Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 469 del 25 marzo 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 469/XVI - Approvazione di mozione: "Impegno della Giunta a prevedere un monte ore adeguato alla tutela delle minoranze linguistiche nel suo più ampio significato".

Bertin (Presidente) - Passiamo al punto seguente, il punto n. 55 dell'ordine del giorno.

Illustrerò a nome dell'Ufficio di Presidenza in modo estremamente sintetico, considerata anche l'ora, questa mozione che ha come oggetto l'informazione e la programmazione radiotelevisiva che costituiscono oggettivamente un elemento molto importante nel nostro mondo e tanto più con le nuove tecnologie, le nuove piattaforme, che aumentano ancora la diffusione della comunicazione in termini generali, tanto più per una Regione e per le Regioni che hanno delle minoranze linguistiche e che a queste... ovviamente a questo tipo di comunicazione viene anche attribuita la possibilità di promuovere e di tutelare queste minoranze linguistiche sia da questo punto di vista in termini generali, ci sono molti strumenti e molti riconoscimenti sia dal punto di vista costituzionale che dal punto di vista legislativo, ricordiamo la legge del 1999, che a livello regionale vi è un apparato giuridico a questo fine di tutelare le minoranze.

Da questo punto di vista, è proprio per l'importanza che ha anche l'aspetto comunicativo e radiotelevisivo in particolare, visto che è anche parte di un servizio pubblico, vi è un contratto nazionale di servizio pubblico appunto, stipulato tra il Ministero dello sviluppo economico e la RAI, che prevede proprio a questo fine di tutela delle minoranze, la diffusione di trasmissioni radiotelevisive in lingua tedesca e ladina per la provincia di Bolzano e per quella di Trento, come per quanto riguarda la lingua sarda in Sardegna, stesso discorso per quanto riguarda lo sloveno e il friulano nella regione autonoma Friuli-Venezia-Giulia e, nel nostro caso, del francese in Valle d'Aosta, presente nel contratto che rende poi la RAI un servizio pubblico. All'interno, per dare seguito a questo contratto, vi è una convenzione tra il Consiglio dei ministri Dipartimento per l'informazione e l'editoria in particolare, e la RAI, in questo caso la RAI S.p.A., che prevede appunto le trasmissioni radiofoniche in lingua francese per la Valle d'Aosta, questa convenzione è in proroga e la proroga termina il 29 aprile prossimo, cioè sta scadendo.

A questo proposito e in generale abbiamo ritenuto questo, come Ufficio di Presidenza, un argomento importante per gli sviluppi che può avere, sia da un punto di vista tecnologico che in generale, per dare una copertura maggiore a tutto il territorio della nostra regione e quindi di approfondire le opportunità che vi sono da questo punto di vista. Come Ufficio di Presidenza, abbiamo costituito un gruppo di lavoro del quale ha fatto parte l'assessore Caveri in quanto rappresentante del Governo regionale con il supporto del Co.Re.Com., che si occupa di questi aspetti anche per il Consiglio, in generale per la nostra Regione.

Proprio in ragione della scadenza prossima di questa convenzione tra il Consiglio dei ministri e la RAI, che è quella che traduce poi in termini pratici soprattutto per quello che riguarda gli aspetti delle lingue minoritarie, abbiamo ritenuto necessario che si attivasse un'interlocuzione a livello governativo, in particolare con il Presidente del Consiglio, il Dipartimento in questione, per inserirsi e riuscire ad ampliare e a sfruttare le opportunità che ci possono essere proprio in questa fase di rinnovo, come peraltro fatto anche dalla Regione Friuli-Venezia-Giulia... come detto, sta scadendo a breve.

Pertanto questa mozione impegna, per essere il più sintetico possibile, il Governo regionale ad attivare le opportune interlocuzioni istituzionali, come detto in precedenza, proprio al fine di prevedere una ridefinizione di questa convenzione e di avere maggiori possibilità per un utilizzo di nuove tecnologie, nonché di autoproduzione per quello che riguarda la sede regionale della RAI e in generale per utilizzare al meglio questo strumento per dare nuove opportunità e maggiore qualità al servizio radiotelevisivo. Ovviamente su questa interlocuzione di tenere informato il Consiglio, di continuare un rapporto con questo gruppo di lavoro che si è costituito in modo informale in questo periodo, al fine appunto di valutare tutte le opportunità che possano nascere in questo settore comunque importante nella nostra regione.

Vi sono interventi? La parola all'assessore Caveri.

Caveri (VdA Unie) - Apprezzate le circostanze, sarò molto breve nel dire semplicemente che ci sarà la possibilità nelle settimane a venire di poter interloquire con il nuovo responsabile del Dipartimento per l'editoria, il senatore Giuseppe Moles e con il funzionario che conosce già storicamente la vicenda della convenzione il dottor Ferruccio Sepe.

Ringrazio il Presidente di questa iniziativa, nell'Ufficio di Presidenza abbiamo dibattuto in maniera un po' più approfondita di quanto potremmo fare quest'oggi in aula. Io mi limito appunto a ricordare che questa convenzione sul francese in scadenza in realtà è già stata prorogata molte volte. Quando si dice: "convenzione sul francese", bisogna ricordare che ovviamente il francese non è solo un obbligo convenzionale per la RAI, perché è ovvio che il bilinguismo fa parte di una previsione statutaria che è legge di rango costituzionale, quindi non esiste solo... come dire? un prezzo che deve essere pagato dallo Stato perché si adoperi il francese ma dovrebbe essere già qualche cosa di ordinario.

Oggi inspiegabilmente, oramai da qualche anno, questa convenzione è in coppia con il Friuli-Venezia-Giulia e in sostanza trascina quanto ormai c'è al proprio interno da molti anni. Peraltro va detto che nell'attuale formulazione non c'è più nessuna formula di concertazione con la Regione e soprattutto non si tiene conto delle nuove forme di trasmissione podcast, streaming, un sito della sede che consenta, ad esempio, di rivedere la programmazione regionale, oggi è solo possibile riascoltare i telegiornali e i notiziari radiofonici. Va anche rimarcato che nel canale HD della televisione non ci sono le trasmissioni regionali e lo stesso avviene per il nuovo standard radiofonico, la radio DAB di Radio 1, dove non è possibile ascoltare né le trasmissioni, né la storica "Voix de la Vallée".

Un altro aspetto che dovrebbe essere rimarcato a nome del Consiglio Valle nella discussione con le autorità governative è la mancanza di un obbligo di autoproduzione o di riproduzione interna anche con la valorizzazione nella sede valdostana di professionalità locali, è molto importante il concorso per i giornalisti in atto che potrebbe aprire le porte della sede a nuove energie valdostane anche con la conoscenza delle lingue della nostra Valle, un medesimo sforzo deve essere fatto per la struttura di programmazione, che ormai è ridotta al lumicino.

Risulta ambigua la stipula della convenzione con RAI Com che prendeva una parte dei soldi della convenzione per propri costi, bisogna ricordare che una legge del 2005, la n. 177, prevede che Aosta come Trieste, come Bolzano sia classificata come centro di produzione e, purtroppo, questa caratteristica non è mai stata riconosciuta dalla RAI.

Infine la questione linguistica che riguarda il francoprovenzale. Oggi nelle trasmissioni viene spesso adoperato il francoprovenzale, però va detto, per onestà, che il francoprovenzale non ha ancora ricevuto un riconoscimento pieno, a differenza, per esempio, del friulano per le trasmissioni televisive... proprio di recente la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato un addendo per il Friuli-Venezia-Giulia che prevede, oltre allo sloveno, delle trasmissioni in lingua friulana. Credo sia legittimo che medesimo trattamento debba essere fatto per il francoprovenzale immaginando anche delle finestre per le parlate germanofone dei Comuni walser in appositi spazi.

Avremo modo sicuramente di tornare su questa vicenda, chi ha vissuto da ragazzo l'avventura della nascita della terza rete televisiva, anche la grande emozione di parlare dai microfoni della "Voix de la Vallée", questa trasmissione che per chi è un po' più vecchio qui dentro era qualcosa di mitico, alle ore 12:10 ci si sedeva a tavola e si sentiva la "Voix de la Vallée"... è importante ricordare, non solo per queste ragioni sentimentali ed emotive il fatto che oggi attivamente questo è diventato, anche per la crisi della carta stampata, uno strumento informativo e divulgativo assolutamente essenziale sia per quel che riguarda la radio che per quel che riguarda la televisione. È dunque legittimo e giusto che il Consiglio Valle, con questa mozione, impegni il Governo regionale a fare in modo che le convenzioni e forse non solo le convenzioni, ma l'insieme della programmazione e dell'informazione tenga conto di questo ruolo così capitale, che, a mio avviso, è uno degli elementi più importanti anche a giustificazione del canone radiotelevisivo, ci si deve occupare di piccole realtà alpine con specificità linguistica come la nostra.

Presidente - La parola al consigliere Rollandin, ne ha facoltà.

Rollandin (PA) - Je ne peux que partager ce qui a été dit de la part du collègue Caveri, qui en étant une personne qui connaît ce qui signifie être dans la RAI et surtout soutenir l'exigence de temps à autre de parler en français. Bien sûr, il y a eu dans le temps une série d'interventions à ce sujet et le fait même qui soulignait le fait d'avoir la possibilité de donner un essor à des Valdôtains qui connaissent le français et qui pourraient être bien sûr engagés dans la RAI pour soutenir à juste titre ce qui nous retenons depuis toujours: le fait de pouvoir avoir une ligne française.

Je crois que dans cette motion on rappelle ce qui a été fait dans les autres régions autonomes et dans les régions là où le problème de la langue est soutenu à juste titre et avec une force différente de la nôtre. J'espère que dans ce sens cette motion qu'on ira approuver pourra donner un élan nouveau pour essayer de trouver un système qui puisse mieux faire comprendre les raisons qui sont à la base d'avoir une ligne et des éditions en français, autrement on risque d'avoir quelqu'un qui ne comprend pas la raison pour laquelle...

Je crois qu'on a rappelé dans cette motion toutes les différentes questions qui se passent dans les autres régions qui sont intéressées et je crois, en effet, qu'on est un peu les derniers dans ce système. J'espère qu'on puisse récupérer le temps perdu, qu'on puisse aller dans la direction de soutenir, bien sûr, avec le français, le franco-provençal, il existe déjà, je dois avouer que dans la RAI régionale il y a des émissions là où justement on utilise le franco-provençal. Le français évidemment a une dignité statutaire qu'on connaît et que je crois pourra depuis cette motion avoir un équilibre que jusqu'à présent nous n'avions pas. Je remercie les proposants de cette motion et j'espère qu'on puisse par la suite trouver un système qui puisse donner tout de suite des résultats qu'on attend depuis toujours.

Presidente - Siamo in discussione generale. Vi sono altri interventi? Non vedo altre prenotazioni. Passiamo alla votazione della mozione se non vi sono altre richieste di interventi. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti, votanti e favorevoli: 35

Il Consiglio approva all'unanimità.