Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1117 del 15 dicembre 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 1117/XVI - Chiusura della discussione generale congiunta sulle Relazioni della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti, sul DEFR per il triennio 2022-2024, sul D.L. n. 46 (Legge di stabilità regionale per il triennio 2022/2024), sul D.L. n. 47 (Bilancio di previsione per il triennio 2022/2024) e sul D.L. n. 48 (Disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale per il triennio 2022/2024).

Bertin (Presidente) - Alla presenza di 35 Consiglieri possiamo riprendere i lavori interrotti ieri sera. Avevamo chiuso la discussione generale, pertanto adesso ci sarebbero le repliche da parte del Governo. L'assessore Marzi si è prenotato, ha facoltà di parlare.

Marzi (SA) - Comincio in maniera assolutamente non melliflua a ringraziare tutti quanti i colleghi per il dibattito politico che c'è stato nella giornata di ieri perché, di fatto, come richiamato in più di un'occasione e come qualche collega ha anche voluto gentilmente riprendere la parte finale della mia relazione, il bilancio è il documento politico per antonomasia, di conseguenza presenta tutta una serie di regole auree tra le quali sicuramente quella di una forte e motivata partecipazione.

Una delle cose che si fa assolutamente fatica sia comprendere - in particolare per chi per la prima volta si trova in un momento della propria vita politica amministrativa, per tutti c'è stato un primo bilancio, qualsiasi sia stato il ruolo politico che stavano affrontando - sia a ricordare è la difficoltà nel rendersi conto come un atto di questo tipo in realtà rappresenti sia nel momento in cui viene discusso, sia poi nel prosieguo dell'anno successivo fondamentalmente il pavimento sul quale un'azione politico-amministrativa si fonda. Ecco quindi che siccome è impossibile non avere qualcosa su cui stare, su cui posizionarsi per poter agire, sostanzialmente soltanto con l'esperienza cogli le affermazioni che tutti quanti, maggioranze e minoranze che si incontrano a battere di bilancio in qualsiasi Assise eletta, quindi dal più piccolo dei Consigli comunali fino ai Parlamenti, che portano ad un momento nel quale, parlando di una finanziaria nazionale, regionale, comunale, dicono: "questo è l'atto politico-amministrativo per antonomasia". Se lo raccontano: alle prime esperienze non ne cogli appieno il significato, poi se ti capita di viverne più di uno, cogli, qualsiasi sia il ruolo che si è chiamato a ricoprire quanto questo sia vero, quindi a tutti gli effetti anche per quale motivo sia fondamentale rispettare, tra le regole auree, anche quello della partecipazione.

Troverei assolutamente errato in replica fare il richiamo di ogni singolo intervento sia stato posto in essere da parte dei colleghi, che si tratti di colleghi di minoranza o si tratti di colleghi di maggioranza. Ritengo, a titolo personale come Assessore alle finanze, di provare a iniziare una replica da parte del Governo riassumendo quali sono stati gli intendimenti posti in essere, naturalmente non solo con il bilancio di riferimento ma anche con il dibattito in aula, ringraziando anche i colleghi di maggioranza, che hanno voluto, in maniera assolutamente vibrante, esprimere soprattutto appoggio al bilancio e alla finanziaria regionale che stiamo presentando. Per quale motivo? Perché se è vero che tutti coloro i quali si trovino per la prima volta ad affrontare un bilancio allo stesso tempo devono interpretare quanto ho appena finito di esprimere come concetto, è altrettanto vero un dato di riferimento, cioè che dall'esterno è difficile comprenderlo. Se è stato difficile comprenderlo da parte di un amministratore che si trova in prima istanza ad affrontare un dibattito su una finanziaria regionale, figuratevi per chi ci ascolta.

Anche nella giornata di ieri il sottoscritto e altri colleghi sono stati chiamati a dover, in una qualche maniera, rappresentare la finanziaria regionale 2022-2024 e una delle chiacchiere che abbiamo fatto tra colleghi, indipendentemente dal fatto di essere di maggioranza o di minoranza, una delle domande che ci siamo posti è: ma saremo stati in grado, nonostante le parti diverse che affrontiamo, a far capire che tutto quanto questo ha un significato politico-amministrativo assolutamente rilevante? Perché sarà capitato a tutti quanti voi in questi giorni comunque sia di uscire, bere un caffè e che le persone che vi circondano vi chiedano: "ma siete in aula? Quanto tempo restate in aula", come se a tutti gli effetti questa fosse una sorta di rituale che non è detto abbia un significato, una sostanza ma soltanto una forma. Tutto il 2021 è stato un continuo incontrarsi in quest'aula e nelle Commissioni deputate rispetto alla questione del bilancio tecnico per connotare politicamente tutta una serie di scelte che alla fine del 2021 stesso non si poterono fare.

Bisogna assolutamente ringraziare le strutture e il Governo temporaneo della fine del 2020 dopo che il Consiglio regionale decise di andare a elezioni anticipate per aver avviato durante l'estate un percorso che ha portato alla fine del 2020 ad avere un bilancio tecnico. Il fatto che però ci fosse il floor, il pavimento sul quale muoversi quando invece abbiamo cominciato ad amministrare nel 2021, non era sufficiente. Pertanto un po' perché ci siamo trovati appena insediati come Consiglio a dover gestire un momento delicatissimo, un po' perché bisognava in una qualche maniera connotare politicamente l'atto amministrativo di matrice tecnica, nel 2021 abbiamo avuto tutta una serie di occasioni, con le leggi n. 15 e n. 22 soprattutto, fondamentalmente le due attività di applicazione dell'avanzo di amministrazione, per poter connotare, rispetto a un anno delicatissimo, la storia amministrativa della Regione autonoma Valle d'Aosta e quindi anche della Valle d'Aosta stessa, e questo è stato fatto, diciamolo in termini sintetici, con una grande collaborazione da parte di tutto quanto il Consiglio regionale. Pertanto quando io nella mia relazione al bilancio ho voluto sinteticamente esprimere che cos'è un bilancio e quali sono i passaggi sottolineando soprattutto il confronto, sapendo benissimo che poi dopo c'è una minoranza che deve controllare e in parte deve dire che avrebbe fatto cose diverse, ma c'è una maggioranza che a tutti gli effetti ha collaborato per arrivare anche alla stesura di quella relazione finale, almeno negli intendimenti.

So benissimo queste cose, però è assolutamente necessario cogliere il fatto che questo bilancio, questa finanziaria regionale, è partita il secondo dopo che noi abbiamo approvato il 30 di luglio la legge n. 22/2021. Il dibattimento di riferimento, l'analisi di riferimento è nata nel mese di agosto, di conseguenza nel mese di dicembre, attraverso tutta una serie di passaggi politici amministrativi, è arrivata in aula. È arrivata in aula frutto di una sintesi, non di vittorie e di sconfitte, di un contemperamento di interessi e di politici compromessi, che sono un grandissimo risultato in politica. Quando quindi il sottoscritto si è trovato nella necessità nelle ultime tre settimane di dover pensare cosa avrebbe detto in aula nel momento in cui avrebbe dovuto relazionare dopo il Presidente della II Commissione e il collega che la minoranza avrebbe scelto per fare il relatore della minoranza stessa ha fatto una scelta, che è stata una scelta di sintesi: le battute in parte si sono privatamente sprecate e vi dico anche che inizialmente la relazione era di una trentina di pagine. In seguito, nel momento in cui riflettendo sono arrivato a escludere tutte le esplicitazioni di natura numerica, perché sono cose cognite, ho fatto la scelta di incentrare la mia relazione soprattutto su due aspetti: sono due aspetti non a suffragio della finanziaria regionale, ma un tentativo, magari assolutamente non riuscito, di dare una spiegazione di qual è stato il percorso che il Consiglio Valle, naturalmente nelle sue esplicitazioni, e il Governo regionale ha cercato di portare avanti nel presentare questa finanziaria regionale 2022-2024. Quindi uno il confronto, l'anno e il periodo nel quale questa finanziaria regionale nasce e poi fondamentalmente la centralità, come richiamato da alcuni colleghi, in particolar modo il collega Cretier, del concetto di persona e comunità.

Non personalizzo la mia replica però ci tengo a far presente una cosa: sono stati colti sicuramente alcuni aspetti della parte finale della mia relazione. In una parte iniziale ho discusso del fatto che questa è un'azione consiliare di persone comuni che stanno gestendo un periodo non comune e nella parte finale della mia iniziativa mi sono particolarmente incentrato sul concetto di persona e la persona fondamentalmente è il soggetto che si relaziona con altre - tanto per essere chiari - ed è il pilastro, assieme alla famiglia, di una comunità. Bene, quando cito il termine "buono" lo cito nella sua accezione originale. Purtroppo spesso il termine "buono" viene accompagnato anche - diamogli un'accezione positiva - a un altro concetto, quello di ingenuo. Non è assolutamente quello l'oggetto del contendere. L'oggetto del contendere è legato al fatto che - ed è stato richiamato nel dibattito, a partire dalla collega Spelgatti che ha avviato il dibattito consiliare - quando cito le persone buone, intendo le persone che hanno dei dubbi e che provano a fare il meglio possibile con i mezzi che hanno a disposizione.

Visto che spesso è stata richiamata, durante il dibattito, tutta una serie di riflessioni che sono state poste in essere da chi ha governato - in quest'aula l'ho già richiamato in più occasioni, ci sono persone con una grandissima esperienza sia amministrativa che politica - io ritengo che ognuno di loro, come ognuno di noi che in questo momento pro-tempore governiamo la Regione, si sia trovato nella condizione, soprattutto quando hanno dovuto - per chi lo ha fatto - portare un bilancio in aula, di farsi delle domande, avere dei dubbi, scegliere e alla fine comportarsi conseguentemente rispetto alle scelte di riferimento. Tutta quest'azione è un'azione che naturalmente dovrebbe dare la sensazione di un bilancio vivo: la scelta che porta a definire una finanziaria regionale non è una scelta che si impone da sola ma è la conseguenza di una serie di aspetti, primo fra tutti il contesto socio-economico nel quale nasce e conseguentemente le risorse economico-finanziarie che si hanno in disponibilità per poi arrivare a una prospettiva di riferimento. Così come tutte le volte che si tratta il tema bilancio, chi lo presenta lo definisce come un atto fondante, come il momento principe dell'azione politico-amministrativa, eccetera. Per lo stesso tipo di motivo, il contraltare è che il bilancio non ha prospettive, non ha programmazione, non ha progettazione e ringrazio anche sia il collega Marguerettaz per aver avuto un distinguo sul concetto di programmazione e progettualità, sia il collega Aggravi per averlo notato. Questo fa parte del dibattito sul bilancio.

In sintesi - e in replica naturalmente beccherò un sacco di repliche a mia volta in tal senso rispetto al fatto che non è così - questo è un bilancio che nasce in un contesto molto particolare, in un primo anno di un Governo con una situazione assolutamente fuori dall'ordinario nel quale il Consiglio regionale ha cercato di fare tutto il meglio possibile e lo stesso vale naturalmente per il Governo regionale, che, a fronte di un'attività ordinaria molto complessa nella quale appunto è stato necessario confrontarsi, ha cominciato e avviato tutta una serie di analisi rispetto ad aspetti di natura progettuale e di modifica della macchina amministrativa assolutamente necessari.

Come richiamato, tra l'altro, da alcuni colleghi in aula, visto che si amministra in continuità, sono tantissimi i miei colleghi presenti in quest'aula stessa che hanno avuto nel corso degli ultimi anni, qualcuno anche nel corso degli ultimi lustri, la possibilità a loro volta di cominciare un avvio di progettualità e di riforma. Se la Valle d'Aosta si ritrova nelle condizioni attuali con qualche difficoltà ad affrontare il presente e il futuro, bisogna però anche dirsi che, come richiamato spesso in quest'aula, in realtà sono molte di più le cose positive che sono state fatte rispetto a quelle che necessitano di una manutenzione o di un aggiornamento della centralina del motore. Vero è che ci sono tutta una serie di cose che dobbiamo cambiare, e lo faremo in continuità, ma allo stesso tempo, se devo fare una sintesi, chi ha amministrato prima di me, prima di noi, sicuramente ha fatto meglio di quanto non abbia fatto peggio tanto per essere chiari.

Secondo aspetto, quindi dopo l'analisi di contesto nel quale questo bilancio nasce, le disponibilità finanziarie. Le disponibilità finanziarie, per fortuna, anche per merito di quanto ho appena finito di dire e anche della capacità di risposta del tessuto socio-economico, sono in leggera crescita. Il fatto che siano in leggera crescita comunque non è stato sufficiente a non dover trovare delle sintesi rispetto all'allocazione delle risorse, e l'allocazione delle risorse era assolutamente necessaria rispetto a un momento delicatissimo della storia attuale che naturalmente può essere subito o agito. Il tentativo che in questo Governo questa maggioranza e alla fine questo Consiglio porrà di fronte ai Valdostani per il 2022 è quello di agirlo e lo agisce in che maniera? Facendo una forte scelta di campo e andando a incentrare l'allocazione delle risorse soprattutto rispetto a un concetto cardine che è quello della persona e della comunità.

Se ho detto prima che essere "boni" in accezione latina non vuol dire anche essere ingenui, ma vuol dire cercare di fare il meglio possibile rispetto alla propria capacità relazionale, non vorrei citare un accusativo di relazione ma ci siamo capiti, a tutti gli effetti stiamo anche dicendo che non può essere solo letto questo bilancio, questa finanziaria regionale come una serie di missioni previste dal 118/2011, quindi dal bilancio armonizzato, dove si riempie un cassetto e se ne svuota un altro, perché in realtà per quanto mi riguarda, oltre a essere in questo momento un amministratore pubblico, sono anche figlio, fratello, zio, ho degli amici, faccio parte di un determinato settore economico nel momento in cui tornerò a fare una vita solo privata, quindi quando una finanziaria regionale in un periodo come questo riesce non solo a mantenere un equilibrio su tantissime voci di spesa, ma addirittura rilancia rispetto alla salute delle persone, quindi dei nostri cari, a mio modesto avviso, la considero una finanziaria regionale che mi rispecchia e che dà delle risposte che nel corso di questo anno in particolare sono le risposte che tutti quanti noi abbiamo cercato.

Nel 2020, quando nacque, ahimè il Covid, questa maledetta - sto usando una parolaccia - malattia che tante persone ha tolto a tutti quanti noi in tutti i sensi, la Regione autonoma Valle d'Aosta ricevette dallo Stato italiano 36 milioni di euro per far fronte a uno stato emergenziale. Nel 2021 questo Consiglio regionale ha posto in disponibilità di questo settore - della persona, della famiglia e della sua salute - 23 milioni di euro di risorse proprie, lo abbiamo fatto con la n. 15 e la n. 22 più tutta quanta una serie di altre leggi. Se nel 2022 facciamo la scelta a fronte di un dato assestato sulla salute di 287 milioni di euro per il 2021 di partire in fase previsionale con 289 milioni di euro disponibili, quindi con 27 milioni di euro disponibili in quel tipo di ambito, a mio modesto avviso, non è vero che non abbiamo fatto una scelta di natura progettuale, anzi, abbiamo preso atto di un anno delicato, abbiamo messo mano al nostro portafoglio, quello della Valle d'Aosta, e abbiamo deciso da subito di far fronte a una necessità che l'anno scorso abbiamo dovuto, per motivi vari e variegati, rincorrere. Questo tipo di scelta pertanto, a mio modesto avviso, è una scelta non soltanto sana ma anche progettuale e programmatica.

Chiudo dicendo che un altro ambito nel quale palesemente si sono fatte delle scelte immediate di progettualità è nei rapporti con il territorio, primi fra tutti con gli Enti locali, che, guardando la legge di stabilità, si coglie subito, vedono immediatamente resi disponibili 19.400.000 euro circa di leggi vincolate, quindi di trasferimenti vincolati in fase di previsionale. Questi ambiti sono una chiara rappresentazione di un tentativo di confronto che questa maggioranza e questo Governo pone in essere come metodo per affrontare la finanziaria regionale.

Concludo semplicemente dicendo che, nel momento in cui ho deciso di chiudere il mio intervento con una frase del tipo: "insomma essere buoni", sapevo benissimo che avrei in parte ricevuto lo sfottò di turno, lo sfottò bonario di turno. Fa parte del gioco, l'ironia, il fatto di saper cogliere anche dei momenti di rottura se visti in positivo, sono uno dei motivi per i quali è giusto difendersi e difendere l'umanità e anche un momento così delicato come quello attuale vede oggi dibattere di una finanziaria regionale rispettando i tempi e rispettando il ruolo che pro-tempore abbiamo deciso di vivere.

Presidente - Si è prenotato l'assessore Barmasse a cui passo la parola.

Barmasse (UV) - Come da molti citato, la legge di stabilità che stiamo discutendo destina oltre un quarto della sua totalità al finanziamento della sanità e delle politiche sociali. Per questo ringrazio innanzitutto la sensibilità dimostrata dai colleghi della Giunta regionale e della maggioranza regionale rispetto a questi due settori al governo dei quali mi sono insediato poco più di un anno fa - non sono neanche quattordici mesi che questa Giunta è insediata - e che sono stati travolti dalla pandemia. Vorrei ricordare che è una pandemia che dal punto di vista sanitario non ha eguali negli ultimi cento anni e forse a volte mi sembra che ce lo dimentichiamo, la quale, come ho già detto, ha esacerbato criticità e carenze riferibili sicuramente anche all'epoca per pre-Covid.

Inizio il mio intervento presentando la logica che ha portato la maggioranza a prevedere un'indennità di attrattività per i medici e gli infermieri, le considerazioni sono state di varia natura. Non si tratta assolutamente di un'indennità che vuole premiare l'attività di certe figure professionali rispetto ad altre, ma vuole far fronte a un'evidente e oggettiva carenza di tale figura nel mercato del lavoro e ne rende impossibile l'arruolamento da parte dell'Azienda USL della Valle d'Aosta. Si vuole far fronte alla necessità di un intervento urgente, immediatamente applicabile, per favorire l'arruolamento di medici e infermieri che non riusciamo, noi come altre realtà italiane, a reperire nel mercato del lavoro, a differenza di altre figure professionali sanitarie, per garantire tutte le attività necessarie per far fronte alla pandemia così come per garantire l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza. Si vuole trattenere i professionisti già arruolati e mi preme evidenziare che siamo consapevoli che un riconoscimento economico aggiuntivo all'ordinario non è l'unico intervento utile, ma è parallelo ad altre azioni che abbiamo specificatamente richiesto di avviare all'Azienda USL in materia di welfare, così come previsto dal piano di attrattività aziendale presentato ai sindacati in V Commissione consiliare. Si vogliono attrarre nuovi professionisti nel sistema sanitario regionale cercando di essere concorrenziali con le offerte allettanti che arrivano, oltre che dalla sanità privata, anche dalle Province autonome di Trento e Bolzano e da realtà oltre confine, che propongono non solo retribuzioni decisamente più elevate, ma che possono anche utilizzare strumenti contrattuali di turnistica più confacenti all'organizzazione della propria vita personale.

Tutta la maggioranza è consapevole della possibilità di impugnativa statale, ma ciononostante ha ritenuto che non era più possibile attendere la contrattazione nazionale per dare risposte a un'importante carenza che è rilevata in ambito nazionale.

Preciso che anche le proposte emendative di tale articolo non sono scevre dal medesimo rischio di impugnabilità che deriva dal fatto dell'istituzione di un'indennità extracontrattuale ma, a mio avviso, non si può più attendere. Infatti, le iniziative sinora prospettate a livello ministeriale rappresentano per la nostra realtà solo un primo passo rispetto alla soluzione strutturale del problema e sono finalizzate al momento a un adeguamento dei fabbisogni relativi alla formazione delle figure sanitarie, che però avrà i suoi effetti solo fra quattro-cinque anni e noi abbiamo il dovere di dare una risposta adesso. Si tratta, ribadisco, di una misura ponte rispetto a un intervento più strutturale che vedrà coinvolto tutto il comparto sanità che è già in fase di approfondimento da parte degli uffici competenti, i quali si sono già confrontati con realtà analoghe alla nostra che rilevano le medesime problematiche di migrazione dei professionisti sanitari verso Nazioni confinanti.

Con riferimento all'intervento della consigliera Guichardaz inerente la bozza di piano della salute del benessere sociale, mi preme sottolineare alcuni aspetti: il documento è in fase di consultazione pubblica e prima di pervenire a questa bozza è stato attuato il percorso di condivisione previsto dagli atti di programmazione partecipata del piano, sono stati incontrati gli addetti ai lavori, cioè Azienda USL, sindacati di categoria sia dei dipendenti che dei convenzionati, terzo settore, Associazione Consumatori, eccetera. Il documento è stato illustrato anche all'Assemblea dei Presidenti delle Unités, inoltre è già in fase di programmazione un ulteriore incontro con tutti i Sindaci.

In aggiunta, la bozza del piano è stata presentata alla Commissione competente così come concordato in questo Consiglio. La scelta di richiedere contributi scritti attraverso una piattaforma pubblica è stata adottata e condivisa nell'ottica non di sminuire, come qualcuno cerca di sostenere, ma al contrario, di valorizzare i contributi articolati e circostanziati provenienti non solo dai soggetti organizzati, ma anche dai cittadini che usufruiscono dei servizi trattati nel documento. In tal senso ci sono pervenuti numerosi apprezzamenti per questa opportunità.

Entrando nel merito dei contenuti, mi dispiace che su un documento di programmazione così importante per la nostra Regione, perché è il più importante documento di programmazione sanitaria e politiche sociali che c'è in Regione per i prossimi quattro anni, ci si fermi agli attacchi politici derivanti dal ruolo e non si apprezzino le opportunità di condivisione e riflessione che un documento di programmazione dovrebbe far nascere in chi fa politica e lavora per i cittadini. La Consigliera avrà comunque molteplici occasioni per apportare i suoi contributi sicuramente migliorativi quando il documento perverrà all'analisi del Consiglio. Affermare che si sia programmato per compartimenti stagni denota una scarsa conoscenza del documento o una sua interpretazione strumentale poiché al contrario si è costruito un modello che poggia proprio sull'integrazione tra diverse dimensioni: Ospedale, territorio, domicilio, anche attraverso la realizzazione di strutture intermedie e integrazione tra contesto sociale e bisogno sanitario della persona. Mi preme ribadire che al centro del piano è il cittadino e il cambio di paradigma è stato proprio questo e l'esplicitazione di tale paradigma è evidente a chiunque legga in maniera costruttiva e non strumentale il documento.

Un piccolo cenno alla costruzione del nuovo Ospedale: la popolazione valdostana ha già avuto modo a suo tempo di esprimersi, questo Consiglio anche. Ritengo che sia finito il tempo dei comitati e dei rendering e che occorra avviare al più presto la fase della costruzione del nuovo Ospedale regionale che la popolazione aspetta da troppo tempo.

Infine, a chi sostiene che la bozza del piano della salute e del benessere sociale sia un mero recepimento di indicazioni nazionali voglio specificare che il documento ha effettuato un'analisi del contesto regionale, dei servizi e degli interventi in ambito sociale e sanitario realizzati nel tempo e ha voluto tracciare una nuova prospettiva di sviluppo consona alle esigenze della popolazione valdostana e al suo contesto geografico al fine di rimuovere le criticità rilevate, certamente utilizzando anche gli strumenti finanziari e di programmazione resi disponibile dal livello europeo e nazionale, quali il PNRR, i fondi complementari e le indicazioni rispetto ai livelli essenziali delle prestazioni esigibili dai cittadini e definite a livello nazionale in ambito sanitario e sociale.

Non abbiamo ritenuto di esplicitare nel dettaglio le azioni volte alla realizzazione ed erogazione delle prestazioni sociali del DEFR poiché a esse è riservato ampio spazio nella macroarea 4 del piano e ricordo ancora una volta che il principale documento di programmazione in ambito sanitario politiche sociali è il piano per la salute ed il benessere sociale.

Per quanto riguarda, in particolare, le politiche sociali, bisogna accogliere all'interno del piano quelle che sono veramente delle novità, concetti come regia unica, separazione dell'amministrazione e della programmazione, uniformità dei servizi su tutto il territorio, sono degli elementi, a mio avviso, veramente innovativi e che vanno valutati per quello che effettivamente sono.

Per quanto riguarda poi... mi spiace che non ci sia, non vedo il collega Distort... un piccolo riferimento, aveva parlato di pietas il collega all'inizio del suo intervento. Io lo ringrazio di aver specificato che si tratta di pietas romana, intanto perché non c'è bisogno di pietas per l'Assessorato della sanità e per tutti coloro che ci lavorano perché ricordo che siamo nel mezzo ancora adesso di una pandemia, da 14 mesi, da quando abbiamo preso il governo della Regione, che è il più grave sconquasso, il più grave problema dal punto di vista sanitario degli ultimi cento anni, questo vorrei che lo si ricordasse perché a volte veramente non ce lo ricordiamo. In questi quattordici mesi si è lavorato a livello di Assessorato, e questo per me è un riconoscimento a tutti, i dirigenti, i funzionari, tutti coloro che lavorano nell'Assessorato, in quattordici mesi si è lavorato in mezzo a una pandemia continua facendo tante cose che per molteplici motivi prima non si sono potute fare.

Il significato in latino, ma questo lo saprà meglio di me il collega Distort, di pietas...sia divinatorio da un certo punto di vista, ma il suo significato in realtà vuol dire prendersi cura degli altri, dei più deboli,. Io penso che l'Assessorato, e, quando parlo di Assessorato non parlo dell'Assessore, ma di tutti coloro che hanno lavorato in Assessorato, tutti coloro che hanno lavorato per l'Azienda sanitaria...in tutti questi mesi non abbiano fatto altro che lavorare per prenderci cura degli altri. Io so quanto è stato fatto negli ospedali, quanto è stato fatto sul territorio, so quanto è stato fatto all'interno dell'Assessorato perché nessuno si è mai tirato indietro, nessuno ha mai guardato il cartellino, tutti hanno continuato a lavorare per tirar fuori la Valle d'Aosta dal punto di vista sanitario, sociale, da una situazione che non ha eguali negli ultimi cento anni.

Presidente - Consigliere Manfrin per mozione d'ordine, ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Per chiedere una Conferenza dei Capigruppo.

Presidente - Va bene, è accordata.

La seduta è sospesa dalle ore 09:42 alle ore 10:10.

Bertin (Presidente) - Ha chiesto la parola il consigliere Marguerettaz per mozione d'ordine.

Marguerettaz (UV) - Una mozione d'ordine, magari prima del termine o al termine delle repliche del Governo chiedo una sospensione per la riunione urgente della Commissione Regolamento per valutare i risultati della Conferenza dei Capigruppo, che è intervenuta su un'interpretazione del Regolamento che non è ovviamente di sua competenza. Chiedo quindi urgentemente, prima dell'inizio delle votazioni, la Commissione del Regolamento.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - In realtà, io rispondo e replico già al capogruppo Marguerettaz dicendo che in realtà la Capigruppo che è appena terminata non ha deciso sull'interpretazione rispetto al Regolamento ma ha deciso rispetto all'ammissibilità di alcuni emendamenti o meno, quindi non si è pronunciata sul Regolamento e quindi una riunione della Commissione Regolamento non è necessario convocarla. Dopodiché, Presidente, è lei che deve rappresentare questo Consiglio e difendere le scelte che la Capigruppo fa, anche quando non piacciono alla maggioranza.

Presidente - Riprendiamo i lavori, siamo in fase di replica. Sono intervenuti gli assessori Marzi e Barmasse. Si è prenotato l'assessore Jean-Pierre Guichardaz a cui passo la parola.

Guichardaz J. (FP-PD) - Solo per replicare ad alcune considerazioni che sono state fatte nel corso del dibattito relativamente alle deleghe e agli ambiti che io ho l'onore in questo momento di rappresentare.

Un collega ha fatto una considerazione sulla questione dell'Ente unico del turismo, anzi, devo dire che diversi colleghi hanno in qualche modo ripreso un tema che credo sia stato oggetto di diverse iniziative, di diverse interpellanze e interrogazioni in questo Consiglio e vanno a ripetere, credo per la quinta o sesta volta, ciò che tutte le volte ho detto, ma chi ha affermato che l'Ente unico del turismo è un'idea che va avanti da anni e che quindi è qualcosa che viene riproposto è bene che sappia che se va avanti da anni, un motivo ci sarà. Il motivo legato al fatto che l'Ente unico del turismo, così com'è stato oramai credo da più di dieci anni messo all'ordine del giorno di tutti i Consigli regionali e gli Assessori che mi hanno preceduto... è qualcosa che va fatto secondo una logica.

Noi l'abbiamo inserito nel DEFR, il DEFR, com'è noto, è un documento di programmazione triennale, per poter costruire un Ente unico del turismo, non è sufficiente fare una legge che individui il contenitore. La legge c'è già, è già stata scritta dai miei predecessori, ma vanno definiti i mattoni, come ho già detto più di una volta, affinché poi, una volta costituita la base che sarà necessaria per costruire questo Ente unico del turismo, a quel punto si potrà tirare fuori dal cassetto la norma e la norma diventerà poi operativa ma non su un contenitore vuoto ma su un contenitore pieno. Ricordo che esempi di questo genere sono già presenti in diverse altre realtà, io faccio sempre l'esempio dell'Alto Adige e del Trentino, dove oramai da decenni esistono delle strutture che si occupano di promozione, che hanno una complessità estremamente diciamo articolata: mi riferisco, per esempio, all'IDM, a Trentino Marketing e soprattutto sono entità che hanno un'ampia autonomia, flessibilità e delle agibilità, che non sono proprie del sistema pubblico, che permettono loro di lavorare con rapidità e con modalità che sono estremamente più efficaci rispetto a un sistema pubblico che sarebbe poi solo una creazione diciamo artata, ma alla fine non avrebbe delle funzioni. Tra l'altro, queste entità che voi conoscete molto meglio, sono entità nelle quali, per esempio, il privato è a pieno titolo coinvolto, addirittura il Presidente della Trentino Marketing credo sia il Presidente dell'Associazione degli Albergatori del Trentino e la percentuale di quote appartenenti alla Provincia è meno della metà, quindi diciamo inferiore rispetto alle quote che sono in possesso del privato. È un tema estremamente complesso che presuppone un'analisi attenta sull'organizzazione, sulle agibilità. Faccio presente che altrove, per esempio, dentro l'Ente unico del turismo, sono incorporate alcune strutture come le Film Commission, per esempio, la Sport Commission lì dove queste esistono e strutture varie, che alla fine operano tutte in stretta sinergia. Siccome mi è stato fatto un appunto sui tempi, io quello che posso dire è che noi lo abbiamo inserito nel DEFR e l'intenzione è ovviamente quella di non trascinare questa norma com'è successo nel passato, per colpa di nessuno, io questo lo voglio dire, ma proprio perché l'organizzazione presuppone anche una stabilità di tipo politica, perché ogni volta che si ripropone il tema è evidente che poi se cambiano otto Governi in sette anni, tutte le volte si deve ricominciare a mettere mano.

Riguardo alla norma sulla cultura, anche la norma sulla cultura che ho preannunciato più volte, e mi riferisco a un intervento del collega Perron, noi l'abbiamo inserita nel DEFR, anche questa è una norma di riordino, di razionalizzazione e di innovazione delle attività culturali e degli spettacoli dal vivo ed è una norma che, come lei ha precisato, si propone proprio l'obiettivo di rendere i più trasparenti possibili ed equi i criteri di accesso, sempre considerato, e lei lo sa meglio di me essendo un artista che peraltro ha anche partecipato alla Saison a vario titolo... la prestazione artistica è infungibile, quindi, come le avevo già detto forse in occasione di due o tre interpellanze che ha fatto, è evidente che poi la scelta della prestazione rimane in capo al direttore artistico, perché l'intendimento è proprio quello di creare delle Commissioni e una direzione, abbiamo già nella Season, per esempio, sperimentato questa formula. La norma quindi è già in fase di definizione, è una norma a cui seguirà un regolamento di attuazione che fisserà le disposizioni in ordine ai requisiti generali, criteri di ammissibilità e di valutazione, quindi chi e con quali criteri verranno valutati, le modalità di concessione di erogazione e di rendicontazione poi delle agevolazioni e quindi tutto in direzione, come le dicevo prima, della trasparenza e dell'equità che è necessaria e lei fa bene a ricordarlo perché è uno dei propositi che ho messo sul tavolo non appena mi sono insediato.

Lei fa riferimento anche alle sociétés savantes, les sociétés savantes sono un patrimonio, adesso abbiamo inserito ultimamente l'A.R.CO.VA. e la Société des harmonies et des anciennes racines all'interno di questo contenitore che va avanti dagli anni Ottanta, quindi che viene implementato periodicamente, ma la valutazione è stata una valutazione legata al tempo di esistenza di queste organizzazioni, al valore aggiunto che esse possono dare. Quello che forse deve cambiare - ed è anche quell'aspetto ricompreso all'interno della legge sulla cultura - è la valutazione della restituzione da parte di queste sociétés "entre guillemets" di prodotti culturali che possano essere parametrati.

Rispondo al collega Distort relativamente alle sue cortesi e come sempre costruttive considerazioni, lei fa un appunto rispetto alla valorizzazione dei beni culturali e dell'azione di valorizzazione, che, come lei sa, deve assicurare, attraverso la promozione, la conoscenza e la comunicazione del patrimonio, le migliori condizioni di utilizzo e una frizione del patrimonio "a ogni tipo di pubblico" dice proprio la norma. La valorizzazione quindi può essere e deve essere fatta attraverso una serie di strumenti che possono essere azioni educative, ma anche strumenti operativi, addirittura il sostegno agli interventi di riqualificazione del bene rientra nel novero proprio delle valorizzazioni, sia degli immobili che delle aree tutelate, la realizzazione anche di valori paesaggistici rientra all'interno del concetto di valorizzazione.

Noi crediamo umilmente, poi lei ha sicuramente delle competenze che io non ho, ma io credo che le nostre strutture, i nostri servizi... ma non da oggi, io lo dico sempre perché non vorrei essere travisato, non è che sono arrivato io e ho cambiato il mondo, io ho ereditato una situazione anche di efficienza, di impegno e di capacità anche di strutturare delle iniziative che era già esistente, cioè le nostre strutture sono strutture che da tempo lavorano nella promozione, nella valorizzazione, nella fruizione. Certo, ci sono delle scelte politiche che possono essere discusse e possono essere non condivise, ma quello che le posso dire è che le nostre strutture, attraverso la gestione diretta, per esempio, dei siti culturali, attraverso la promozione, la pubblicizzazione, attraverso eventi storici, faccio riferimento, per esempio, a "Plaisirs de Culture" quando parlo di valorizzazione anche dei beni materiali, fanno un'azione che probabilmente va forse un po' più coordinata - su questo adesso non ricordo più quale collega, forse il collega Brunod quando parlava del Forte di Bard - tra soggetti perché quello che ho potuto rilevare quando sono arrivato è che c'è uno scarso dialogo tra soggetti che fanno cultura e che non sono abituati a mettersi intorno a un tavolo e a ragionare in termini di sistemi e di sinergia. Questo lo posso assolutamente dire.

Lei poi faceva riferimento al marchio ombrello, il marchio ombrello anche lì l'ho spiegato credo in cinque-sei occasioni. Il marchio ombrello noi ce l'abbiamo, è quel bellissimo simbolo e quella bellissima declinazione che si può vedere oggi anche nelle divise, per esempio, delle guide alpine, finalmente si comincia a utilizzare, sta diventando effettivamente un brand anche riconoscibile. Gli impianti a fune adesso nelle loro restyling di grafiche mettono e stanno mettendo anche loro il marchio. Allora l'idea che ho io e poi, ripeto, ognuno ha delle idee, poi le mette in pratica e poi sarà la storia a giudicare, i posteri o non lo so chi, questo non è compito nostro né autogiudicarci, né autoincensarsi, io ho un po' quest'idea e l'idea è che - il logo ce lo abbiamo - prima di costruire un marchio ombrello nel senso di qualcosa di esistente o di graficamente attraente - e ripeto, secondo me, noi ce l'abbiamo già - va costruito il prodotto. Noi abbiamo gli ingredienti, questo benedetto prodotto si sta costruendo un po' per volta e si sta, secondo me, anche affermando a livello nazionale tant'è che, come forse ho già avuto occasione più di una volta, a noi stanno arrivando addirittura delle richieste di utilizzo del marchio da parte di ditte di produzione di vari prodotti. Non l'abbiamo ancora regolamentato, quindi io sono dell'idea che prima si costruisce il prodotto, il marchio assurgerà poi a brand e questa è un'operazione che richiede tempo, richiede la costruzione di una credibilità attorno a una destinazione, la destinazione è la destinazione Valle d'Aosta. Poi anche lì potrò sbagliarmi, però comunque questa è un po' l'idea che noi abbiamo anche evidenziato nel DEFR rispondendo a tutti coloro che ci chiedevano informazioni sul marchio ombrello. DEFR che, ricordo, è comunque una programmazione che richiede dei tempi lunghi, noi su questo non abbiamo messo dei tempi.

Rispetto poi al corpus legislativo, io posso dirle che le norme pronte ci sono, sono state studiate, redatte e perfezionate anche in quest'ultimo anno, sono le norme sugli incentivi urbanistici a favore delle strutture turistico-ricettive, esiste un DDLR su questo, una DGR sui nuovi requisiti per la classificazione delle aziende alberghiere perché qualcuno ricordava giustamente che siamo ancora all'età della pietra rispetto alla classificazione, non è compreso per dire il possesso del Wi-Fi, eccetera, e lo posso dire perché lavorando in quel settore da "civile" trovavo già anacronistico e poco moderno questa regolamentazione anni fa. È una regolamentazione che tutti i colleghi che hanno fatto il mio mestiere si sono ritrovati sul tavolo, l'intendimento, visto che lo abbiamo messo nel DEFR, è di produrre questa modificazione, questo ammodernamento anche delle discipline e delle attività turistico-ricettive extralberghiere, che sono delle attività che cambiano in corso d'opera, ne parlavamo recentemente anche con il collega Restano, per esempio, riguardo agli ostelli, su questa cosa stiamo cercando di mettere mano. Poi le due contestate norme sulle locazioni per finalità turistiche, sulla nuova disciplina dell'imposta di soggiorno e poi il DDLR di semplificazione della legge di sostegno finanziario del settore, senza considerare poi tutte le norme che nel frattempo sono state messe in campo: la legge n. 8/2020, la n. 15/2021 che sono state fatte dal Consiglio regionale e anche con una certa approvazione trasversale che presuppongono però poi tutta un'operatività da parte delle strutture. Ci sono ancora 420 domande, per esempio, per gli investimenti che sono lì e sono in lavorazione. Questo grosso lavoro generale quindi, tra l'altro, con risorse anche umane piuttosto contenute come lei sa bene, perché poi ogni Assessore eredita un po' le strutture anche che trova tra pensionamenti, smart working, malattie, situazioni varie poi deve un po' il conto con quello che c'è. Secondo me, le nostre strutture stanno lavorando bene e stanno facendo miracoli.

Collega Brunod - mi rimangono tre minuti - relativamente al Forte di Bard, lei lo conosce bene, ci lavora, quindi lei sa anche che il Forte di Bard fino all'anno scorso non è mai stato finanziato in un'unica tranche, quando lei mi parla di programmazione, interazione, eccetera e il fatto di ricevere 1.075.000 euro e poi se c'è in assestamento eventualmente un altro milione e mezzo con tranches successive è cosa che succede da sempre, e lei lo sa bene, e questo aspetto rende molto difficoltosa l'operatività del Forte di Bard, che è un grandissimo collettore da un punto di vista turistico e con questo bilancio noi abbiamo stanziato in un'unica tranche 4 milioni di euro che sono vincolati ovviamente ad attività sia di tipo artistico che a tutta una serie di attività di manutenzione e di ammodernamento del Forte, perché, come ci siamo già detti qualche tempo fa quando ne abbiamo parlato e abbiamo avuto occasione due-tre giorni fa di vederci, è necessario che il Forte di Bard torni veramente a essere il fulcro. Parliamo di un luogo che ha centinaia di migliaia di presenze, io sono stato domenica a visitare una mostra e devo dire che abbiamo fatto la fila, quindi è molto attrattivo il Forte, ma naturalmente presuppone che ci siano delle risorse stabili e fisse. Con questo bilancio noi crediamo di aver quanto meno dato una stabilità. Ora sta al Forte di Bard ovviamente programmare le attività e programmare tutto il resto. Il Forte di Bard è finalmente in sinergia con le altre strutture della cultura perché io mi stupivo che anche lì ci fosse un certo scompaginamento, è dentro la Commissione Mostre e lavora per far sì che il circuito espositivo di rappresentazione proprio dei nostri beni culturali sia un circuito sinergico.

Dell'abusivismo delle guide alpine e maestri di sci ne abbiamo preso atto, abbiamo un dossier, sappiamo che esistono delle situazioni, lì esistono delle norme nazionali, anche delle norme di autotutela da parte delle associazioni, degli ordini e dei collegi, ma abbiamo chiara la rappresentazione e, per quanto di competenza - glielo potranno confermare anche i colleghi, il Presidente delle guide alpine e quello dei maestri di sci -, stiamo lavorando anche su questo per creare delle condizioni.

In ultimo, collega Aggravi, lei parla di Sinistra pianificatrice, sovietica, che vuole mettere le mani nelle tasche degli Italiani, ho talmente stima di lei, collega, che credo che queste sue considerazioni, spero, derivino da un posizionamento di tipo politico. Se lei si riferisce in particolare alla norma sulle locazioni brevi, quella norma...

(intervento del consigliere Aggravi, fuori microfono)

... rientra nel DEFR, è nel programma, io faccio i compiti che mi dicono di fare. È una norma che è stata ed è ricompresa anche nel programma di maggioranza, si discuterà, è una norma, tra l'altro, che assicura eguaglianza, equanimità nei confronti delle altre attività che hanno dei doveri di tipo sanitario, doveri di tipo fiscale, di sorvegliabilità e di riconoscibilità, quindi io credo che a questo punto si aprirà anche su questi temi un ragionamento.

Presidente - L'assessore Sapinet si è prenotato, ha facoltà di intervenire.

Sapinet (UV) - Alcune brevi considerazioni, qualche passaggio generale che poi potremo approfondire nel corso di questi giorni durante le varie iniziative. Un bilancio affrontato con la consapevolezza del difficile momento dove la pandemia sembra non dare una tregua, una pandemia alla quale abbiamo risposto fra le altre cose con la legge n. 15/2021, un lavoro corale, un lavoro che ho particolarmente apprezzato.

Ringrazio coloro che sono intervenuti, tutti, riprenderò qualche passaggio e ribadisco fin da subito l'importanza di essere una squadra sempre di più, questa è una delle sfide del 2022 che ci aspetta come Governo, come maggioranza, una squadra che vedo sicuramente più forte e più coesa di un anno fa, anche se magari numericamente inferiore. Sul metodo e sulla condivisione ognuno ha cercato e cercherà di fare il meglio e nel mio caso devo ringraziare i colleghi più vicini ai settori che seguo che mai hanno fatto mancare il loro contributo. Alcune suggestioni interessanti dall'opposizione, anche qualche critica, forse un po' generica, ma critiche alla quale hanno risposto molto bene i colleghi di maggioranza che ringrazio. Attacchi che contribuiscono comunque a rafforzare il fronte autonomista, un fronte autonomista maggiormente coeso che si avvia a un percorso importante dopo divisioni e le vicende passate che fortunatamente riguardano il passato. Parlando di alleati, colgo l'occasione per porgere un sincero augurio di buon lavoro al nuovo Segretario del PD della Valle d'Aosta: che sia per gli amici del PD un 2022 più sereno e sicuramente proficuo.

Alcuni passaggi sui contenuti, ad esempio, sul Corpo forestale, un articolo 5 del DL n. 46 determina l'esclusione del Corpo forestale della Valle d'Aosta dall'ambito di applicazione dei limiti assunzionali, quindi un passaggio molto importante, atteso, che potrà aiutare il Corpo a superare questo momento difficile contrassegnato da carenze di organico e poi risorse importanti per gli interventi nelle stazioni appunto per i nuovi agenti. Sulle risorse naturali abbiamo parlato tanto di filiera legno, lì vogliamo implementare, vogliamo dare un segnale al territorio e a quelle aziende e imprese che stanno dimostrando vitalità e capacità nel mettersi in gioco. Risorse che vanno per il discorso dei danni da predazione, una problematica che stiamo affrontando con grande determinazione ma non solo risorse, proprio un percorso di accompagnamento di un settore, quello zootecnico, nel difficile percorso di convivenza con il predatore.

Un'attenzione che non potrà mancare, guardo il collega Brunod, sulla promozione e sulla valorizzazione della sentieristica, un percorso da fare insieme ai Comuni, con i Comuni, per i Comuni, che saranno comunque chiamati a fare la loro parte, quindi una parte di opere di manutenzioni che l'Assessorato porta avanti sugli itinerari principali: Cammino Balteo, Alta Via, ma Comuni che devono fare la loro parte per quel che sono la sentieristica comunale ovvero interventi di manutenzione ordinaria al quale sicuramente poi continueremo a dare seguito con interventi straordinari grazie ai cantieri forestali, che rappresentano una risposta occupazionale per il mantenimento sia dei numeri degli operai ma anche delle giornate.

Passando all'agricoltura, è un bilancio particolare, un bilancio in parte di continuità ma un aspetto non banale è quello già citato più volte: l'impossibilità di finanziare la parte corrente con le risorse dell'assestamento, il che ha generato la necessità di impegnare la totalità di voci come la misura monticazione o la misura delle rassegne e dei concorsi in questa fase. Sulla prima, la fase di pagamento attualmente in corso ci permette di avere dati e situazioni reali e aggiornate. Da qua la possibilità, in seguito alla proroga del quadro temporaneo, di riproporre fin da subito la misura dei voucher, risorse ridotte che andranno sicuramente incrementate. I dati dell'esito del voucher - misura che si è chiusa il 22 novembre, abbiamo i primi dati in questi giorni - ci dicono di percentuali importanti proprio sul settore lattiero-caseario e sul settore delle carni, un sostegno quindi di aiuti che non dovranno mancare, un esempio è il supporto ai nostri caseifici e poi la situazione del PSR, quindi in quel 17 percento di quota regionale sia per la programmazione, la proroga sul 2021-2022 con il rifinanziamento di alcune misure che sono andate particolarmente bene e che il territorio chiede, e poi la sfida, quella della nuova programmazione, quella che ci vede impegnati in varie riunioni, incontri con la Commissione delle politiche agricole e con i colleghi della Regione Friuli Venezia Giulia e delle Province autonome di Trento e Bolzano con i quali si sta lavorando per tutelare e per dare nuove opportunità, in particolar modo al settore zootecnico e zootecnia di montagna.

Citando poi il passaggio del collega Brunod, il discorso sull'acqua-cultura, che non è stata assolutamente messa da parte, anzi, è stata presa in considerazione, sono state colte sollecitazioni che sono arrivate direttamente dal territorio, quindi cercando di dare delle nuove opportunità in un settore che muove i suoi primi passi. Sono confermate le risorse sui consorzi di miglioramento fondiario e con l'articolo 7 del disegno di legge n. 48 - era già stato ripreso nel suo discorso di lunedì dal Presidente - vi è un importante passaggio a favore della ripresa degli iter dei riordini fondiari, abbiamo ben 21 iter bloccati a causa dell'irreperibilità dei proprietari di alcune particelle. Qui riusciamo finalmente a dare corso e a ripartire.

Sul disegno di legge n. 46 un finanziamento al Consorzio per la valorizzazione e la tutela dei prodotti ortofrutticoli è un contributo modesto ma significativo: significativo di una vivacità constatata già con il percorso che sta portando alla nascita del Consorzio DOC Valle d'Aosta e percepita anche con le imprese del settore forestale, quindi un bilancio contrassegnato da scelte coraggiose, scelte che il momento ci impone, come quelle sulla sanità e qui ringrazio il collega Barmasse e le sue strutture per il lavoro, per i risultati e per la situazione che stiamo pian pianino cercando di superare. È un bilancio serio e concreto come il nostro atteggiamento, il nostro impegno e il nostro lavoro quotidiano.

Ringrazio infine il collega Marzi e le sue strutture per il lavoro, il supporto e la collaborazione così come ringrazio il personale dei Dipartimenti Agricoltura e Risorse naturali per avere comunque mantenuto l'operatività e aver dato i risultati in un momento difficile.

Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Caveri, ne ha facoltà.

Caveri (AV-VdA Unie) - Prima di entrare nel merito delle questioni, mi sia consentito esprimere un vivo dispiacere per questo voto che è stato dato su un emendamento che riguardava le dotazioni organiche, quindi tutta la questione degli insegnanti, ammesso e non concesso che spetti all'Ufficio di Presidenza poterlo fare. Io esprimo da vecchio Parlamentare alcuni dubbi perché l'emendamento è stato presentato da me in Commissione, tra l'altro, precisai che si trattava di un emendamento obbligatorio rispetto a un errore materiale dell'Ufficio legislativo della Giunta che nel trascrivere i testi a un certo punto si è dimenticato, come mi ha scritto la stessa Responsabile e Coordinatrice del Dipartimento legislativo. Visto che la Commissione aveva inserito questo emendamento, io credo che un voto d'aula sarà necessario per capire se questo abbia una sua conseguenza oppure no.

Non entrerò nel merito dell'emendamento, se sarà il caso lo farò in aula, ricordo semplicemente che si tratta di un emendamento approvato anche dai sindacati della scuola con cui mi sono confrontato e che dà semplicemente un'interpretazione, nel senso che prevede che sia una delibera di Giunta a occuparsi della materia delle dotazioni organiche sulla base della norma di attuazione n. 44/2016, articolo 3, che dice: "la Regione applica le disposizioni statali in materia di stato giuridico e di trattamento economico del personale dirigente, docente ed educativo compatibilmente con il sistema di costituzione e gestione delle dotazioni organiche dei propri ruoli regionali e adotta le necessarie misure per armonizzare tali disposizioni con l'appartenenza del suddetto personale ai ruoli regionali". Si tratta quindi semplicemente di applicare una norma di attuazione dello Statuto che vorrei ricordare ha, nella gerarchia delle fonti del diritto, un'importanza superiore a qualunque altro tipo di legge ordinaria. Lo dico con vivo dispiacere pur comprendendo le ragioni tecniche che possono aver spinto i colleghi della Lega a porre questo problema, mi è inspiegabile l'atteggiamento del PCP perché effettivamente si tratta di un comportamento politico che per quel che mi riguarda renderò noto laddove non si riuscisse a inserire questa norma, perché non si può passare il tempo a piagnucolare sui precari e poi trovarsi di fronte a una norma che potrebbe agevolare in qualche maniera la rapidità delle graduatorie e comportarsi in questo modo, ammesso e non concesso, ripeto, che abbia un fondamento giuridico. Credo che la richiesta del collega Marguerettaz di inerire su questo dossier la Giunta e il Regolamento sia del tutto opportuna.

Vengo al merito delle questioni: è del tutto evidente che noi nel corso dell'esame degli ordini del giorno e anche degli emendamenti potremo trattare tutti quegli argomenti che quest'oggi e nella discussione di ieri soprattutto sono stati posti riguardo alle deleghe che ho l'onore di rappresentare. So benissimo che i Parlamenti mettono in scena una specie di guerra simulata e sicuramente la finanziaria è il momento in cui tutto si evidenzia in maniera molto più chiara, un po' perché, come si dice, c'est l'argent qui fait la guerre ma anche perché, a dir la verità, è anche l'unica occasione che abbiamo per parlare di tutto e del suo contrario, cioè la possibilità nella finanziaria è quella di esprimersi veramente in toto su qualunque argomento. È giusto che le opposizioni che si pongono come alternativa al Governo esistente si esprimano anche in termini critici, mi dispiace se l'altro giorno sono stato forse un po' maleducato con la consigliera Spelgatti ma devo dire che anche la sua vispolemica non era da meno, quindi è uno scontro epocale, poi io mi inchino sempre alle donne, quindi mi inchino anche di fronte alla consigliera Spelgatti. Capisco meno la protesta movimentista che viene dalla Sinistra ma credo che sia difficile - e lo avevano provato a fare per un certo periodo - essere al Governo e in contemporanea all'opposizione, è un esercizio che forse solo alcuni equilibristi del Circo Togni possono essere in grado di poter fare, quindi credo che alla fine si sia svelato il vero volto. È ovvio che chiunque di noi difenda il proprio lavoro di fronte a chi lo critica ed è anche normale che l'oste dica sempre che il vino è buono, però questo non significa affatto non cogliere le suggestioni, le idee, le proposte che vengono e che possono far parte - lo vedremo in particolare negli ordini del giorno - anche di soluzioni intelligenti che possono essere proposte e che devo dire in molti casi sono già in corso.

È del tutto evidente che il settore dell'istruzione è un settore in sofferenza e lo dico oggi in una giornata particolarmente difficile sulla quale non abbiamo ancora i dati definitivi, ma è del tutto evidente che oggi il super green pass impatta in maniera ancora relativa consentendo le norme vigenti la possibilità di andare a scuola se si è già fissato un appuntamento, c'è comunque una specie di cuscinetto di una ventina di giorni, ma noi avremo una piena consapevolezza della ricaduta sul mondo della scuola direi alla ripresa nel mese di gennaio. La scuola è un settore che sicuramente è meritevole di grandissima attenzione, come ricordava questa mattina l'assessore Barmasse per il suo settore, questo è l'altro grande centro di costo e di spesa della nostra Amministrazione regionale, che, come voi sapete, dal 1975 ha ottenuto questa libertà rispetto al settore scolastico, che però è resa relativa proprio dall'obsolescenza oramai delle norme di attuazione vigenti.

Per quel che riguarda le politiche giovanili, sono integrate in qualche maniera al mondo dell'istruzione, ho molto apprezzato i riferimenti che sono venuti rispetto a queste trasformazioni in corso nella società valdostana e che incideranno moltissimo sul mondo giovanile, noi vivremo in una società sempre più vecchia, per nostra fortuna di chi ha la mia età, ma è del tutto evidente che il numero di giovani si troverà sempre di più ridotto e vivremo in una società sempre meno frizzante, meno inventiva, che è caratteristica delle generazioni più giovani.

Per quel che riguarda gli affari europei, le norme che sono contenute nel complesso della finanziaria danno conto dell'importanza della politica regionale. Non dirò di più sul PNRR perché c'è un ordine del giorno che ci consentirà di poter dire un po' lo stato della situazione. Gli affari europei hanno lavorato moltissimo, e ci tengo a ringraziarli, così come ringrazio la Sovrintendenza agli studi, perché va detto che questi due dipartimenti sono dipartimenti dove si è registrata una presenza di persone con smart working molto limitata. Le persone sono rimaste negli uffici, si sono date da fare anche nei mesi più delicati della pandemia e nel caso degli affari europei questo sortisce una capacità di spesa elevata su tutti i fondi, che in certi casi ha anche sortito delle premialità e soprattutto in questo periodo si è riusciti a mettere assieme tutte quelle problematiche, talvolta complesse, per il nuovo periodo di programmazione 2021-2027, che è una sfida molto importante, anche vagamente difficile da vincere nel momento in cui sappiamo che negli anni di applicazione stretta del Patto di stabilità noi ci siamo trovati di fronte a una riduzione drastica dei dipendenti pubblici e questo oggi peserà nel momento in cui ci troveremo probabilmente in contemporanea a gestire centinaia di milioni di euro del periodo di programmazione assieme a centinaia di milioni di euro di provenienza del PNRR.

Sulle partecipate ci sarà in discussione un tema specifico: quello del rapporto che noi dobbiamo presentare alla Corte dei Conti e quindi non mi dilungo sul tema che resta un tema fondamentale. Io credo che, al di là delle visioni che ciascuno di noi può avere o anche delle richieste giuste che ci sono, di aggiornamento di una normativa oramai vecchia e datata, nessuno oggi possa negare l'importanza strategica delle partecipate. Sicuramente la presenza di una legge Madia che regolamenta questa materia è una presenza importante, il rischio è che talvolta questo atteggiamento di controllo, che esisterebbe anche in un modello liberistico, si trasformi in lacci e lacciuoli di non poco conto per questo tipo di attività pubbliche, molte delle quali, tra l'altro, sono strettamente legate agli obiettivi europei all'orizzonte 2030: penso in particolare al CVA con tutta la questione del green, con la questione dell'idroelettrico, con la questione dell' idrogeno. Ancora ieri intervenendo all'Assemblea dell'Euroregione alpina che si è svolta a Nizza ho ricordato come questo interesse nei confronti delle rinnovabili in qualche maniera cozzi contro i rischi derivanti per una società come CVA della scadenza delle concessioni, che fanno gola a grandi gruppi petroliferi o a grandi fondi internazionali. Segnalo naturalmente in questo senso anche l'importanza delle digitalizzazioni, quindi un'efficienza e un'efficacia di INVA e della mamma di tutte le partecipate che è Finaosta.

Concludo perché volevo essere breve perché abbiamo una specie di maratona in corso che speriamo ci consenta di godere in parte del fine settimana, vorrei dire che è vero che viviamo tempi difficili e talvolta ho l'impressione che non tutti remino dalla stessa parte, mi riferisco in particolare ai rischi che incombono sulla nostra comunità di ulteriori cambi di colore, che potrebbero avere una conseguenza grave dal punto di vista economico e dal punto di vista sociale. Non ripiglio qui la polemica nei confronti dei No Vax perché è inutile, ogni tanto scorro le chat "segrete" e so di essere considerato un capro espiatorio perché ho sempre detto con chiarezza che in una società civile si sarebbe dovuto scegliere la strada dell'obbligo vaccinale e purtroppo così non è stato. Devo dire però al di là di tutto, al di là cioè di minoranze chiassose che ascoltiamo anche qui ogni tanto dal balcone con tutte le musiche libertarie come se fossimo nella Cuba degli anni Sessanta, è del tutto evidente che la nostra comunità è comunque una comunità reattiva che, a mio avviso, è già in ripartenza. Sarà sicuramente il collega Marzi nei mesi a venire, se non ci sarà una spada di Damocle che ci casca sulla testa dovuta alla pandemia, a confermare probabilmente che questa ripresa che anche a livello italiano si è registrata si registrerà anche in Valle d'Aosta. Questo probabilmente ci consentirà, nelle finanziarie degli anni a venire, maggiori disponibilità finanziarie, meno sacrifici e di poter probabilmente avviare ancora di più con la politica di sviluppo che è indispensabile per la nostra Valle.

Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Bertschy, ne ha facoltà.

Bertschy (AV-VdA Unie) - Grazie anche da parte mia. Credo che l'atteggiamento del Governo nel dedicare con ogni componente una replica al dibattito che c'è stato dimostri quanto ci sia la volontà di confrontarci e anche di cercare di trovare in un momento di grande attenzione politica come quello del bilancio la possibilità di mettere in luce le idee, le visioni, gli obiettivi e sapere anche costruire il giusto contraddittorio, che poi è il sale della politica.

Come tutti hanno detto, ed è giusto che sia stato fatto rimarcare, negli interventi di ieri poco si è detto rispetto alla situazione straordinaria e l'emergenza che stiamo vivendo in Valle d'Aosta, come in Italia, in Europa e nel mondo, un'emergenza che vede Regioni che anche nel nord Italia l'anno scorso si erano distinte nella gestione della pandemia oggi in difficoltà e vicine a colori che speriamo possano non assimilare anche la nostra Regione nei prossimi giorni, quindi questo a dimostrazione come anche Regioni che hanno un'organizzazione importante sotto il profilo sanitario, rispetto alla violenza di questa emergenza sanitaria, vivono situazioni di crisi. Lo diciamo perché questa situazione di crisi ha creato le altre due crisi che viviamo tuttora e che speriamo di saper governare tutti insieme con la capacità che abbiamo avuto nella gestione dei provvedimenti di emergenza, in particolare quello della legge n. 15 e colgo l'occasione ancora una volta per ringraziare tutti i gruppi politici, oltre alla struttura, per la capacità che c'è stata di lavorare insieme, però quell'emergenza ha trasformato la gestione e il lavoro del Governo in un'emergenza di tipo sanitario, di tipo economico e di tipo sociale e, nonostante questa difficoltà, questi mesi si è lavorato sull'emergenza ma si è lavorato anche sui piani di sviluppo. Credo che non sia corretto dire che ci sia un immobilismo, reputo che non sia corretto giudicare il lavoro di questo Governo senza tenere in considerazione tutti questi aspetti.

Per quello che ci riguarda, in questi mesi abbiamo approvato un piano politiche del lavoro, abbiamo approvato la strategia intelligente, la strategia che ci permetterà nel 2021-2027 di lavorare all'innovazione e alla ricerca, abbiamo approvato il piano di risanamento di VdA Structure, abbiamo approvato piani importanti di investimenti sugli impianti a fune, abbiamo potremmo dire approvato tutta una serie di provvedimenti che non erano correlati all'emergenza eppure la programmazione è andata avanti com'è andata avanti l'attività di costruzione di un progetto di bilancio, che deve tener conto in questa fase discussione di due elementi: la mancanza di conoscenze che abbiamo ancora rispetto all'assegnazione definitiva dei fondi strutturali e soprattutto le tante schede che si stanno cominciando a mettere in luce rispetto al PNRR. In questo senso quindi il lavoro non può che essere un lavoro che va visto come un lavoro in progress, un lavoro da fare ancora insieme e ancora con l'attenzione a ricercare degli obiettivi comuni sui quali costruire dei buoni progetti per la nostra Regione. In questo senso ovviamente i progetti importanti... ieri si è parlato di energia, noi a brevissimo pubblicheremo in VAS il piano energetico ambientale, in primavera verrà approvato in Giunta e ci sarà la possibilità di lavorare su un progetto di fondamentale importanza, come dicevamo, quello sull'energia, ci sono quindi piani che avanzano, ogni Assessore potrà nei prossimi mesi portare all'attenzione del Consiglio regionale tutto questo lavoro.

Ieri è stato detto giustamente tanti piani, tanti progetti, alcune emergenze e mancanza di programmazione a volte. Io direi che chi è stato seduto in questi banchi e chi ha lunga esperienza sa quanto poi nell'insieme bisogna riuscire a tenere la giusta capacità di dare la risposta a breve all'emergenza e come la capacità di lanciare la programmazione... ma poi le strutture dell'Amministrazione regionale sono sempre quelle. Dal mattino alla sera all'interno dei nostri uffici ci sono le stesse persone e qui possiamo solo ringraziare tutti quelli che si stanno spendendo per cercare di dare la risposta a tutti. Con queste persone e con quell'atteggiamento che ieri ho colto in maniera molto positiva dagli interventi sia del collega Restano che del collega Marquis quindi bisogna essere capaci di riformare, strada facendo, un'Amministrazione che ha lavorato fino ad ora con altri schemi, come tutte le Amministrazioni pubbliche.

A livello italiano lo sta dicendo ogni giorno il nostro Presidente del Consiglio dei Ministri. L'Amministrazione pubblica deve cambiare, bisogna diminuire tutta una serie di passaggi, i processi di autorizzazione e decisione devono essere più brevi, su scala nazionale ci stanno provando e stanno verificando quanto sia difficile già solo scegliere i mille responsabili dei vari progetti e tutta una serie di cose sulle quali si trovano a confrontare. La stessa cosa dobbiamo fare nel nostro piccolo anche noi, avere questo atteggiamento e la Giunta, e ne parlerà il Presidente, ha cominciato a cercare di mettere in campo un progetto di riorganizzazione perché non esiste più la sostituzione uno su uno. Quel modello dell'Amministrazione pubblica non ci sarà più, quindi l'atteggiamento culturale del quale parlava qualcuno è questo, è giusto, non esisterà più, va via il geometra si sostituisce il geometra. Bisogna darci un modello nuovo, non ce la faremo altrimenti a stare al passo con quello che viene chiesto all'Amministrazione pubblica, però sono processi che non si costruiscono in giorni e in mesi, si costruiscono con una visione e si portano avanti negli anni. L'atteggiamento costruttivo e positivo, ripeto, di certi interventi quindi lo cogliamo, come colgo l'idea di lavorare in maniera orizzontale, che vale per il Consiglio regionale come per la Giunta. È finito lo schema dell'Assessore o del Presidente che risolve tutto, si lavora insieme, perché c'è tanta sovrapposizione di lavoro e lo dimostrano i programmi strutturali, lo dimostra il PNRR, lo dimostra quel sistema che ci porta a utilizzare le risorse che potremo mettere a disposizione del nostro bilancio. Tutti spunti quindi sui quali agire e lavorare per migliorare la nostra azione in una fase che speriamo nei prossimi anni ci veda un po' più tranquilli a uscire dall'emergenza per poter lavorare insieme nell'interesse dei nostri cittadini.

Nel cogliere questo breve momento di replica per dare un'impostazione politica anche al lavoro del mio Assessorato e alla visione un po' che cerchiamo di portare come Governo, non posso che ringraziare i nostri Capigruppo, i Consiglieri regionali, quelli che ci hanno sostenuto in questa fase difficile anche con la loro esperienza nelle fasi un po' più delicate anche durante i dibattiti e non segnalare che questo Governo è stato messo, oltre che in crisi per gestire l'emergenza sanitaria, in crisi anche per la visione e l'atteggiamento politico di una componente che ha sostenuto questo Governo inizialmente. Oltre a gestire la crisi economica sanitaria e sociale, ci siamo dovuti anche gestire dopo sei mesi una crisi politica determinata da chi ha voluto, e parlo ovviamente delle colleghe Minelli e Guichardaz, su due punti di questo programma fare una battaglia di vita e di morte. "O si fa come diciamo noi o noi usciamo dalla maggioranza" tant'è vero che si sono dimesse. Questo ha aiutato questo Governo a gestire un'emergenza sanitaria? Forse l'hanno aiutato più le altre parti dell'opposizione a gestire questa emergenza sanitaria che quegli atteggiamenti. È questo il modo di stare in politica in una fase in cui abbiamo bisogno, pur con le nostre divisioni, di cercare di gestire insieme il Governo in situazione di emergenza per i Valdostani?

A nostro avviso, no, e lo diciamo anche oggi, perché è giusto che, mentre che si giudica un Governo, si ricordi anche in quali condizioni è stato messo questo Governo a lavorare. Certo che dobbiamo sostituire l'Assessore, giustamente, ce lo ricordano tutte le volte le forze di opposizione e dobbiamo anche completare la squadra di Governo, e questo sarà il lavoro dei prossimi mesi, ma intanto abbiamo dovuto gestire un'emergenza e questa emergenza senza un Governo non sarebbe stata gestibile.

Sulle proposte emendative dei gruppi di opposizione personalmente ritengo che ci siano in questo momento visioni politiche che vadano messe nella giusta chiarezza. Io ho sentito dire che il provvedimento sull'attrattività è a rischio di impugnativa ma vedo anche che vengono aggiunte delle risorse, quindi mi pare un po' contraddittoria l'analisi che porta a fare quell'emendamento, quindi se impugnativa si rischia, allora non capisco perché dobbiamo aggiungere delle risorse.

Sul bon chauffage ricordo solo che noi siamo subentrati nel 2018 come Governo e abbiamo portato avanti un provvedimento che era stato pensato dal Governo della collega Spelgatti di sospensione del bon chauffage. C'è scritto nei dibattiti del Consiglio, noi l'abbiamo portato avanti perché quello c'era in quel momento assegnato ma perché c'era una visione di riorganizzazione che andava...

(intervento fuori microfono)

... va bene, se mi ricordo male, mi correggerete.

Infine per quello che riguarda il progetto relativo alle famiglie, sicuramente ce n'è bisogno, ma c'è bisogno di un grande lavoro anche qui di tipo culturale ma soprattutto di dare stabilità ai nostri giovani attraverso la possibilità e l'occupazione. Se devo dire, ovviamente mi dispiace che questi tre emendamenti vadano a togliere risorse all'occupazione: 2 milioni di euro, al programma 3, che serve per dare la possibilità, ne abbiamo parlato nel corso dell'ultimo Consiglio politiche del lavoro, a giovani e donne di vedere stabilizzato o di vedere assunti a tempo indeterminato ulteriori progetti.

Abbiamo ricordato gli 852 progetti finanziati con i 7 milioni di euro del Piano delle politiche del lavoro messe a disposizione dal giugno scorso, con questi soldi si porta avanti, com'è stato richiesto anche dal Consiglio politiche del lavoro, un'azione strutturale dedicandola di più ai soggetti più deboli, soprattutto appunto ai giovani, la visione che cerchiamo di portare, ovviamente se avessimo soldi per tutti, sarebbe una buona cosa sia per noi che per i gruppi di opposizione, ma è attraverso il lavoro che diamo la possibilità ai nostri giovani di costruirsi una famiglia e di sostenere il proprio progetto di vita.

Senza andare quindi a rimarcare i vari interventi, ma ricordando che ci sono tante iniziative in corso che svilupperemo, progetti, per esempio, com'è stato ben ricordato dal collega Perron sull'idrogeno già a partire dai prossimi mesi e stiamo lavorando sulle schede del PNRR proprio insieme con più Assessori per dare queste risposte, noi dovremo e cercheremo di guardare a questo bilancio completandolo con le risorse che ci saranno in assestamento con i programmi dei fondi strutturali e con i programmi del PNRR, con l'idea che si avanza triennio per triennio cercando di migliorarsi e cercando di fare un progetto come ci è stato richiesto sul DEFR nei tempi giusti e forse con un'azione e anche una sintesi migliore e una visione corale migliore di quella che abbiamo potuto esprimere un po' in emergenza in questi ultimi mesi.

Presidente - Sempre in fase di replica, il consigliere relatore di minoranza Aggravi a cui passo la parola.

Aggravi (LEGA VDA) - Intervengo prima del presidente Lavevaz perché nel gioco delle parti penso che la replica finale debba averla il primo Consigliere, ovvero il Presidente, soprattutto sul bilancio, che è, come abbiamo detto, il provvedimento madre di un'azione di governo e in generale di un'azione di Consiglio anche se ovviamente l'opposizione deve fare la sua parte.

Prima di entrare nel vivo di una replica più consistente riguardo a tre aspetti che sono stati citati, e me li aspettavo, dall'assessore Bertschy che mi ha preceduto, e lo ringrazio perché questo rende più viva la replica in quanto non siamo al Congresso del PD ma ne approfitto anch'io per augurare buon lavoro al nuovo Segretario, e ringrazio l'assessore Sapinet nel suo intervento per averci ricordato che il PD ha cambiato e ha trovato finalmente un Segretario... volevo però smarcarmi su due aspetti: il primo, quello citato dall'assessore Caveri, poi i procedimenti faranno il loro corso, anche se non lo vedo, però penso che mi ascolterà... io non sono un vecchio Parlamentare, sono un giovane Consigliere, però lo invito a vedere tutto il corpus del regolamento perché nella passata legislatura qualche posizione, forse due volte, su questi aspetti sono state prese, però penso che poi ne parlerà la Capigruppo o chi per esso, quindi la scelta o, meglio, il voto penso che sia stato condizionato in particolare da due precedenti che comunque fanno norma, perché il nostro Regolamento è molto corposo, e penso che chi è più esperto di me potrà verificarlo. Mi sembra poi che sia stata già annunciata la presentazione di una omnibus, quindi andare a dare delle colpe agli uni e agli altri magari per lavarsi delle responsabilità, questo sinceramente lo rimando al mittente, ma so che ieri qualcuno l'ha fatta arrabbiare e anche oggi, quindi il suo impeto un po' fumantino è stato più giustificato da questo che dall'oggetto del contendere.

Riguardo invece all'assessore Guichardaz, forse il jet lag delle sue trasferte l'ha confuso, però vorrei ricordarle che chi ieri ha attaccato un membro del Governo, in particolare la sua azione, non è il sottoscritto, non ho parlato io di leggi di locazioni, è stato il suo collega Marquis che ha fatto un interessantissimo intervento e ha parlato specificatamente di quella norma. Io ho preso ad esempio la sua citazione, la sua frase laddove parlava di mettere le mani nelle tasche dei Valdostani, non degli Italiani, perché qui sinceramente per me i confini finiscono a Pont-Saint-Martin, lei forse ha delle ambizioni più ampie, io glielo auguro, ma, detto questo, ho parlato di Sinistra pianificatrice e sovietica, prendendo anche spunto dall'intervento fatto dal collega Marguerettaz non per parlare della legge delle locazioni, ma semplicemente per parlare di un modus operandi e soprattutto di un pensiero che caratterizza una parte politica che non è la mia e che la vede diversamente. Il sottoscritto da fiero liberale e liberista crede che prima di mettere le mani nelle tasche delle persone, che siano valdostane, italiane, svizzere o quant'altro, ci sia la necessità di capire a cosa servono determinati provvedimenti. Sinceramente quindi io la inviterei, come si dice da certe parti, di prendere nota e di guardarsi le spalle perché qualcuno le ha dato un avvertimento ieri nel corpus di norme che prima o poi dovrà scaricare riguardo alla riforma del turismo. Quando ci sarà poi il momento, sul discorso delle locazioni avremo tutto il tempo e avrò tutto il tempo per dirle quello che penso, come su tutta un'altra serie di misure che la Valle d'Aosta e soprattutto il turismo aspetta. È bene quindi andare a promuovere la Valle d'Aosta in giro per il mondo però, come lei ha parlato di Trentino Marketing e altre esperienze, io inviterei l'Assessorato a fare anche una valutazione sul coinvolgimento diretto dell'organo politico, del rappresentante politico nelle rappresentazioni e nei road show in giro per il mondo, perché forse deve essere potenziata la presenza delle strutture, di una struttura, più che della singola persona, comunque buon lavoro.

Per quanto riguarda invece i tre ambiti citati dal collega Bertschy, che mi permettono di fare una replica un pochettino più programmatica, sul discorso dell'impugnativa dell'attrattività, anche qui tendo a precisare nella mia relazione, e questo è scritto, ho parlato, quando facevo il passaggio riguardo agli sciacalli e allo sciacallo, di uno spettro sulla possibile impugnativa riguardante appunto questa indennità, ma non l'ho detto io, l'ha detto lo stesso Assessore in audizione, l'hanno detto le strutture tecniche, l'hanno detto le parti sindacali, l'hanno detto tutti. Noi quindi non abbiamo criticato l'indennità di attrattività per colpa di una possibile impugnativa, mi sembra che l'emendamento sia molto chiaro e, quando il collega Sammaritani lo presenterà, penso che ci saranno tutti i possibili momenti per poterne fare chiarezza. È vero, abbiamo messo più soldi, ma per un motivo molto semplice, perché, modificando l'obiettivo e allargando la platea, abbiamo dovuto trovare più coperture e sul discorso delle coperture torno sugli altri due.

Su quello che riguarda il bon de chauffage, faccio una precisazione: il sottoscritto, tra l'altro, aveva la delega che lei oggi ha e che era responsabile, poi ieri la collega Guichardaz ci ha ricordato che è l'assessore Guichardaz che si era occupato, oggi, guardi, le offrirò un caffè assessore Guichardaz, non si preoccupi, anche due, il discorso del bon del chauffage è molto semplice. Quando noi siamo arrivati, ci trovavamo in una situazione già avviata con delle coperture che dovevano essere trovate e quindi non abbiamo potuto fare altro che rimandare questa misura all'epoca, anzi, in realtà dopo il ribaltone ci fu un tentativo di reintroduzione trovando delle coperture e c'è un emendamento depositato nei giorni della transizione, anche se per qualcuno fu una transazione, dove si cercava di reintrodurre il bon de chauffage. L'articolo 37 quindi era una necessità che tentammo di andare a replicare e, se non erro, comunque il nuovo Governo all'epoca bocciò quell'emendamento, chissà come andrà in questo Consiglio.

Per quanto riguarda le coperture dei nostri emendamenti, sono contento che lei l'abbia richiamato: primo perché è un attento lettore dei bilanci e un attento costruttore di bilanci e poi soprattutto perché ovviamente è bene fare delle considerazioni. Lei come altri suoi colleghi, come lo ha detto all'inizio anche il collega Marzi, hanno ricordato che la creazione di un bilancio è sostanzialmente mettere in fila le risorse con le necessità e con le disponibilità che si hanno. Noi abbiamo cercato di fare una nostra proposta che doveva giustamente essere coperta e doveva giustamente individuare una serie di coperture. È ovvio che i vari responsabili di delega, quindi i vari Assessori e anche la Presidenza in realtà perché ci sono dei capitoli dedicati alla Presidenza, si possono sentire più o meno colpiti per quelle che possono essere delle riallocazioni, non tagli, riallocazioni di risorse, però vorrei ricordare una cosa. Primo: un discorso molto banale, ovvero le risorse vanno cercate laddove ci sono. Secondo: quello che potranno capire, chi ne avrà voglia, andando a vedere i capitoli, i programmi di bilancio rispetto alle nostre coperture, ben vedrà che nessuna delle nostre riallocazioni in caso di applicazione andrebbe a inficiare la percorribilità e la prosecuzione delle azioni che il vostro bilancio, quindi la vostra conformazione, definisce, e mi spiego. Vado sul piano politiche del lavoro perché, essendo anche un memore, dal Consiglio delle politiche del lavoro mi aspettavo ovviamente questa remarque, però vorrei sottolineare un aspetto: la legge n. 15, come lei ricordava, metteva sul tavolo circa 19 milioni di euro, una cifra estremamente pesante per quello che riguarda l'economia di quel provvedimento e futuro.

Avremo occasione poi per capire quante di queste risorse sono state destinate soltanto al finanziamento del piano politiche del lavoro o di azioni coordinate perché mi sembra che nelle varie riallocazioni di risorse poi ci sono state anche le altre priorità. Perché dico questo? Perché è vero, una parte dei fondi vengono presi da quel capitolo ma perché, secondo noi, in questo momento ci sono delle necessità a cui dover dare principalmente e prioritariamente risposta: una riguardava un allargamento appunto della nostra proposta dell'indennità e l'altra che riguarda una risposta anche alle famiglie, è una questione di priorità, non andiamo sicuramente a minare le potenzialità e le possibilità del piano politiche del lavoro o delle azioni consistenti considerando, ripeto, che nella legge n. 15 tanti denari sono stati messi. Poi lei non li ha toccati, però lo faccio io in maniera che sia ai posteri l'ardua sentenza, anche sulla promozione turistica, è vero, andiamo a fare delle riallocazioni, e cito questo esempio: sulla parte di promozione, una parte o comunque nell'economia generale del programma, perché ricordo che noi possiamo fare delle proposte come Consiglieri ma sono poi i singoli Assessori che decidono effettivamente dove andare a riallocare e dove andare a identificare le risorse. Una volta in quest'aula in una discussione da neo Assessore un Consigliere di minoranza mi disse: "onori e oneri caro Assessore, è lei che decide dove riallocare le risorse". Io quindi oggi lo dico a gente di maggiore esperienza e maggior possibilità del sottoscritto, onori e oneri, così come sull'istruzione. È vero, andiamo a pensare circa a 600 mila euro di riallocazioni, però 600 mila euro che cosa sono di fronte a un programma che pesa quasi 160 milioni di euro? Ecco, onori e oneri, che siano gli Assessori a decidere dove andare a riallocare le risorse, perché mi sembra che, tra l'altro, mai come in questo bilancio si sia fatto uso di fondi speciali di parte corrente per sostanzialmente andare a già programmare la futura votazione di determinate leggi e anche in quel caso non abbiamo assolutamente pensato a fare delle riallocazioni di risorse che andassero in qualche maniera a colpire direttamente la possibilità futura di poter poi rendere operativi dei futuri provvedimenti di legge, questo perché abbiamo una coscienza anche come forze di opposizione, e su questo ringrazio chi a vario titolo ha comunque ricordato che sulle leggi emergenziali e non solo direi, un contributo da parte anche nostra c'è stato, anche un contributo penso importante e di questo penso che tutti quanti lo abbiamo fatto e comunque anche come forze di opposizione potevamo sicuramente metterci con il dito puntato e accusarvi di qualsiasi cosa possibile e immaginabile, invece in un momento in cui magari il consenso avrebbe premiato di più questo comportamento, noi non l'abbiamo fatto perché siamo comunque persone responsabili.

In più, e qui voglio concludere, sono membro di un gruppo di undici Consiglieri che ha una responsabilità maggiore, non soltanto di essere forza di opposizione, fiera forza di opposizione, ma soprattutto dimostrare che magari un giorno o l'altro un contributo governativo nuovamente lo potrebbe dare e soprattutto di avere una visione reale e concreta dell'Amministrazione e del futuro di questa Valle. Questo è il nostro agire e questo ha guidato la nostra volontà e le nostre scelte negli emendamenti, negli ordini del giorno che poi approfondiremo e quindi prima di tutto non c'è stato soltanto un gioco delle parti, ma una chiara e lucida volontà politica di rappresentare delle scelte alternative, concrete, reali e perseguibili di una forza di opposizione che mira a diventare un giorno o l'altro forza di Governo.

Presidente - Sospendiamo cinque minuti per arieggiare i locali.

La seduta è sospesa dalle ore 11:22 alle ore 11:33.

Bertin (Presidente) - Riprendiamo, ricordo che siamo in fase di replica. Si è prenotato il Presidente della Regione a cui passo la parola.

Lavevaz (UV) - Anch'io per una breve replica conclusiva. Ringrazio il collega Aggravi per la sensibilità per il fatto di avermi lasciato la parola per ultimo.

È stato un dibattito interessante con spunti sicuramente utili al prosieguo dei lavori con critiche, com'è stato detto, che sono assolutamente legittime e che in molti casi sono anche costruttive. Sta nella natura delle cose che ci siano delle visioni diverse tra la proposta di bilancio, la proposta di legge finanziaria che la Giunta presenta al Consiglio e le opposizioni che fanno invece un lavoro diverso.

Ci sono alcuni elementi però che sono già in parte stati analizzati anche dal collega Bertschy e poi anche nella replica del collega Aggravi, alcuni elementi che effettivamente paiono un contraddittori, adesso al di là della questione dell'impugnativa, da un lato ci si accusa di immobilismo, di mancanza di visione, che non c'è uno sforzo rispetto al cercare di far valere la nostra specificità statutaria, eccetera, però sul punto che io ritengo nodale, l'abbiamo detto un po' tutti, l'avevo già detto in fase di relazione iniziale, il punto più originale direi di questo bilancio è la misura sull'attrattività.

Adesso al di là della questione della possibile impegnativa, che è lì, questo non possiamo certo escluderlo visto anche l'aumento delle impugnative negli ultimi mesi, negli ultimi anni, abbiamo fatto un incontro un mese fa con le altre speciali proprio sull'argomento e abbiamo chiesto un incontro con il Governo per un confronto visto questo atteggiamento abbastanza repressivo, però l'abbiamo sempre anche sostenuto fin dall'inizio della legislatura direi la necessità di avere un atteggiamento comunque incisivo dal punto di vista dell'attività legislativa di questo Consiglio, senza in nessun modo avere paura a priori delle impugnative. Questo credo che sia un atteggiamento che dobbiamo assolutamente continuare ad avere perché ne va un po' dell'indebolimento direi della struttura della nostra specificità e della nostra autonomia se così non facciamo. Questa misura, e parlo dell'articolo 17, è indubbiamente una scelta politica chiara che è stata condivisa e voluta da una maggioranza che ha fatto un ragionamento che non è una semplice scelta di campo, ma è una scelta di una visione di un impegno per cercare di risolvere un problema. Un problema peraltro che, e oggettivamente credo che sia indiscutibile, riguarda la vita di tutti, la vita di tutti i Valdostani. Non c'è, come è stato detto, un Assessore vincitore, come qualcuno ha detto, rispetto a questo bilancio. Questo risultato come ripeto, e lo voglio ripetere ancora una volta, è frutto di una scelta consapevole e condivisa di una maggioranza che vuole affrontare e cercare di risolvere un problema. Abbiamo già dimostrato peraltro pochi mesi fa nella discussione e poi nella votazione della risoluzione che ha definito il futuro dell'Ospedale di scegliere e qualcuno ha anche detto: "nel bene e nel male in qualche modo si scelga". In quella fase abbiamo fatto una scelta a costo di perdere dei pezzi della maggioranza. Avessimo deciso di non scegliere, probabilmente oggi avremmo ancora una maggioranza forse più solida, ancora 21, ma saremo ancora impantanati in una situazione che era immobile nell'immobilismo, questa volta sì, da più di dieci anni, invece abbiamo scelto, forse la scelta più difficile ma la scelta che era necessaria in quel momento per i Valdostani. Credo che l'immobilismo, è la fisica che lo insegna, è relativo, dipende dal punto di vista di chi lo osserva, quindi di questo prendiamone atto.

Ci si accusa anche di avere poca cultura della programmazione qualcuno dice, elencando le cose che sono da fare e sottolineando l'affastellamento dei piani, eccetera, lo abbiamo detto già in diversi, anche qua sicuramente è più facile dai banchi dell'opposizione puntare il dito, come ha detto poco fa il collega Aggravi, sulle cose da fare e sui ritardi, piuttosto che dai banchi della Giunta sforzarsi ogni giorno per cercare di risolvere questi problemi. Sono scelte, come diceva la mia amata professoressa di francese al liceo: " ça dépend de ce que vous voulez de la vie". Queste sono questioni di scelte personali.

C'è poi il tema della tempistica di approvazione del DEFR e su questo devo dire che condivido la necessità di arrivare indubbiamente a una corretta tempistica e a una corretta programmazione perché il DEFR ha una natura di indirizzo rispetto poi ai passaggi successivi, però è una revisione che non deve riguardare soltanto la tempistica, come ha detto credo in particolare il collega Sammaritani se non sbaglio, ma anche una revisione della sua natura. Peraltro nel corso di quest'anno ci sarà una revisione proprio ordinamentale del DEFR, che probabilmente cambierà anche proprio la sua natura tecnica e cambierà anche nome, ma, ripeto, queste sono critiche che ritengo costruttive, che accolgo e che già peraltro nel nostro interno, sia nella maggioranza che nella Giunta, avevamo portato come frutto di riflessione e di analisi dei diversi problemi.

Devo dire che in generale in questi quasi ormai due giorni di dibattito tutti gli interventi sono stati puntuali e hanno presentato spunti interessanti, quasi tutti, non tutti, c'è anche chi ha tirato fuori dal decalogo del buon Consigliere di minoranza l'elenco più o meno predisposto delle cose da dire in questa occasione: idee confuse, mancanza di visione eccetera, tutte osservazioni ovviamente lecite e legittime, però che non sono accompagnate, almeno in questo caso, da proposte alternative, non si propone nulla e soprattutto si dipinge la Valle d'Aosta un po' come il Burundi, in particolare in ambito sanitario. Io credo che non sia proprio così, che questa non sia la realtà della Valle d'Aosta. Sono affermazioni peraltro mutuate da alcuni post che sono stati scritti negli ultimi mesi, nelle ultime settimane in maniera abbastanza continuativa dove si dipinge una realtà parallela, perché lì è facile, non c'è contraddittorio, si dipinge una realtà completamente parallela facendo il contrabbando di falsità in maniera abbastanza semplice e ce n'è una serie infinita che non voglio qua ricordare, ma si parla della costruzione di un fantomatico Ospedale nuovo in tempi record, peraltro in una zona archeologica, quindi senza sapere cosa c'è sotto. Si parla di falsità sempre in ambito sanitario sulle USCA dipingendo tutta una realtà sapendo di mentire ovviamente, mentendo sapendo di mentire sull'utilizzo delle USCA quando abbiamo risposto in maniera puntuale dove abbiamo detto che le USCA sono state non solo mantenute ma addirittura raddoppiate rispetto alle indicazioni nazionali. Poi ce ne sono altre, ce ne sono alcune che non voglio neanche citare perché più che dello sciacallo dorato mi vengono in mente i vautours de Montfaucon, gli avvoltoi che a Parigi giravano sopra le forche di quelli appesi al pubblico come esempi, perché ci sono alcuni post di giubilo addirittura rispetto a questioni legate alla Corte dei conti, che veramente sono obbrobriosi ma non voglio riportarli qua. Questo è un modo di far politica da piazza che probabilmente, ai fini elettorali, rende di più rispetto a cercare di sforzarsi in mediazioni all'interno di una maggioranza dove le cose bisogna farle, probabilmente rende di più perché poi nella piazza ci sono tante voci, a volte le voci di chi urla di più rischiano poi di coprire questa voce, quindi non è detto che nel medio e lungo termine questo effettivamente, anche dal punto di vista elettorale, porti a qualcosa. Prendiamo atto comunque di questo atteggiamento. Io credo che per amministrare una pro loco, un condominio, un Comune, una Regione ci voglia altro, ci voglia un atteggiamento diverso, ci vogliano anche delle qualità diverse che magari non tutti hanno.

Per chiudere voglio dire che questo è un bilancio, come ho già detto, l'ho detto nella relazione iniziale, che ha una visione molto chiara, al di là di quello che si dice, è lecito ovviamente avere dei punti di vista diversi, ma è un bilancio molto chiaro e con una prospettiva altrettanto limpida. Naturalmente il bilancio, per la sua natura anche autorizzativa non è il punto finale di un lavoro, ma è il punto di partenza, è il punto che dà gli indirizzi per il lavoro del 2022 o del triennio, sarà poi il Governo a trasformare questa programmazione in atti e azioni vere e proprie.

Quando discuteremo nel 2023, magari avremo ruoli diversi, comunque discuteremo nel 2023 il conto consuntivo del 2022, sarà lì che tireremo un po' le somme di quello che è stato effettivamente trasformato da programmazione in realtà, sarà quello poi il momento dell'analisi. Per ora potremo, credo, guardare in faccia i Valdostani, come citava ieri la collega Spelgatti, consci di aver fatto non il bilancio migliore del mondo, ma il miglior bilancio che potevamo fare.