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Communiqué n° 555 de 8 novembre 2023

Il dibattito sul Documento di economia e finanza regionale 2024-2026

 

La discussione generale sul Documento di economia e finanza regionale 2024-2026 ha occupato l'intera seduta pomeridiana del Consiglio di mercoledì 8 novembre 2023.

Sul documento sono stati depositati 64 ordini del giorno, di cui 24 di Lega Vallée d'Aoste, 6 di Forza Italia, 15 di Rassemblement Valdôtain, 14 di Progetto Civico Progressista, 5 del gruppo Misto. Inoltre sono stati presentati 12 emendamenti, di cui 10 di PCP, 1 di GM, 1 di RV.

Gli interventi in Aula

La Consigliera Chiara Minelli (PCP) ha definito il Defr «un documento di ordinaria amministrazione, fragile contradditorio e superficiale che propone poche scelte chiare, ma molto discutibili. Siamo in presenza di un problema istituzionale: il Consiglio dovrebbe indirizzare le scelte per il bilancio e la Giunta dovrebbe agire come esecutivo, ma qui avviene il contrario, tant'è vero che il bilancio è già stato illustrato pubblicamente.  Il DEFR contiene un'opzione favorevole alla seconda canna del Traforo del Monte Bianco quando, negli ultimi tredici anni, il Consiglio ha più volte affermato la sua contrarietà sul punto. La Valle d'Aosta Fossil Fuel Free entro il 2024 è un obiettivo approvato all'unanimità da quest'Aula nel 2019, ma il documento finanziario attuale non sembra voler accelerarne il raggiungimento, anzi. Sul progetto funiviario di Cime Bianche viene indicato come obiettivo strategico quello di avviare l'iter autorizzatorio di fattibilità tecnico-economica, che è il primo livello di progettazione a cui segue il progetto esecutivo. Questo tipo di operazione però può essere avviata solo se è esaurita, con parere positivo, la fase preliminare degli studi di sostenibilità ambientale che non è invece stata oggetto di valutazione, né nelle Commissioni, né in Consiglio. La previsione di significativi investimenti per produrre idrogeno da usare nel trasporto pubblico locale non tiene conto dei passi avanti fatti con le batterie che oggi possono soddisfare le esigenze del trasporto pubblico urbano ed extraurbano. Preoccupa poi che non vi siano indirizzi di controllo per la CVA, unica tra le 12 società controllate dalla Regione, i cui obiettivi non sono indicati nel DEFR, ma si rimanda a quelli del documento precedente: alcuni da aggiornare, altri da cancellare in quanto già raggiunti. Infine, riteniamo fondamentale arrivare alla definizione della norma di attuazione dello Statuto sulle concessioni idroelettriche. Siamo rimasti l'unica Regione in Italia che non può legiferare in materia. È paradossale! Se ne parla da quasi un decennio, avevamo visto una bozza elaborata dalla Commissione paritetica nel 2019, con un elemento fondamentale per il superamento delle gare se la società manteneva certe caratteristiche, ma è rimasta impantanata nelle crisi politiche nazionali e regionali. Una bozza della cui evoluzione oggi sappiamo poco. Sul punto questo DEFR non ha una posizione sufficientemente netta e determinata.»

Il Capogruppo di RV, Stefano Aggravi, ha lamentato il fatto che la discussione in Aula del Defr avvenga dopo la presentazione da parte della Giunta del bilancio di previsione: «Se si tratta di un documento programmatorio allora deve esserlo a tutti gli effetti, per rispetto della dignità dei Consiglieri e degli atti stessi. Riguardo al quadro tendenziale della finanza pubblica regionale, che è poi quella che permette la programmazione di spesa nel medio e lungo termine, si riscontra un pesante aumento di risorse provenienti dall'Ue e dal Pnrr: c'è quindi una significativa dipendenza da una fonte esterna, con risorse che non sono pienamente e autonomamente governabili dal Governo. Si pensi anche all’effetto dell’inflazione sul gettito Iva, sicuramente positivo ma contemperato dal relativo aumento delle spese anche per l’Amministrazione regionale.  Sulla chiusura del traforo del Monte Bianco, chiedo attenzione: il problema è capitale e sarà importante ribadire agli interlocutori istituzionali, nazionali ed europei, il concetto che i territori devono essere ascoltati e valorizzati in questi percorsi. Sul futuro della Società dei Servizi - la cui situazione è complessa - stiamo attenti a non dare false promesse, né ai lavoratori, né agli enti locali. In merito agli impianti a fune, ci auguriamo che lo studio della Deloitte arrivi finalmente all'attenzione della Commissione perché ci sono due elementi fondamentali che occorre approfondire: l'evoluzione del mercato e il target di clientela e la conformazione societaria, per permettere a queste strutture di lavorare in maniera più efficiente, con una programmazione dei finanziamenti e delle opere. Su Cime Bianche bisogna riportare la centralità delle decisioni al Consiglio: abbiamo quindi depositato un emendamento che va in questa direzione. Sul tema dell'idrogeno, non capiamo gli steccati ideologici della sinistra: per noi in materia di energia vale sempre il principio del giusto mix energetico. Le rinnovabili sono una risorsa su cui lavorare per limitare la dipendenza di oggi dalle terre rare e da regimi e corporazioni di interesse che ci guadagnano. Con gli ordini del giorno abbiamo preferito concentrarci su temi di emergenza: quello dei trasporti, legato anche al futuro della città di Aosta e allo sviluppo di politiche turistiche, è l'argomento più pesante e non si può recuperare in tempi brevi perché ci sono investimenti e scelte che hanno la necessità di avere il loro tempo e, soprattutto, i giusti interlocutori.»

«Abbiamo di fronte un Defr che riflette tutti i limiti di questa maggioranza: dice tutto e il suo contrario - ha commentato il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin -. La sezione che riguarda la programmazione per l'attuazione del programma di Governo è assolutamente generica e risponde tiepidamente a problemi centrali e importanti. Non mancano alcuni autogol come quello sulla realizzazione della seconda canna del traforo del Monte Bianco. Sicuramente un passo avanti rispetto al passato, sostenuto curiosamente anche da chi oggi siede tra i banchi della maggioranza e, in altri tempi, quando militava tra le file di Alpe, era assolutamente contrario al progetto. Lo stesso vale per la questione del vallone di Cime Bianche, in cui la mancanza di coerenza della sinistra è sottolineata anche dai Giovani democratici che si sono espressi pubblicamente contro questa iniziativa, contraria alla linea politica sostenuta dalla Segretaria Elly Schlein. La parte sulla sanità non presenta nessuna innovazione: nessuna proposta concreta solo una serie di obiettivi ricalcati dal Piano per la salute e il benessere sociale, la cui attuazione è ben lungi dall'essere stata completata. Torna in auge la Cabina di regia sui servizi erogati al pubblico in ambito sociale e con lei anche i servizi affidati alle cooperative rosse. Si fanno grandi discorsi utilizzando verbi al futuro, ma il presente non viene mai utilizzato per dare soluzioni concrete. Non una parola sulle persone sfrattate o su quelle che hanno perso la casa. Nessun riferimento alle persone indigenti che si trovano nella condizione di non poter pagare affitti, bollette, spese mediche, nessun intervento a sostegno delle nascite. Un Defr vecchio, ricalcato in buona parte da quello dell'anno precedente e poco performante.»

Per il Vicecapogruppo della Lega Vda, Erik Lavy, «questo Defr appare come un puzzle dove le tessere sono inserite a casaccio. La Valle d'Aosta oggi sta vivendo un quadro economico in miglioramento anche se fanno preoccupare la crisi internazionale, l'inflazione e i trasporti. Sui primi due temi non abbiamo competenza, sui trasporti, invece, abbiamo delle responsabilità riguardo a posizioni prese in passato e rischiamo una chiusura della nostra regione. Per aprirsi nuovamente, occorre puntare anche su altri aspetti, come quello del digitale, ma anche qui siamo in ritardo: abbiamo una sola azienda sul territorio valdostano che posa la fibra ottica e ci sono alcuni comuni che sono totalmente privi di copertura internet. La nostra regione deve aprirsi anche grazie all'UniVdA ed è positivo che nel Defr si parli di collaborazioni con altre università: dobbiamo però stare attenti a non perdere la nostra connotazione montana per salvaguardare la nostra identità e la nostra attrattività. Ad oggi, la regione conta l'80% degli abitanti che vivono nella striscia del fondo Valle, con un'eliminazione dei servizi nelle terre alte: bisogna invertire la rotta considerando maggiormente i territori oggi marginali, ad esempio attraverso i collegamenti intervallivi. Riguardo alla valorizzazione dei piccoli impianti a fune, per i quali abbiamo approvato una legge sperimentale in scadenza, non troviamo traccia nel Defr. Così come non troviamo un focus specifico sulle piccole aziende agricole che mantengono il territorio. La discarica di Brissogne sarà satura nel 2031: bisogna individuare nuovi sistemi e con un ordine del giorno proporremo la nostra soluzione, attraverso la produzione, in loco, di energia verde dai rifiuti. Troviamo invece un'attenzione sulla necessità di favorire il ricambio generazionale solamente nel settore artigianale, ma si deve estendere la riflessione a tutti i tipi di imprese perché rischiamo di perdere un know how che si è sviluppato nel tempo. Questo doveva essere il Defr più importante della Legislatura, ma così non è e il cambio di governo non ha certamente aiutato: quello dello scorso anno era più concreto, questo molto meno. Un'altra occasione persa.»

Il Consigliere Mauro Baccega (FI) ha posto l'attenzione sulla «riforma della pubblica amministrazione contenuta nello studio dell'università Bocconi che ha dato suggestioni interessanti, di cui, però, non si ha traccia all'interno del Defr. Sarebbe stato importante porsi degli obiettivi concreti creando, ad esempio, una stretta collaborazione ed empatia tra la macchina amministrativa e il suo apparato che è sempre più demotivato. Invece qui come in Usl si crea una governance sempre più complessa, moltiplicando le cabine di regia, le task force, i tavoli tecnici, interistituzionali e si pensa di dare le soluzioni e di gestire progetti ambiziosi e importanti, come anche quelli del Pnrr, utilizzando molti soldi pubblici, creando tanti colonnelli ma poche truppe. Su questo si innesta anche l'attività di confronto e di condivisione con i 74 Comuni, il Cpel, il Celva e le 8 Unités des Communes. Non sarebbe opportuno eliminare queste ultime, in un'ottica di economia di scala e di snellimento dell'azione amministrativa? Il documento non dà risposte concrete ai valdostani e contribuisce ad abbassare il percepito del pubblico. Lo stesso si può dire per la sanità. Avremmo gradito leggere un maggior coinvolgimento tra soggetti pubblici e privati perché è importante creare sinergie funzionali per garantire i servizi, ridurre i tempi delle liste di attesa, senza pesare sugli utenti. In campo sociale i dati della Ciga di Mestre certificano proprio in questi giorni che Aosta è la città del nord Italia con gli stipendi più bassi nel settore privato. D'altronde il settore pubblico continua ad affidare alle cooperative gare d'appalto capestro, ad esempio, nel settore delle pulizie, delle mense e dei servizi vari ed è quindi fisiologico che queste propongano contratti da fame. Ecco come si genera la povertà.  Si parla poi di nuova governance del sistema di welfare regionale ma si ripropone la creazione di un ente strumentale per la gestione dei servizi e degli interventi socio assistenziali e socio educativi che era stata completamente abbandonata alcuni mesi fa. Sull'edilizia residenziale pubblica, stiamo ancora aspettando la revisione della legge 3/2013, fatto che denota l'interesse sul tema da parte di questo Governo. Insomma, un documento poco attento e rispettoso delle esigenze della nostra comunità.»

«È piuttosto evidente che anche quest'anno il Defr è stato concepito come un mero adempimento formale - ha commentato la Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz - dove permane l'arroganza di una maggioranza chiusa in una torre d'avorio, che nonostante i numeri risicati non vuole confrontarsi. Un documento che non dà risposte ai valdostani e che in molte parti si contraddice: si parla di strategie di adattamento ai cambiamenti climatici e poi cementificheremmo anche la Dora. Non ritroviamo nessuna programmazione ed emergono una visione miope e il poco lavoro. Ancora una volta il Defr arriva in ritardo, con un bilancio già approvato che la stampa ha potuto vedere e noi no. Un documento che non affronta i gravi problemi dell'aumento dell'inflazione, dei costi delle materie prime, dell'energia e delle famiglie. Non prende in considerazione emergenze come l'aumento della povertà, le liste d'attesa in sanità che stanno creando gravi disparità all'interno della società. Questo Defr è il peggiore che io abbia analizzato dall'inizio della Legislatura. Al di là dei soliti investimenti sulle funivie, manca una programmazione per rispondere alle crisi economiche, sociali e demografiche. Il totale abbandono della strada progressista è ormai lampante così come si rileva una distanza anche dalla visione autonomista: si rinviano le scelte aspettando Roma. Siamo lontanissimi da quello che il nostro programma elettorale diceva e che alcuni componenti la maggioranza avevano sottoscritto. Sul sistema degli enti locali, il Defr delinea gli stessi obiettivi dello scorso anno e dubitiamo che vedremo la revisione della finanza locale entro la fine della Legislatura nonostante questo sistema sia datato e fortemente snaturato da una visione fortemente regionecentrica. Con questo Defr si apre un nuovo capitolo molto delicato: la creazione di un nuovo ente strumentale dedicato al personale della Società dei Servizi e del personale che si occupa dei servizi alla persona. Non si può affrontare questo percorso senza coinvolgere il personale. Rispetto all'istruzione, sono scomparsi il problema del precariato nella scuola e delle segreterie scolastiche così come c'è un passo indietro sull'edilizia scolastica a fronte di edifici che cadono a pezzi. L'Università resta una scatola in via di completamento, con una visione vaga e si rimanda ancora la questione dello studentato che invece dovrebbe essere una priorità, in questo momento di crisi dei trasporti a livello regionale. Il declino della sanità è sotto gli occhi di tutti, ma non si capisce quale sia la programmazione degli interventi: sembra un nuovo libro dei sogni più che un obiettivo concreto da portare avanti.»

«Dal 2007 ad oggi la nostra regione ha perso terreno rispetto a tutte le realtà del Nord - ha dichiarato il Capogruppo di FI, Pierluigi Marquis -. L'indice dei prezzi al consumo delle famiglie indica che negli ultimi tre anni è cresciuto a dismisura il costo per abitazione, acqua, elettricità e trasporti e i nostri concittadini non possono più garantirsi i livelli di vita pre-Covid. Sulla carta sono state aumentate le risorse per dare una maggiore sostenibilità alla spesa dei valdostani, ma il problema è che non riusciamo a crescere a causa della mancata capacità di spesa, come dimostrano gli avanzi di amministrazione che aumentano negli anni in modo sempre più significativo. Non si dà soluzione ai problemi che ci connotano in maniera strutturale: servono una visione complessiva e un approccio più strutturato che mancano completamente. L'offerta di impiego è cresciuta ma solo quella a tempo determinato e il lavoro è sottopagato rispetto al resto del nord Italia. La richiesta si concentra sempre più sulla stagionalità che porta i lavoratori a vivere nell'incertezza per il loro futuro. La sanità assume un ruolo sempre più importante anche in termini di spesa ma non sa rispondere in maniera proporzionale ai problemi dell'utenza. I trasporti dovrebbero assicurare la capacità di muoversi sul territorio e questo settore non può essere considerato come un problema da risolvere caso per caso ma deve essere affrontato in termini di sistema soprattutto per una regione montana come la nostra: i soli due tunnel alpini che non hanno una seconda canna sono quelli del Monte Bianco e del Gran San Bernardo. Questo ci porta a pensare che il Governo sia tenuto sotto scacco da certe filosofie ambientalistiche dove prevale la politica del no. Anche il sistema ferroviario presenta grandi criticità: vale la pena rimanere chiusi tre anni solo per cambiare l'alimentazione del treno? Sulla gestione delle acque e sul turismo, settori centrali e sfidanti per il nostro territorio, manca una vera e propria programmazione forse perché questa implica un rispetto puntuale degli impegni.»

Per il Consigliere Diego Lucianaz (RV) «in questo Defr c'è poca attenzione per una grande categoria: i Valdostani, che sono in difficoltà, anche quelli che lavorano e che si scontrano quotidianamente con un sistema burocratico macchinoso. Il malcontento è generalizzato: ai Valdostani non serve un surrogato di reddito di cittadinanza, non è nella nostra cultura: noi vogliamo lavorare ma dobbiamo essere messi nelle condizioni di lavorare. Questo Governo ha istituito task force, cabine di regia, tavoli di lavoro, ma i risultati sono scarsi e le risposte ai valdostani non arrivano. Una montagna di soldi viene spesa per sentieri, per l'Area megalitica, per la Villa romana, per il Castello de La Tour, per parcheggi. Nei 18 milioni di euro per pavimentazioni stradali, c'è anche la rimozione o la sistemazione dei dossi? Ben 35 milioni per il secondo lotto dell'Università e 37 milioni per l'ex Maria Adelaide. Tutto questo a fronte di un peggioramento della situazione delle famiglie, con circa un terzo di queste che l'anno scorso sosteneva di avere situazione economica peggiore, e con gli aumenti dei prezzi e delle tasse immagino che la situazione non sia migliorata. Forse 123mila abitanti cominciano ad avere troppe strutture e troppi enti: una gestione più dinamica di questa piccola comunità sarebbe un vantaggio non solo per i costi pubblici e per la macchina burocratica, ma per la vita quotidiana di ogni cittadino. "Federalismo e autonomie" di Chanoux è stata la nostra stella polare, ma oggi i tempi sono cambiati e dopo 75 anni occorrerà fare una considerazione a tutto tondo sulla sussidiarietà.» Le Conseiller a ajouté: «L'engagement à l'égard du francoprovençal n'est pas formidable - 25mille euros - pour poursuivre la coopération avec les autres Régions à Statut spécial dans le but de sauvegarder cette langue, si on les rapporte aux 5 millions utilisés pour réaliser un dépôt dans la Maison Caravex. J'ajoute qu'encore aujourd'hui je ne peux pas m'exprimer dans cette Salle en francoprovençal et, malgré les bonnes intentions, et malgré une loi de l'Etat qui le prévoit, rien n'a été fait, bien au contraire on me l'interdit.»

«Nulla di nuovo sul fronte valdostano - ha esordito il Consigliere Claudio Restano (GM) -. Innanzitutto evidenzio come sarebbe necessario programmare un'apposita seduta per la discussione del Defr.  Mi aspettavo qualcosa di più sia nei contenuti che nella forma ma questo documento è la fotografia dei componenti e del programma di Governo. Il Defr è declinato in maniera verticale, per Assessorati, quando invece una serie di temi, come ad esempio quello dell'acqua o della scuola, dovrebbero essere trattati trasversalmente perché interessano almeno tre Assessorati. Il ragionamento per obiettivi strategici ha rivelato poi che solo il 33% riguarda progetti nuovi, mentre gli altri sono quelli che ci trasciniamo dall'anno passato ed è per questo che sostengo che mancano idee, progetti che non siano il solo allocare risorse nelle poste di bilancio senza magari proiettarsi oltre l'anno finanziario. La nostra regione è caratterizzata da un calo demografico e da un aumento della popolazione anziana (il 25% supera i 65 anni); da un saldo negativo di nascite e da un'importante presenza di stranieri. Tra 15 anni chi sarà la forza lavoro nella nostra regione? Dovremo ricorrere a manodopera di fuori valle appoggiandoci a ditte non valdostane che non porteranno risorse sul territorio. Questo è un "dossier" che andrebbe approfondito proponendo soluzioni politiche. La soluzione deve partire dall'incentivo alle nascite ma poco è stato scritto sul punto. Il DEFR ricalca poi perfettamente, anche nelle sue lacune già segnalate a suo tempo, il Piano salute e benessere sociale con molte tematiche che attendono di essere discusse nelle Commissioni. La scuola presenta una serie di criticità irrisolte con gli insegnanti sempre più impegnati nel disbrigo delle pratiche amministrative distratti dal proprio ruolo. Non sono state analizzate le cause alla base dell'elevato numero di abbandoni scolastici e/o di bocciature e non sono state proposte soluzioni che ritengo significative. Anche nel settore del turismo/sport si sarebbe potuto intervenire in maniera più significativa, ad esempio, cercando di capire quanti ragazzi svolgono attività sportiva e di che tipo, in modo da attivare investimenti strutturali corretti cuciti sulle necessità delle singole realtà territoriali. Insomma, da un Governo che basa sull'esperienza e sulla praticità il proprio modo di agire, ci si sarebbe aspettati uno sforzo maggiore.»

Per il Consigliere Christian Ganis (Lega VdA), «il Defr dovrebbe delineare un percorso di ripresa e sviluppo per i prossimi tre anni e porre le basi per la Valle d'Aosta del futuro: per fare questo occorre individuare le priorità su cui investire facendo tesoro dell'esperienza maturata nei momenti di difficoltà (come la pandemia, il caro energia, le guerre in corso) ma anche prendendo spunto dalle istanze portate in Aula dalle forze di opposizione con il fine di usare tutte le forze disponibili volte a raggiungere degli obiettivi condivisibili a favore della comunità. Oggi registriamo grosse difficoltà nel settore dei trasporti, così come occorre una maggiore attenzione al tema dell'innovazione e della transizione digitale, con un occhio di riguardo allo sviluppo sostenibile non soltanto sotto il profilo ambientale ma anche dal punto di vista economico e sociale. È necessario individuare i bisogni emergenti dal territorio e individuare quelli primari dei cittadini: il diritto al lavoro, il diritto allo studio il diritto alla casa, all'accesso ai servizi socio-sanitari e socio-assistenziali. Per il rilancio del sistema economico produttivo commerciale, ci vogliono interventi mirati a sostegno delle attività economiche non soltanto attraverso contributi a fondo perduto ma cercando di mettere in campo vere e proprie strategie commerciali, come quella da noi proposta con la creazione dei distretti del commercio. C'è ancora tanto lavoro da fare e per questo motivo come gruppo abbiamo portato in Consiglio un numero importante di ordini del giorno con la finalità di migliorare la vita della nostra comunità.»

Il Capogruppo di AV-VdAU, Albert Chatrian, ha parlato di «un documento politico-strategico che parte dall'analisi della situazione socio-economica valdostana. In linea generale, gli indicatori nazionali mettono in evidenza i risultati positivi raggiunti dalla nostra regione: il registro delle imprese è aumentato tra la fine 2021 e i primi mesi del 2022 con iscrizioni che superano gli abbandoni; è proseguita la crescita positiva del trend occupazionale nel mercato del lavoro che si sta ulteriormente rafforzando con 55mila occupati, 3mila unità in cerca di lavoro e un tasso di occupazione superiore alla media nazionale di circa 9 punti. Stiamo poi lavorando anche sul calo demografico, che sta colpendo tutto il continente europeo, cercando di calmierare la situazione, così come in ambito universitario vogliamo sostenere i più fragili che hanno voglia di continuare il loro percorso di studi e di crescita. La Regione, per altro, continua a non manifestare la necessità di ricorrere all'indebitamento grazie al margine positivo di parte corrente. Nel settore agricolo abbiamo previsto misure complementari a quelle del programma di sviluppo rurale per dare delle risposte veloci e mirate al settore. Per quanto riguarda la sanità e i servizi sociali abbiamo approvato il Piano per la salute e benessere sociale e l'Atto aziendale: il Consiglio ha ultimato il suo compito e toccherà all'Azienda sanitaria dare corso a quanto previsto. Siamo di fronte a un documento serio e ponderato, sicuramente perfettibile, ma che contiene tutti gli elementi necessari per dare le risposte giuste ai valdostani.»

Per il Capogruppo di FP-PD, Paolo Cretier, il Defr è «un documento che ha obiettivi importanti, che parla di sostenibilità nel tempo e in modo trasversale, legato alla montagna di cui la nostra Valle geograficamente è esempio unico nel panorama italiano. Un atto in continuità con le scelte di inizio Legislatura che si espandono in prospettiva futura. Il Defr tiene conto della situazione economica e delle tante incertezze dell'andamento mondiale dei mercati: la politica deve fare le considerazioni e mettere in campo azioni di prospettiva per creare lavoro, occupazione, reddito e servizi adeguati che migliorano il benessere. Nel Defr sono elencati interventi per una visione ad ampio raggio, prospettica e ragionata, forse non così decisa in questo momento difficile, ma onesta e che poggia su solide basi.» Su Cime Bianche, il Consigliere ha detto: «Nessuna marcia indietro: in sintonia con il programma del Governo Lavevaz, iniziato nel 2020, e con il Defr votato dal Consiglio nel 2018 (quando il PD valdostano non era presente in Consiglio) si prosegue nell'iter tecnico-giuridico-amministrativo finalizzato alla verifica di fattibilità per la realizzazione del collegamento intervallivo. Il PD segue questa impostazione logica adottata nel corso degli anni, senza aver cambiato idea nel merito e senza immaginare scorciatoie. I Giovani Democratici sono autonomi e si possono esprimere, a volte fuori dal coro.»

«I dati economici e statistici parlano di un'economia regionale in ripresa rispetto al passato soprattutto per quanto riguarda l'occupazione femminile - ha sottolineato il Consigliere Andrea Padovani (FP-PD) -. Il documento ha affrontato in maniera corale i molteplici aspetti e le complessità del mondo del lavoro per come si presenta oggi, concentrandosi su formazione e misure per la conciliazione vita-lavoro; inclusione lavorativa; sicurezza nel mondo del lavoro; pari opportunità occupazionali e retributive. Non possiamo però dimenticare che ci sono molte persone a rischio di povertà alimentare e l'obiettivo delle politiche sociali deve essere quello di non lasciare indietro nessuno e grande attenzione dovrà essere data alle associazioni che si occupano di sociale e di volontariato. Per gli studenti universitari abbiamo previsto un nuovo sistema di agevolazioni per il trasporto pubblico e monitoreremo la questione del caro affitti. Sui trasporti ci siamo preoccupati di ridurre l'impatto ambientale, mettendo in piedi e strategie che invogliano le persone a scegliere sistemi più sostenibili rispetto all'utilizzo del mezzo privato. La chiusura della tratta ferroviaria per i lavori di elettrificazione avrà certamente un impatto importante sulla vita soprattutto dei pendolari ed è per questo che sono stati previsti i servizi sostitutivi su gomma che dovranno essere monitorati per rispondere al meglio le esigenze delle persone. La chiusura programmata del tunnel del Monte Bianco ha aperto un dibattito nell'opinione pubblica sulle direttrici internazionali. Una questione che interessa più Stati e Regioni e che deve trovare una soluzione sostenibile ambientalmente ed economicamente.»

I lavori sono sospesi. Riprendono domani, giovedì 9 novembre, alle ore 9.

 

SC-LT