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Communiqué n° 589 de 22 novembre 2023

Question time sul traforo del Gran San Bernardo

 

Nella seduta consiliare del 22 novembre 2023 è stata affrontata la questione dei lavori e del rinnovo della concessione per la gestione del traforo del Gran San Bernardo con due interrogazioni a risposta immediata depositate dal gruppo Misto e dal gruppo Progetto Civico Progressista.

Il Consigliere Claudio Restano (GM) ha citato «un articolo della stampa svizzera sul pasticcio internazionale del tunnel che segnalava la mancanza di 26 milioni di euro di contributi italiani per i lavori di manutenzione straordinaria. Il gestore svizzero ha dichiarato che, se la situazione non si sblocca, non ci saranno le condizioni per garantire la sicurezza portando all'inevitabile chiusura del traforo. Il Presidente della Società italiana traforo Gran San Bernardo (Sitrasb), società di cui è azionista la Regione per il 63,50%, ha reso dichiarazioni rassicuranti sul punto, ma rimangono alte le preoccupazioni dei fruitori del tunnel e dei sindaci della Vallata del Grande nonché dubbi sull'operato sia della parte politica sia della dirigenza della proprietà

«Abbiamo l'urgenza di far avanzare il dossier delle riparazioni necessarie al traforo - ha aggiunto la Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz - e, soprattutto, a far luce sulle motivazioni per cui l'Italia, che si era impegnata a partecipare al costo dei lavori, oggi non ha ancora erogato i fondi necessari e onorato l'impegno. Il Presidente della Confederazione elvetica ha ricordato alla Premier Meloni l'importanza di risolvere la questione celermente, questione di cui abbiamo avuto conto in maniera più completa dai cugini svizzeri mentre le dichiarazioni del Governo italiano si sono rivelate generiche e inconsistenti

I Consiglieri hanno quindi voluto conoscere i rapporti tra Stato, Regione, Sitrasb e Sisex rispetto al rinnovo della concessione, all'esecuzione e al finanziamento dell'opera al fine di scongiurare la chiusura del tunnel e quale sia stato il ruolo politico della Regione.

«La situazione del traforo del Gran San Bernardo nasce dal cedimento di una trave della soffittatura che il 21 settembre 2017 ha determinato la chiusura per circa tre mesi del traforo, poi riaperto a dicembre a seguito degli interventi di messa in sicurezza che, sin da allora, avevano evidenziato l’esigenza di un più generale intervento di rifacimento della soletta di ventilazione, ora in via di realizzazione - ha ricordato il Presidente della Regione, Renzo Testolin -. Il finanziamento di questo intervento straordinario, per circa 26 milioni di euro, non è contemplato dalla convenzione di concessione a Sitrasb perché non previsto né prevedibile e la società italiana ha chiesto allo Stato concedente alcune garanzie per poter ammortizzare i nuovi costi, in termini di proroga della concessione, di un finanziamento statale dedicato o di un formale riconoscimento del valore di subentro. La questione è stata affrontata anche in sede di Commissione mista del traforo del Gran San Bernardo (organismo intergovernativo italo-svizzero che cura l'applicazione della Convenzione di Berna del 1958). In questa sede è emerso il sostegno della Commissione mista, e della delegazione italiana in primis, affinché la realizzazione dei lavori da parte della concessionaria svizzera Tunnel du Grand-Saint-Bernard Sa, per la quale Sitrasb dovrà contribuire al 50% dei costi, sia accompagnata da una adeguata proroga della concessione per l’esercizio del traforo, oggi in scadenza al 2034. La possibilità della proroga ha già trovato risposta favorevole da parte della Confederazione svizzera. Per parte italiana, invece, è stata avviata l’interlocuzione con l’Unione europea, attualmente in corso, al fine della preventiva valutazione di compatibilità con le norme eurounitarie. In assenza di determinazioni, la Società e il Governo svizzeri hanno sollecitato la parte italiana, e in primo luogo Sitrasb ancora in attesa delle decisioni governative

«Come Presidenza della Regione - al di là degli aspetti societari che rientrano nelle competenze e responsabilità del Consiglio di Amministrazione di Sitrasb - abbiamo rappresentato, in molteplici occasioni, al Ministro delle Infrastrutture la nostra piena disponibilità a collaborare, per quanto è nelle nostre possibilità, per fornire concreta e urgente soluzione alle situazioni che si sono manifestate - ha precisato Testolin -. La crescente apprensione che segna i rapporti tra le due Società concessionarie del traforo italo-svizzero, ma anche tra i due Paesi, va quanto prima stemperata. Lavoriamo per stimolare un continuo impegno del Governo italiano, sollecitando anche iniziative ministeriali che possano accompagnare le azioni di Sitrasb nell’accollo della propria parte di lavori, nell’attesa di una rapida conclusione positiva della domanda posta alla Commissione europea per attivare al più presto il percorso di proroga della concessione, agevolando anche le operazioni di manutenzione in itinere.»

Il Capogruppo Restano ha commentato: «La risposta ci tranquillizza in parte ma non emerge nessuna azione dei parlamentari valdostani e sarebbe opportuno coinvolgerli in un'audizione in Commissione anche con il Presidente di Sitrasb

«In Parlamento a Roma domani sarà discusso un question time in Commissione trasporti, che viene però da un parlamentare piemontese - ha aggiunto la Capogruppo Guichardaz -. Chissà che questo non serva da stimolo all'azione dei nostri parlamentari che ancora una volta non sono pervenuti. Rimaniamo inoltre molto perplessi sul fatto che in sede di audizione, il Presidente di Sistrab ha tenuto nascosto quanto oggi comunicato dal Governo

 

LT