Info Conseil

Communiqué n° 61 de 28 janvier 2021

Interpellanza sulla riattivazione della tratta ferroviaria Aosta/Pré-Saint-Didier

Seduta consiliare del 28 gennaio 2021

 

Con un'interpellanza presentata nella seduta del 28 gennaio 2021, il Consiglio regionale è tornato a discutere del trasporto ferroviario, e in particolare della tratta Aosta/Pré-Saint-Didier, con un'interpellanza del gruppo Pour l'Autonomie.

Oltre a richiedere dati tecnici su quattro treni bimodali offerti da Trenitalia, il Capogruppo Marco Carrel ha voluto essere ragguagliato «sui riscontri del sopralluogo avvenuto nella settimana tra il 18 e il 22 gennaio 2021 sulla Aosta/Pré-Saint-Didier e sapere se è ancora intenzione dell'Amministrazione riattivare la tratta e con quali soldi.»

L'Assessore ai trasporti, Chiara Minelli, ha ricordato che «nell'ambito della gara per l’affidamento del servizio di trasporto pubblico ferroviario regionale, Trenitalia ha offerto il rinnovo della flotta mediante l'acquisto, in autofinanziamento, di quattro nuovi treni bimodali (Hitachi “Blues”). Ad oggi tali treni non risultano essere omologati ma, da notizie assunte per vie informali, risulta che il primo stia effettuando dei test in linea per l’ottenimento dell’Autorizzazione di messa in servizio (AMIS). Sulla base del contratto di servizio, compete a Trenitalia verificare che il materiale fornito dall’appaltatore sia idoneo e dotato delle abilitazioni necessarie per circolare sulle linee cui è destinato: i treni offerti devono pertanto poter viaggiare su entrambe le tratte oggetto di affidamento (Aosta/Ivrea/Torino e Aosta/Pré-Saint-Didier). Ad oggi non risultano nemmeno limitazioni di velocità, ma del resto non sono ancora noti nemmeno gli specifici dati tecnici dei nuovi treni. Quello che sappiamo è che, trattandosi di treni costruiti da produttori diversi (Stadler e Hitachi) probabilmente non potranno circolare in doppia composizione, salvo che in caso di “soccorso”, ovvero al fine di trainare un treno che resta bloccato sulla linea a causa di un guasto.»

In merito al sopralluogo effettuato sulla tratta Aosta/Pré-Saint-Didier il 22 gennaio scorso con i dirigenti di RFI del Nord Italia, l'Assessora ha evidenziato che «la riapertura della tratta è un obiettivo dell’Amministrazione in quanto è prevista dalla legge regionale 22/2016, nonché dal Programma strategico di interventi approvato dal Consiglio regionale nel 2019 e dall'Accordo quadro Regione-RFI.  Non è la mania di una Assessora, ma un obbligo di legge e della programmazione regionale. Con RFI abbiamo percorso la tratta Aosta-Arvier sia in andata sia in ritorno: al termine si è svolta una riunione al Dipartimento trasporti per fare il punto sulle prospettive. In sintesi è emerso che l'intervento sulla tratta Aosta/Arvier potrebbe essere anticipato rispetto all'intervento complessivo sull'intera linea, con un costo di circa un quarto di quello complessivo. È una prospettiva su cui RFI farà ora le sue valutazioni tecniche ed economiche. La disponibilità di RFI ad un intervento parziale in tempi brevi è però condizionata dalla necessità, che loro considerano vincolante, di avere comunque garanzie sulla possibilità di copertura finanziaria per l'intervento complessivo sulla linea. Questo vincolo è il principale ostacolo da superare. È evidente che il nodo ora è finanziario e che ci vuole l'impegno, spero di tutte le parti politiche, perché si possa ottenere la copertura finanziaria dell'intervento tramite il Contratto di programma fra Ministero delle infrastrutture e RFI, oppure tramite i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).»

L'Assessora ha quindi concluso: «Ritengo necessario evidenziare che esiste una strategia di sviluppo per i trasporti e che non si sta procedendo in modo disordinato e fantasioso. Anzi, nel caso della ferrovia c'è proprio un documento, il “Programma strategico di interventi” approvato dal Consiglio, che delinea lo scenario complessivo e che prevede di fare del trasporto su ferro l'asse portante del sistema di trasporto pubblico da Pont-Saint-Martin a Courmayeur. Un sistema di trasporto in sede fissa, totalmente a trazione elettrica, un sistema moderno e non inquinante. È un disegno ambizioso che richiede un decennio di impegno. Dal 2016 in poi su questa prospettiva c'è sempre stata una ampia convergenza in Consiglio regionale e mi auguro che questa convergenza si mantenga, perché è evidente che per raggiungere l'obiettivo, che è sfidante, ci vuole il concorso di tutti, altrimenti si distrugge quello che già è stato fatto e non si avanza.»

Il Capogruppo Carrel ha replicato: «Di fatto l'Assessore, alle nostre domande sui treni bimodali, ha risposto che non sa. Oggi, però, i valdostani devono sapere che si stanno chiedendo dei soldi - che ora servirebbero ai commercianti, agli albergatori, ai maestri di sci e a tutti coloro che hanno perso il lavoro in questa pandemia - per finanziare un progetto di riapertura di una tratta che non è nostra, ma dello Stato, e la cui manutenzione è in capo a RFI. Questo è il dato politico che emerge oggi e non si capisce se l'Assessore stia agendo come singolo o su mandato della maggioranza. Il nostro gruppo è assolutamente contrario a che 40 milioni di euro di fondi pubblici da usare per il rilancio della nostra economia siano destinati a questo progetto.»

 

SC