Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1119 del 15 dicembre 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 1119/XVI - Continuazione della trattazione congiunta delle Relazioni della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti, del DEFR per il triennio 2022-2024, del D.L. n. 46 (Legge di stabilità regionale per il triennio 2022/2024), del D.L. n. 47 (Bilancio di previsione per il triennio 2022/2024) e del D.L. n. 48 (Disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale per il triennio 2022/2024). (Reiezione di ventinove ordini del giorno. Ritiro di cinque ordini del giorno. Approvazione di cinque ordini del giorno).

Marguerettaz (Presidente) - Alla presenza di 30 Consiglieri, possiamo iniziare i lavori.

Se i colleghi sono d'accordo, essendo assente l'assessore Bertschy, al posto dell'ordine del giorno n. 8, discuteremmo l'ordine del giorno della Lega n. 9, "Investimenti nel ciclo-turismo e ciclo-escursionismo". Ha chiesto la parola il collega Distort, ne ha facoltà.

Distort (LEGA VDA) - Preso atto della grande diffusione del ciclo-turismo e del ciclo-escursionismo rilevata negli ultimi anni, favorita anche dalla presenza della tecnologia "Pedalata assistita", dotazione di biciclette di mountain bike, tenuto conto che l'interesse sempre maggiore per l'ambiente fa sì che alla bici si possa riconoscere la facoltà di diventare protagonista di quel futuro ecologico che dovrebbe migliorare le condizioni del nostro ecosistema e che, come immediato effetto di secondo ordine, il ciclo-turismo e il ciclo-escursionismo costituiscono un'opportunità da cogliere come elemento per la ripresa del turismo, soprattutto dopo i contraccolpi forniti dall'evento epidemiologico da Covid-19.

Considerato che in particolare per quanto riguarda il ciclo-escursionismo il nostro territorio ben si presta da un lato all'appetibilità degli utenti ma con il retroscena di creare interferenze rilevanti tra le due distinte categorie di utenti dei sentieri di montagna, vale a dire gli escursionisti a piedi e quelli in bicicletta.

Ritenuto che la rete sentieristica valdostana, integrabile con la rete delle strade poderali e delle piste forestali se ben gestita può permettere lo svolgimento delle attività escursionistiche in quota da parte delle diverse forme di utenza, differenziando una sentieristica per l'utenza a piedi da infrastrutture per utenza su due ruote, evitando così interferenze e incompatibilità.

Evidenziato inoltre che esistono sul territorio regionale diverse potenzialità ancora inespresse relative a percorsi ciclo-escursionistici i quali, se ben gestiti e ben valorizzati, potrebbero costituire un significativo volano di attività turistica sportiva e culturale per il nostro territorio.

Richiamate inoltre le risorse previste dalle politiche dell'Unione Europea per gli investimenti nel settore della mobilità sostenibile, del turismo sostenibile e dei settori a essi correlati, il Consiglio regionale impegna il Governo della Regione in merito a due suggerimenti.

Il primo: avviare attraverso gli uffici regionali uno studio di fattibilità per la prosecuzione del progetto della strada del Nivolet realizzata negli anni tra il 1968 e 1973, poi interrotta, con ovviamente, est modus in rebus, con gli opportuni aggiornamenti e accorgimenti in ambito di ingegneria naturalistica a scopo di realizzare un percorso ciclabile che abbia un alto profilo naturalistico e culturale, evitando diversamente che continui a rimanere una semplice ferita sul territorio.

Il secondo suggerimento è avviare, attraverso gli uffici regionali, uno studio di fattibilità per la trasformazione del tracciato del tunnel minerario da Cogne ad Acque Fredde con gli opportuni interventi tecnici e le necessarie dotazioni tecnologiche, a scopo di realizzazione di un percorso ciclabile in questo caso ad alto profilo storico.

Ricordo, nei secondi che mi rimangono, che la collega Minelli prima mi ha fatto venire in mente un aspetto, nel momento in cui nelle impegnative io parlo di avviare uno studio di fattibilità, preciso che questo studio di fattibilità non vuol dire una progettazione già indirizzata in quella direzione ma vuol dire un lavoro di indagine su possibilità, modalità, sostenibilità, opportunità di un argomento e serve poi per i processi decisionali.

Dalle ore 14:42 assume la Presidenza il presidente Bertin.

Bertin (Presidente) - Per il Governo risponde il presidente della Regione Lavevaz, ne ha facoltà.

Lavevaz (UV) - In realtà l'ordine del giorno è più multidisciplinare, nel senso che c'è una prima parte che riguarderebbe l'agricoltura, l'ambiente eccetera, la seconda invece più di competenza dell'ambiente tout court, diciamo così.

Le dico subito che la mia risposta non sarà quella che probabilmente si aspetta e neanche quella che usiamo spesso in questi ordini del giorno, ossia: "ci asteniamo perché lo stiamo già facendo".

La proposta sarà di un'astensione più che altro, perché ci sono dei dubbi nel merito e mi spiego: in particolare sulla seconda impegnativa - quindi utilizzare la galleria come pista ciclabile, che può essere anche un'idea interessante, adesso ovviamente non abbiamo avuto modo di approfondire dal punto di vista tecnico in mezza giornata in cui peraltro siamo impegnati qua, però l'idea di utilizzare come pista ciclabile 15 km di galleria in cui peraltro scorre anche dell'acqua - io qualche dubbio ce l'ho. Non vuol dire che non sia d'accordo, ma qualche dubbio ce l'ho.

Rispetto ai ragionamenti che abbiamo fatto ad esempio sul tanto discusso Vallone delle Cime Bianche eccetera, dove abbiamo parlato di uno studio di fattibilità come punto di partenza per un progetto che si vuole portare avanti, qui quello che possiamo cogliere è il suggerimento, quindi accogliamo il suggerimento ad approfondire questa questione ma non l'impegnativa, perché l'impegnativa impegna il Governo ad avviare uno studio, quindi a dare un incarico per uno studio di fattibilità e - come abbiamo sostenuto abbastanza a gran voce anche nei vari dibattiti sul Vallone delle Cime Bianche - uno studio di fattibilità viene dato nel momento in cui quell'opera si vuole fare.

Quindi in questo momento questa impegnativa, per quanto ci riguarda, non la possiamo accogliere e accogliamo il suggerimento ad affrontare e ad approfondire la questione.

Presidente - Consigliere Distort ne ha facoltà.

Distort (LEGA VDA) - Grazie presidente Lavevaz per la risposta e per l'onestà intellettuale.

Io ribadisco però semplicemente questo fatto: io vengo da un mondo nel quale studi di fattibilità ne ho trattati, è vero che sono incarichi, però lo studio di fattibilità, come ho già espresso prima e voglio ribadire, è un percorso di analisi, un'analisi per la verifica di tutta una serie di elementi e tra l'altro io nell'impegnativa ho fatto presente "attraverso gli uffici regionali", cioè un primo percorso attraverso il personale presente negli uffici regionali, le competenze, se disponibili nelle strutture regionali, per affrontare questi due suggerimenti e valutare se ci sia la possibilità di prenderli in considerazione.

È chiaro che non ritiro l'ordine del giorno per il quale mi sento assolutamente convinto e quindi voterò e chiedo di votare in questo senso.

Presidente - Consigliera Minelli.

Minelli (PCP) - Semplicemente per evidenziare che a nostro avviso la proposta presenta alcune criticità, in modo particolare relativamente al Nivolet. Il Parco Nazionale del Gran Paradiso aderisce alla Carta europea per il turismo sostenibile per le aree protette che ha cinque principi ispiratori: dare priorità alla conservazione; coinvolgere tutti i soggetti interessati; perseguire un miglioramento continuo e via di questo passo... e il piano delle azioni che è elaborato da ogni area protetta, nella parte prima di questa carta europea, deve essere ispirato a dieci temi chiave che sono quelli su cui il Parco interviene maggiormente.

Quindi, a nostro avviso, qualsiasi proposta di questo tipo va preliminarmente sottoposta a confronto con l'ente Parco e con le comunità locali. Qui si parla di fare uno studio degli uffici regionali, diverso sarebbe se si pensasse a un'interlocuzione più precisa direttamente con il Parco e con le comunità locali.

Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 12

Favorevoli: 12

Astenuti: 22 (Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Minelli, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet e Testolin).

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 8, ritorniamo a quello precedentemente saltato, sempre della Lega. Consigliera Spelgatti per l'illustrazione.

Spelgatti (LEGA VDA) - Considerato che quanto mai è urgente e necessario attrarre imprese e risorse sul territorio regionale e che per ottenere questo risultato non è sufficiente rimanere in attesa ma occorre che la Regione si faccia parte attiva del processo, poiché gli investimenti, soprattutto esteri, rappresentano una leva strategica fondamentale di ripresa economica, crescita industriale e commerciale della Regione capace di creare anche un importante volano per l'occupazione.

Atteso che altre Regioni hanno avviato percorsi finalizzati sia a potenziare la conoscenza delle opportunità localizzative e a presentare a potenziali investitori, attraverso la rilevazione e la proposta da parte dei Comuni interessati delle disponibilità di aree e di edifici presenti sul proprio territorio, sia a valorizzare gli asset locali, materiali e immateriali, che possono fungere da fattori di attrattività e che a tal fine sono state create apposite piattaforme atte a raccogliere le varie manifestazioni d'interesse.

Premesso che tale percorso non può prescindere dalla creazione di una struttura che raccolga le manifestazioni d'interesse e offra assistenza qualificata ai potenziali investitori e a un servizio di tutoraggio.

Per questo noi chiediamo d'impegnare il Governo regionale, anche sulla base di esperienze virtuose di altre Regioni, a definire una rafforzata strategia di attrattività e tutoraggio di realtà industriali produttive e/o d'investimento che intendano insediarsi nella nostra regione, anche attraverso la costituzione di una struttura unica di riferimento che contenga al suo interno tutte le professionalità necessarie a tal fine.

Qual è il punto? Dobbiamo diventare assolutamente competitivi, per diventare sempre più competitivi non possiamo perdere il passo rispetto a quello che stanno facendo altre Regioni che sono più avanti di noi sotto questo profilo.

Attrarre investimenti deve essere una priorità per la Valle d'Aosta, investimenti come abbiamo detto più volte che possono essere e saranno, mi auguro, legati ai fondi europei e quant'altro ma soprattutto capitali privati, per far sì che ci sia un volano non solo chiaramente per l'occupazione ma per tutto il territorio, per risorse che siano in Valle d'Aosta e che facciano crescere il tessuto produttivo economico della regione, dobbiamo assolutamente puntare sull'attrazione di capitali dall'estero.

Sono andata a guardare che cosa fanno le Regioni più virtuose sotto questo profilo e ho visto che non solo hanno costituito delle strutture ma anche delle piattaforme che vadano a raccogliere la domanda e l'offerta, cioè da una parte gli assett economici e i Comuni che vogliono mettere a disposizione dei territori, dall'altra parte, appunto, gli investitori che si trovano comunque da una parte con strutture, dall'altra parte con piattaforme digitali e dall'altra parte ancora con un accompagnamento in tutto quello che possa essere il percorso sotto ogni profilo - dal profilo burocratico, al profilo della scelta, al profilo contrattuale e quant'altro - e quindi creare tutta una struttura per far sì che si possa correre in questa direzione.

Presidente - Per il Governo l'assessore Bertschy.

Bertschy (AV-VdA Unie) - Mi scuso anche per il ritardo ma ero a fare la terza dose di vaccino, quindi mi scuso con la collega.

Rispetto all'iniziativa, sono modalità e l'obiettivo politico è assolutamente condiviso, noi stiamo lavorando rispetto a questo, definendo sia una strategia che un'organizzazione che fonda le sue basi nella struttura di riferimento che oggi è già presente all'interno dell'Assessorato sviluppo economico e che si relaziona e lavora già in maniera coordinata,l cercando di lavorare anche sul coinvolgimento di tutti gli altri attori che riguardano le iniziative sull'attrattività, quindi Chambre, Finaosta e VdA Structure, che svolge questa azione, ma soprattutto lavorando alla riorganizzazione di alcune leggi.

La legge 8 ha finalmente dato la sua prima risposta, c'è un'iniziativa che è in corso di valutazione e la presentazione che abbiamo fatto di questa norma ad altre imprese ha interessato in maniera significativa, in particolare per tutto quello che riguarda le possibilità d'iniziative di ricerca.

La strategia si completerà nei primi mesi dell'anno nuovo con l'applicazione della prima sperimentazione della zona franca della ricerca; su questo dovremo fare insieme delle valutazioni definitive: se lavorare su un bando piuttosto che su una legge, ci sono ancora delle difficoltà a esprimere l'iniziativa legislativa nel suo complesso, però potremmo iniziare a sperimentare questo attraverso un bando.

Quindi ci asterremo rispetto a questo, non perché non è questa la volontà politica, ma perché sull'organizzazione stiamo definendo dei percorsi che si riferiscono alle modalità di lavoro di questo Governo e di questa maggioranza.

Presidente - Consigliera Spelgatti a lei la parola.

Spelgatti (LEGA VDA) - Però, ripeto, di concreto non c'è niente.

Si sta lavorando, benissimo, nessuno ha mai detto che non si sia mai fatto niente per cercare di essere attrattivi.

Nell' impegnativa si chiede "sulla base di esperienze virtuose di altre Regioni".

Nella vita bisogna essere anche bravi a copiare o per lo meno a guardare quello che fanno gli altri e prendere, rubare, tutto ciò che c'è di positivo per poi chiaramente adattarlo alla nostra realtà.

Benissimo tutto il discorso della zona franca delle ricerche, ma sono due cose differenti.

Il problema è che bisogna correre, quindi sì, c'è dialogo fra tutte le varie strutture, enti e quant'altro, ma la nostra domanda era molto più specifica, era la creazione di una piattaforma che raccolga domanda e offerta, era appunto copiare un modello già funzionante.

Spiacente, vi assumete la responsabilità anche dell'astensione su questo voto.

Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 16

Favorevoli: 16

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet e Testolin).

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 10 della Lega. Consigliere Brunod ne ha facoltà.

Brunod (LEGA VDA) - Letto il Documento di Economia e Finanza per il triennio 2022-2024, preso atto che nel paragrafo 1.17 della Sezione III del DEFR vengono trattati i temi relativi all'ambiente, risorse idriche e servizio idrico integrato;

rilevato che nel paragrafo sopra citato si apprende che l'ambiente rappresenta una risorsa preziosa per la Valle d'Aosta e che la sua tutela e la sua valorizzazione sono pertanto presupposto caratteristica del welfare percepito e motore di sviluppo in numerosi settori, tra i quali si citano il turismo e il comparto dell'agricoltura, particolare centralità assume l'azione riguardante l'ampliamento del Parco naturale del Monte Avic;

evidenziato che alcune delle priorità del settore sono concentrate nei seguenti punti: rinnovare e diffondere l'interesse per la natura, la biodiversità, la fruizione del territorio con modalità a basso impatto ambientale, le azioni previste vanno nella direzione di promuovere la tutela della diversità naturale e la fruizione sostenibile dei siti Natura 2000, delle aree naturali protette e del territorio in generale; rafforzare e valorizzare le aree naturali protette; valutare con attenzione e cura l'iniziativa di ampliamento del Parco del Monte Avic, poiché è espressione della cultura e della promozione del turismo naturalistico che sa apprezzare la vera essenza del patrimonio naturale della Valle d'Aosta;

riscontrato che la strada di accesso al Parco naturale del Monte Avic nella vallata di Champdepraz è di competenza comunale;

evidenziato che nonostante la presenza della meravigliosa area naturalistica istituita nel 1989, cioè 31 anni fa, nel solo territorio di Champdepraz, tale vallata risulta essere una delle poche, se non l'unica, a non essere servita da una strada di competenza regionale;

considerato che all'interno del piano di gestione territoriale del parco naturale del Monte Avic, nel paragrafo "Ruolo del parco per lo sviluppo locale della Bassa Valle" si apprende che il Parco intende contribuire in modo fattivo allo sviluppo del territorio della Bassa Valle e dell'intera Valle d'Aosta, mettendo a disposizione il suo potenziale di attrattività turistica e di capacità di attività didattiche e scientifiche nel quadro di piani e programmi che coinvolgono sia i comuni della Vallata centrale sia le valli di Champdepraz e di Champorcher;

rilevato che nel paragrafo 1.16, "Opere pubbliche e territorio", nella Sezione III del DEFR, si apprende che nella parte relativa al patrimonio edilizio infrastrutturale regionale saranno adottate adeguate misure gestionali anche per l'individuazione delle nuove esigenze e rapida programmazione della loro soddisfazione;

preso atto che nel programma amministrativo 2020-2025 dell'Amministrazione comunale di Champdepraz nella sezione "Energia, opere pubbliche, viabilità" si apprende che uno degli obiettivi è la regionalizzazione della strada di accesso al Parco naturale del Monte Avic;

il Consiglio regionale impegna il Governo regionale ad avviare, nel corso dell'anno 2022, le necessarie azioni per giungere alla regionalizzazione della strada di accesso al Parco naturale del Monte Avic nella vallata di Champdepraz.

Presidente - Per il Governo, l'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Si premette che dai primi anni '90 non sono più avvenute regionalizzazioni di strade di viabilità comunale in ragione di una già estesa rete viaria in carico all'Amministrazione regionale. Peraltro le ultime regionalizzazioni hanno riguardato la declassificazione delle strade della Valle del Lys, della Valle d'Ayas, della Valtournenche e di Cogne, a quel tempo classificate come strade statali e regionalizzate con decreto del Ministro dei Lavori Pubblici.

La Regione ha competenza diretta su un'estesa rete viaria di circa 500 km di strade.

Vengono definite strade regionali quelle di collegamento dei capoluoghi dei Comuni con la viabilità statale e il capoluogo regionale.

Tale rete è caratterizzata dalla presenza di numerosi manufatti, ponti e viadotti.

In via esemplificativa sulle 44 strade regionali che si sviluppano per la maggior parte sui versanti montani sono presenti circa 330 punti di luce superiore ai 2 metri, costruiti per la maggior parte tra gli anni 50 e 80 dello scorso secolo.

Su tali manufatti è stata avviata, come più volte richiamata in Consiglio regionale, una specifica attività d'ispezione con un rilevante impegno del personale interno ed economico che somma, per servizi, quasi un milione di euro.

Le attività sul campo da svolgere per il 2021 hanno riguardato circa 450 mila euro d'interventi; si sono concluse e sono già stati programmati e sono in fase di affidamento i servizi previsti per il 2022, pari ad altri 460 mila euro, che consentiranno di completare tutte le ispezioni sui manufatti censiti.

Non sono quindi accoglibili ulteriori spese in carico derivante da nuove regionalizzazioni.

Rispetto al tratto di strada in argomento, si rende noto che, negli anni passati, l'Amministrazione regionale ha realizzato diversi interventi di adeguamento della strada di accesso al Parco naturale del Monte Avic, al fine di migliorare le caratteristiche della strada stessa. In particolare la strada verso la frazione di Chevrère nel Comune di Champdepraz è stata oggetto negli anni '90 e nei primi anni del 2000 di diversi interventi finanziati e realizzati dall'Amministrazione regionale ai sensi della legge regionale 7 aprile 1992 n. 18.

Completati tali interventi, dal 2010 circa, non sono più stati previsti finanziamenti o interventi a carico della Regione.

Fin dalla sua concezione la strada è però stata immaginata come un'arteria a carattere locale, tanto che la legge n. 18 appena citata cita all'articolo 1 di "opere per l'arroccamento alla frazione Chevrère" e quindi di una strada di collegamento tra il capoluogo e una frazione del Comune stesso.

Per dare anche un senso di coerenza rispetto al dibattito consiliare che, comunque sia, ci riguarda rispetto a tutta una serie di temi, collega Brunod, è anche secondo me corretto richiamare il mese di novembre nel quale un suo collega di gruppo, il collega Distort, fece un'iniziativa rispetto a un'altra regionalizzazione del caso sulla quale avemmo modo di approfondire in maniera assolutamente collaborativa qual era lo stato dell'arte e anche quali sono le caratteristiche per le quali le attuali strade regionali possono essere poste in essere.

Quindi non è che un ordine del giorno che richiama lo stesso tipo di tema e che di fatto va a incorrere nelle stesse problematiche richiamate non più tardi di due settimane e mezzo fa può di punto in bianco cambiare la valutazione rispetto a un quadro generale che, comunque sia, si inserisce in ciò che si deve fare in ambito di programmazione e progettazione: non a caso ho citato un intervento che è già stato posto nel 2021, un intervento che è in essere all'interno del bilancio della prossima finanziaria regionale sul 2022.

È per questo motivo - e quindi non per l'iniziativa che lei ha fatto e di cui capisco lo spirito collaborativo a favore di quell'area della Valle d'Aosta e sulla frazione di riferimento, non è una questione contro questo ordine del giorno, ma contro la regionalizzazione delle strade - che chiedo di ritirare l'ordine del giorno, oppure voteremo contro.

Presidente - Consigliere Brunod a lei la parola.

Brunod (LEGA VDA) - Ringrazio anche lei, Assessore, per la grossa panoramica che ha fatto, ma ovviamente sappiamo anche noi di tutti i chilometri di regionale che ci sono sulla nostra regione e io ho detto: probabilmente è l'unica ma sono quasi convinto che sia proprio l'unica, e si tratta di circa 7 km perché la zona la conosco veramente bene.

Lei ha detto che c'è solo una frazione in quella località, quindi non c'è questo grande interesse a livello di una regionalizzazione, ma forse, le ricordo, che in principio, quando è stato istituito l'Ente Parco Naturale Mont Avic, la sede avrebbe dovuto essere proprio lassù in quella frazione, poi successivamente la sede è stata spostata in basso, probabilmente per altre comodità.

Quello che noi suggeriamo è di portare la massima attenzione quando vengono istituiti questi enti, quando si dà grande importanza, come viene giustamente fatto nel DEFR, - come anche i colleghi: Cretier prima con l'occasione di parlare di piste per i disabili di Chevrère - è di parlare di Mont AVIC in tutte le discussioni, quindi parlarne positivamente anche quando ci sono ordini del giorno di questo genere.

Noi quello che ci auguriamo è che venga fatto uno sforzo per completare la regionalizzazione di tutte le strade della Valle d'Aosta, questa sarebbe l'unica, si tratta di 7 km.

Confermo tutti gli interventi che lei ha citato e che sono stati fatti in questi anni, nessuno lo nega, però credo che per chiudere il cerchio da quel punto di vista bisognerebbe arrivare anche a questa soluzione.

Quindi vedete voi, ovviamente siete voi il Governo, valutate voi.

Presidente - Possiamo mettere in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 33

Favorevoli: 15

Contrari: 18

Astenuti: 2 (Baccega e Grosjacques).

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 11 della Lega. Consigliera Spelgatti per l'illustrazione.

Spelgatti (LEGA VDA) - Considerato che l'emergenza pandemica ha inferto un'accelerazione fortissima e imprevista all'adozione dello smart working all'interno dell'Amministrazione;

atteso che da tale esperienza è emersa in maniera chiara un'importante fragilità nell'uso basilare degli strumenti tecnologici da parte del personale, fenomeno che non è rilevabile con il lavoro in presenza in cui ogni singolo soggetto aveva a disposizione uffici e colleghi a cui fare riferimento per risolvere le criticità;

atteso altresì che la situazione creatasi ha messo in luce - senza possibilità alcuna di sfuggire rispetto all'analisi impietosa - l'enorme carenza nell'organizzazione dei processi dei carichi di lavoro, nonché nella condivisione in rete di materiale e documenti trasformando il lavoro da casa in qualcosa che non ha portato ad alcun risultato proficuo, trasformandosi in una sostanziale vacanza per il lavoratore;

valutati per contro anche gli aspetti positivi di tale esperienza che invece, dove funzionante, ha efficientato il lavoro eliminando i tempi di spostamento e i costi di trasporto e migliorato la qualità della vita dei lavoratori;

considerato che lo smart working potrebbe costituire un elemento di profonda innovazione della Regione, a condizione che sia preceduto da una radicale azione organizzativa dell'ente, che prevede un importante investimento in termini di analisi delle reali esigenze degli uffici in termini di personale, di organizzazione dei vari processi lavorativi e di assegnazione dei carichi di lavoro e di controllo sui risultati prodotti;

per questo chiediamo d'impegnare il Governo regionale a investire sull'implementazione delle competenze informatiche del personale regionale nonché sulla digitalizzazione della pubblica Amministrazione stessa, spostandosi da un'ottica di adempimento burocratico amministrativo a quello di processo erogatore di servizio e ad avviare le necessarie procedure finalizzate ad incaricare società esterne, reperite sul mercato, che si occupino di fotografare e analizzare, in raccordo con l'ufficio personale della Regione, le esigenze in termini di lavoro dei vari uffici, organizzando di conseguenza il personale in dotazione in modo da costruire dei processi controllabili e verificabili nei carichi di lavoro nei risultati.

Qual è il punto? Sicuramente la pandemia ha fatto emergere tutte le criticità legate a uno smart working che non era preventivato e preventivabile, però tutto questo deve essere colto anche come esperienza utile rispetto al futuro, perché all'interno dell'Amministrazione ci sono assolutamente delle competenze, cioè persone che hanno anche competenze digitali importanti ma tante altre si sono ritrovate a lavorare da casa senza le necessarie competenze, ma, soprattutto, il problema qual è? È quello dei carichi di lavoro, perché se il processo di ogni singolo ufficio e di ogni singolo lavoratore non è esattamente controllato e controllabile anche sul discorso proprio del flusso e dei carichi di lavoro, è chiaro che tutto questo fa sì che nel momento in cui una persona poi la metti a lavorare da casa, di fatto non c'è quel tasso di produttività che ci dovrebbe essere e comunque non c'è quella connessione in rete che ci dovrebbe essere come potremmo immaginare in un lavoro del futuro.

Per contro, dove ha funzionato, anche all'interno dell'Amministrazione, questo ha portato un'esperienza molto positiva, perché per alcuni addirittura lavorare da casa ha significato lavorare ancora di più, e, anzi, bisognerebbe anche controllare che poi non diventi un lavoro ancora più estenuante perché poi non hai in mano tutte le pratiche, quindi vuol dire lavorare più ore magari per produrre meno, invece per alcuni vuol dire lavorare le giuste ore ed essere ancora più efficiente, perché magari si trova in un ambiente più consono alla propria personalità, magari c'è la possibilità di lavorare da casa rispettando di più le esigenze familiari e non ci sono i tempi di spostamento, i costi legati al fatto di mangiare fuori e quant'altro.

Quindi dobbiamo sempre cogliere anche nei momenti più negativi le opportunità che ci possono essere.

Per questo facciamo un ennesimo ordine del giorno sull'organizzazione della pubblica Amministrazione, ricordando che avevamo già presentato - l'aveva presentata il collega Aggravi - una mozione in questa direzione, questa invece va più sullo specifico rispetto a quella che era stata presentata precedentemente appunto sull'organizzazione in generale e questa è più incentrata proprio sul discorso dei flussi di lavoro, sui carichi di lavoro, sulla digitalizzazione e sulla preparazione informatica del personale.

Presidente - Per il Governo, il Presidente della Regione.

Lavevaz (UV) - In buona sostanza sono d'accordo su tutto quanto ha detto la collega Spelgatti e dell'analisi che ha fatto anche rispetto all'esperienza che oggettivamente è stata nel male formativa per molti versi, perché ha permesso di evidenziare alcune criticità sui processi e su tanti aspetti.

L'ordine del giorno è molto specifico, come ha detto lei, e si colloca all'interno di una riprogrammazione di cui abbiamo parlato ancora oggi nella discussione generale: nella replica l'assessore Bertschy e ancora il collega Aggravi hanno riportato nell'alveo della discussione di oggi questo aspetto di cui abbiamo parlato nella discussione della mozione del collega Aggravi forse nell'ultimo Consiglio; è una richiesta molto puntuale che si colloca all'interno della questione smart working, però legata ovviamente alla riorganizzazione generale della macchina per la quale stiamo avviando questo percorso con l'Università Bocconi, con cui abbiamo fatto alcuni primi incontri di natura di tecnico-organizzativa.

Come avevo avuto modo di dire, anche in replica alla mozione, abbiamo chiesto - e ci è stato garantito che arriveranno già nella prima metà del 2022 - una sorta di prima analisi e quindi anche di prime soluzioni di riorganizzazione, quindi questa impegnativa si colloca da un lato all'interno di questa analisi più complessiva dell'Amministrazione e dall'altro anche invece in una pianificazione più specifica di cui parleremo ancora dopo nell'ordine del giorno - credo del collega Carrel se non mi sbaglio - dove si parla sia del PAO che del piano di rigenerazione amministrativa, due aspetti che riguardano anche più nello specifico queste questioni, quindi di fatto sono impegnative di riorganizzazione che rientrano da un lato in un'organizzazione più complessa della macchina amministrativa e nell'altro di pianificazioni più specifiche che sono già in atto e che verranno approvate a brevissimo.

Di fatto l'impegnativa, così com'è, non la possiamo accettare.

Presidente - Consigliera Spelgatti a lei la parola.

Spelgatti (LEGA VDA) - Vede Presidente, non concordo sulla sua risposta, non per il fatto che non sapessi e non sia concorde sul fatto di dire che è importante appunto avviare questo processo, questo processo più generico con la Bocconi che avete iniziato. Il problema sono i quesiti, che vengono posti anche alla Bocconi per dare poi delle soluzioni e, soprattutto, questo è un quesito proprio specifico, fatto sulla scorta anche della risposta che avevate dato alla nostra iniziativa precedentemente, cioè: siamo poi in grado noi di organizzare i flussi in questa maniera e di controllare i flussi di lavoro e di riorganizzare il lavoro di ogni lavoratore in maniera tale da porlo concretamente nelle condizioni di lavorare da casa con dei flussi di lavoro costante e dei processi di lavoro che devono essere già processati a monte? Uno a monte deve sapere esattamente tutto quello che deve fare, deve poter esattamente fare quello che deve fare e ci deve essere un controllo.

Nelle aziende private d'altronde si lavora così, nella pubblica Amministrazione no.

Ora la domanda che le pongo è: ma voi avete chiesto a chi di dovere? Lei non mi ha detto che questo quesito è già all'interno, mi ha detto: "Sarà poi una cosa successiva". Ma quando sarà una cosa successiva?! Se non abbiamo già una risposta a monte su come impostare questo, di nuovo saremo punto e a capo perché concretamente non ci sarà una risposta a questa domanda e concretamente non saremo in grado però poi di farlo, perché io non so all'interno dell'Amministrazione chi sia in grado di fare questo tipo di lavoro visto che non si lavora come nel privato, quindi va chiesto come si deve fare.

Peccato, avete perso un'occasione perché si sarebbe potuto già in questa fase implementare il quesito che è stato posto alla Bocconi.

Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 15

Favorevoli: 15

Astenuti: 20 (Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet e Testolin).

L'ordine del giorno è respinto.

Ordine del giorno n. 12 della Lega. Si è iscritto il consigliere Distort per l'illustrazione, ne ha facoltà.

Distort (LEGA VDA) - L'ordine del giorno tratta del testo unico per strutture turistico-ricettive.

Immagino che mi risponda l'assessore Guichardaz, per cui faccio presente all'assessore Guichardaz che, attraverso questo ordine del giorno, lei ha la stessa opportunità che viene data a una squadra dai tempi supplementari, quindi se la giochi bene.

L'argomento era già stato presentato alla scorsa discussione della legge di bilancio del 2020 e mutatis mutandis viene ripresentato, oggi ricordando che il corpus legislativo che disciplina l'intero ambito turistico ricettivo è ripartito su diversi strumenti legislativi che hanno costruito a puntate e a settori la vigente disciplina, a partire dalla legge regionale 6 luglio dell'84 la 33, l'11/96, la 2/97, la 19/2001, la 2/2005 e gli ultimi provvedimenti che ha citato lei già stamattina, Assessore.

Considerato che il comparto turistico ricettivo, in particolare quello alberghiero, è nel panorama nazionale, come in Valle d'Aosta, quello per i quali sono stimate le peggiori performance a seguito della crisi prodotta dal Covid e che nel tessuto economico della nostra Regione il valore della produzione nel comparto turistico ricettivo rappresenta una delle principali componenti del tessuto economico regionale.

Rilevato inoltre che la necessità di alcuni cambiamenti di discipline di prassi nel settore ricettivo erano già evidenti anche prima dell'emergenza sanitaria e che quest'ultima ha ormai trasformato in irrinunciabili e urgenti alcune modifiche da applicare all'assetto normativo, alle strutture e alla gestione delle strutture di ospitalità.

Osservato poi che recenti studi del settore prevedono la nascita di nuove tendenze con una maggiore domanda di spazi per smart working, una contaminazione tra business e leisure, una riconversione delle strutture immobiliari con possibilità di cambi di destinazione d'uso e la compresenza di più sistemi di accoglienza e la necessità conseguente di una migliore capacità di disciplina normativa di settore e urbanistica in genere.

Evidenziato che, rispetto a quanto descritto al punto precedente, la disciplina vigente sia in materia urbanistica che normativa in genere del settore alberghiero risulta evidentemente inadeguata a favorire necessari rinnovamenti che saranno richiesti per rispondere alle mutate tendenze, mentre risulta sempre più urgente un testo unico di disciplina dell'intero settore capace di gestire la fluidità dell'imprenditoria turistica in risposta a sempre maggiori variazioni delle tendenze di mercato.

Tutto ciò premesso, l'impegnativa richiesta da questo ordine del giorno si esprime come segue:

si impegna il Governo della Regione ad avviare, attraverso gli uffici della Regione, un approfondimento tecnico e normativo che è finalizzato alla revisione del corpus legislativo regionale nel settore turistico ricettivo, secondo l'obiettivo di costruire un testo unico che comprenda una disciplina urbanistica e normativa compatibile con la realizzazione di trasformazioni, ampliamenti, gestione delle articolazioni, delle destinazioni d'uso degli spazi di ricezione nel principio della flessibilità di adattamento al mutare delle tendenze del mercato turistico.

Grazie per l'attenzione. Ascolto la risposta.

Presidente - Assessore Jean-Pierre Guichardaz ne ha facoltà.

Guichardaz J. (FP-PD) - La sua iniziativa è lodevole e sarebbe anche interessante riuscire a uniformare e a mettere sotto lo stesso cappello le norme che lei ha citato, i riferimenti che lei nella premessa ha ricordato, richiamato e considerato, unitamente anche ad altre normative di cui abbiamo già discusso e di cui ci siamo presi l'impegno di cominciare un approfondimento, che riguardano peraltro servizi e ambiti che sono più di pertinenza di strutture che si occupano direttamente della disciplina urbanistica.

Ciò che posso dirle è che noi stiamo lavorando nel senso di creare un corpus di normative che vadano in quella direzione, il dubbio che abbiamo - ed è il motivo per cui io le chiedo di ritirare l'ordine del giorno - è che strutturare il tutto in un testo unico rischi poi, come ben sappiamo, di portare a casa un pugno di mosche, nel senso che strutturare un testo unico significa lavorare per tempi molto lunghi per creare un contenitore di norme che, a nostro parere, così come abbiamo indicato nel DEFR, dovrebbero essere sviluppate secondo delle tempistiche che sono tempistiche che noi abbiamo garantito essere rapide, altrimenti non avremmo elencato una serie di revisioni normative direttamente nel DEFR, nel programma di legislatura ma che devono poter viaggiare anche per questioni politiche, e quindi per questioni anche di diverse visioni o di dialettica politica in maniera non organica e separata.

Quello che voglio dire è che il rischio di un testo unico - così come lo ha indicato lei: omnicomprensivo sia della parte turistica che di quella urbanistica normativa - rischi poi di non produrre nulla e di arrivare a una definizione su tempi talmente lunghi... già possiamo prendere atto del fatto che ogni volta lei richiama insieme ai suoi colleghi come mai non si è arrivati alla conclusione di norme che affondano le loro radici negli anni precedenti, quindi non da oggi, neanche da ieri ma direi neppure dall'altro ieri e creare un testo unico significa arrivare alla fine al non concludere nulla se non nel momento in cui questo prodotto sarà completamente ultimato.

La cosa che posso dire è che noi garantiamo che su questi temi stiamo lavorando, così come le ho già ribadito e le ha già ribadito anche il collega Marzi, per esempio, in altre occasioni. Stiamo lavorando e su questo ci impegniamo, non sulla produzione però di un unico corpus che rischia di essere vincolante.

Presidente - Consigliere Distort ne ha facoltà.

Distort (LEGA VDA) - Il fatto è che il testo unico è proprio lo strumento verso cui si sta muovendo tutto il settore della pubblica Amministrazione, ovunque. Se lei si confronta con i suoi dirigenti, con i suoi funzionari, io penso che siano in tanti ad avere questa stessa idea orientata verso il testo unico, perché ormai qualunque tema non è più a compartimento stagno, non possiamo più permetterci di portare avanti dei temi a compartimento stagno, dobbiamo per forza di cose farli interagire tra vari ambiti e tra vari settori, è per questo che diventa importante il testo unico.

È vero, è grande il lavoro del testo unico, ma ogni cammino, anche il più lungo, parte sempre con il primo passo. Bisogna avere il coraggio di compierlo.

Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 13

Favorevoli: 13

Astenuti: 21 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Minelli, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet e Testolin).

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 13, sempre della Lega. Per l'illustrazione la consigliera Foudraz.

Foudraz (LEGA VDA) - L'ordine del giorno in questione tratta della possibile istituzione di un tavolo di lavoro regionale per l'organizzazione di manifestazioni ed eventi.

Il costante e crescente interesse verso manifestazioni ed eventi, sempre più percepiti come fondamentali all'interno delle attività di promozione della comunicazione, genera la necessità di calendarizzare le varie manifestazioni sul territorio regionale.

La programmazione è quindi uno strumento essenziale e complesso che serve a indagare quali siano gli elementi necessari per garantire la riuscita di una qualsiasi manifestazione o di un qualsiasi evento, poiché quello che davvero si cerca è il successo di quello che viene proposto; successo in termini di numero di partecipanti, successo in termini di risvolti economici e di ricadute sul territorio e successo anche in termini di promozione turistica.

La programmazione è quindi strumento essenziale e potente che presenta numerosi vantaggi che, se ben sfruttati, possono contribuire fortemente agli obiettivi che si vogliono raggiungere.

Occorre quindi una forte capacità di pianificazione, grossi doti di creatività, capacità di gestione e attitudine a coordinare competenze diverse.

Molto spesso ci si concentra esclusivamente sulla disponibilità o la reperibilità di risorse economiche per la realizzazione di un evento, trascurando il fatto che il successo dipende da un mix di fattori che sono tutti importanti tra loro.

Gli eventi possono essere di diverso tipo: sportivi, di spettacolo, di musica, di carattere culturale e religioso, oppure per il sostegno di una causa di solidarietà. Ogni evento richiede quindi una corretta programmazione, pianificazione e gestione.

La storia dell'umanità è una storia fatta di eventi, dalle cerimonie religiose ai festival ai mercati.

La storia dell'uomo è contornata da eventi e cerimonie.

Gli eventi o le manifestazioni servono come strumento per farsi conoscere per promuoversi e per socializzare.

Risulta quindi di basilare importanza una programmazione strutturata, una programmazione che non veda la sovrapposizione di manifestazioni o eventi realizzati in concomitanza sul territorio regionale, proprio per evitare una dispersione di risorse, di energie e di lavoro.

La soluzione, per ovviare a questo genere di problematica, potrebbe essere quella d'istituire un tavolo regionale di lavoro al quale potrebbero partecipare, oltre all'Amministrazione regionale, gli enti locali, le associazioni di vario tipo e le Pro-loco, il tutto nell'ottica di migliorare il nostro biglietto da visita, che è la Valle d'Aosta.

Richiamato il punto 1.6 della cultura del DEFR dove si afferma la necessità di elaborare una norma quadro in materia di attività culturali e spettacoli dal vivo, ritenuto quindi opportuno poter istituire un tavolo di lavoro, per le motivazioni che ho appena esposto il Consiglio regionale impegna il Governo regionale a valutare la possibilità dell'istituzione di un tavolo di lavoro tra l'Amministrazione regionale, gli enti locali e le associazioni di vario tipo dislocate sul territorio regionale, nonché le Pro-loco, al fine della calendarizzazione delle manifestazioni di qualsiasi genere e di eventi in maniera tale da consentire a tutti gli attori interessati di predisporre una programmazione annuale degli eventi che s'intendono realizzare sul territorio della Regione onde evitare sovrapposizioni.

Presidente - Per il Governo, l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.

Guichardaz J. (FP-PD) - Noi già concordiamo molte strategie e molti eventi con diversi soggetti, con il CELVA, il Forte di Bard, l'Office, la Cultura, il Turismo, e molte delle nostre iniziative e delle iniziative che la Regione organizza e che dovrebbero essere quelle manifestazioni e eventi di cosiddetto alto profilo sono sempre fatti in raccordo con i territori.

È vero anche che, al contrario, invece diventa difficile, proprio anche in un'ottica a mio parere di non necessaria pianificazione culturale da parte della Regione, o di altro genere, che i 74 Comuni, le numerose Pro-loco e gli altri soggetti che lei ha evidenziato essere impegnati nell'organizzazione di eventi possano e debbano necessariamente interfacciarsi con la Regione.

Questo noi lo caldeggiamo, nel senso che lavoriamo su una sorta di cronoprogramma e di agenda unica sui grandi eventi, ma dall'altra parte non possiamo pretendere che Comuni e Pro-loco e altri soggetti, che peraltro organizzano anche degli eventi spesso estemporanei o legati alle disponibilità di volontari o di risorse - apro una parentesi: le Pro-loco noi le finanziamo, abbiamo una legge regionale di finanziamento e ogni anno quindi le finanziamo e le Pro-loco fanno un rendiconto poi dei loro costi - quindi non siamo nella condizione di poter in qualche modo fare una sorta di programmazione paternalistica delle manifestazioni per i motivi che le dicevo.

Noi ci interfacciamo sempre di più, per esempio, con i Comuni con i quali facciamo manifestazioni di un certo rilievo, abbiamo fatto recentemente "Lo Pan ner", "La Giornata della Musica", i diversi concerti che proponiamo durante l'estate come "Musicastelle" e altri eventi; sono sempre raccordati e concordati con gli enti territoriali e con tutti i soggetti che a titolo volontaristico agiscono e lavorano affinché queste manifestazioni possano funzionare.

Quindi rispetto all'impegnativa sarebbe bello ma non è materialmente possibile, diventa praticamente oltre che difficile anche, a mio parere, poco produttivo creare un tavolo di lavoro tra tutti questi soggetti. Le posso comunque garantire che il raccordo sugli eventi di alto profilo continua a esserci, anche perché non potrebbe essere diversamente.

Poi per quanto possibile anche l'organizzazione dei nostri eventi tiene conto, in un'ottica di programmazione capillare, come lei l'ha definita, su tutto il territorio, degli eventi più importanti che gli enti locali, le Pro-loco e le altre associazioni organizzano sul territorio.

Quindi le chiedo di ritirare questo ordine altrimenti, come può pensare, ci asterremo.

Presidente - Consigliera Foudraz ne ha facoltà.

Foudraz (LEGA VDA) - Vede, Assessore, se uno vuole tutto è possibile, si può realizzare quello che si vuole, basta volerlo.

Come mi diceva, "già concordate diverse iniziative"; questo ordine del giorno non voleva essere un'imposizione ma un suggerimento per cercare proprio di non disperdere risorse, energie e lavoro e appunto cercare di non sovrapporre più manifestazioni, perché stiamo assistendo ormai da svariati anni a sovrapposizioni di questo tipo.

Quindi, mi spiace, probabilmente magari ci arriverete con il tempo a pensare a una soluzione del genere. Al momento io non ritiro l'ordine del giorno.

Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 33

Votanti: 14

Favorevoli: 14

Astenuti: 19 (Baccega, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet e Testolin).

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 14, sempre della Lega. Per l'illustrazione, il consigliere Brunod.

Brunod (LEGA VDA) - Preso atto che nel paragrafo 1.10 del DEFR 2022-2024 vengono trattati temi relativi allo sport;

rilevato che nel summenzionato paragrafo si apprende che una delle priorità del settore è riconsiderare gli attuali strumenti legislativi, volti al sostegno del mondo sportivo in chiave più globale, contestualizzata, predisponendo una nuova legge quadro sullo sport. A distanza di oltre 16 anni dal varo della legge regionale 2003-2004 si rende opportuno procedere a una valutazione sull'idoneità della stessa di rispondere alle attuali esigenze del mondo sportivo valdostano individuando gli strumenti che si sono rilevati nel tempo scarsamente utili alla crescita del movimento sportivo valdostano individuandone ulteriori e diversi;

tenuto conto che l'articolo 19 del capo IV della legge 3/2004 prevede le sponsorizzazioni nel settore sportivo, il comma 1 del presente articolo indica che la Regione riconosce negli interventi di sponsorizzazione sportiva un efficace strumento di diffusione promozionale dell'immagine della Valle d'Aosta, per le finalità di cui al comma 1 la Regione attua specifiche azioni di sponsorizzazioni riferite ad atleti sportivi valdostani praticanti le rispettive discipline sportive ai più alti livelli tecnico agonistici.

Evidenziato che l'articolo 20 definisce i soggetti beneficiari e i requisiti, dove la Giunta regionale con propria deliberazione definisce i livelli tecnici agonistici che i soggetti richiedenti debbono possedere.

Preso atto che l'articolo 21 tratta la determinazione degli interventi nelle seguenti modalità: l'entità delle sponsorizzazioni è determinata dalla Giunta regionale entro i limiti massimi della medesima, definiti sulla base di criteri correlati all'efficacia promozionale dell'evento, nonché a livello tecnico agonistico dell'atleta richiedente. Le somme riconosciute a titolo di sponsorizzazione s'intendono comprensive degli oneri fiscali.

Riscontrato che le disposizioni attuative del capo IV della legge regionale 01 aprile 2004 inerente alle sponsorizzazioni nel settore sportivo approvate dalla DGR 1096 del 9 agosto 2019 prevedono le seguenti modalità per il settore giovanile: sponsorizzazioni di atleti appartenenti alle categorie giovanile e il rapporto di sponsorizzazione previsto può essere inoltre instaurato con atleti affermati ai più alti livelli agonistici nelle categorie giovanili, categorie Juniores, Under 20, Under 23, Promesse, e per la valutazione dei livelli tecnico-agonistici posseduti dagli atleti le relative domande sono sottoposte al parere del comitato ristretto, l'entità dell'importo riconoscibile a titolo di sponsorizzazione è determinato forfettariamente in massimo 500 euro, oneri fiscali inclusi.

Qualora le disponibilità finanziarie annualmente disponibili sul pertinente capitolo del bilancio regionale non risultassero sufficienti a dare idonea copertura a tutte le richieste di sponsorizzazioni con particolare riferimento a quelle riservate alle categorie assolute, l'importo forfettario previsto verrà ridotto proporzionalmente in ragione del numero delle richieste pervenute.

Durante il periodo di efficacia dei contratti stipulati ai sensi della presente disciplina non è ammessa l'instaurazione, con il medesimo atleta, di ulteriori rapporti di sponsorizzazione.

Rilevato che nella sezione II, sport invernali, all'articolo 9, contributi all'Asiva, si apprende che la Regione riconosce all'Asiva un ruolo fondamentale nella gestione dell'attività agonistica a livello di Rappresentativa regionale, essenzialmente giovanile, di indirizzo, di coordinamento e di sostegno dell'attività svolta dagli Sci Club operanti nella Regione, nonché di orientamento propedeutico alla formazione professionale dei giovani che intendono intraprendere l'insegnamento dello sci.

2bis: al fine di sostenere l'attività sportiva dei giovani atleti di età compresa tra i 19 e 23 anni che posseggono delle indubbie potenzialità e qualità tecniche è da avviare un progetto di collaborazione con gli Sci Club valdostani per evitare il fenomeno della specializzazione precoce della categoria children, la Regione istituisce in via sperimentale il progetto Children Under 23 concedendo all'Asiva un contributo forfettario.

Ritenuto che l'entità massima di euro 500, oneri fiscali inclusi, riconoscibile a titolo di sponsorizzazione, non sia sufficientemente adeguata per un settore così importante come sono le categorie giovanili; inoltre la DGR 1096 prevede addirittura che qualora le disponibilità finanziarie annualmente disponibili sul pertinente capitolo del bilancio non risultassero sufficienti a dare idonea copertura a tutte le richieste, l'importo forfettario previsto verrà ridotto parzialmente in ragione del numero delle richieste pervenute.

In sostanza, dopo queste premesse, il Consiglio regionale impegna il Governo regionale, in particolar modo l'Assessore con delega al turismo e sport, a modificare con DGR in vista delle domande di sponsorizzazione di discipline estive e invernali, a partire dal 2022, le disposizioni attuative del capo IV della legge regionale 01 aprile 2004 n. 3 inerente alle sponsorizzazioni nel settore sportivo per quanto riguarda gli atleti appartenenti alle categorie giovanili, aumentando l'entità dell'importo riconoscibile.

Presidente - Assessore Jean-Pierre Guichardaz ne ha facoltà.

Guichardaz J. (FP-PD) - Noi stiamo facendo, come le avevo già forse riferito nel corso di una sua iniziativa, un approfondimento sulla materia, è una materia piuttosto complessa che non è risolvibile sicuramente in tempi brevi e che attiene a diverse sfaccettature che non sono così semplici da risolvere, tant'è che oggi, come le dicevo, la legge regionale sulle sponsorizzazioni è una legge regionale che soddisfa poco e malamente il bisogno di visibilità e di utilizzo anche dell'immagine di atleti di alto livello, cioè noi non siamo oggi con questa legge in grado di sponsorizzare atleti di grosso calibro, per i quali dobbiamo centellinare dei contratti di promozione o di altro genere, ma che ovviamente non soddisfano appieno anche la nostra necessità di sfruttare testimonial che spesso e volentieri si mettono a disposizione tra l'altro non dico a titolo gratuito ma anche a fronte di riconoscimenti economici molto limitati.

È un lavoro che stiamo facendo, è stata presentata come obiettivo dirigenziale qualche tempo fa una norma di modifica della norma regionale sulle sponsorizzazioni e, con i dirigenti e gli uffici, stiamo lavorando e stiamo cercando di capire come operare: se modificando la legge 3, eliminando magari il capo 4, quindi quello che non ha mai attirato atleti di maggiore fama e notorietà, e magari inserire nella legge sport anche delle borse al merito sportivo per gli atleti giovani di maggiore spessore. Come lei sa, attualmente le borse al merito vanno alle sole società sportive di appartenenza e non agli atleti o alle loro famiglie.

Quindi da quel punto di vista stiamo operando, stiamo lavorando, tenendo conto che sponsorizzazioni, anche di un certo livello, richiedono comunque dei finanziamenti piuttosto considerevoli, visto che nel circuito promozionale delle alte sponsorizzazioni le cifre che sono attualmente stanziate e che sono attualmente a bilancio e che si trascinano, anzi, sono state aumentate ma si trascinano come lei ricorda oramai da 17 anni, perché la legge è una legge datata: evidentemente se in 17 anni non è mai stata modificata è perché ci sono delle difficoltà non indifferenti da un punto di vista proprio normativo, oltre che di conciliazione tra questo strumento e gli strumenti concessi dallo Stato, quindi questo per chiederle di ritirare il suo ordine del giorno. L'impegno, come le ho detto, è quello di risolvere - tra l'altro credo che sia inserito anche forse nel DEFR - di risolvere in tempi brevi questo inghippo verificando anche la possibilità, tra l'altro, di inserire ulteriori fondi perché per aumentare gli importi - come lei giustamente cita nelle sue permesse - occorre incrementare l'apposito capitolo di bilancio, ma l'incremento ovviamente deve avvenire poi a testo e a norma modificata.

Presidente - Consigliere Brunod ne ha facoltà.

Brunod (LEGA VDA) - Ovviamente non ritiro l'ordine del giorno, in quanto se prima con il collega Sapinet ha risposto lui, ma avevate recepito bene il contenuto dell'ordine del giorno che poi è stato approvato, in questo caso no, lei mi ha dato una risposta a 360 gradi sulle sponsorizzazioni, invece l'iniziativa era mirata al settore giovanile, peraltro un tema che già, se non mi sbaglio, nel DEFR precedente 'avevo sollevato, con grande condivisione da parte del collega Restano su questo punto e anche da parte sua in più occasioni è stato affermato.

È passato un anno da quando è stato dato questo suggerimento, non sono state portate avanti delle azioni concrete e quindi giustamente abbiamo presentato questo ordine del giorno che riguarda in modo specifico il settore giovanile e che non si tratta di stravolgere la legge ma delle disposizioni attuative all'interno di una delibera di Giunta.

Quindi se c'è la volontà politica si può fare, come prima lei ha detto, per esempio, quest'anno è stato fatto con dei top atleti e invece si sono trovate delle modalità per cercare di promuovere la Valle d'Aosta attraverso altri canali che non sono quelli della legge.

Quindi in sostanza quando c'è la volontà le cose si fanno, se non si vuole non si fanno, noi ne prendiamo atto però siamo molto rammaricati, perché c'è un po' d'incoerenza che in molti posti, come nelle premesse, c'è molta attenzione ai settori giovanili, in questo quasi si tratterebbe d'incrementare, attraverso gli strumenti che avete a disposizione, un budget per questi giovani che meritano molta attenzione, vedete voi, magari rifletteteci. Noi speriamo che lo facciate.

Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 13

Favorevoli: 13

Astenuti: 21 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Minelli, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet e Testolin).

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 15 della Lega. Per l'illustrazione, il consigliere Ganis.

Ganis (LEGA VDA) - L'ordine del giorno presentato in Consiglio regionale riprende una mozione, la n. 888, avente come oggetto "Impegno a prevedere una riduzione della tassa per abilitazione all'esercizio venatorio per la stagione 2022-2023 in proporzione alla sospensione dovuta alle misure anti Covid-19", presentata dal gruppo Lega e non approvata dal Consiglio regionale.

Già nella precedente relazione, come gruppo, avevamo evidenziato che a causa dell'emergenza pandemica e alle norme restrittive imposte dal Governo nel regolamentare l'attività venatoria - dapprima sospesa e poi limitata - i cacciatori valdostani hanno dovuto in ugual modo pagare per intero la tassa regionale per l'anno 2020-2021 per un importo di euro 168 mentre alcune Regioni hanno preso dei provvedimenti, ad esempio la Sicilia è intervenuta a sostegno dei cacciatori riducendo la tassa di concessione per l'anno 2020-2021 nella misura del 50%, un piccolo aiuto per chi ha dovuto interrompere l'attività venatoria, un'attività, quella venatoria che, vorremmo ricordare in questo Consiglio, rappresenta uno strumento utile a contenere e a gestire la specie selvatica presente sul territorio valdostano, azione difficilmente da realizzare, altrimenti, in un ambiente antropizzato come il nostro.

Inoltre l'attività venatoria rappresenta uno strumento ad arginare i danni provocati a colture e allevamenti dalla fauna selvatica, danni, per fare un esempio, che, riportati e riferiti all'anno 2020, sono gravati sull'Amministrazione regionale per un importo di circa 46 mila euro.

Non bisogna tralasciare che il mondo venatorio rappresenta una realtà molto importante per l'economia del nostro Paese e anche per la nostra Regione. Il collega Manfrin lo aveva ricordato parlando di numeri: sono circa 100 mila gli addetti che gravitano attorno all'attività venatoria.

Detto questo va ricordato che durante il dibattito in aula l'Assessore aveva evidenziato che la stagione venatoria era stata sicuramente penalizzata e che da una valutazione all'interno della procura di bilancio andrebbe valutata.

I dati lo evidenziano: la percentuale dei capi abbattuti durante la pandemia è stata inferiore di oltre il 60% rispetto all'anno precedente. La tabella pervenuta dal Dipartimento risorse naturali e corpo forestale lo conferma.

Nel 2020 i capi abbattuti durante la caccia di selezione sono stati circa 1.600 in piena pandemia, mentre nel 2019 i capi abbattuti risultano in media con gli anni precedenti, circa 2.400. Evidenziate queste problematiche ci rattrista appurare che nel DEFR 2022-2024 e nel bilancio di fine anno la nostra proposta non è stata presa in considerazione e viste le premesse già evidenziate nella mozione presentata in Consiglio, portiamo come gruppo Lega il seguente ordine del giorno:

il Consiglio regionale impegna il Governo regionale a intervenire per una riduzione della tassa di concessione regionale per attività venatoria della stagione 2022-2023, opportunamente calcolata tenendo conto del numero di giorni in cui nella stagione venatoria 2020-2021 la caccia è stata interrotta.

Presidente - Risponde l'assessore Sapinet.

Sapinet (UV) - Innanzitutto andrebbe poi detto che il calcolo dei giorni non è immediato, ma va suddiviso in relazione a ciascuna specie.

Ha citato la scorsa iniziativa, dove appunto mi ero preso un impegno a valutare le istanze che arrivavano dai cacciatori. Ebbene, nelle ultime sette-otto settimane, un percorso - che avrei fatto comunque a priori -- era in programma: prima abbiamo aspettato che passasse la prima fase di pandemia, poi le elezioni del comitato e poi ce lo eravamo detto nell'autunno che avremmo iniziato un percorso, un percorso fatto di una serie di riunioni in silenzio, senza proclami, senza comunicati, quelli li faremo al termine dell'ultimo incontro per sintetizzare le esigenze di un mondo, le problematiche emerse; dicevo, una serie di riunioni, finora ne abbiamo fatte sette nelle varie circoscrizioni, manca ancora la circoscrizione n. 7, relativa all'Unité des Communes Mont Rose, più un incontro con le varie associazioni venatorie, incontri ai quali hanno preso parte per ogni circoscrizione il referente più i Presidenti delle varie sezioni della circoscrizione stessa.

Come dicevo, un confronto voluto per dar voce al mondo venatorio per creare un tavolo, un confronto sereno, costruttivo e per affrontare i problemi con il metodo che ritengo più appropriato, quindi un problema viene affrontato non perché è il problema di qualcuno ma perché è relativo a tutta la categoria e viene portato da coloro che la rappresentano.

Tra le varie questioni emerse, le questioni relative a: i centri di controllo, la questione lupo, i rapporti con il Corpo Forestale valdostano, le attività che i nostri cacciatori portano avanti in silenzio, le iniziative benefiche, corvées sul territorio, la volontà di quel mondo ma anche nostra di voler rilanciare questa immagine, il probabile coinvolgimento anche delle sezioni cacciatori in alcune iniziative di Protezione Civile, l'importanza che hanno le percentuali e i tetti di abbattimento raggiunti, anche a servizio del mondo agricolo.

Quindi tutta una serie di questioni poste nel modo veramente corretto, costruttivo, dalle quali ho imparato personalmente, sono molto vicino a questo mondo, non sono un cacciatore ma sono anche affascinato da questa attività, e si tornava a casa decisamente più ricchi.

Va detto che quindi in questa serie di incontri, sette svolti, ancora uno da fare, non è emersa questa esigenza, il mondo venatorio ha dato priorità ad altri aspetti.

Quindi preciserei ancora che un'eventuale riduzione comporterebbe un minor gettito di circa 53 mila euro, 38 euro per 1.400 cacciatori con 32 mila in diminuzione su un bilancio regionale, 21 mila in diminuzione sul bilancio del comitato regionale per la gestione venatoria.

Quindi, in base a quanto detto, io chiederei il ritiro dell'iniziativa o, in alternativa, ci asterremo.

Presidente - Consigliere Ganis ne ha facoltà.

Ganis (LEGA VDA) - Mi fa piacere che lei s'impegni a fare tante riunioni, ma il problema comunque rimane.

Io non so in che mondo viva lei, io vivo anche il mondo venatorio e mi creda, questa per me è una necessità, quella appunto di ridurre la tassa di concessione venatoria e mi creda: ridurre una tassa, qualunque essa sia, fa piacere anche ai cacciatori e questo lo apprezzerebbero.

Detto questo, come gruppo e con molto rammarico non ritiro la mozione.

Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 12

Favorevoli: 12

Astenuti: 22 (Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Minelli, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet e Testolin).

L'ordine del giorno non è approvato.

Passiamo al n. 16, sempre della Lega. Si è prenotato il consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Questo ordine del giorno riguarda un tema che, come da molte parti è stato evidenziato, è stato trattato nel DEFR, ma è stato trattato in poche righe e tratta appunto il tema della famiglia, un tema su cui tanti, soprattutto in quest'aula, hanno espresso una preoccupazione e soprattutto hanno espresso una necessità d'intervento e di tutela rispetto alla famiglia.

Potremmo dire che la famiglia è un leitmotiv ormai di questi tre-quattro giorni di Consiglio, se durerà tre- quattro giorni, e potremmo anche dire che l'attenzione verso la famiglia, per quanto non sia stata manifestata all'interno del DEFR, in realtà è stata formulata da più parti sia con iniziative, sia da parte della maggioranza che da parte dell'opposizione, sia con interventi che hanno citato il tema della famiglia.

E proprio in supporto della famiglia abbiamo presentato questo ordine del giorno che riguarda il Centro per le famiglie. Come sapete un centro per le famiglie è presente sul Comune di Aosta ed è gestito dal Forum delle Associazioni Familiari in virtù di un accordo siglato nel 2016 ed è un centro per le famiglie particolarmente attivo e particolarmente positivo.

Abbiamo fatto una visita non più tardi del 2020, dove abbiamo potuto parlare con i volontari e con i gestori della struttura che ci hanno raccontato delle numerose ottime iniziative che vengono condotte all'interno di questa struttura e sono iniziative che sicuramente aiutano in maniera importante le famiglie, aiutano nella gestione dei figli ma soprattutto aiutano la crescita e lo sviluppo delle famiglie in maniera sana.

Come ho riportato all'interno dell'iniziativa, il Centro per le Famiglie tra le sue attività porta avanti la valorizzazione e il rafforzamento dei legami familiari, in particolare del rapporto di coppia e della relazione tra genitori e figli tra le varie generazioni, e si dedica ad attività informative e formative dedicate alla famiglia come, per esempio, il sostegno delle competenze genitoriali, il supporto psicologico, l'incremento della consapevolezza del valore intrinseco della famiglia, dall'unità della coppia all'appropriazione, il compito educativo, la cura dei soggetti deboli, la conoscenza dei servizi pubblici e privati dedicati alle famiglie presenti nella regione, la conoscenza del mondo del volontariato operante nella regione, la partecipazione a iniziative e opportunità promosse da altri enti e istituzioni nel territorio che sviluppino una cultura della cittadinanza attiva e poi attività educative dedicate a bambini e ragazzi con finalità di supportare le famiglie nella gestione dei compiti quotidiani di educazione e di cura.

Devo dire che, peraltro, durante la crisi pandemica il Centro per Famiglie ha svolto un importante ruolo di assistenza per esempio dedicandosi a cucire le mascherine, piuttosto che a fare quasi da centro di smistamento per delle attività quando si depositavano dei materiali per consegnarli alle persone.

È stato veramente un luogo di aggregazione, un luogo che ha aiutato moltissimi nuclei familiari.

Questo riferimento, che troviamo assolutamente positivo, ci piacerebbe esportarlo, quindi sappiamo che il Centro per le Famiglie è un punto di riferimento sul Comune di Aosta e può diventare un punto di riferimento anche per tutta la cittadinanza della Plaine, ma sappiamo che questo centro per le famiglie non può soddisfare, far fronte alle richieste di tutta la Valle d'Aosta.

Abbiamo specificamente fatto infatti una domanda, proprio quando abbiamo fatto questo sopralluogo nella struttura dicendo: ma se ci fossero degli altri centri per le famiglie in Valle cosa ne pensereste? Mi ricordo la risposta, ci dissero: "Sarebbe una benedizione avere dei centri di questo tipo su tutto il territorio regionale".

Ecco perché questa necessità, questa speranza, questo desiderio si concretizza in questo ordine del giorno, in questo impegno, che prevede innanzitutto di fare una valutazione rispetto alle necessità dei territori non coperti dalla struttura di Aosta e quindi valutare quali territori e numericamente qual è l'entità delle famiglie che avrebbero necessità di un supporto e di un supporto da parte del Centro per le Famiglie e dall'altra parte, dopo la valutazione di cui sopra, strutturare questo tipo di servizio anche su altre aree della nostra Regione, quindi nelle zone attualmente scoperte situate in alta, media e bassa Valle d'Aosta.

Presidente - Assessore Barmasse.

Barmasse (UV) - L'attuale gestione del Centro per le Famiglie s'inserisce nell'ambito della procedura di co-progettazione, avviata ai sensi dell'articolo 55 del codice del terzo settore, per la realizzazione del progetto di gestione del Centro per le Famiglie per il triennio 2020-2022.

L'Amministrazione regionale intende continuare a sostenere l'attività del Centro per le Famiglie attraverso il consolidamento e il potenziamento del modello già sperimentato a partire dal primo gennaio 2020, naturalmente lo stesso è gestito dall'Associazione di promozione sociale Forum delle Associazioni Familiari della Valle d'Aosta, che riunisce 24 associazioni che operano a favore e a sostegno e per la promozione della famiglia.

Purtroppo la nuova gestione del centro in co-progettazione, avviata all'inizio del 2020, ha risentito e continua a risentire degli effetti del lockdown e delle misure adottate a contenimento dell'emergenza sanitaria,: ne consegue che la sperimentazione del nuovo modello gestionale è stata compromessa dai mesi di chiusura del centro, dalla limitazione degli spostamenti, dalla revisione del numero degli ammessi ai locali e alle attività così come, da ultima normativa, anche degli effetti della richiesta del green pass.

In un tale scenario è stata fondamentale la capacità di rimodulare i programmi e gli interventi in maniera dinamica e flessibile, come ad esempio l'erogazione on-line di alcune prestazioni.

Nonostante i correttivi e le rimodulazioni, le attività di monitoraggio in itinere, i report di valutazione dell'anno 2020, hanno fornito dati molto parziali e incompleti, pertanto si rende necessario prolungare la sperimentazione, auspicando di poterne verificare l'efficacia e l'efficienza in un contesto di normalità e non emergenziale.

L'Amministrazione regionale si pone l'obiettivo di prorogare l'attuale sperimentazione del progetto di gestione in co-progettazione del Centro per le Famiglie regionali, avviata nel mese gennaio 2020 e la cui scadenza sarebbe stata al 31/12/2022.

Con la DGR 1312/21 è stato definito di utilizzare le risorse afferenti al fondo politiche familiari 2021 per il consolidamento del modello gestionale del Centro per le Famiglie e di prorogare l'attuale gestione sino al 31-12-2023.

Rispetto all'esperienza del capoluogo regionale, si precisa che la tenuta e la realizzazione del progetto dipendono fortemente dal ruolo assunto dai volontari del forum delle associazioni familiari. Fra gli obiettivi dell'attuale progetto di gestione vi è quello di implementare, promuovere e rinforzare il lavoro e la collaborazione con la rete del territorio e con gli attori formali e informali, a titolo esemplificativo ma non esaustivo: Amministrazioni locali, istituzioni scolastiche, biblioteche, sportelli sociali, enti del terzo settore, gruppi tecnici di zona del piano di zona eccetera, per l'avvio di nuove forme di collaborazione e partnership nonché per incentivare la diffusione capillare sul territorio regionale d'iniziative e azioni già sperimentate positivamente, ma riproponibili in altri contesti con diversi attori locali.

Per il raggiungimento di tale obiettivo, sarà vitale la collaborazione con gli sportelli sociali del territorio, incaricati di mappare le risorse territoriali per facilitare la conoscenza e l'avvio di nuove forme di collaborazione.

Per il momento non ritengo questo ordine del giorno accoglibile, per cui le chiedo di ritirarlo oppure propongo l'astensione da parte della maggioranza.

Presidente - Consigliere Manfrin, ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Assessore, lei ha fatto un lungo giro relativo alla gestione del centro di Aosta, che però chiaramente non ha alcuna attinenza con le impegnative di questo ordine del giorno.

Ora io trovo particolarmente assurde le sue conclusioni dicendo: ad oggi non abbiamo bisogno di strutturare questo servizio.

Allora, sa cosa le dico? Noi non ritiriamo ovviamente l'ordine del giorno e lo porremo in votazione, ma guarderemo con molta attenzione quello che sarà l'esito di questo voto e soprattutto porteremo l'attenzione proprio di quelle persone che si sono esposte e che hanno dichiarato il proprio voto favorevole a supporto della famiglia, appunto, porteremo all'attenzione pubblica questo voto qualora questo voto non dovesse sostenere un progetto che obiettivamente è stato riconosciuto da lei in primis, Assessore, come positivo.

Quindi andiamo al voto e vediamo chi sostiene il progetto alle famiglie e chi sostiene le famiglie e chi invece non le sostiene, nemmeno per quanto riguarda una valutazione.

Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 33

Votanti: 13

Favorevoli: 13

Astenuti: 20 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Minelli, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet e Testolin).

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 17 della Lega. Per l'illustrazione, il consigliere Brunod.

Brunod (LEGA VDA) - Preso atto che al punto 1.10 della Sezione III del DEFR vengono trattati i temi relativi allo sport e che all'interno di tale paragrafo alcune delle priorità del settore sono concentrate nei seguenti punti: ricomprendere nella programmazione di settore non solo aspetti inerenti a manifestazioni e attività ma anche concernenti la gestione degli impianti, la formazione e l'aggiornamento delle figure che operano nel settore, i servizi a supporto delle organizzazioni di manifestazioni in luogo delle precedenti contribuzioni pubbliche, rafforzare i rapporti tra Regione con istituzioni scolastiche ed enti territoriali per giungere a una più sinergica e coordinata programmazione delle iniziative e dei servizi e alla razionalizzazione d'impianti, interventi di edilizia sportiva;

evidenziato che tra le priorità del settore vi è attenzione nel mantenere e migliorare nel settore dello sci di fondo l'offerta attuale attraverso misure già esistenti a sostegno degli investimenti, piste, innevamento, mezzi battipista, proseguire inoltre le valutazioni sulla fattibilità di stoccaggio della neve in determinate località per anticipare l'inizio della stagione sulla realizzazione delle piste in quota;

riscontrato che all'interno di tali priorità non si apprendono notizie in merito al miglioramento dell'offerta d'infrastrutture sportive che interessano la disciplina del biathlon sia per quanto riguarda la stagione estiva che quella invernale;

preso atto che un'ulteriore priorità del settore sia proseguire la collaborazione con la scuola per la promozione degli sport invernali anche proponendo lo skipass unico agevolato per tutti gli under 18 valido sia per la discesa sia per il fondo e identificare prodotti in grado di fidelizzare gli sciatori studenti universitari;

tenuto conto che dalle informazioni riportate sul giornale settimanale Gazzetta Matin del 5 luglio 2021 si apprende che: "Bionaz piste di Skiroll: approvato il progetto, la pista passerà da 1,4 km a 2 km di lunghezza e i lavori saranno completati nel 2022";

evidenziato che sempre nel medesimo articolo il Sindaco riferisce che l'Amministrazione comunale vuole puntare ad arrivare a 2,5 km di pista in quanto sarebbe il minimo per attrarre le Nazionali "A", per quanto riguarda il reperimento delle risorse necessarie il Sindaco afferma che fino a questo punto sono andati avanti con fondi dell'Amministrazione comunale ma che per raggiungere tale risultato sarebbe opportuno che la Giunta regionale dedichi delle risorse finanziarie per il completamento della pista, in quanto le ricadute positive non sarebbero solo per il Comune di Bionaz ma per la Valle d'Aosta in generale;

tenuto conto che anche a Brusson negli anni sono stati fatti notevoli investimenti per quanto riguarda il settore dello sci di fondo e del biathlon e che alcuni anni fa, inoltre, è stata redatta una bozza di studio per la realizzazione di una pista di skiroll della lunghezza di 3 km, il percorso con una larghezza di 4 metri, idonea quindi all'organizzazione di competizioni nazionali e internazionali; la pista è prevista sulla destra orografica del Torrente Evançon, ben inserita nel contesto paesaggistico: da un lato il percorso costeggia il bosco, dall'altro il corso d'acqua, garantendo il minor impatto visivo. Inoltre il tracciato studiato utilizza percorsi già esistenti e il nuovo percorso sarà sede anche della pista di sci di fondo invernale, riducendo la quantità di neve da produrre con un risparmio notevole dei costi di gestione;

rilevato che per il servizio delle piste di sci nordico e biathlon di Brusson è stato realizzato un Foyer du Fond, una struttura ricettiva contenente una palestra, un hotel, un ristorante, un bar e diverse sale di supporto alla preparazione degli atleti;

ritenuto che sia molto importante avere in queste due località della nostra regione delle infrastrutture e servizi sportivi all'avanguardia da un punto di vista qualitativo in modo tale da permettere ad atleti e ad appassionati di praticare al meglio la preparazione per le loro attività sportive; al tempo stesso questi investimenti darebbero un'ulteriore spinta allo sviluppo e promozione delle attività commerciali delle intere vallate interessate;

il Consiglio regionale impegna il Governo regionale a individuare le risorse necessarie e a effettuare i lavori nel corso dell'anno 2022 per la realizzazione del prolungamento fino a 2 km e mezzo della pista di skiroll di Bionaz e, in collaborazione con il Comune di Brusson, a riprendere in mano la bozza di progetto per la realizzazione della pista di skiroll, avviare nel corso del 2022 l'iter per una sua realizzazione e verificare con i gestori delle strutture del poligono di tiro se le stesse sono all'avanguardia rispetto a quelle presenti in altre località concorrenti fuori regione.

Presidente - Per il Governo, l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.

Guichardaz J. (FP-PD) - Rispondo io, anche se la competenza è principalmente dei lavori pubblici e le infrastrutture sportive d'interesse regionale sono finanziate dalla Regione su proposta dell'Assessore, di concerto con me ai sensi della legge 16/2007 - diciamo con l'Assessore competente al momento, in questo caso sono io - i relativi capitoli di bilancio quindi stanno nel bilancio di gestione... e la struttura a cui compete la programmazione e il finanziamento, nonché l'attuazione degli interventi del caso.

Quindi la situazione è nota a entrambi, ne abbiamo parlato e abbiamo ricevuto gli amministratori che ci hanno esposto le questioni relative ai due impianti - io peraltro ho avuto modo anche di ricevere altri amministratori che sono venuti a evidenziare anche le necessità legate ad altri impianti, non esistono solo questi due - e l'intendimento è di fare una valutazione e di andare nella direzione di reperire le giuste e necessarie risorse affinché queste infrastrutture possano essere potenziate sia dal punto di vista della funzionalità ma anche dal punto di vista dell'allungamento proprio della pista, affinché poi possano essere più funzionali per le gare di alto livello.

I termini che lei ha indicato sono dei termini su cui ci siamo confrontati con il collega e - tra l'altro su entrambe le strutture - non possono essere al momento considerati come termini perentori: se accettassimo il suo ordine del giorno vorrebbe dire comunque costringere le strutture a delle valutazioni che richiedono sia il reperimento di un quantum e sia anche delle valutazioni sulla vocazione specifica dei due impianti.

Comunque ci stiamo lavorando, l'impegno - come ho già detto e come abbiamo detto, perché hanno incontrato sia l'Assessore al turismo e sport sia l'Assessorato ai lavori pubblici che ha la competenza sull'impiantistica sportiva - è quello di arrivare a una definizione in tempi ragionevoli e anche al reperimento che è la cosa un po' più difficile, ferma restando appunto la fattibilità anche tecnica di progetti che, come lei ha ricordato, sono progetti che risalgono a tempi non propriamente recenti.

Comunque la garanzia è, come abbiamo già detto agli amministratori, che si vada in questa direzione.

I termini non sono accettabili, quindi le chiedo eventualmente di ritirare questo ordine del giorno a fronte, come le dicevo, dell'impegno da parte dell'Amministrazione di perseguire in tempi più rapidi possibili e tecnicamente fattibili questi impegni.

Presidente - Consigliere Brunod.

Brunod (LEGA VDA) - Mi fa molto piacere che in questo caso condivida in pieno questo ordine del giorno e l'importanza, soprattutto, di queste due località; lei ha ricordato che ce ne sono anche altre, però noi abbiamo ribadito che su queste sono già stati fatti negli anni grandi investimenti, quindi sicuramente ci sono delle priorità nel dare continuità ad aggiornarle e ad accrescere la loro appetibilità anche nei confronti di raduni di squadre di fuori Valle non solamente a livello locale, anche i suoi colleghi di maggioranza più volte hanno invitato ad andare in questa direzione.

Come già detto altre volte, se il problema è la tempistica messa nell'ordine del giorno, noi siamo anche disposti a modificare l'impegnativa, mettendo all'interno come data del triennio del DEFR di prendersi a carico questa impegnativa, cioè se quello è il limite ma il resto è tutto condiviso come lei ha detto, sono anche disposto a modificare questa impegnativa a livello di tempistiche.

Presidente - La discussione generale è chiusa, non si può riaprire, non può essere modificato. Consigliere Grosjacques ne ha facoltà.

Grosjacques (UV) - Credo di poter aggiungere, rispetto a quello che ha detto l'assessore Guichardaz, che il contenuto dell'ordine del giorno non è completo e soprattutto non è esaustivo, perché l'Assessore ha omesso, dimenticato, di ricordare gli incontri e la presentazione dello studio di fattibilità fatto dal Comune di Brusson con un impegno nell'anno 2022 ad andare avanti nel riconoscimento di interesse regionale di questa pista di skiroll e di predisporre il successivo finanziamento.

L'ordine del giorno è superato dagli atti che il Comune ha messo in piedi, quindi non aggiunge niente, per cui credo che sia da confermare l'astensione perché sono attività già in corso.

Presidente - Consigliere Brunod.

Brunod (LEGA VDA) - Molto rapido, solo per dire che nell'impegnativa infatti io avevo detto "Avviare l'iter nel corso del 2022 per una sua realizzazione in futuro", non sto parlando di realizzazione della pista di Brusson nel 2022, quindi è pienamente concorde con quello che lei ha appena detto. Non c'è discordanza nell'impegnativa, nelle premesse, anche perché l'Assessore ha concordato pienamente tutto l'ordine del giorno.

Poi questa è una vostra decisione, ne prendiamo atto, ci dispiace e va bene così.

Presidente - Mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 15

Favorevoli: 15

Astenuti: 20 (Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet e Testolin).

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 18 della Lega. Per l'illustrazione, il consigliere Ganis.

Ganis (LEGA VDA) - Il settore del commercio ambulante è in crisi, si passa da un calo del 30% per il settore alimentare a un crollo del 70% per tutte le altre tipologie merceologiche. A complicare la situazione c'è anche la selva di restrizioni spesso prive di logica che costringe amministrazioni comunali a ridisegnare la dislocazione dei posteggi, creando così moltissime difficoltà tra gli ambulanti.

L'impossibilità di aprire le loro bancarelle all'aperto durante la pandemia, mentre la grande distribuzione rimaneva tranquillamente aperta tra resse di persone - tra i reparti e alle casse - ha contribuito a mettere in ginocchio una miriade di ambulanti già penalizzati dalla crisi economica.

La crisi inoltre ha contribuito a svalutare le concessioni - quest'ultime vengono rilasciate dal Comune e permettono di svolgere le attività sul territorio, come la vendita su area pubblica - concessioni che garantivano una buona uscita in vista della pensione oppure potevano essere cedute ad altri operatori commerciali in vista di altre prospettive lavorative, invece sempre più spesso le concessioni vengono riconsegnate.

Questo ha provocato un notevole calo del numero di banchi e di conseguenza la desertificazione dell'area mercatale. È sufficiente fare un giro nei mercati, basti pensare al mercato del martedì ad Aosta: quello che conta è il maggior numero dei posti assegnati per rendersi conto degli innumerevoli posteggi vuoti, i quali non vengono neppure assegnati e occupati dopo la spunta.

Ecco che l'area mercatale diventa una piazza occupata a macchia di leopardo con posteggi vuoti tra una bancarella e l'altra, sotto lo sguardo di operatori commerciali sempre più delusi e preoccupati.

Vista questa situazione, si aspetta da anni dalle amministrazioni comunali i bandi per le nuove assegnazioni di posteggi, o, meglio ancora, un accorpamento dei posteggi vuoti al fine di garantire un'area mercatale più compatta e ordinata.

Al fine di poter trovare un rimedio affinché queste imprese commerciali possano operare al meglio, il Consiglio regionale impegna il Governo regionale nell'ambito delle competenze definite dalla legge regionale di riferimento, d'intesa con il Consiglio permanente degli enti locali, ad aggiornare gli indirizzi per i Comuni, ai fini dell'organizzazione dei mercati annuali e stagionali, sentite anche le organizzazioni dei consumatori e delle imprese del commercio più rappresentative a livello regionale.

Presidente - Per il Governo, l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.

Guichardaz J. (FP-PD) - In questi ultimi anni, la materia del commercio su aree pubbliche è stata oggetto di diversi interventi normativi statali, spesso contraddittori, sul fronte dell'applicabilità o meno della direttiva "Servizi alle procedure di concessione dei posteggi nei mercati": gara ad evidenza pubblica, rinnovo delle concessioni esistenti, e lo stesso problema è identico anche per gli stabilimenti balneari.

Le iniziative normative statali hanno generato molta confusione e moltissimi contenziosi a livello nazionale e, ancora alla data attuale, si è in attesa d'indicazioni precise da parte del Mise su come interpretare e applicare la sequenza di norme che si sono succedute in materia.

Il 30.12.2020 la Giunta regionale, con propria DGR n. 1427, ha adottato sulla scorta di linee guida approvate dal Mise, con decreto del 25.11.2020, le modalità attuative per il rinnovo delle concessioni di posteggio per l'esercizio del commercio su aree pubbliche in scadenza entro il 31 dicembre 2020.

Le predette linee guida ministeriali tuttavia sono state successivamente ritenute dall'Authority "Tutela concorrenza" non conformi all'ordinamento europeo e quindi alla data attuale si è ancora in una fase di totale impasse normativa.

Quindi, a parere nostro, abbiamo fatto una valutazione insieme alle strutture e ai colleghi: fino a quando non verrà risolto il nodo critico che le ho rappresentato sopra, che è un nodo oggettivo, non ha senso dettare indirizzo agli enti locali sull'organizzazione dei mercati annuali e stagionali.

Le chiedo cortesemente di ritirarla, anche perché non c'è una fattibilità operativa e tecnica di questa norma.

Presidente - Consigliere Ganis ha la parola.

Ganis (LEGA VDA) - Quindi aspetteremo con ansia che passi questa impasse di norme. Nel frattempo però noi non ritiriamo l'ordine del giorno e andiamo al voto.

Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 14

Favorevoli: 14

Astenuti: 21 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Minelli, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet e Testolin).

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 19 della Lega. Si è prenotato il consigliere Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Peu avant l'an 1200, le comte de Maurienne et marquis en Italie, Thomas 1er, promulgue une charte des franchises en faveur des habitants de la Ville d'Aoste ; en échange de la fidélité qui lui est promise, il s'engage à n'imposer aucun tribut sans le consentement des citoyens. Voilà la véritable source historique de notre liberté. Un parcours d'autonomie signé par l'État, constitué d'un ensemble de franchises, serments, lettres patentes, édits, délibérations et même aussi de pétitions populaires. Ouais, on le sait bien, c'est au cours des dernières années de la 2e Guerre mondiale qu'un ensemble de représentants des populations alpines à Chivasso signe une déclaration qu'en matière économique demande "un sistema di equa riduzione dei tributi variabile da zona a zona a seconda della ricchezza del terreno e della prevalenza di agricoltura, foresta e pastorizia".

Voilà, en quelques mots, l'une des racines à la base de l'octroi de la zone franche dont l'article 14 de notre statut spécial. On le sait bien, dès le 1948, de ce projet rien n'a été réalisé. Toute une série de compensations, d'indemnisations, ont été concertées avec l'État central ; des choix qu'on a faits pour ce qui est aussi des raisons du bilan régional et même de celui national.

Lo sappiamo, dal punto di vista giuridico viene definita zona franca un regime speciale che consente d'introdurre, depositare e a volte manipolare, trasformare e consumare le merci estere nella zona franca in esenzione da tributi e formalità doganali.

Si è parlato anche nel corso degli ordini del giorno, ma anche nel DEFR, di zona franca della ricerca, nel DEFR del 2018 introducemmo il principio della zona franca urbana. Oggi sappiamo che in Italia ci sono tre principali casi: la zona di Livigno, Campione d'Italia e i Comuni sul ramo occidentale del Lago di Lugano, e ci sono poi delle realtà invece che, come noi, non hanno avuto questa possibilità, in particolare parlo delle aree dell'Isonzo del Vipacco, quindi siamo verso la Slovenia, e soprattutto lo Statuto regionale della Sardegna i cui punti franchi non sono stati applicati.

Si è parlato spesso, anche durante la pandemia, del tema della zona franca, a volte anche forse un po' impropriamente con speranza. Questo ordine del giorno propone di costituire una Commissione speciale per l'analisi dell'applicazione delle previsioni dell'art. 14 dello statuto speciale di autonomia nell'ambito dell'attuale quadro normativo comunitario di riferimento.

Non siamo nel 48, c'è stata molta strada, l'ordinamento finanziario della Regione è enormemente cambiato rispetto all'epoca - l'ordinamento nazionale è cambiato e soprattutto quello comunitario - però forse ci sono delle possibilità e andrebbero sondate per quelle che possono essere delle applicazioni contingenti. Ieri qualcuno nel suo intervento ha parlato anche di una seconda autonomia, forse è bene che questo Consiglio si dedichi e dedichi un momento di approfondimento per capire quali possano essere le possibilità in più e quale può essere il futuro di una previsione che sicuramente aveva un impatto notevole nel 48 e che potrebbe essere riformato con impatti differenti oggi.

Ben venga - lo ha detto prima, rispondendo a un ordine del giorno della collega Spelgatti, l'Assessore Bertschy - la zona franca della ricerca, ma qua si parla di qualcosa di più, è un ragionamento più ampio e l'obiettivo, e lo spiego anche perché è una Commissione speciale, perché alla fine l'obiettivo dovrebbe essere quello di avere un rapport, un lavoro definito frutto di tutta una serie di attività che dovrebbero traguardare con un orizzonte ipotizzato al 2023. Quindi un po' di tempo per ragionare su un grandissimo tema che può avere delle implicazioni anche notevoli se pensiamo soprattutto a quello che può essere il futuro a livello europeo non soltanto dei punti franchi ma - io cito le zone economiche speciali che per adesso guardano soltanto al Sud Europa - anche, in particolare, di quella che può essere la futura normativa in materia di aiuti di Stato che sappiamo si sta revisionando, si dovrebbe revisionare a livello comunitario, anche perché prima o poi il regime del Covid speriamo che termini con il termine della pandemia.

Quindi noi proponiamo questa soluzione, questa possibilità che speriamo possa trovare favorevole non soltanto il Governo ma tutto il Consiglio.

Presidente - Consigliere Baccega, interverrà in seguito dopo l'intervento del Governo... Per mozione d'ordine, certo.

Baccega (GM) - Semplicemente per capire, probabilmente c'è un refuso e io ho poca predisposizione per le Commissioni consiliari d'inchiesta: nel deliberato si parla di Commissione d'inchiesta, vuol dire speciale? È un refuso?

Presidente - Sì sì, è un refuso.

Baccega (GM) - È un refuso, grazie.

Presidente - Per il Governo, il presidente della Regione Lavevaz.

Lavevaz (UV) - Vous l'avez prise assez large, en partant de la Charte des franchises et en arrivant à la Charte de Chivasso dont dans quelques jours, le 19 décembre, on rappellera ses 78 ans de vie. Donc, ce sont des passages très importants évidemment pour la vie de la Vallée d'Aoste et ils sont des arguments qui sont absolument à aborder d'une façon concrète. Je partage complètement l'idée. Je partage complètement le fait de vouloir aborder de façon structurée ces points qui sont évidemment des points centraux de notre autonomie. Tout de même, je ne partage pas le moyen, c'est à dire que je ne crois pas que le bon choix est partir aujourd'hui avec la constitution d'une commission spéciale, mais plutôt de repartir d'une discussion à l'intérieur de la Ière commission qui est la Commission députée pour aborder ce sujet et de là décider ensemble un parcours, qui peut être une commission spéciale plutôt qu'autre chose, mais je relancerais le thème à la discussion à l'intérieur de la Ière Commission, qui est députée surtout à ces sujets. Et donc on n'acceptera pas aujourd'hui d'approuver cette commission tout en partageant la nécessité d'aborder ensemble ce thème de façon plus structurée et plus engageante pour tous.

Presidente - Consigliere Aggravi ne ha facoltà.

Aggravi (LEGA VDA) - Bon Président, je n'avais pas de grandes espérances et tout à fait je suis un peu... je m'attendais un " non " mais je crois que - et je l'ai dit en effet en conclusion de ma présentation - le fait que la volonté de proposer une commission spéciale... oui, Monsieur Baccega, une commission spéciale, il n'y a pas d'enquête dans ce cas, on a d'enquêtes dans d'autres cas, mais pas du point de vue du bilan pour le moment.

La volonté était celle d'arriver à un rapport, à un document final qui pouvait vraiment faire une synthèse de tout un travail, je paire et j'ai déjà vécu ce qui est arrivé pendant l'autre législature pour ceux qui étaient des travaux du casino. On a bien travaillé en IIème commission, on a fait un rapport final mais - je peux demander le temps supplémentaire ? - on a un peu perdu le sens de du travail qu'on faisait, on n'a pas donné une importance vitale et capitale sur ce point.

Tout à fait, même pour le fait qu'ici on parle d'une matière statutaire, de notre Constitution, et surtout d'un point que dans le futur pourrait donner même de l'espérance, à ceux qui voient une Vallée d'Aoste encore plus différente et autonome, et je dis ça pour le fait que probablement, tout après la guerre, on a préféré avoir de l'argent en plus plutôt qu'en avoir en moins, car on avait des nécessités ; on avait une pauvreté, on devait faire face à ça. Aujourd'hui le monde a changé, la Vallée d'Aoste a changé et donc on a besoin de comprendre si notre système d'administration et de gouvernement peut être géré avec une finance un peu plus légère, surtout pour ce qui est des entreprises et des réalités productives.

Donc, on veut apporter au vote l'ordre du jour et tout à fait j'espère et je souhaite que le président de la Ière commission, au-delà delà du résultat de la votation, ira mettre à l'ordre du jour de la Ière commission ce point pour en discuter.

Presidente - Prendo anche io un minuto per ricordare che come Presidenza del Consiglio abbiamo organizzato nel settembre scorso un convegno sulla fiscalità differenziata e le zone franche, concetti che hanno una radice nel passato ma che hanno molte prospettive future e che necessitano di un'interpretazione moderna evidentemente al passo con i tempi, ma che in Europa- come è emerso anche dal convegno del settembre scorso - hanno diverse realtà che possono essere interessanti.

Per dire che l'argomento è comunque all'attenzione di tutti e di questo Consiglio.

Consigliere Rollandin ne ha facoltà.

Rollandin (PA) - Je crois que le thème abordé, celui de la zone franche, découle depuis des siècles. Je voudrais rappeler que sur ce thème il y a eu, pendant les différentes requêtes, une intervention importante, même avec ceux qui avaient déjà d'une façon inférieure à ce qu'on voudrait, quand même... à ce qui avait été le retour, le bien retombé des aspects que justement la zone franche envisageait.

L'article 12 et l'article 14, en effet, donnent la possibilité d'intervenir, comme il a déjà été fait, et je souhaite qu'on puisse nommer cette commission de 8 membres. Justement, à différence des commissions normales, cette commission doit avoir la possibilité d'intervenir d'une façon équitable, mais qui puisse prendre des termes qui puissent avoir la compétence pour aboutir à un résultat, autrement on n'arrive à rien. Donc, je demanderais de maintenir la commission, comme il a été expliqué dans cette mémoire. Attention, on a prévu comme échéance le mois de décembre 2023. Ce qui veut dire qu'il y a un engagement important pour reprendre ce thème, que de temps à autre revient, mais, cette fois, il faudrait vraiment - surtout pour les questions qui se posent au niveau national comme au niveau européen - tenir dans la due considération les aspects que nous pourrions encore avoir avec la zone franche. Evidemment, la zone franche a des limites, mais elle offre aussi de grandes possibilités.

Donc, je demanderais de reprendre ce thème car il est important d'avoir un point de repère qui ne soit pas seulement la Ière Commission qui va s'en occuper ; est nécessaire une commission spécifique qui puisse porter de l'élan de façon convaincue ; il faudrait justement la choisir de la façon la meilleure pour aboutir à des résultats. Autrement, on risque de faire des blablabla ou pire encore, d'arriver à rien de tout.

Presidente - Consigliere Baccega, ne ha facoltà.

Baccega (GM) - Il tema è assolutamente interessante, che sia dibattuto in I Commissione piuttosto che in una Commissione speciale poco importa, l'importante è che si entri nel vivo di questa tematica e come dicono i colleghi che sono intervenuti che si vada ad approfondire e ad avere dei risultati effettivi.

Quindi o in un modo o nell'altro io l'avrei votata e sicuramente voterò questo ordine del giorno che individua anche una Commissione speciale che affronterà questo tema.

Presidente - Mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 14

Favorevoli: 14

Astenuti: 21 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Minelli, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet e Testolin).

L'ordine del giorno non è approvato.

Presidente - Ordine del giorno n. 20. Per l'illustrazione, il consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Con questo ordine del giorno ritorniamo su una vexata quaestio, se così si può definire, che in realtà non è una vexata quaestio che nasce in questi mesi ma nasce in questi anni, più precisamente nasce il 13 febbraio del 2013.

In effetti il 13 febbraio del 2013, con la legge regionale n. 3, vide la luce la legge regionale che conteneva disposizioni in materia di politiche abitative.

Ora che cosa conteneva questa legge regionale che è il caposaldo delle politiche abitative?

Conteneva un articolo - e più precisamente l'articolo 45 - che prevede una cosa ben precisa: il concorso nella copertura delle morosità incolpevole e con due commi disciplina che "la pianificazione regionale individua l'entità del concorso a favore degli enti proprietari di alloggi di edilizia residenziale pubblica per la copertura della morosità incolpevole e 2) la Giunta regionale definisce, con propria deliberazione, i criteri e le modalità di assegnazione delle risorse finalizzate al sostegno degli interventi di cui presente articolo".

Quindi la pianificazione regionale deve individuare qual è l'entità del concorso a favore degli enti proprietari e la Giunta regionale deve fare una cosa molto semplice ma, visto che sono passati quasi dieci anni, molto complessa. Deve fare una delibera. Deve fare una delibera dove si definiscono i criteri e le modalità di assegnazione delle risorse e chi soprattutto può accedere. Perché?

Che cos'è la morosità incolpevole? La morosità incolpevole, riferita agli alloggi di edilizia residenziale pubblica, è quella morosità che si accumula non perché non si vuole pagare l'affitto mensile, ma perché non si può pagare l'affitto mensile.

Immaginate la condizione di persone che devono pagare anche soltanto 100 euro, e io ricordo una persona che mi diceva: "Sai Andrea, io ho 60 euro da pagare tutti i mesi per l'affitto di casa, ma io non guadagno neanche un euro, io vivo grazie ai pacchi che mi dà la Caritas e quindi io non posso pagare l'affitto di casa né posso pagare le spese, le bollette. Che cosa devo fare?" e io, che ai tempi ero in Comune ad Aosta, dicevo: "Caspita, ho visto una legge e c'è scritto che la Regione deve aver deliberato le modalità con le quali puoi rientrare nella morosità incolpevole".

Invece no, dal 2013 a oggi le famiglie che si trovano in queste condizioni, di non poter pagare l'affitto delle case popolari, non possono fare ricorso alla morosità incolpevole perché non è stata disciplinata con delibera di Giunta.

Ora qual è il punto? Il punto è che la delibera di Giunta deve dire una cosa molto semplice: fino a quale reddito, con quale reddito, con quale Isee si accede alla morosità incolpevole? Cioè quanto devo guadagnare affinché io debba pagare o non pagare l'affitto della mia casa popolare?

Ma è così complicato definirlo? Perché considerate che ci sono persone che mi stanno scrivendo in questo periodo - siamo quasi a Natale - dicendo che l'Arer gli ha mandato delle lettere di risoluzione del contratto perché hanno una morosità nei contratti ma loro mi dicono: "Ma io non posso pagare, non è che non voglio" perché la legge regionale prevede che dopo quattro mensilità non pagate si decada dall'assegnazione.

Allora, se dopo quattro mensilità in cui io non posso pagare l'affitto, perché guadagno zero, decado dall'affitto e mi trovo senza casa, e mi trovo senza casa perché l'Amministrazione regionale non ha deliberato un atto che è previsto da un articolo di legge, è un problema, è un problema grave, ed è un problema grave che questo appello io lo faccio dal 2015! Però non capisco: obiettivamente nessuno è stato in grado di spiegare perché non si sia mai arrivati a disciplinare questa delibera di Giunta.

Allora anche qui io le ho fatto un appello, Assessore, durante l'anno 2020 dicendo: "Guardi che bisogna assolutamente deliberare la morosità incolpevole", così come le ho fatto l'appello a deliberare per quanto riguardava la misura unica di sostegno.

A oggi siamo ancora in alto mare, a oggi ancora non c'è niente e questa è una legge regionale - voi non rispettate una legge regionale! - e questo va a detrimento in primis delle famiglie, in secondo luogo dell'Arer, che dovrebbe avere dei soldi per gli affitti che dovrebbe utilizzare nelle manutenzioni e nei lavori e di cui non può disporre.

Quindi, con questo ordine del giorno le chiedo, Assessore, e chiedo a quest'aula d'impegnare la Giunta regionale a disciplinare con delibera di Giunta quanto previsto dall'articolo 45.

Presidente - Assessore Barmasse ne ha facoltà.

Barmasse (UV) - La morosità incolpevole, come ha detto giustamente il consigliere Manfrin, nasce dal Decreto Legge 31 agosto 2013: l'articolo 6 comma 5 istituisce il fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli, rinviando a un successivo decreto non solo la ripetizione delle somme disponibili, ma anche la definizione dei criteri e della priorità per l'accesso ai contributi.

Con successivo decreto del Ministero delle infrastrutture e trasporti, 14 maggio 2014, oltre a essere definite le quote di riparto del fondo per ciascuna Regione, all'articolo 2 è stabilito quanto segue:

al comma 1 per morosità incolpevole s'intende la situazione di sopravvenuta impossibilità a provvedere al pagamento del canone locativo a ragione della perdita consistente nella riduzione della capacità reddituale del nucleo familiare;

al comma 2 la perdita o la consistente riduzione della capacità reddituale di cui al comma 1 possono essere dovute a una delle seguenti cause: perdita del lavoro per licenziamento, accordi aziendali o sindacali con consistente riduzione dell'orario di lavoro, cassa integrazione ordinaria o straordinaria che limiti notevolmente la capacità reddituale, mancato rinnovo dei contratti a termine di lavoro atipici, cessazione di attività libero-professionale d'imprese registrate derivanti da cause di forza maggiore o da perdita di avviamento in misura consistente, malattia grave, infortunio o decesso del componente di un nucleo familiare che abbia comportato una consistente riduzione del reddito complessivo al nucleo medesimo e la necessità dell'impiego di parte notevole del reddito per fronteggiare le rilevanti spese mediche assistenziali.

Il successivo articolo 3 del decreto definisce i criteri, cioè parametri reddituali, che devono essere posseduti dai nuclei per l'accesso ai contributi.

È bene specificare che il riconoscimento della condizione di morosità incolpevole non dispensa l'inquilino dal pagamento del canone delle spese - né attuali né pregresse - ma gli consente, sussistendo le condizioni, di ottenere delle risorse economiche finalizzate al pagamento dei canoni delle spese.

In relazione a quanto sopra esposto e alle sollecitazioni già pervenute all'Assessorato, anche attraverso iniziative del sindacato ispettivo, segnalo che è volontà dell'Amministrazione disciplinare a breve i criteri per la definizione della morosità incolpevole a livello regionale, pertanto ritengo di proporre l'astensione sull'ordine del giorno in questione.

Presidente - Consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Mi si permetta di dire che questo gioco delle parti è assolutamente stucchevole. Noi vi impegniamo e vi ricordiamo che dovete fare un impegno, ve lo ricordiamo da un anno e voi ci dite: "Ma no, la facciamo breve, quindi asteniamoci". Se volete prenderci in giro, continuate a prenderci in giro. Io non ritiro un bel niente. Votiamo.

Presidente - Consigliere Baccega ne ha facoltà.

Baccega (GM) - Ogni tanto mi sento anche preso in causa, perché se dal 2013 a oggi non si è fatta quella delibera, probabilmente ci sono delle concause e io che ho fatto l'Assessore ai lavori pubblici con quella delega sono sicuro che ci sono delle concause che potranno venir fuori nel dibattito che andremo ad affrontare quando tratteremo il tema.

Quindi prima entriamo nella logica d'individuare questa delibera meglio sarà, soprattutto per gli utenti. Il mio voto sarà favorevole.

Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 16

Favorevoli: 16

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet e Testolin).

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 21 della Lega. Consigliere Ganis per l'illustrazione, ne ha facoltà.

Ganis (LEGA VDA) - Abbiamo già discusso questa tematica in Consiglio regionale, ponendo l'attenzione a un problema annoso ma sempre attuale, quello relativo all'amianto.

Come abbiamo evidenziato nell'interpellanza discussa in Consiglio, sul territorio valdostano sono presenti ancora edifici privati e pubblici con presenza di manufatti contenenti amianto, quando, in base alla normativa regionale - Piano regionale di gestione dei rifiuti - questi manufatti dovrebbero essere modificati.

Dalla risposta del Presidente è emerso che grandi superfici sono state effettivamente bonificate, in particolare sono stati rimossi tetti che contenevano amianto per un totale circa di 278 mila metri quadri nel 2019, ma ancora oggi è possibile intravedere tetti in eternit nel nostro territorio.

Una risposta ci delizia, il fatto di essere a conoscenza che il Piano regionale di gestione dei rifiuti - volume 3," Bonifica dei siti contenenti amianto" - risulta essere aggiornato, ma questo non ci distoglie dal fatto che questo materiale è ancora presente e che dovrebbe essere ormai sparito dalla circolazione.

Il problema riguarda lo stato di conservazione delle coperture in eternit e proprio per questo andrebbe rimosso nell'immediato, perché la pericolosità di questo materiale è legata allo stato di conservazione; infatti l'usura, dovuta al passare degli anni, le rende friabili e le polveri si possono disperdere nell'ambiente circostante e, se respirate, possono causare rischi per la salute.

Stiamo parlando di materiale bandito in Italia con l'entrata in vigore della legge 257/1992, esattamente ben 29 anni fa.

Ecco perché in vista del nuovo piano dei rifiuti ancora da definire ed evidenziato che nel DEFR la problematica relativa l'amianto e alla sua bonifica non viene menzionata, portiamo all'attenzione del Consiglio regionale questo problema.

In base a queste considerazioni, il Consiglio regionale impegna il Governo regionale, nell'ambito del processo di revisione del Piano di gestione dei rifiuti, a definire una più puntuale programmazione e relative specifiche misure d'intervento volte alla protezione dell'ambiente, alla decontaminazione e a smaltimento e bonifica delle realtà, sia pubbliche che private, in cui sono ancora presenti manufatti in amianto.

Presidente - Per il Governo, il Presidente della Regione.

Lavevaz (UV) - Io non ricordo se lei, collega Ganis, è membro della III Commissione, ma comunque questo ordine del giorno ha un baco di fondo, nel senso che - pur condividendo la problematica come una problematica da affrontare, come abbiamo già detto, peraltro non soltanto in ambito di competenza dell'Assessorato all'ambiente ma anche e soprattutto in quello sanitario - il fatto è che il Piano gestione dei rifiuti è stato licenziato dalla Giunta, quindi il Governo il suo lavoro l'ha sostanzialmente completato, perché si è avviata la procedura di VAS che si è conclusa qualche settimana fa; abbiamo fatto un passaggio informale in III Commissione anche con i dirigenti, quindi sostanzialmente quello che lei propone può benissimo essere fatto, ma lo deve fare la Commissione consiliare, la III Commissione o, eventualmente, poi il Consiglio regionale nell'ambito dell'analisi del Piano rifiuti.

Quindi l'impegnativa non può essere accettata perché il Governo sostanzialmente ha finito il suo lavoro.

Presidente - Consigliere Ganis ne ha facoltà.

Ganis (LEGA VDA) - Capisco tutto, capisco i passaggi che bisogna fare in Commissione dato che ne faccio parte - faccio parte della IV Commissione, però seguo anche le altre - quindi mi rendo conto dei vari passaggi, però quello che non capisco è che ancora oggi, ripeto, ci siano edifici con coperture in amianto. Ancora adesso.

Quindi personalmente farò una richiesta più approfondita per appurare se questi edifici almeno siano stati censiti. O c'è una mancanza di dialogo tra chi deve vigilare e chi deve intervenire per rimuovere questi manufatti, altrimenti non riesco a capacitarmi.

Detto questo, ripeto, continueremo a vigilare e a fare i dovuti approfondimenti, ripeto, sono trascorsi 30 anni, ci sono manufatti contenenti amianto praticamente presso le abitazioni presenti sul territorio valdostano.

Quindi noi non ritireremo l'ordine del giorno, andrà votato.

Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 10

Favorevoli: 10

Astenuti: 24 (Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Minelli, Padovani, Restano, Rollandin, Rosaire, Sapinet e Testolin).

L'ordine del giorno non è approvato.

Con questo ordine del giorno sospendiamo brevemente per cambio aria.

La seduta è sospesa dalle ore 16:58 alle ore 17:17.

Bertin (Presidente) - Riprendiamo, siamo all'ordine del giorno n. 22 della Lega. Il consigliere Planaz si è prenotato, invito però i colleghi a prendere posto con una certa rapidità senza soprattutto creare questo brusio di fondo. Consigliere Planaz ne ha facoltà.

Planaz (LEGA VDA) - Visto il punto 1.18 della sezione Agricoltura e risorse naturali del Documento Economico Finanziario Regionale, nel settore primario la Regione persegue i seguenti obiettivi: favorire la valorizzazione dei paesaggi alpini e il mantenimento del territorio, a tal fine sono volti, oltre alla pianificazione territoriale degli usi del suolo, gli interventi sul territorio di regimazione delle acque e quelli volti alla percorribilità della viabilità interpoderale e al recupero del patrimonio edilizio esistente per la realizzazione di fabbricati rurali e attività legate alla multifunzionalità e diversificazione in agricoltura.

Valorizzare e agevolare il lavoro svolto dai consorzi irrigui e dai consorzi di miglioramento fondiario, che con l'attività di bonifica rendono vivibili e sfruttabili porzioni di territorio altrimenti incolte e improduttive.

In tale ambito è prevista la concessione di contributi ai consorzi di miglioramento fondiario per la manutenzione straordinaria, nonché per la gestione ordinaria e il funzionamento delle opere comprensoriali di miglioramento fondiario.

È necessario inoltre rafforzare la struttura di supporto ai consorzi e sostenerli in merito alle problematiche delle percorribilità delle strade poderali.

Visto il punto 1.16, sempre della sezione Opere pubbliche e territorio, le priorità del settore sono concentrate nei seguenti punti: sviluppare l'azione regionale per la tutela delle risorse idriche in ottica di gestione sostenibile delle stesse per non pregiudicare il patrimonio idrico, la vivibilità dell'ambiente, la fauna, la flora acquatica, i processi geomorfologici e gli equilibri idrologici e per promuovere l'uso razionale e sostenibile delle risorse idriche in tutti i settori della loro valorizzazione economica nel rispetto dell'ambiente in tutta un'ottica di solidarietà sociale, tutelandone l'alto valore ambientale, culturale ed economico.

Questo è quello che troviamo nel Documento Economico 2022-2024.

In vista ai contenuti della delibera di Giunta regionale n. 812 dell'8 aprile 2011, con valutazione positiva condizionata sulla compatibilità ambientale e sulla realizzazione di una pista di servizio per la realizzazione dell'acquedotto area Pessè e dell'acquedotto area Varfey nel Comune di Perloz proposto al Consorzio miglioramento fondiario Crabun.

Visto che su molti aspetti anche lei, Assessore, ha sottolineato l'importanza di tutelare il territorio, i paesini, le piccole comunità e di avere anche un occhio di riguardo per chi ci lavora.

IL Consiglio regionale impegna il Governo regionale, con il coinvolgimento del Comune di Perloz e delle controparti a vario titolo interessate, ad avviare l'iter per la realizzazione della pista di servizio agli acquedotti area Pessè area Varfey nel territorio del Comune di Perloz.

Presidente - La parola all'assessore Sapinet.

Sapinet (UV) - Con il Consorzio miglioramento fondiario di Perloz e con lo stesso Comune, vari sono stati i confronti su questa viabilità ma anche su altre: una in particolar modo sulle problematiche legate a una stalla posta alla destra orografica del Lys e altri alpeggi che ben conosce nella zona sempre del Mont Crabun.

La delibera che cita la 812/2011, questo va precisato, era una delibera che dava una valutazione positiva sulla compatibilità ambientale e non costituiva, ahimè, un impegno di spesa.

L'iter che ha portato a questa deliberazione è stato avviato con un'espressa richiesta da parte del Comune di Perloz del 7 settembre 2010. Poi, in relazione alle nuove disposizioni in merito al servizio idrico, gli interventi sulla rete acquedottistica potrebbero percorrere altre fonti di finanziamento ma è evidente la necessità di ragionare su una "misura viabilità" per dare risposta alle esigenze dei territori, qui parliamo di andare a servire una parte di acquedotto ma, come le dicevo, tante sono le esigenze e si sta ragionando.

È intenzione dell'Assessorato costruire una "misura viabilità" al fine di risolvere le varie criticità, una misura che potrebbe essere trasversale con varie finalità, andando incontro alle esigenze dei Comuni, dei consorzi di miglioramento fondiario ma anche e soprattutto di quegli alpeggi o comprensori che - pur dotati di una buona superficie a pascolo e di strutture adatte al ricovero degli animali e alla trasformazione del latte - non dispongono di una viabilità neanche trattorabile.

Tale misura potrebbe essere co-finanziata dai consorzi di miglioramento fondiario, ma anche in collaborazione, a seconda dei casi, con i Comuni interessati.

Al momento non si conoscono ancora eventuali aperture sulla prossima programmazione di sviluppo rurale ma sicuramente, se ci saranno, verranno sfruttate.

In alternativa, come detto, alcuni aggiornamenti andranno fatti.

È chiaro che è una misura non solo di un iter specifico, ma deve garantire un'uniformità di trattamento, come per tutte le casistiche che hanno criticità simile.

Quindi, con l'impegno di lavorare al fine di una misura di viabilità in alternativa a eventuali opportunità che arriveranno dal programma di Sviluppo rurale e di non concentrarci solo su una casistica, chiedo il ritiro dell'iniziativa e, in alternativa, propongo l'astensione.

Presidente - Consigliere Planaz.

Planaz (LEGA VDA) -. Questa è una casistica, una casistica un po' anomala, nel senso che c'era stato un parere da parte della Giunta regionale e poi, come dice lei, non costituiva un impegno di spesa però penso che se andiamo a formulare dei documenti, come lei ha detto adesso dobbiamo stabilire una norma che ci conceda di poter ancora dare via a quei pochi alpeggi, sono quasi tutti collocati in bassa Valle e più che altro non sono ancora serviti tutti da strada e sono ancora condotti e lavorati in un certo modo molto tradizionale che comporta molto dispendio di energie, perché se si conduce un alpeggio con dei manzi ma dove si conducono degli alpeggi con della produzione... (inc.)

Non ritiriamo questa iniziativa per il semplice fatto che c'era già un documento che dava atto di questo e lei ha detto di prendere l'impegno per portare avanti una misura, questo documento era un modo in più di portare avanti il suo impegno. Lei dice che vuole portare avanti l'impegno e poi ci boccia le iniziative, veda lei.

Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 14

Favorevoli: 14

Astenuti: 21 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Minelli Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet e Testolin).

L'ordine del giorno non è approvato.

Presidente - Ordine del giorno n. 23 della Lega. Per l'illustrazione il consigliere Perron.

Perron (LEGA VDA) - Avevamo chiesto di poter modificare all'ultimo un ordine del giorno, non so quale sia esattamente la modalità prevista, se si può fare sennò io illustro l'ordine del giorno come è, però avevamo chiesto se si poteva modificare.

Presidente - La discussione generale è chiusa, per cui in via di principio non si potrebbero apportare modifiche all'ordine del giorno, ma se l'Aula è d'accordo, si può modificare. L'Aula è sovrana. Pertanto se non ci sono obiezioni, verrà messo in votazione l'ordine del giorno come modificato e illustrato da lei. Non vedo obiezioni... Consigliere Marguerettaz per mozione d'ordine.

Marguerettaz (UV) - Per manifestare l'accordo da parte nostra per la modifica all'ordine del giorno.

Presidente - Consigliere Perron può procedere all'illustrazione così come modificato d'accordo con gli Assessori competenti.

Da quanto ho capito non è ancora formalizzato, pertanto passiamo al punto seguente, n 24, torneremo successivamente. Consigliere Aggravi per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 24 della Lega.

Aggravi (LEGA VDA) - Questo ordine del giorno ha un'impegnativa chiara, ovvero impegnare il Governo a presentare nella deputata Commissione consiliare entro sei mesi dall'approvazione dell'ordine del giorno un insieme di misure volte a revisionare il testo della vigente legge 20/2016 con l'obiettivo di rafforzare il livello di trasparenza e indipendenza nella gestione delle società a partecipazione pubblica, attraverso la previsione di procedure comuni a tutte le realtà partecipate, di selezione del personale nonché dell'assegnazione di incarichi e/o nell'espletamento di bandi di fornitura o prestazioni professionali.

Perché c'è questa necessità, al di là di tutto? Questo è un provvedimento sostanzialmente di governance, quella che spesso si è già detto, perché nelle società partecipate si vede un po' di tutto: selezioni interne, concorsi aperti, nomine di Commissione, selezioni dove magari è anche capitato che magari i bandi non sono stati propriamente pubblicati sul sito, insomma non ci sono delle visioni chiare, soprattutto per tipologia di società partecipate e questo genera un duplice problema: da un lato, è vero, sono società che si direbbe nell'ante Madia di diritto privato ma di proprietà pubblica, però è anche vero che, essendo proprio di proprietà pubblica e avendo un azionista comune e finendo poi nel grande gruppo dell'amministrazione pubblica, sarebbe bene, perché così vuole la logica aziendale, che ci siano delle linee guida comuni, ripeto, almeno per tipologia di società, perché poi, vedete, succedono delle cose un po' brutte, nel senso che siamo in una realtà molto piccola e quindi tutti penso che abbiano dei parenti, degli amici, dei fratelli, dei figli, figli non tutti, delle mogli, anche lì non tutti hanno delle mogli, parlo almeno per il sottoscritto, però potrebbe capitare, e perché costoro non dovrebbero poter partecipare a una selezione ancorché la selezione sia fatta poi con i crismi che, tra l'altro - ricordiamo l'articolo 19 della Madia - comunque poi finiscono verso dei crismi di pubblicità pubblica e, soprattutto, che vengano almeno gestite nella maniera più trasparente possibile.

Questo principalmente, non per andare a fare sostanzialmente i guardiani della notte in queste cose, ma perché c'è una questione di reputazione dal punto di vista della Regione, dal punto di vista della stessa società, perché poi è brutto dover fare - e su questo con l'assessore Caveri ci è già capitato all'epoca su una selezione interna di doverne parlare - anche delle iniziative che sono anche un po' brutte da portare avanti in Consiglio perché poi, spesso e volentieri, si finisce per fare quei "nom e cognom" che hanno caratterizzato tempi passati.

Quindi forse è il caso - e questa era un'opzione, tra le tante leggi che si vorrebbe modificare o riformare la 20 è una di quelle - di valutare d'inserire in norma o comunque di definire una linea guida comune a tutte le realtà partecipate.

Ben vengano poi dei ragionamenti - e qui adesso non voglio scatenare i colleghi sul discorso - però mi viene in mente soltanto questo, ovvero per silos - e quindi diciamo per tipologia di società e soprattutto magari anche per l'attività che queste società conducono, perché ovviamente hanno delle necessità differenti le une dalle altre - le società di impianti a fune hanno dei bisogni, le società che si occupano di gestione del personale e di servizi ne hanno altri e, perché no, magari mettiamoci anche gli enti strumentali, perché poi spesso e volentieri sono delle realtà comunque più che a partecipazione diciamo a continuazione pubblica, perché l'ente strumentale è un braccio, sostanzialmente è un continuum dell'attività pubblica, che almeno siano comuni e quell'attività che nell'ultimo Consiglio l'assessore Caveri ha chiamato di guardiania forse può diventare un poco più proattiva e meno sanzionatoria.

Presidente - L'assessore Caveri per il Governo.

Caveri (AV-VdA Unie) - Affronto il tema con grandissima serenità. Le devo dire che la legge è già pronta, nel senso che la porteremo in Giunta entro la fine del mese di gennaio e le linee direttrici ricalcano quello che lei ha messo nell'ordine del giorno, quindi io le chiedo di ritirarlo e di fidarsi, nel senso che verrà scaricata in Consiglio dopo ancora un passaggio politico che dobbiamo fare in maggioranza, però il legislativo l'ha già editata, ha già controllato il lavoro svolto dal Dipartimento delle partecipate, quindi credo che in Consiglio si potrà affrontare la tematica ma le linee sono esattamente quelle che lei ha citato.

Lei ricorderà che già qualche volta mi è capitato di dover segnalare alcuni situazioni delicate, quindi non esiste difficoltà a cogliere nella sostanza l'ordine del giorno, le chiedo però per correttezza, visto che in realtà siamo addirittura più avanti rispetto alla previsione di sei mesi, di ritirarlo fidandosi del fatto che la presenteremo altrimenti ci asterremo.

Presidente - Consigliere Aggravi ha la parola.

Aggravi (LEGA VDA) - Che dire, Assessore, ubi Caveri Aggravi cessat.

contento che lei sia sereno, non capisco perché lei si dovrebbe agitare, sinceramente magari c'è qualche cosa che mi sono perso, poi magari nei prossimi giorni approfondirò con qualche accesso agli atti, vedremo, però stia pure sereno, non si faccia problemi. Che dire? Apprezzo e sono contento di questa notizia e con gaudio magno ritiro l'ordine del giorno e più che fiducia o serenità, attendo con grande trepidazione di poter vedere questo testo di legge e soprattutto di capire effettivamente quello che avete fatto e quello che cercheremo magari di migliorare in Commissione, d'accordo con lei e con il Governo, che deve rimanere sereno. Non agitatevi.

Presidente - L'ordine del giorno è ritirato. Passiamo al n. 25 e poi ritorniamo al 23 se può andar bene. Ordine del giorno n. 25 della Lega. Consigliere Planaz per l'illustrazione.

Planaz (LEGA VDA) - Esenzione de minimis per danni da fauna selvatica. Questa iniziativa nasce a seguito dell'aumento esponenziale di tutte le tipologie di fauna selvatica, soprattutto predatori, e di tutti gli eventuali danni che possono arrecare, ma non solo in predazione e quant'altro, che già da molto tempo vengono risarciti sotto forma di aiuti in de minimis.

Gli aiuti in de minimis sono, come penso lei Assessore sa, di una cifra ben definita, che a seguito degli ultimi avvenimenti che abbiamo avuto modo di vedere nella nostra regione, a volte non sono sufficienti per risarcire l'intero danno che eventuali aziende agricole possono subire da attacchi o danni a culture da ungulati e quant'altro perché superano il valore del de minimis che è di 20 mila euro, senza dimenticare che non è l'unica misura che viene risarcita come de minimis, ci sono anche altre tipologie di aiuti che vengono conteggiati nel valore de minimis e che escludono molte volte i danni arrecati soprattutto in questo momento da lupi ma, come abbiamo potuto vedere, adesso abbiamo anche un altro ospite nella nostra regione che può creare danni non indifferenti anche se forse e un po' meno preoccupante del lupo, comunque vedremo poi in futuro.

Questo ordine del giorno chiede al Governo regionale ad avviare l'interlocuzione necessaria con il Governo nazionale affinché i contributi di cui alla lettera D del comma 2 e al comma 3 dell'articolo 11 delle modifiche e all'allegato della DGR 501/2019 siano erogati al di fuori dagli aiuti in regime de minimis.

Presidente - Assessore Sapinet per il Governo.

Sapinet (UV) - Questa è una questione che segue un po' a ruota la problematica dei predatori. Devo fare una piccola correzione: nelle premesse viene citata la delibera 501/2019, che è stata superata dalla 1407/2021, una delibera che è stata modificata proprio per venire incontro al mondo zootecnico, come ho detto anche questa mattina per cercare di accompagnare il settore in un processo di convivenza, non facile, e per acquisire la consapevolezza e preparare ad affrontare questa tematica.

Da qui e durante tutto l'anno i vari fatti che sono successi ci hanno fatto ragionare su questo aspetto e ci siamo messi immediatamente all'opera per cercare appunto di andare nella direzione che lei chiede con questa iniziativa.

Va detto che il quadro normativo europeo - lei probabilmente lo sa, ma è giusto citarlo - permette il riconoscimento solo dei danni e prevenzione da fauna protetta, per danni da fauna protetta intendiamo quelli del lupo, non il cinghiale e non il cervo.

Gli Stati, ovvero il Ministero dell'agricoltura, devono recepire, e devono farlo da tre anni ormai, tale normativa con una legge ombrello che permetta poi alle Regioni di muoversi.

In questo caso nell'iniziativa si chiede di avviare, in realtà questo avvio è già partito, l'iter è già avviato da qualche mese, non è un segreto, l'ho detto più volte in varie occasioni che c'è l'impegno, che stiamo sollecitando il Ministero, quindi questa attività è già in corso, e soprattutto un'importante azione a far squadra - non siamo soli - con le Regioni dell'arco alpino per tutte le problematiche legate alla fauna selvatica, questa compresa. Pertanto chiedo il ritiro dell'iniziativa o propongo l'astensione.

Presidente - Consigliere Planaz ne ha facoltà.

Planaz (LEGA VDA) - Non avevo dubbi sulla sua richiesta di ritiro, mi viene da sorridere.

Le voglio solo ricordare che questi indennizzi di danni provocati da animali predatori della fauna selvatica non possono essere considerati come aiuti in de minimis in quanto costituiscono risarcimento per un danno e per questo penso che non ci vada "da tre anni" per specificare da chi di competenza; poi lei mi ha citato l'interlocuzione con le altre Regioni a livello nazionale ma lo sa benissimo che ci sono anche altre strade per risarcire i danni, bisogna avere la volontà, perché lei ha parlato di tre anni ma queste richieste sono state avanzate da più di cinque anni.

L'Assessorato è sotto la sua responsabilità solo da un anno, però vedo che continua a mantenere questi tempi molto brevi, per questo non ritiriamo, affrontiamo la votazione, starà a voi a decidere se è utile o no.

Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 16

Favorevoli: 16

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet e Testolin).

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 26. Consigliere Ganis, per l'illustrazione.

Ganis (LEGA VDA) - La pandemia da Covid-19 ha messo da una parte a dura prova il sistema socio-sanitario valdostano, dall'altra ha evidenziato la necessità di potenziare la sanità a livello territoriale.

Da quello che è emerso analizzando il DEFR 2022-2024 molti sono gli obiettivi da raggiungere e molte saranno le strategie che verranno adottate, come quelle di valorizzare il ruolo dei medici e la medicina generale, l'introduzione d'incentivi, sviluppare nuove tecnologie in ambito sanitario, tra cui la telemedicina e, finalmente, la realizzazione di un nuovo presidio ospedaliero.

Sono passi importanti per la sanità valdostana.

La pandemia inoltre ha portato a convertire le microcomunità in strutture socio-sanitarie per far fronte alle nuove necessità e ai bisogni dei cittadini, vedi le strutture come Variney.

Detto questo, però, non bisogna tralasciare i vari distretti sanitari presenti nel nostro territorio, piccoli presidi che vivono giornalmente i bisogni della comunità, come quello presente a Verrès e già più volte menzionato nelle varie interpellanze presentate. Piccoli presidi, appunto, che potrebbero far prevenzione e promozione per quello che concerne la salute, oltre a fornire servizi essenziali alla comunità, distretti che potrebbero intervenire a scopo proattivo, evitando così aggravamenti di determinate patologie e ospedalizzazioni di massa al fine di dare un servizio efficiente ai cittadini valdostani.

Ecco perché le strutture sanitarie come quella di Verrès - situate nella Bassa Valle e che contano numerosi utenti - andrebbero potenziate a vantaggio della comunità e alle esigenze di tutti i cittadini valdostani.

In base a queste considerazioni, il Consiglio regionale impegna il Governo regionale, anche nell'ambito della prossima definizione del piano socio-sanitario, a rafforzare maggiormente la struttura di medicina territoriale, tenendo anche conto dell'importanza strategica che la struttura di Verrès ha per la Bassa Valle.

Presidente - L'assessore Barmasse per il Governo.

Barmasse (UV) - In realtà il motivo del suo ordine del giorno, di fatto, è già ampiamente previsto nel Piano socio-sanitario. Verrès sarà - o per lo meno così è previsto - sede di uno dei due Ospedali di comunità così come anche sede di una casa della comunità, quindi è già previsto un rafforzamento della sanità a Verrès, mi sembra giusto perché è giusto in Bassa Valle rafforzare la sanità.

Ci sono già state delle interlocuzioni anche con il Comune di Verrès, con il quale siamo perfettamente d'accordo così anche come con l'Unité di competenza.

Questo è già previsto nel nostro piano, è già nelle corde dell'Assessorato, per cui io condivido il suo ordine del giorno, ma le devo chiedere per queste motivazioni di ritirarlo, sennò propongo l'astensione alla maggioranza.

Presidente - Consigliere Ganis, ne ha facoltà.

Ganis (LEGA VDA) - Prendiamo atto di quello che ci ha detto e approfondiremo il tutto quando verrà definito il Piano socio-sanitario.

Siamo fiduciosi affinché questa struttura, quella di Verrès, di così grande importanza strategica possa diventare un presidio sanitario importante per tutta la comunità valdostana. Detto questo la ringrazio e ritiro l'ordine del giorno.

Presidente - L'ordine del giorno è ritirato. Possiamo tornare all'ordine del giorno n. 23; tra l'altro è stata inviata tramite e-mail a tutti i Consiglieri la modifica dell'ordine del giorno in questione. Consigliere Perron, per illustrare l'ordine del giorno n. 23 della Lega.

Perron (LEGA VDA) - È la terza nostra iniziativa su questo tema, ci sono più di ottanta persone impegnate nei settori sia pubblico che privato, settori affini a quello degli OSS, operatori socio sanitari, che aspettano la riqualifica per appunto diventare OSS, dei quali sappiamo c'è grandissimo bisogno in questo periodo.

Il bando è stato emesso mesi fa con più finestre per la presentazione dei progetti, ma ancora manca la delibera definitiva.

Più volte abbiamo avuto dei contatti anche con l'Amministrazione, ci era stato assicurato che tutti i passaggi erano stati fatti e si aspettava di poter chiudere finalmente questa questione.

Era agosto, poi novembre. Sono intervenuti quindi nuovi fermi, sappiamo che la bozza di delibera c'è e sarebbe accolta favorevolmente, sia dai lavoratori da riqualificare sia da varie strutture che faranno poi la loro parte.

Sappiamo invece che c'è un parere sfavorevole dei sindacati che è intervenuto e che in questo caso va a bloccare l'iter e lo sblocco della situazione.

Chiediamo quindi l'impegno della Giunta regionale a incontrare le forze sindacali per i confronti che si rendono necessari, atti a dare finalmente corso alla modalità di riqualifica che ormai sono più di sei mesi e ottanta persone che attendono.

Presidente - Per il Governo, l'assessore Barmasse.

Barmasse (UV) - Condivido quanto ha appena espresso il consigliere Perron. Noi abbiamo già avuto due incontri con le organizzazioni sindacali, le quali hanno però comunicato formalmente in data 7 dicembre di ritenere assolutamente insufficiente la proposta di riduzione del numero di ore - da mille a trecento - del percorso formativo di riqualifica per garantire la preparazione adeguata dei futuri operatori chiamati a operare anche in contesti ospedalieri.

La proposta "Rimodulazione dei percorsi formativi" era finalizzata all'acquisizione della qualifica OSS ed era stata ipotizzata al fine di poter appunto utilizzare un avviso pubblico per formazione per un massimo di 300 ore già pubblicato per accelerare i tempi di riqualifica.

Ribadisco la necessità, e anche l'urgenza, dal punto di vista del sistema sanitario di avere degli operatori socio-sanitari - e questa è una riqualifica che questi operatori stanno aspettando da tempo - e condivido anche l'urgenza, per cui propongo alla maggioranza di accogliere questo ordine del giorno.

Ribadisco la necessità e anche l'urgenza, la necessità dal punto di vista del sistema sanitario di avere degli operatori socio-sanitari - e questa è una riqualifica che questi operatori stanno aspettando da tempo - quindi condivido anche l'urgenza, per cui propongo alla maggioranza di accogliere questo ordine del giorno.

Presidente - Consigliere Restano ne ha facoltà.

Restano (GM) - Colgo l'occasione solo per rammentare, visto che si devono incontrare i sindacati, che è ancora da risolvere la questione che abbiamo sollevata e approvata con mozione sulle OSS, da ricollocare le OSS prescritte, in questo caso bisogna vedere la questione con i sindacati e poi con gli uffici del personale della Regione e della sanità.

Inoltre vi segnalo, così per conoscenza, che questo personale di cui abbiamo appena trattato in forza alle Unités des Communes o alla Regione è qualificato non come personale sanitario e su questo punto dovremmo fare una riflessione tutti insieme.

Presidente - Consigliera Eika Guichardaz.

Guichardaz E. (PCP) - Pur capendo l'esigenza di avere OSS sul campo, secondo noi sulla formazione non bisogna retrocedere, proprio rispetto a quello che diceva ora il consigliere Restano, vista l'alta qualifica comunque che viene richiesta e soprattutto il ruolo che in questo momento gli OSS stanno ricoprendo sovente anche sostituendo o comunque facendo la loro parte rispetto alla carenza di personale infermieristico.

Quindi bene che ci sia questo confronto con i sindacati, tenendo conto che la formazione è assolutamente indispensabile, e anche un'alta formazione, per il ruolo che hanno.

Presidente - Consigliere Manfrin ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Innanzitutto per ringraziare il collega Perron per la presentazione di questa iniziativa che fa seguito a numerose altre iniziative formulate all'interno di questo Consiglio, proprio per intervenire sulla formazione delle OSS e quindi accogliere con soddisfazione l'approvazione da parte della maggioranza e dall'altra parte per chiarire che con questo tipo di formazione si va a intervenire su persone che già attualmente, sostanzialmente, svolgono la funzione di OSS, cioè fanno chiaramente quelle funzioni che sono vicine, praticamente già operano come OSS, anche se in realtà non riconosciute.

Quindi non si sta parlando di fare una formazione abbreviata a persone che per la prima volta si affacciano a questo mondo, ma si sta semplicemente dicendo di formulare e di dare una formazione a persone che già attualmente svolgono questo tipo di ruolo e quindi permettere di avere del personale qualificato - che a questo punto possa contribuire nelle strutture dove vi è necessità e soprattutto in strutture che richiedono la presenza di OSS qualificate - e di offrire la possibilità d'incidere e di dare anche degli sbocchi professionali a decine di persone che li stanno attendendo da diverso tempo.

Presidente - Consigliere Perron brevemente.

Perron (LEGA VDA) - Ha completato il capogruppo Manfrin, quindi non ho altro da dire. Ringrazio per questo, ricordo solo che questi corsi di riqualifica più brevi si rendono necessari perché queste persone che già lavorano nel settore non possono accedere a quei corsi di riqualifica di mille ore, perché lì ci sono i vincoli europei, quindi c'è il paradosso per cui qualcuno ha dovuto addirittura licenziarsi magari per fare dei corsi mentre queste persone già lavorano.

Quindi ringraziamo per la sensibilità su questo tema che abbiamo portato avanti varie volte e speriamo che questa volta ci si avvii a una definitiva risoluzione.

Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno n. 23 come modificato. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti, votanti e favorevoli: 35

L'ordine del giorno è approvato all'unanimità.

Ordine del giorno n. 27 della Lega. Per l'illustrazione, il consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Per inquadrare questo ordine del giorno dobbiamo partire secondo me dai dati, molti colleghi durante la discussione di questo bilancio hanno evocato una recrudescenza della pandemia ed effettivamente questo è confermato dai dati.

Guardavo adesso i dati del 15 dicembre del 2020 dove avevamo 527 persone contagiate, lo stesso giorno ovvero il 15 dicembre 2021 ne abbiamo 810, chiaramente con più dell'80% della popolazione vaccinata.

Quindi che ci sia una recrudescenza della pandemia è di tutta evidenza ed è di tutta evidenza che le misure di contenimento del virus stanno assolutamente funzionando.

Detto questo però dobbiamo parlare di un tema che è quello della didattica a distanza e lo facciamo partendo da una comunicazione che penso sia arrivata a qualcuno di noi ma a me è arrivata e ha stimolato una riflessione che era già in nuce da tempo.

"Sono una mamma valdostana piuttosto arrabbiata perché dopo due anni i nostri bambini sono tornati a vivere l'incubo della didattica a distanza e nella maggior parte dei casi il perché è dovuto al fatto che in questo momento in Valle non vengono rispettati i protocolli delle circolari nazionali che prevedono che con un solo positivo non si vada in DAD ma debba essere proseguita la didattica in presenza con l'attivazione della sorveglianza con test salivare. Proprio in Valle dove un anno fa in zona rossa ci si è battuti per tenere le scuole aperte non si è in grado di rispettare dei protocolli. Mio figlio ha 7 anni e frequenta la scuola elementare a La Salle" - questo chiaramente succedeva la settimana scorsa - "E mercoledì tramite il registro elettronico ci è stata comunicata la quarantena per tutta la classe a causa della positività di una persona. Abbiamo saputo, non in maniera ufficiale, vista la privacy, che la persona positiva era una maestra che aveva avuto contatti con la classe nelle 48 ore precedenti e precisamente che aveva fatto un'ora di lezione lunedì. La stessa maestra insegna anche in un'altra classe dove anche in quel caso non è stata attivata la sorveglianza con test ma direttamente la quarantena. So che l'Assessore aveva dichiarato qualche giorno fa che vista la situazione in peggioramento non avrebbe attivato la sorveglianza, ma martedì sera il Governo ha dato chiara indicazione sui protocolli per le quarantene scolastiche. La domanda che sorge poi spontanea è: ma se davvero la situazione è così gestibile, come mai in questo week-end la Valle è sommersa da manifestazioni?".

Questa è una lettera che solleva alcune criticità e sulle quali chiaramente ci chiediamo effettivamente se l'idea sia quella di seguire i protocolli e le indicazioni nazionali oppure se l'idea sia quella di essere più realisti del re e quindi pensare di chiudere e di non utilizzare invece quella possibilità di screening che viene data sia a livello nazionale sia a livello locale direttamente dall'ordinanza che abbiamo citato.

Il problema è che questo protocollo non viene rispettato perché i dirigenti scolastici e il Dipartimento di salute preferiscono mettere in quarantena le classi anche in presenza di un solo caso positivo e la DAD, nonostante l'impegno degli insegnanti, non garantisce comunque la stessa qualità dell'offerta formativa che garantisce la didattica in presenza, un po' sicuramente perché spesso ci sono problemi di linea, un po' perché comunque a essere penalizzati sono maggiormente gli alunni in difficoltà, perché non si riesce a stare loro dietro come lo si farebbe in classe.

Si finisce per lasciare indietro i bambini che hanno delle difficoltà di apprendimento e l'obiettivo della scuola è garantire a tutti pari opportunità formative.

Per questo motivo riteniamo che sia importante attivare la strategia dei test salivari a tappeto nel caso in cui si manifesti un caso positivo in classe, in questo modo si attiverà la DAD per l'alunno infetto, ma gli altri potranno rimanere a scuola.

Questo serve da una parte sicuramente per quanto riguarda la didattica in classe e riguarda la didattica per i ragazzi, dall'altra parte serve anche per le famiglie che, in caso contrario, devono ovviamente organizzarsi per vedere come gestire i figli che rimangono a casa.

Quindi con questo ordine del giorno impegniamo il Presidente della Regione e l'Assessore competente a predisporre, di concerto con i dirigenti del Dipartimento di igiene e prevenzione, l'utilizzo della strategia e sorveglianza con testing senza la quarantena in attesa dell'esito, per garantire il più possibile lo svolgimento delle attività didattiche in presenza.

Presidente - Per il Governo, l'assessore Barmasse.

Barmasse (UV) - Considerata, quindi, la necessità di favorire la didattica in presenza come misura atta a promuovere e a mantenere la socialità tra gli studenti, questa Giunta regionale - attraverso un'ordinanza del Presidente della Regione, la n. 438 del 6 ottobre 2021, tenendo conto di quanto intrapreso in analogia da altre Regioni e Province autonome, in assenza di un protocollo omogeneo a livello nazionale - ha adottato un protocollo sperimentale di strategia alternativa alla quarantena attraverso testing, sfruttando i test molecolari salivari per il contenimento dei focolari dei Covid-19 a scuola, ma precisando sin da allora che l'applicazione della strategia di monitoraggio alternativa alla quarantena non sarebbe stata sistematica, ma sarebbe stata adottata in situazioni specifiche valutate dal Dipartimento di prevenzione.

Tale strategia è stata adottata a livello regionale, quindi circa un mese prima che il Ministero della salute uscisse con le proprie indicazioni di gestione dei casi in ambito scolastico il 3 novembre 2021 e li modificasse il 29 novembre 2021, ripristinando di fatto la quarantena, e le rimodificasse il 30 novembre 2021 per tornare alla strategia di testing, mantenendo, quindi, anche con la nuova ordinanza del Presidente della Regione n. 553 del 19/9/2021, la strategia iniziale, introducendo poche modifiche migliorative alla prima ordinanza come l'introduzione del test antigenico accanto al test molecolare salivare e l'automatismo della sospensione temporanea della didattica in presenza da parte del dirigente scolastico sin dalle prime fasi venuto a conoscenza dell'insorgere del caso nella scuola.

Pertanto, valutata la situazione attuale epidemiologica particolarmente critica e valutata la bontà della strategia sinora adottata che lascia impregiudicata una valutazione del Dipartimento di prevenzione delle situazioni specifiche, si richiede che tale ordine del giorno venga ritirato oppure propongo l'astensione per quanto riguarda la maggioranza.

Presidente - Consigliere Manfrin, ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Assessore, vede, il problema è uno e credo che la collega Foudraz con una sua iniziativa in Consiglio l'abbia evidenziato: c'è una grossa falla nell'ordinanza pubblicata ed adottata da questa Regione, cioè l'ordinanza sostanzialmente ordina, così come dice la parola stessa, di adottare dei comportamenti e poi ne dà discrezionalmente la possibilità di non adottarli ai singoli dirigenti o al Dipartimento di igiene e prevenzione.

Il problema è proprio questo, cioè se si ordina qualcosa, deve essere qualcosa che poi si deve rispettare obbligatoriamente, invece voi ordinate qualcosa, per cui peraltro sono previste le sanzioni se non si rispetta, c'è scritto anche nell'ordinanza, invece lo si ordina ma così, un po' all'acqua di rose.

Se dite che questa strategia sta funzionando, io credo che il numero di classi in quarantena probabilmente testimonia che forse non è che stia funzionando particolarmente bene.

Quello che abbiamo evidenziato è la necessità che la didattica a distanza sia limitata e sia limitata anche nei casi in cui è stata prevista a livello nazionale.

I genitori vogliono che non si ricorra alla didattica a distanza, la sinistra scolastica si è battuta anche durante la prima fase della pandemia perché si ritornasse alla didattica in presenza, ci rispondete in questa maniera, votate contro e poi prendetevi le responsabilità.

Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 32

Votanti: 14

Favorevoli: 14

Astenuti: 18 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Restano, Rosaire e Sapinet).

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 28 della Lega. Per l'illustrazione, il Consigliere Lavy ne ha facoltà.

Lavy (LEGA VDA) - Siamo di nuovo qui a parlare di scuole di montagna dopo che ci sono già state diverse occasioni per parlarne, ma non vorrei introdurre io il tema perché credo che certe parole possono essere dette in maniera migliore rispetto a quelle che ho detto io da qualcun altro e queste parole sono quelle che adesso leggo.

" Quelle est cette injustice qui crie vengeance ? Le grand sujet qui agite en ce moment les Valdôtains : l'école. Cette école que nos pères ont construite, que nous voyons tomber et quelques fois nous laissons tomber, par notre inaction et notre incapacité. L'occasion ? La suppression de plusieurs écoles de hameau. Il a été écrit quand, sous l'excuse des intérêts et du petit nombre d'élèves, ces écoles ont été détruites, toujours pour répandre l'instruction, naturellement ". Emile Chanoux, 1923.

Queste parole rimbombano in questa sala, perché alcune delle motivazioni che usava Chanoux 80 anni fa vengono usate anche ora, per carità, la situazione di base è totalmente diversa, il fascismo aveva capito molto bene che per eliminare le identità valdostane, la questione linguistica e tutto, si doveva partire proprio dalla scuola, eliminando il primo punto, il primo passo dell'avvicinamento del bambino verso la società, appunto la scuola.

Allora c'erano numerose écoles de hameau, di villaggio, che garantivano su tutto il territorio un tessuto scolastico, di istruzione, culturale e sociale fondamentale.

Il fascismo capì che portando avanti questa politica di déracinement per quanto riguarda proprio i bambini, si sarebbe potuti arrivare a una molto più semplice italianizzazione, cosa che poi purtroppo avvenne.

Ora, ripeto, le condizionatori attuali sono diverse ma, se ci si concentra, le conseguenze di certe scelte sono le stesse di allora, perché il déracinement avverrebbe anche oggi e avviene anche oggi purtroppo in tantissimi casi in cui purtroppo le scuole di montagna devono essere chiuse per carenza di bambini, portando dunque i bambini che abitano nelle terre alte giù verso il basso... le scuole di montagna e piccole scuole in generale perché, altrimenti, si potrebbe dire: "Eh ma quelle sotto i mille metri non sono scuole di montagna".

Allora qui la questione deve essere posta su una prospettiva futura. Se noi facciamo una brevissima analisi - prendendo magari le caratteristiche e le categorie che aveva individuato Janin per quanto riguarda la classificazione dei Comuni - vediamo oggi che quasi l'80% della popolazione valdostana abita nei Comuni del fondovalle e il restante 20% su tutto il resto della Valle.

Questo deve far riflettere su come i servizi, su come certe caratteristiche, abbiamo portato la gente a scendere nel Fondovalle. Forse perché, al di là di certe parole, nel concreto degli atteggiamenti, magari un poco subdoli, non hanno portato a far sì che ci fosse un'attenzione reale verso la montagna? Perché se a un bambino si dice: "Eh no, mi dispiace, non puoi andare a scuola nel tuo Comune a 1.500 metri ma devi per forza scendere", cosa pensa della montagna? Che è un peso, che è un peso! È ovvio che poi si porterà avanti questo genere di processo subdolo e inconscio per cui la montagna verrà semplicemente rifiutata, per cui non verrà vista come un luogo di opportunità, non verrà vista come un luogo di crescita.

Ebbene no, la montagna, se si vuole, può essere una risorsa e ci sono degli esempi. Io non so se qualcuno di voi è già stato su a Gressoney-La-Trinité, la scuola biofilica, se non ci siete stati magari si può organizzare su una bella visita, perché è molto interessante e dimostra come, se ci si creda, una scuola di montagna può diventare un atout molto particolare e fondamentale per l'insegnamento, perché - ci sono dati scientifici - il livello di rendimento dei bambini di quella scuola è molto più alto rispetto a quello di altri.

Quindi nella montagna ci si deve credere.

L'obiettivo di questo ordine del giorno è proprio quello d'invertire la rotta, di far sì che non siano sempre quei bambini che stanno nelle terre alte a spostarsi in giù ma anche, per esempio, a rotazione, perché magari le sezioni che sono in basso sono molte di più, portare su i bambini dalle terre basse, a rotazione.

È un progetto che deve essere fatto, che richiede anche tempo e risorse, ma sarebbe fondamentale per ridare un nuovo spirito alla montagna.

Poi vedo qui alcuni colleghi che sono stati amministratori locali e so benissimo che loro non possono non votare questo ordine del giorno, perché altrimenti significherebbe che abdicano a tutta una serie di politiche di battaglie che magari hanno fatto.

Quindi io aspetto la sua risposta, Assessore, fiducioso del fatto che per una volta si possa invertire la rotta dello spopolamento.

Presidente - L'assessore Caveri per il Governo.

Caveri (AV-VdA Unie) - Io francamente non riesco tanto a seguirla. A parte che Chanoux va citato nel contesto giusto, quindi lei stesso ha ammesso che la citazione era un po' ardita - per usare un linguaggio del ventennio - nel senso che non si può immaginare di fare una comparaison tra le scuole du hameau e la scelta del fascismo, delle scuole di regime, in cui veniva bandito il francese, il francoprovenzale, con una situazione di una scuola democratica, qual è la nostra, dove al di sopra dei mille metri che, secondo me, è un limite che, in una regione che ha l'altimetria come la nostra, è del tutto comprensibile.

Abbiamo già discusso, lei ritiene che Ruelle sia una scuola di montagna, io ritengo che Ruelle non sia una scuola di montagna, con tutta la simpatia, ma bisogna anche porre dei limiti, perché noi oggi teniamo aperte delle scuole in zone in montagna dove, all'esterno della Valle d'Aosta, nessuno tiene aperto, quindi i parametri che noi ci siamo dati sono parametri straordinari, che tengono già conto del particolarismo e della particolarità delle scuole di montagna.

Ora io capisco tutto, ma oggi l'idea di dire ai bambini delle elementari di Verrès di andare tutti i giorni a Challand o ai bambini di Pont-Saint-Martin di salire a Liliannes... tutto è possibile, però io vorrei che ci fosse nei ragionamenti un minimo di buon senso; che si possa immaginare di avere sempre di più una situazione nella quale ci possano essere dei momenti di socialità: i bambini di Valgrisenche scendono periodicamente ad Arvier e il Sindaco di Valgrisenche, intelligentemente, nella stagione invernale cerca di far salire i bambini di Arvier a Valgrisenche, dove fanno attività di tipo sociale e anche sciistico.

Immaginare delle soluzioni di questo genere io penso che non sia una cosa impossibile, perché la verità è che meno bambini ci sono in una scuola... e all'epoca di Chanoux le scuole di villaggio erano piene di bambini, basta andare a vedere come erano le scuole di villaggio, vedo Marquis che conosce la collina, o meglio la montagna di Saint-Vincent, ogni hameau aveva la sua scuola dove c'erano decine e decine di bambini, decine e decine di bambini!

Oggi invece nelle scuole in montagna ci sono pochi bambini e questo ovviamente crea dei problemi. Perché Ruelle e Montjovet? Per la semplice ragione che si esce dalla logica delle pluriclassi, dove tu hai un bambino di prima elementare e tre bambini di quinta. Ora per quello di prima è fantastico, per i tre di quinta un po' meno perché è ovvio che le maestre devono stare dietro al bambino più piccolo piuttosto che al bambino più grande.

Allora dando per assodata la sua assoluta buona fede e anche la nobiltà d'animo della sua battaglia... peraltro lei viene da un Comune di montagna che ha problemi di sopravvivenza, dovuta al fatto che anche i ragazzi giovani come lei devono darci un po' dentro, perché è del tutto evidente che se non facciamo bambini diventerà un pochettino difficile immaginare... quindi è un appello a tutti i single del Consiglio e della Giunta a impegnarsi un po' più in profondità, scusate scherzo sul tema serio, ma ogni tanto può anche capitare dopo ore e ore di discussione.

Quindi io non escludo di rendere più sistematiche delle sperimentazioni.

Lei ha citato Gressoney-La-Trinité. Gressoney-La-Trinité ha il vantaggio di avere un certo numero di bambini che sono frutto non solo dell'amore dei Walser ma anche di stagionali che vanno a lavorare a Gressoney-La-Trinité.

Al di sotto di un certo livello demografico, purtroppo la situazione sarà una situazione praticamente irreversibile e devo dirle con franchezza che non riguarderà solo le scuole di montagna ma anche le scuole di alcuni paesi del fondovalle.

Quindi io le chiedo di ritirarlo, prendo l'impegno - eventualmente anche con delle audizioni in Commissione - di fare un ragionamento rispetto a una maggior socialità per i bambini che oggi nelle scuole di montagna rischiano di essere quattro gatti con delle conseguenze pedagogiche che non sempre sono straordinarie.

Presidente - Consigliere Lavy.

Lavy (LEGA VDA) - Non capisco, Chanoux può essere citato solamente da qualcuno? Non lo so. Lei dice che sia stato citato a sproposito, va bene, intanto però l'ha contraddetto: se Chanoux stesso dice che si usa come scusa il fatto che non ci siano abbastanza bambini, non so cosa pensa lei.

Sta di fatto che lei si pone il problema di dire: "Eh, abbiamo i bambini di Verrès che dovrebbero spostarsi su a Challand e nessuno si chiede quale sia l'interesse dei bambini di Challand nel caso di spostarsi giù, cioè i bambini della montagna non hanno mai scelta e nessuno si preoccupa di loro, perché si vedono certe scelte come scelte obbligate, non c'è via di scampo.

Allora continuiamo con questo genere di processo per cui quelli della montagna hanno delle vie obbligate, quelli della montagna se ne andranno, così saremo tutti contenti nel fondovalle. Io non ritiro l'ordine del giorno e, anzi, questa battaglia continuerà.

Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 13

Favorevoli: 13

Astenuti: 22 (Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Minelli, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet e Testolin).

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 29. Per l'illustrazione il consigliere Manfrin, a cui passo la parola.

Manfrin (LEGA VDA) - Questo ordine del giorno, come abbiamo citato nelle premesse, prende spunto da quanto scritto all'interno del DEFR relativamente alla riorganizzazione dei servizi residenziali, semiresidenziali e domiciliari per gli anziani, ma cerca di guardare un po' più in là e cerca di guardare un po' più in là con un'ottica che guarda un po' più in là rispetto al consueto sguardo che si dà alle strutture per anziani, che spesso vengono viste come dei parcheggi per persone non autosufficienti quando non sono viste invece come un qualcosa per manlevare da un fastidio magari una famiglia.

In realtà le strutture per anziani sono e devono essere molto di più; sono moltissime le segnalazioni che abbiamo ricevuto e abbiamo raccolto che appunto riguardano per esempio numerosi anziani che vivono in alcune strutture dove sono privati di quella necessità di socialità e di ginnastica mentale, oltre che fisica, alla quale dovrebbero avere diritto.

Mi spiego: ci sono strutture che purtroppo - per loro conformazione e per scelta o non ho idea di quale sia la programmazione che sta dietro - sono dedicate prevalentemente a quelli che una volta si definivano i cosiddetti N3, cioè le persone allettate molto gravi.

Queste persone chiaramente hanno una limitata, se non scarsa o nessuna, possibilità di comunicare, parlare, socializzare, girare, sono allettate perennemente, spesso non sono in grado d'intendere o di volere e quindi occupano dei posti letto, sostanzialmente, però ci sono persone che invece sono ancora in possesso delle facoltà mentali, sono ancora persone che avrebbero voglia di interagire e sicuramente non hanno voglia di stare chiuse in una struttura senza parlare con nessuno a guardare fuori dalla finestra tutto il giorno ma evidentemente - se rinchiuse all'interno di una struttura che non garantisce la possibilità di avere questo tipo di socialità e questo tipo di ginnastica mentale oltre che fisica - sono destinate ad avvizzire in breve tempo e chiaramente a riportare dei gravi danni.

L'abbiamo scritto, credo in maniera anche molto tecnica, nel nostro ordine del giorno, riportando tutta una serie di dati, abbiamo anche recepito, per quanto riguarda le audizioni, quanto già prospettato da alcuni portatori d'interessi sociali, rispetto appunto alla necessità di valorizzare la persona anziana e con questo ordine del giorno, quindi proprio a fronte di questa necessità, abbiamo evidenziato innanzitutto le necessità che dovrebbero essere portate avanti all'interno delle strutture, quindi garantire un adeguato numero di posti nelle strutture semiresidenziali per anziani che sono solo parzialmente non autosufficienti.

In secondo luogo, garantire a tutti gli utenti, sia che siano autosufficienti sia che non lo siano, una valida risposta all'isolamento in cui ci si potrebbe trovare in caso di malattia e in caso di squilibrio psicologico o perdita dell'indipendenza, quindi quando purtroppo non si riesce più a far fronte alle necessità della vita indipendente ma comunque si ha ancora necessità e voglia di socialità e favorendo gli scambi, le interazioni e le attività ricreative in modo che l'ospite della struttura possa continuare ad allenare la mente e il corpo per mezzo di attività motorie di animazione e di socializzazione; socializzazione che chiaramente riguarda l'attività sociale e non altre socializzazioni a cui alcuni colleghi sono un po' allergici.

Infine- ci pensavo anche prima quando abbiamo discusso l'ordine del giorno sugli OSS - un'altra necessità che abbiamo trovato: che proprio chi si occupa di gestione degli anziani quotidianamente possa portare avanti una formazione, sia dei i famigliari sia dei caregivers, di formazione ed educazione, in maniera che anche chi vuole partecipare, vuole avere questo tipo di formazione, possa avere una corretta informazione e possa rivolgersi nella maniera più corretta possibile, durante l'assistenza, alle persone anziane.

Presidente - Per il Governo, l'assessore Barmasse.

Barmasse (UV) - La risposta sarà molto breve, perché pur condividendo quanto riportato nell'ordine del giorno, in particolare per quanto riguarda la necessità di garantire sul territorio regionale la presenza di centri diurni all'interno dei quali possano essere svolte sia attività di socializzazione sia attività volte al mantenimento della capacità motoria delle persone anziane, la fattibilità di tale obiettivo è strettamente legata alla disponibilità di risorse aggiuntive, in particolare sulle annualità 2023 e 2024 che attualmente non consentono il soddisfacimento di tale bisogno.

Per tale motivo non posso accogliere questo ordine del giorno.

Presidente - Consigliere Manfrin ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Assessore, lei è stato lapidario tutto il giorno, quindi immaginavo che non avrebbe modificato il suo tenore in questa risposta, quindi sarò altrettanto lapidario anche io.

Noi crediamo fortemente in questa misura, crediamo fortemente alla necessità d'intervenire con attività di socializzazione e con attività di assistenza anche per gli anziani che sono parzialmente autosufficienti, quindi credendo in questo percorso e credendo nell'impegnativa che abbiamo inserito all'interno di questo ordine del giorno chiaramente non ritiriamo l'ordine giorno e lo porteremo al voto.

Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 16

Favorevoli: 16

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet e Testolin).

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 30 della Lega. Per l'illustrazione, il consigliere Perron.

Perron (LEGA VDA) - Abbiamo accolto con favore - già dalle dichiarazioni o dagli atti dell'assessore Guichardaz, mesi fa riguardo alla Saison Culturelle e poi nel DEFR - la necessità di sostenere adeguatamente l'attività teatrale, professionale e amatoriale, nonché la musica nelle sue varie forme e, come ho già detto nel mio intervento generale, di fare una riforma riguardante questo sistema.

In particolare leggiamo sul DEFR che anche per l'assegnazione di contributi a soggetti terzi s'intende promuovere la qualità artistica delle proposte, in particolare nel settore della musica, del teatro, della danza, del cinema e dell'audiovisivo; tra l'altro non vengono citati i contributi e gli acquisti di opere nel campo delle arti figurative, ad esempio come pittura e scultura, questo tra l'altro è un altro campo.

Nella premessa e in quello che si legge nel DEFR sono due i principi che vengono citati, cioè abbiamo delle azioni volte a valorizzare un'ampia parte del settore cultura in una dimensione di unitarietà e trasversalità.

Come sa di questo tema ne mastichiamo un po', io in particolare - giustamente lei ha citato che anch'io due volte ho avuto l'onore e la fortuna di poter partecipare, grazie all'Amministrazione regionale, a due concerti, una volta alla Saison Culturelle e una volta al Forte di Bard - bene, su questo tema quindi abbiamo conoscenza profonda di quali siano i meccanismi e anche quali siano state poi con il tempo le storture di un sistema di questo tipo. Perché?

Perché ovviamente riteniamo sia necessario - e l'abbiamo già fatto con degli accessi agli atti puntuali, come lei sa -vedere come sono andate le cose negli anni, e ci riserveremo ulteriori iniziative in merito.

Quello che abbiamo messo giù invece - per essere più rapido in questo ordine del giorno, visto che la direzione è quella buona anche da parte nostra - è l'impegnativa: "...di impegnarsi a una riforma che abbia però i principi di equità e di accesso alle risorse di rotazione degli incarichi, di trasparenza riguardo a tempistiche, modalità di accesso e valutazione delle proposte presentate".

Lei stamattina nella sua replica mi ha già anticipato che questi principi sono nei vostri radar: mi fa piacere però, non avendoli visti scritti da nessuna parte, ecco che cerchiamo d'impegnare il Governo in questa direzione.

Quindi si porterà una modifica: da una parte quella normativa, cioè una raccolta dell'ordinamento, ma dall'altra noi crediamo che dobbiamo esprimerci chiaramente verso dei principi e poi costruire un qualcosa che sia non solo un qualcosa di raccolta del passato ma che possa costituire, una volta tanto proviamo a fare un qualcosa che vada oltre anche quello che è sempre stato, prendendo ad esempio altre Regioni, altri Stati, per costruire un sistema che sia veramente valorizzante, però con un criterio di equità e di rotazione di tutti gli artisti valdostani, facendo una sorta di Rinascimento dell'arte valdostana.

Siamo una piccola regione, possiamo farlo, le risorse ci sono, ne abbiamo già spese tante, partiamo da zero, andiamo avanti e proviamo a costruire veramente un qualcosa che possa dare la possibilità a chiunque abbia talento in questa regione di potersi esprimere.

Quindi criteri di rotazione, equità, trasparenza: è un impegno generico, però volevamo che fosse preso anche dalla Giunta.

Presidente - Per il Governo, l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.

Guichardaz J. (FP-PD) - Come ci siamo già detti in più occasioni, ancora stamattina in replica lei lo ha ricordato, il Disegno di Legge regionale per la cultura che chiameremo, visto che siamo in fase di definizione del titolo, ma presumibilmente "Disposizioni coordinate in materia di attività culturali e spettacolo dal vivo", è un impegno dell'Assessorato ed è un impegno contenuto a pagina 70 del DEFR, quando si prevede che sarà necessaria una norma quadro in materia di attività culturali, spettacolo dal vivo eccetera.

È un impegno che l'Assessorato si è dato per riordinare e razionalizzare ma anche, come dicevo questa mattina, per innovare l'assetto legislativo sulle attività culturali e sullo spettacolo dal vivo, attualmente disciplinato da diverse leggi regionali, peraltro non sono citate la pittura e la scultura ma rientrano nelle arti espressive in genere e, come lei sa, nel bilancio sono comunque comprese delle risorse anche per l'acquisto di opere d'interesse regionale che periodicamente vengono acquisite dalla Soprintendenza e dagli uffici preposti. Questo era solo per precisare, poi probabilmente si potevano anche citare.

Il Disegno di Legge per la cultura, quindi, vuole configurarsi sia come una normativa di carattere ricognitivo in materia, come le dicevo questa mattina, sia procedurale, a cui andrà fatto seguire un regolamento di attuazione, finalizzato appunto alle varie disposizioni in ordine ai requisiti generali, criteri di ammissibilità e di valutazione, le modalità di concessione, erogazione e rendicontazione di agevolazioni.

Ragion per cui - siccome questa seduta pubblica segue tra l'altro altre iniziative in cui noi preannunciavamo e il DEFR lo scrive nero su bianco... - le chiederei di ritirare il suo ordine del giorno con la garanzia che a breve - tanto non lo facessi mi fareste ovviamente in tempi rapidi un'iniziativa - noi presenteremo, come è scritto nel DEFR, una norma di riforma che va proprio in direzione di questi principi di equità.

Poi come le ricordavo questa mattina, rispetto alla scelta degli artisti e altro - e gliel'ho già evidenziato più di una volta - la norma e la giurisprudenza prevede che queste siano prestazioni infungibili che non possono rientrare dentro dei criteri di rotazione e di valutazione che non siano quelli artistici.

È evidente, come lei mi faceva notare prima, che la valutazione deve essere una valutazione non opinabile, deve essere una valutazione determinata da criteri di qualità del prodotto e di attinenza rispetto a una programmazione.

Quindi, riguardo alla parte che si può generare in termini di appalto e altro quella rientra nelle normative che lei conosce meglio di me avendo fatto anche degli accessi agli atti piuttosto importanti relativamente a service e ad altre necessità, riguardo alla parte artistica è evidente che questa perseguirà valutazioni legate alla qualità, opinabili o contestabili, ma che saranno comunque testimoniate, messe nero su bianco poi dalla rappresentazione, dai cartelloni e dal fatto che questi spettacoli e queste rappresentazioni sono, a tutti gli effetti, spettacoli pubblici, quindi nessuno fa valutazioni che poi non possono essere in qualche modo criticate o giudicate.

Presidente - Consigliere Perron, ne ha facoltà.

Perron (LEGA VDA) - Assessore, il suo discorso io lo capisco. Aspetteremo a questo punto che arrivino le norme nella Commissione eccetera, io però non ritiro l'ordine del giorno perché nell'ultima parte del suo intervento, quando dice che le prestazioni artistiche poi non sono opinabili, o meglio, non sono quantificabili, lì è un discorso un po' particolare.

Le cito un esempio di un noto festival che è stato fatto, che ha tante edizioni in Valle, un festival che ha una conduzione di tipo familiare che ha avuto più di venti edizioni, tanto per dare un'idea dei fondi pubblici che sono stati erogati, siamo vicini ai 2 milioni di euro negli anni, erogati, quindi quando parliamo di erogazioni di questo tipo che accumulate arrivano a queste cifre, bisogna stabilire dei criteri per vedere come vengono erogate e se sia necessario continuare su quelle strade.

Quindi io chiedo di votare questo ordine del giorno, anche se non lo accetterete, e vediamo poi il passaggio nelle Commissioni.

Ripeto, possiamo e dobbiamo mettere mano anche in maniera innovativa ed evitare storture del passato.

Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 14

Favorevoli: 14

Astenuti: 21 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Minelli, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet e Testolin).

L'ordine del giorno non è approvato.

Passiamo al n. 31 della Lega. Per l'illustrazione, il Consigliere Brunod ne ha facoltà.

Brunod (LEGA VDA) - Nel paragrafo 1.16 della Sezione III del DEFR vengono trattati i temi relativi alle opere pubbliche e territorio e nel relativo paragrafo si apprende che una delle priorità del settore riguarda il seguente tema: le rapide mutazioni indotte dall'aumento della temperatura provocano effetti particolarmente marcati in corrispondenza dell'arco alpino, dove si registrano aumenti ben superiori alle medie europee. Le modifiche climatiche previste sono tali da aumentare il grado di vulnerabilità del territorio rispetto agli eventi di natura idraulica e geologica. L'aumento della temperatura ad alte quote potrà influire sulla stabilità dei versanti e dei ghiacciai, oltre che modificare la qualità della neve e quindi il pericolo valanghivo.

Sono ormai numerosi i dissesti che interessano le aree montane e i ghiacciai che testimoniano di questa rapida evoluzione dei fenomeni in montagna.

Sotto il profilo della tutela del territorio bisogna comunque ribadire che esiste un margine d'incertezza che non può essere eliminato, il rischio zero non esiste, ma bisogna operare per la riduzione dei livelli di rischio a valori accettabili dalle comunità locali che da sempre convivono con i rischi idrogeologici e sostenibili in relazione alle disponibilità finanziarie.

Sono quindi da implementare strategie d'intervento per lo sviluppo della consapevolezza del rischio e per il miglioramento della conoscenza dei fenomeni attraverso la definizione di politiche di governance multilivello per l'aumento della resilienza del territorio, lo sviluppo di metodi avanzati di valutazione e monitoraggio e gestione dei rischi per incrementare la tempestività e l'efficacia dell'allerta e l'informazione sull'evoluzione dell'evento, utilizzando le migliori tecnologie ICT.

Nel paragrafo 1.17 del DEFR dove vengono trattati i temi inerenti all'ambiente, alle risorse idriche e al servizio idrico integrato, si apprende che l'ambiente rappresenta una risorsa preziosa per la Valle d'Aosta, la sua tutela e la sua valorizzazione sono pertanto presupposto e caratteristica del welfare percepito e motore di sviluppo in numerosi settori, tra i quali si citano il turismo e il comparto dell'agricoltura.

Il nostro territorio di montagna presenta caratteristiche specifiche che necessitano l'adozione di politiche di gestione attive e attente nonché la messa a disposizione di adeguate risorse finanziarie e umane per la realizzazione delle azioni di seguito descritte in grado di dare risposte alle problematiche e ai bisogni delle popolazioni che in questi contesti vivono e che qui devono sviluppare le proprie attività.

L'emergenza climatica globale in atto presenta rischi e bisogni d'intervento specifici e inediti.

Il territorio alpino presenta infatti molteplici fragilità e punti di attenzione che si stanno via via enfatizzando per l'effetto indotto dal cambiamento climatico e che richiedono l'adozione immediata di azioni di contrasto e di adattamento al cambiamento climatico.

Nella giornata di sabato 11 dicembre 2021 presso il Forte di Bard, in occasione dell'evento dedicato alla Giornata Internazionale della Montagna 2021, diversi esperti e professionisti del settore sono intervenuti sul tema: "I ghiacciai valdostani, risultati delle ricerche dei monitoraggi condotti nel 2021".

Alcuni relatori durante gli interventi hanno ribadito l'importanza e la necessità che dopo anni di studi, raccolte dati e statistiche, sarebbe molto utile portare e trasmettere ai giovani, e in modo particolare all'interno delle scuole, tutte queste informazioni, conoscenze, esperienze e rischi legati al mondo della montagna, in quanto sono loro il futuro della nostra regione e soprattutto perché è nell'età giovanile che si ha una maggiore facilità nell'apprendimento e quindi anche in un'ottica di prevenzione; questi suggerimenti derivano dal fatto che sono sempre più frequenti gli interventi di soccorso in montagna per incidenti causati da negligenza, inesperienza e sottovalutazione dei rischi.

Come tutti sappiamo, in Valle d'Aosta la montagna riveste un ruolo fondamentale dal punto di vista turistico a livello internazionale, però purtroppo evidenziamo che nel DEFR 2022-2024 - sia nel paragrafo 1.10 sport sia in quello 1.7 turismo che in quello 1.4 istruzione e Università - tra le diverse priorità del settore non si trovano riferimenti o iniziative specifiche ai temi espressi in questo ordine del giorno.

In sostanza, dopo questa premessa, il Consiglio regionale impegna il Governo regionale a prevedere dal corrente anno scolastico, o meglio prima del suo termine, in collaborazione con gli enti e le figure professionali competenti in materia: Arpa, Fondazione Montagna Sicura, Soccorso Alpino Valdostano e sicuramente anche altri, di individuare e pianificare all'interno delle scuole della Valle d'Aosta delle giornate di comunicazione, informazione e prevenzione legate al mondo della montagna.

Specifico che intendo queste iniziative diverse da quelle che sono già a oggi portate avanti per quanto riguarda le attività sportive promosse nel mondo scolastico, come il progetto "Scivolare" oppure, sempre in tema sportivo, lo Skipass under 18.

Queste sono le nostre considerazioni.

Presidente - Per il Governo, l'assessore Caveri.

Caveri (AV-VdA Unie) - Le chiedo di ritirare questo ordine del giorno, perché sono decine e decine le iniziative che portano i problemi della montagna nelle scuole, sia attraverso fondi comunitari sia attraverso Montagna Sicura, sia attraverso l'Arpa, sia attraverso le Guide Alpine, sia attraverso i maestri di sci e sia attraverso il Forte di Bard.

Credo che quasi tutte le scuole elementari della Valle d'Aosta siano passate al Forte di Bard dove addirittura c'è una parte museale che è dedicata alla sicurezza in montagna, quindi nel cogliere la necessità da parte sua di rafforzare questa parte pedagogica e nella logica sicuramente che bisogna insegnare di più il mondo della montagna alle scuole valdostane.

Una volta la montagna faceva parte di più del DNA dei nostri bambini, oggi sappiamo perfettamente che purtroppo questo non capita perché molto spesso, soprattutto nella città di Aosta, la montagna appare come un elemento distante rispetto al patrimonio culturale di una volta, la rassicuro che ci sono moltissime cose, per cui non è il caso d'impegnare.

Come mai non c'è nel DEFR? Perché il DEFR non può diventare l'enciclopedia britannica.

Presidente - Consigliere Brunod ne ha facoltà.

Brunod (LEGA VDA) - Noi lo porteremo ugualmente al voto, anche se avete già dichiarato che non siete a favore, in quanto riteniamo che sia un tema molto importante sul quale ci sia ancora un grosso margine di miglioramento.

Noi abbiamo portato questo ordine del giorno, come può confermarle il collega vicino a lei, Guichardaz, presente l'altro giorno al Forte di Bard, dove un noto meteorologo ha detto proprio che ci sono tanti dati a disposizione studiati durante tantissimi anni, però quello che manca adesso è trasmettere, trasferire tutti questi dati all'interno delle scuole per far vedere quali siano i veri, reali problemi attraverso foto, video e per educare i giovani a fare molta attenzione alla montagna.

Anche l'assessore Guichardaz ha confermato che s'impegnava a portare avanti questo lavoro, perché lo ritiene molto opportuno.

Quindi prendiamo atto, ci dispiace.

Presidente - Consigliera Minelli ne ha facoltà.

Minelli (PCP) È senz'altro vero che da molto tempo e da molti anni nella scuola ci sono delle iniziative condotte da vari enti, in particolare riguardo ai rischi e ai pericoli e all'approccio corretto alle iniziative di montagna sicura. A fronte del fatto che negli ultimi anni c'è stato un crescente interesse per le escursioni e per la scoperta del territorio montano in tutte le stagioni, unito anche alla facilità con cui si portano in montagna, in quota, delle persone spesso inesperte, mal equipaggiate, a nostro avviso vale la pena di pensare a un'iniziativa più strutturata o più specifica. Difficile, credo, metterla in pratica da questo anno scolastico, ma potrebbe comunque essere un'idea per pensare a dei momenti, anche a una giornata specifica, formativi e informativi per un approccio corretto e sicuro alla montagna.

Per cui immagino che questo ordine del giorno non passerà, ma noi lo votiamo e avremmo inserito questa parte dell'approccio corretto e sicuro alla montagna.

Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 16

Favorevoli: 16

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet e Testolin).

L'ordine del giorno non è approvato.

Passiamo al n. 32 della Lega. Consigliere Manfrin ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - "Sempre più soli, abbandonati e schiacciati da un sistema giudiziario discriminante e contraddittorio, alcuni perdono tutto: figli, casa, lavoro. Altri finiscono in strada improvvisamente da un giorno all'altro senza alcun preavviso. Altri ancora di colpo, spesso a causa di false accuse da parte dell'ex coniuge, diventano pericolosi criminali, persone violente da cui difendersi, persone pericolose capaci di violenza e senza scrupoli".

Si tratta ovviamente, come potete immaginare dall'ordine del giorno, di genitori separati, i nuovi poveri, vittime troppo spesso dei meccanismi perversi e diabolici tipici di un sistema giudiziario che silenziosamente, come un tritacarne, distrugge la loro vita e quella dei loro figli.

In seguito alle separazioni si assiste sempre più frequentemente alla rovina di tante persone che per incoerenze legislative sono ridotte alla povertà. Un dato banale ma che riguarda per esempio i padri separati, nel 2016 in Italia secondo i dati di Eurispes su 4 milioni di padri separati, circa 800 mila vivevano sotto la soglia di povertà, mentre un milione e mezzo viveva in condizioni di indigenza.

A causa di separazioni conflittuali, molto spesso gran parte dei genitori è ricattata dell'ex coniuge che spesso utilizza i figli come burattini, come strumento di vendetta, come unico mezzo sia per ottenere ulteriori aiuti sia per riversare rancori e malcontenti sull'ex.

Il sistema legislativo attuale ha creato un'incredibile contraddizione, da un lato c'è il genitore bancomat che deve obbligatoriamente versare assegni di mantenimento e sostenere innumerevoli spese, indipendentemente dalle sue reali possibilità, dall'altro il genitore clochard, il nuovo povero che può trovarsi a dormire in auto e che possiamo incontrare un giorno qualunque in fila alla Caritas per ricevere un piatto caldo.

Ma cosa accade a un genitore separato ridotto in stato di povertà? La frequenza d'incontro tra genitori e figli è ridotta, gli spazi di vita e i luoghi di incontro non sono sempre idonei, soprattutto se il genitore indigente non ha le possibilità economiche di offrire al figlio ciò che prima poteva offrire. Il tempo da dedicare alla relazione è scansionato, si sente parlare del cosiddetto tempo di visita, un concetto talmente arido e infelice che porta a immaginare la figura come quella di un detenuto con libertà condizionata - a cui è concesso un tempo limitato per dimostrare l'amore verso un figlio - che piano piano diviene un estraneo agli occhi di un bambino che colpe non ha.

A questo punto ci si chiede: non è forse violenza quella di una persona costretta a chiedere il permesso per vedere suo figlio? Non è forse violenza quella di chi ricatta gli ex coniugi minacciandoli di non far vedere i figli? Non è violenza psicologica la frase "Sei un fallito, ti distruggo, non ti faccio più vedere tuo figlio"? Non è violenza sul minore quella che impedisce a un bambino di trascorrere del tempo con il proprio genitore senza che qualcuno lo faccia sentire in colpa? Non è violenza quella sul minore che spesso parla usando frasi e parole pilotate da un genitore malevolo?

Effettivamente tutta questa, secondo noi, è assolutamente violenza e non soltanto secondo noi, ci sono chiaramente fior di studi che lo affermano e testimoniano.

Viviamo evidentemente circondati da una realtà mediatica e sociale che non è quella che vorrebbero farci credere ed è forse arrivato il momento che le Istituzioni preposte intervengano seriamente per far cessare questo dramma senza fine.

Ecco perché, a fronte di questo ordine del giorno, abbiamo chiesto un impegno preciso proprio relativamente a questa situazione, una situazione che tanti genitori separati vivono, una situazione che rischia davvero di distruggere, di gettare uno dei due coniugi in una situazione di povertà, di isolamento e di debolezza psicologica assolutamente senza pari.

Parimenti, con questo ordine del giorno, abbiamo anche raccolto alcune suggestioni che sono arrivate dal dibattito che abbiamo condotto per esempio in quest'aula, evidenziando che a oggi se, correttamente, esiste un centro antiviolenza che supporta le donne vittime di violenza, non esiste un centro antiviolenza che supporta gli uomini che subiscono violenza, violenza che - come giustamente ha spiegato anche l'Assessore durante il suo intervento in risposta alla mia iniziativa - può essere sia fisica, questo era il caso concreto che avevamo portato all'interno di quest'aula, sia soprattutto psicologica e che richiede, come abbiamo esposto, un'attenta analisi e chiede una risposta immediata.

Ecco perché quindi con questo ordine del giorno chiediamo alla Giunta regionale di garantire i genitori separati, in particolar modo al soggetto più fragile - sappiamo benissimo che spesso le situazioni giudiziarie creano una parte più forte e una parte più debole - un adeguato supporto psicologico, un adeguato supporto sociale ed economico, compreso il reperimento di un alloggio che sappiamo essere una delle principali criticità che si creano a fronte di una separazione e una struttura che possa rispondere alle necessità che si venissero a creare in caso di violenza fisica o psicologica perpetrata ai danni di un uomo.

Ovviamente, Assessore, le dico soltanto che sarà una co-presentazione e non co-progettazione, quindi ci sarà ancora l'intervento del collega Ganis.

Presidente - Brevemente, collega Ganis, per concludere l'illustrazione.

Ganis (LEGA VDA) - Ringrazio il collega Manfrin per aver descritto in maniera così veritiera questa triste realtà e per aver portato in Consiglio regionale questa problematica che attanaglia moltissimi genitori separati e in parte riguarda anche il sottoscritto che, ahimè, fa parte di questa categoria.

Va ricordato che la pandemia ha ampliato le difficoltà che i genitori separati devono affrontare ogni giorno, inoltre, durante il lockdown, molti genitori separati non hanno potuto vedere i loro figli a causa delle restrizioni dovute al Covid e tutto questo ha sicuramente influenzato l'equilibrio psicofisico dei minori, già esposti a una condizione di stress perché privati dal sostegno di entrambi genitori.

Conoscendo questa triste realtà, posso evidenziare che in questo momento un genitore separato deve far fronte a una serie di difficoltà soprattutto economiche ampliate oggigiorno dall'emergenza pandemica. Ecco che in aiuto alla summenzionata categoria, ritengo di grande importanza umana l'iniziativa del collega Manfrin presentata oggi in Consiglio: aiuti finalizzati a promuovere un intervento significativo di sostegno abitativo a favore di genitori separati, un sostegno psicologico e uno economico, al fine di poter dare a questa categoria un aiuto concreto in un momento di grande difficoltà.

Concludo sottolineando l'importanza di questo ordine del giorno che, personalmente, non posso che condividere.

Presidente - Per il Governo, l'assessore Barmasse.

Barmasse (UV) - Per quanto riguarda il supporto psicologico, lo stesso viene garantito dalla struttura semplice dipartimentale di psicologia dell'Azienda USL a tutti i residenti e in situazioni di particolare criticità e urgenza è anche attivo il servizio psicologico per le emergenze per prestare supporto immediato e tempestivo.

Dal 2010, inoltre, è presente il servizio di mediazione familiare che opera gratuitamente per le coppie in via di separazione o già separate con figli che necessitano di supporto specialistico nella definizione di alcuni accordi anche relativi alla gestione dei figli minori e per la ricomposizione delle conflittualità.

Il supporto sociale ed economico viene garantito a tutti i cittadini residenti sul territorio regionale in possesso di determinati requisiti, ed è garantito attraverso la presa in carico del servizio sociale professionale, mentre il supporto economico attraverso l'accesso a specifiche misure e interventi, alcuni dei quali in capo all'Amministrazione regionale.

Ad esempio, si annoverano i contributi quali il contributo dell'inclusione sociale, il contributo straordinario ai sensi della legge regionale 23/2010, il sostegno all'allocazione, misure con emergenza abitativa, la collocazione nella struttura di prima accoglienza.

Con riferimento alla richiesta di strutture destinate a uomini vittime di violenza il fenomeno e l'eventuale casistica sono poco conosciuti, pertanto non è nota la reale portata sul territorio regionale.

Tale aspetto potrà essere oggetto di mappatura e di confronto con gli altri soggetti territoriali per rilevare l'effettivo fabbisogno, in modo da poter conseguentemente valutare l'attivazione d'interventi più idonei e opportuni da realizzare.

L'Amministrazione regionale è firmataria del protocollo d'intesa per la prevenzione e il contrasto delle violenze nei confronti della persona e della comunità familiare, approvato con la DGR 834/2021.

La prevenzione della violenza e l'azione di contrasto alla stessa sono obiettivo fondamentale delle pubbliche istituzioni e degli altri soggetti firmatari del protocollo d'intesa, nell'ottica di protezione e promozione della persona come individuo facente parte della comunità che deve caratterizzare costantemente lo svolgersi del servizio pubblico.

I firmatari del suddetto protocollo sono il Presidente del Tribunale ordinario e l'Ordine degli Avvocati di Aosta, la Procura della Repubblica di Aosta, Sezione di Polizia Giudiziaria presso la Procura della Repubblica di Aosta, la Questura di Aosta, il Comando Gruppo Valle d'Aosta dei Carabinieri, il Comando Regionale della Valle d'Aosta, eccetera eccetera.

La questione relativa al fenomeno del maltrattamento verso gli uomini potrebbe essere portata anche all'attenzione dei firmatari del suddetto protocollo nell'ambito delle riunioni periodiche di coordinamento per condividere la tematica e raccogliere eventuali mappature e rilevazioni. Nel frattempo le eventuali situazioni connotate da tali caratteristiche possono essere adeguatamente supportate e sostenute dalle figure professionali presenti nei servizi territoriali - sia per la parte sociale sia per quella psicologica - che possono predisporre un progetto personalizzato di presa in carico e la predisposizione di specifici interventi e risorse.

Dato atto che alcuni servizi d'intervento sono già attivi ed implementati nel contesto regionale a favore di tutti i soggetti in condizione di fragilità, come anche i genitori separati, e che il fenomeno della violenza e i danni al genere maschile è da approfondire, e qui la frase terminava con "Al momento l'ordine del giorno non lo posso ritenere accoglibile", e questa è la realtà, nel senso che l'impegnativa è importante e quindi secondo me è un impegno che non posso prendere in questo momento, perché sarebbe un impegno al quale magari non si potrebbe dare una risposta.

Però condivido perfettamente le problematiche, perché quello che ha detto è vero, è una problematica che va affrontata, e sarà mio impegno personale far approfondire la tematica, magari incontrando anche delle associazioni, so che c'è l'associazione "Uomini separati", ma questo è relativo, e penso che comunque la tematica vada approfondita perché, è vero, ci sono degli uomini separati così come ci sono delle donne che hanno avuto tantissimi problemi, ci sono degli uomini che sono finiti sotto i ponti o a dormire in macchina.

Quindi, come le dicevo prima, non posso accogliere questo ordine del giorno per cui le chiedo eventualmente di ritirarlo, ma questo so giustamente che lei non lo ritirerà e andremo in votazione, chiederò l'astensione.

Ci sarà un impegno personale di affrontare in maniera direi approfondita questa problematica.

Presidente - Consigliere Manfrin, ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Diciamo che è forse la risposta migliore che ricevo nella giornata di oggi, quindi cerco di prendere il lato positivo.

Il mondo che lei ha descritto nella sua prima parte di risposta cozza e cozza in maniera importante con la realtà che sta nel mondo esterno, questo è dimostrato, ad esempio, dai casi concreti che abbiamo sollevato in questo Consiglio e glielo voglio ricordare, mi prenderò un pochino di tempo in più Presidente, glielo preannuncio.

Un caso nel quale un uomo è stato oggetto di un tentativo di accoltellamento durante la notte, si è rivolto alle forze di Polizia, le forze di Polizia gli hanno detto di rivolgersi al centro antiviolenza, il centro antiviolenza gli ha detto che non era competenza loro perché si occupavano solo di donne e quindi di rivolgersi agli assistenti sociali e gli assistenti sociali gli hanno contestato di essersi rivolto alle forze di Polizia.

Nel mondo che lei ci ha descritto la risposta data a questa persona - uomo o donna che sia, in questo caso era un uomo - avrebbe dovuto essere appunto sufficiente.

Invece nella realtà della situazione che viviamo questa risposta sufficiente non c'è stata e questa persona non solo è stata rimbalzata da una parte all'altra, ma addirittura è stata rimproverata per essersi rivolta alle forze dell'ordine che lei ha citato.

Dire che ci sono già tutta una serie di servizi evidentemente cozza con la realtà e io la invito, Assessore, a partecipare ad alcuni incontri che le associazioni che riuniscono appunto i genitori separati organizzano, perché, a prescindere dalla simpatia o meno di coloro che tengono questi incontri, è opportuno parlare con le persone che vanno a questi incontri che potrebbero fornire un punto di vista differente di come non vi sia una presa in carico puntuale, di come non vi sia un servizio che effettivamente arriva e sostiene e supporta chi vive queste difficoltà e soprattutto di come sia indescrivibile la situazione di chi vive una situazione di separazione familiare con i figli che vengono puntati come un'arma contro il coniuge, con uno dei due coniugi che viene utilizzato come un bancomat e poi magari lo si ricatta anche, se non paga puntualmente, e se lei prendesse coscienza di quello che accade, prenderebbe anche coscienza del fatto che l'emergenza abitativa, così come l'edilizia residenziale pubblica, non danno risposte di questo tipo.

Ecco perché questa iniziativa ed ecco perché però voglio prendere in maniera positiva lo spunto che lei fornisce nella seconda parte della sua risposta, quindi non sicuramente ritirare questa iniziativa che rimane, perché vogliamo che rimanga traccia di questo dibattito, ma prendiamo in maniera positiva e torneremo, come lei può immaginare, a trattare il tema all'interno di questo Consiglio, perché questo problema riteniamo non sia più rinviabile e che la categoria dei genitori separati sia una categoria che rappresenta ormai oggi una delle categorie più in difficoltà che sta creando questo nostro presente.

Presidente - Consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Comprendendo la necessità di dare risposte a determinate istanze sociali, vogliamo sollevare alcune perplessità rispetto a questo ordine del giorno. Innanzitutto bisogna sottolineare come le separazioni siano sovente un motivo reale d'impoverimento delle famiglie con nella quasi totalità delle volte le madri che si trovino da sole a far fronte alle spese di mantenimento dei figli senza riuscire a ottenere da parte dei coniugi il contributo dovuto.

Non si può certo generalizzare e sicuramente la crisi economica e la pandemia hanno peggiorato le condizioni economiche in generale, ma anche qui i dati ci dicono che quelle più penalizzate sono le donne.

Pertanto l'istituzione di un fondo per i genitori separati dovrebbe comprendere, a nostro avviso, anche i genitori single, nella quasi totalità donne, che devono da sole sostenere tutte le spese che meriterebbero e devono essere sostenute.

Non ultimo è da considerare che semmai venisse costituito questo fondo, dovrebbe essere ad accesso universale, quindi comprendendo anche le coppie di fatto, non solo quindi quelle coniugate o unite civilmente e anche naturalmente gli omosessuali con i figli che hanno le medesime opportunità di sostegno.

In merito al supporto psicologico le ha già risposto l'Assessore, naturalmente se è il caso può essere potenziato e può essere potenziato anche rispetto ai soggetti maltrattanti, ossia quegli uomini che abitualmente usano la violenza contro le donne e dei cui dati invece siamo ben a conoscenza.

In merito quindi ai centri antiviolenza destinati agli uomini, non paiono oggi esserci dati, quindi accolgo con favore quello che diceva l'Assessore Barmasse di poter raccogliere anche i dati degli uomini che subiscono violenza.

Si potrebbe quindi poi aprire il dibattito sui presidi antiviolenza e su altri centri antiviolenza, mentre restiamo però purtroppo in attesa del piano triennale che speriamo di vedere presto.

Quindi per queste ragioni noi non voteremo.

Presidente - Consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Solo perché, giustamente, per votare bisogna avere tutti gli elementi.

Io evidenzio alla collega Guichardaz, così come a tutta l'Aula, che nella nostra impegnativa, così come nel testo, non si parla di uomini se non nella parte dove si evidenzia che non esiste un centro antiviolenza per uomini, ma nell'impegnativa "Impegniamo la Giunta regionale a garantire ai genitori separati, in particolar modo al soggetto più fragile".

Quindi evidentemente un interessante panegirico a difesa delle donne o di questa o di quella categoria che avrei potuto fare anche io magari dall'altra parte, in realtà non ha attinenza con il testo presentato perché abbiamo trattato esattamente, come giustamente è stato detto, tutti i genitori allo stesso livello.

Abbiamo evidenziato che richiediamo d'intervenire con particolare attenzione verso il soggetto più fragile proprio perché riteniamo che proteggere i più fragili sia assolutamente necessario.

Quindi questa è l'impegnativa e questo è quanto.

Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 32

Votanti: 13

Favorevoli: 13

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet e Testolin).

L'ordine del giorno non è approvato.

Passiamo all'ordine del giorno n. 33 della Lega che è anche l'ultimo per quanto riguarda la Lega. Per l'illustrazione il Consigliere Perron, ne ha facoltà.

Perron (LEGA VDA) - Tocca a me chiudere con gli ordini del giorno, parliamo della scuola, cominciamo a dire quello che succede rapidamente a livello nazionale.

Sono stati indetti tre concorsi nazionali riguardo agli insegnanti della scuola che sono stati decisamente controversi sia nelle modalità che nelle tempistiche. I concorsi sono tre, straordinario per il ruolo, straordinario per l'abilitazione, di cui tra l'altro non si parla più, e poi l'ordinario, il quale parte adesso.

Entrambi sappiamo non saranno sufficienti a risolvere il problema del precariato storico a livello numerico e la pandemia con le quarantene e con gli altri problemi collegati non faranno altro che esacerbare il problema.

In questo senso il mio movimento a livello nazionale, come ricordava stamattina il collega Sammaritani, si fa promotore, ormai sono anni, di un DDL che risolverebbe probabilmente definitivamente il problema con una regolarizzazione del precariato storico e meccanismi regolari di accesso all'abilitazione che, tra l'altro, sono utilizzati in tutta Europa.

Quindi deve essere chiaro che siamo di fronte a questo problema davanti a un'anomalia che è un po' tutta italiana che per motivazioni politiche e diciamo a me sconosciute continua a essere rinviata ed evitata, famosa è l'opposizione dei 5 Stelle su questo tema già ai tempi del Conte Uno.

Il tema è all'ordine del giorno, anche oggi, del Governo Draghi e coinvolge circa 200 mila lavoratori della scuola che annualmente vengono assunti e poi licenziati in un ciclo che pare eterno.

Detto questo, quello che dobbiamo chiederci noi, la vera domanda qual è? Possiamo noi in Valle con il nostro ordinamento tentare di risolvere in maniera autonoma questo problema?

Possiamo agire tra l'altro, sempre nel tema della domanda, tra le maglie del sistema, considerata la condizione eccezionale straordinaria senza stravolgere l'intero impianto normativo verso una regionalizzazione per risolvere almeno in parte la situazione di molti insegnanti che da anni lavorano nella scuola senza vedersi riconosciuti i propri diritti?

A questa sollecitazione l'Assessore ha prestato attenzione - quindi gliene diamo certamente atto - fin dal suo insediamento con una Commissione poi tecnica che ha analizzato il problema dal punto di vista giuridico ed è terminata a febbraio dello scorso anno.

Ora su questa, a nostro giudizio, si è scelta l'interpretazione di tipo più prudenziale.

Ora noi crediamo che un appiglio interpretativo diverso rispetto a quello che è stato fatto fino a oggi ci sia e sia confermato anche dalla risposta all'iniziativa del senatore Lanièce e per questo, vista l'eccezionalità del periodo, presentiamo questo ordine del giorno.

Abbiamo qui indicato, o quantomeno provato a indicare, quella che per noi è nel contingente una strada fattibile, al di là di slogan o proclami.

Sosteniamo che si possa bandire un concorso di tipo non abilitante, ripeto, non abilitante - perché anche la Commissione ha chiarito, sebbene ci sia il caso di Trento per cui non è stata impugnata ma sappiamo che c'è un ordinamento diverso - quindi non abilitante, di competenza statale, per coloro che facevano parte della seconda fascia che oggi è prima fascia GPS, quindi già abilitati, e quindi muovendoci all'interno dell'ordinamento vigente.

Sicuramente questo sarebbe un atto di coraggio, certamente lo riconosciamo sul filo di un'interpretazione ma realmente autonomistico e che metterebbe in atto che quanto è stato scritto sul DEFR riguardo alla risoluzione del problema del precariato nella scuola, anche all'interno delle prerogative statutarie, può quantomeno essere valutato.

Quindi questo sottoponiamo a voi.

Presidente - Per il Governo, l'assessore Caveri.

Caveri (AV-VdA Unie) - Ci troviamo a parlare per l'ennesima volta di questa questione, è vero che negli atti della famosa Commissione c'è anche un parere di Giovanni Boggero, costituzionalista, che però alla fine, come lei sa, ha votato la relazione finale che dice invece una cosa diversa, cioè confluisce nell'idea che sia necessaria una norma di attuazione allo Statuto su cui stiamo lavorando e che lasceremo all'attenzione della Commissione paritetica.

Certo nel frattempo abbiamo cercato degli spazi, come quello dell'emendamento che quest'oggi è stato reso inammissibile, anche se io penso che sia ammissibile, ma questo credo che sia una discussione che faremo quando arriveremo sul punto.

Era una possibilità in più rispetto a degli sbarramenti che talvolta all'ultimo secondo arrivano e che creano difficoltà nelle graduatorie degli insegnanti.

Oggi se noi decidessimo di varare una norma di legge, cosa che sarebbe necessaria per fare un concorso, io sono sicuro al 100% che la norma verrebbe impugnata dallo Stato e visto che lo status giuridico degli insegnanti resta legato a quello dello Stato, avremmo poche possibilità di muoverci.

Non solo, credo tra l'altro che qualunque dirigente regionale dovesse poi apporre dei visti di legittimità su dei provvedimenti amministrativi susseguenti a una legge, anche qualora venisse non impugnata dalla Corte Costituzionale, avrebbe grossissimi dubbi rispetto a questa legittimità.

Per cui io credo che la via maestra, e su questo c'è un impegno, sia immaginare una norma di attuazione che possa essere chiarificatrice e che possa essere in qualche maniera anche scissa rispetto alla questione molto più spinosa dello status giuridico, visto che sappiamo che esistono forze sindacali che inspiegabilmente sono contro questa regionalizzazione, dico inspiegabilmente perché nella Provincia autonoma di Trento alla fine i sindacati, per il buon uso che è stato fatto di queste norme, sono rimasti del tutto convinti della bontà della provincializzazione, ma da noi continua a esserci questa arrière pensée che io ritengo essere giacobina, cioè alla fine meglio lo Stato della Regione, poi in effetti nei proclami pubblici, nei comizi, si è tutti autonomisti, tutti regionalisti, ma poi quando bisogna aumentare gli spazi di libertà e di autonomia allora si diventa improvvisamente rigidi e fermi rispetto ai poteri dello Stato.

Quindi io è con dispiacere che devo dire che ci asteniamo ma è un dispiacere che deriva dal fatto che io mi rendo conto che le cose in qualche maniera vanno risolte e purtroppo esiste anche un ulteriore dispiacere che ci tengo a segnalare, cioè il fatto che anche nei concorsi ordinari purtroppo c'è stato un numero di bocciature che lascia francamente perplesso. Ma naturalmente il mondo della politica non può mischiarsi alle Commissioni giudicatrici. Avremmo risolto molti problemi, perché poi il paradosso lei lo conosce meglio di me venendo dal mondo della scuola: noi non diamo l'imprimatur, per così dire, a degli insegnanti che vengono bocciati che l'indomani mattina tornano in cattedra per la necessità di avere degli insegnanti.

È una situazione un po' paradossale che peraltro sembra essere abbastanza caratteristica ormai di alcuni concorsi pubblici, per cui effettivamente bisognerà prima o poi fare un punto della situazione senza ledere naturalmente la necessità di rango costituzionale che prevede che per un impiego pubblico ci voglia un concorso e quindi a questo ovviamente non si può venir meno.

Abbiamo studiato il modello Trentino, Trento in realtà si rifà in maniera molto stretta ai concorsi di tipo nazionale e essi stessi hanno tutta una preoccupazione che ci è stata manifestata rispetto al fatto di fare dei concorsi che siano scissi dai concorsi nazionali per la paura che arrivino tutti in Provincia di Trento per insegnare e per fare i concorsi e nel caso loro è chiaro che non hanno quell'elemento, che io ritengo invece positivo, che è l'esame di francese.

Quindi con dispiacere, però le chiediamo di ritirarlo altrimenti ci asterremo.

Presidente - Consigliere Perron.

Perron (LEGA VDA) - Ovviamente noi oggi questo ordine del giorno lo portiamo fino in fondo, anche perché abbiamo fatto una richiesta molto specifica, consapevoli della sua difficoltà, consapevoli che questa cosa fosse un po' sul filo dell'interpretazione, l'abbiamo già detto in premessa, non facciamo certo gli ipocriti su questo tipo d'iniziative, allo stesso tempo lo portiamo al voto, quanto meno c'è chiarezza su questo punto.

Adesso quindi attendiamo le vostre prossime mosse su questo tema, perché c'è tanta gente che aspetta veramente una chiarificazione e soprattutto una prospettiva diversa. Poi su quale sarà, sarà tutto da valutare perché il tema della regionalizzazione, come abbiamo detto, è controverso e quindi sarà necessaria una valutazione molto attenta, però su questo punto siamo stati molto specifici, abbiamo provato a trovare una crepa nell'ordinamento, un'interpretazione che potesse essere utilizzata, l'abbiamo messa sul tavolo, prendiamo atto, portiamo al voto e grazie.

Presidente - Consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - La tematica del precariato è sicuramente una cosa che ci coinvolge da sempre, riteniamo che la scuola sia un asse strategico della nostra società e che in questo debba esserci una priorità negli investimenti e nella riflessione politica.

Proprio per questa ragione dobbiamo sottolineare come porre l'attenzione del Consiglio in sede di programmazione del bilancio sulle assunzioni nel settore scolastico, in particolare del precariato storico, a noi risulti fuori luogo.

In merito al precariato storico, inoltre, vorremmo sottolineare come in tutti gli ordini di scuola, tranne quello della scuola dell'infanzia, sono stati fatti negli ultimi anni concorsi - e lo ha detto bene prima l'Assessore - e assunzioni da organici di potenziamento specie nella scuola secondaria, nella primaria invece il turnover ha consentito addirittura di esaurire le GAE.

Nella scuola dell'infanzia, invece, gli insegnanti in testa alle graduatorie sono più o meno della mia età, quindi in attesa da tempo del ruolo.

In questo ordine di scuola, complice il forte calo demografico, la Regione scelse di non fare alcun organico di potenziamento e oggi ci ritroviamo con dei docenti che non hanno alcuna prospettiva di stabilizzazione nel medio periodo.

Per dare soluzione, ad esempio, a questo precariato storico non serve quindi alcun concorso per titoli ed esami, nessuna norma di attuazione, è necessario semplicemente fare un organico di potenziamento, come abbiamo già esplicitato parlando della sperimentazione dell'infanzia.

In merito poi alla proposta di bandire concorsi autonomi in una cornice normativa o per lo meno ambigua, così come risulta dallo stesso lavoro di Commissione, potrebbe solo alimentare le speranze di chi attende risposte ormai da molto tempo.

Il sistema di reclutamento dei docenti è un tema estremamente complesso in continua evoluzione, non è certamente il caso che la Regione s'inventi concorsi o procedure di reclutamento autonome.

Si valuti le reali necessità e si diano le risposte concrete al più presto al mondo della scuola. Per questo noi non lo voteremo.

Presidente - Consigliere Carrel.

Carrel (PA) - Grazie al collega Perron per aver riportato nuovamente, come ha ricordato l'Assessore, questo tema in aula. Noi come gruppo consiliare ci lavoriamo dal mese di novembre, quindi dall'inizio della legislatura, da prima della Commissione che poi è stata istituita dall'Assessore e di cui abbiamo preso appunto nota della relazione finale.

Crediamo però, come credevamo, che ci può essere un varco in cui ci possiamo inserire e possiamo trovare delle soluzioni.

Per questo motivo come gruppo votiamo convintamente a favore di questo ordine del giorno, in quanto non è null'altro di fatto che quello che avevamo già proposto un anno fa, ma purtroppo nulla è cambiato.

Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 33

Votanti: 13

Favorevoli: 13

Astenuti: 20 (Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet e Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Passiamo ora all'analisi degli ordini del giorno presentati dal gruppo Pour l'Autonomie. Ordine del giorno n. 1. Si è prenotato il consigliere Carrel per l'illustrazione.

Carrel (PA) - Iniziamo questo ciclo di ordini del giorno del nostro gruppo consiliare con una tematica riguardante i giovani e l'agricoltura.

Nel DEFR vi è scritto che è intenzione di promuovere l'insediamento dei giovani agricoltori e la nascita di nuova imprenditoria. Come ci ha detto l'Assessore questa mattina, alcune misure del PSR sono state prorogate per il 2021-2022, tra queste vi è la misura 6.1.1: "Aiuti all'avviamento d'imprese per giovani agricoltori".

A questo bando importantissimo per tutti coloro che con un'età inferiore ai 40 anni vogliono avviare una attività agricola, è dal 2019 che non si ha la possibilità di aderire, perché, per ovvie ragioni, l'ultimo bando scadeva il 15 maggio del 2019.

Nei requisiti di accesso a questi bandi - che sono dei requisiti che dipendono, e mi correggerà l'Assessore se mi sbaglio, anche da norme europee, quindi che non dipendono esclusivamente da noi - vi è un limite: avere aperto la partita I.V.A. non prima dei 24 mesi dalla data di presentazione della domanda, quindi sorge un problema perché chi ha aperto la partita I.V.A. nel 2019, magari a inizio 2019, e non ha partecipato a quel bando - magari perché non aveva ancora i capi bovini e quindi aveva paura di non avere un punteggio sufficientemente alto e per poter accedere alle risorse - ha aspettato il bando dell'anno successivo che però non è arrivato, ripeto, non per colpa di nessuno, ma sta aspettando oggi il bando del 2022 per cercare di non far scadere i 24 mesi e credo che questo sia un aspetto rilevante per poter usare al meglio questi fondi e soprattutto per poter incentivare i giovani che vogliono avvicinarsi a questo tipo d'impresa che, come mi piace ricordare, è un'impresa che tutela in primis l'ambiente e poi, a cascata, anche il turismo e l'immagine dell'intera Valle d'Aosta.

Presidente - Per il Governo, l'assessore Sapinet.

Sapinet (UV) - Grazie, collega Carrel, che porta in aula un'iniziativa molto interessante.

Come abbiamo detto la proroga al 2021 e 2022 è arrivata dopo sei-sette mesi di discussione per gli aspetti del riparto, io inizialmente ero più ottimista, invece da novembre del 2020 si è arrivati quasi al mese di giugno del 2021 per definire quei criteri di riparto.

Da qui tutta una serie di ritardi che, ovviamente, abbiamo subito.

Il pacchetto dei giovani del PSR 14-22 comprende, oltre alla misura 6.1.1. che concede il premio primo insediamento dei giovani agricoltori anche la misura integrata 4.1.2. che finanzia gli investimenti ai beneficiari della 6.1.1., quest'ultima finanziata dai fondi Next Generation.

Pertanto al momento è un pacchetto di misure integrate, quindi è necessario apportare delle modifiche alle schede di misura del PSR, ai criteri di selezione per renderli coerenti con gli obiettivi.

Le proposte di modifica predisposte dagli uffici alle schede del programma di sviluppo rurale devono essere valutate in Commissione Europea, nelle scorse settimane sono già state oggetto di confronto con il referente regionale a Bruxelles. I criteri di selezione del bando, che comunque devono essere conformi alle schede di misura, devono essere sottoposte alla valutazione del comitato di sorveglianza regionale; gli uffici stanno già lavorando a tali modifiche, ma le tempistiche, ahimè, non dipendono solo dalla nostra volontà.

Faccio presente che la precedente modifica, una modifica che ha riguardato esclusivamente la ripartizione economica dei fondi, al fine di consentire lo scorrimento della graduatoria 4.1.1., e l'altra misura, "Investimenti", hanno impiegato circa tre mesi per essere approvate dall'Unione Europea.

Difficilmente il termine del 30 marzo che mi si chiede nell'impegnativa potrà essere rispettato, comunque si garantisce una celerità nell'azione dell'Assessorato e non appena la Commissione avrà dato il via libera, si espliciteranno tutti gli atti necessari a una rapida pubblicazione dei bandi. Pertanto, in base a quanto detto, si chiede il ritiro. In caso contrario ci asterremo.

Presidente - Consigliere Carrel ne ha facoltà.

Carrel (PA) - Avevo dimenticato la misura 4.1.2, che è quella economicamente anche più corposa, ma sicuramente sollevo un quesito: è possibile prevedere nelle schede una deroga ai 24 mesi, vista la situazione legata alla pandemia che ha imposto per un anno lo stop di questo bando? Perché credo che se noi allargassimo le maglie a 36 mesi dall'inizio dell'attività, allora chi ha aperto partita I.V.A. nel mese di maggio 2019 può ancora rientrare, se riusciamo ad arrivare nel primo semestre a partecipare a questo bando credo che qui risolviamo il problema, perché sennò abbiamo dei giovani che hanno aperto una partita I.V.A. e si trovano tagliati fuori da questo aiuto.

Se lei magari riesce a garantire questo passaggio allora potremmo ritirare l'iniziativa e ci prenderemo l'impegno appunto di verificare quanto fatto.

Presidente - Assessore Sapinet.

Sapinet (UV) - Questo è un aspetto che gli uffici stanno valutando se è possibile o meno. Ovviamente se possibile si percorrerà anche quella strada.

Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 15

Favorevoli: 15

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet e Testolin).

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 2 di Pour l'Autonomie. Illustra il consigliere Rollandin.

Rollandin (PA) - Con questo ordine del giorno che si riferisce, come la gran parte degli altri, al DEFR e alle prese di posizione su alcuni temi, in questo caso, ritornando al DEFR, ci riferiamo al capitolo 1.17: "Ambiente, risorse idriche e servizio idrico integrato".

Preso atto di quanto scritto a pagina 91, in cui si afferma che una delle priorità trasversali agli obbiettivi di programma del Governo è quella di dotarsi di tre fondamentali strumenti di indirizzo politico: una strategia regionale di sviluppo sostenibile, una strategia regionale di adattamento al cambiamento climatico e un'ultima strategia di mitigazione, che porti all'azzeramento delle emissioni di gas climalteranti entro il 2040, fossil fuel free.

Sentita naturalmente l'audizione dell'Assessore e del Sovrintendente dei beni culturali, s'impegna la Giunta regionale a presentare almeno la strategia regionale di sviluppo sostenibile entro il 30 giugno 2022 con l'obiettivo di andare poi a programmare assieme agli altri stakeholders la presentazione delle altre strategie della Commissione competente.

Credo che sia abbastanza chiaro, credo che non ci sia da aggiungere a quanto previsto questo indirizzo che credo possa essere accolto.

Presidente - Il presidente della Regione Lavevaz ne ha facoltà.

Lavevaz (UV) - Di fatto questo è un argomento di cui si è parlato anche in maniera abbastanza diffusa negli ultimi mesi e nelle ultime settimane per diversi aspetti, anche per alcuni incontri che sono stati fatti e che si stanno facendo proprio su questa strategia di sviluppo, anche perché abbiamo approvato, anche ultimamente, degli atti importanti, ad esempio la strategia regionale di adattamento è stata approvata in Giunta poche settimane fa, invece la road-map era stata approvata in Giunta già nella primavera passata.

Sostanzialmente l'impegnativa, così come è scritta, potrebbe anche essere approvata, nel senso che il termine del 30 giugno è sostanzialmente lo stesso che c'è nell'impegno che abbiamo nell'accordo che c'è con il Ministero. È, secondo me, una questione di opportunità e di logica, nel senso che la strategia regionale di sviluppo è e deve essere collegata al quadro strategico regionale, il cosiddetto QSR, e questi due, insieme, devono confluire in questo documento che diventa un documentone, che è il quadro strategico regionale per lo sviluppo sostenibile, quindi un documento che è una sintesi dei due in buona sostanza.

Questo è quello che è stato concordato con il Ministero a suo tempo e che verrà portato avanti secondo le direttrici che sono state individuate, quindi una Valle d'Aosta più intelligente, una Valle d'Aosta più verde, più sostenibile, più connessa, più sociale eccetera eccetera.

Quindi di fatto è un impegno che sono certo che rispetteremo quello dello sviluppo regionale e lo sviluppo sostenibile, ma non condivido l'impegnativa perché - un po' come il ragionamento che è stato fatto, ad esempio, sulla questione dello smart working: anche quello è un aspetto specifico su un lavoro più ampio che si sta facendo - è un'impegnativa specifica in un contesto più ampio che, secondo me, non ha senso portare avanti, fatto salvo che sicuramente questa scadenza sarà rispettata.

Presidente - Qualcuno vuole intervenire? Se non vi sono interventi... Consigliere Rollandin.

Rollandin (PA) - Io credo che quello che è stato detto a suffragio dell'investimento che con questa nota si fa... lei dice: ci sono ancora degli aspetti che devono essere... Ma noi abbiamo messo quella data anche perché ci sono, come lei sa, tutta una serie d'indicazioni che vanno in quella direzione.

Il fatto di votarlo credo che vada nella direzione di assumersi una volontà che, come dico, è già prevista nel DEFR e quindi non è che sia un'invenzione, pensavo che questo potesse essere un argomento che va a rafforzare quello che è già in qualche modo previsto dal DEFR.

Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 13

Favorevoli: 13

Astenuti: 21 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Minelli, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet e Testolin).

L'ordine del giorno non è approvato.

Passiamo all'ordine del giorno n. 3 di PA. Illustra il consigliere Carrel.

Carrel (PA) - Torniamo a parlare di povertà. La legge 15, come ben sa chi ha partecipato al tavolo del lavoro - ma soprattutto l'assessore Bertschy - ci ha messo di fronte all'articolo 26, a quella proposta che come gruppi di minoranza col collega Manfrin abbiamo proposto e forse nemmeno noi pensavamo che esaurisse i fondi così in fretta, ma è un segnale che dobbiamo cercare di analizzare, dobbiamo cercare di capire dove sono questi poveri, chi sono, di quali famiglie fanno parte, quali lavori hanno, se sono occupati, se sono disoccupati e da quanto sono disoccupati, in modo da capire, e lì rientrano sicuramente in un altro ambito, quello delle politiche dell'occupazione che è un aspetto che lavora a fianco a quello che stiamo prendendo in considerazione.

Credo che dunque sia fondamentale, anche visto il dibattito che si è tenuto in aula negli ultimi due giorni, come riportato anche dal DEFR in cui la povertà relativa cresce dal 4,9 al 6,9 in un anno, credo che sia importante fare uno studio per capire una serie di elementi fondamentali per poter mettere in atto delle misure più puntuali e più precise per il contrasto alla povertà.

Per questo motivo abbiamo presentato questo ordine del giorno che impegna il Governo regionale ad affidare urgentemente uno studio esaustivo della situazione sulla povertà in Valle d'Aosta con il fine di presentare i risultati in Commissione consiliare competente entro il 30 di giugno 2022.

Presidente - Per il Governo, l'assessore Barmasse.

Barmasse (UV) - Dico subito che questo ordine del giorno è condivisibile, sia perché quello di cui ha bisogno l'Assessorato alla sanità e alle politiche sociali sicuramente è avere dei numeri; stiamo facendo una valutazione in ambito della disabilità e bisognerà farlo sulla povertà. È intenzione dell'Assessorato - lo era già, comunque - di effettuare tale approfondito studio, perché oltretutto dobbiamo redigere il piano povertà che dovrà essere adottato dall'Amministrazione nel corso del 2022. Quindi, sicuramente avere dei numeri da cui partire per cercare di avere delle soluzioni è essenziale per poter programmare e dare delle risposte, per cui propongo alla maggioranza di accogliere questo ordine del giorno.

Presidente - Consigliere Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Semplicemente per annunciare il nostro voto favorevole, non torno sul tema ma sicuramente il dibattito che si è aperto successivamente alla conformazione e soprattutto all'erogazione della misura di cui all'articolo 26... e non solo perché ci sono anche i disoccupati da più lungo tempo che interessano una pulizia di tutta una serie di banche dati che ha l'Amministrazione, tutta una serie di misure che dovranno essere valutate. È bene capire di che cosa stiamo parlando, quanto ampio e soprattutto quali sono le caratteristiche di questa problematica prima di ristrutturare quello che è oggi ovviamente il sostegno a queste persone. È bene, l'unica cosa, sottolineare, e questo me lo auguro, che non si vada a confondere ovviamente il sostegno alla povertà con quelle che sono invece le politiche del lavoro, che sono due ambiti ben differenti che spesso purtroppo vengono incrociati in una maniera non fattiva e non efficace.

Presidente - Consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Solo per annunciare anche il nostro voto favorevole a questo ordine del giorno, sottolineando che, come già evidenziato ieri, la povertà e l'incremento della povertà in Valle d'Aosta è un dato preoccupante, lo abbiamo visto dal rapporto Caritas, lo abbiamo visto con la misura sulle famiglie, quindi ritengo molto positiva l'iniziativa presentata dal consigliere Carrel.

Presidente - Consigliere Carrel ne ha facoltà.

Carrel (PA) - Siamo felici che venga accolto questo ordine del giorno e sono sicuro che da qui a sei mesi quindi avremo poi dei dati su cui fare dei reali ragionamenti per poter affrontare questo problema di cui tutti abbiamo forse preso coscienza nell'ultimo periodo - almeno parlo per me - in modo più compiuto, ma credo che possa essere utile - o meglio, fondamentale - avere i numeri per comprendere meglio la portata di questo problema.

Presidente - Consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Ovviamente mi unisco ai ringraziamenti per la presentazione del collega Carrel e alle felicitazioni per l'accoglimento di questo ordine del giorno che, come ho avuto modo di evidenziare più volte, rappresenterà un unicum da dieci anni a questa parte, anzi, di più, perché l'ultimo studio fatto sulla povertà è stato effettuato nel 2009 nella nostra regione, quindi evidentemente anche a seguito della pandemia si potrà fotografare la situazione e soprattutto la risposta all'articolo 26 e alle misure sulle famiglie ci potrà dare un'utile indicazione.

Mi fa anche piacere che a volte la Giunta risponda che una cosa la vuole fare e la sta facendo ma che comunque accolga gli ordini del giorno, quindi significa che si possono accogliere ordini del giorno anche se si dice pubblicamente che lo si sta già facendo.

Lo misureremo a giugno se effettivamente si stesse facendo oppure no.

Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti, votanti e favorevoli: 35

L'ordine del giorno è approvato all'unanimità.

Passiamo all'ordine del giorno n. 4. Per l'illustrazione, il consigliere Rollandin.

Rollandin (PA) - Sempre facendo riferimento al DEFR, in particolare a pagina 77, dove è previsto che "Al fine di utilizzare in modo efficiente le risorse a disposizione nelle attuali condizioni socio-economiche conseguenti all'epidemia da Covid-19, si intendono favorire specifiche politiche creditizie volte anche a sostenere le aziende in crisi di liquidità" e tenendo conto che su questo anche altre leggi andavano in questa direzione, vista la situazione economica di molte aziende, nonostante la riapertura di questo inverno, s'impegna il Governo regionale ad approvare e ad assegnare alla Commissione competente il disegno di legge comprensivo di tutte le misure di credito per le aziende valdostane entro il 31 luglio 2022.

Ora il fatto di sollecitare i tempi è conseguente alla reale difficoltà che molte aziende che voi conoscete sono in una precarietà per cui rischiano di subire ulteriori danni.

Credo che su questo ci possa essere la disponibilità per ottenere il risultato che tutti vogliamo, cioè di non appesantire le difficoltà.

Presidente - Per il Governo, l'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Le misure di credito per le aziende valdostane sono tipicamente attuate per mezzo dei fondi di rotazione costituiti presso Finaosta, il cui utilizzo è disciplinato da norme settoriali - ad esempio la 19/2001 per gli alberghi piuttosto che per il commercio, la 6/2003 per le industrie e gli artigiani e la 17/2016, ad esempio, per l'agricoltura - gestite dalle tre strutture regionali competenti per materia.

Tale impostazione consente di tenere conto delle peculiarità e delle specificità di ciascun settore dell'economia e di definire interventi specifici in relazione alle caratteristiche delle imprese operanti nei diversi ambiti e dai diversi regimi di aiuto previsti dalle normative vigenti.

Tali misure, volte alla concessione di mutui e finanziamenti a condizioni agevolate, sono poi affiancate da misure di agevolazioni di accesso al credito di tipo trasversale quali, ad esempio, i contributi a sostegno delle imprese e dei liberi professionisti aderenti agli enti di garanzia collettiva fidi, volti a ridurre gli oneri degli interessi praticati dagli intermediari finanziari per la concessione di finanziamenti, così come previsto dalla 21/2011.

Nel frattempo, nel corso del 2021, con voto unanime del Consiglio, è stata inoltre approvata la convenzione con il Mise e il Mef per la costituzione della sezione regionale del fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese.

Infine, per quanto concerne i mutui agevolati erogati per mezzo di Finaosta, oltre alla sospensione delle quote di capitale delle rate di ammortamento dei mutui, attiva fino al 31 dicembre del 2022, nell'ambito della legge regionale 17/2020 relativa alla rinegoziazione dei mutui deteriorati, è previsto che a decorrere dal 2022 possano essere approvate misure di rinegoziazione dei mutui agevolati anche con riferimento alle imprese che non hanno posizioni debitorie classificate come credito deteriorato. Inoltre ricordo che questa legge votata all'unanimità prevede la clausola valutativa che deve poi dopo appunto diventare oggetto di confronto durante il 2022 stesso, perché questa legge vale fino al 31 dicembre del 2021.

Si rammenta infine che in data 24 febbraio 2021 è stata presentata da alcuni Consiglieri regionali la proposta di legge n. 12 di modifica della legge regionale 17/2007 recante "Interventi regionali a favore di imprese in difficoltà" la quale prevede, tra l'altro, la concessione di finanziamenti a tasso agevolato, di prestiti e garanzie sui prestiti.

Tale proposta di legge è stata da ultimo notificata all'Unione Europea per la verifica di compatibilità in materia di aiuti di Stato.

Tale quadro di misure appare pertanto il più efficace per garantire misure di accesso al credito specifiche per le singole imprese, le quali hanno a disposizione un ventaglio di strumenti sia con riferimento ai mutui agevolati a valere sui fondi di rotazione regionali, sia con riferimento ai finanziamenti ottenuti da altri intermediari finanziari.

Ognuna di queste misure è quindi corretto siano vissute direttamente presso i dipartimenti di riferimento stante l'organizzazione attuale della Regione. Recependo quindi positivamente lo spirito della sua iniziativa, allo stato attuale non può essere accolto e quindi chiediamo alla maggioranza di astenersi.

Presidente - Mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 14

Favorevoli: 14

Astenuti: 20 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet e Testolin).

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 5 di PA. Per l'illustrazione, il consigliere Rollandin.

Rollandin (PA) - Dopo aver all'inizio della legislatura fatto il possibile per definire quelle che potevano essere le presenze di fauna selvatica in Valle - in particolare per la questione del lupo, tant'è che avevamo poi approvato la legge n. 11 del 18 maggio 2021 - ecco apparire un nuovo predatore presente nella nostra Valle, ne avete già sentito parlare e credo che sotto questo aspetto sia importante che ci sia tutta l'attenzione necessaria.

Stiamo parlando dello sciacallo dorato, che viene inserito nell'elenco degli animali predatori che possono aggredire il patrimonio zootecnico.

Al momento dell'approvazione della legge 11 per il lupo, c'è stata tutta una serie di osservazioni che prevedevano una serie d'indicazioni da trasmettere da parte dell'Assessorato competente al Ministero per rendere conto delle diverse posizioni; non dimentichiamo che il problema del lupo quest'estate ha creato non pochi problemi: tutti conoscono quello che è successo in Val d'Ayas.

Sulla base di queste indicazioni, noi chiediamo al Consiglio regionale d'impegnarsi a relazionare, entro il primo trimestre del 2022, alla competente Commissione in merito a tutti i contatti avuti con l'Ispra riguardanti il problema del canis lupus e le soluzioni poste in essere per aiutare gli allevatori.

Con l'Assessore di questo ho già parlato diverse volte, quindi chiediamo che ci sia questo intervento importante a salvaguardia dei giusti interessi, in particolare degli allevatori ma non solo, perché di fatto poi ci sono dei problemi che esulano dal diretto interessato ...selvatico e non è solo il problema dei bovini e ovini ma anche altre situazioni difficili.

Presidente - Assessore Sapinet.

Sapinet (UV) - La tematica del lupo l'abbiamo affrontata diverse volte in quest'aula ma l'affrontiamo nel quotidiano in Assessorato durante la nostra attività, sia nei passaggi che ci sono stati, anche ultimamente in III Commissione, ma sia anche nelle iniziative in Consiglio si è cercato anche di sfruttare l'occasione per aggiornare sui vari passaggi.

Questo impegno era già stato concordato nell'ultima seduta della III Commissione, pertanto mi sento di confermarlo e di arrivare in III Commissione entro il primo trimestre per aggiornare su questi passaggi, che non sono così banali, con Ispra e che stiamo portando avanti insieme anche qui con le altre Regioni, in particolar modo con Bolzano e Trento che hanno legiferato come noi e che hanno presentato a Ispra un protocollo che è stato bloccato, noi stiamo facendo la cosa medesima, ma direi non solo sulle relazioni con Ispra ma anche un po' sull'aggiornamento in generale, tra l'altro domani pomeriggio avremo una riunione del tavolo del lupo, dedicata sia alla parte tecnica che alla parte politica.

Quindi si chiede alla maggioranza un voto favorevole.

Presidente - Consigliere Rollandin.

Rollandin (PA) - Ringrazio l'Assessore per aver voluto specificare le attenzioni al problema che abbiamo sollevato e credo che sia un dato importante che rassereni anche tante situazioni in Valle d'Aosta.

Presidente - Mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti, votanti e favorevoli: 35

L'ordine del giorno è approvato all'unanimità.

Passiamo all'ordine del giorno n. 6, sempre di PA. Per l'illustrazione, il consigliere Carrel.

Carrel (PA) - Parliamo di cultura. Durante l'audizione con l'assessore Guichardaz, forse un po' per la fretta, non siamo riusciti ad approfondire il tema che ripresentiamo con questo ordine del giorno.

Nel DEFR vi è scritto che "non si escludono comunque ulteriori formule gestionali da valutare con attenzione sulla base di criteri di efficienza ed economicità", questo riguardo all'importante servizio che offre la Società di Servizi Valle d'Aosta in tutti i castelli, la quale appunto gestisce la questione di organizzazione e assistenza delle attività e valorizzazione di custodia dei beni culturali.

Quindi la Società di Servizi a oggi per legge, la legge 44/2010, è colei che è designata ad assistere alle attività di custodia dei beni culturali.

Credo che questo sia un elemento molto importante: abbiamo già dibattuto diverse volte con l'Assessore sulla necessità di formare queste persone che devono ospitare e accogliere i nostri turisti all'interno dei castelli, magari cercando di avvicinarli a più lingue od organizzando dei corsi per imparare l'accoglienza in più lingue; il fatto sarebbe sicuramente gradito ai nostri ospiti, ma credo anche ai custodi che hanno voglia di portare un servizio migliore al sistema turismo nel suo complesso.

Ricordiamo che la nostra Soprintendenza non è una Soprintendenza normale, è una Soprintendenza di una Regione autonoma e una Soprintendenza della Regione autonoma Valle d'Aosta ha delle funzioni anche sotto l'aspetto di valorizzazione e di tutela diverse rispetto alle altre Sovrintendenze.

Quindi per questo motivo, e visto che a oggi appunto, lo ripeto, tramite una legge si è deciso di affidare la custodia dei beni culturali a una determinata categoria definita nella società di servizi, ovviamente affiancata dall'importante lavoro svolto da tutti gli uffici della Soprintendenza, che non possono gestire direttamente l'apertura fisica dei castelli e il giro visita che si tiene ogni mezz'ora, chiediamo semplicemente di meglio interpretare quanto scritto nel DEFR e - nel caso in cui si decida di affidare a soggetti terzi rispetto a ciò che è previsto attualmente dalla legge 44/2010 - di vincolare questa scelta a una scelta che sia del Consiglio.

Presidente - Risponde l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.

Guichardaz J. (FP-PD) - A dir la verità l'abbiamo letto un po' tutti il suo ordine del giorno e non avevamo capito qual era la ratio, infatti ci chiedevamo quale fosse il contenuto dell'impegno nei confronti del Governo regionale.

Lei sostanzialmente vincolerebbe la scelta di esternalizzare i servizi di gestione dei musei e dei castelli a un atto votato dal Consiglio regionale, quindi con questo lei impegnerebbe anche il Consiglio regionale.

Anche perché qua parliamo di esternalizzazione, tra l'altro questo è un modello che lei conosce benissimo, avendo lavorato proprio in quel settore; è un modello che da anni viene ogni volta non dico criticato ma valutato, perché sta diventando di una certa rilevanza da un punto di vista proprio di relazioni.

Sappiamo di avere decine di persone che fanno riferimento alla società sulle quali, come dice lei, è difficile poi operare in termini di riqualificazione, di formazione eccetera... il ragionamento su questi aspetti secondo me è un ragionamento più complessivo che diventa difficile semplificare con l'idea dell'esternalizzazione, perché l'idea potrebbe essere non solo quella della esternalizzazione ma addirittura quella di una reinternalizzazione di una parte, per esempio di questi operatori che operano nel settore diretto, per esempio, della valorizzazione diretta o dell'accompagnamento.

Io non lo so, non avevamo francamente capito quale fosse il significato. Io chiederei una piccola interruzione a questo punto.

Presidente - Consigliere Carrel.

Carrel (PA) - Solamente per specificare: un atto votato dal Consiglio regionale intendevo da un organo del Consiglio regionale, cioè dare la possibilità anche alla minoranza di approfondire questa tematica che conosco bene e che so essere molto delicata, quindi si può bene modificare.

Adesso chiedo, se siamo tutti d'accordo, con "un atto votato dalla Commissione competente", l'importante è che ci sia una condivisione, perché credo che sia una questione molto delicata, è giusto condividerla e coinvolgere anche la minoranza.

Presidente - ...Un parere della Commissione, perché la Commissione altro non può fare, non può fare della gestione. Assessore Jean-Pierre Guichardaz.

Guichardaz J. (FP-PD) - Siccome, ripeto, io non mi voglio prendere delle responsabilità che non sono state raccordate con la maggioranza per evitare anche malintesi, se il percorso va bene a tutti, se siamo tutti d'accordo di modificare in questo modo l'ordine del giorno...

(intervento di un Consigliere, fuori microfono)

...ci sta, "Per previo parere della Commissione competente", tanto nessuno ha intenzione di stravolgere... Cioè, la parte della SPA che tra l'altro riguarda non solo le figure che fanno riferimento al nostro Assessorato ma credo che sia un tema che vada affrontato anche in temi più generali, ma nessuno ha intenzione di stravolgere senza passaggi, ci mancherebbe, è una legge regionale, quindi va bene.

Presidente - Pertanto "A sottoporre la scelta di esternalizzare i servizi di gestione di musei e di castelli, a parere della Commissione", facciamo così? Votiamo?

Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti, votanti e favorevoli: 35

L'ordine del giorno è approvato all'unanimità.

Ordine del giorno n. 7. Per l'illustrazione, il consigliere Rollandin.

Rollandin (PA) - È già stato anche preso in considerazione dai nostri colleghi e credo che sia un punto molto importante: credo che, soprattutto di questi tempi, sia importante incentivare la diversificazione e la multifunzionalità dell'agricoltura di montagna in modo da generare fonti di reddito integrativo per molte aziende agricole presenti sul territorio regionale.

A tal fine è in fase di studio un nuovo testo normativo che include le diverse forme di diversificazione e multifunzionalità, quali l'agriturismo, l'enoturismo, l'agricoltura sociale e la vendita diretta.

Per tutto questo noi sollecitiamo una sensibilizzazione sull'agricoltura di montagna e a tal fine chiediamo che il Consiglio regionale s'impegni a presentare il disegno di legge in oggetto nel primo semestre del 2022.

Sappiamo che ci sono già stati dei convegni, ci sono state delle direttive relative a questo tema, come riscontrato anche nell'audizione della II Commissione, quindi ci sono tutte le premesse per avere un disegno di legge che possa in qualche modo riassumere tutte le iniziative che vanno nella direzione di aiutare il settore che insieme a tanti colleghi cerchiamo di salvaguardare, proprio perché è in una fase molto difficile. Quindi sotto questo profilo vi chiediamo di avere questa gentilezza, di presentare al più presto il disegno di legge.

Presidente - Assessore Sapinet.

Sapinet (UV) - Il progetto di legge - come già è stato ricordato l'ultima volta anche in occasione della II Commissione - è particolarmente articolato e complesso in quanto non si limita solo ad alcuni aspetti, ma prende in esame e disciplina l'intera multifunzionalità in agricoltura.

La scrittura da parte degli uffici del disegno di legge che ho avuto modo di leggere è già a buon punto; gli uffici sono stati anche impegnati in quella che è una piccola parte che si è poi sviluppata nella legge sull'agricoltura sociale, proposta dai colleghi della Lega, anche se è comunque necessario effettuare ancora alcuni incontri interni per valutare gli aspetti procedurali.

Un testo molto lungo e articolato che dovrà essere anche concertato con i rappresentanti del settore.

A tal fine alcuni incontri si sono già svolti durante questi mesi con i rappresentanti in seno all'ADAVA - la rappresentanza all'interno dell'ADAVA degli agriturismi - per analizzare le problematiche e le istanze del settore.

Sono stati presi anche i contatti con il Dipartimento legislativo, al quale si auspica di inviare la bozza definitiva per gli adempimenti di loro competenza nelle prime settimane dell'anno nuovo.

Credo però che sia importante essere prudenti - a livello di tempistica ovviamente - considerata la situazione perché il carico di lavoro è tanto e non vorrei prendermi degli impegni, non dipendendo totalmente dal sottoscritto e dal mio Assessorato il rispetto degli stessi.

Pertanto propongo di ritirare l'iniziativa, in alternativa propongo l'astensione, ma confermo il massimo impegno al fine di limitare le tempistiche, considerata l'importanza di questa legge e l'attesa che c'è per la stessa sul territorio.

Presidente - Consigliere Rollandin, ne ha facoltà.

Rollandin (PA) - Assessore, io credo che le osservazioni siano corrette. Vorrei solo dire che non è che noi facciamo un problema se fra dieci giorni, fra due mesi o fra tre mesi... credo che prima si fa e meglio è per la categoria, come lei sa meglio di me. Noi non abbiamo messo una data, invece del primo semestre può essere il secondo, l'importante è che ci sia un impegno "a presentare quanto prima".

Qui noi abbiamo messo nel primo semestre perché ci sembrava già... forse, avendo le indicazioni che aveva lei... Se si vuole mettere nel primo o nel secondo semestre... mi sembrerebbe già una data che ampiamente va oltre quello che lei immagina.

Presidente - Mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 15

Favorevoli: 15

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet e Testolin).

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 8 di PA. Consigliere Carrel per l'illustrazione.

Carrel (PA) - Torniamo sulla cultura e su una discussione che abbiamo già fatto con l'assessore Guichardaz il 30 aprile del 2021, o meglio, questa era la data forse di presentazione della nostra interpellanza sulla questione della biglietteria e della bigliettazione dei siti culturali in Valle d'Aosta.

Avevamo analizzato in quell'occasione l'ingresso per Aosta, quindi il biglietto di Aosta, che comprendeva Aosta romana e l'area megalitica a 10 euro e la scelta di avviare in via sperimentale la gratuità per i ragazzi sotto i 25 anni, quando prima era una gratuità da 0 a 6 e prezzo ridotto da 6 a 18 anni.

Dunque abbiamo analizzato la delibera di Giunta 583/2021 e il tariffario madre, che è la delibera di Giunta 665/2016.

Proprio in quell'occasione stavamo parlando dell'apertura di Aymavilles: sappiamo che vi è un'apertura dal 22 di dicembre, ma è un'apertura sperimentale, una pre-apertura, quindi non è ancora adesso il momento in cui dobbiamo, secondo noi, fare un'analisi specifica dei prezzi e dei circuiti, e quindi magari anche dei biglietti unici che si possono creare tra i vari castelli in modo da incentivare coloro che visitano un castello... e magari durante la visita del castello la guida gli fa notare che dall'altra parte della Dora vi è un altro castello e non possono andarci oppure devono pagare un altro biglietto e magari potrebbe essere l'occasione per riuscire a vendere un biglietto unico che possa fare leva su questi aspetti.

So che vi sono due biglietti cumulativi da 21 euro, quindi non eccessivamente costosi, ma che includono tutti i castelli valdostani o i musei, perché poi sono divisi al loro interno, però credo che per chi viene in Valle d'Aosta e magari in una giornata di brutto tempo si reca in un castello, avrebbe magari piacere di visitare due o tre castelli nella Plaine oppure due o tre castelli in Bassa Valle senza dover acquistare il biglietto complessivo.

Quindi lei condivideva con me durante la discussione questa esigenza di rivedere le tariffe dei castelli che, dal mio punto di vista, sono anche prezzi veramente a volte eccessivamente bassi, però questa è una mia valutazione.

Ci aveva detto che ne stava parlando con gli uffici, i quali stavano facendo delle valutazioni.

Con questo nostro ordine del giorno impegniamo la Giunta regionale e l'Assessore a rivedere questi tariffari entro il primo semestre del 2022.

Presidente - Per il Governo, l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.

Guichardaz J. (FP-PD) - Come le avevo anticipato, avremmo valutato anche sulla base di quelle politiche sperimentali che sono state discusse in questa sede da lei e credo forse anche con altre iniziative e, come lei saprà, abbiamo appena affidato un servizio di analisi e studio per l'ottimizzazione proprio del sistema di gestione dei musei e dei siti culturali che darà degli elementi necessari per delle opportune valutazioni sulla politica tariffaria e la concessione degli spazi, perché il problema oggi, al di là degli aspetti tariffari, che vanno analizzati e che vanno visti alla luce del sistema complessivo che è il sistema complessivo dell'offerta culturale turistica dei castelli eccetera, che vanno visti anche in un'ottica anche di attrattività, poi indiretta ovviamente, non solo guardando al sito stesso ma agli effetti di ritorno che certe politiche possono avere poi sul territorio; queste valutazioni noi le abbiamo demandate a uno studio specifico che ci dirà e ci darà dei dati sui quali - come le anticipavo ad aprile - e credo che siamo stati conseguenti anche un po' al nostro ragionamento e alla sua richiesta, ci daranno dei dati sui quali ragionare.

Non sappiamo come e quando, può darsi che questi ci confermeranno la validità delle politiche tariffarie attuali, può darsi di no, perché effettivamente anche io ho rilevato che in alcune situazioni certe tariffazioni - che oramai credo siano storiche e che noi ci siamo ritrovati e non sono mai state modificate - probabilmente devono essere riattualizzate ma riattualizzate sulla base dei ragionamenti più ampi, come le dicevo prima, fermo restando anche che le varie combinazioni possono essere modificate anche in relazione ai tipi di eventi, lei sa che adesso per esempio in occasione del mercatino, del Marchi Vert Noël, abbiamo modificato la struttura tariffaria dando la possibilità, visto che l'arrivo dei turisti è giornaliero, di usufruire non solo del cumulativo di Aosta archeologica ma di spazi, anche singoli e limitati.

Tra l'altro c'è un altro tema che è quello dell'usufruizione e dell'utilizzo degli spazi nei nostri siti culturali per altri eventi: lei l'ha citato più o meno indirettamente nell'impegnativa e anche quello è oggetto adesso di valutazione.

Ho chiesto agli uffici di definire un regolamento di utilizzo, perché ad oggi vengono concessi, anzi, venivano, adesso li abbiamo stoppati fintanto che non ci sarà questo regolamento, venivano concessi - io non ho mai capito con quali particolari criteri e valutazioni - sulla base di uno storico che sicuramente lei conosce meglio di me, avendo operato direttamente in quell'ambito.

Quindi le chiederei di ritirare questo ordine del giorno, garantendo comunque un passaggio sicuramente - visto che si parla di gestione in termini generali e di tariffazione e anche poi di regolamento d'uso - garantendo un passaggio comunque nelle opportune Commissioni, su questo non c'è nessun problema, per aprire poi i ragionamenti.

Sui tempi io non sono in grado allo stato attuale di definire dei tempi, proprio perché non sappiamo quali sono le risultanze di queste valutazioni.

Presidente - Consigliere Carrel.

Carrel (PA) - Apprezzo la volontà magari di condividere questa delibera anche con la Commissione e per questo motivo ritiro anche l'ordine del giorno; quello che mi preoccupa dal suo intervento è che - non lo sapevo - è stato affidato uno studio specifico ma non sappiamo, cito le sue parole, come e quando ci verranno dati i risultati.

Io credo che nello studio specifico ci saranno delle date di presentazione di questo studio, quali saranno le valutazioni ovviamente sennò era inutile fare lo studio, però se questo studio magari ce l'abbiamo nel primo semestre, poi possiamo agire di conseguenza e avere la delibera di Giunta in estate, perché io dubito che ci siano tempi ancora troppo alti, anche perché di studi ne sono già stati fatti, uno studio è stato fatto da Turismo Okay tre anni fa, un regolamento, per quanto sicuramente perfettibile, era già stato abbozzato e quindi un testo base ce l'abbiamo, bisogna ovviamente lavorarci su e bisogna farlo in fretta, per questo avevo messo il primo semestre.

Ovviamente aspettiamo i risultati di questo studio e aspettiamo di avere i risultati e una bozza di delibera anche in Commissione per poterne discutere al meglio.

Presidente - L'ordine del giorno è ritirato. Ordine del giorno n. 9. Consigliere Rollandin per l'illustrazione.

Rollandin (PA) - Sempre restando nell'ambito dell'agricoltura e risorse naturali e tenendo conto di quanto previsto nel DEFR a pagina 96, dove c'è specificato in modo chiaro che è necessario valorizzare e agevolare il lavoro svolto dai consorzi irrigui e dai consorzi di miglioramento fondiario che con l'attività di bonifica rendono vivibili e sfruttabili porzioni di territorio altrimenti incolte e improduttive.

Tenuto conto di questi impegni è prevista la concessione di contributi ai consorzi irrigui e di miglioramento fondiario per la manutenzione straordinaria, nonché per la gestione ordinaria in funzionamento delle opere comprensoriali.

Per queste ragioni, ricordata l'importanza dei consorzi irrigui e di miglioramento fondiario, chiediamo al Consiglio regionale di impegnarsi, quindi il Governo regionale a prevedere nella prossima variazione di bilancio maggiori risorse per i consorzi irrigui e per i consorzi di miglioramento fondiario, utili a sostenere le maggiori spese a cui devono far fronte.

Chiaramente non sono state messe delle indicazioni, perché capiamo che c'è un lavoro in corso, quindi il tema importante è che venga mantenuto questo atteggiamento - che c'è già, abbiamo avuto coscienza di questo - quindi non è che diciamo che si parte da domani, è solo per tener conto di questa garanzia ai consorzi perché sono somme, non è poco, quindi, tenuto conto dell'indicazione generale di operare in questi settori, chiediamo di prevedere nella prossima variazione di bilancio maggiori risorse per i consorzi.

Credo che sia giustamente una valutazione che poi l'Assessore saprà fare, non abbiamo voluto mettere nessuna somma in particolare, perché sarebbe stata ultronea o comunque non ancora in grado di capire che cosa si deve fare.

È un indirizzo generale che chiediamo che venga preso a maggior tutela dei consorzi di cui abbiamo parlato.

Presidente - Peri il Governo, l'assessore Sapinet.

Sapinet (UV) - Non si può non ribadire il ruolo fondamentale che hanno i consorzi di miglioramento fondiario sul territorio, non solo per quel che riguarda la valorizzazione delle produzioni agricole dei suoi consorziati e alla riorganizzazione fondiaria ma anche per quello che attiene alla difesa del suolo, alla regimazione delle acque, alla tutela dell'ambiente e delle sue risorse naturali.

Non è chiaro se nell'ordine del giorno faccia riferimento al bando sportello aperto per le manutenzioni oppure per la domanda annuale per le spese di gestione, sono le due voci principali.

Per quanto riguarda gli aiuti per la manutenzione straordinaria, con ricezione delle domande a sportello, una misura è stata messa in piedi per la prima volta nell'anno corrente, quindi nel 2021, facilmente il prossimo anno l'adesione sarà maggiore, i consorzi vengono, chiedono, s'informano, devono avere alcune caratteristiche, devono mettersi un po' a posto e quindi immaginiamo che l'adesione sarà maggiore, ma in questa fase i progetti stanno arrivando un po' alla spicciolata, per dirla in termini più semplici.

Siamo consci che le risorse messe in campo al momento potrebbero non essere sufficienti per far fronte a tutte le richieste, ma in fase di assestamento lì sarà il momento nel quale si dovrà tener conto delle domande che nel frattempo in questi mesi saranno pervenute e, se necessario, andrà valutato il rafforzamento delle misure dal punto di vista finanziario.

Quindi il principio è corretto, ma è un ragionamento che andrà fatto in base alle richieste e ai progetti che arriveranno.

Stesso ragionamento sarà fatto nell'arco dell'anno per quanto riguarda il contributo alle spese di gestione, quindi un'analisi che andrà fatta in quel momento perché è importante sicuramente avere le risorse, oggi ne abbiamo una parte importante che potrebbe bastare come no, ma sarebbe più grave ancora averle e non avere poi i relativi progetti.

Quindi un accordo di principio ma un'analisi che andrà fatta in quel momento in base appunto ai progetti e alle richieste pervenute.

Pertanto si chiede il ritiro o in alternativa ci asterremo.

Presidente - Mettiamo in votazione... C'è un problema con il sistema. Il sistema è stato riavviato. La parola al consigliere Rollandin.

Rollandin (PA) - Tenuto conto delle osservazioni dell'Assessore, credo che non ci sia da andare in votazione, teniamo conto però degli impegni che sono stati presi.

Presidente - L'ordine del giorno è ritirato. Passiamo al n. 10. Consigliere Carrel, ne ha facoltà.

Carrel (PA) - Con questo ordine del giorno vogliamo parlare dell'elaborazione del piano di rigenerazione amministrativa, il Priga, che deve essere integrato - come ben specificato anche nell'articolo 6 del D.L. 46 - al piano integrato di attività di organizzazione, un piano che è disciplinato dall'articolo 6 del Decreto Legge 80/2021 ed è un piano che è sicuramente molto innovativo e molto interessante, perché va un po' nella direzione di cui parlavamo, cioè di cercare di capire come si può evolvere il fabbisogno, l'Amministrazione nel prossimo triennio, cercando di mettere degli obiettivi programmatici; sappiamo che spesso gli obiettivi, anche quelli dirigenziali, ormai sono ripetuti negli anni e quindi un po' obsoleti e abbiamo bisogno di qualcosa di più innovativo per cercare di portare la macchina amministrativa laddove vogliamo arrivare. Poi prevede anche un piano di monitoraggio e l'aspetto che forse è più interessante di tutti è anche la rilevazione della soddisfazione.

Quindi un piano sicuramente molto ampio e molto importante, all'interno del quale vi sta il Priga e noi chiediamo di essere partecipi a questa attività, ovviamente questi piani vanno approvati per legge entro il 30 di gennaio del 2022, quindi l'idea è quella di avviare una discussione in Commissione nei trenta giorni successivi alla loro approvazione, in modo da poterne prendere visione e iniziare a comprendere come funzionano questi nuovi meccanismi e soprattutto poter poi avere gli elementi fondamentali per poter fare da una parte l'attività di controllo che spetta a ogni Consigliere e dall'altra avere poi la possibilità di portare delle integrazioni che potrebbero essere poi utili anche al dibattito, chissà, del prossimo bilancio o dei prossimi piani in quanto riguardano appunto un'evoluzione triennale.

Presidente - Il Presidente della Regione ne ha facoltà.

Lavevaz (UV) -. Non la faccio molto lunga, questa è un'impegnativa che è assolutamente accettabile, chiede di relazionare, quindi assolutamente sì.

Il PIAO in particolare è un piano nel quale stanno confluendo diverse programmazioni che avevano altri percorsi.

È stato chiesto dalle Regioni una proroga dei termini, quindi probabilmente sarà spostato a 120 giorni, quindi vuol dire ad aprile probabilmente, entro fine aprile.

Peraltro da noi il lavoro di coordinamento per la realizzazione del PIAO è seguito dalla Segretaria generale e proprio domani è convocata una riunione nel merito, invece il piano di rigenerazione, che come giustamente ha detto lei sarà parte del PIAO, è gestito invece dagli Affari Europei e quindi ha un percorso leggermente diverso, ma che poi confluirà ovviamente nel documento finale.

Quindi, ripeto, da parte nostra non c'è nessun problema ad accettare questa impegnativa e quindi la votiamo.

Presidente - Consigliere Carrel.

Carrel (PA) - Grazie per l'approvazione di questa impegnativa, appunto abbiamo messo trenta giorni dalla loro approvazione proprio ipotizzando già una deroga dei termini, perché avevamo intuito che sarebbe stato difficilmente rispettato il termine di gennaio, se verrà prorogato. Comunque avremo modo di analizzarlo più avanti ma ci interessa poter apportare il nostro contributo.

Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti, votanti e favorevoli: 34

L'ordine del giorno è approvato all'unanimità.

Passiamo al seguente, il n. 11. Consigliere Rollandin ne ha facoltà.

Rollandin (PA) - Nella proposta che viene presentata, viene richiamato il comma 5 dell'articolo 7 del D.L. 46, che prevede l'assunzione da parte delle amministrazioni regionali e degli enti di cui all'articolo 1 della legge 22 del 23 luglio 2010 di personale a tempo determinato da impiegare per l'attuazione degli interventi previsti dal PNRR.

Ora, analizzato l'articolo 1 e sottolineata l'importanza della gestione coordinata delle risorse del PNRR;

evidenziato i termini molto stretti con cui è necessario investire i fondi del PNRR;

richiamata l'importanza dei Comuni e degli altri enti locali riconosciuta dal nostro ordinamento;

sentita la relazione del Presidente della Giunta in II Commissione;

si impegna il Governo regionale a farsi carico del coordinamento di tutte le assunzioni a tempo determinato del personale da impiegare per l'attuazione degli interventi del PNRR.

Questo credo che sia più che comprensibile tenendo conto che c'è una certa attesa, credo che si è anche parlato degli interventi che coinvolgono non solo le Regioni ma gli Stati e quindi credo che sotto questo profilo sia molto importante avere un giusto coordinamento delle assunzioni che sono necessarie e propedeutiche a rendere possibile queste iniziativa che ormai sono già iniziate.

Questo è nell'insieme, quindi non è che si chiede quanto ma piuttosto di tenere conto di questa esigenza che è un'esigenza collegata e collegabile con i fondi che poi dovranno essere il risultato del lavoro fatto in questi mesi.

Presidente - Per il Governo, l'assessore Caveri.

Caveri (AV-VdA Unie) - Le chiederei di ritirarlo perché è esattamente quello che si sta già facendo, peraltro proprio in questi giorni, entro la fine di quest'anno i quattordici esperti legati al PNRR previsti da leggi statali verranno prescelti fra cento domande che sono state presentate, purtroppo va detto che malgrado la sollecitazione che è stata fatta in particolare dalla dottoressa Fanizzi e gli ordini professionali, sono solo due Valdostani fra i cento che hanno presentato una richiesta.

In questi giorni ci saranno le selezioni che devono essere completate entro la fine dell'anno, quindi per questo le direi di ritirarlo perché siamo già pienamente nella operatività della scelta di questi esperti che saranno a disposizione dei dipartimenti regionali e degli enti locali.

Presidente - Qualcuno si prenota? Consigliere Rollandin.

Rollandin (PA) - Credo che le motivazioni addotte per questa difficoltà ad attenersi a quello che abbiamo detto siano compatibili e sia comprensibile quello che è stato detto, quindi accettiamo di ritirarlo.

Presidente - L'ordine del giorno è ritirato. Passiamo all'ordine del giorno n. 12. Consigliere Carrel per l'illustrazione.

Carrel (PA) - Torniamo sull'articolo 19 che avevo già citato anche nella mia dichiarazione nella discussione generale ed è un articolo che poi ci vedrà anche domani con un emendamento che prevederà il passaggio di questa delibera di Giunta che dovrebbe poi affidare, o meglio, prevedere delle deroghe per l'acquisto di prestazioni sanitarie da soggetti privati accreditati per l'assistenza specialistica ambulatoriale e per l'assistenza ospedaliera.

Quello che chiediamo con questo ordine del giorno è di mettere dei tetti al massimo di comparazione di compensazione sulle varie aree sanitarie perché in fondo al nuovo articolo 39 bis vi è ha scritto che la Regione, con la sopra citata deliberazione regionale, provvede altresì a definire le misure alternative a valere su altre aree della spesa sanitaria, a compensazione degli eventuali maggiori costi.

Io credo che sia necessario prevedere dei tetti massimi per evitare poi di svuotare determinate aree delle risorse necessarie a far fronte alle loro esigenze.

Presidente - Per il Governo, l'assessore Barmasse.

Barmasse (UV) - La norma a cui ha fatto riferimento il consigliere Carrel è una norma che abbiamo già messo in legge di stabilità l'anno scorso; quest'anno l'abbiamo voluta rendere strutturale ed è già di per sé stessa una deroga a dei limiti di spesa che sono legati a leggi nazionali.

La possibilità di derogare: se noi rimettessimo dei limiti andremmo contro lo spirito di questa norma che deve essere agile e che deve permettere all'azienda di agire indipendentemente, come dicevo già prima, di tetti e di norme, visto che proprio la legge prevede una deroga a tetti che già esistono a livello nazionale.

Questa norma - come dicevo era già in legge di stabilità l'anno scorso - è stata utilizzata più volte e funziona.

Questo è il motivo per cui l'abbiamo voluta rendere strutturale. Porre dei limiti, visto che comunque c'è un'invarianza di spesa, renderebbe inutile a nostro avviso la norma, per cui le chiedo di ritirare questo ordine del giorno, in caso contrario propongo alla maggioranza l'astensione.

Presidente - Consigliere Carrel.

Carrel (PA) - Vede, si può derogare prevedendo dei tetti più alti, quindi quello che chiedevamo in questo ordine del giorno era di prevedere dei tetti più alti, consoni alle esigenze che ormai conosciamo, perché, essendo già stata derogata questa norma, abbiamo potuto apprendere e avere una esperienza e uno storico necessario per poter mettere dei tetti diversi da quelli previsti dalla norma nazionale, perché come Regione abbiamo una conformità e una sanità diversa da tante altre Regioni, però noi questo ordine del giorno non lo ritiriamo e lo votiamo, perché crediamo che sia proprio necessario per un migliore controllo e auspicabile che poi nella delibera ci siano dei tetti massimi e questo lo richiederemo anche domani con l'emendamento.

Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 12

Favorevoli: 12

Astenuti: 22 (Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Minelli, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet e Testolin).

L'ordine del giorno non è approvato.

Passiamo al n. 13. Consigliere Carrel ne ha facoltà.

Carrel (PA) - Con questo ordine del giorno andiamo a parlare di personale e di norme per l'assunzione di posizioni C e D; nella legge il comma 3 dell'articolo 10 del disegno di Legge 46 proroga le disposizioni già previste nel 2020 per effetto della pandemia, che ovviamente ha limitato la possibilità di fare delle prove scritte in presenza e quindi abbiamo avuto sicuramente dei problemi a organizzare anche dei concorsi e quindi un rallentamento anche nelle assunzioni delle pubbliche amministrazioni in generale.

Soprattutto per la categoria D che sono i funzionari, coloro che poi dopo cinque anni di esperienza potrebbero addirittura essere incaricati e fare i dirigenti e in un'amministrazione come quella auspicata anche dal collega Restano avere anche delle p.p.o. importanti, dei poteri di firma, e quindi sicuramente una figura fondamentale per la struttura amministrativa complessiva, chiediamo di effettuare delle prove scritte che siano composte però da domande aperte.

Abbiamo notato che nell'ultimo concorso ci sono state delle domande chiuse a crocette che però non permettono di approfondire la competenza e la capacità espressiva e di sintesi della conoscenza, quindi diventano un po' un terno al lotto, crediamo che non possano essere un criterio equo per valutare quelli che saranno i funzionari del futuro, perché ci auspichiamo che siano funzionari i giovani e che possano avere una lunga carriera nell'Amministrazione e quindi poter poi accedere ai posti da dirigente o comunque avere delle responsabilità.

Crediamo dunque che sia importante - anche per un concetto di equità, che questi concorsi, anche in un periodo di Covid, avallando la scelta di non fare due prove ma di farne una, perché ovviamente capiamo bene quali sono i problemi anche legati ai protocolli - che siano comunque composti da domande scritte e aperte.

Presidente - Per il Governo, il presidente della Regione.

Lavevaz (UV) - Io le dico la sincera verità, vorrei proprio tanto approvare questo ordine del giorno, perché condivido completamente la sua analisi e le problematiche che ne sono anche uscite riguardo gli ultimi concorsi.

La questione è che questa impegnativa riguarda una modifica del regolamento 1/2013, che peraltro è in corso di analisi, ma il vero problema è che, fintanto che siamo nell'ambito dello stato di emergenza che, come sapete, è stato - o sarà in queste ore, non so se è stato oggi approvato il decreto - prorogato fino a fine marzo, in questo ambito abbiamo ancora delle limitazioni sulle durate delle prove eccetera, quindi un combinato disposto di necessità di fare prove on-line piuttosto che fare prove in presenza con una durata più corta; ovviamente sulla durata più corta diventa impossibile fare delle prove con delle domande aperte, perché è chiaro che ci va più tempo.

Quindi io sono perfettamente d'accordo con lei e mi posso anche prendere l'impegno di portare avanti questo tipo d'impegnativa appena sarà finita la fase emergenziale, quindi nella fase di revisione del regolamento 1/2013.

Presidente - Consigliere Carrel.

Carrel (PA) - Io mi auspico che - finita la fase di pandemia, e quindi la fase di emergenza - si tornerà al regolamento 1/2013 e quindi alle due prove scritte e non solamente a una.

Qui stiamo andando ad analizzare una situazione contingente che va a riguardare una deroga al regolamento, perché siamo in pandemia e quindi è comprensibile che si debbano fare delle prove differenti.

Io credo che la questione dei tempi sia un problema, però dobbiamo assolutamente cercare una soluzione perché, ripeto, i funzionari non possiamo selezionarli tramite una prova a crocette.

Credo che questo sia un problema vero, perché poi una volta assunti, sono assunti e sono funzionari della pubblica Amministrazione del comparto unico, quindi credo che su questo lei convenga.

Non ritiro l'ordine del giorno, capisco il suo impegno ma nulla cambia perché quando sarà finita la fase di emergenza si tornerà alle due prove e quindi si tornerà una fase normale che ci auspichiamo tutti avvenga il prima possibile.

Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 15

Favorevoli: 15

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet e Testolin).

L'ordine del giorno non è approvato.

Il consigliere Carrel si è prenotato?

Carrel (PA) - Mi ero prenotato per l'ordine del giorno n. 14.

Presidente - Sono le ore 20:44, avevamo l'impegno di chiudere a '45. Chiudiamo i lavori del Consiglio di oggi che riprenderanno domani alle ore 09:00. Buona serata.

---

La seduta termina alle ore 20:44.