appartenenza degli allievi alle comunità locali e, al tempo stesso, concorrerebbero a valorizzare i piccoli centri, rianimandoli e rendendoli vivi culturalmente e socialmente;

SOTTOLINEATOche, per una migliore gestione dei futuri anni scolastici, in questa fase emergenziale le piccole scuole di montagna potrebbero fornire spazi adeguati al fine di diminuire il sovraffollamento dei plessi scolastici più grandi, offrendo così a tutti gli studenti le stesse opportunità in termini di accesso alla formazione ed alleggerendo, al tempo stesso, le famiglie dal peso educativo;

PRECISATOche gli studenti, che frequenterebbero la scuola all’interno delle strutture scolastiche di montagna, potrebbero seguire le lezioni attraverso la didattica a distanza in collegamento con gli insegnanti dei plessi scolastici più grandi ("scuole madri") e sotto la sorveglianza di personale educativo (operatori di sostegno e simili);

IMPEGNA

il Governo regionale ad adottare tempestivamente ogni iniziativa di propria competenza ed in dialogo con gli enti locali, al fine di avviare un piano di riapertura delle scuole nei piccoli comuni che, oltre ad alleggerire i plessi scolastici più grandi, congestionati da classi in sovrannumero, garantirebbero una maggiore qualità didattica e sociale ed un maggiore rispetto delle misure di contenimento dell’epidemia da COVID-19.

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