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Communiqué n° 307 de 3 décembre 2020

Covid-19: dibattito sui rapporti Stato-Regione nella gestione dell'emergenza

Nella seduta consiliare del 3 dicembre 2020

 

Nella seduta pomeridiana del 3 dicembre 2020, così come stabilito dalla Conferenza dei Capigruppo, in Aula si è discusso della gestione dell'emergenza da Covid-19, anche alla luce dell'ultima riunione della Conferenza dei Presidenti in vista dell'emanazione del nuovo DPCM.

Ha preso la parola il Presidente della Regione, Erik Lavevaz (UV): «Ben venga che ci sia questo dibattito: ieri non c'è stato nessun dolo da parte mia nel non fare comunicazioni, anche perché ho potuto esplicitare alcuni aspetti rispondendo ai question time. Oggi comunque abbiamo nuovi elementi da cui trarre spunto per la discussione. In effetti, questa mattina, c'è stata una nuova riunione della Conferenza dei Presidenti, che ha deciso di non esprimere parere in merito al nuovo DPCM. Si tratta di un parere consultivo, non è vincolante, e il Presidente Conte firmerà le nuove disposizioni, ma abbiamo voluto esprimere in questo modo il dissenso delle Regioni per non aver visto accolte le osservazioni e le richieste avanzate, nonostante tutto il confronto e il lavoro che abbiamo svolto

Il Presidente della Regione è quindi passato a dettagliare gli argomenti principali del DPCM, «tra cui gli spostamenti e l'istituzione del coprifuoco. Già questo aspetto crea disparità tra i territori, è una norma iniqua: una realtà metropolitana è ben diversa dalla Valle d'Aosta, in cui il divieto di spostamento riguarda una manciata di chilometri. Ciò che ha suscitato ancora più fastidio tra i governatori è il decreto legge approvato notte tempo: un provvedimento che contiene, per quanto riguarda gli spostamenti, le stesse disposizioni che saranno previste dal DPCM e applicabili a partire dal 21 dicembre. Non ravviso l'urgenza di approvare nella notte questo decreto legge

«Le Regioni hanno analizzato a lungo la questione della scuola - ha aggiunto Erik Lavevaz -: dovrebbe essere confermato che fino al 7 gennaio per le secondarie di secondo grado ci sarà il 100% di didattica a distanza, poi si passerà al 50% di DAD e 50% in presenza. Sempre in ambito scolastico, si è stabilito che il tavolo di coordinamento per la gestione dei trasporti degli studenti e dell'inizio delle lezioni sia presieduto dai Prefetti: è una disposizione che non influisce sull'ordinamento valdostano, ma è un'esautorazione delle competenze delle Regioni che fa discutere

«Nulla è stato recepito rispetto a quanto abbiamo indicato per l'apertura degli impianti sciistici - ha precisato il Presidente della Regione -: si dice solo che potrà avvenire dal 7 gennaio, previa autorizzazione degli appositi protocolli da parte del Comitato tecnico scientifico. È rimasto invariato l'impianto per quanto attiene al cambio di classificazione; sottolineo che quando lo scenario muta, bisogna rimanere nel nuovo per 14 giorni

Il Presidente della Regione ha poi affrontato la questione delle ordinanze regionali: «Con i provvedimenti che abbiamo assunto abbiamo cercato di difendere la nostra autonomia: un'autonomia che abbiamo esercitato non soltanto dal punto di vista statutario, ma anche per una questione di buon senso. Abbiamo calato la norma sul nostro territorio e sul territorio ma muovendoci sempre all'interno delle regole e per eliminare una situazione di iniquità. Dopo l'ordinanza di fine ottobre i dati sono migliorati, a dimostrazione di una gestione corretta e del senso di responsabilità messo in pratica dai valdostani. Noi rispettiamo, ma deve essere rispettata anche la possibilità di seguire il DPCM quando qualcosa non funziona; altrimenti, si creano situazioni difficili da spiegare. Abbiamo fatto ogni passaggio con correttezza e logica, dando priorità all'aspetto sanitario. Non c'è volontà di fare in modo che la gente abbassi la guardia, ma abbiamo tutti il diritto di essere trattati allo stesso modo

Il Capogruppo di Pour l'Autonomie, Marco Carrel, ha espresso «preoccupazione per quanto esposto dal Presidente Lavevaz: emerge chiaramente una non volontà da parte dello Stato di ascoltare le esigenze delle Regioni. Ne dobbiamo prendere atto e dobbiamo capire come vogliamo agire: come gruppo, vorremmo capire quale sia la linea che il Governo e la maggioranza vorranno intraprendere a partire da domani, in un momento in cui le scelte sono molto importanti sia per l'economia sia per l'aspetto sanitario. Vorrei inoltre conoscere le intenzioni rispetto alla proposta di Alliance Valdôtaine per realizzare uno screening di massa stile Bolzano: se si farà, con quali modalità e quali tempistiche? Vorremo anche avere una bozza del DPCM per capire meglio la situazione anche in relazione al nostro territorio. Il centro del dibattito deve essere il Consiglio regionale: c'è quindi bisogno di un maggiore coinvolgimento, anche perché è difficile dare delle risposte e svolgere appieno il nostro ruolo se non abbiamo informazioni di prima mano

In merito allo screening di massa, il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha risposto: «Abbiamo dato mandato di studiare la fattibilità di questo progetto al responsabile della Protezione civile, che si è mosso in questo senso, anche prendendo contatto a livello nazionale. Ci è stata comunicata la disponibilità dei tamponi e abbiamo formulato un'ipotesi organizzativa. La soluzione tecnica sarà discussa nell'ambito della unità di supporto

«In una situazione di emergenza - ha detto il Vicecapogruppo della Lega VdA, Stefano Aggravi (Lega VdA) - è normale che ci siano difficoltà nella comunicazione, da parte del Governo nazionale: ma un discorso è chiedere collaborazione, tutt'altra cosa è mancare completamente di attenzione nei confronti dei governi locali. Chiediamo se, da parte di chi guida la Conferenza Stato-Regioni, ci sia stata una presa di coscienza per capire quali interventi sia possibile mettere in campo per arrivare a una nuova forma di collaborazione. Ci sono segnali preoccupanti del contrario: la dimostrazione è la scelta di affidare ai prefetti il coordinamento del tavolo di confronto sui trasporti. Il Presidente Lavevaz ha, oggi più che mai, gli strumenti per agire: perché non si tratta di mettere la Valle d'Aosta o Bolzano contro Roma, ma dare all'ente-Regione in sé la possibilità di essere preso adeguatamente in considerazione.»

Il Capogruppo dell'UV, Aurelio Marguerettaz, ha parlato della legge approvata ieri dall'Assemblea: «Dire che vogliamo aprire indiscriminatamente le attività di ristorazione e gli impianti sciistici senza tenere conto della situazione pandemica è una mistificazione. Le riaperture avverranno solo qualora le condizioni normative e sanitarie lo permetteranno. Assurdo poi aver denominato la norma "anti DPCM". Peraltro, i limiti del DPCM sono evidenti a tutti: leggo sui giornali che 25 senatori del PD chiedono di modificarlo. In Valle d'Aosta il divieto di spostamento fra comuni è assurdo. I nostri dati sono da zona gialla da una decina di giorni: non si tratta di voler fare un "libera tutti", è una questione di equità. Noi vogliamo, nel rispetto dell'aspetto sanitario, evitare di mortificare una comunità, per cui invito a ritrovare la calma ed evitare i proclami; piuttosto, impegniamoci a confrontarci per aiutare le famiglie che stanno soffrendo e offrire possibilità di lavoro

Per il Consigliere di Pour l'Autonomie Mauro Baccega «è una triste giornata, perché il confronto con questo bizzarro Governo si sta esasperando sempre più: il DPCM che sta per arrivare è assolutamente irricevibile, tutto discutibile. Chiudere i ristoranti alle 18, negare agli alberghi di servire il cenone è una vera follia. E dov'è l'attenzione per la famiglia, quando non si può passare il Natale con i propri familiari se questi abitano in comuni vicini? Fulmini e saette sono arrivati sulla nostra Regione solo perché abbiamo approvato una legge che ci metteva nelle condizioni di tutelare il nostro territorio e la nostra comunità. Bisogna fare quadrato

L'Assessore all'istruzione, Luciano Caveri (VdA Unie), ha dichiarato: «Vogliamo riaprire le scuole il 7 gennaio e tutto è pronto. È insopportabile essere descritti come si faceva nell'Ottocento con i montanari, soltanto per la nostra posizione geografica, perché la montagna è un territorio peculiare e per questo viene mal interpretata. L'esistenza stessa del Consiglio Valle deriva dalla necessità che le norme, anche in materia anti pandemica, tengano conto delle nostre specificità. Davvero siamo persone irresponsabili? Davvero da Roma possono pensare questo? Noi vogliamo agire responsabilmente per il bene della nostra popolazione, non siamo montanari stupidi e ribelli a prescindere. Non sono accettabili gli attacchi di cui siamo stati vittime, in particolare il Presidente Lavevaz. Le leggi servono per essere corrispondenti alla realtà cui verranno applicate: è questo il compito che dobbiamo avere, nel rispetto dello statuto che è e resta la costituzione regionale.»

L'Assessore all'ambient,e, Chiara Minelli (PCP), ha sostenuto che «il sistema economico valdostano è a rischio collasso, fortemente dipendente in inverno dallo sci di discesa, pur se la montagna non è solo sci, ma anche passeggiate a piedi, con le ciaspole, sci di fondo, scialpinismo, cultura, artigianato, enogastronomia. C'è stato un approccio molto superficiale alla montagna da parte del Governo nazionale: ora abbiamo bisogno di risposte certe perché abbiamo bisogno di una montagna viva. L'inasprimento dello scontro istituzionale e partitico è dannoso: bisogna confrontarsi e ragionare insieme per fare in modo che le misure non siano irragionevoli e contraddittorie. Nel periodo natalizio è meglio consentire alle persone di venire in montagna, consentendo l'accesso alle strutture ricettive o alle seconde case, contribuendo all'economia del territorio, o sono meglio gli assembramenti nei centri commerciali? È meglio avere accesso alle piste di fondo e a un numero chiuso agli impianti di risalita, oppure avere persone pigiate in città  che cercano di trasgredire? Sono degli interrogativi che non possono essere elusi perché, sul piano economico, gli indennizzi non saranno mai in grado di far fronte alle perdite subite. Tuttavia, una legge come quella votata ieri non dà queste risposte e amplia la confusione e la complessità del quadro: lo dimostrano le molte domande che giungono per chiederci cosa è possibile fare da qui in avanti. Ci sono stati in questi giorni scambi di note tra il Ministro Boccia e il Presidente Lavevaz con toni anche molto aspri: ho sincera stima per il presidente Lavevaz e rispetto il Ministro Boccia e sono convinta che si stanno adoperando per gestire una situazione di estrema difficoltà. Oggi, bisogna puntare a una leale collaborazione tra Stato e Regione. L'autonomia costituisce un valore primario ma non può essere concepita come atteggiamento che non tiene conto del necessario dialogo a livello nazionale e europeo. Mi auguro che vi sia uno sforzo comune a tutti i livelli per affrontare in modo serio ed efficace la situazione.»

Il Consigliere di Pour l'Autonomie Augusto Rollandin ha espresso «dispiacere per certi atteggiamenti nei confronti della legge approvata ieri, che denunciano come qualcuno intenda screditare l'autonomia regionale. La Valle d'Aosta può reggere adeguatamente, perché non stiamo sottovalutando il problema sanitario. Non c'è contraddizione nel voler evitare il peggioramento della pandemia valorizzando nel contempo le nostre specificità e venendo incontro alle attività economiche, alle imprese e alle famiglie. Non è una questione di chi è più bravo: cerchiamo di discutere in maniera corale e condivisa, impegniamoci tutti per dimostrare che siamo persone responsabili, che agiscono nell'interesse della comunità e in difesa delle nostre prerogative

Il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, ha dichiarato che «le informazioni riportate dal Presidente sono molto gravi. Ci sono quindi molti interrogativi che emergono: il primo è che cosa accadrà nella giornata di domani, quando l'ordinanza in vigore smette di avere effetti e la legge non sarà ancora entrata in vigore. Occorre anche fare chiarezza sulle attività dei servizi alla persona, per le quali c'è stata una comunicazione confusa. Infine, dobbiamo avere chiari quali saranno i comportamenti della Giunta rispetto alle decisioni prese dallo Stato ignorando la Conferenza Stato-Regioni. Abbiamo dato nelle mani del Presidente uno strumento molto potente: ora occorre usarlo adeguatamente, esattamente come ha fatto la Provincia autonoma di Bolzano, che con la stessa legge, da domani, aprirà bar, ristoranti e hotel, a prescindere dalla sua colorazione

L'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy, ha osservato: «Il nostro indice RT è pari allo 0,79: il calo di contagi è evidente, abbiamo fatto il lavoro che era giusto fare. La legge approvata ieri serve e servirà nella misura in cui non verrà denigrata e soprattutto impugnata dal Governo. Speriamo davvero che inizi la diplomazia, altrimenti a rischio c'è la credibilità del Consiglio regionale della Valle d’Aosta che non va deriso e denigrato da Ministri del Governo Conte. Noi cerchiamo la collaborazione di tutti per dare le risposte più efficaci, tenendo conto che l'indotto regionale va incontro a un periodo di gravissime perdite economiche. L'azione concreta da mettere in campo è dare applicazione alla legge, ovvero permettere al Presidente della Regione di agire su base normativa e non extra DPCM. È un concetto molto più semplice di quello che si cerca di rappresentare. La tutela della salute e la salvaguardia del lavoro sono i pilastri portanti. Il Governo centrale ci deve ascoltare: la nostra legge non fa danni a nessuno, ma regolamenta meglio la vita di tutti i giorni.»

MM-DJ