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Communiqué n° 348 de 9 juin 2021

Approvato il Piano regionale di politica del lavoro 2021-2023

Seduta consiliare del 9 giugno 2021

 

Nella seduta del 9 giugno 2021, il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità il Piano triennale degli interventi di politica del lavoro 2021-2023.

L'Assessore allo sviluppo economico, formazione e lavoro, Luigi Bertschy, ha illustrato l'atto all'Aula, specificando che «questo documento strategico mancava da anni e arriva in un momento estremamente importante; negli ultimi due anni si è cercato di riorganizzare una progettualità, di rimettere in efficienza gli organismi che gravitano intorno al mondo del lavoro (in primis il Consiglio politiche del lavoro), si è cercato di coinvolgere al meglio le associazioni di categoria, i sindacati, le forze sociali, gli ordini professionali e tutte le strutture assessorili. Il Piano, insomma, nato in maniera concertata, ha vissuto due fasi: la pandemia ne ha fermato l'iter, ma si è trattato di un rallentamento da considerare in maniera favorevole, perché abbiamo potuto ragionare basandoci sulle esigenze emerse in questi mesi

«Il Piano - ha proseguito l'Assessore Bertschy - si propone di dare avvio a una serie di politiche che andranno poi verificate e ripensate nella logica della progettualità che le contraddistingue. L'intenzione è quella di avere un percorso regionale per le nostre politiche attive, tenendo in considerazione quanto avviene a livello nazionale. C'è un dibattito politico importante sul blocco dei licenziamenti: un tema che deve essere oggetto di attenzione da parte nostra per far sì che il tutto sia orientato e sostenuto con politiche del lavoro. Il Piano ha una visione di medio periodo per le azioni più puntuali e di lungo periodo per quelle strategiche. È più che mai necessario ragionare in termini di sistema, perché è evidente la necessità di collegare il sistema domanda-offerta non solo ai numeri ma anche alla qualità. Importante poi orientare la formazione dei giovani, riorientare la formazione di chi nel mercato del lavoro deve tornare, e contestualmente seguire l'evoluzione del tessuto economico del territorio

L'Assessore Bertschy ha quindi spiegato: «Il Piano si divide in quattro target: giovani, lavoratrici, imprese e inclusione socio-lavorativa. Per i giovani dobbiamo trovare percorsi di istruzione coerenti con lo sviluppo sociale attraverso una accresciuta collaborazione tra enti di formazione e imprese. Dobbiamo far crescere il nostro modello di istruzione professionale per rendere appetibile la nostra realtà. Per i lavoratori bisogna rispondere alle criticità generate dall'emergenza, concentrandoci sui settori del turismo che sono stati pesantemente penalizzati, pensando a come intervenire in quelle situazioni che creano difficoltà per la stabilità nel tempo. Bisogna far crescere le sicurezze sociali per garantire, in particolare ai giovani, un percorso di vita. Riguardo alle imprese, già con la legge di domani daremo risposte per favorire la ripartenza, ma al contempo dobbiamo coinvolgerle in un rilancio sia in termini economici sia in termini di risorse umane. Investire nelle imprese è investire nella comunità: il capitale umano deve essere un interesse comune e deve essere oggetto di tutte le nostre attenzioni. Grande attenzione vi è poi all'inclusione socio-lavorativa e alle criticità delle persone fragili: nella nostra regione abbiamo diverse associazioni che operano in questo ambito, ma dobbiamo far nascere una nuova cultura anche nelle imprese e all'interno della comunità, in modo da garantire la crescita sociale di tante famiglie e dare maggiore dignità a tanti lavoratori.»

«Il documento esprime delle sfide - ha concluso l'Assessore Bertschy -, che sono migliorabili, ma è un inizio. Già in questo Piano ci sono risorse dirette da parte dell'Amministrazione regionale: investimenti che vanno utilizzati per rispondere alle imprese in crisi e ai lavoratori in difficoltà. Dobbiamo cambiare direzione rispetto a certi problemi sui quali dobbiamo intervenire per migliorare la situazione. I centri per l'impiego sono oggetto di una riorganizzazione. Stiamo cercando di fare in modo che diano risposte sempre più puntuali alle esigenze, attraverso strumenti innovativi: devono essere il fulcro delle politiche a favore del lavoro attraverso una rete di tutti gli attori del territorio. Questo è un punto di partenza: iniziamo un percorso cui seguiranno delle delibere applicative che saranno oggetto di confronto. L'attenzione che deve essere data al lavoro necessita di azioni che la buona politica deve esprimere e avere il coraggio di portare avanti nei prossimi mesi, così come nei prossimi anni.»

Il Vicecapogruppo della Lega VdA, Stefano Aggravi, ha detto: «Ben venga che si possa avere uno strumento di programmazione non soltanto per condurre un'analisi statica della situazione attuale. Questo Piano ha alcune peculiarità: la previsione di una modalità per la gestione delle crisi aziendali, che va al di là dell'attuale crisi, attraverso un modello che potrà essere utilizzato nel prosieguo; una politica attiva della formazione che spesso nella nostra realtà fatta di numeri piccoli ha esigenze di formazione molto specialistica e vediamo con favore la politica del voucher formativo che va a integrare la formazione più generalista rispondendo alle richieste specifiche di attori economici specialistici. Per attuare questo Piano servono le risorse e domani con l'Assestamento daremo molte risposte. Sarà ora necessario fare un piano di attuazione e definire dei meccanismi di monitoraggio che serviranno anche a revisionare in corso d'opera il documento sulla base dell'evoluzione del mercato del lavoro. Un ultimo aspetto di fondamentale importanza sarà la riforma della formazione professionale, perché se da un lato abbiamo bisogno di expertises, dall'altra abbiamo anche l'esigenza di dare una formazione ai nostri giovani affinché siano competitivi sul mercato interno ed esterno. Bisogna dare dignità alla formazione professionale, che nasconde specializzazioni importantissime che non sono sufficientemente valorizzate. Faremo la nostra parte, come già abbiamo fatto con singole iniziative, sia in quest'Aula ma soprattutto in seno al Consiglio politiche del lavoro

La Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz, ha parlato di «un clima collaborativo e partecipato in seno al Consiglio politiche del lavoro: ognuno di noi ha contribuito a scrivere questo importante strumento di programmazione. Un lavoro faticoso che ha coinvolto molte persone, dalle parti sociali alle imprese, alle associazioni di categoria alle strutture dell'Assessorato. Il nostro voto sarà favorevole

Il Consigliere Andrea Padovani (PCP) ha definito il Piano «un ottimo punto di partenza da cui sviluppare quelle politiche che serviranno ad affrontare le problematiche del mondo del lavoro e risolvere le criticità. Le buone politiche vengono fatte coordinando le varie strutture e programmando le attività: un plauso all'Assessore e a tutti coloro che hanno contribuito alla stesura di questo atto. Tante sono le questioni da tenere in debita considerazione, a partire dalla sicurezza sul posto di lavoro: in Italia i numeri del 2021 sono tragici, ci sono circa due morti al giorno. Altra questione è la precarietà che non riguarda più solo i giovani e non permette di pensare con tranquillità al futuro. Drammatico l'aumento dei neet: anche su questo bisogna riflettere e approfondire. Ma penso anche alla questione di genere, al gap salariale tra lavoratori e lavoratrici, alla conciliazione tra famiglia e lavoro. Bisogna riformulare una politica di inserimento nel mondo lavorativo delle persone con disabilità che sia rispondente all'offerta, costruendo momenti di formazione e rinnovamento delle competenze; il collocamento mirato ad oggi è saturo

 

SC-MM