Info Conseil
Communiqué n° 122 de 21 février 2018
Respinta una mozione sull'ultimazione dell'iter di realizzazione del nuovo ospedale
Seduta consiliare del 21 febbraio 2018
Ad inizio della seduta del 21 febbraio 2018, il Presidente del Consiglio Valle ha tenuto a precisare che i lavori alle vetrate dell'Aula, non ancora completati, stanno causando un problema di esposizione di luce nelle telecamere e ieri hanno messo in ombra i Consiglieri che vi sono seduti di fronte. Joël Farcoz ha evidenziato che non vi era quindi nessuna volontà di oscurare i Consiglieri del lato est, così come non vi è nessuna responsabilità da imputare a TV Vallée, che trasmette in diretta i lavori dell'Assemblea. Ha infine espresso l'auspicio che i lavori di oscuramento delle vetrate siano completati quanto prima, in modo da evitare questo genere di disguido già dalla prossima adunanza consiliare.
Si è quindi passati a trattare le mozioni, iniziando da quella presentata dai gruppi Movimento 5 Stelle e Coalition Citoyenne-Mouv in merito alla realizzazione del nuovo ospedale.
Il testo, così come emendato in Aula dai proponenti, è stato respinto con 28 astensioni (UV, UVP, PD-SVdA, EPAV, AC-SA-PNV, ALPE) e 5 voti a favore (M5S e CCM), ed era volto ad impegnare la Giunta regionale a mettere fine definitivamente all'attuale iter di realizzazione del nuovo ospedale e a destinare maggiori fondi ad investimenti in ambito sanitario per il mantenimento degli standard qualitativi necessari alla tutela della salute pubblica.
Nell'illustrazione il Consigliere Roberto Cognetta (M5S) ha citato alcuni stralci della relazione della Corte dei Conti sulla gestione del servizio sanitario per il 2016 a suffragare l'intento di questa mozione: mettere una pietra tombale sul progetto del nuovo ospedale, ripartendo da zero e con un approccio diverso con la nuova Legislatura. Al fine di evitare fraintendimenti sull'impegnativa, il Consigliere Cognetta si è detto favorevole a modificare il testo proposto, precisando che, con l'espressione "terminare" l'iter, intendeva mettere immediatamente fine al progetto avviato.
Il Consigliere Alberto Bertin (CCM) ha confermato la propria contrarietà alla costruzione del nuovo ospedale nell'area individuata, tenuto conto delle difficoltà oggettive (ritrovamenti archeologici, disguidi per la prossimità col centro città). Bertin ha quindi dettagliato le spese sinora sostenute: 6 milioni di euro solo in progetti, cui vanno aggiunti i lavori preparatori, raggiungendo circa 15 milioni di euro, senza peraltro che si sia concretizzato nulla. Il Consigliere ha auspicato che si fermi l'emorragia di denaro pubblico e si metta un punto a capo.
L'Assessore alla sanità ha spiegato che non ci sono le condizioni per accettare questa mozione poiché su un problema così complesso è necessario continuare il lavoro di approfondimento iniziato in quinta Commissione consiliare. Per Luigi Bertschy, l'obiettivo è quello di concludere e completare la fase di indagine archeologica per avere così la possibilità di disporre di tutti gli elementi necessari ad assumere delle future decisioni politiche. Nel 2018, ha proseguito, lavoreremo a questo scopo già valutando come gli attuali ritrovamenti incidano sulla realizzazione dell'opera.
Anche il Capogruppo di Coalition Citoyenne-Mouv ha concordato sul fatto che, rispetto alle buone intenzioni iniziali, oggi non si può proseguire con questo intervento. Elso Gerandin ha quindi riferito l'opportunità di ristrutturare il Parini, concentrandosi sulle aree già costruite.
Il Capogruppo del M5S ha inviato a fare un bagno di umiltà e a interrompere definitivamente il progetto di ampliamento per concentrarsi sull'unica soluzione possibile: il decentramento dell'ospedale. Stefano Ferrero ha quindi annunciato la presentazione di un esposto alla Corte dei Conti in quanto, di fronte all'evidenza di non poter continuare, il Governo regionale deve assumersi tutte le responsabilità, anche dal punto di vista patrimoniale, di voler proseguire in questo baratro che sta portando ad uno spreco di risorse pubbliche. Per Ferrero, va anche chiusa la società COUP, in quanto ormai inutile. Stefano Ferrero ha concluso affermando che sono stati buttati al vento milioni di euro, con la complicità di una politica che si è rivelata essere, nel migliore dei casi, incompetente.
Il Capogruppo dell'UV ha ricostruito l'iter del progetto di ampliamento dell'ospedale Parini e le fasi della sua realizzazione, interrotte di fatto dal 2014 in modo da consentire i rilievi archeologici. Augusto Rollandin ha specificato che in questi anni, tenuto conto che gli impegni finanziari non potevano essere spesi per quest'opera, sono stati stornati per altre esigenze sanitarie. Pertanto, ha detto Rollandin, i fondi non sono stati spesi in maniera difforme. Il Capogruppo dell'UV ha annunciato che gli approfondimenti vanno terminati e sarà elaborato un nuovo progetto che tenga conto delle sopravvenute esigenze.
Il Capogruppo dell'UVP ha ricordato che questo progetto nasce dalla necessità sia sanitaria sia organizzativa, condivisa da tutti anche attraverso l'esito del referendum, di radunare in un unico polo quanto ad oggi distribuito sul territorio. Per Nello Fabbri, l'opera andrà certamente ridimensionata, pertanto la mozione riprende l'intenzione della maggioranza in merito al nuovo ospedale. Fabbri ha parlato di un'opera necessaria per la sanità valdostana, per cui tutte le somme spese non rappresentano uno spreco. Non si può interrompere un iter, anche per questioni amministrative, ma il progetto andrà rivisto nella maniera più opportuna.
La Consigliera Patrizia Morelli (ALPE), premettendo che il suo gruppo era fra i sostenitori della costruzione di un nuovo ospedale esterno alla città, ha voluto sottolineare che il responso del referendum del 2007 è stato arbitrariamente interpretato dalla maggioranza Rollandin che ha accantonato l'ipotesi premiata dai cittadini valdostani di recupero dell'ex Mauriziano per privilegiare una nuova costruzione ad Est, in un'area che già si sapeva essere a rischio di ritrovamenti archeologici. Cosa che, a suo dire, si è puntualmente verificata, portando alla luce reperti ben più importanti del previsto. Ha inoltre ricordato che il gruppo ALPE si è sempre chiaramente dissociato dalla realizzazione del parcheggio, opera che è costata alla comunità 40.000 euro a posto, per un totale di 20 milioni. Per Morelli, costruire il parcheggio è stato come mettere il carro davanti ai buoi, spendendo tanto denaro pubblico senza la certezza di poter realizzare l'ospedale. La Vicepresidente si è quindi chiesta cosa sia sensato fare e, a nome del gruppo, ha rilevato che al momento non ci sono elementi sufficienti per valutare quale sia la soluzione migliore e poter prendere una decisione definitiva. Per Morelli, questa Legislatura disastrata non è nelle condizioni di scegliere una strada, vista anche la mancanza di impegni finanziari a disposizione. La Vicepresidente ha concluso specificando che la posizione di ALPE è pertanto di astensione.
Il Consigliere Stefano Borrello (AC-SA-PNV) ha rappresentato l'importanza di considerare adeguatamente le evoluzioni delle cosiddette analisi in situ, per contestualizzare le esigenze progettuali che man mano intervengono nel procedere del cantiere. Pur valorizzando la mozione di indirizzo, il Consigliere Borrello ha annunciato il voto di astensione del gruppo.
L'Assessore alle attività produttive è intervenuto per rilanciare la possibilità di formulare nuove ipotesi, compresa quella di una ristrutturazione di viale Ginevra senza escludere neppure la costruzione di un nuovo ospedale. Una volta chiuso il percorso in essere, va capita esattamente la direzione da intraprendere, che si scontra inevitabilmente con criticità. Jean-Pierre Guichardaz ha sottolineato che questo non è un tema che deve essere di scontro, ma ogni possibilità va considerata, perché la popolazione ha bisogno di una struttura moderna.
MM