Info Conseil

Communiqué n° 321 de 27 mai 2021

Interpellanza sulla società affidataria del trasporto pubblico per disabili

Seduta consiliare del 27 maggio 2021

 

Con un'interpellanza illustrata nella seduta consiliare del 27 maggio 2021, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha chiesto delucidazioni sulle problematiche inerenti la retribuzione di dipendenti della società affidataria del trasporto pubblico per disabili.

Il Capogruppo Andrea Manfrin ha riferito di «segnalazioni ricevute in merito a mancati pagamenti delle retribuzioni ai dipendenti per i primi mesi del 2021, mentre, riguardo al periodo agosto-dicembre 2020, la ditta Tundo Spa avrebbe fornito le buste paga e la Regione avrebbe provveduto a questi pagamenti, limitandosi però a corrispondere circa il 25-30% del totale, con variazioni di pagamento apparentemente senza spiegazione.» Ha quindi voluto sapere se «quanto rappresentato corrisponda al vero e quali azioni intenda intraprendere l’Amministrazione regionale per farsi carico del pagamento incompleto delle buste paga sinora erogate. Quali sono le motivazioni della differenza di pagamento dei dipendenti? Quali azioni porterà avanti l’Amministrazione regionale nei confronti della ditta, affinché consegni le buste paga relative ai primi mesi del 2021 per il pagamento?»

Il Consigliere Christian Ganis ha aggiunto: «Al momento rimane un solo dipendente, che ha continuato a coprire il servizio di navetta tra mille difficoltà e ora è anche senza mezzo perché la ditta non ha nemmeno più pagato le fatture del gasolio. L'appalto scade ad agosto e i dipendenti che ancora aspettano lo stipendio temono che con il cambio di ditta appaltatrice nulla verrà loro pagato.»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha confermato che quanto riportato dall’interpellanza «per quanto riguarda l’Amministrazione regionale corrisponde al vero. Preciso che le buste paga dei dipendenti sono state consegnate al Dipartimento trasporti. I loro avvocati si sono entrambi rivolti al Giudice del lavoro per vedere riconosciuti i diritti dei propri assistiti, ma con tempistiche e modalità diverse.»

«Il contratto di servizio firmato il 10 ottobre 2011 - ha aggiunto il Presidente - non prevede alcun vincolo di esclusiva in favore della Regione e la flotta del gestore può essere destinata anche all’esecuzione di servizi di altri committenti. Pertanto la giornata lavorativa del singolo autista, e questo spiega le differenze di pagamento, può anche prevedere ore rese per servizi non svolti per l’Amministrazione regionale. È stato quindi approvato il pagamento agli autisti di un acconto, stimato dagli uffici sulla base delle ore effettivamente lavorate per la Regione, ricavate dal sistema informatizzato di gestione del servizio stesso: l’importo delle fatture trattenute dalla Regione non sarà quindi verosimilmente sufficiente per il pagamento degli stipendi finora maturati di tutti gli autisti. Questo perché il numero di servizi che la società svolge nell’ambito del servizio regionale - e quindi il relativo fatturato - si è ridotto sensibilmente negli ultimi mesi per problemi organizzativi della ditta stessa, quale ad esempio il mancato pagamento del gasolio per i mezzi, che pertanto non riescono a circolare. Consapevoli dell’insufficienza delle somme a disposizione della Regione, il 4 maggio scorso, in rappresentanza di tutti gli autisti interessati, gli avvocati hanno proposto di pagare il 90% di quanto loro dovuto, percentuale calcolata utilizzando tutte le somme trattenute alla società Tundo. La Regione ha quindi provveduto al pagamento di quanto richiesto, nei limiti delle somme nella sua disponibilità e cioè per fatture della Tundo spa non ancora pagate. Si ribadisce che il totale degli stipendi dovuti agli autisti è maggiore delle somme trattenute dalla Regione, ma ovviamente la Regione non può essere chiamata a pagare importi superiori a quelli dovuti alla società per il servizio affidato.»

Il Capogruppo Manfrin, nella replica, ha portato l'attenzione sulla «questione del nuovo appalto per il trasporto disabili: in Commissione avevamo segnalato che una delle criticità dell'appalto fosse la durata decennale, che è stata confermata anche in questo nuovo appalto (5 + 5 anni). Con un appalto decennale si comincia con una dovizia di mezzi e di personale, ma dopo dieci anni comincia a mostrare le trame. Non prendiamoci in giro: sappiamo benissimo che questo nuovo appalto sarà confermato dopo i 5 anni e quindi ci troveremo nuovamente con mezzi vetusti, con personale non formato, ossia le stesse scene cui abbiamo assistito in questi anni. Questo nuovo appalto è sbagliato e per noi non è accettabile.»

 

SC