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Communiqué n° 602 de 23 octobre 2019

Approvate una mozione e una risoluzione

Seduta consiliare del 23 ottobre 2019

 

Nella seduta del 23 ottobre 2019, il Consiglio Valle ha approvato una mozione e una risoluzione.

Valorizzare gli immobili che ospitarono i Pontefici Giovanni Paolo II e Benedetto XVI a Les Combes di Introd, intraprendendo gli opportuni contatti con la proprietà, l'Istituto Salesiano Don Bosco: è quanto chiede la mozione della Lega Vallée d'Aoste approvata con 29 voti a favore e 1 astensione (ADU-VdA) e che impegna il Governo anche a predisporre una campagna per la promozione di questo sito unico in Valle d'Aosta, che possa essere da volano per le attività ricettive della zona e creare un interessante indotto.

«Abbiamo appreso - ha motivato il Consigliere Roberto Luboz (Lega VdA) - che l'Istituto Salesiano Don Bosco ha ipotizzato la vendita delle strutture ricettive dove trascorsero le loro vacanze Papa Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, o che per lo meno è alla ricerca di soluzioni e prospettive per il futuro. Secondo noi, questo patrimonio non deve essere disperso: occorrerebbe attivare contatti con la proprietà e valutare iniziative di finanziamento per fare di questo luogo un polo anche di attrazione per il turismo religioso, facendo da volano per l'area di Les Combes. Questo potrebbe andare ancora oltre, visto che il Cammino Balteo passa proprio da quella zona.»

«L'impronta lasciata da Giovanni Paolo II in Valle d'Aosta - ha replicato il Presidente della Regione, Antonio Fosson - è stata importante. Non abbiamo ricevuto richieste dalla comunità salesiana, che in questi ultimi tempi ha visto diversi cambi dei propri organi amministrativi e che verosimilmente si è indirizzata maggiormente verso soggetti privati. Il Governo regionale può però intraprendere questi contatti, per valutare possibili percorsi di acquisizione di quella parte di colonia che è attigua agli spazi dove soggiornava il Papa.»

«Il turismo religioso - ha dichiarato l'Assessore al turismo Laurent Viérin (AV) - ha delle grandi potenzialità, in un'area che ha altre risorse attrattive da mettere in rete. Riprendere il dialogo con la proprietà è quindi più che opportuno, per inserire un'offerta come questa all'interno nella nuova linea di promozione della Valle d'Aosta anche attraverso percorsi come il Cammino Balteo o la Via Francigena. Da parte nostra c'è la più grande disponibilità a valorizzare questo percorso.»

L'emergenza climatica e ambientale è stata poi affrontata con un ampio dibattito scaturito da una mozione proposta dal gruppo ADU-VdA, sulla quale è stata presentata una risoluzione dai Consiglieri Luca Bianchi (UV), Patrizia Morelli (AV), Stefano Borrello (SA), Chiara Minelli (RC-AC) ed Emily Rini (PNV-AC-FV), poi modificata e sottoscritta dall'Assessore all'ambiente Albert Chatrian e dai Consiglieri Daria Pulz (ADU-VdA), Luciano Mossa (M5S), Patrizia Morelli (AV) e Luca Bianchi (UV).

Il testo, approvato con 31 voti a favore e 1 astenuto (Stefano Ferrero, Mouv'), impegna la Giunta regionale a intraprendere con il Governo italiano un dialogo affinché si dia concreta attuazione alle direttive contenute nell'accordo di Parigi con l'adozione di provvedimenti volti alla lotta contro i cambiamenti climatici e alla riduzione delle emissioni di gas serra; sollecita il Governo italiano a riconoscere la particolare situazione dell'arco alpino e ad avviare politiche specifiche per le zone montane, anche in ambito transfrontaliero; a fare propria l'esigenza di migliorare la generale situazione ambientale del Pianeta favorendo percorsi di costruzione di strategie partecipate, iniziative volte a educare i cittadini verso modelli di consumo sostenibili (produrre meno rifiuti, sprecare meno acqua e meno energia); ad avviare rapidamente, nel contesto di costruzione della Strategia regionale di sviluppo sostenibile, un momento di confronto tra amministrazioni e relativi enti strumentali, esperti e scienziati del clima, cittadini, associazioni imprenditoriali, agricole, sindacali e ambientaliste, studenti al fine di individuare, in fase preventiva ai processi decisionali, le migliori soluzioni per ridurre il quadro emissivo di gas climalteranti; ad attivare un tavolo istituzionale tra Regione ed Enti locali al fine di coordinare le azioni da intraprendere sul territorio; a individuare nei documenti di bilancio e di programmazione adeguate risorse economiche e umane per sostenere l'attività di strutture regionali direttamente coinvolte nella definizione delle Strategie e delle azioni; a riferire entro l'anno alla Commissione consiliare competente in merito ai risultati delle azioni intraprese oltre che in ordine all'avanzamento del tavolo di lavoro per lo sviluppo dell'obiettivo "Carbon Free" e della strategia "Fossil Fuel Free".

La Consigliera di ADU-VdA Daria Pulz, presentando la mozione, aveva richiamato il report dello scorso 8 ottobre dell'Intergovernmental Panel on Climate Change che ha evidenziato come «la soglia massima di sicurezza di aumento della temperatura globale (1,5 °C) rischia di essere superata nel 2030, se non si interverrà urgentemente, e che il suo superamento comporterà alterazioni climatiche irreversibili. Siamo in piena emergenza climatica e questo va dichiarato. Visto che il Consiglio regionale, nel dicembre scorso, ha approvato un ordine del giorno all'unanimità che fissa l'obiettivo "Fossil Fuel Free" - ossia il termine entro il quale la Regione non utilizzerà più fonti energetiche di origine fossile -, noi riteniamo che sia inderogabile, un'azione drastica e convinta, che veda la partecipazione di tutti, sia delle Istituzioni sia della cittadinanza. Crediamo sia importante predisporre un luogo di confronto che coinvolga i tanti soggetti che si confrontano sul tema, dai giovani che manifestano agli scienziati che studiano questi fenomeni. Occorre modificare ora alcune abitudini consolidate che abbiamo, per non trovarci dopo nell'obbligo di doverlo fare perché i cambiamenti climatici determineranno un mondo poco ospitale per l'essere umano e dobbiamo prepararci.»

L'Assessore all'ambiente Albert Chatrian (AV) ha sottolineato la necessità di «non semplificare, ma di dettagliare in maniera tecnica e scientifica quali siano i soggetti che devono intervenire, ai diversi livelli. È corretto quindi che il Consiglio regionale dia degli indirizzi politici sulle azioni da mettere in campo sul territorio regionale. L'evidenza del cambiamento climatico è sotto gli occhi di tutti: il punto centrale su cui possiamo agire è come adeguarci e non subire queste variazioni, anche in base alla specifica fragilità della realtà alpina. La montagna è il luogo in cui il cambiamento è più evidente: le sfide sono molte, dalla gestione delle acque a quella dei rischi naturali, dalla gestione della biodiversità alle modifiche sostanziali alla nostra prima industria, che è quella turistica. Dobbiamo collaborare per scrivere la strategia 2030 della Valle d'Aosta, coinvolgendo soggetti diversi e dando risposte non solo ai giovani che manifestano. Da questo atto politico dobbiamo partire per poi tradurre le intenzioni in azioni sul bilancio triennale e sulla programmazione 2021/2027

DJ