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Communiqué n° 78 de 6 février 2019

Interpellanza sulla nomina del Presidente dell'IVAT

Seduta consiliare del 6 febbraio 2019

Con un'interpellanza illustrata nella seduta consiliare del 6 febbraio 2019, il gruppo Movimento 5 Stelle ha chiesto chiarimenti in merito alla nomina del Presidente dell'IVAT, l'Institut valdôtain de l'artisanat de tradition.

«Questa interpellanza -ha spiegato il Vicecapogruppo Luigi Vesan - fa seguito a un'interrogazione analoga che abbiamo presentato qualche tempo fa e che voleva approfondire la logica con la quale IVAT decide quali prodotti commercializzare. Già allora abbiamo sollevato forti perplessità per la totale assenza di differenziazione tra i prodotti realizzati in serie da aziende e i prodotti che, a nostro modo di vedere, rappresentano l'essenza dell'artigianato di tradizione, cioè quegli oggetti creati a mano dall'artigiano e frutto della sua vena artistica. Oggi torniamo sull'argomento. La legge regionale 10 del 2007 - prevede, per il Consiglio di Amministrazione dell'IVAT, la nomina di due figure da parte della Giunta regionale, tra cui il Presidente, con la clausola che deve essere scelto tra i non iscritti nel registro produttori di artigianato. Nel 2015, il Governo ha nominato, durante la Giunta Rollandin, per ben due volte, un Presidente che risulta essere nel Consiglio di Amministrazione di una cooperativa presente in tale registro. Vorremmo quindi capire se esiste una situazione di conflitto di interesse e un vizio di illegittimità nell'atto della sua nomina e come si intenda operare per porre rimedio ad una situazione che dura ormai da quattro anni.»

L'Assessore alle Finanze, Attività produttive e Artigianato, Renzo Testolin, ha riferito: «Riguardo al conflitto d’interesse, la Struttura Attività artigianali e di tradizione ha prontamente chiesto chiarimenti al Direttore dell’IVAT, che sta effettuando i necessari approfondimenti e, in funzione delle informazioni che verranno trasmesse, sarà possibile un’analisi puntuale della situazione.

Preciso che nel caso di specie, il soggetto designato alla carica di Presidente non è iscritto nel citato registro dei produttori, quindi, a seguito della verifica dei competenti uffici, poteva essere nominato.

Inoltre, dagli atti depositati dallo stesso interessato ai fini del conferimento dell’incarico di Presidente dell'IVAT, risulta il mantenimento della mera carica di Consigliere di Amministrazione nella società cooperativa Derby Legno, iscritta in quanto tale nel registro dei produttori, senza poteri di amministrazione, tutti conferiti al Presidente della predetta cooperativa.

In ogni caso, sulla base delle risultanze degli approfondimenti effettuati con il Direttore dell’IVAT, si determineranno le eventuali azioni da intraprendere, sia alla luce di quanto previsto dall’attuale Statuto dell’IVAT, sia alla luce di quanto previsto dalla citata legge regionale n. 11/1997 in tema di incompatibilità.»

Il Consigliere Vesan, nella replica, ha osservato: «Questa risposta ci lascia perplessi. Con l'interpellanza volevamo conoscere gli intendimenti dell'Assessore a fronte di questa situazione, intendimenti politici prima che tecnici. In sostanza lei ci dice che la valutazione della sussistenza di un conflitto di interessi è stata lasciata all'autocertificazione, senza controlli fino ad ora. In questo momento ci troviamo a usare soldi pubblici per valorizzare non l'artigianato valdostano di tradizione, ma la produzione artigianale di un privato. Il Presidente dell'IVAT, a fronte di proposte per una diversa valorizzazione dei prodotti, ha fatto sentire la sua voce e ha fatto approvare disposizioni a lui economicamente vantaggiose. Confido che lei, Assessore, possa approfondire la sua competenza in ambito di artigianato di tradizione e intervenire in questa situazione.»