Info Conseil

Communiqué n° 404 de 4 juillet 2019

Interpellanza sui costi del recupero delle frazioni differenziate dei rifiuti

Seduta consiliare del 4 luglio 2019

Nella seduta consiliare del 4 luglio 2019, il Movimento 5 Stelle ha presentato un'interpellanza sulla difformità fra i costi tariffari preventivati e quelli definitivi per il recupero delle frazioni differenziate dei rifiuti.

Oltre a chiedere i motivi di questa situazione, il Vicecapogruppo, Luigi Vesan, ha voluto sapere «se per il 2019 sia già prevedibile una discrepanza consistente fra le tariffe già preventivate e quelle che saranno determinate in modo definitivo solo nella primavera del 2020; inoltre, a fronte di evidenti incapacità di gestione e previsione, dovute probabilmente ad una scarsa conoscenza del settore del recupero delle materie secondarie, se sia intenzione rivedere l'organizzazione della competente struttura regionale

L'Assessore all'ambiente, Albert Chatrian, nella risposta, ha innanzitutto specificato: «La tariffa per la gestione dei rifiuti urbani conferiti presso il Centro di Brissogne è determinata annualmente sulla base della tariffa applicata l’anno precedente e ricalcolata, a consuntivo, nei primi mesi dell’anno successivo tenuto conto delle somme effettivamente spese o introitate dal gestore del Centro. Ricordo che la tariffa è composta da diverse voci riferite ai costi e ai ricavi del servizio per ciascuna tipologia di rifiuto e che la sua formazione si suddivide in due fasi, quella preventiva (sulla base delle tariffe definitive applicate anno precedente) e quella definitiva (che tiene conto dei costi effettivamente sostenuti e degli introiti effettivamente conseguiti durante l’anno di riferimento).»

«Per quanto riguarda, in modo particolare, il 2018 - ha proseguito l'Assessore Chatrian -, le differenze si spiegano facilmente se si tiene conto di alcuni fatti, a partire dall'aumento del costo di avvio al recupero dei “rifiuti verdi” (erba e ramaglie), che rientrano nella categoria dei rifiuti compostabili. È stato infatti necessario ricercare impianti di recupero al di fuori della Valle d’Aosta (nelle province di Bergamo, Novara, Cuneo e Piacenza) per poter liberare spazio nell’unica area di trattamento presso il Centro di Brissogne, satura già dal 2015. Nel corso del 2018, è stato poi pubblicato un bando di gara ad evidenza pubblica per l’avvio al recupero di tutto il compost che era ancora stoccato nell’area di trattamento.  La tariffa media annua dello scorso anno è stata di circa 83 euro/tonnellata. Altri aspetti che hanno condizionato le tariffe sono la diminuzione del contributo per la valorizzazione del vetro, stimata con la tariffa provvisoria del 50% e la crescita esponenziale del costo di trattamento del multimateriale, passando dai 97,50 euro/tonnellata della prima aggiudicazione (1° giugno 2015) agli attuali 203,00 euro/tonnellata

«Non è possibile al momento prevedere se vi siano aumenti, riduzioni o la stabilizzazione degli oneri attuali, essendo il segmento della valorizzazione fortemente condizionato dalla qualità dei rifiuti avviati al recupero e dalle fluttuazioni delle richieste di materiale - ha aggiunto l'Assessore all'ambiente -. In effetti, nel settore della valorizzazione dei rifiuti non vi sono certezze e non sono prevedibili situazioni di mercato come quelle che si sono verificate negli ultimi due anni. È quindi ingeneroso, oltre che scorretto, accusare la struttura regionale competente di “incapacità di gestione e previsione”. Segnalo infine che le modalità operative che stiamo seguendo consentono di ottenere annualmente la certificazione ufficiale sulla quantità di rifiuti avviati al recupero effettivamente valorizzati: queste certificazioni hanno dimostrato sino ad ora il pieno raggiungimento degli obiettivi di effettiva valorizzazione dei rifiuti differenziati

Nella replica, il Consigliere Luigi Vesan si è detto perplesso «perché la crisi della raccolta della plastica in tutta Europa è già presente dal 2017: il trend di crescita del costo non è una scoperta recente. Analogo discorso per il compost: che si sarebbe dovuto far fronte a un aumento dei costi era prevedibile ben prima del 2018, avendo già da tempo previsto di dover liberare l'area per fare spazio ai nuovi impianti. Pur concordando sul fatto che quantificare esattamente il costo dei rifiuti è difficile, non capisco il gaudio con cui l'Assessore annuncia che, senza più fluttuazioni, i valdostani pagheranno una tariffa molto alta per i prossimi diciassette anni. Non ce la sentiamo di fare un plauso alla struttura competente e ai vari Assessori che si sono succeduti

MM