Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 919 du 18 septembre 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 919/XV - Interpellanza: "Tempistica e criteri per la realizzazione di interventi a tutela del complesso difensivo di Saint-Germain" sito in comune di Montjovet".

Rini (Presidente) - Punto n. 24 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione, la parola al vicepresidente Distort.

Distort (LEGA VDA) - Parliamo del complesso difensivo di Saint-Germain, vedo già il sorriso compiaciuto e piacevole di colui che gradisce... dell'Assessore di riferimento Viérin e questo mi conforta perché le iniziative volte a interpellare, quindi in qualche modo senza essere mozioni comunque a stimolare il Governo... pensare che vengano accolte con piacere mi rasserena. Non sto certo a dilungarmi, il complesso difensivo di Saint-Germain lo conosciamo benissimo, è una delle opere di architettura medioevale XI-XII secolo, il periodo di fondazione, con un ulteriore intervento di ristrutturazione avvenuto nel XVII secolo, probabilmente, da quanto risulta, è la cerchia muraria imponente che noi vediamo oggi benissimo dall'autostrada. Ora, il castello di Saint-Germain, come altri beni culturali che sono allo stato purtroppo di rudere, versa in condizioni statiche particolarmente labili. In particolare nell'ambito della cerchia muraria la presenza di aperture originarie perché poi si integravano con le costruzioni dell'XI-XII secolo, e io ora non voglio sostituirmi a chi ha ben più competenza di quanta ne abbia io, ci sono gli uffici che in tal senso lavorano e hanno approfondimenti di altissimo livello... però ci sono aperture che a un certo momento hanno subito il furto degli stipiti. Noi quindi capiamo, senza bisogno di essere dei tecnici, che, nel momento in cui noi interrompiamo la tessitura muraria e andiamo a rimuovere gli stipiti in aperture, noi esponiamo il bene, il manufatto a un turbamento del regime statico, quindi così è la situazione. Io anni fa, come semplice architetto, quindi come semplice amante dei beni culturali, avevo sottolineato agli uffici la situazione di degrado statico del castello chiedendo di poter mettere in atto, facendo riferimento ai decisori politici, iniziative di tutela dell'opera. Io tempo fa sono andato a visitare il castello e ho visto che, purtroppo, l'intervento di tutela che è stato messo in atto consta di picchetti attorno all'area con nastro rosso e bianco per compartimentare l'area e impedire l'accesso al complesso monumentale con un cartello "edificio pericolante, divieto d'accesso". È sicuramente mortificante non solo per me, ma per un'intera comunità che nei propri monumenti e nelle proprie vestigia storiche effettivamente conserva una storia stupenda.

Il mio pensiero è quello di chiedere con questa interpellanza che intendimenti possano esserci in merito al castello. Io, tra l'altro, ricordo con una certa nostalgia la legge n. 1089/1939, che l'Assessore conosce molto bene, che poi è stata inglobata nel Testo unico dei beni culturali nel 2004 ma io mi ricordo lo spirito della 1089 - legge, tra l'altro, redatta alle soglie dell'entrata in guerra dell'Italia -: essa prevedeva un approccio estremamente conservativo, estremamente garante della tutela dei beni culturali. L'articolo 16 prevedeva la possibilità che il Ministero, attraverso le sue forme, attraverso le sue strutture, potesse intervenire sui beni culturali di proprietà di enti o di privati e poi presentare il conto ai diretti interessati. Questa era una linea di tutela che aveva un senso, comunque non voglio entrare in un abbandono retrò su una legge che funzionava, così come non voglio affrontare il tema della tutela dei beni culturali sempre con questo spirito di abbandono retrò, spirito nostalgico. Il bene culturale è una risorsa per il presente e per il futuro e quindi come tale va trattata. Ora, io chiedo quali siano gli intendimenti, così come indicato nell'interpellanza: "quali siano le azioni di tutela che sono state poste in atto a tutt'oggi" - io ho visto da fuori questa situazione un po' mortificante di un impedimento di accesso così come può succedere in un qualunque cantiere in cui si impedisce l'accesso a zone pericolose - ma soprattutto "quali siano le azioni di tutela che il Governo attualmente intende adottare".

Presidente - Per la risposta, la parola all'assessore Viérin Laurent.

Viérin (AV) - Nous croyons en effet que l'action du Conseil est l'action qui va dans la direction de demander ce que l'Administration est en train de réaliser, a réalisé ou voudra réaliser. Il s'agit de quelque chose d'extrêmement positif afin de partager quels sont les parcours, surtout pour des domaines qui ne sont pas appartenant à une idéologie plutôt qu'à une autre, mais qui sont des domaines partageables par toute la communauté.

Credo che - e ringrazio il collega Distort - abbiamo già avuto modo in questa legislatura, come in altre legislature, di discutere dei beni culturali in generale, ma in particolare del castello Saint-Germain a Montjovet, perché effettivamente, assieme ad altri pezzi di patrimonio culturale materiale che abbiamo valorizzato negli anni, è uno degli ultimi che necessita di una valorizzazione e inserimento nella rete dei beni culturali.

Intanto - lo dico per gli amici del gipeto - è uno dei più bei castelli con una bella scritta che accoglie chi viene in Valle d'Aosta salendo da Torino e credo che sarebbe magari da rivalorizzare, lo dico come battuta e contro magari certe regole di tutela, però è un castello che è un simbolo anche di appartenenza alla nostra comunità. Lo dico convintamente perché, e l'ho già detto in quest'Aula, ricordo con piacere il Senatore Dujany, che nei frequenti colloqui ci ricordava sempre che, come amministratori regionali, in questi anni avevamo fatto tanto, ma che avevamo dimenticato o, meglio, che avremmo potuto fare di più su un bene culturale come il castello di Montjovet. E credo che sia così - e lo dico anche con umiltà -, nel senso che in questi anni nella politica di valorizzazione, anzi di acquisizione in primis, penso all'ultimo castello acquisito: quello di Arnad, il recupero per la valorizzazione, la conservazione e la restituzione... abbiamo dovuto darci delle priorità e tutto non si poteva fare.

Dirò che cos'è stato fatto e dirò anche quale prospettiva c'è, che credo sia effettivamente l'obiettivo poi sia dell'iniziativa che di ciò che noi vogliamo mettere in campo. Lascerei un attimo da parte la legge del 1939 - e condivido che era una legge che aveva un senso - ma noi abbiamo avuto la fortuna poi di acquisire un'autonomia, di avere una Soprintendenza unica e di avere delle professionalità interne che ci fanno distinguere rispetto ad altre Regioni italiane, dove anche e soprattutto il patrimonio ecclesiastico, al di là di quello culturale, è stato recuperato con una certa dovizia e con un certo senso, cosa che, al di là degli articoli di legge, se poi non ci sono i finanziamenti, è qualcosa che effettivamente non viene portato avanti: dico questo perché in questi ultimi anni, principalmente con risorse regionali ma anche con fondi strutturali e fondi europei, abbiamo lavorato. Temporalmente andando cronologicamente sugli ultimi interventi sui beni di proprietà regionale ma anche su quelli di proprietà non regionale, abbiamo quelli sul castello di Quart, con un progetto europeo, che si concluderanno nel 2022, partirà l'ultimo lotto adesso; il castello di Arnad è l'ultimo acquisito e con fondi europei e del gioco del lotto; il castello di Aymavilles sarà uno dei primi che si aprirà in termini di restituzione; Saint-Pierre e Sarriod, uno di proprietà regionale, l'altro no; il castello Gamba è stato aperto; inserirei anche, sempre sui beni non di proprietà regionale, Cly che necessita ancora di una valorizzazione e il castello di Graines. Questo per dire che - aggiungendo Saint-Marcel perché la prossima settimana insieme agli altri colleghi presenteremo una parte di valorizzazione - la rete dei beni culturali è stata veramente importante e ha avuto necessità di avere delle priorità.

Condivido però che il castello di Montjovet è quello che necessita oggi di maggior recupero rispetto a quello che è stato fatto. Intanto partirò da ciò che è stato fatto perché è uno dei punti dell'iniziativa, quindi prima del 2009 - e lo dico anche perché ho avuto il piacere di occuparmene proprio in questi anni con una possibilità di verificare ciò che si poteva fare - c'era stata una messa in sicurezza delle aree con la realizzazione di manutenzione edili ai muri di cinta e alle merlature degli stessi con una posa in opera di elementi di protezione dei varchi delle murature degli accessi. C'è stata poi nel 2009 la creazione di un percorso ad accesso modellato su quello esistente con assistenza archeologica al fine di poter giungere oltre l'ingresso alto del castello per la messa in sicurezza del pianoro e un'apertura saltuaria di alcuni ambiti del castello. Nel 2010 avevamo commissionato un rilievo geometrico e un laser scanner del complesso proprio per iniziare a ragionare su un'eventuale valorizzazione. Nel 2010 avevamo anche commissionato degli scavi controllati in punti strategici e rimozione di materiale che all'epoca era necessaria. Nel 2011 c'era stata una parte di sopralluoghi per valorizzare l'ingresso nord. Nel 2012 misurazione sulla stabilità della torre e ad oggi anche manutenzioni annuali che andavano un po' a recuperare quello che effettivamente si doveva recuperare.

Veniamo invece a quello che si deve fare. Allora nei mesi scorsi ho avuto il piacere di incontrare l'Amministrazione comunale di Montjovet, in particolare il Sindaco, con la volontà comune di lavorare a un dossier, che partisse da cosa? Principalmente da un atto, da un percorso da condividere assieme mettendo assieme non solo il castello ma anche il borgo, che sono concettualmente, anche culturalmente e diciamo da un punto di vista storico-artistico legati da questo accesso... e dal borgo che è da rivalutare e da rivalorizzare di Montjovet... concettualmente un percorso che ha un senso e che potrebbe effettivamente essere una grande possibilità nell'inserimento nella rete dei beni culturali. L'ultimo incontro quindi è avvenuto nelle scorse settimane con la parte tecnica e con la parte amministrativa e abbiamo concordato una delibera congiunta perché è un bene non di proprietà comunale, quindi di proprietà regionale, ma giustamente bisogna coinvolgere il territorio, che in questi mesi, tra l'altro, si è adoperato con una delibera comunale al fine di iniziare a lanciare qualche spunto verso un concorso di idee che potesse mettere in campo appunto spunti utili alla valorizzazione del castello. Nelle scorse settimane abbiamo condiviso un percorso che si concretizzerà con questa delibera che formalizzerà un percorso, una convenzione al fine di regolare i rapporti tra Amministrazione regionale e Amministrazione comunale inserendo dei fondi, tant'è che nel DEFR che è stato approvato ieri dal Governo regionale che arriverà in Consiglio è stato inserito il pezzo di valorizzazione del castello di Montjovet e del borgo unitamente, al fine di arrivare a un percorso che possa prevedere in primis delle risorse regionali ma anche eventualmente ricorso a progetti che possono essere su fondi strutturali per rivedere nel complesso questo importante sito. Questo quindi per dire che concordiamo, anzi, siamo in linea e in sintonia su due considerazioni: sul fatto che probabilmente in questi anni altre priorità hanno rallentato quella che è invece una valorizzazione necessaria ma che adesso c'è la volontà tutti assieme di partire in sinergia tra Amministrazione regionale, Amministrazione comunale e abbiamo anche condiviso questo percorso con un'associazione che rappresenta il borgo di Montjovet al fine di fare una valorizzazione di insieme di questo importante complesso che potrà effettivamente essere inserito nella rete dei beni culturali.

Presidente - Per la replica, la parola al vicepresidente Distort.

Distort (LEGA VDA) - È chiaro che tutto è bene quello che finisce bene, quindi se l'obiettivo finale porta alla conservazione del castello prima che eventi traumatici di turbamento, io parlo anche di eventi sismici ma comunque tocchiamo ferro, però prima che la situazione degeneri e si possa arrivare a un risultato è ovvio che è una soluzione che conforta. Io però le chiederei nelle prossime azioni il massimo della sua determinazione perché, come lei ha già accennato, già dal 2009 si parlava... però io ho trovato un articolo, e chiaramente gli articoli per figure come noi ci inchiodano in situazioni a volte anche imbarazzanti però comunque è un articolo del 2009 un'Ansa, la fonte è Ansa Valle d'Aosta del 14 novembre 2009, in cui si dice: "L'assessore alla cultura Laurent Viérin ha inoltre affermato, nel corso della seduta consiliare del 7 ottobre 2009 (759), che "esiste la volontà di valorizzare e di mettere a sistema le realtà monumentali quali Graines nel comune di Brusson, Saint-Germain nel comune di Montjovet ma anche come tipologia Châtel-Argent di Villeneuve e Cly di Saint-Denis. Questi siti rientrano in un progetto Interreg "Anciennes vestiges et ruines", programma che prevede non solo il recupero di diversi castelli dell'arco alpino, ma la valorizzazione e la messa in rete del patrimonio, che crediamo, da un punto di vista della tipologia, molto importante, diversificando l'offerta in base alla tipologia di beni culturali. Il modo di operare della Sovrintendenza e dell'Assessorato nel settore della tutela dei beni culturali prevede quale primo elemento la ricerca, come secondo il restauro, successivamente la valorizzazione e ultimo elemento che abbiamo voluto inserire in questi ultimi tempi: la restituzione alla comunità. I rilievi oggetto di affido sono indispensabili e propedeutici alla stesura delle future progettazioni e indispensabili proprio per questa nostra volontà di valorizzazione".

È indubbio che è coerente, dieci anni fa lei diceva la stessa cosa che ha detto oggi, è chiaro che mala tempora currunt, c'est l'argent qui fait la guerre, però dieci anni intanto sono passati, è un po' come se fossimo saliti sulla DeLorean di "Ritorno al futuro" e tutta una tirata ci siamo fatti dieci anni. Io dico quindi chiaramente la tutela di un bene è una priorità assoluta perché lo sappiamo benissimo che c'è un'impossibilità di riprodurre un bene, pertanto quello che chiedo è veramente il massimo del suo sforzo.