La Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti regionali è un organismo di valorizzazione del
ruolo istituzionale delle Assemblee delle Regioni e delle Province autonome oltre che sede di
coordinamento e scambi di esperienze per le attività di interesse dei Consigli stessi.
La Conferenza svolge funzioni propositive e consultive nei confronti delle Assemblee elettive e costituisce
sede di riferimento per i rapporti con le Assemblee parlamentari nazionali ed europee. Interagisce con le
Commissioni parlamentari in ordine a tutti i temi di competenza. Si relaziona, in rappresentanza collettiva
dei Consigli, con la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni d'Europa (Calre) e
il Parlamento europeo nonché con altri coordinamenti internazionali di omologhe istituzioni legislative.
Promuove la crescita del patrimonio culturale, politico e professionale delle Assemblee elettive regionali.
La Conferenza costituisce sede di riferimento del Coordinamento della Difesa civica regionale, del
Coordinamento dei Comitati regionali per le comunicazioni (Corecom), del Coordinamento delle Commissioni
regionali per le pari opportunità e del Garante dei minori e/o dell'infanzia e adolescenza.
La Conferenza intrattiene rapporti di costante collaborazione con le strutture del Parlamento italiano, in
particolare con la Camera dei deputati, che costituisce una caratteristica non solo organizzativa ma anche
funzionale al perseguimento degli obiettivi di missione della stessa e che vede la sua concretizzazione nella
preparazione dell'annuale rapporto sullo stato della legislazione che sintetizza i dati di fondo riguardanti
l'attività legislativa con l'intento di analizzare le dinamiche tra i diversi livelli di produzione normativa
(legislazione parlamentare, attività normativa del Governo, legislazione regionale, normativa comunitaria).
I primi anni della Legislatura sono stati caratterizzati dal dibattito sul federalismo fiscale. Nel 2008, il
Rapporto sulla legislazione tra Stato, Regioni e Unione europea, pubblicato dall'Osservatorio sulla legislazione
della Camera dei deputati, in collaborazione con gli uffici legislativi dei Consigli regionali, era dedicato al ruolo
delle Assemblee legislative nel processo di attuazione dell'articolo 119 della Costituzione, nella prospettiva
dell'approdo ad un compiuto sistema di federalismo fiscale, che definisse in termini tendenzialmente stabili
i rapporti finanziari tra i diversi livelli di governo, i rispettivi ambiti di autonomia di entrata e di spesa e i
meccanismi di perequazione. Il Rapporto è stato presentato a Venezia a ottobre 2008, alla presenza del
Presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, intervenuto assieme ai Vice Presidenti della Camera
Antonio Leone e Rosy Bindi: in quell'occasione, la Conferenza dei Presidenti ha preparato un documento
nel quale ha ribadito che la riforma e l'attuazione dei principi contenuti nell'articolo 119 della Costituzione
ridisegneranno l'assetto finanziario e fiscale dell'Italia, con ampie ricadute sui territori e sui cittadini.
La sua attuazione apre quindi alla necessità di individuare un 'luogo' costituzionale dove le decisioni siano
adottate e assunte tenendo conto dei punti di sintesi e di equilibrio e le Assemblee sono tradizionalmente il
luogo di rappresentanza degli interessi che compongono una comunità.
Nel 2009, il Presidente del Consiglio Valle, Alberto Cerise, ha partecipato alla Camera dei deputati
all'audizione della Commissione parlamentare per le questioni regionali, nell'ambito dell'indagine conoscitiva
sull'attuazione dell'articolo 119 della Costituzione in relazione al nuovo assetto di competenze riconosciute
alle Regioni e alle Autonomie locali in materia di federalismo fiscale. Il Presidente aveva allora evidenziato
che «il modello federalista è un'assoluta necessità per costruire un sistema moderno, efficiente, solidale,
incentrato sui diritti e sui bisogni dei cittadini. Ma dobbiamo evitare che il disegno di legge sul federalismo
fiscale, come altri adempimenti applicativi del titolo V della Costituzione, possano deviare rispetto ad una
direzione veramente federalista, basata sul principio di sussidiarietà e di assunzione di responsabilità.»
Il Presidente aveva poi posto l'attenzione sulla situazione delle Regioni a Statuto speciale, che non deve
essere stigmatizzata ma presa a modello e quello che viene chiamato impropriamente 'privilegio' altro non
è che il risultato di due operazioni convergenti. La prima, l'aver avuto sin da subito maggiori funzioni e
competenze nei confronti del cittadino; la seconda, la necessità di ritrovare nella ripartizione delle risorse tra
Stato e Regione e nell'ambito del sistema di prelievo locale, la quantità di risorse tali da svolgere in generale
queste funzioni in modo soddisfacente per il cittadino.
Nel 2010, il Presidente Cerise, nell'ambito dell'attività del Coordinamento delle Assemblee legislative a
Statuto speciale, ha promosso un incontro, tenutosi ad Aosta il 29 gennaio, sul tema dell'attuazione della
legge 42 del 2009 sul federalismo fiscale. In un documento sottoscritto dai Presidenti delle Speciali, è
stato riaffermato il principio di un sempre maggior coinvolgimento delle Assemblee legislative nella fase
attuativa del federalismo fiscale, considerata l'opportunità di salvaguardare i livelli di efficienza maturati
dalle Autonomie differenziate senza in alcun modo mettere in discussione gli standard finora assicurati,
impegnandosi a concorrere al conseguimento degli obiettivi di perequazione e solidarietà che sono alla base
del processo federalista e anche delle stesse ragioni storiche della specialità.
Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta ha approvato il 1° dicembre 2010 l'accordo con lo Stato per il
coordinamento della finanza pubblica nell'ambito del processo di attuazione del federalismo fiscale, in
attuazione dell'articolo 119 della Costituzione, e lo schema di decreto legislativo concernente norme di
attuazione dello Statuto speciale della Valle d'Aosta recante modificazioni all'ordinamento finanziario della
Regione (legge n. 690/1981).
Con l'accordo per il coordinamento della finanza pubblica, la Regione Valle d'Aosta concorre al conseguimento
degli obiettivi di perequazione e di solidarietà nonché all'assolvimento degli obblighi di carattere finanziario
posti dall'ordinamento comunitario attraverso la progressiva riduzione della somma sostitutiva dell'imposta
sul valore aggiunto all'importazione a decorrere dall'anno 2011 fino alla sua soppressione dal 2017,
l'assunzione di oneri relativi all'esercizio di funzioni statali relativi ai servizi ferroviari di interesse locale, la
rimodulazione delle entrate spettanti alla Valle d'Aosta nonché l'attribuzione della potestà di istituire tributi
locali.
Il 5 ottobre 2009, il Presidente del Consiglio regionale, Alberto Cerise, viene eletto Vice-Coordinatore
della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, in
rappresentanza delle Regioni a Statuto speciale.
Un incarico che è un riconoscimento alla Valle d'Aosta e che ha permesso al Consiglio Valle di contribuire
ancor più concretamente ai lavori della Conferenza nella sua opera di coordinamento e di rafforzamento del
ruolo delle Assemblee legislative regionali, con un'ottica di riguardo per le autonomie speciali.
A luglio, su proposta dei Presidenti del Consiglio Valle, Alberto Cerise, e del Consiglio della Provincia
autonoma di Trento, Giovanni Kessler, è stato riattivato il Coordinamento delle Assemblee legislative delle
autonomie speciali, nell'ambito della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e
delle Province autonome.
L'obiettivo era quello di mettere a fuoco le tematiche più significative che coinvolgono le autonomie
differenziate, con la volontà di promuovere una riflessione comune sulle ragioni della specialità di ciascuna
realtà derivante da fattori differenziali storici, istituzionali, linguistici, culturali e territoriali anche in vista di
una loro riproposizione aggiornata all'evoluzione del sistema istituzionale.
Sempre nel 2009, il Presidente della I Commissione consiliare "Istituzioni e autonomia", Alberto Zucchi, è stato designato quale componente del Coordinamento dei Presidenti delle Commissioni per gli affari europei, istituito presso la Conferenza dei Presidenti. Il gruppo di lavoro è nato con l'intento di rilanciare il ruolo dei Consigli regionali sui temi comunitari, utilizzando gli spazi esistenti, nel rispetto dei ruoli e delle competenze, e rafforzando, nel contempo, i rapporti con le Commissioni di Camera e Senato e con il Comitato delle Regioni.
Il 12 e il 13 maggio 2011, Torino ha ospitato due eventi organizzati dalla Conferenza dei Presidenti delle
Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome: l'Assemblea plenaria della Conferenza e il
convegno «L'affermazione dell'autonomia. Federalismo, Unità, Regioni». Il Consiglio della Valle d'Aosta
era rappresentato dalla Consigliera segretario Emily Rini. L'Assemblea si è svolta in due sessioni. La prima,
solenne, era celebrativa del 150° anniversario dell'Unità d'Italia, con i contributi dei Presidenti delle Assemblee
del Piemonte, Valerio Cattaneo, della Toscana, Alberto Monaci, e del Lazio, Mario Abbruzzese. La seconda,
ordinaria, prevedeva, tra i vari punti all'ordine del giorno, il programma di lavoro per il Forum delle elette
2011.
Il 13 settembre 2011, al Palazzo del Quirinale, la Conferenza è stata ricevuta dal Presidente della
Repubblica, Giorgio Napolitano, per la consegna del volume "L'Italia delle Regioni, le Regioni d'Italia", edito
da Alinari. Il Consiglio Valle era rappresentato dal Presidente Alberto Cerise. Il volume fotografico, promosso
in occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia, è una sorta di doppio viaggio
nelle regioni d'Italia, nei luoghi noti e meno noti, seguendone la geografia e attraversandone la storia. Un
racconto in cui il Paese appare come un insieme unitario, somma e sintesi di luoghi e vicende diverse.
Il 17 e 18 novembre 2011, a Roma, si è riunito il primo forum delle elette nelle Assemblee legislative
delle Regioni e delle Province autonome. Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta era rappresentato dalla
Consigliera segretario Emily Rini, dalla Consigliera Carmela Fontana e dall'Assessore regionale al territorio
e ambiente, Manuela Zublena. L'iniziativa, organizzata dalla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee
legislative, è nata da una riflessione comune fra le Consigliere della Valle d'Aosta, Emily Rini, del Lazio,
Isabella Rauti, della Toscana, Daniela Lastri, e del Trentino Alto-Adige, Rosa Thaler Zelger, sulla necessità di
istituire un Forum permanente che affrontasse le tematiche della rappresentanza di genere nelle Istituzioni,
e poi fatta propria dalla Conferenza.
Due gli elementi di spicco dell'incontro: il Forum delle Elette diviene un organo permanente, auspicando di
poter divenire un interlocutore istituzionale, capace di rappresentare l'universo femminile nella sua grande
eterogeneità e complessità. Il secondo elemento è rappresentato dalla stesura di un documento nel quale
emerge la necessità di ragionare in merito ai sistemi elettorali delle regioni, che risultano essere estremamente
eterogenei, cercando di garantire il riequilibrio della rappresentanza e conseguire un'autentica parità di
genere.
Il Presidente del Consiglio Valle, Emily Rini, sin dal suo insediamento alla Presidenza del Consiglio avvenuto
il 19 settembre, ha evocato l'importanza della rete di rapporti istituzionali che l'Assemblea valdostana ha
costruito nel tempo, ribadendo la volontà di dare un nuovo impulso a questo tessuto, con particolare riguardo
alla Conferenza dei Parlamenti regionali. In questo ambito, la visita del Presidente del Consiglio regionale del
Molise, Mario Pietracupa, in Valle d'Aosta ha costituito un primo momento di confronto tra piccole realtà, unite
a salvaguardia dell'autonomia regionale.
Su sollecitazione del Presidente del Consiglio Valle, Emily Rini, si è riunito il Coordinamento delle Assemblee
legislative delle Regioni a Statuto speciale e delle Province autonome, dapprima a Bolzano e poi a
Roma. Per la
Presidente Rini era più che mai necessario trovare una coesione tra le autonomie differenziate al fine di fare fronte
comune nella difesa di quelli che non sono privilegi, ma diritti derivanti da norme costituzionali e particolarismi
frutto di realtà storiche.
Il Coordinamento ha quindi approvato un documento nel quale i Presidenti hanno chiesto al Parlamento e in
particolare ai parlamentari eletti nelle rispettive circoscrizioni di «tutelare le istituzioni autonomistiche e far valere
le prerogative costituzionali e l'attualità delle ragioni delle diverse specialità.» I Presidenti si sono altresì impegnati
«a intraprendere, in accordo con i rispettivi esecutivi, ogni utile iniziativa per contrastare l'affermarsi di un superato
principio di supremazia statale, a contrapporsi in ogni modo alla tendenza di svilire il ruolo storico, istituzionale e
rappresentativo delle autonomie speciali, a salvaguardare in tutte le sedi le proprie forme e condizioni di speciale
autonomia per la piena attuazione dei principi costituzionali.»
I Presidenti hanno quindi evidenziato che «la lunga e anticipatrice esperienza delle Regioni speciali e Province
autonome ha fatto crescere e maturare nelle rispettive istituzioni una capacità di rappresentanza dei territori e
delle minoranze in essi insediate, senza la quale rischia di diradarsi e di venir meno il senso di appartenenza delle
stesse popolazioni alla Repubblica.»
Alla luce degli eventi che a partire dal mese di settembre hanno coinvolto i Consigli regionali con
particolare riguardo ai finanziamenti dei gruppi politici, la Conferenza si è riunita più volte per affrontare
la tematica della trasparenza dei bilanci e i controlli sulle spese dei gruppi consiliari oltre che le modalità di
individuazione di parametri omogenei per la riduzione del trattamento indennitario dei Consiglieri regionali.
Il confronto si è quindi esteso alla Conferenza dei Presidenti delle Regioni, a seguito dell'approvazione da
parte del Consiglio dei ministri del decreto-legge sui tagli ai costi della politica nelle Regioni. Le Assemblee
legislative e gli Esecutivi hanno confermato la determinazione delle Regioni ad andare avanti con celerità,
lavorando ad un impianto omogeneo per tutto il territorio nazionale al fine di parametrare le indennità di
Consiglieri e Presidenti della Regioni e l'ammontare dei gruppi consiliari alle regioni più virtuose. Pur essendo
d'accordo sull'esigenza di contenimento delle spese, il Presidente del Consiglio Emily Rini e il Presidente
della Regione Augusto Rollandin non hanno sottoscritto l'intesa in quanto non hanno condiviso il metodo
imposto dallo Stato che vìola lo Statuto speciale valdostano e per lasciare aperta la possibilità di impugnare
il provvedimento per quanto riguarda in particolare l'intervento della Corte dei conti e i riferimenti statutari.
Pur non ritenendosi vincolato alle singole disposizioni di dettaglio contenute nel decreto-legge, nella
sua autonoma determinazione il Consiglio Valle, sulla base di una serie di emendamenti presentati dallo
stesso Presidente Rini, ha comunque approvato l'iniziativa legislativa volta a ridurre i costi della politica,
intervenendo sia sul finanziamento ai gruppi consiliari, sia sulle indennità sia sul sistema contributivo dei
Consiglieri.