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Communiqué n° 517 de 25 octobre 2023

Il Consiglio respinge una proposta di legge in materia di distretti del commercio e approva un ordine del giorno

 

Il Consiglio, nella seduta mattutina del 25 ottobre 2023, ha respinto, con 21 voti di astensione (UV, FP-PD, AV-VdAU, PlA, SA, PCP) e 14 a favore (Lega VdA, RV, FI, GM), una proposta di legge per la disciplina e gli interventi a sostegno dei distretti del commercio (modifiche alla legge regionale n. 19/2001).

Sul testo, depositato il 24 marzo 2023 dai gruppi Lega VdA, Rassemblement Valdôtain, Forza Italia e Misto e composto di due articoli, sono stati respinti due emendamenti depositati in Aula dal gruppo Lega VdA.

L'Aula ha anche approvato all'unanimità un ordine del giorno collegato all'iniziativa legislativa proposto dal gruppo RV, così come emendato dall'Assessore al territorio Davide Sapinet, e illustrato dal Capogruppo Stefano Aggravi, che impegna il Governo regionale a chiedere al gruppo di lavoro costituito per la riforma della pianificazione territoriale e paesaggistica regionale di valutare lo stato dello sviluppo dei servizi di rilevanza regionale riguardanti le attività e i servizi commerciali, di proporre elementi di indirizzo o specifiche norme per favorire la rigenerazione urbana delle zone soggette a maggior desertificazione commerciale e di riferirne alle Commissioni consiliari.

Relazione d'Aula

«Il settore del commercio verte in grave difficoltà e la politica non può stare a guardare - ha detto il Consigliere Christian Ganis (Lega VdA), illustrando la proposta all'Assemblea -: oltre agli interventi mirati di tipo fiscale ed economico, occorre anche mettere in atto tutte le strategie possibili per potenziare l'offerta commerciale legata alla nostra realtà, dai piccoli negozi di montagna, veri presidi territoriali, ai locali storici e a tutte le attività che mantengono viva una comunità. Seppure qualcosa sia stato fatto, come i contributi a favore degli esercizi di vicinato che sono però soltanto dei palliativi, la crisi del commercio va risolta attraverso strategie innovative, attraverso progetti in grado di frenare la desertificazione e stimolare investimenti ed insediamenti futuri. Prendendo spunto dalle altre Regioni, come la Lombardia, il Piemonte e il Veneto, abbiamo quindi voluto proporre la creazione dei distretti  del commercio quali veri ambiti territoriali di aggregazione tra imprese, associazioni di categoria, enti locali e Regione che, attraverso un sistema ben strutturato e organizzato, hanno la finalità di valorizzare le attività commerciali, rigenerare il tessuto urbano, sviluppare progetti a sostegno del commercio, promuovere l'interazione tra cittadini e imprese, intercettare i fondi regionali o europei messi a disposizione. La Regione Piemonte ha destinato quasi 9 milioni di euro per i distretti urbani, mentre la Regione Lombardia ne ha destinati circa 57 milioni: somme importanti che hanno permesso di riqualificare intere aree di territorio andando così a consolidare una buona parte dell'ossatura economica.»

«Da parte della maggioranza - ha aggiunto il Consigliere -, non c'è mai stato un dialogo costruttivo o finalizzato a modificare questa proposta di legge, alquanto semplice visto il numero di articoli e soprattutto visto le difficoltà di questo settore. A nostro avviso, prendere come esempio alcuni comuni della provincia di Mantova e affermare che i distretti non funzionano, ci sembra un paragone illogico come lo è quello di basarsi su di un parere tra l'altro "non vincolante" espresso dagli Enti locali valdostani. Quello che veramente ci gratifica, sono i pareri favorevoli dei numerosi commercianti che abbiamo contattato, di alcuni Sindaci e anche di alcune Associazioni di categoria che hanno apprezzato la nostra iniziativa.»

Il Consigliere ha poi illustrato due emendamenti del gruppo Lega VdA volti semplificare la modalità di costituzione dei distretti del commercio al fine di renderli più efficienti.

Il dibattito in Aula

«Questa proposta di legge ha trovato un notevole riscontro: nei vari incontri sul territorio sono intervenuti molti commercianti e altri ci hanno contattato direttamente, manifestando il loro interesse - ha evidenziato il Consigliere Simone Perron (Lega VdA) -. Abbiamo avuto confronti informali anche con Confesercenti e con alcuni Sindaci e Assessori comunali che fanno da contraltare al parere di astensione del Consiglio permanente degli enti locali. Insomma, l'organismo si astiene ma le persone sono interessate a rivitalizzare il commercio attraverso un'iniziativa innovativa come questa che, altrove, è già stata testata con successo. I lavori nelle Commissioni hanno sicuramente evidenziato dei punti critici sul testo di legge ma non delle chiusure totali. Abbiamo riscontrato il parere della Chambre che non è tutto negativo e il parere positivo di Confesercenti, mentre Confcommercio che prima parlava con favore dei distretti poi ha cambiato idea: una virata legittima che nulla toglie alla bontà della nostra iniziativa.»

Il Presidente della quarta Commissione, Roberto Rosaire (UV), ha ricordato il percorso di esame della proposta e le audizioni condotte in Commissione: «Al termine, abbiamo preso atto delle molte criticità espresse dai rappresentanti delle principali associazioni di categoria, peraltro individuate dal gruppo consiliare proponente la legge. Anche il Consiglio permanente degli enti locali, pur condividendo il nobile intento di proteggere le attività nelle aree a rischio di desertificazione, ha ribadito l'importanza di sostenere le iniziative già promosse dalla Regione, come le misure destinate agli esercizi di vicinato. Per questo, l'idea di creare un tavolo di lavoro con tutte le parti interessate, proposta in audizione dall'Assessore Grosjacques, appare appropriata. Così come si ritiene più opportuno e prioritario rendere permanente la legge regionale sui contributi agli esercizi di vicinato, come richiesto anche a gran voce dalle associazioni, che ha assegnato 900mila euro alle attività commerciali, ha sostenuto 250 attività e ha visto la nascita di oltre 20 nuove realtà commerciali. Un atto concreto per creare un futuro ai nostri territori sostenendo i piccoli imprenditori valdostani, colonne portanti del nostro tessuto economico e sociale.»

Il Capogruppo di RV, Stefano Aggravi, ha sottolineato che «la legge sui distretti del commercio ha come obiettivo quello di creare un'azione dal basso, non disponendo imperativamente come fare le cose ma dando gli strumenti a vari macro attori per realizzare gli obiettivi. I Comuni, le attività commerciali, i rappresentanti delle varie categorie e anche le organizzazioni sindacali sono coinvolti nella realizzazione di questi distretti a cui consegue anche la realizzazione di nuove politiche del lavoro, tema molto caro al Governo regionale. Si tratta di una proposta di legge aperta e autonoma che, ampliando la possibilità di agire del territorio, crea un cambio di mentalità, che a volte non piace. Respingere questa legge significa anche perdere l'occasione di valorizzare l'implementazione urbana e la rigenerazione del territorio per sostenere, non solo le attività commerciali, ma i centri che oggi si stanno desertificando. I distretti commerciali danno la possibilità di creare delle reti di impresa senza obbligare nessuno a fare delle scelte di tipo contrattuale e danno un sostegno concreto alla rigenerazione urbana delle aree oggi in difficoltà a causa della presenza dei grandi centri commerciali. Spiace che i Comuni non abbiano voluto cogliere questa opportunità: si voleva dare un'autonomia maggiore agli enti locali che, espressisi per il tramite del Cpel, non l'hanno voluta.»

Il Consigliere Mauro Baccega (FI), annunciando il voto a favore del gruppo, ha riferito che «i distretti del commercio sono una realtà in divenire che deve essere realizzata e sviluppata anche nella nostra regione. Ci siamo confrontati con i nostri omologhi delle Regioni del Nord-Ovest che hanno messo in evidenza i risultati decisamente positivi. L'idea più innovativa e significativa è quella di partire dal basso, lasciando che sia il territorio a determinarsi sulla base delle esigenze e delle possibilità di Comuni e associazioni. Abbiamo avuto riscontro diretto dell'interesse nei confronti di questa iniziativa durante gli incontri a cui abbiamo partecipato: i commercianti, ma non solo, hanno manifestato il loro favore in merito.»

Il Consigliere Claudio Restano (GM) si è detto convinto che «questa proposta potesse essere un'opportunità per riflettere sulla situazione del commercio e avviare un confronto in Consiglio. L'Assessore Grosjacques sembra aver colto questa suggestione tant'è che nel Defr 2024-2026 la tematica è stata inserita così come ha proposto la creazione di un tavolo di lavoro. Accolgo con favore le proposte, anche se a forza di aprire tavoli non sapremo più dove accomodarci per confrontarci, ma ribadisco la mia preoccupazione: la legge 1/2020 sugli esercizi di vicinato ha dato dei risultati ma non quelli sperati - perché era figlia di un'emergenza ed è stata come curare un'infezione con un'aspirina - e le chiusure di attività in questi tre anni parlano chiaro; la legge 19/2001 sul commercio è datata e va rivista per invertire questo trend negativo. Tiriamoci su le maniche perché abbiamo tanto da lavorare: il settore è in grave difficoltà.»

«Siamo consapevoli delle criticità che riguardano il commercio e abbiamo cercato di dare una risposta attraverso il sostegno agli esercizi di vicinato soprattutto nei borghi e nei centri storici, che è stato accolto positivamente con 146 richieste di finanziamento presentate quest'anno, con un ampliamento della platea dei beneficiari - ha osservato l'Assessore al commercio, Giulio Grosjacques -. Certo non è una misura risolutiva ma il territorio ha risposto bene ed è stato possibile mantenere in vita attività commerciali che, altrimenti, sarebbero state destinate a chiudere. Per quanto riguarda gli incontri sul territorio per la realizzazione dei distretti del commercio, sono stati raccolti pareri non sempre unanimi e per questo motivo vengono sentite le associazioni di categoria maggiormente rappresentative. Anche i pareri dei Sindaci sono stati presi in debita considerazione e non tutti erano particolarmente indirizzati sulla soluzione dei distretti del commercio per dare una risposta concreta alla crisi conclamata delle attività nei centri storici. Così anche il Cpel, nel motivare la sua astensione, ha definito interessanti i distretti del commercio ma, ad oggi, non efficaci per portare le ricadute sul territorio auspicate dalla proposta di legge. Nel nostro ruolo di legislatori, abbiamo analizzato attentamente tutte le posizioni degli auditi e degli esempi di buona applicazione dei distretti del commercio presenti in altre realtà, traendo le nostre conclusioni. L'approvazione di questa legge rischia di trasformarsi nell'illusione di replicare acriticamente l’esperienza di altre regioni in un contesto ancora più critico, caratterizzato da dimensioni quantitative e qualitative del tessuto demografico sociale ed economico notevolmente differenti. Predisporre strumenti come i distretti del commercio, che prevedono lunghi tempi di attuazione e sono legati ad un futuro incerto in un contesto caratterizzato da turbolenze e rapidissimi cambiamenti, non è una strategia efficace e tempestiva a favore del settore. In questa fase di costante evoluzione, in una situazione economica che reclama rapidità, efficienza, concretezza e garanzia nel raggiungimento degli obiettivi prefissati, questa misura non può rappresentare una priorità di intervento e di investimento di risorse. Gli interventi messi in essere finora dall'Amministrazione regionale sono andati nella direzione di consentire un sollievo immediato a favore degli operatori e più in generale di continuare nelle azioni di promozione turistica della nostra regione volti ad ampliare la platea della potenziale clientela del settore commercio mediante l'ampliamento dei flussi turistici.»

La Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz, ha annunciato l'astensione, «anche se noi crediamo che questa proposta di legge ponga un tema di assoluta priorità da discutere in questo Consiglio: la desertificazione, l'abbandono dei centri storici, non solo dei paesi di alta montagna, sono una realtà. La legge sugli esercizi di vicinato ha dato i suoi frutti, ma questa proposta di legge era molto più organica: forse per le maglie troppo larghe non è tata colta appieno dalle associazioni di categoria e dai Comuni. Oggi non la voteremo perché le audizioni in quarta Commissione hanno posto molti dubbi sulla realizzabilità di questa legge e non c'è stata la dovuta accortezza nell'approfondirla proprio perché da questa maggioranza non è definita una priorità. Occorre dare un segnale anche ai piccoli paesi che purtroppo vedono l'abbandono di moltissimi esercizi commerciali a favore della grande distribuzione.»

Il Consigliere Corrado Jordan (AV-VdAU) ha definito «importante mantenere e sviluppare le attività commerciali soprattutto nei centri più marginali e svantaggiati. Il Governo regionale e la maggioranza lavorano sul tema attraverso il riconoscimento di misure di sostegno ma anche con attività di pianificazione e programmazione. Pur essendo uno strumento teoricamente interessante, i distretti del commercio ove presenti hanno dimostrato un'efficacia variegata: maggiore nei centri urbani vicini alle grandi città, minore nei centri più piccoli e meno sviluppati. Ad oggi la programmazione è la priorità del Governo, muoversi in maniera condivisa con i Comuni e tutti gli stakeholder, anche per evitare scelte unilaterali - come l'apertura di grandi superfici di vendita - che possono condizionare fortemente altre parti del territorio. Abbiamo gli strumenti necessari per proseguire questo percorso, alla fine del quale, potremo approfondire l'attivazione dei distretti del commercio. Un passo che non si può compiere ora ma che deve essere ricompreso in quadro di riorganizzazione più ampio.»

Il Consigliere Luca Distort (Lega VdA) si è detto «per nulla convinto degli interventi della maggioranza, che oggi esce perdente da questo scontro impari. L'Assessore Grosjacques, a cui riconosco una capacità di visione progettuale, oggi ci stupisce, ma ha probabilmente eseguito un ordine di scuderia. La crisi del settore è avanzatissima e io ricordo che un buon governo deriva dalla conoscenza dei bisogni del territorio, dalla capacità di visione politica e tecnica e dalla capacità di programmazione. Tutto questo è stato assente negli interventi di oggi, da parte del Governo a cui auguriamo che incorra in una immediata conversione.»

«Abbiamo assistito ai numerosi cambiamenti che hanno caratterizzato nel tempo le attività commerciali della nostra regione a partire da quando non esistevano ancora gli ipermercati e i supermercati: era proprio un altro mondo - ha evidenziato il Consigliere Diego Lucianaz (RV) -. Oggi è arrivata anche la "digitalizzazione" di cui fate un gran parlare. Si seguono pedissequamente le direttive di Agenda 2030 ma, evidentemente, non si è voluto considerare i Goals 3, 8, 11, 12, 13 e 15 che vanno esattamente nella direzione proposta da questa legge. Ci stiamo allontanando dalle esigenze del territorio, dei piccoli centri dove è sempre più difficile trovare anche solo un negozio di alimentari. Come si può parlare di sviluppare il turismo nei paesi se questi non hanno neanche un'attività commerciale? Questa maggioranza, però sembra non riconoscere il problema e si rifiuta di affrontare le proposte. La visione filosofica della legge che voi non sosterrete è altra. Voi credete che la distribuzione a iosa di milioni di euro sia la soluzione per far contenti i valdostani, noi invece crediamo nel sostegno alle idee e alla volontà di chi si mette in gioco, di chi vuole investire e non ha bisogno di complicazioni burocratiche per lo svolgimento delle loro attività, ma di un sostegno normativo ed economico.»

I lavori sono sospesi e riprendono alle ore 15.

 

SC-LT