Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 890 del 6 ottobre 2021 - Resoconto

OBJET N° 890/XVI - Communications du Président du Conseil.

Bertin (Presidente) - Alla presenza di 34 Consiglieri possiamo dare avvio ai lavori del Consiglio. Punto n. 1 all'ordine del giorno.

La Conferenza dei Capigruppo ha concordato di iscrivere al punto n. 3.01 in via d'urgenza all'ordine del giorno di questo Consiglio il disegno di legge che contiene le disposizioni in materia di operazioni societarie della compagnia CVA su cui la IV Commissione ha espresso il parere favorevole nel pomeriggio di ieri.

Venerdì 1° ottobre ho partecipato in videoconferenza ai lavori del Coordinamento dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni a statuto speciale e delle Province autonome. Dalla riunione è emersa la necessità, non più rinviabile, di una modifica della legge del 1979, che norma l'elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia, tema che peraltro avevo già sottoposto all'attenzione della ministra Gelmini. In questo senso sarebbe utile garantire ai cittadini di tutte le Regioni almeno un rappresentante al Parlamento europeo, una necessità sentita ancor di più dai territori ad autonomia speciale. Abbiamo quindi deciso di costituire un gruppo di lavoro tecnico che si occuperà di elaborare una prima bozza di modifica alla legge in questione. Inoltre si è anche discusso della vicenda che ha coinvolto l'ex presidente della Catalogna Puigdemont, sottolineando che le controversie di natura politica che non trovano una soluzione istituzionale, ma vengono affidate al giudizio del Tribunale, rappresentano una sconfitta per tutti. Ricordo peraltro che dal referendum consultivo organizzato il 1° ottobre del 2019 in Catalogna hanno preso avvio tutte queste vicende giudiziarie, che hanno coinvolto poco meno di 4 mila persone oltre al sopracitato Puigdemont.

Nel febbraio scorso l'Ufficio di Presidenza ha accettato la donazione da parte di Enrico Marcoz della macchina da scrivere Remington appartenuta a Federico Chabod, primo Presidente del Consiglio Valle. Il donatore ha chiesto che il bene fosse valorizzato. Abbiamo quindi deciso di realizzare una teca con pannello esplicativo che abbiamo posizionato nel foyer del Consiglio regionale e che da oggi potete vedere. Nel rendere omaggio a Federico Chabod si può anche ricordare la storia di questo Consiglio Valle ed esercitare la memoria storica della nostra comunità.

Lunedì 4 ottobre il gruppo Progetto Civico Progressista ha comunicato di aver designato i consiglieri Paolo Cretier e Andrea Padovani rispettivamente capo e vice capogruppo.

Infine ci tengo a comunicare al Consiglio che ho appreso dai giornali che ci sarebbe un procedimento nei miei confronti. Tuttavia, non avendo ricevuto alcunché dall'Autorità giudiziaria, non posso fare altro che ribadire quanto già detto, ossia che il Consiglio regionale non ha competenza e che l'Ufficio di Presidenza non ha assunto nessuna deliberazione riguardo alla campagna vaccinale. Chi dice il contrario si sbaglia. Sono fiducioso che l'Autorità giudiziaria farà chiarezza in tempi brevi sulla questione.

Ottobre è il mese rosa, la Lega italiana per la lotta contro i tumori, in collaborazione con la Regione, ha promosso la campagna "Nastro Rosa 2021" per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori. Vi chiedo di indossare il nastro rosa che avete trovato sui vostri banchi in segno di adesione a questa importante iniziativa. Ha chiesto la parola il consigliere Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (LEGA VDA) - Prendo spunto dalle sue comunicazioni, in particolare sull'annuncio che ha fatto riguardo alle evoluzioni del vostro gruppo politico, del Progetto Civico Progressista per rammentare le sue parole, Presidente, quando fu eletto. Ovvero nel ringraziamento lei disse che avrebbe rivestito un delicato ruolo: "da oggi mi è stato affidato un ruolo di garante dell'assemblea che qui voglio e devo rappresentare unitariamente". Io mi chiedo come possa un garante far parte o, meglio, sottoscrivere una dichiarazione che riguarda l'attività del Consiglio e soprattutto che lo mette in una posizione non certo di garante ma di partigiano, so che le piacerà la definizione di una scelta rispetto al proprio gruppo: dico questo perché, ripeto, lei parlò anche di necessità per il Consiglio Valle di sapersi rinnovare nelle modalità di rapporto con l'esterno sempre più trasparente e aperto verso i cittadini.

Visto quindi che non è la prima volta che succede, perché già le avevamo chiesto gentilmente con una mozione di impegnarsi a essere rappresentante di tutti, va beh, fino a quando lo si è contro l'opposizione... le ricordo che lei è stato tanto in opposizione e tanto ci ha insegnato e sicuramente ci sta anche insegnando con queste vicende, ma quello che voglio dire è che bisogna essere garanti anche quando si è dall'altra parte, a maggior ragione con i componenti del proprio gruppo, anche se la definizione di gruppo per voi è molto, molto particolare. In ultimo una battuta - e la ringrazio da parte di molti per aver fatto un pochettino più di chiarezza sulle vicende che la riguardano -, vorrei ricordarle sempre le sue parole, quelle del marzo 2019, e parafrasandole le dico: non so, valuti lei se è opportuno che chi in vari modi è coinvolto in una serie di vicende poco chiare occupi un posto come quello in questo caso di Presidente del Consiglio Valle, che ha comunque una valenza istituzionale di rappresentanza del Consiglio regionale tutto, ovvero di tutti quanti, come garante e come ruolo.

Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Ho appreso ieri nella Conferenza dei Capigruppo della designazione da parte di cinque componenti del mio gruppo di un nuovo Capogruppo e vice, designazione che ad oggi non ho ancora ricevuto che nasce da una riunione illegittima in quanto convocata in contrasto con le regole democratiche generali e con gli impegni sottoscritti dai Consiglieri al momento della candidatura. È stata una Conferenza dei Capigruppo farsa dove sono state convocate credo due persone per lo stesso gruppo o forse il consigliere Cretier non ha nemmeno ricevuto la convocazione e si è presentato. Insomma, forzature e nuove prassi fatte con l'avvallo di un Presidente che dovrebbe essere un garante, ma gli aspetti tecnici poco mi entusiasmano visto che sappiamo che si può dire tutto e il contrario di tutto e interpretare a proprio piacimento. Quello che voglio evidenziare è l'aspetto politico, chi si oppone a PCP lo considera un fardello insopportabile, lo ritiene un oggetto sconosciuto, vuole agire liberamente in Consiglio senza dover rendere conto a nessuno, non rispetta le regole e gli impegni presi, chi non si confronta con gli organismi dirigenti e non convoca e non coordina tavoli di lavoro oggi vorrebbe rappresentare questo progetto. Questo mi sembra un paradosso folle e insensato come se io domani volessi diventare la Presidente di CasaPound.

Al fine di far chiarezza riguardo alla situazione venutasi a creare, sottolineo quindi che la mia nomina a Capogruppo nasce a seguito delle trattative tenute dai soggetti promotori di PCP accompagnati da una delegazione di Consiglieri eletta ed è stata poi oggetto di discussione all'interno dell'Assemblea di PCP, dove si riteneva ci dovesse essere un ruolo maggiore di rappresentanza di donne nelle cariche apicali e infine suggellata nella riunione del gruppo regionale allargato, organismo costituito subito dopo le elezioni e deputato ad assumere le posizioni da tenere in Consiglio. Ricordo che PCP è un progetto nato da poco che vuole mettere insieme forze progressiste, ecologiste, autonomiste e indipendenti. La lista presentata alle regionali ha raccolto moltissimi voti anche senza indicazione di preferenza proprio perché è stato premiato soprattutto il programma e il gruppo che vedeva una maggioranza di donne fra i suoi candidati. Le divisioni nel gruppo ci sono, ci sono alcuni esponenti del gruppo che, pur di salvaguardare l'alleanza con gli autonomisti, sono disposti ad accettare tutto, anche provvedimenti e leggi in contrasto sia con il programma di PCP, sia con il programma di legislatura, vedasi l'atteggiamento rispetto all'Ospedale, alla questione discariche, all'inconcepibile legge sull'idrogeno e si tratta solo di alcuni esempi solo per approfondire e articolare. Altri, mentre io cercavo mediazioni, davano corso al programma autonomista in contraddizione con le nostre idee e assicuravano i loro cinque voti.

Si è parlato di provocazioni nei confronti degli alleati che ci siamo scelti e questo è emblematico di un atteggiamento mentale che non posso condividere. La maggioranza nata a ottobre si basava su un programma frutto di un lungo lavoro di mediazione e, nel momento in cui tale programma non si applica, è evidente che viene meno il collante. Sarebbe tradire gli elettori di PCP, votare provvedimenti e leggi in contrasto sia con il nostro programma, sia con quello concordato con gli alleati un anno fa. Con la collega Minelli quindi non ho mai portato avanti posizioni personali, ma ho sempre avuto come punti di riferimento i ragionamenti fatti negli organismi dirigenti di PCP. Sono i cinque Consiglieri che portano avanti posizioni senza confrontarsi con le forze che ci hanno permesso di candidarci e con la base che ha reso possibile la nostra elezione. Staccarsi dalla base e dai soggetti promotori di riferimento quella sì che è una scelta personale devastante. Esprimo quindi il mio disappunto per l'azione divisiva messa in atto in contrasto con il grande sforzo unitario fatto per costruire PCP, che nello scorso autunno è stato premiato dagli elettori. Anche nelle recenti elezioni amministrative in Italia il campo progressista ha ottenuto risultati positivi dove si sono unite le forze.

Tutto ciò premesso, posso dire di sentirmi profondamente onorata di rappresentare l'intero progetto di PCP, come ribadito nella nota emanata ieri dal Tavolo di coordinamento, e di essere, insieme a Chiara, l'unica a rispettare gli accordi firmati al momento della candidatura. Credo quindi che le dovute conclusioni dovrebbero trarle coloro che sono venuti meno a tutto ciò.

Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Non aggiungo molto a quanto detto dalla collega Guichardaz, condivido ovviamente la sua esposizione e le considerazioni che ha fatto. Progetto Civico Progressista non è certo una realtà che si esprime e si esaurisce, come qualcuno vorrebbe, nel gruppo consiliare regionale. PCP è un importante progetto che purtroppo c'è chi sta cercando, ha cercato e sta ancora cercando di usare e di stravolgere, di svuotare del suo significato. Fin dal febbraio del 2020, dopo lo scioglimento anticipato del Consiglio regionale, molti di noi che oggi portano avanti PCP si sono impegnati per creare un progetto di unità dei Progressisti basato in primis sulla solidità programmatica. Personalmente e in stretta sinergia con il mio gruppo di provenienza politica, Rete Civica, ho lavorato con grande impegno alla creazione del programma prima e della lista poi in maniera direi molto, molto impegnata fino all'ultimo giorno prima della presentazione della lista. E chi era presente lo ricorda sicuramente molto bene, perché ero convinta che fosse necessaria un'aggregazione ampia che raggruppasse appunto le forze progressiste della Regione Valle d'Aosta e che si proponesse come formazione di cambiamento e come forza di Governo e continuo a pensare che quel progetto sia la strada da percorrere, da continuare ad aprire, ad ampliare. Purtroppo fra i sette eletti di PCP ce ne sono cinque che fin da subito non hanno agito secondo lo spirito e le linee che sono alla base di questo progetto e ciò ha portato alle divisioni che oggi ci hanno condotto a questo passo, ma io e la collega Guichardaz siamo certe di aver lavorato e operato in questi mesi e continueremo a farlo - eccome se continueremo a farlo! - seguendo il programma che abbiamo contribuito a scrivere, onorando gli impegni assunti all'atto dell'accettazione della candidatura, compresi quelli di natura economica, seguendo le indicazioni dell'Assemblea e del Tavolo di coordinamento di PCP, che sono gli organismi deputati. Chi non segue questa strada, chi non si riconosce in PCP, come ha affermato più volte, e nella sua struttura e nei suoi organismi, ebbene, chi non si riconosce in tutto questo, dovrebbe semplicemente cercarsi un'altra casa.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Padovani, ne ha facoltà.

Padovani (PCP) - Il Capogruppo di un gruppo del Consiglio regionale è un organo del Consiglio stesso e alle sue regole è chiamato. Penso più in generale che un Capogruppo sia quell'ingranaggio che tiene insieme tutti gli altri ingranaggi che fanno funzionare una macchina: la macchina del gruppo e, quando questa macchina comincia a non funzionare più, allora forse è giusto cambiare l'ingranaggio. È questo che abbiamo pensato quando abbiamo fatto questa scelta; è vero, all'inizio di questa esperienza le scelte sono state altre e in qualche modo le abbiamo accettate, è stato richiamato anche qui in aula negli interventi precedenti, il Capogruppo è stato scelto a seguito di logiche spartitorie all'interno dei fondatori di PCP e questo lo abbiamo accettato.

È evidente a tutti noi che questa scelta non è stata vincente, è stata una sconfitta di tutti, anche mia, e in qualche modo bisognava cambiare, perché il funzionamento della macchina del gruppo è una priorità rispetto agli equilibri tra i partiti, questa è stata la logica che ci ha portato a questa scelta. Di tutto il resto non parlerò perché ritengo che delle nostre miserie, perché di questo si tratta, quest'Aula debba essere tenuta fuori e credo non le interessi neanche, perché penso che in quest'aula si debba discutere di quello che vogliamo della Valle d'Aosta e non delle miserie che, purtroppo, funestano il campo progressista da diversi anni.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Baccega, ne ha facoltà.

Baccega (PA) - Non voglio entrare nella querelle interna tutta al PCP, anche perché sono questioni che riguardano un altro raggruppamento di movimenti, però credo che quanto prima una riflessione vada assolutamente fatta.

Voglio tornare invece sulla questione dei vaccini inoculati ai Consiglieri regionali e la ringrazio di aver dato questa informativa, è vero che abbiamo letto di procedimenti che potrebbero avviarsi, abbiamo letto anche di archiviazioni e probabilmente se questo argomento fosse stato discusso prima, quando più volte avevo sollecitato di approfondire la questione, anche perché all'esterno c'era la necessità di capire e di sapere... avevo chiesto anche un dibattito in Commissione sui vaccini, ma ovviamente l'allora Presidente della Commissione ha ritenuto opportuno non convocare un approfondimento di questo tipo.

Quando a fine marzo è iniziata la polemica sui media e sui social relativamente a questo argomento, lei, Presidente, ha invocato la privacy nei suoi comunicati e nelle sue interviste delegando a noi Consiglieri regionali o Assessori l'opportunità o meno di dichiararsi, uno scaricabarile che fin da subito mi aveva preoccupato ed ero ovviamente ignaro di quanto succedeva. Per questo il 17 aprile io scrissi un post su Facebook dicendo: "ho effettuato la seconda inoculazione" e ho dovuto rispondere alle tante sollecitazioni che mi arrivavano per chiarire cosa stava succedendo, ovvero che mi ero iscritto alla piattaforma e che era stato chiamato senza che da parte mia sia stata fatta alcuna azione di sollecitazione o individuazione di corsie preferenziali per me e per i miei familiari: questo è quello che ho scritto ovviamente sul post. C'è poi stata ovviamente la conferenza stampa del dottor Pescarmona insieme all'Assessore che hanno dato tutta una serie di chiarimenti e che in qualche modo hanno tranquillizzato un percorso che comunque si stava avviando del quale ero assolutamente ignaro. Vengo ai fatti, quello che personalmente ritengo il fattaccio, perché le sue interviste, i suoi comunicati stampa a un certo punto mi hanno insospettito e mi hanno indirizzato a cercare informazioni qua e là.

Noi, come Pour l'Autonomie, non siamo presenti nell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, quindi a noi e a me nessuna comunicazione era mai pervenuta sul fatto che se ne parlasse di questo argomento e che non si era trovata o si era trovata una quadra. Rispetto alle sue dichiarazioni alla stampa, presidente Bertin: "per quanto riguarda noi, non si è fatto nulla", questa era la sua dichiarazione che parevano tranquillizzare e quindi, sulla base delle norme che erano in atto, credevo che la mia inoculazione forse assolutamente - è lo è - tranquilla fatta secondo il rispetto delle norme.

Quando cominciava a montare la polemica mediatica rispetto a un gruppo di vaccinati, mi sono preoccupato e ho voluto fare degli approfondimenti. Ho letto la delibera n. 400 che parlava delle raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione anti-Sars 19, un documento presentato in Conferenza unitaria delle Regioni l'11 marzo, che nelle priorità alla categoria 3 prevedeva appunto le persone di età compresa tra i 60 e i 69 anni, quindi c'era da parte mia la tranquillità - e anche credo dei colleghi - di essere nella fascia indicata, perché ovviamente c'era già stata la consapevolezza che tutto andava nella direzione della correttezza. Si scopre poi che ci sono delle indagini in corso, vengo a parlare con lei e ovviamente ci confrontiamo nella saletta a fianco, lei dice che avrebbe chiarito tutto alla Procura della Repubblica, nel frattempo chiedo attraverso un 335 se ero indagato, mi rispondono che non ero indagato, dopo la sua audizione con la Procura della Repubblica risulto indagato. Questo mi ha veramente infastidito e credo che ci siano davvero delle situazioni difficili. Purtroppo non ho il tempo di andare oltre e di chiarire quali sono stati i sentimenti legati anche ad altre questioni di aver passato un'estate infame rispetto a questa cosa, però lei con il suo comportamento ha sicuramente messo nei guai il sottoscritto e ho anche dovuto attivare il mio avvocato per valutare azioni eventuali di difesa. Lei sa come stanno le cose, lei sa quello che ha fatto, lei sa quello che ha detto, si comporti di conseguenza.

Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Caveri.

Caveri (VdA Unie) - Nel mese di giugno ho chiesto di incontrare i Pubblici Ministeri che seguivano la vicenda vaccini. Da settimane, per quanto io non avessi ricevuto nessuna comunicazione ufficiale, girava voce che fosse in corso un'indagine da parte dei NAS che mi vedeva in qualche maniera coinvolto. Durante l'interrogatorio abbiamo appreso, assieme al mio avvocato, delle dichiarazioni del Presidente del Consiglio per la semplice ragione che i magistrati avevano espressamente contestato alcune sue dichiarazioni in contrasto con quanto noi invece stavamo provando. Il resto è noto e non è il caso di dilungarsi poiché, com'è noto, se ne stanno occupando altri soggetti.

Presidente - Altri? Non vedo altre richieste. Per quanto riguarda l'organizzazione dei gruppi, ovviamente ognuno deve essere iscritto a un gruppo e agisce all'interno di quel gruppo e ciò non ha rilevanza sulla rappresentanza del Consiglio regionale... ma è un fatto che rimane all'interno del gruppo. Per quello che concerne le questioni riguardanti i vaccini, posso ripetere quanto ho già detto, che l'Ufficio di Presidenza non ha preso nessuna deliberazione in merito e questo l'ho riferito all'Autorità giudiziaria e, come potrà anche chiedere il consigliere Aggravi, ai suoi rappresentanti nell'Ufficio di Presidenza.

Punto n. 2 all'ordine del giorno... iscriviamo prima l'ordine del giorno... ha chiesto la parola il consigliere Marguerettaz ne ha facoltà.

Marguerettaz (UV) - Sono al punto primo dell'ordine del giorno. Semplicemente non per entrare nelle questioni del PCP, però credo che una domanda sorga spontanea: le colleghe Guichardaz e Minelli dove si collocano? In maggioranza o in minoranza? La questione non è di poco conto perché anche ieri, nella riunione dei Capigruppo, ma in modo più dettagliato nella riunione della Commissione per il Regolamento, abbiamo verificato che la collega Minelli non sta adempiendo a un obbligo del nostro Regolamento, ovvero non è inserita all'interno di una Commissione. Abbiamo cambiato il Regolamento e in Regolamento è previsto che obbligatoriamente ogni Consigliere debba far parte almeno di una Commissione. Allora, al di là dell'obbligatorietà che in questo modo non è definita, anche perché non ci sono sanzioni, evidenzio, e devo evidenziare anche nei confronti di chi ci segue, che se le colleghe si considerano in maggioranza, all'interno delle Commissioni c'è un vulnus perché per tutta una serie di argomenti, lo hanno detto, le posizioni delle colleghe Guichardaz e Minelli si collocano al di fuori del perimetro della maggioranza. Cosa vuol dire quindi? Vuol dire che se andiamo in Commissione, le proposte della maggioranza che hanno una composizione 4 a 3 hanno delle forze che sono completamente ribaltate. Allora normalmente nelle maggioranze c'è una discussione, nelle maggioranze c'è un dibattito, ma, nel momento in cui la maggioranza prende una decisione, normalmente ci si adegua. Abbiamo visto nel tempo che così non è, allora io chiederei di fare chiarezza, le colleghe se si collocano in maggioranza spero che rispettino le regole democratiche di una maggioranza e quindi in teoria, qualora la loro posizione sia minoritaria, si adeguino, oppure si collochino in minoranza.

Presidente - La parola alla consigliera Minelli brevemente.

Minelli (PCP) - Credo di non dover ricordare al collega Marguerettaz, ma anche a tutti i colleghi di maggioranza che fin dal mese di giugno Progetto Civico Progressista ha presentato ai gruppi autonomisti, con cui a ottobre dell'anno scorso aveva stretto quest'alleanza programmatica, un documento con una serie di punti da discutere sulla base dei quali confrontarsi e capire qual era ancora, se c'era, l'alleanza programmatica che era stata costituita. A quel documento non è stata data nessuna risposta, se non risposte trasversali sia attraverso degli atti che andavano in contraddizione, sia attraverso comunicati stampa. Un confronto non c'è mai stato, noi abbiamo detto più volte che si doveva fare questa verifica di maggioranza per capire qual era la struttura, qual era la base su cui questa maggioranza si fondava e quindi, nel momento in cui questa verifica si vorrà farla, si capirà che cosa si pensa e quali sono i presupposti su cui fondare quest'alleanza.

Parlo a nome di PCP, perché quel documento è stato consegnato da tutti i Consiglieri e dalle forze politiche che fanno parte del Progetto Civico Progressista. Siamo quindi rimasti lì e ricordo che all'ultimo Consiglio di luglio lo stesso collega Marguerettaz invocava questa verifica. Sono passati mesi e non è stato fatto nessun cenno nemmeno di attenzione alla richiesta, cosa su cui, anche da un punto di vista della correttezza istituzionale e politica, mi sembra ci sia molto da recriminare.

Per quanto riguarda la questione delle Commissioni, effettivamente è un problema, io ho chiesto già questa estate di sapere che cosa avrei potuto fare, ma è ovvio che essa è collegata a questa questione. Per noi quindi il discorso è sempre quello ed è rimasto aperto, il perimetro della maggioranza, come ha detto il Presidente nello scorso Consiglio rispondendo a un'interpellanza della collega Spelgatti, è da definire, ma è da definire sulla base dei programmi e di ciò che era stato concordato. Io quindi aspetto veramente, come tutti gli altri, di poter adempiere al mio dovere ma credo di non essermi mai sottratta al mio dovere in questo Consiglio.

Presidente - Consigliere Aggravi, anche lei è già intervenuto, la invito a essere breve, grazie.

Aggravi (LEGA VDA) - Sarò brevissimo, Presidente. Come ho detto prima, lei ci insegna e ci insegnerà ancora tanto, io non le parlavo di vaccini, quindi posso parlare quanto voglio con i nostri rappresentanti nell'Ufficio di Presidenza, ma io parlavo del suo ruolo. Non distolga quindi l'attenzione del pubblico dal vero oggetto del contendere, ovvero il fatto che lei oggi, da oggi, abbiamo la certezza, non è un vero garante di quest'Aula.

Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Spelgatti, ne ha facoltà.

Spelgatti (LEGA VDA) - È da quando che si è insediato questo Governo a ottobre dell'anno scorso che andiamo avanti con queste scene e noi dell'opposizione e i Valdostani - noi ci mettiamo sullo stesso piano visto che noi dall'opposizione non abbiamo armi per fare nulla sostanzialmente - osserviamo questo teatrino che si porta avanti nell'immobilismo più totale, nella incapacità totale di prendere una sola decisione che sia una con botte da orbi che vi date da soli da un parte, dall'altra, liti, comunicati stampa, mozioni che vi presentate l'uno contro l'altro per impegnare voi stessi e quant'altro, è tutta una situazione che ci portiamo avanti da quando siete stati eletti, crisi di maggioranza già a dicembre-gennaio, poi un'altra crisi di maggioranza e la Valle d'Aosta piange, è tutto immobile. Mentre voi fate tutto questo, adesso abbiamo le crisi all'interno, ve le suonate, se le suonano all'interno della Sinistra, poi le posizioni Caveri-Bertin sulla questione vaccini...

In tutto questo, attenzione, praticamente ormai ci avviamo verso i sei mesi in cui siamo senza un Assessore, capisco che per lei, Presidente, non sia un problema, evidentemente lei ha delle capacità incredibili di saper adempiere al suo lavoro da Presidente della Regione in maniera eccelsa e quindi non ha nessuna difficoltà a fare contemporaneamente anche l'Assessore all'ambiente e trasporti, visto e considerato che sono cose così poco importanti forse o così importanti per lei che ha le capacità magiche in grado di fare tutto, ma di fatto anche se lei è eccezionale, sei mesi senza un Assessore in un momento di questo tipo mi chiedo veramente quando è che vi decidete a risolvere questa questione, a decidere e a dire a noi Valdostani che è un anno che aspettiamo quando è che iniziate a lavorare prima di tutto e soprattutto qual è la squadra di Governo, perché non lo sappiamo noi dell'opposizione, non lo sanno i Valdostani, ma la cosa più grave è che non lo sapete voi.