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Communiqué n° 597 de 23 novembre 2023

Interrogazione sulle soglie minime per i nuovi impianti vitivinicoli

 

Con un'interrogazione del gruppo Rassemblement Valdôtain trattata nella seduta consiliare del 23 novembre 2023, il Consigliere Dino Planaz ha voluto conoscere quale sia stato l'innalzamento delle quote minime per la realizzazione di nuovi impianti vitivinicoli proposto per la Valle d'Aosta dal Ministero dell'agricoltura.

«La notizia che il Ministro dell’agricoltura Lollobrigida ha formalizzato il suo impegno ad innalzare la soglia minima a 30 ettari per la Valle d'Aosta oltre ad essere vera è frutto di vari accordi politici - ha sottolineato l'Assessore all'agricoltura, Marco Carrel -. Attualmente la normativa prevede che alle Regioni sia garantita una superficie minima di assegnazione pari a 10 ettari a fronte delle richieste che, nella nostra regione, oscillano tra i 15 e i 25 ettari per il re-impianto annuale. Visti i costanti contatti con il mondo vitivinicolo, in occasione della Commissione politiche agricole dell’11 settembre che si è tenuta a Napoli alla presenza del Ministro Lollobrigida, prendendo parola ho evidenziato la necessità di aumentare la quota delle nuove autorizzazioni. In seguito a questa mia dichiarazione ho avuto modo di avere contatti diretti con l'Assessore alla Regione Liguria, con il quale abbiamo inoltrato a fine settembre scorso, una nota di richiesta di incremento della soglia minima a 30 ettari. La Cpa il 10 ottobre ha condiviso i contenuti della nostra richiesta che è stata poi inoltrata al Ministero. Il 30 ottobre scorso il Ministro, ritenendo condivisibili le nostre motivazioni, ha dato disposizione ai propri uffici di apportare le modifiche richieste al decreto. Al momento, l'iter non è concluso ma una lettera e un impegno politico di tutte le Regioni e del Ministero ci possono permettere di dire che siamo sulla giusta direzione

Il Consigliere Planaz si è detto soddisfatto «dell'innalzamento delle quote, ma restano altre valutazioni da fare che incidono in maniera significativa sul nostro territorio e, in particolare, sul settore vitivinicolo. Crediamo che si dovrebbe arrivare a un aumento delle deroghe per le nostre zone montane se non alla loro esclusione dal regime autorizzatorio. La nostra regione ha bisogno di più terreno per poter soddisfare le richieste del settore. Inoltre, l'aumento delle temperature potrebbe consentirci di sfruttare nuovi terreni, intervenendo anche in zone che, magari, rischiano di essere abbandonate

 

LT