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Communiqué n° 94 de 11 février 2021

Approvate due risoluzioni su impianti sciistici e attività di bar e ristoranti

Adunanza consiliare del 10 e 11 febbraio 2021: conclusi i lavori

 

A inizio della riunione pomeridiana dell'11 febbraio 2021, dopo un'interruzione chiesta dai gruppi di minoranza per esaminare un emendamento al provvedimento di modifica al Regolamento interno del Consiglio proposto dal Presidente della Regione poco prima dell'avvio della seduta, l'Assemblea ha deciso di rinviare la discussione alla prossima adunanza consiliare. La seduta è stata quindi interamente dedicata alla discussione di quattro risoluzioni depositate in Aula dai gruppi consiliari.

Attività di somministrazione di alimenti e bevande

Il Consiglio ha esaminato due risoluzioni riguardanti le attività di somministrazione di alimenti e bevande: una a firma dei gruppi di minoranza Lega VdA e Pour l'Autonomie, l'altra proposta dalla maggioranza UV, PCP, AV-SA, VdA Unie.

Il Consiglio ha approvato, con 19 voti a favore e 14 astenuti, il testo delle forze di maggioranza che impegna il Governo regionale a farsi portatore, presso la Conferenza Stato-Regioni e il Governo nazionale, dell'esigenza di adattare i protocolli e le disposizioni limitative delle attività di somministrazione alimenti e bevande, di cui alle tipologie 1, 2, 3 e 4 alla peculiare situazione del territorio valdostano; a valutare, compatibilmente con i protocolli sanitari e previo confronto con gli organismi di supporto, la possibilità di concedere parziali allentamenti delle norme nazionali, relativamente agli orari di chiusura degli esercizi di somministrazione, ferma restando l'esigenza primaria di salvaguardia della salute pubblica; a ribadire, in sede nazionale, la necessità di maggiore flessibilità riguardo alla chiusura dei confini regionali, che risulta penalizzante per il comparto turistico valdostano, compresa la Casa da gioco di Saint-Vincent.

È stato invece respinto, con 20 voti di astensione e 14 a favore, il testo della minoranza che intendeva impegnare il Presidente della Regione a emanare un'ordinanza di proroga degli orari di apertura delle attività di somministrazione di alimenti e bevande.

Il dibattito in Aula

Il Capogruppo Andrea Manfrin, illustrando la risoluzione di Lega VdA e Pour l'Autonomie, ha detto: «Con la nostra iniziativa vogliamo farci interpreti di una categoria che è stata fortemente penalizzata da tutte le disposizioni che si sono affastellate in questo periodo di pandemia e che più di tutte ha la necessità di poter ripartire: abbiamo ascoltato le voci di chi sta vivendo una grossa crisi, con aziende e strutture che hanno ricevuto ristori irrisori, che non riescono a pagare l'affitto. Il Presidente della Regione, contravvenendo alle norme nazionali, ha deciso di aprire le palestre evidenziando la peculiarità del nostro territorio e invocando la necessità di benessere psico-fisico per le persone: oggi gli chiediamo lo stesso coraggio. Noi riteniamo che in questo momento la Valle d'Aosta debba avere un'unica direzione: le attività di bar e ristoranti possono essere aperte fino alle ore 22. Votando la nostra risoluzione possiamo dare un mandato forte al Presidente della Regione.»

Il Capogruppo di Pour l'Autonomie, Marco Carrel, ha aggiunto: «Abbiamo il dovere di dare risposte a tutte quelle attività che hanno bisogno di un aiuto concreto e non di un impegno generico di farsi portatori delle loro richieste in altre sedi. Dobbiamo essere più incisivi nella nostra azione, dobbiamo dare alle persone la possibilità di lavorare, pur nel massimo rispetto dei protocolli di sicurezza. L'emergenza sanitaria si sta trasformando sempre più in emergenza sociale ed economica e i dati dimostrano: ecco perché crediamo che la proroga dell'apertura fino alle 22 sia un piccolo segnale di ripresa.»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, pur aderendo alle motivazioni della risoluzione perché «le difficoltà di esercenti e ristoratori sono note a tutti», non ha condiviso «lo strumento della risoluzione: non credo sia una questione di coraggio quanto di una questione di serietà e rigore tenendo conto degli aspetti sanitari e scientifici. La legge regionale che ci dava maggior libertà di azione è stata sospesa e le nostre ordinanze devono muoversi all'interno di un contesto di norme nazionali. Il Comitato tecnico scientifico ha discusso anche di questi aspetti, ma al momento siamo in attesa di avere una posizione ufficiale sull'attività serale di bar e ristoranti. La risoluzione così come posta è pericolosa: se dovesse uscire che con una risoluzione si decide delle aperture e delle chiusure, senza fare riferimento agli aspetti sanitari, alle unità di crisi che sono preposte a questo, sarebbe una forzatura le cui conseguenze si riverserebbero sulle attività stesse. In questo momento dobbiamo tenere alta la guardia, cercando di andare verso la risoluzione della situazione sanitaria, cercando di arrivare alla zona bianca e poi mantenere questa posizione. È su questo che dobbiamo lavorare tutti

Il Consigliere di VdA Unie, Claudio Restano, ha quindi illustrato la risoluzione dei gruppi di maggioranza, evidenziando che «la protesta è un sintomo forte della crisi e del dolore dei locali di somministrazione di alimenti e bevande, ma in generale delle attività economiche. Noi abbiamo titolo per affermare che è possibile posticipare la chiusura dopo le 18? Per farlo, dobbiamo avvalerci di studi scientifici per avere una risposta valida, interpellando ad esempio l'unità di supporto regionale. Ed è una risposta che va fornita nel giro di poche ore. La Valle d'Aosta ha esigenze diverse, peculiari, ed è giusto rappresentarle al Governo nazionale, di qualsiasi colore esso sia. Il vero obiettivo è diventare al più presto zona bianca e restare in questa classificazione. Oggi un'azione priva di fondamento ci porrebbe in grave rischio. È poi di vitale importanza la riapertura dei confini e va riservata la giusta attenzione alla Casa da gioco.»

Il Consigliere Nicoletta Spelgatti (Lega VdA) ha osservato che «la maggioranza con questa risoluzione non dice nulla: è un'arrampicata sui vetri per non dire la verità ai valdostani e assumervi la responsabilità delle vostre scelte. Avete bocciato la nostra risoluzione che avrebbe dato risposta immediata ai ristoratori, per poi presentare questo testo all'ultimo, con un impegno che è una presa in giro: tutti i giorni nella vostra azione di governo dovreste portare queste questioni sul tavolo della Conferenza Stato-Regioni, dovreste confrontarvi con il Governo per uscire dalla crisi. Non avete bisogno di un'impegnativa che voterete solo voi. Dovete assumervi le vostre responsabilità: noi come opposizione stiamo facendo un'opposizione costruttiva, facendo continuamente proposte, segnalando criticità e senza mai intralciarvi. Voi, però, sono mesi che non fate assolutamente nulla: nessuna risposta alla comunità, nessuna idea di come far ripartire la Valle. La pazienza ha un limite.»

Apertura impianti sciistici

L'Assemblea ha approvato all'unanimità una risoluzione, a firma di tutti i gruppi consiliari, che impegna il Governo regionale a definire, assieme a Finaosta, le modalità di apertura degli impianti di risalita, tenendo conto del contesto in continuo cambiamento - a causa delle misure di contrasto della pandemia - e a trovare le necessarie contromisure a sostegno delle società di impianti a fune e dell'indotto sia con risorse finanziarie proprie che con i ristori nazionali. Inoltre sollecita il Presidente della Regione a emanare una ordinanza per definire le modalità tecniche per la riapertura degli impianti sulla base del vigente quadro normativo

Il testo è stato illustrato dal Capogruppo di AV-SA, Albert Chatrian, che ha evidenziato: «In questi tre mesi la montagna è stata bistrattata: abbiamo riscoperto lo sci nordico, lo scialpinismo, le passeggiate e le ciaspolate, ma abbiamo sentito forte la mancanza dello sci alpino, il motore dell'economia. La situazione economica delle vallate laterali è a rischio. Ancora oggi, si sta ventilando la possibilità di non riaprire gli spostamenti tra regioni. Noi riteniamo che dal 18 febbraio ci siano le condizioni per sfruttare l'apertura degli impianti di risalita. Questa risoluzione è un documento di indirizzo in un momento molto difficile che può comunque diventare un'opportunità per il prosieguo della stagione invernale. Dobbiamo ripartire, dobbiamo avere uno scatto d'orgoglio per ridare speranza e dignità a chi abita in montagna, a chi ha investito ed è senza lavoro

Palaindoor di Aosta

È stata respinta con 20 astensioni (UV, PCP, AV-SA, VdA Unie) e 14 voti a favore (Lega VdA e Pour l'Autonomie), la risoluzione depositata in Aula dai gruppi Lega Vallée d'Aoste e Pour l'Autonomie, volta a dare una destinazione esclusiva del Palaindoor alle attività sportive, individuando una struttura alternativa come centro vaccinale Covid.

«Soltanto il 28 gennaio scorso questo Consiglio ha votato all'unanimità una risoluzione sull'utilizzo del Palaindoor, ma questa iniziativa è già stata disattesa - ha specificato nell'illustrazione il Consigliere Mauro Baccega (PlA) -: si è deciso di adibire il Palaindoor a centro vaccinale e il mondo dello sport è mortificato. Non condividiamo questa scelta, che non è stata valutata fino in fondo. Stiamo parlando di una struttura intorno alla quale gravitano più di tremila sportivi e che rappresenta un riferimento per tutto il Nord Ovest. In questo momento, attivare il centro vaccini rappresenta un'azione di forza nei confronti di tutto il mondo dello sport: è impossibile completare la somministrazione dei vaccini nella Plaine nei prospettati quattro o cinque mesi. Non mettiamo in discussione che la priorità vada ai vaccini, ma lamentiamo che non sia stata recepita la voce dei cittadini e che non si siano considerate alternative altrettanto valide, quali il cinema-teatro Giacosa, il cinema de la Ville, l'hangar dell'aeroporto, la Grand-Place di Pollein, l'ospedale da campo alla Pépinière, l'ex scuola di Via Torino, la struttura adibita alla fiera Maison et Loisirs

Il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin ha aggiunto: «Abbiamo discusso diffusamente in questo Consiglio della data di chiusura del Palaindoor: il 31 marzo. Solo dopo abbiamo scoperto che la data non sarebbe stata quella e che erano stati organizzati dei sopralluoghi. Sulla base di quale documentazione si è deciso di requisire il Palaindoor? Su quale base l'ente gestore, cioè il Comune di Aosta, ha deciso di chiudere il Palaindoor? L'unico atto disponibile al momento è un comunicato stampa. Con questa risoluzione, vogliamo ovviare a questa stortura e trovare una soluzione a questo problema serio

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha replicato: «Questa risoluzione è quanto meno strumentale: si vuole mettere in evidenza una distinzione che non esiste tra chi è favorevole allo sport e chi contro. Le problematiche che interessano il Palaindoor, in particolare la mancanza di certificazioni, sono serie e banalizzarle è preoccupante. Il Palaindoor è già chiuso per la necessità di revisioni strutturali e non dimentichiamo che, per le restrizioni anti Covid, non è frequentato dagli atleti amatoriali. Questa decisione non è stata assunta a cuor leggero: sono stati messi sul tavolo benefici, costi, pro e contro. La maggioranza non è contro lo sport ma ha dovuto far fronte alla necessità di avere un luogo consono; abbiamo preso in considerazione le varie alternative, ma questa è stata l'opzione migliore. Cinque o sei mesi rappresenta la tempistica per completare la vaccinazione di massa con 1.000/1.200 vaccinazioni al giorno: vogliamo arrivare a fine estate con il 70% della popolazione valdostana vaccinata; per la vaccinazione residuale si tornerà nei locali dell'ospedale. Non andremo in nessun modo a spostare in avanti la riapertura del Palaindoor. È il Comune di Aosta che ha annunciato che i lavori non partiranno prima dell'autunno. Sia chiaro: il Palaindoor chiude perché non in regola con le certificazioni e dal 1° aprile i lavori non sarebbero comunque partiti. Al massimo, potremo fare guadagnare un po' di tempo: una parte di lavori minimali potrà essere già svolto durante la campagna vaccinale. Su questa risoluzione, la maggioranza si astiene

I lavori sono conclusi. Il Consiglio si riunirà nuovamente mercoledì 24 e giovedì 25 febbraio 2021.

 

SC-MM