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Communiqué n° 105 de 22 février 2024

Interpellanza sulla sospensione della patria potestà di genitori di un minore

Nella seduta consiliare del 22 febbraio 2024, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha illustrato un'interpellanza sulla sospensione della patria potestà a due genitori di un minore.

«Con un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minorenni di Torino del mese di ottobre 2019, l'Ausl VdA chiedeva di limitare la patria potestà su un minore affetto da una patologia, definendo le scelte dei genitori "pregiudizievoli per l'interesse del minore alla vita e alla salute" - ha spiegato il Capogruppo Andrea Manfrin -. Il Tribunale disponeva quindi la sospensione dell'attività genitoriale (nominando un tutore provvisorio), la presa in carico del minore dai servizi sociali di neuropsichiatria infantile per la valutazione della capacità genitoriale e la nomina di un curatore. A seguito degli approfondimenti condotti, nel mese di aprile 2023, il Tribunale disponeva il non luogo a procedere e revocava questi provvedimenti, esprimendo, invece, dubbi sulla segnalazione pervenuta "relativa all'inadeguatezza dei genitori, basata su critiche che non avevano nessun riscontro". Il 2 febbraio scorso, la Regione e l'Ausl sono state condannate a un risarcimento di 27mila euro nei confronti dei coniugi per i danni patiti per essersi visti negare ingiustamente la loro potestà genitoriale. Chiediamo di conoscere: se sia intenzione condurre una verifica sulle responsabilità personali che hanno portato all'esposto e alla sospensione della patria potestà, rivalendosi di conseguenza; se sia stata fatta un'indagine per comprendere come si sia arrivati a condurre un sopruso del genere, con segnalazioni prive di fondamento; se sia stata attivata l'assicurazione a copertura di tutte le spese sostenute

Ricordando che «in quel periodo non eravamo impegnati nelle materie sanitarie e sociali», l'Assessore alle politiche sociali, Carlo Marzi, ha specificato che «la vicenda ha riguardato in prima istanza i servizi sanitari dell'Ausl. Le strutture dell'Assessorato, nei limiti loro consentiti e sulla base delle informazioni rese disponibili, hanno monitorato la vicenda e l'Ausl che ha dichiarato di aver agito solo nel primario interesse alla salute, alla tutela e integrità fisica del minore. La sentenza di primo grado addebita all'Amministrazione di aver trasmesso all'Azienda sanitaria anziché aver riscontrato direttamente la relazione pervenuta dalla Procura minorile. I termini per la proposizione dell'appello non sono ancora decorsi e dunque la sentenza non è definitiva. La Regione ha attivato la propria polizza assicurativa, chiamando in causa a manleva la propria compagnia assicuratrice che la sentenza ha dichiarato tenuta a tenere indenne la Regione dalle condanne a titolo di risarcimento danni e spese processuali oggetto di condanna. La sentenza è stata poi anche trasmessa alla Procura regionale della Corte dei Conti per le valutazioni in ordine alle responsabilità amministrative da colpa grave

Il Capogruppo Manfrin si è detto «gravemente insoddisfatto di una risposta che assolve l'Usl e chi ha avuto una responsabilità in questa vicenda. La trasmissione degli atti alla Corte dei conti per rilevare eventuali responsabilità contabili non cambia lo stato delle cose e soprattutto non cancella quanto riportato nella sentenza del Tribunale. Si dice che " l'esposto dell'Usl, presumibilmente, è stato presentato per risparmiare sull'assistenza infermieristica e l'Usl non ha correttamente rappresentato gli eventi al Tribunale dei minorenni poiché la sua denuncia non era scaturita dalla segnalazione della pediatra ma è stata studiata e preparata mesi prima, dando a un avvocato un incarico per studiare la questione". Sono parole significativamente pesanti che restituiscono il quadro di una situazione che, se tale, colloca la nostra Regione a livello di quelle da terzo mondo. Togliere un figlio a una famiglia per risparmiare sulle spese di assistenza infermieristica? Se questo è avvenuto è un fatto gravissimo! Chi si è reso responsabile di quanto accaduto andrebbe punito nella maniera più severa possibile per gli anni di sofferenza a cui ha costretto questa famiglia, tacciata di essere "indegna" nell'allevare i propri figli. Si faccia piena luce su cosa è accaduto a prescindere dalle responsabilità contabili. Cose del genere non devono mai più accadere

I lavori sono sospesi e riprendono alle ore 15.

LT