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Communiqué n° 251 de 17 avril 2019

Interpellanza sulla selezione con chiamata pubblica di sei istruttori dei programmi di sviluppo

Seduta consiliare del 17 aprile 2019

Con un'interpellanza illustrata nella seduta consiliare del 17 aprile 2019, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha chiesto approfondimenti sulla selezione con chiamata pubblica di sei istruttori dei programmi di sviluppo di categoria D presso enti pubblici, cofinanziata dal Fondo sociale europeo e dal Fondo europeo di sviluppo regionale.

Il Capogruppo di Lega VdA, tenuto conto della delicatezza e dell'importanza dell'incarico visto che la Valle d'Aosta rischia di perdere cospicui finanziamenti europei, ha chiesto quale sia, nel caso specifico, la normativa di riferimento utilizzata per l'assunzione di personale che si occupi dei fondi europei e se questa sia stata rispettata.

L'Assessore ai trasporti e affari europei ha specificato che la normativa di riferimento alla chiamata pubblica è la legge regionale n. 22/2010 in materia di comparto unico e il regolamento regionale conseguente. Per l'Assessore Bertschy, la normativa è stata rispettata appieno e gli operatori sono al lavoro da lunedì scorso con piena soddisfazione dei dirigenti.

L'Assessore ha poi ricordato che a dicembre 2018 il neo Governo si è trovato, tra le urgenze da affrontare, la gravissima situazione del Fondo sociale europeo e ha voluto rafforzare l'organico della Struttura regionale competente. La scelta, ha proseguito Bertschy, è stata quella di dare tempestiva risposta alla situazione perché il 2019 è un anno delicato e bisognerà trovare una soluzione entro fine anno a questa criticità. L'Assessore ha poi ringraziato i dirigenti e il personale per il lavoro che stanno realizzando e l'impegno messo in campo: è un lavoro per la comunità, ha detto, per non perdere fondi che vanno a beneficio della Valle d'Aosta. Con questa scelta è stata data una risposta immediata, seguiranno poi dei concorsi - che richiedono più tempo - così come ci sono state delle richieste di mobilità interna che sono andate a rafforzare le strutture che seguono i dossier europei.

Il Capogruppo Manfrin, nella replica, ha sostenuto che la fretta non prescinde dal rispetto della legge. Secondo Manfrin, ci sono due elementi di criticità: il primo riguarda il criterio della competenza, che non si applica sulla base di chi è disoccupato da più tempo e di chi non ha reddito, come invece è stato fatto, sulla base peraltro di una selezione avvenuta tramite colloquio. Il secondo problema, per il Capogruppo, concerne il rispetto della legge, perché secondo la legge nazionale non si sarebbe dovuto fare una chiamata pubblica ma un concorso. Secondo Manfrin, la chiamata è illegittima, perché le amministrazioni possono effettuare le assunzioni su chiamata pubblica per le quali non è richiesto il titolo di studio superiore alla scuola dell'obbligo, mentre in questo caso si richiedeva la laurea. Questo è un problema da affrontare al più presto, ha concluso Manfrin, perché c'è una palese illegittimità nella chiamata pubblica, evidenziando che i mancati risultati di oggi sono il frutto del mancato lavoro di anni.

SC