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Communiqué n° 88 de 11 février 2021

Interpellanza sul Piano regionale della mobilità ciclistica

Seduta consiliare dell'11 febbraio 2021

 

Gli obiettivi del Piano regionale della mobilità ciclistica sono stati affrontati a inizio della seduta consiliare dell'11 febbraio 2021 con un'interpellanza presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste.

Il Consigliere Dennis Brunod nell'illustrazione ha spiegato: «Il Piano in fase di elaborazione tende alla valorizzazione sia del patrimonio naturale e ambientale, sia del territorio e dei beni culturali: come si pensa di raggiungere questi obiettivi? Noi riteniamo che la definizione di itinerari ciclabili interconnessi che permettano di visitare le piccole località, i borghi storici di fondovalle, i siti di valenza ambientale, rappresenti l'opportunità per la Regione di aumentare l'attrattività del territorio, rivolgendosi a nuovi target legati al cicloturismo.»

L'Assessora alla mobilità sostenibile, Chiara Minelli, premettendo che «ci sarà l'occasione di un puntuale approfondimento e definizione dei contenuti del Piano sia in Commissione consiliare sia in Aula», ha evidenziato che «il provvedimento dà attuazione alla legge dello Stato n. 2/2018, che contiene disposizioni per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica, la quale affida compiti specifici allo Stato, alle Regioni e agli Enti locali.»

«Il Piano regionale si articolerà attorno a due obiettivi principali - ha specificato l'Assessora -: il primo è l'agevolazione della mobilità ciclistica sia per gli spostamenti quotidiani sia turistici, che prevede la creazione prioritariamente della ciclovia Baltea collegata con il Piemonte, da Pont-Saint-Martin a Courmayeur, la creazione di reti di interconnessione fra rete di fondovalle e centri intermodali previsti dal Piano regionale dei trasporti per incentivare l'intermodalità bici-trasporto pubblico, la creazione di connessione fra rete di fondovalle e servizi di interesse regionale (scuole, presidi sanitari, ecc.); il secondo obiettivo è la fruizione del patrimonio naturale e ambientale, con connessa strategia per l'individuazione di una rete cicloturistica. Dalla ciclovia di fondo valle potranno diramarsi percorsi ciclabili su piste dedicate, strade poderali e asfaltate secondarie in grado di connettere il patrimonio diffuso di beni ambientali, storici, archeologici e culturali che costituiscono una ricchezza fondamentale di questa Regione. Da questo punto di vista il Piano regionale dovrà soprattutto coordinare la segnaletica, individuare i supporti digitali più opportuni per favorire il raggiungimento e la conoscenza dei siti d'interesse, la localizzazione di servizi di supporto, quali stazioni di ricarica. La fruizione dei beni ambientali e culturali presenti lungo l'asse ciclabile di fondovalle dovrà essere promossa in sinergia con il percorso di trekking Cammino Balteo. Per la definizione della rete cicloturistica sul territorio un ruolo fondamentale è demandato agli enti locali (Unités des Communes e Comuni) che dovranno - e già lo stanno facendo - man mano estendere la rete dei percorsi, segnalare e descrivere siti d'interesse, favorire la creazione di servizi di supporto alla ciclabilità. Vorrei segnalare la proposta di creazione di un anello ciclabile di montagna in Val Veny fra i comuni di Courmayeur e di Chamonix, organizzando una navetta di bus elettrici, dotati di portabiciclette, attraverso il tunnel del Monte Bianco, con la possibilità di estendere questo progetto alla Svizzera tramite la Val Ferret. Molti spunti stanno arrivando dagli enti locali e dalle associazioni, e il Piano li valuterà. Inoltre è stato chiesto agli uffici di lavorare per una soluzione relativamente alla questione della responsabilità civile in capo ai gestori di piste ciclabili e dei proprietari di strade poderali o comunque aperte al pubblico, in collaborazione con l'Assessorato all'agricoltura e risorse naturali.»

L'Assessora Minelli ha poi riferito che sono stati finanziati 19 interventi a favore degli enti locali per la progettazione e la realizzazione di zone di sosta per le biciclette e di stazioni di ricarica per la micro-mobilità elettrica e che si sta operando per dotare di portabiciclette alcuni autobus adibiti al trasporto pubblico di linea.

Replicando, il Consigliere Brunod si è detto perplesso su alcuni passaggi: «La Valle d'Aosta ha delle enormi potenzialità dal punto di vista ambientale e cicloturistico: bisogna quindi evitare di portare avanti un Piano che dimentichi aree di interesse, come i vari percorsi cicloturistici che collegano il percorso principale di fondo valle con l'area naturalistica del Parco naturale del Mont Avic (attraverso l'inserimento di itinerari nelle valli di Champdepraz e Champorcher che poi possono trovare continuità con gli itinerari cicloturistici già molto apprezzati che attraversano l'altra area protetta del Parco nazionale del Gran Paradiso) e progetti già in itinere, come ad esempio il cammino Balteo sul quale ci sono ancora grandi margini di manovra. Le tempistiche di attuazione del Piano saranno molto lunghe: la invito quindi a portare avanti il discorso della segnaletica delle vie esistenti, ad esempio mediante una App dedicata, in modo da attrarre da subito il turismo ciclistico, che in questo momento gode di grande popolarità e che può essere praticato per circa 8 mesi all'anno. È questo un settore strategico sul quale puntare molto a livello turistico e quindi con ottime ricadute in termini economici.»

 

SC