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Communiqué n° 400 de 4 juillet 2019

Interpellanza sui contributi straordinari a favore di famiglie per la tutela dei minori

Seduta consiliare del 4 luglio 2019

I contributi straordinari a favore di famiglie per la tutela dei minori sono stati al centro di un'interpellanza illustrata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste nella seduta consiliare del 4 luglio 2019.

Richiamando il testo unico in materia di interventi economici di sostegno e promozione sociale (legge regionale n. 23/2010) che disciplina, tra gli altri, i contributi a favore delle famiglie con particolare riferimento ad esigenze di tutela dei minori, il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, ha chiesto se e quali controlli sono stati effettuati sulle erogazioni e sui soggetti percettori.

L'Assessore alla sanità e politiche sociali, Mauro Baccega, nella risposta, ha riferito che «i contributi straordinari vengono concessi ai sensi dell’art. 14 della legge regionale 23/2010 e sulla base di quanto stabilito dalla delibera di Giunta 1132/2014. Vengono richiesti da nuclei in difficoltà economica che hanno necessità di essere aiutati per il pagamento di spese di carattere straordinario (consumi energia elettrica, riscaldamento, spese condominiali…). Il nucleo che necessita di un aiuto economico si rivolge all’assistente sociale competente per territorio, che si occupa di raccogliere la documentazione da allegare alla domanda (ISEE, pezze giustificative delle spese per le quali si richiede un contributo) corredandola con una relazione sociale nella quale viene descritta la situazione abitativa, economica, lavorativa del nucleo oltre al progetto di presa in carico. La domanda, consegnata al Dipartimento dall’assistente sociale stessa, viene istruita e sottoposta all’esame di una Commissione prevista dalla stessa legge che valuta l’istanza e ne decide l’esito.»

«Per quanto concerne i controlli sulle erogazioni effettuate - ha proseguito l'Assessore -, gli uffici richiedono ai beneficiari di presentare le copie dei pagamenti effettuati a fronte dell’importo erogato che devono corrispondere alle esigenze espresse nel progetto redatto dall’assistente sociale a supporto della richiesta del contributo. In alcuni casi l’erogazione è disposta con quietanza all’assistente sociale che si fa carico, in questo caso, di gestire la spesa. I soggetti percettori sono in carico alle assistenti sociali che verificano già a monte il possesso dei requisiti per la richiesta di contributo. I contributi vengono quindi erogati sulla base di presentazione di spese da effettuare (bollette ecc.) e le assistenti sociali verificano l’avvenuto pagamento mensilmente e/o settimanalmente, quindi i controlli vengono sempre effettuati.»

Nella replica, il Capogruppo Manfrin ha sostenuto che «il problema è che un contributo che è stato pensato per le famiglie con minori è stato erogato per il 50 per cento a famiglie senza figli. L'Amministrazione può essere tratta in inganno una volta, ma qui si parla della metà delle erogazioni annuali. L'altra difficoltà è che dovrebbe essere un'erogazione straordinaria, una tantum, e invece è continua a favore degli stessi soggetti più volte all'anno e più anni di seguito. Una criticità che ha portato all'erogazione di 800 mila euro di fondi pubblici in spregio alle regole. Inoltre, sono stati sforati i limiti di erogazione previsti con importi che arrivano a oltre 3.000 euro in una volta. Il controllo è più che dovuto, perché la pubblica amministrazione elargisce fondi sulla base di istruttorie certificate. Dalle segnalazioni emerse sembra che vi sia stata una dilapidazione di risorse pubbliche: dare dei soldi per comprarsi degli elettrodomestici pare una vera e propria esagerazione.»

SC