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Communiqué n° 358 de 13 juin 2019

Respinta la mozione di sfiducia nei confronti dell'Assessore regionale alla sanità

Seduta consiliare del 13 giugno 2019

 

Dopo un dibattito durato l'intera seduta mattutina del 13 giugno 2019, il Consiglio Valle ha respinto con votazione per appello nominale (17 contrari - AV, UV, SA, PNV-AC-FV -, 15 a favore - Lega VdA, Mouv', M5S, GM -, 2 astensioni - RC-AC, ADU-VdA), la mozione di sfiducia nei confronti dell'Assessore regionale alla sanità, salute e politiche sociali, Mauro Baccega, depositata il 6 giugno scorso dai Consiglieri dei gruppi Mouv' e Lega Vallée d'Aoste.

Per il Consigliere dell'UV Flavio Peinetti, «questa mozione ha posto l'attenzione su alcuni problemi: sulle liste d'attesa è innegabile che ci siano delle criticità, sia per quanto riguarda le visite - cardiologia, dermatologia, psichiatria, radiologia - sia per alcuni interventi chirurgici. Questi dati sono legati ad una serie di fattori: la riduzione significativa degli organici medici, connessa alla difficoltà di trovare specialisti e alle lungaggini delle procedure concorsuali, ma anche all'inappropriatezza della domanda di visite specialistiche, cui si sta cercando di sopperire cercando di regolamentare l'accesso alle prestazioni per gravità di patologia. Sono poi stati attivati la libera professione con oneri a carico dell'azienda e il ricorso al privato accreditato, che non deve essere un tabù anche se presenta un problema perché genera inappropriatezza e costa molti soldi. In Valle d'Aosta abbiamo la quota pro capite di privato accreditato più bassa d'Italia. Riguardo al numero di interventi chirurgici, vorrei ricordare che nel 2017 sono stati 9.744, aumentati a 11.294 nel 2018 con un incremento quindi di 1.500 interventi. I dati relativi alla speranza di vita sono sbagliati: l'età media non è di 65 anni bensì ben superiore agli 80 anni. Anche sulle infezioni post operatorie il dato è falso e deriva da un'errata interpretazione di una tabella: i dati ospedalieri misurati da un protocollo nazionale rilevano che l'incidenza è più bassa che nel resto d'Italia. Infine, sulla mobilità sanitaria, i dati dal 2013 al 2018 registrano un risparmio di 10 milioni di euro perché abbiamo migliorato la mobilità attiva; per l'adeguamento delle apparecchiature sono stati investiti 40 milioni di euro, destinati per il 60% alla radiologia e per il 40% alle altre strutture. I problemi ci sono, ma non creiamo allarmismi: bisogna lavorare seriamente tutti quanti assieme.»

Il Consigliere della Lega VdA Nicoletta Spelgatti ha dichiarato: «Dobbiamo riscontrare la strenua difesa dell'Assessore Baccega da parte di esponenti della minoranza che temono di dover andare a casa qualora questa mozione fosse approvata. I dati che abbiamo presentato sono ufficiali ed incontestabili. Sulle statistiche si costruisce la buona Amministrazione, in tutti i campi, ma i numeri non devono venire fuori, perché sono impietosi: abbiamo la peggiore sanità in Italia, oltre che la più cara, c'è una fuga senza precedenti di tutti gli operatori della sanità. Finché si parla degli altri disastri della Valle d'Aosta ci si riferisce a questioni economiche, ma quando si parla di salute la situazione si complica, le responsabilità si fanno ancora più pesanti; eppure il pensiero va solo al mantenere la poltrona, piuttosto che mandare a casa questo Governo.  Il Commissario USL resta in carica nonostante ci sia una sentenza di reintegro di un'altra persona, il Dipartimento regionale non solo è stato sdoppiato con una scelta scellerata, ma addirittura si è affidato l'incarico a un dirigente in prossimità della pensione; non si può fare, ma va bene così, piuttosto che far lavorare persone scomode. Nel periodo del nostro Governo, abbiamo imbastito una riforma, tra cui i voucher nidi, l'incarico al veterinario regionale, l'accesso agevolato alle strutture ospedaliere per i disabili, ma da quando c'è Baccega tutto tace e l'ospedale è tornato ad essere gestito come un potentato. Non si sa più nulla nemmeno del nuovo ospedale, del Piano sanitario, mentre il bilancio dell'USL è in perdita e non vengono forniti i servizi. A cosa sono serviti i soldi spesi dai valdostani? È uno scandalo.»

La Consigliera del M5S Maria Luisa Russo ha osservato: «Dobbiamo trovare soluzioni incisive per eliminare sprechi e inefficienze, dobbiamo recidere il legame tra politica e sanità. La carenza di medici non può diventare un alibi per ricorrere a professionisti singoli che coprono soltanto i turni; c'è la necessità di poter contare su medici assunti regolarmente, che facciano parte di un'équipe. Ma le criticità della sanità valdostana toccano anche il personale e troppe volte ci si dimentica che al centro ci sono sempre i pazienti. Sono poi insorte le nuove problematiche sociali, quali l'inserimento lavorativo, i problemi legati all'anzianità, i nuovi poveri, la disabilità, le minoranze; per questo, occorrono un Piano per l'imprenditorialità sociale, nuovi strumenti finanziari, non solo pubblici, per trovare soluzioni innovative. Siamo di fronte a una situazione complessa e delicata per un sistema sanitario regionale che deve essere pubblico, garantire equità e qualità della cura. Attualmente, l'Assessorato è molto ben articolato, l'USL ha 1.250 dipendenti e varie figure apicali, ma in sei anni il sistema sanitario è peggiorato; una situazione, questa, per cui non si possono incolpare certamente solo gli Assessori che si sono succeduti. Riteniamo quindi che, in futuro, l'Assessore alla sanità debba essere una figura tecnica, perché per risollevare le sorti ci vuole una persona che deve conoscere bene il sistema, la complessità della legislazione corrente, il contesto socio economico finanziario. L'orientamento politico dell'Assessore tecnico deve ovviamente essere dato dalla Giunta.»

Il Consigliere Claudio Restano (GM) si è chiesto: «Oggi discutiamo dell'operato dell'Assessore Baccega o vogliamo fare una radiografia dello stato di salute della sanità? Secondo me, sono in discussione le scelte fatte in questi anni e Mauro Baccega, obtorto collo, se ne deve fare carico in termini di responsabilità. L'Assessore può agire direttamente fornendo degli indirizzi, mettendo a disposizione delle risorse, ma è chiaro se non dà la possibilità di lavorare diventa indirettamente responsabile di situazioni che non gli competono direttamente.» Il Consigliere ha quindi declinato una serie di criticità politiche: «L'USL valdostana, da oltre un anno e quattro mesi, è gestita da un Commissario straordinario e non da un Direttore generale: la prima responsabilità politica sarebbe quella di risolvere questa situazione perché il Commissario non è nelle condizioni di lavorare in prospettiva. È poi da definire l'operatività rispetto ai disabili, che non è stata affrontata, l'introduzione dei voucher nidi, l'istituzione dell'agenzia sociale che non è mai stata avviata e che ha portato con sé le problematiche dell'assistenza socio-sanitaria agli anziani, degli operatori socio-sanitari. Altro problema è il mantenimento dei servizi sul territorio per evitare lo spopolamento dei comuni di montagna: malgrado una risoluzione approvata da questo Consiglio per i servizi nella valle del Gran San Bernardo, l'Assessore non ha fatto niente. Questi sono problemi reali sui quali la politica può e deve intervenire. La sanità valdostana era di alto livello, ma lentamente si sta avviando al declino: ci vuole un organismo terzo di alto profilo che analizzi i dati ed elabori un piano sul quale poi la politica dovrà confrontarsi. Tutte queste iniziative non si possono realizzare in sei mesi, ma in sei mesi si può avviare un percorso, perché i dati sono innegabili e servono delle misure strutturali che ad oggi non vedo né nell'area territoriale né nell'area ospedaliera. Infine, un'ultima sollecitazione: rivedere la legge 5 del 2000 al fine di dare indirizzi chiari in materia di organizzazione del Servizio socio-sanitario regionale e per il miglioramento della qualità e dell'appropriatezza delle prestazioni.»

L'Assessore Chantal Certan, nel concordare «sull'esigenza di intervenire su problematiche la cui origine è lontana e la cui risoluzione, purtroppo, non sarà immediata» ha puntualizzato: «Per quanto attiene alle microcomunità, sta proseguendo proficuamente la collaborazione con gli Enti locali e la realizzazione di lavori in alcune strutture ne è la dimostrazione. Il tema è certamente molto complesso, non va trattato limitandosi ad archi temporali ristretti ma basandosi su dati certi e considerati nella loro globalità. Nessuno cita che l'utilizzo del fascicolo sanitario ha caratterizzato positivamente il nostro sistema sanitario, siamo una delle regioni più virtuose, anche se bisogna proseguire nelle implementazioni. Personalmente, alla materia mi sono approcciata con molta umiltà, gettandomi a capofitto in questo lavoro. Mi sono così resa conto di quanto sia difficile iniziare e terminare progetti a breve termine pur avendo molti collaboratori e personale competente che lavora seriamente e alacremente; so che i cittadini fanno fatica a capirlo, io stessa ho conosciuto per la prima volta tematiche avviate con molta competenza dai miei predecessori, non portate a termine. Preciso che per i voucher nidi risorse erano state individuate già nella scorsa Legislatura per le Unités des Communes, ma quest'anno ci sono alcune difficoltà nel reperirle nel bilancio. Non mi risulta che l'Assessore Baccega abbia bloccato le riforme già avviate, ma ci sono argomenti con varie sfaccettature e uno stesso tema ha criticità ma anche sviluppi positivi. A mio modo di vedere, è più serio lavorare in modo concreto e costruttivo, piuttosto che presentare una mozione di sfiducia.»

Per il Capogruppo dell'Union Valdôtaine, Luca Bianchi, «la questione va inserita in un contesto in cui anche a livello nazionale la problematica sanitaria emerge. I tagli alle risorse negli anni in Valle d'Aosta sono stati pesanti, ma hanno riguardato anche settori importanti quali l'agricoltura, addirittura la scuola. E si sono resi necessari per coprire il debito pubblico nazionale. La partecipazione della Valle d'Aosta, in questo senso, è grande e la sfida futura sarà rendere la nostra sanità appetibile, per far sì che i professionisti tornino ad avvicinarsi. Noi vogliamo continuare a mantenere i servizi sull'intero territorio, pur consci delle grandi difficoltà. Esorto a parlare dei problemi, perché vanno assolutamente risolti. Nessuno può credere che questa non sia una mozione prettamente politica. Il disegno è chiaro: si punta a buttare tutto in bagarre, nello stallo più totale. L'astensione di parte della minoranza dimostra che non tutti si fanno prendere in giro. Rispediamo al mittente questa mozione di sfiducia, ribadendo che se vogliamo discutere dei problemi della sanità, noi ci siamo.»

Il Consigliere Stefano Aggravi (Lega VdA) ha osservato che «anche se il bilancio regionale è sempre più stretto, bisogna fare delle scelte che seppur non facili sono doverose. La mozione ha una natura politica, perché si fa politica in funzione amministrativa. Il tiro al piccione lo subiamo tutti, tranne quelli che rimangono puri e duri e che per astuzia politica sanno dove stare e che oggi rimangono con la maggioranza.» Il Consigliere si è soffermato sul futuro dell'ospedale: «Uno degli elementi di comunanza tra la Giunta Spelgatti e la Giunta Fosson era quello di addivenire ad una valutazione tra costi-benefici per l'ospedale nuovo. A febbraio avevo presentato un'iniziativa chiedendo quale percorso fosse stato intrapreso per dare attuazione a questa valutazione. L'Assessore aveva riferito di una serie di incontri e solo ieri la Giunta ha approvato una delibera che incarica la società COUP di dare corso alla valutazione costi-benefici: si sono persi quattro mesi, rimandando una decisione strategica come quella dell'ospedale regionale e questo non è ammissibile.»

Per il Consigliere del Mouv' Elso Gerandin, «con questa mozione bocciamo gli ultimi sei anni di sanità e welfare valdostani: quattro Assessori più il Presidente Fosson hanno ricoperto questo posto, mettendo in seria difficoltà questi settori e Baccega è solo l'ultimo anello della catena. Non si mette sotto accusa un sistema: il sistema è vittima e si regge sulla buona volontà di persone che fanno sacrifici a fronte di scelte politiche che o sono assenti o sono dannose. Il Presidente Fosson quando era Assessore si è fatto tagliare dal Presidente Rollandin oltre 20 milioni di euro: una scelta politica dannosissima, salvo poi togliere agli Enti locali 50 milioni di euro di avanzo di amministrazione per garantire il welfare valdostano. L'Assessore Baccega ha dimenticato il welfare: c'è un settore che sta aspettando di essere riorganizzato, ma si continuano a fare approfondimenti. E questo è inaccettabile. La mozione di sfiducia è politica perché deriva da una scelta politica: la gente ha già capito perché qualcuno si asterrà o voterà a favore, ma chi in questi anni ha presentato iniziative per mettere in discussione le scelte politiche dovrà assumersi la responsabilità del suo voto. Nulla di personale contro Baccega, ma sta suonando il de profundis della sanità e del welfare valdostani.»  

Il Capogruppo della Stella Alpina, Pierluigi Marquis, ha rappresentato solidarietà all'Assessore Baccega: «È una mozione mal posta, si evince chiaramente che è soltanto un giochino e non uno sprone ad affrontare le problematiche della sanità; un tema sensibile, su cui avremmo potuto discutere se l'iniziativa avesse avuto un taglio costruttivo. Sono fiero di essere valdostano, sono fiero dei servizi che sono offerti. È vergognoso e irrispettoso affermare che nulla funziona; non solo, si creano diseducazione e allarmismo. Certo, il settore va migliorato e bisogna procedere ai dovuti approfondimenti. Impariamo a fare buona politica, piuttosto che continuare a screditare tutto e tutti, trasformando la realtà in film polizieschi. Voi della Lega siete sempre a invocare Procura e Magistratura, ma invocateli a Roma. Mi pare che qualche problema lo abbiate in questi giorni. In questi ultimi mesi abbiamo cercato di lavorare bene, con responsabilità, nonostante tutte le difficoltà e i nostri limiti. Il mio invito è a dare tutti insieme un contributo costruttivo, con serietà ed onestà. La Valle d'Aosta ha bisogno del cambiamento, non del cambiavento.»

L'Assessore alla sanità e politiche sociali, Mauro Baccega, ha quindi replicato: «Sono abituato a certe bassezze e mi aspettavo di essere preso di mira. L'occasione era troppo ghiotta per tentare di dare il colpo di spugna a questa maggioranza. In questi sei mesi, il mio Assessorato è stato oggetto di 84 attività ispettive, contro le 26 del Governo Spelgatti. Mi sono chiesto cosa avessi mai combinato per meritarmi una mozione di sfiducia, ma quando ho letto il testo, con errori e riferimenti ad anni precedenti alla mia delega alla sanità, ho capito che si voleva fare uno sgambetto non alla mia persona, ma alla sanità, ed è gravissimo. Avete messo sotto accusa un intero sistema che si sta dando da fare per recuperare le posizioni perdute per colpa della mancanza di risorse. Avete denigrato tutto il personale regionale, l'USL e tutto il personale sanitario, dall'elevata professionalità. Mi sento di essere stato capace di costruire una grande squadra, compatta ed efficiente; sapevo di poter contare su un sistema già performante e fortemente umanizzato. Non abbiamo mai nascosto le criticità e non accetto le accuse di aver mentito o nascosto la verità. In questo Consiglio ci eravamo impegnati alla trasparenza e a riferire periodicamente: così stiamo facendo.»

L'Assessore Baccega ha quindi proseguito illustrando il lavoro svolto, tra cui «l'aver diviso in due Dipartimenti l'Assessorato che corrisponde a dare l'adeguata attenzione a due settori fondamentali per il benessere dei valdostani. Abbiamo prodotto 41 delibere di Giunta sulla sanità e 22 per i servizi sociali, oltre a 232 provvedimenti dirigenziali. E questo sarebbe immobilismo? Abbiamo preso in mano Piani per migliorare il sistema che giacevano nei cassetti da diverso tempo. La sorpresa ce l'avete lasciata voi. In merito alla gestione della mobilità passiva, il Ministero ci ha comunicato l'esigenza di rientrare di 36 milioni di euro per conguagli 1997-2004, altrimenti avrebbe bloccato i trasferimenti: abbiamo trovato un accordo per dilazionare il debito in 15 anni, ma di questo nessuno ha mai voluto parlare. In Consiglio, abbiamo poi messo in campo azioni per ridurre le liste di attesa, finanziato 500 mila euro per risorse aggiuntive regionali, siglato convenzioni con strutture convenzionate. Grande impegno anche per la formazione, per l'adeguamento delle strutture socio assistenziali. Prosegue il percorso per riportare la psichiatria in ambito ospedaliero e procederemo ad avviare le procedure per la gara di nomina del Direttore generale dell'USL.  Il tutto, facendo fronte a ristrettezze del bilancio.»

E ha concluso: «Spiace dover constatare che ad alcuni Consiglieri non interessano le persone, ma soltanto i voti e per questo si è pronti a creare allarmismi ingiustificati. Il dispiacere non è personale, ma per quanto è stato costruito e per tutte le persone che, in questi mesi, hanno lavorato alacremente. Questa mozione è stata smentita in ogni punto; le problematiche esistono, e vanno affrontate in primis in Commissione. La porta dell'Assessorato è sempre aperta per tutti coloro che vorranno contribuire a far tornare la sanità valdostana all'efficienza. Chiedo a questo Consiglio di dare continuità alla struttura e la mia scommessa sarà proseguire nel cammino per far tornare la buona sanità in Valle d'Aosta.»

Il Presidente della Regione, Antonio Fosson, ha aggiunto: «La sanità e il sociale sono al centro del nostro programma e ci metteremo più risorse e tutta la nostra attenzione, affinché tornino ad essere settori d'eccellenza. Ringrazio l'Assessore Baccega perché in questi mesi ha affrontato queste tematiche con grande determinazione e in un confronto permanente con tutti gli attori. La sanità valdostana non è così negativa come qualcuno, per mere ragioni politiche, l'ha voluta descrivere.» Il Presidente ha poi invitato «chi grida che abbiamo la peggior sanità a chiedere scusa a tutti coloro che vi lavorano con professionalità e dedizione, perché la sanità dipende molto dalle persone che vi operano. È una sanità che costa di più delle altre perché è una sanità di montagna e i numeri sono molto piccoli. Se non si parla di standard sanitari allora non si può parlare di costi: noi diamo dei servizi che non potremmo dare se ci attenessimo agli standard. Il decreto Balduzzi ha sancito che le Regioni a Statuto speciale, a proprie spese, possono istituire nuovi servizi, e lo abbiamo fatto perché siamo convinti che i cittadini debbano avere tutti pari dignità. È vero che il Commissario straordinario è un problema, ma il Consiglio di Stato non essendo entrato nel merito ha effettivamente posto una difficoltà che cercheremo di risolvere. Certo è che per gestire al meglio, abbiamo bisogno di stabilità politica. Metteremo al centro della nostra attività politica l'attenzione ai problemi della sanità valdostana perché si superino le difficoltà attuali.»

SC-MM