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Communiqué n° 85 de 10 février 2021

Interpellanza sulla presenza del lupo in Valle d'Aosta

Seduta consiliare del 10 febbraio 2021

 

Con un'interpellanza presentata nella seduta consiliare del 10 febbraio 2021, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha riproposto all'Aula la questione della presenza del lupo in Valle d'Aosta.

«Facciamo nostra la preoccupazione di molti cittadini - ha affermato il Consigliere Dino Planaz -, tanto per la sicurezza personale che per quella degli animali domestici o da allevamento. Faccio presente che lo scorso anno 40 capi ovini sono stati uccisi dal lupo: se continuiamo con questo ritmo andremo a distruggere un patrimonio che è stato mantenuto con grandi sforzi nella nostra regione. La situazione pare essere sfuggita di mano: vogliamo quindi sapere quali siano le strategie che saranno messe in campo dall’Amministrazione regionale per trovare una soluzione al problema.»

Il Consigliere Christian Ganis ha aggiunto: «I continui avvistamenti in collina fanno intendere che l'impatto si stia diffondendo anche ai centri abitati. Oggi la domanda è: la convivenza con il lupo è ancora possibile? Non solo per l'allevamento in montagna ma anche per i cittadini. Ecco perché si ritiene che sia giunto il momento di discuterne in Consiglio aprendo un tavolo tra i gruppi politici e con esperti al fine di ragionare sul da farsi, senza preclusioni ideologiche.»

L'Assessore all'agricoltura, Davide Sapinet, ha premesso che «l'attuale quadro normativo vieta il disturbo, la cattura e l’uccisione del lupo, pur con deroghe che sono ammesse se non pregiudicano il mantenimento della specie nella sua area di ripartizione naturale e se non esiste un'altra soluzione valida. Un nuovo quadro normativo sarà possibile partendo dal disegno di legge che doveva già approdare in Consiglio nel 2020 e anche partendo dalla vostra proposta.»

Ha quindi dettagliato la strategia operativa dell’Amministrazione regionale nei confronti delle popolazioni di lupo: «Innanzitutto, il capillare monitoraggio della specie - che oggi si stima essere di 70/80 capi - anche con il supporto di moderne tecnologie, tra cui l’acquisto e la posa di 90 fototrappole sul territorio regionale, alle quali se ne aggiungeranno altre 30 di nuova generazione, che permetteranno di avere la segnalazione del passaggio degli animali in tempo reale. Proseguiranno, anche quest’anno, gli aiuti agli allevatori per la realizzazione di idonee misure di prevenzione: nel 2021, prima dell’inizio della stagione di monticazione, sarà predisposta in collaborazione con l’AREV e l'Institut Agricole Régional una sperimentazione per la protezione delle greggi in alpeggio basata su moderni sistemi di dissuasione ad alta tecnologia. A breve, vi sarà una campagna di informazione e sensibilizzazione: il sito internet della Regione sarà implementato con una sezione dedicata al lupo, da aggiornare regolarmente con i dati del monitoraggio e dell’evoluzione del progetto Wolfalps-EU. Per quanto riguarda la problematica dei cosiddetti lupi confidenti e in particolare degli animali che si avvicinano ai centri abitati, le singole situazioni sono costantemente monitorate dal Corpo forestale: se necessario - ossia in presenza di animali che si avvicinano ripetutamente alle persone entro un raggio di 30 metri -, saranno messe in atto le procedure previste dalla legge regionale 17/2010 che attribuisce alla Giunta regionale, sentito l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, la facoltà di disporre l'attuazione di metodi ecologici di intimidazione dei predatori, quali, in particolare, gli spari a salve o con proiettili a scopo dissuasivo. Infine, segnalo che la rimozione di un lupo dal territorio rappresenta l’ultima ratio laddove, a fronte di un oggettivo rischio di incidenti o lesioni, le altre misure non siano risultate efficaci. Ad oggi, le rimozioni possono essere autorizzate dal Ministero dell'ambiente, sentiti per quanto di competenza il Ministero per le politiche agricole e l'ISPRA. Oggi bisogna parlare di gestione e non più di protezione. Invito la popolazione a segnalare gli attacchi o i danni subiti per migliorare l'operato dei tecnici e del Corpo forestale valdostano.»

Il Consigliere Planaz ha replicato che «va bene tutelare un animale come il lupo, ma bisogna anche tutelare le attività sul territorio. Altrimenti fra qualche anno qualcuno dovrà assumersi la responsabilità dell'evoluzione esponenziale di questa specie. Rilevo poi che le misure di prevenzione per evitare gli attacchi sono sempre tutte a carico dell'allevatore. Sono a conoscenza di un allevatore che si è visto rifiutare l'indennizzo per un bovino abbattuto da un lupo perché non aveva attivate le protezioni necessarie. Abbiamo il dovere di aiutare un settore che è già in forte sofferenza.»

 

SC