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Communiqué n° 94 de 21 février 2024

Interpellanza sull'autonomia differenziata delle Regioni a Statuto ordinario

Con un'interpellanza presentata nella seduta consiliare del 21 febbraio 2024, il gruppo Rassemblement Valdôtain ha voluto conoscere le intenzioni del Governo regionale in merito al disegno di legge sull'attuazione dell'autonomia differenziata delle Regioni a Statuto ordinario approvato in prima lettura dal Senato il 23 gennaio scorso.

In particolare, il Capogruppo Stefano Aggravi ha chiesto se vi siano state delle interlocuzioni con il Ministero per gli affari regionali e le autonomie o altri dicasteri del Governo italiano, anche nell'ambito dei rapporti tenuti di concerto con le altre Regioni a Statuto speciale, in merito agli effetti che la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni (Lep) potrebbero avere con riferimento alle competenze oggi già assegnate alla Valle d'Aosta, così come alle altre "Speciali". «La sanità e l'istruzione rientrano nei Lep previsti per le Regioni a Statuto ordinario - ha detto Aggravi -: se queste Regioni avranno determinati livelli, noi dovremo adeguarci agli standard? Si è già pensato a come gestire questa problematica? Il disegno di legge fa poi molti richiami al territorio nazionale, così viene citata tra i principi l'insularità, ma non vengono minimamente tenute in considerazione le aree montane: è intenzione del Governo regionale intervenire su questa tematica? Visto che il disegno di legge prevede anche la possibilità di applicazione da parte delle Speciali per quelle competenze non presenti nei propri Statuti, è stata valutata l'opportunità di applicarne alcune? Vorremmo capire come il Governo intenda muoversi, perché c'è il rischio che la nostra specialità possa essere in pericolo.»

Ricordando che «il Governo regionale, ispirato da sempre dai principi del federalismo, non può che guardare con favore alle riforme istituzionali e amministrative che vanno in questa direzione», il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha riferito che «il disegno di legge approvato in Senato è molto diverso dal primo presentato dal Ministro Calderoli ma, non essendo definitivo, in quanto deve ancora passare al vaglio della Camera, al momento è difficile valutarne l'impatto sul sistema regionale. È quindi difficile trarre delle conclusioni sui termini di applicabilità del disegno di legge sulle autonomie speciali. Uno dei nodi oggetto di discussione riguarda la determinazione dei Lep concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale che potrebbe vedere la luce tra alcuni anni, secondo autorevoli pareri addirittura tra quattro o cinque anni. La determinazione dei Lep ha assunto un ruolo centrale nel disegno di legge sull’autonomia differenziata, visto che la loro definizione costituisce una condizione obbligatoria per il trasferimento delle funzioni alle Regioni, in quanto vi è l’esigenza di avere il riferimento necessario per determinare le risorse da destinare alle Regioni che faranno richiesta di maggiore autonomia. Non conoscendo i Lep, non è possibile dare una risposta sui loro effetti che potranno essere valutati solo nel momento in cui saranno definiti

«Si può tuttavia ritenere che dovrebbe prevalere la possibilità di far valere la specialità, perché diversamente si appaleserebbero profili di incostituzionalità della norma in oggetto - ha proseguito Testolin -. La nostra Regione e le altre Autonomie speciali, a prescindere dal percorso dell’autonomia differenziata in atto, dispongono comunque già dello strumento normativo per l’acquisizione di ulteriori funzioni in attesa della revisione degli Statuti e dunque anche quelle indicate nel terzo comma dell’articolo 116 della Costituzione. Si tratta delle norme di attuazione statutaria, alle quali la giurisprudenza costituzionale consolidata ha riconosciuto un ruolo interpretativo e integrativo delle sfere di competenza come delimitate dagli Statuti. In attesa della revisione dello Statuto speciale, della definizione dei Lep e del completamento dell’autonomia differenziata, la nostra Regione può dunque avviare, come sta già facendo, le iniziative che riterrà utili e opportune per acquisire nuove funzioni nell’ambito dell’attività svolta dalla Commissione paritetica, perché la nostra specialità derivante dallo Statuto ci fa ritenere che lo si possa modificare o attuare solamente con procedure legislative ben definite e non con norme di legge ordinarie dello Stato

Il Capogruppo Aggravi ha replicato che «certe valutazioni vanno fatte sicuramente a bocce ferme ma è bene prestare la giusta attenzione a questa tematica composita e complessa. Il testo in discussione contiene elementi che complicano i rapporti tra la Regione e lo Stato, prevedendo procedure diverse da quelle indicate chiaramente nell'articolo 116 della Costituzione che spiega già come potrebbe essere strutturata l'autonomia differenziata: una situazione già regolata da una norma costituzionale non dovrebbe essere messa in discussione da una legge. La determinazione dei Lep sarà lunga ma è bene avviare un ragionamento fin da ora. Sappiamo bene che i Lep nelle aree montane sono caratterizzati da maggior costi e sono diversi da quelli applicabili, ad esempio, nelle aree urbane. C'è poi la clausola molto limitativa che dice che i Lep devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale, coinvolgendo anche le Regioni a Statuto speciale. Non c'è una clausola di salvaguardia delle competenze già in capo alle Speciali. Parlare di autonomia differenziata è un programma vasto e bisogna stare attenti perché potremmo risvegliarci una mattina e trovare un mondo ben diverso da quello che abbiamo vissuto, soprattutto nelle nostre zone di montagna

 

LT