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Communiqué n° 719 de 3 décembre 2019

Consultorio di Variney: approvata una risoluzione per il mantenimento e il potenziamento dei servizi

Seduta consiliare del 3 dicembre 2019

 

Nella seduta del 3 dicembre 2019, il Consiglio Valle, nel prendere atto della petizione sul consultorio di Variney a Gignod, ha approvato all'unanimità una risoluzione. Il testo impegna il Governo regionale ad attivarsi per tutti quei servizi sanitari essenziali ora presenti presso il consultorio di Variney e a implementarli sulla base della positiva conclusione dei concorsi programmati dall'Azienda USL oltre che a proseguire, in sintonia con il prossimo atto aziendale, una riorganizzazione della sanità sul territorio da presentare al più presto nella Commissione competente.

La petizione, presentata il 24 settembre scorso e sottoscritta da 1.123 cittadini per chiedere il mantenimento nel tempo dei servizi sanitari erogati dall'Azienda USL della Valle d'Aosta al consultorio di Variney, era stata assegnata per gli approfondimenti del caso alla quinta Commissione consiliare "Servizi sociali", il cui Presidente, Luca Bianchi (UV), ha illustrato all'Aula le risultanze del lavoro svolto: «La Commissione ha audito una delegazione di firmatari il 30 ottobre scorso, condividendo le preoccupazioni espresse oltre che la necessità di dare continuità all'assistenza territoriale. La Commissione ha inoltre evidenziato che una prima risposta da parte dell'Azienda USL è stata comunque data alla comunità della Coumba Freide con la presenza quindicinale di un medico sanitario per i mesi di novembre e di dicembre che, con la compresenza dell’assistente sanitaria, consentirà di aggiungere il servizio di vaccinazione e quello della medicina legale.»

«La Commissione - ha detto ancora Bianchi - ha altresì rimarcato l'importanza di mantenere i servizi sul territorio, evidenziando però che oggi alcuni servizi sono venuti a mancare perché c'è una carenza di medici, che non è solo un problema della Valle d'Aosta ma dell'Italia intera. Una prima risposta a questo sarà data dal disegno di legge presentato dalla Giunta per aumentare l'attrattività del servizio sanitario regionale.» Ha quindi annunciato che «come maggioranza intendiamo presentare una proposta di risoluzione che va nella direzione auspicata dalla petizione, con la volontà di condividere il testo con tutti i gruppi consiliari al fine di poterla approvare all'unanimità. Per noi mantenere i servizi essenziali sul territorio significa mantenere la popolazione in montagna, che crediamo sia fondamentale.»

L'Assessore alla sanità e servizi sociali, Mauro Baccega, ha sostenuto che «non è mai stata intenzione di questa maggioranza smantellare i servizi di Variney: ci siamo mossi affinché almeno in questo periodo dell'anno i servizi possano essere rimessi in piedi. L'allarme parte dalla carenza di medici, che vede una Valle d'Aosta soccombente nella distribuzione di personale: nel 2014 erano 359, ora siamo a 311 con una prospettiva legata a vari fattori ancora più allarmante, fino a meno 151 medici. È stata un'estate calda per la sanità valdostana e abbiamo dovuto riorganizzare il servizio di emergenza e di psichiatria sul territorio. In questi mesi qualche assunzione è stata fatta, ma sono andati anche deserti alcuni concorsi. Per quanto riguarda Variney, noi cercheremo di mantenere i servizi in essere, al massimo livello, ma abbiamo bisogno di due cose: rivedere l'atto aziendale per una nuova organizzazione della sanità e approvare la legge sull'attrattività per i medici. La risoluzione che abbiamo presentato va proprio in questa direzione. Questo è il risultato di un approfondimento tra le forze di opposizione e la maggioranza, che qui ringrazio per il loro apporto.»

La Consigliera Maria Luisa Russo (M5S) ha rappresentato «la necessità di una visione più ampia, per avere chiara la direzione da seguire, in modo da non limitarsi a risolvere il problema contingente, in questo caso individuato nel consultorio di Variney. Perché, purtroppo, altre simili criticità insorgeranno, tenuto conto che non ho ravvisato scelte chiare da Regione e USL circa la delocalizzazione delle prestazioni sanitarie. Il prossimo Piano per la salute e il benessere sociale potrebbe prevedere una riorganizzazione complessiva, trovando un preciso riferimento nei presidi territoriali. I quattro distretti regionali potrebbero avvicinarsi sempre di più e meglio alle esigenze dei cittadini residenti nelle zone montane e più lontane da Aosta. La richiesta di assistenza socio-sanitaria è aumentata: ecco l'esigenza di affiancare a modelli già rodati ma non sempre sufficienti modelli in grado di personalizzare trattamenti sanitari e socioassistenziali. La risposta alla problematica del consultorio di Variney deve essere solo un primo passo nella rivalutazione del rapporto tra territorio e ospedale, altrimenti si entrerà nel circolo infinito del cane che si morde la coda, senza risolvere il problema a monte. Il Movimento 5 Stelle voterà a favore della risoluzione, pur essendo al massimo ribasso.»

Per il Consigliere del gruppo Misto Claudio Restano si è giunti alla fine di un percorso: «I cittadini erano preoccupati per la carenza dei servizi dovuti alla mancanza del medico di sanità pubblica, psichiatra e psicologo: oggi, anche attraverso le loro sollecitazioni, alcuni problemi sono stati risolti. Apprezziamo la presa di posizione dell'Assessore di non voler smantellare i servizi di Variney, anche se la responsabilità sta nel non aver saputo prevenire i problemi. Noi siamo tuttavia preoccupati: ci risulta che i genitori debbano ancora prenotare le vaccinazioni dei bambini ad Aosta così come non ci sono certezze da gennaio in poi. La risoluzione, che abbiamo firmato, ci porta a ben sperare sull'impegno futuro, però non vediamo i raggi di sole auspicati perché non ci sono garanzie certe. Secondo noi non si è saputo cogliere completamente la suggestione dei firmatari della petizione: valorizzare i consultori vicini ad Aosta portandovi parte dei servizi, in modo da accorciare le liste di attesa su Aosta e rendere più performante il servizio sul territorio. È vero che c'è una carenza cronica di medici, però la sanità deve andare avanti: bisogna trovare le soluzioni, ripensando completamente il servizio sanitario regionale. Anche noi vogliamo essere attori del cambiamento e vogliamo essere propositivi laddove vediamo la possibilità di incidere: qui abbiamo inciso e ci siamo fatti portavoce delle istanze dei cittadini depositando la petizione in Consiglio.»

«Il consultorio di Variney - ha sottolineato la Consigliera di ADU-VdA Daria Pulz - è un vero presidio sul territorio. È fondamentale poter garantire a fasce di popolazione, in particolare a quella anziana, dei servizi di prossimità. Capiamo i problemi legati alla necessità di ridurre i costi e alla carenza dei medici, ma dobbiamo ripetere "giù le mani dal welfare": non possiamo ridurre la spesa pubblica facendo pagare il conto a chi sceglie di vivere in montagna, lottando contro lo spopolamento. Apprezziamo quindi tutti gli sforzi che vanno nella direzione contraria allo spostamento, anzitutto per i servizi di psicologia e psichiatria che affrontano dati drammatici come quello dei suicidi. Ovviamente non si tratta di un discorso specifico di questa struttura: quanto affermiamo per Variney va allargato a tutti i servizi di questo genere sul territorio.»

Per il Consigliere del Mouv' Roberto Cognetta, «la nostra preoccupazione più grande non è solo dare una risposta a Variney, ma risolvere le problematiche che ormai coinvolgono tutto il sistema sanitario della Valle d'Aosta. Al di là dei documenti che saranno prodotti e che dovranno rispondere alle esigenze del territorio, dobbiamo interrogarci sul futuro della sanità e dei servizi sociali valdostani. C'è un problema di fondo, al di là della carenza di medici: la nostra sanità, malgrado le ingenti risorse a disposizione, non dà risposte. Noi abbiamo notato che non c'è voglia di ascoltare le sollecitazioni che vengono dall'opposizione o dai cittadini, con l'Assessore che ha delle certezze, anche se queste non esistono. Questo impedisce un ragionamento complessivo. Secondo noi i cittadini vanno sempre ascoltati: mi auguro che, nel futuro, il Governo piuttosto che dare risposte non adeguate, ammetta l'esistenza del problema.»

Il Consigliere Flavio Peinetti (UV) ha evidenziato «la piega molto costruttiva di questo dibattito. La situazione valdostana non è idilliaca, ma non siamo all'anno zero. L'emergenza principale è quella legata al reperimento di figure specialistiche mediche per certe discipline e non riguarda soltanto la nostra regione: è un fatto sovranazionale. Non è nemmeno questione di vocazione. La Valle d'Aosta negli anni ha compiuto molti passi in avanti nel potenziare le strutture dislocate sul territorio, gestite in stretto raccordo con l'ospedale. L'atto aziendale concretizza l'interfacciarsi tra Regione e USL; rappresenta uno degli strumenti operativi ed è fondamentale per definire la programmazione per garantire i Livelli essenziali di assistenza. Per garantire i servizi territoriali, in molte regioni spesso ci si avvale di strutture private accreditate; questo non accade in Valle d'Aosta, dove tutto è sulle spalle del Servizio sanitario regionale. Abbiamo risposto a un'emergenza per quanto attiene al consultorio di Variney, la strada è tracciata anche se la situazione non è semplice: è un disegno che va armonizzato e non può essere definitivo.»

SC-MM-DJ