Info Conseil

Communiqué n° 79 de 9 février 2024

Conclusi i lavori del Consiglio. Respinte quattro mozioni e una risoluzione

L'Assemblea si riunirà nuovamente il 22 e 23 febbraio 2024

 

In chiusura dell'adunanza svoltasi dal 7 al 9 febbraio 2024, il Consiglio Valle ha trattato sei mozioni e una risoluzione, di cui quattro respinte e due ritirate.

Mozioni

  • Iniziative per la Giornata per il Ricordo dei Martiri delle Foibe

Con 20 astensioni (UV, FP-PD, AV-VdAU, PlA, SA, PCP) e 14 voti a favore (Lega VdA, RV, FI, GM), è stata respinta una mozione del gruppo Lega Vallée d'Aoste che chiedeva di mettere in campo ogni azione utile per l'organizzazione di un'iniziativa dedicata ai giovani delle scuole e un evento teatrale o di proiezione sulla Giornata per il Ricordo dei Martiri delle Foibe.

«In questi ultimi vent'anni sono stati fatti molti passi avanti che ci hanno portati a diffondere il ricordo della tragedia delle Foibe - ha evidenziato il Capogruppo Andrea Manfrin -. Rilevo tuttavia che si parla ancora poco di questo evento. La testimonianza plastica è che per la Giornata della Memoria di quest'anno sono stati programmati sei eventi con il coinvolgimento delle scuole valdostane, mentre per il Giorno del Ricordo solo due, con una ridotta pubblicizzazione e senza la partecipazione degli istituti scolastici. La storia degli esuli e degli infoibati merita la giusta attenzione.»

«Il tema sta uscendo da alcuni steccati ideologici che lo vedevano motivo di contrapposizione tra schieramenti pro e contro e, finalmente, le due ricorrenze, non sono più in competizione tra loro, tanto che le associazioni di riferimento partecipano insieme a seminari e convegni e riflettono sul tema della memoria con un approccio comune: ricordare i fatti più efferati della storia affinché non si ripetano - ha osservato l'Assessore alle relazioni intergenerazionali, Jean-Pierre Guichardaz -. Il Presidente dall’Anvgd (l’associazione rappresentativa degli esuli, riconosciuta dalla legge) nel corso di una serata sulle Foibe, a cui ho partecipato, ha riferito che la questione polarizza sempre meno fazioni di destra o di sinistra, in quanto le associazioni rappresentative degli esuli hanno apertamente rifiutato di essere "tirate per la giacchetta", così come rifiutano ogni sorta di etichetta e di generalizzazione: molti degli infoibati non erano fascisti o colonizzatori ma dissidenti, persone radicate in quei territori da ben prima dell’avvento del fascismo. La collettività, comprese le scuole, è stata interessata dallo svolgimento degli eventi dedicati al Giorno del Ricordo che sono ad adesione assolutamente libera. L’autonomia scolastica è un elemento imprescindibile e svincola le istituzioni da qualunque tipo di costrizione o imposizione ideologica, politica, partitica. Come consuetudine, la Sovraintendenza ha portato a conoscenza delle scuole le iniziative in programma anche a livello nazionale. Il Governo regionale non ritiene di sentirsi vincolato all’obbligo di organizzare eventi, perché allo stesso modo dovrebbe esserlo anche per il Giorno della Memoria. Credendo nell’importanza del tema, sono state sensibilizzate le strutture regionali (Biblioteca e attività culturali), gli enti e gli istituti direttamente finanziati dalla Regione, affinché, nell’ambito delle loro attività, continuino a organizzare iniziative sul tema ed estendano maggiormente la possibilità di partecipazione delle scuole in orari consoni.»

  • Misure di sostegno al settore agricolo

Respinta con 21 voti di astensione (UV, FP-PD, AV-VdAU, PlA, SA, PCP) e 14 (Lega VdA, RV, FI, GM) anche la mozione depositata dal gruppo Rassemblement Valdׅôtain che chiedeva al Governo di non sostenere decisioni o misure funzionali a premiare la non coltivazione di terreni o a diminuire la produzione e la produttività delle aziende agricole valdostane. 

Il Consigliere Dino Planaz, sottolineando la valenza politica dell'iniziativa, volta a definire le posizioni dei gruppi di maggioranza rispetto alla politica europea comunitaria, ha parlato di un «"Made in Italy" che rischia di essere fortemente compromesso dalle disposizioni europee che favoriscono la carne coltivata in laboratorio e le farine di insetti, prevedendo anche misure di sostegno per chi promuove la pratica di non coltivazione del terreno. I vincoli imposti dall'Ue favoriscono anche la politica commerciale sleale favorendo l'importazione di prodotti alimentari di provenienza extra Ue. Tutte queste misure, per altro, vanno anche contro le richieste delle associazioni di categoria locali per la realizzazione di politiche premiali nei confronti della produttività e qualità dei prodotti valdostani. Sono numerose le azioni di protesta organizzate dagli agricoltori europei contro le politiche agricole dell'Ue e la diminuzione progressiva degli stanziamenti: occorre che anche la Valle d'Aosta si attivi in ogni contesto e in ogni sede istituzionale e politica nonché nella definizione di misure di sostegno e programmazione al settore agricolo affinché non passi questo principio, che non fa che aggravare la situazione di un comparto in grande difficoltà.» 

«La mozione impegna il Governo a tenere un comportamento che ha sempre osservato: ci tengo a dire chiaramente che a oggi, la Regione non aderisce a misure che disincentivano l'incolto e, non solo - ha commentato l'Assessore all'agricoltura, Marco Carrel -. Il Consiglio si è già espresso più volte sui temi evidenziati, manifestando la sua contrarietà al cibo sintetico, sostenendo la valorizzazione dei prodotti locali, approvando la legge di revisione del comparto agricolo che ha l'obiettivo di affiancare alla politica europea misure mirate e calate sulla realtà valdostana. La tutela delle nostre peculiarità non è in discussione: disincentivare l'incolto è importante non solo per il comparto agricolo ma per tutti gli altri settori generando ricadute positive in campo economico e di tutela del territorio. Ci siamo fatti portatori delle nostre esigenze in campo nazionale, ottenendo talvolta anche il sostegno del Ministro dell'agricoltura, e ci siamo avvalsi delle misure europee che meglio si adattavano alle nostre esigenze, utilizzando, ad esempio, quella rivolta ai giovani agricoltori. Lo stanziamento di fondi europei di circa 2,5 milioni di euro, ha consentito l'avvio di 91 giovani imprese e 35 aziende hanno poi fatto investimenti per un ammontare di 3 milioni di euro.»

  • Comunità di energia rinnovabile

Con una mozione, il gruppo Progetto Civico Progressista chiedeva di costituire rapidamente un gruppo ristretto, indicativamente di non più di cinque soggetti con adeguate competenze, per la regia della progettazione delle Comunità di energia rinnovabile in Valle d'Aosta affidandogli il compito di  individuare l'obiettivo che si vuole raggiungere di potenza installata tramite le Cer, l'architettura e la forma giuridica più congeniale di queste comunità, e di produrre un rapporto entro il mese di marzo 2024. Il testo è stato respinto con 33 astensioni e 2 a favore (PCP).

«Il 24 gennaio è finalmente entrato in vigore, dopo tre anni dalla direttiva europea Red II, il decreto governativo applicativo della legge per la costituzione e il funzionamento delle Comunità di energia rinnovabile, per la cui promozione sono previsti importanti fondi europei, sia tramite Pnnr, si attraverso il Fesr - ha ricordato la Consigliera Chiara Minelli -. Già nel mese di aprile 2023 il Consiglio aveva votato all'unanimità una nostra mozione per l'avvio di un gruppo di lavoro sulle Cer: gruppo che si è riunito quattro volte e che ha avviato tra l'altro, tramite il supporto di Cva, un monitoraggio dei consumi energetici dei comuni. Ora è urgente andare oltre e definire cosa si vuol fare riguardo alle Cer in Valle d'Aosta: quale incremento e di produzione di energia pulita e rinnovabile, con quale tipologia di Cer. La Regione deve avere un ruolo di coordinamento, mettendo a punto un progetto Cer per la Valle d'Aosta. Non si tratta di fare un Tavolo ma un gruppo ristretto che curi la regia del Progetto delle Cer valdostane. Obiettivo che prescinde dalla formulazione della legge regionale, ma che riveste carattere di urgenza.»

«Ci sono due tipi di attività che stiamo portando avanti - ha replicato l'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy -. Da una parte, c'è il lavoro di tipo politico attraverso il gruppo che è stato costituito dopo l'approvazione della mozione: abbiamo deciso la strada da intraprendere che ci ha visti impegnare Cva in una serie di studi per avere dei dati a disposizione. Dall'altra, a livello tecnico, l'Assessorato è al lavoro sui tavoli nazionali, perché il decreto non è stato risolutivo, ci sono ancora molti dubbi, peraltro condivisi da tante Regioni. C'è pertanto un'osservazione tecnica attiva e un governo politico: non siamo quindi d'accordo a creare un ulteriore tavolo che, da una parte, non avrebbe nessun valore di tipo normativo e giuridico e, dall'altra, distoglierebbe ancora i tecnici dal lavoro che stanno già portando avanti con grande attenzione per ottenere al più presto tutte le informazioni necessarie. Ci prendiamo l'impegno di andare a correggere il disegno di legge già depositato a seguito dei chiarimenti che arriveranno sul decreto.»

  • Ampliamento ospedale Parini

"Mettere a disposizione del Consiglio regionale, entro 20 giorni, il progetto preliminare delle fasi 4 e 5, corredato dai pareri della fase istruttoria e il progetto esecutivo validato della fase 3, con indicazione dei costi complessivi e dei tempi di realizzazione previsti per l'ampliamento/ristrutturazione dell'ospedale Parini, in modo da avere piena contezza dell'intera opera, preliminarmente all'attivazione dell'appalto per l'attuazione della fase 3." Questo quanto richiedeva una mozione a firma congiunta dei gruppi Lega Vallée d'Aoste e Forza Italia respinta con 19 astensioni, 1 voto contrario e 13 a favore, espressi in votazione segreta.

«Non vogliamo discutere della localizzazione dell'ospedale ma del procedimento amministrativo per la sua ristrutturazione/costruzione - ha premesso il Consigliere Paolo Sammaritani (Lega VdA) -. La legge regionale 7/2023 ha stanziato 60 milioni di euro, che si sono aggiunti ai 123 milioni già previsti, portando così a 186 milioni di euro l'importo di spesa per la realizzazione delle fasi 1, 2 e 3, senza dare però indicazione dei costi relativi alle fasi 4 e 5 che a oggi risultano un'incognita. Dopo i ritrovamenti archeologici nell'area di cantiere, si è resa necessaria una rivisitazione dell'intera opera che ha portato il Governo alla decisione di rivedere la progettazione definitiva ed esecutiva della fase 3 e quella preliminare delle fasi 4 e 5. È necessario che il Consiglio abbia contezza di questi passaggi cruciali e che venga chiarito se è stato dato avvio alla costruzione della nuova parte dell'ospedale senza conoscere tempi e costi complessivi dell'opera, perché, in caso positivo, ci sarebbe violazione delle norme vigenti e dei principi elementari di buona amministrazione.»

Il Capogruppo di FI, Pierluigi Marquis, ha aggiunto che «la mozione votata in Consiglio a maggio 2021 sull'iter di realizzazione dell'ospedale, dava mandato al Governo di procedere con il progetto esecutivo dell'ala est e proseguire, contestualmente, alle fasi progettuali di ristrutturazione previste dalle fasi 4 e 5. La simultaneità delle operazioni avrebbe permesso di avere contezza del costo complessivo dell'opera, prima di procedere all'appalto dei lavori e della relativa contrattualizzazione di importanti impegni finanziari. Constatiamo, invece, che le disposizioni politiche date da questa Assemblea al Governo sono state disattese. Ne consegue che, oggi, non abbiamo idea né dei costi, né dei tempi e delle modalità di attuazione delle fasi 4 e 5. Un amministratore pubblico non può avviare un progetto parziale pensando di realizzare il resto, costi quello che costi!»

L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha precisato che «per evidenti ragioni di complementarità, coerenza e congruenza, il progetto preliminare delle fasi 4 e 5 non può essere preso in considerazione senza la preventiva verifica, validazione e approvazione dei diversi progetti che compongono la precedente fase 3. Il progetto preliminare delle fasi 4 e 5 non è ancora stato sottoposto ai pareri previsti nella fase istruttoria e non è ancora stato validato, sia dal punto di vista tecnico, sia da quello economico. La delibera di Giunta 1180/2021 dava mandato alla società Siv per l'attuazione della risoluzione del Consiglio regionale del maggio 2021 e la successiva dgr 707/2022 approvava la convenzione tra Regione e Siv. Entrambi i documenti hanno dato mandato alla società di rivedere il progetto preliminare delle fasi 4 e 5 che Siv ha già programmato e questa progettazione è quindi attualmente in corso.  Non appena approvato, il progetto esecutivo della precedente fase 3, ad oggi completamente finanziata, Siv procederà alla puntuale valutazione del preliminare delle fasi 4 e 5, di concerto con l'Azienda Usl. Il progetto esecutivo della fase 3 è prossimo alla conclusione, con imminente validazione da parte della società esterna incaricata. All'esito della valutazione s si disporrà della stima dei relativi costi complessivi e dei tempi di realizzazione previsti.»

È stata ritirata l'iniziativa del gruppo RV che chiedeva l'istituzione di un tavolo permanente per dirimere le questioni dei collegamenti viari da e per la Valle d'Aosta e con la Francia e la Svizzera.

Ritirata anche la mozione, sempre del gruppo RV che chiedeva l'avvio di interlocuzioni con gli organizzatori della Fiera di Sant'Orso di Donnas e con l'Ente parco naturale Mont Avic per valutare l'individuazione di uno spazio per l'allestimento di uno stand durante la "Petite foire".

Risoluzione

  • "Selfie della discordia"

In chiusura, il Consiglio ha respinto, con 8 voti contrari, 10 astensioni e 17 a favore espressi in modalità segreta, una risoluzione depositata in Aula, i gruppi Misto, FI, Lega VdA e RV che voleva invitare il Presidente della Regione a chiarire l'azione posta in essere in occasione dell'incontro con il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, qualificata come "triste" agli organi di stampa dalla Presidente dell'Union Valdôtaine e come ritenesse superabile la differenza di visione tra il Movimento di cui è espressione e la carica che ricopre.

Il Consigliere Claudio Restano (GM) ha richiamato la visita del Presidente Giorgia Meloni per la firma dell'Accordo per lo sviluppo e la coesione tra il Governo e la Regione nella giornata del 31 gennaio, specificando: «Ci riferiamo ai selfie scattati durante la Fiera di Sant'Orso con il Presidente Testolin, il Vicepresidente Bertschy e la Presidente Meloni che hanno sollevato perplessità da parte della Presidente dell'Union Valdôtaine di cui fa parte Renzo Testolin. Il Presidente della Regione rappresenta tutti, non un partito: quindi, in una visita istituzionale, è normale che abbia accompagnato la Presidente Meloni e si sia prestato alle foto di rito a Palazzo regionale e a ulteriori scatti fotografici alla Fiera. Abbiamo quindi letto con stupore le dichiarazioni della Presidente dell'UV, riportate da La Stampa, che ha parlato di "tristezza pensare ad autonomisti che si lasciano trainare dalla ricerca dell'immagine" e che "c'è da riflettere con serietà sul senso di grande ammirazione. Ho visto un senso di prostrazione". Oggi non potevamo passare sotto silenzio questo: noi Presidente Testolin in questa partita siamo con lei e riteniamo che nessuno debba interferire nella sua azione istituzionale. È stato un passo falso da parte della Presidente dell'UV che non rende merito all'ospitalità che i valdostani hanno reso ad un Primo Ministro, in visita istituzionale. Ci chiediamo che fine abbia fatto l'Union che sapeva dialogare con tutti, quell'UV del "ni droite, ni gauche", che ora si è appiattita verso la sinistra. Noi siamo per creare un'area autonomista, di centro, che sappia dialogare con tutti e confrontarsi alla pari con tutti. Inoltre, visto che lei e il Vicepresidente Bertschy appartenete a movimenti protagonisti della "réunion" di alcune forze autonomiste e non di tutte, ci chiediamo quale sia la solidità dei programmi dell'attuale Governo e della loro corrispondenza rispetto alle forze politiche di cui siete espressione.»

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha replicato: «Io sono abituato ad assumermi la responsabilità delle mie parole e delle mie azioni. Insieme ai colleghi di Governo, abbiamo accolto in modo istituzionale, garbato ma fermo, la Presidente Meloni: è stato un momento di confronto interessante che ha sancito un percorso amministrativo con la firma di un Accordo che assegna fondi alla Valle d'Aosta. Abbiamo quindi accompagnato il Primo Ministro, insieme all'Assessore Bertschy - che ha la delega all'organizzazione della Fiera - e agli altri componenti del Governo, nel percorso della Foire de Saint Ours, per spiegare le nostre tradizioni e per renderla partecipe di un momento che per noi valdostani è importante. La Presidente dell'UV ha espresso tramite i giornali il suo pensiero, ma a me interessa che il successivo confronto all'interno del Movimento non sia stato né di imbarazzo né di contrasto. Abbiamo parlato di altri problemi che sono più importanti. Noi siamo sicuri di aver operato nell'interesse dell'Amministrazione regionale, che era il compito che ci spettava, e siamo sereni con noi stessi.»

I lavori sono conclusi.

 

SC-LT